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Cinemando #Maleficent: Angelina, sposami.


Sono innamorata.
E dire che a me Angelina Jolie non è mai piaciuta particolarmente dal punto di visa fisico. Ero quella che al “ma è la donna più bella del mondo!” rispondeva con una faccia scettica. Con quella mascella enorme e le labbra rifattissime non era proprio il mio tipo.
Ma in questo film, con quelle labbra rosso scuro, quegli zigomi allucinanti e quegli occhi che più post-prodotti di così si muore… mi ha stesa. Malefica, sei bellissima.
Ha tirato fuori la parte omosessuale di me, che ci devo fare, è stupenda.

A parte la mia stracotta parliamo di Maleficent, il nuovo film Disney sulla perfida Malefica, la strega cattiva de “La bella addormentata”, che al contrario della protagonista non mi è piaciuto da impazzire.
Non mi chiederò perché abbiano lasciato il titolo in lingua originale quando di solito traducono anche le virgole, dico solo che per noi che la strega la conosciamo con il nome di “Malefica” forse sarebbe stato meglio tradurlo. Mah…

Il film si apre con una strana creatura in una strana contea; questo giovane essere alato è una fata, la più potente di tutte, e la sua vita procede in modo tranquillo fino a che un umano varca la barriera e lei va a vederlo. Ovviamente scatta l’ammmore nonostante questo ragazzetto smunto non sia niente di che e cresca decisamente male.
Sbalzo temporale di parecchi anni, entrambi sono adulti, lui passa le sue giornate nella sua contea, Malefica svolazza qua e là circondata da mostriciattoli vari ed eventuali fino a che il re del regno umano non tenta di conquistare quello fatato e lei sbaraglia il suo esercito come se nulla fosse.

Prima di schiattare il re assicura di lasciare in eredità il regno a chiunque ucciderà Malefica. Stefano (cioè, seriamente, Stefano? Non mi traduci Malefica e mi traduci Stefano? STEFANO!? ) attirato dall’idea di diventare re decide di tarpare le ali (in senso letterale) alla povera fata che giustamente si incazza e decide di vendicarsi. Quando nasce la figlia di Stefano lei irrompe alla cerimonia e maledice la piccola creatura e bla bla bla, sedici anni, puntura con un telaio, bla bla bla, sappiamo tutti in cosa consiste la maledizione.
E’ da qui in poi che il film stravolge la trama che tutti noi conosciamo presentandocela in una chiave nuova e, devo ammetterlo, originale.
La piccola Aurora viene mandata insieme alle sue tre irritanti fate madrine in un rifugio in modo che  la tengano al sicuro per sedici anni e un giorno, ma su di lei veglierà una quarta persona: Malefica.

Io mi rendo conto di concentrarmi su cose stupide, ma una cosa devo dirla.
Re Stefano, posso dirti una cosa? Non che io sia una mente superiore, ma…Se la maledizione scatta precisamente quando compie sedici anni… COSA LA FAI ANDARE A VIVERE DA UN’ALTRA PARTE PER TUTTO IL RESTO DEL TEMPO?!
Tienitela a casa e falle scrivere millemila volte “non devo toccare le cose appuntite”! Fasciale le mani per ventiquattr’ore allo scoccare del suo compleanno! Chiudila in una bara in versione vampiro!

Per tutta la prima metà del film il mio giudizio era negativo. Le mie amiche mi avrebbero volentieri tappato la bocca con il cestello dei pop-corn se fosse stato vuoto quando ho detto che non mi stava piacendo.
(Ci rendiamo conto che non so come si chiami il coso dei popcorn? Qualcuno mi illumini.)
Sorvolando sulla mia ignoranza e sul mio lessico limitato torniamo al film: la prima parte è un saltare da un anno all’altro senza sosta. Un attimo Aurora ha due anni e quello dopo ne ha tredici… Boh. Già questo non mi ha

Insomma, la prima parte è senz’anima.
Sicuramente ci sarà un termine tecnico per indicare quello che intendo dire ma non saprei come altro esprimermi. Non mi sono sentita coinvolta nella vita dei personaggi nemmeno per scherzo, guardavo Aurora e Malefica interagire ma non si è mosso niente dentro di me.
Forse sono semplicemente una persona orribile.

La seconda parte si riprende, sarà che non ci sono più salti temporali sparsi ma solo scrosci di eventi in più o meno rapida successione. Bella la svolta che prende la storia, bello il bacio del vero amore, bella Malefica… Ma io mi aspettavo altro. Mi aspettavo più retroscena, più prequel, più “perché Malefica è diventata malvagia”. Invece nada.
Uff.

Insomma, voto complessivo? 6.5. Perché la prima parte non mi è piaciuta e la seconda non può compensare la mancanza di sentimenti della prima ora, né i trailer ingannevoli mandati a ogni ora del giorno e della notte.

Morale del film: non lanciate sortilegi potenzialmente mortali o simil-mortali in preda a deliri di vendetta perché potreste pentirvene.

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Pagellando la MotoGP #E’ successo un Mugello

E’ un jet supersonico? E’ Speedy Gonzales?
No, è SuperMarc Marquez!

Con questa simpaticissima premessa parliamo di MotoGP! Siamo in Italia e io sto smadonnando senza ritegno perché mi devo guardare la gara da una tribuna d’onorissimo: il divano casa mia. Il quale si sta pure sbrindellando nell’angolo.

Ovviamente accetto la cosa da persona civile e matura e spero solo sia una gara brutta e pallosa così almeno non mi perdo niente di che dal vivo. (Sento che verrò lapidata).
Vi avverto che oggi il dono della sintesi mi ha abbandonata.

