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Filmozzo da Oscarozzo: Storia di un Matrimonio

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Non so voi ma a me il periodo degli Oscar emoziona sempre assai. Che vi devo dire, il cinema è una delle mie passioni e per quanto a volte gli Academy Awards siano deludenti, ingiusti e chi più ne ha più ne metta offrono sempre una lunga lista di film meritevoli.
In questi giorni io mi sto buttando nella maratona “film da Oscar”, e devo dire che sta andando alla grande: questo 2020 i film sono davvero belli. Curati, dettagliati, con un lavoro dietro che lo percepisci in ogni frame quanto si siano fatti il mazzo tutti quanti per fare ‘sto film.
Ed è proprio emozionante rendersi conto di queste cose. Intuire o almeno in parte cogliere i ragionamenti dietro ad alcuni movimenti di camera, di alcune scelte cromatiche, di certe inquadrature, di determinate scelte attoriali e soprattutto è bellissimo guardare le performances di attori pazzeschissimi.
Insomma, è come se mi stessi reinnamorando del cinema, quindi temo sarò ancora più cattiva con i film brutt.

Allooooooora, di che parla questo filmozzo bellozzo chiamato “Storia di un matrimonio”, di Noah Baumbach?
E’ presto detto.
Non aspettatevi chissà che tramona incredibile eh, è bello proprio perché è una storia spaventosamente normale, quasi banale… se un divorzio potrà mai essere definito banale. 

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Charlie e Nicole, Nicole e Charlie.
Il film si apre con entrambi che tessono le lodi l’uno dell’altro.
Nicole è incredibile, pazzesca, indomabile, divertente, buona d’animo che Madre Teresa in confronto era una strega, e poi è un’Avenger quindi di che stiamo parlando?
E lei pure, fa una sviolinata che nemmeno Tchaikovski “Lui è il padre migliore dell’universo, è indipendente, coraggioso, fa sentire tutti a loro agio, è un direttore teatrale stellare, e c’ha anche una nave spaziale. E poi sa usare la spada laser, tiè.”
Queste sdolcinatezze sono cose che i due non si diranno mai poiché sono lettere che hanno scritto come compito per la loro seduta dal consulente che li segue nella separazione.

Il film prosegue facendoci capire perché effettivamente la coppia non funzioni: lei è un Avenger, lui è un supercattivone che vuole conquistare galassie… ah no, scusate.
Uno dei problemi è che lei era un’attrice piuttosto famosa prima di sposare lui e andare a lavorare per la sua compagnia teatrale: la sua carriera e la sua celebrità sono andati piuttosto bellamente a farsi friggere mentre la notorietà di lui è esplosa fragorosamente. In più Nicole è diventata non solo moglie ma anche mamma, due ruoli che hanno preso il sopravvento nella sua vita facendole chiedere che cos’altro fosse lei un tempo, prima di tutto questo. Si sente persa, confusa, e i suoi desideri le sembra vengano sempre messi da parte.
Charlie invece ha avuto un’infanzia difficile, è cresciuto praticamente da solo e grazie al suo talento si è guadagnato una reputazione di “genio” della drammaturgia, alimentando il suo ego e il suo attaccamento al lavoro.
C’è un cattivo in tutto questo? No. Sono due esseri umani imperfetti come chiunque altro, che si scontrano con la normalissima problematica del non comunicare abbastanza, il che li allontana sempre di più.

Ci sono parecchie scene toccanti -dal monologo di sei ore di Nicole con una Scarlet Johansson struccata, sull’orlo del pianto, che racconta la storia della sua vita e del suo matrimonio alla scena finale di Charlie che si commuove e ci fa piangere tutti- ma quella più famosa e più bella è sicuramente quella del litigio furioso tra Charlie e Nicole.
Stanno cercando di accordarsi tra loro in modo civile perché hanno capito che i loro avvocati li faranno scannare senza pietà, ma la loro calma conversazione diventa un litigio isterico, con due interpretazioni p a z z e s c h e.
“Tu sei un infame, pallone gonfiato, fai schifo e puzzi pure!”
“E tu sei una capra, fallita, fai cagare e piuttosto che stare con te mi limono un cactus!”
Insomma, cattiverie di una certa levatura.

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Non vi dirò come finisce il film, furbetti, andate su Netflix e ve lo guardate, dopodiché venite qui e mi dite se vi è piaciuto o no.
Io devo dire che avevo aspettative un po’ bassette, tipo bassethound, però mi sono ricreduta assai. Ammetto che Adam Driver in Star Wars mi faceva abbastanza caaaa, però minchia, mi devo fustigare perché è proprio bravo. E’ uno di quegli attori che recita con tutto il corpo ed è un piacere guardare e riguardare le sue scene per cogliere ogni gesto e ogni sfumatura che riesce a dare. Non che Scarlett Johansson sia da meno, 

Ora posso tornare alla mia ossessione: Joaquin Phoenix. L’ho sempre amato ma non mi ero mai voluta fissare come invece sto facendo in questo periodo, che recupero interviste e film appena ho due minuti liberi. Che vi devo dire: over 40, problematico, misantropo, difficile. E’ proprio il tipo di uomo che piace a me, e il tipo di attore che entra così tanto nel personaggio da diventare il personaggio.
Lo dico, quest’anno ci sono film e attori davvero bravissimi, ma il mio cuore è con Joker e Phoenix.