Venerdì piove e per le FP2 non si cava un pilota dal box.
Sabato: qualifiche purissime, levissime e noiosissime.
Marquez che fa la pole ormai non interessa più a nessuno  ma comunque sceso dalla sua Honda sono sicura sia andato a ritirare in anticipo le chiavi dell’auto in palio a chi fa più pole. Che maledetto.
Valentino decide di mandare al diavolo Sky che in questi giorni trasmesso tutte le sue gare migliori, i suoi sorrisi migliori, i suoi migliori migliori scendendo dalla moto per fare le qualifiche a passo d’uomo. Più che aver sbagliato le gomme direi che non le ha proprio messe.
Secondo me vuole festeggiare il 300esimo GP in maniera alternativa, cioè arrivando ultimo… perché lui è Valentino Rossi e può fare ciò che vuole, okay? Farà qualcosa di grandioso per il 400esimo. #RossiRules 
Iannone si è strappato un secondo posto folle, Lorenzo parte terzo sperando almeno stavolta di partire bene e fare una gara decente ritrovando sè stesso nel sacro tempio che è il Mugello
Pedrosa non fa una mazza per i primi dodici minuti e solo quando ne mancano tre esclama “parbleau, forse devo accendere la moto” e frega tutti prendendosi il quarto posto. 
Crutchlow finalmente lo si rivede in seconda fila, cominciavo a preoccuparmi che tra la mano morta e la moto morta si fosse dato all’alcol senza ritegno.


Li voglio al posto degli idranti


Domenica. Cioè oggi. Scusate ma sono ancora in fibrillazione per la gara, voi che eravate lì al Mugello sappiatelo: vi odio.
Ore 14 circa, siamo sulla griglia a guardare i seni delle ombrelline poi tutti si disperdono e rimangono solo i piloti pronti all’attacco.
Marquez parte a caso ma rimane tra i primi, Lorenzo e Pedrosa quasi si toccano poi non si sa come Lorenzo schizza via a velocità folle piazzandosi primo, Iannone è secondo e dimostra di avere due cocomeri enormi nella parte bassa della tuta perché lotta con le unghie e con i denti per non far passare Mavc Mavquez


Intanto Valentino accende il razzo piazzato sotto la moto e mentre tutti pensiamo “questa è pazzia, questa è blasfemia!” lui urla “questo è il Mugelloooooo“, dà un calcio all’asfalto e dalla decima posizione si impossessa della quarta senza dare tempo a nessuno di capire come ha fatto.

Paura e delirio al Mugello, ma Bradl sta bene.



A un certo punto incidente da infarto in cui Crutchlow si schianta e poi usa la sua moto come palla da bowling centrando Bradl che fa un carpiato in aria per poi impanarsi che neanche una cotoletta Aia. 
Bradl in questo weekend ha rischiato la vita in diecimila modi ed è sopravvissuto, forse più che un pittbull è un gatto.



Dopo un continuo “passo io” “no fermo passo i-HO DETTO CHE PASSO IO!” di Marc e Iannone Marquez si piazza davanti e ora nel suo radar  c’è un certo Jorge Lorenzo, una vecchia conoscenza che intanto zitto zitto si è portato a un secondo di distanza facendoci ricordare i bei vecchi tempi in cui partiva a razzo e si faceva le gare in solitaria dando la paga a tutti.

Marquez sta dietro per un po’, lo studia, lo impara a memoria, lo ripete all’interrogazione e poi parte all’attacco pensando probabilmente di sorpassare il 99 e andare dritto al traguardo a farsi un caffè (o un’ombrellina) in attesa dell’arrivo degli altri, ma stavolta qualcosa va storto: Lorenzo. 

Il maiorchino non ci sta a farsi sfranzare un’altra volta e gli sta alle costole, dando vita a una carrellata di sorpassi, controsorpassi, contro-contro sorpassi, mi aspettavo strombazzate di clacson e gestacci. 
Se avesse potuto Jorge lo avrebbe gambizzato, me lo sento. 
Intanto qualche curva più indietro ci sono Iannone e Pedrosa che se le danno- come chi è Pedrosa? Cosa vuol dire che credevate non stesse correndo? E’ sempre stato lì da qualche parte nel circuito da inizio gara! Che gente… 
Dicevo che sì, per poco Pedrosa non le prende da una Ducati, ma alla fine lo spirito battagliero gli impone di dare di gas e alla fine, stufo di battibeccare, supera Iannone con una facilità disarmante e non ridendo ma sbadigliando arriva quarto.



Jorge “baffetto mannaro” Lorenzo: 10

Avrei tanto voluto dare un soprannome migliore vista la gara strepitosa ma è l’unico che mi è venuto in mente.
Parte bene, sta davanti per un sacco ma nulla può contro l’uragano Marquez. 

Attimi di panico quando per la foga prende in pieno l’erba a tremila all’ora; forse voleva diventare un frullato? Ero già pronta ad andare in gelateria e ordinare frappè al Lorenzo.
Fatto sta che ha fatto una gara quasi perfetta. Dai Jorge, fagli vedere a Marc che se vuoi gli puoi derapare in testa!


Marc “cavalcando l'(h)onda” Marquez: 2. 

Perchè ormai lo sapete che tifo Lorenzo, e al contrario di qualcuno non vengo pagata per essere imparziale.
Va bene la smetto di lanciare frecciatine qua e là, 10 a Marc Marquez con tanto di inchino.

Comunque, Marc, ha chiamato Copernico. Ha detto che non sei il centro del mondo.
Insomma, tra Jorge che riprende vita e fa una gara perfetta, Valentino che corre il suo 300 GP, Iannone che fa una gara pazzesca e Bradl che rischia di farsi a pezzetti planando dalla moto all’asfalto non c’è stato tempo e spazio per osannare Marc in un lungo e in largo.
Ma non piangere, lo sappiamo che hai fatto sei su sei trentasei. E poi hai dimostrato che no, non è solo la Honda a fare la differenza.


Valentino “non può correre per sempre (o forse sì) Rossi: 8.
Non è stata una gara chissà quanto emozionante ma ha rimontato dalla decima alla terza posizione, il che è molto fico. 

300 GP disputati e ancora altri da disputare, è un universo in continua espansione. Orgoglio italiano, basti vedere la marea gialla che si è mossa per assistere alla premiazione… 
Mentre tutti ricordano le migliori gare e i migliori sorpassi io di Rossi voglio ricordare questo:

Mi sono sempre chiesta perché non se li sia fatti rossi 

Dani “non c’ero e se c’ero dormivo” Pedrosa e Andrea “dovrete passare sul mio cadavere” Iannone: 7.
Sette. Media tra il 7.5 di Iannone e il 6.5 di Pedrosa.
Iannone. Che gara ha fatto. Prima si piazza davanti a Marquez facendo di tutto per resistere all’assedio (se avesse potuto gli avrebbe lanciato l’olio bollente addosso) poi se la deve vedere con Pedrosa che lo ranza senza possibilità di replica ma possiamo dirlo: Iannone ha venduto cara la pelle e ha fatto una gran gara.
Pedrosa… Che devo dire. I miei amici pensano che io ce l’abbia con lui ma non è vero, il punto è che non so mai cosa dire. C’è, è lì, ma non si impegna. Anzi, si impegna solo all’ultimo, il che è fastidioso. Dani, coraggio, facci vedere chi sei!
Rettifica delle 19:01: Pedrosa ha mostrato la foto del suo braccio. E’ tenuto insieme con lo sputo e un sacco di buona volontà, Dani a sto giro è decisamente perdonato, anche se io continuo a non capire come sia possibile che faccia i primi dieci-quindici giri come se fosse lì per caso e poi nella seconda metà di gara si metta a spingere riprendendo vita. Boh!
Foto delle graffette che tengono attaccato il braccio di Dani

Cal “I came in like a wrecking bike” Crutchlow e Stefan “sto volando, Cal” Bradl: 10.
10 a Cal per la mira con cui ha centrato Stefan e 10 a Stefan perché alle scuse su twitter di Cal ha risposto ringraziando per la lezione di volo.

Infine ci tengo a condividere una cosa con chi è arrivato fino a qui a leggere.
Essendo io una super fangirl di quarto livello sto passando i miei pomeriggi a cercare qualunque cosa inerente al motomondiale su Tumblr, e di conseguenza guardando per ore cose come questa

muoio ogni volta che la vedo

Alla prossima!
Ps: Grande Fenati.

Pubblicato in: Cinema, Cinemando, film, Godzilla, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Supereroi nuova generazione

Cinemando #Godzilla: quando il supereroe è un lucertolone bitorzoluto vuol dire che siamo messi bene.

(Tutto questo è nuovo anche per me ma immagino che questo sia il momento in cui dico cose a caso e probabilmente banali condite con qualche cretinata sul film.)

Di film su Godzilla ne sono usciti più o meno un’infinità, di cui il primo risalente al lontano 1954; di tutti, credo che mio papà se li sia visti tutti, anche più volte.
Quindi non poteva perdersi il nuovo Godzilla di Gareth Edwards e io non potevo non accompagnarlo perché non mi lascio sfuggire la possibilità di andare al cinema neanche con la febbre. Tral’altro, se non scriverò più post è perché sarò morta visto che ho l’influenza infinita.

Godzilla da cucciolo
Non sapendo bene quando esattamente mio padre fosse andato al cinema l’ultima volta prima di entrare gli ho raccontato che il primo film mai dato al cinema consisteva semplicemente in un treno che avanzava sempre di più, e che il pubblico era scappato dalla sala terrorizzato perché pensavano che il treno sarebbe uscito dallo schermo e li avrebbe spiaccicati tutti. Gli ho spiegato che niente sarebbe uscito dallo schermo.
Non so bene come abbia fatto a non picchiarmi, forse è perché stava guidando.

Passiamo al film.

SPOILER ALERT ATTIVISSIMO, LETTORE AVVISATO LETTORE MEZZO SALVATO (DAGLI SPOILER.)
Ovviamente stiamo parlando di un film su Godzilla, non è che ci si possa aspettare un colossal del cinema o il film con la trama e i personaggi più complessi del mondo, no? Però devo dire che mi aspettavo molto peggio. Non è solo morte, panico e distruzione, hanno creato una trama decente e gli effetti sono belli e realistici, il lucertolone ha il suo fascino e il tempo scorre velocemente in sala, tanto che finisco i popcorn ancora prima dell’intervallo.
Nella prima ora di film c’è la parte in cui vengono presentati i personaggi e la situazione generale (è la parte che personalmente ho trovato in po’ noiosa nonostante la sua necessità) e in cui vengono spiegate un sacco di cose, per esempio che quelli che gli americani facevano nel 1954 non erano test nucleari ma tentativi di abbattere un mostro preistorico individuato nelle profondità dell’oceano. Nel 1999 nelle Filippine vengono trovate delle crisalidi, evidente segno che un altro mostro ha procreato… E una di queste crisalidi è aperta: il mostro è fuori.
Tan tan taaaan.
Il mostro in questione è davvero bruttino. Cioè per l’amor del cielo è fatto da Dio, ma è un mostro troppo simile a un insetto per potermi piacere. (Perché si, odio gli insetti e sono tradizionalista, quindi i mostri devono essere mostri e basta. Non devono ricordarmi mantidi religiose o scarabei.)

‘cause I am a champion and you’re gonna hear me ROAR

Questo affare si scoprirà essere un maschio in cerca della sua pupa che non tarderà ad arrivare e insieme andranno in luna di miele a Las Vegas, radendo al suolo tutto quello che trovano perché di palazzi a misura di mostro gigante ancora non ne abbiamo.
Ovviamente per debellarli bisognerebbe usare troppo DDT e quindi lo scienziato geniale giapponese per un attimo si sente Ash Ketchum e all’urlo di “Godzilla, scelgo te!” lancia una sfera poké invisibile e lascia combattere i tre mostri sperando che il suo sia più forte di tutti. In fondo l’ha fatto evolvere a livello cento mica per niente.

Una cosa che odio quasi sempre in questo tipo di film è la fortuna sfacciata e irritante dei protagonisti e purtroppo anche in questo caso va così. Muoiono migliaia di persone e il protagonista, Ford Brody, sopravvive a qualunque cosa, a un certo punto gli esplode praticamente una bomba
nucleare in mano e lui ne esce illeso, senza neanche un’unghia scheggiata. Mi faccio più male io quando inciampo nelle crepe dei marciapiedi.
Okaaaay.

Ovviamente tutti i personaggi che non siano dei civili hanno reazioni fuori luogo rispetto agli eventi e quando i vari mostri si parano loro davanti hanno tutti una prontezza di spirito micidiale. Queste cose mi fanno sempre pensare che se capitassero davvero catastrofi di questa entità sarei la prima a morire, quello che mi consola è che probabilmente non sarebbe una morte dolorosa perché sarei semplicemente stroncata da un infarto.