E voi state seguendo le nomination agli Oscar di quest’anno? Avete dei favoriti? O ve ne sbattete altamente le natiche di questi Academy Award (che ammetto sono sempre più una farsa con troppa “politica” dietro, ma tant’è)?
Quali sono le vostre cotte Hollywoodiane?
Narratemi tutto, che io ho la febbre e domani ho un esame terrificante (linguistica tedesca) e devo distrarmi!

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Film Bruttissim: Escape Room (2017)

Aaaah.
Mamma mia, regà, che robe. Che situazioni. Che roba strana la vita. 

Ora, senza scendere nei particolari, per la prima volta da tanto tempo (e non mi ero nemmeno mai accorta di questa cosa) ho fatto qualcosa per me, pensando solo al mio benessere, e ora sto incredibibilmente bene. Cioè, non mi sentivo così allegra e quasi speranzosa per il futuro da non so davvero quanto tempo.
Che sia un preludio di una grandissima crisi depressiva?
Può essere.
Però per ora mi godo questa sensazione nonostante il tornado si stia scatenando ovunque intorno a me.

Ma partiamo con questo film brut, che più brut vi giur non si può. ‘Na roba inclassificabile, il mio ex che era un regista in confronto era Kubrick, porca vacca.

Siamo in macchina con due deficienti, ed è il compleanno del cretino. La sua ragazza, la tipica bionda inutile, è tutta orgogliosa perché “è il tuo compleanno e sono mesi che te lo sto organizzando!”.
Ora, non so voi, ma in mesi e mesi di preparazione io quantomeno cerco di invitare una celebrità alla festa, chiamo amici sparsi nel mondo, faccio venire i dieci migliori spogliarellisti dell’universo… Lei cos’ha organizzato? Quale incredibile fantasiosa idea ha avuto?
Una roba incredibile eh, preparatevi perché non so se siete pronti a cotanta inventiva: cena + escape room.

Ma vaaaafffanculo, gallinaceo.

Arrivano al ristorante dove ci sono gli amcii: Il Coglioncello, sua moglie L’Insopportabile e la coppia di arrapati perenni; qui cominciano le scene da “questi sono troppo stupidi per essere veri”.
Per far capire quanto i personaggi si conoscano, siano amici e il tipo festeggiato sia uno Sherlock Holmes dei poveri c’è un giro di “chi ha ordinato cosa”: “Allora, scommetto che lui ha ordinato un bambino fritto, lei una melanzana farcita di gerbilli, l’altra una costina di triceratopo…” MA POTETE OCCUPARE COSI’ DUE MINUTI DI FILM? MA POTETE?! MA SAPETE CHE C’E’ GENTE CHE PAGHEREBBE ORO PER AVERE DEI MINUTI SUL GRANDE SCHERMO?

Intanto si intuisce che tra il festeggiato deficiente e la moglie dell’amico c’è dell’intesa… insomma, se la fanno. Oltre che scemi pure stronzi, combo micidiale.
‘Sti dementi.

Cominciano a parlare dell’escape room e “non riesco a credere che hai pensato a qualcosa di così avventuroso!” MINCHIA REGA’ CHE DIVERTIMENTO CHE DEV’ESSERE USCIRE CON VOI!
 Se questo è il massimo dell’avventurosità chissà nelle serate noiose cosa fanno, si chiudono in una bara e dormono per anni?

Va beh, che domande inutili che mi pongo, salgono tutti sul furgone che li porterà alla escape room senza che loro possano capire dove stanno andando (ma a cosa minchia serve? non è che se uno vede che tragitto fanno allora sa risolvere più enigmi) e mettono cellulari e cose varie in una cassetta di sicurezza. Brave teste di *epiteto a scelta*.

Viene fuori che la bionda è stata invitata a sta cazzo di escape room, neanche ha avuto l’idea di andarci lei, ma non si sa chi l’ha invitata. Dimmi, cara, ma sei nata così cretina o è una cosa che si è sviluppata con l’età? No, così, per sapere.

Finalmente ‘sti scemi si bendano e si comincia sta cavolo di escape room e sono tutti un po’ sparsi in camere diverse.


Il festeggiato, che si crede Sherlock Holmes ma in realtà è solo leggermente meno mentecatto degli altri, si ritrova in una stanza piena di giornali e orologi; la coppia di arrapati in una stanza con lui che ha delle mutande di ferro con lucchetto attaccate al pacco, i più insopportabili di tutti hanno dei fili che li uniscono per i polsi (‘na roba inutilissima, devono solo fare qualche acrobazia per slegarsi) e la tipella di Sherlock Holmes non si sa minimamente perché ma è nuda in una gabbia.
Suppongo sia una scelta registica molto sottile e sofisticata chiamata “piazziamo del sessismo anche in questo film”.