Non mi è particolarmente simpatico il protagonista. E’ insignificante, non mi trasmette nulla, non è che sia stata lì a pensare “oddio ti prego non morire fa qualcosaaaaaa”, pensavo più a cose come “sì ma perché? Che occhi azzurri, peccato sia bruttino..”
Ho dei pensieri molto profondi.

A parte questo e a parte l’assurda incapacità degli esperti militari che dicono e tentano cose totalmente a caso (cioè dai la storia della bomba nuclearissima che dovrebbe creare un’onda d’urto allucinante è una vaccata, diciamocelo) il resto del film è piuttosto fico.

Mi piace da morire Godzilla, l’hanno fatto in maniera incredibilmente realistica ogni volta che ruggiva mi vibrava la cassa toracica.
PP che sta per Piccola Pecca: avrei voluto vederlo molto di più nel film.
Da una pellicola chiamata “Godzilla” non so voi ma io mi aspetto di vedere effettivamente Godzilla almeno una scena sì e l’altra pure, invece compare qua e là, sporadicamente… E’ un po’ come Pedrosa: sappiamo che c’è anche se non lo inquadrano mai se non quando mancano cinque giri alla fine.
Era evidentemente troppo impegnato a farsi una nuotata per prendere parte attivamente per tutto il film.
La seconda parte verte sul combattimento mostro a mostro che non è neanche così ridondante e noioso quanto ci si potrebbe aspettare e sì, la razza umana si ritrova ad essere salvata da Godzilla. Un tempo avevamo Superman, Batman, addirittura Ernesto Sparalesto, ora abbiamo un ibrido a metà tra un drago, uno stegosauro e una lucertola, senza mantello e senza maschera che fa giustizia disintegrando palazzi e mietendo una marea di vittime.
Come cambiano i tempi.
Da grandi squame derivano grandi responsabilità.

scena saliente del film

Vado a tossire fino a farmi uscire un polmone dal naso.
Scusate per la brutta immagine mentale che vi ho appena creato, qui è l’influenza che parla dopo aver preso possesso dei neuroni.

Pubblicato in: Circuito brutto, Fabio Aru, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Marc Marquez, Montecarlo, random, SBK

Chiacchierando di SBK e Montecarlo: quando Marc Marquez c’entra sempre.

Giornata sportiva livello max ieri, con Superbike, Giro d’Italia e Formula Uno. Ce n’è per tutti i gusti, insomma.

Partiamo da quella che mi è piaciuta di più, ovvero la SBK a Donington Park. Il tempo era quasi decente, il che è strano quasi quanto il sole a Le Mans.
Cosa non ha fatto Sykes.
Io sono convinta che abbia pagato Marc Marquez per correre al posto suo, ma per ora resta solo un sospetto; fatto sta che dopo una partenza pessima recupera dodicimila posizioni a velocità tripla rispetto agli altri e chiude pure primo.
Due volte.
Fosse stato per lui ci sarebbe stata anche una gara 3, 4 e 5.
Siamo sicuri che non ci sia del DNA Marquez in quelle vene? Sicuri sicuri?
Giugliano invece ha palesato ancora una volta la sua storia d’amore con la ghiaia a pochissimi giri dalla fine facendoci esprimere tutti in un turbinio di imprecazioni. Se avete sentito un “ma no porca *inserite parolaccia a vostra scelta*” probabilmente ero io in un momento di finezza sregolata.
Capisco l’amore, ma Giugli se aspetti di essere zuppo di champagne prima di impanarti la ghiaia resta meglio!

Molto suggestivo, lo riconosco

Non vorrei parlare della Formula Uno perché oggi ho solo brutte cose da dire.
Il circuito di Montecarlo per me è uno dei più brutti in assoluto, lo detesto. Prima di tutto cosa mi sta a significare un circuito in mezzo alla città?
Ma poi parliamone, ci passa a malapena una macchina, come potrà mai finire la gara se non si può sorpassare da nessuna parte?
(infatti anche stavolta la corsa si è conclusa com’era iniziata, con le Mercedes che sono partite davanti e sono rimaste davanti… ma forse questo dipende dal fatto che le Mercedes sono le Marc Marquez della situazione. Mmh.)

Benedict intervista un po’ chiunque, non è bellissimo?

Comunque le vie di fuga sono due in croce, da una parte c’è il mare e dall’altra gli spalti che se uno fa un incidente o uccide venti persone o va a cantare in fondo al mar con Sebastian (non Vettel)… Non mi piace proprio, no no no.

Tral’altro c’erano Jorge Lorenzo, Leonardo DiCaprio e Benedict Cumberbatch -insomma, un tripudio delle mie celebrity crushes– a seguire la gara fossi stata lì mi avrebbero dovuta buttare a mare per impedirmi di raggiungerli e chiedere loro di sposarmi o passare una notte di passione.

Giro d’Italia: bravissimo Fabio Aru. C’ha dato dentro come se non ci fosse un domani e lui e la sua tutina azzurrissima ce l’hanno fatta.
A parte questo ammetto che il ciclismo non mi appassiona. Sarà che l’idea di quei poveri uomini che devono correre qualcosa come sei ore di fila mi fa stare male dentro, sarà che dura un’infinità (infatti, lo ammetto, io cambio canale di tanto in tanto e quando capita seguo solo l’ultima ora,sono una persona orribile) ma proprio non mi prende.
Mi sento spossata per i ciclisti, io collasserei alla prima salita. Anzi, già anche solo in discesa. Non sono per niente una persona attiva.

Vaaaa bene ho infilato Marquez un po’ ovunque senza una ragione precisa, sarà l’impazienza per la gara al Mugello, e ora vado a scrivere qualcosa su Godzilla. Alla prossima 🙂

Pubblicato in: Alvaro Bautista, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Jorge Lorenzo, Le Mans, Marc Marquez, MotoGP, Motomondiale, pagellando la MotoGP, Pagelle, valentino Rossi

Pagellando la MotoGP #Non si sa più dove mettere Le Mans

Sorvoliamo sul titolo cretino e andiamo a sabato.

Una foto di Bradl

Ancora prima che le qualifiche inizino al primo posto della griglia troviamo il cartello “riservato a Marc Marquez“, e infatti Marc sfonda il muro del suono un altro record e si guadagna la prima posizione con SETTE DECIMI di distacco dagli altri. In caso il caps lock e il grassetto non bastino lo ripeto: sette decimi.

A seguire un Pol Espargaro in formissima, il Dovi parte terzo mentre quarto è Bradl che non so se avete notato, ma quest’anno secondo me si fa sempre più aggressivo gara dopo gara. A fine mondiale credo avrà le sembianze di un pittbull. Anche lui poraccio operato da poco fa comunque il suo, ebbravo Bradl!

Valentino e Jorge sono rispettivamente quinto e sesto, e il povero Dani -che a breve verrà incoronato pilota con più sfiga del mondo– è solo nono, cosa comprensibile visto che deve correre con un braccio solo.



Giunge domenica e allo spegnersi dei semafori si scatena l’inferno (mi sembra doveroso citare Meda almeno una volta a pagella)
Marquez parte in retromarcia e si fa un giro all’indietro passando da primo a nono, Lorenzo si infila qua e là a caso senza cognizione di causa e senza portarsi in posizioni decenti, Dani col braccio con ancora un bisturi dentro si tiene a distanza di sicurezza dagli altri…

 Andrea Dovizioso invece parte benissimo e si piazza avanti a tutti, seguito da Bradl incurante dell’operazione al braccio subita e Valentino.
Una partenza sorprendente, insomma.

Poco dopo Hayden si sfranteca a terra per un contatto con Iannone ma tanto cadrà pure lui qualche giro più tardi probabilmente grazie al malocchio lanciatogli da Nicky.

Rossi e Dovizioso rissano come se non ci fosse un domani, calci, pugni, dita negli occhi ma alla fine Valentino esce vittorioso dalla battaglia e si piazza primo e Dovizioso smette di combattere e ci dimentichiamo di lui fino alla fine, quando scopriamo che arriva ottavo al traguardo.

Continuano a succedere cose per un sacco di giri con Bradl e Pol che si contendono la posizion, ma a un certo punto Marquez si innervosisce per il traffico e comincia a infilare un pilota dopo l’altro come se fossero spiedini facendoci credere che andare in moto sia la cosa più facile del mondo, e quando Valentino va largo lo sorpassa senza neanche pensarci.
Poi parte la sua cavalcata solitaria da cowboy delle canzoni tristi e lo si rivede solo al traguardo quando quasi lo annegano con lo champagne. Se non puoi batterlo almeno annegalo, o qualcosa del genere.


Un palese tentato omicidio sul podio

Lorenzo intanto ha inserito il pilota automatico e si gode il panorama approfittando della bella giornata per scattare qualche foto qua e là dalla quinta posizione, che diventerà sesta quando Dani si renderà conto che potrebbe guidare la sua Honda anche con un solo dito, addirittura del piede.
Pol e Bautista si contendono la terza posizione e la vince Bau quindi al rookie spettano gloria e quarto posto.
Bella gara, finalmente. Sorpassi ovunque, Marquez che rimonta da un punto imprecisato alle spalle di tutti (forse parte addirittura da casa), Lorenzo che evidentemente si perde e va piano per non saltare le indicazioni, chi si spiaccica, chi salta sul divano ogni volta che mandano la pubblicità della GAS (okay, sì, sto parlando di me)…

Marc partire bene è troppo mainstreamMarquez: 10 e lodissimo. 

Ti fidi di me,Marc?

Probabilmente gli avevan detto che le gare stavano diventando noiose e che il pubblico cominciava a prendersela con la Honda quindi ha saggiamente deciso di partire contromano e pirleggiare un po’. 
Esce largo in più curve facendoci credere che forse il primo posto potrebbe essere di qualcun altro e che lui si sia scolato qualcosa prima di montare sulla Honda ma in realtà la sua è una simpatica burla e quando si rende conto che sta per fare tardi per la replica di Dragon Ball si catapulta a casa passando dal traguardo.
Dico solo: cinque su cinque.


Valentino “no ma sono troppo vecchio eh” Rossi: 9
Quando il Dottore è preso bene non ce n’è per nessuno (se non per Marquez). Prende quasi a schiaffi Dovizioso e poi fila via cercando di porre un distacco tra se e lo squalo Marquez che riesce a superarlo solo perchè non guida una moto ma un bolide supersonico.  Comunque non si arrende e quando gli dicono che un certo Bau Bau si sta avvicinando al suo tubo di scarico si rimette in fuga meglio di un cerbiatto braccato dai cani. 
Bravissimooooooooooooo!


Alvaro “oddio sono sul podio” Bautista: 8.5
Ci chiedevamo tutti che fine avesse fatto Bautista (e dire che ignorare la sua moto color pugno-in-un-occhio non è facile), personalmente mi stavo per rivolgere a “chi l’ha visto”. E lui prontamente cosa fa? Esce dall’ombra e dalle retrovie infilando piloti qua e là fino ad arrivare alla terza posizione.
Bravo Bau. Perdo sempre dei decimi di vista a seguire la tua moto ma ti apprezzo!


Dani “sono rotto ma ci sono più o meno Pedrosa:  non so che voto dare.
Considerando che aveva un braccio mezzo amputato e che non è salito sulla moto per dieci giorni quello che ha fatto oggi è fico ma, Dani, parlo da persona che di moto ne capisce poco eh, ma secondo me se cominciassi a spingere un po’ prima del ventesimo giro sarebbe meglio per tutti, te compreso…


Un esemplare maschio di Dani Pedrosa distrutto dopo la gara. Qualcuno vada ad abbracciarlo.


Jorge “ma devo proprio correre? preferirei andare a piedi” Lorenzo: 5. Anche meno.
Gara più anonima della mia verifica di matematica a cui non avevo messo il nome per la vergogna.
Era palese che avrebbe preferito essere in spiaggia a bere qualcosa piuttosto che in sella alla sua moto. Comprensibile visto il caldo, dai. La prossima volta Jorge possiamo andare a prenderci un gelato assieme se vuoi.


Speriamo ritrovi la pace interiore ed esteriore con la moto e con la Yamaha perchè un Lorenzo così non si può proprio vedere. Dov’è il Lorenzo che gareggia con i chirurghi che gli operano la spalla in corsa per non darla vinta a Marc?


Ottimissimo week end anche per Pol Espargaro, già alle qualifiche aveva fatto un tempone, in gara è arrivato quarto… Mucho bien!
Il Dovi si è perso a un certo punto della gara, Bradl non riesce ad essere particolarmente competitivo e arriva settimo, Cal non ci ha neanche provato, io ho la febbre e quindi chiudo qui questo post un po’ delirante.


Speriamo che la tappa al Mugello porti buone cose, ci si vede in quel dì di giugno! 

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Pagellando la MotoGP #Jerez c’è. O era Ceres?

Nuovo weekend di MotoGP, si sbarca in Europa, precisamente a Jerez, e faremo meglio a goderci il fuso orario “comodo” perché quando correranno dall’altra parte del mondo ci saranno da fare alzatacce per guardare le gare (o fare slalom gigantesco su internet per evitare gli spoiler sulla gara per poi recuperarla per vie traverse)

Ma restiamo in Spagna e partiamo dalle qualifiche. E che qualifiche.
Il nome che spicca è il solito: Casey Stoner.

Sto scherzando, smettetela di corrugare la fronte che vi vengono le rughe.
Ovviamente si parla di MARC MARQUEZ, un nome una garanzia.
Ormai il ventunenne ha deciso di battere ogni record possibile e immaginabile e sfondare qualunque barriera, gli manca solo quella corallina ed è a posto.

Mezzo secondo più veloce di Lorenzo che già aveva fatto un tempissimo… Come fa a fare queste cose lo sa solo lui, ma una cosa è certa: va eliminato. Non si può monopolizzare così il motomondiale, bannatelo dalle gare per un po’, trovategli una ragazza!

in quel caso


Il resto della prima fila è occupata da Lorenzo e Pedrosa, il primo che si è impegnato come un forsennato per piazzarsi bene e già progetta la sua partenza a razzo per seminare il resto del mondo (o almeno dei piloti) alla prima curva -possibilmente senza spiaccicarsi nel tentativo- l’altro che come al solito se la scialla e darà il massimo in gara perchè lui può e tanto Jerez gli è amica.
Dietro ci sono Rossi, Aleix Espargaro e Dovizioso, su di loro niente da dire.
Crutchlow con la mano ancora in rottamazione partirà addirittura da Barcellona con Iannone al seguito.

Passiamo a domenica: tutti sulla griglia a sudare allegramente in attesa della partenza.
I semafori si spengono e succede l’impensabile: Marquez parte bene e Lorenzo male.
Forse il mondo per un attimo ha anche preso a girare al contrario.
L’inizio è un po’ un macello, chi si supera, chi si tocca, chi diventa una fetta di prosciutto motorizzata perchè si ritrova tra due moto, sembra di essere in autostrada il primo di agosto…In tutto questo si distanziano i quattro pilotanti di Jerez: Marquez, Rossi, Lorenzo e Pedrosa.


Che sorpresona, eh? A parte i primi minuti di assestamento la situazione è già chiara e Marquez dopo un paio di giri è già lontano anni luce, lasciando i restanti tre a battagliare, o ad aspettare di battagliare visto che nessuno fa niente per un sacco di giri. 
Pirro cade al ventiquattresimo giro, Crutchlow a un certo punto decide saggiamente di uscire dalla gara per non rischiare di spiattellarsi da qualche parte causa freni problematici e cerca di distruggere la moto a pugni mentre torna al box, Iannone si da alle capriole sulla sabbia fregandosene della gara, e davanti ancora non succede una mazza.
Marquez ormai ha finito la gara e sta già correndo per quella dell’anno prossimo, Valentino non si schioda dalla sua seconda posizione neanche a sparargli, l’unico colpo di scena per niente colpo di scena perchè ce lo aspettavamo tutti è il sorpasso di Dani su Jorge che spedisce il maiorchino nelle retrovie.

Marc “cosa corro a fare” Marquez: Non classificabile.Perché è un fuoriclasse.
Ora, non so se è la sua Honda a fare miracoli o  lui che è una forma di vita ancora da analizzare, ma una cosa è certa: l’unico modo per fermarlo credo sia sparargli un sedativo a inizio gara o farlo correre su un monociclo. (e anche così potrebbe ancora sorprenderci)
Parte bene, sfreccia via dopo pochissimo e quando arriva al traguardo ha ancora il tempo di andare a bere un caffè, cambiarsi e far evolvere il suo Pikachu al gameboy prima che gli altri arrivino. Allucinante.
100esimo GP, quarta vittoria su quattro, sta ammazzando il mondiale a colpi di sorriso…

Valentino “lentino un cazzo” Rossi: 10.
Dall’inizio alla fine è stato lì, una cozza attaccata (più o meno dai) allo scoglio Marquez facendo marameo a tutti gli altri. Grande The Doctor, e per una volta non parlo di Doctor Who.


100 al rapporto meraviglioso che hanno Marc e Valentino.

Dani “they touched my 2nd place (but I don’t care)” Pedrosa: 6.5
Insomma, mi aspettavo un Dani molto più agguerrito per il suo secondo posto, non può farselo portare via così!! Ormai sono un tutt’uno, se facessimo il test di Rorschach (quello in cui ti dicono una parola e tu devi dire la prima cosa che ti viene in mente) e dicessero “secondo posto” tutti risponderemmo “Pedrosa” e viceversa.
E poi diciamocelo, con la moto che ha potrebbe fare di più e rompere le balle al suo compagno di giochi arancione…


Jorge “e naufragar mi è dolce in questo Jerez” Lorenzo: 6.
Appena sufficiente. Quarto posto eh, ma si vedeva che stava agonizzando in mezzo al niente…Il gladiatore ha lasciato la corazza a casa.
Parte male, per ventisette giri non si sa cosa gli prenda e quando Pedrosa cerca di sorpassarlo lui per poco non si sposta per lasciarlo passare, mi aspettavo un “prego, vai pure che arrivi tardi”… Forse pensava già alla sbornia da prendere per festeggiare i 27 anni.
Qualifiche pazzesche gara tristina, riprenditi che qua abbiamo bisogno di qualcuno che movimenti le gare. E poi tifo per te.

Comunque tanti auguri ❤

Dovizioso ma che, credevate fosse finita?!” 7.5!!!
Stavamo tutti esultando per Marc che aveva tagliato il traguardo da mezz’ora quando SBAAAAAAAM Dovizioso si infila all’ultimo per strapparsi la quinta posizione. Bravo!!!

Gara noiosa anche per gli altri, e dire che mi aspettavo grandi cose… Terribili, ma grandi -cit a caso di Harry Potter-.


See ya later, alligator! Prossima tappa Le Mans, au revoir! (studio lingue, lasciatemele almeno usare…)

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Pagellando la MotoGP #1 Rio Honda. Ehm, volevo dire hondo!



 Marc “corro da solo” Marquez: +∞ 
Tre su tre. Più il mondiale dell’anno scorso. PORCA VACCA.
La moto sarà spettacolare, ma il pilota anche e il risultato è esplosivo. Partito malino ma “tanto chissenefrega rimonto in un nanosecondo”, si è dato a sorpassi su sorpassi fino a trovarsi dietro a Jorge. Ma dietro ci rimane poco e al decimo giro come se nulla fosse lo passa, gli fa “ciao ciao” con la mano e arriva al traguardo mentre gli altri si stanno chiedendo cosa sia successo.
Ventun anni. VENTUNO. E guida come se fosse nato su quella Honda.
A-l-l-u-c-i-n-a-n-t-e.
Voto 10 per il suo sorriso contagioso. Vederlo ridere su podio mette gioia a priori, chiunque si tifi. E anche per la pubblicità della GAS, che mi fa sempre un po’ svalvolare.
Sposami
Jorge “sono una molla” Lorenzo: 9 tondo tondo.
Altro che false partenze e cadute ad cazzum, Lorenzo is back.
Parte a razzo e finisce il primo giro mentre gli altri sono ancora ai box a cambiarsi, poi tiene un passo di gara molto buono per tutto il circuito; ma con le Honda non ce n’è per nessuno, gladiatore compreso, e troppo presto sente una musica incalzate: quella de “Lo squalo”. E’ Marquez che avanza, solo che al posto della pinna ha il casco arancione che sfavilla al sole.
Jorge vede qualcosa passargli accanto, pensa forse che sia un riverbero del sole e invece è Marc che gli passa davanti a caso perché può e lui si ritrova secondo. E poi terzo quando Pedrosa rivendica la seconda posizione che ormai per usucapione è sua.
Jorge ha fatto tutto ciò che era in suo potere. Terza posizione meritatissima, e se ha fatto questo senza essere in forma smagliante… Go 99, go!!
Ps: 9 anche per aver risposto al “finalmente” ironico e irritante dell’intervistatore in modo cortese dicendo che sono state solo due le gare “perse”. Io sarei rimontata sulla moto e lo avrei investito.

Dani “don’t touch my 2nd place” Pedrosa: 8.
Meriterebbe di più forse ma non me la sento, un po’ perché tifo per Lorenzo perchè ci aspettiamo tutti di più dall’inizio alla fine. Partenza nella norma, rimonta un po’ alla volta e per un po’ noi ci chiediamo “supererà o non supererà, è questo il problema?”, poi il piccoletto si rende conto che, cazzo, la tuta di quello che sta davanti non è arancione ma blu e quindi quel marrano di Lorenzo sta cercando di fregargli il suo posto da eterno secondo e questo è inaccettabile, quindi mette il turbo, supera Lorenzo e il 26 riesce a stare davanti senza neanche troppa fatica.
E CI MANCHEREBBE, visto il mezzo che si ritrova. Bravo, ma avrebbe potuto fare di più e lo ammette anche lui. Dai che Jerez è tua amica, vogliamo vederti brillare.

Valentino “dove mi trovo” Rossi: 7.
Vale, hai un bastone? Sei davanti al mare? Non credo. Non si aprono i piloti al tuo passaggio, è una gara! Cosa avrebbe dovuto fare Bradl? E cos’avrebbe fatto lui se fosse stato Bradl? La stessa cosa.
Quindi anche senza che i commentatori montino le cose come pare a loro, Rossi comprensibilmente si lamenta del tempo perso causa rosso-nero Stefan ma il punto è che non è stata irregolare l’entrata di Bradl. Aggressiva okay, ma niente di drammatico. Alla prossima, Vale, sei libero di sfrangarlo come se non ci sia un domani (Guido Meda mi manca un sacco.)
Il suo passo è stato buonissimo e su questo non ci piove, ma te ne fai una cippa se non riesci a stare davanti (Bradl a parte). Da inizio mondiale continua a dire “eh sarei stato davanti se…”, vediamo di eliminare questi “se”!

Cattivissimo” Bradl e Iannone: 7.
Aggressive!Stefan ci piace!! Magari senza rischiare di far spiaccicare qualcuno, ma vai bene così. ❤
Iannone idem, bella gara, ci siete piaciuti tanto tanto.

Io darei anche un 4 ai commentatori di Sky. Cioè mi danno il nervoso e mi annoiano allo stesso tempo, il che è impegnativo quindi alzo il voto a 5.

Pubblicato in: ansia, Confessions, giappone, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Oscar, thriller

Confessions: un film disturbante.

Quando soffri di insonnia, è notte e devi passare il tempo, l’unica cosa che puoi fare è guardare un film. E sappiate che dall’una alle quattro di notte, in genere in tv fanno dei film di mierda.
E’ così che mi sono vista film come “L’estate del mio primo bacio”, un assurdo finto thriller sugli squali, qualche splatter, un po’ di film Young adult patetici e qualche decina di programmi scrausi e finti come il novanta percento del corpo di Lindsay Lohan.

Ma ieri, in un’innata botta di culo, ho beccato un film BELLO. Ma non solo bello, un film innovativo, diverso, coinvolgente e spaventoso allo stesso tempo.
Era stato nominato all’Oscar come miglior film straniero ma niente da fare, sia mai che gli Oscar smettano di essere banali.

Confession è il nome di questo film giapponese del 2010 incredibilmente disturbante.
C’è di tutto qui dentro: vendetta, ragazzini, crudeltà, urla, sangue, colonna sonora pazzesca con tanto di Radiohead…

Non c’è nessuno per cui tifare. Non c’è un “buono” in questo film, sono tutti cattivi. Cattivi più o meno motivati ma che spesso vorrete prendere cortesemente a sprangate sulle ginocchia. Per dire.
I personaggi principali sono una maestra delle medie a cui è stata uccisa la figlia e i due studenti killer. Fine.
Incredibilmente bella è la prima mezz’ora del film. Roba che sono rimasta lì attaccata al televisore a occhi sgranati.
Si apre con questa donna, professoressa delle medie, che parla alla classe per il suo ultimo giorno di insegnamento. Nessuno la ascolta, è una classe di piccoli bimbiminkia giapponesi intenti a scambiarsi messaggi sul cellulare e fare i cretinetti, ma via via che la donna parla, tutti si zittiscono. Perché lei sta raccontando della morte della sua bambina di quattro anni avvenuta in quella stessa scuola: la piccola Manama è infatti affogata nella piscina della scuola. Dice che la polizia sostiene sia stato un incidente, una fatalità, ma che lei ha scoperto la verità: sua figlia è stata uccisa da due studenti di quella classe.

E qui io cominciavo a cagarmi in mano perché non sapendo che genere di film fosse, mi aspettavo che prendesse un machete e smaciullasse gli studenti in massa facendo uno spezzatino di quattordicenni. 





Invece no. Lei è una strafiga e la sua vendetta deve essere lenta, cattiva, e logorante.
Annuncia quindi che ai due studenti killer ha messo del sangue infetto di aids nel latte.
TAN TAN TAAAAN.Questa sì che è una vendetta, porca vacchissima!!!
Mi è quasi venuto un colpo, anche perché gli attori che interpretano i due studenti sono stati bravissimi: la loro era l’espressione di qualcuno appena condannato a morte. BRIVIDI.
Questa è solo la prima mezz’ora, people, poi ne succedono di tutti i colori (sempre tendenti al rosso sangue, però) e santo cielo è un intrigo unico. Si seguono i punti di vista di tutti e quattro i personaggi -l’insegnante, i due piccoli assassini e un’altra compagna di classe- che si confessano (mica i titoli li scelgono a caso, neh) e scopriamo come e perché abbiano fatto certe cose…
Vorrei spoilerarvi tutto ma non posso. Dico solo: vendetta, vendetta, vendetta!
Insomma, un film allucinante in senso buono. Cioè non guardatelo se siete seriamente depressi o seriamente in crisi, e non guardatelo se volete un film scacciapensieri, piacevole e divertente, perché non è niente di tutto questo.
L’unica parola che mi viene in mente per descriverlo è disturbante. Ma vale la pena.

Morale del film: per quanto odiate i vostri professori, non uccidete i loro figli perché potrebbero rovinarvi la vita.
Morale del film 2: non siate dei giovani killer disturbati.

Insomma, grazie insonnia per avermi fatto conoscere anche questo flm e grazie Rai4 per aver trasmesso un film figo a tarda ora. Cioè, dovreste mandarlo a ore decenti per farlo conoscere, ma apprezzo molto.

Pubblicato in: http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Il Sospetto, Mads Mikkelsen, Oscar, The Hunt

"Il Sospetto". E fangirlismi vari su Mads Mikkelsen.



“Jagden” in danese, “The hunt” in inglese, e “Il sospetto” in italiano per chissà quale assurda ragione visto che “La caccia” sarebbe stato un titolo quantomeno calzante, è un film del 2012 di Thomas Vinterberg, candidato agli Oscar per la categoria “miglior film straniero” (vinto poi da “La grande bellezza”)
Okay, lo ammetto, quando ho guardato questo film non sapevo nemmeno che correva all’Oscar, l’ho guardato per un motivo molto futile chiamato Mads Mikkelsen, colui che interpreta il Dottor Lecter nella nuova serie Hannibal. Perché sì, fondamentalmente sono una fangirl.
MA, donzellette e donzelletti, nonostante la motivazione stupida, questo film è davvero, davvero bello. Credetemi, se fosse un brutto film lo direi, non mi faccio influenzare dalla (bella)presenza degli attori quando giudico un film: può avere il cast più orgasmico del mondo, ma se è una fetecchia di film c’è poco da fare.


Fortunatamente non è questo il caso, anzi. Ma andiamo con ordine.

Di cosa parla “Il sospetto”?
Il protagonista, Lucas, insegnante all’asilo di un paesino mai precisato della Danimarca, a un certo punto verrà accusato dalla piccola Klara, figlia del suo migliore amico, di avere abusato sessualmente di lei.
La stessa cosa verrà riferita da molti degli altri bambini dell’asilo, e immediatamente il paese prende posizione, schierandosi compatto contro il mostro senza dare tempo a Lucas di tentare di dire la verità. Non c’è tempo per il dubbio, è una condanna senza processo e con una sentenza inequivocabile: colpevole.
Lucas dovrà quindi “sopravvivere” in un paese nuovo, diverso da quello in cui aveva sempre vissuto. Un paese in cui non potrà andare al supermercato e i cui abitanti nel tempo libero sfonderanno la sua finestra a sassate e uccideranno il suo cane.
La cosa bella di questo film è che tu non hai mai alcun dubbio sull’innocenza di Lucas.
Assistiamo alle bugie della bimba e guardiamo impotenti lo srotolarsi della vicenda con un senso di rabbia e voglia di prendere tutti per le spalle, scuoterli e urlare “ma non è stato lui, smettetela!”, ma in realtà non si può far altro che guardare atterriti e sperare in un finale che renda giustizia al professore.
E’ un film forte, molto coinvolgente, che fa riflettere: e se fossimo stati anche noi parte di quella comunità? E se nostra figlia ci avesse raccontato una cosa del genere? Forse, dobbiamo ammetterlo, non ci saremmo comportati molto diversamente da loro.

Ci sono scene molto belle, una delle mie preferite è quella in cui il figlio di Lucas va a parlare con Klara. E’ liberatoria e frustrante allo stesso tempo.

Se una sera volete un film abbastanza impegnativo, un po’ lento ma avvincente, con un attore oltre che molto bravo anche incredibilmente affascinante insomma uno strafigo, questo è un’ottima scelta. Parola di Sara!