Per farvi capire la levatura dei dialoghi:“siamo legati insieme, non è assurdo?”
LA TUA IDIOZIA E’ ASSURDA, ECCO COSA.


Poi passiamo alla tristezza dei due arrapati, che per sbloccare il lucchetto devono scrivere “sesso orale” (“head” in inglese) col lucchetto. Complimenti, maestro, quanta eleganza. Forse un ragazzino delle medie avrebbe potuto fare ‘sta cosa.

Per farvi capire anche cosa intendo quando dico che succedono cose senza una ragione, Anderson (l’amico scemo) si ferisce al dito aprendo una specie di finestrella che li mette in contatto con Sherlock. Io pensavo “ecco, ora vedi che si è beccato del veleno in circolo, sto scemo” e invece NIENTE. Nulla. Secondi di lui che si lamenta per il dolore assolutamente per nulla.
BOH.

Vaccate su vaccate, enigmi che anche un bambino di sei anni potrebbe risolvere… tipo: ci sono quattro stracazzo di quadri con degli animali (QUATTRO! MA MINCHIA!) tipo un lupo, una lepre, una volpe e non so che altro… Qual è la soluzione?
Metterli nell’ordine della catena alimentare.

Minchia ma voi siete anche più in fondo degli invertebrati, voi dovreste essere mangiati dai funghi da quanto siete stupidi! MA CHI CAZZO HA SCRITTO QUESTO FILM, TOPO GIGIO?!

Il Coglioncello, ovvero l’amico di Sherlock, chiaramente non ha idea di come funzioni una escape room e tutto quello che fa, dice e pensa sono cose tipo “ma come facciamo a uscire?” “ma perchè c’è un quadro alla parete?” “ma adesso cosa facciamo?” “Si ma allora?” 

ALLORA ADESSO TI PICCHIAMO, CAZZO. DEVI TROVARE DEI MODI DI USCIRE, STARE A TIRARE LA PORTA NON SERVE, MENTECATTO.

Ma non che lei sia da meno, per carità, d’altronde è sua moglie.
“Ehi guardate c’è una carta!”
E lei: “Chissà che ci fa qui!”

No io me ne vado, io esco, come Tina Cipollari in ogni puntata di Uomini e Donne.
Ma cosa minchia vuol dire chissà che ci fa qui? Ma hai qualcosa oltre alla segatura e alla plastica da imballaggio nel cranio? Ma contate di farvi studiare in obitorio perché c’è il vuoto cosmico nel vostro cervello?

Ragazzi salto parti perché non ne usciamo più altrimenti, a un certo punto, finalmente, cominciano a crepare i personaggi; i primi a schiattare sono gli arrapati, che si sciolgono perché nella stanza esce del gas acido che li squaglia, il tutto mentre limonano come babbuini e perdono parti di labbra e viso.
Che. Schifo.

Tra l’altro Il Coglioncello rompe una chiave nella serratura e partono gli sfottò di moglie e amico, incazzati come iene “mi hai proprio deluso” “è così Anderson”.
Non commento nemmeno, va.

Sherlock, il Coglioncello e L’Insopportabile (la moglie del Coglioncello) si infilano nel condotto di aereazione e arrivano… a un altro enigma! Con Sherlock tutto incazzato che “ora lo risolviamo e usciamo!” ma cosa vuoi risolvere e uscire, Demente Colombo dei poveri? Ma cosa? Io non vedo l’ora che tu schiatti, capisci?
Comunque di questo enigma non c’ho capito na mazza ma mi ha fatto riderissimo il fatto che a un certo punto l’Insopportabile abbia mosso a caso delle calamite, non sia successo niente ma gli altri due si siano incazzati che ancora un po’ la ammazzavano di botte così, senza ragione.


Risolvono ‘sto enigma e muore pure il Coglioncello, che era rimasto a metà nel condotto di aereazione (molto comoda come posizione, capisco perché non fosse sceso insieme agli altri… MA CAZZO) e quando si rende conto che si sta chiudendo il condotto dietro di lui dice di avere “la gamba bloccata”. Ma bloccata da cosa, di grazia? Ma ci sei solo tu in quel condotto, cosa blocca la tua zampetta di persona idiota? 

Non si sa, fatto sta che rimane tagliato a metà come meritava di finire dal primo minuto del film.

Sherlock e l’Insopportabile escono dal condotto e si ritrovano punto e a capo nella stanza di partenza (tiè) e finalmente tocca all’Insopportabile risolvere un enigma, che è una vaccata di dimensioni bibliche che io dico ma come minchia avete fatto a farvi sponsorizzare un film del genere?
In pratica ci sono dei cavetti colorati e lei intreccia quelli dei colori primari.
Brava, Giovanni Muchacha sarebbe molto fiero di te, forse anche una maestra dell’asilo lo sarebbe.

Peccato poi crepi pure lei, o rimanga intrappolata, non mi è chiaro. Rimane con la mano nella bocca di un orso impagliato e Sherlock se la squaglia lasciandola lì, perché come ha dimostrato per tutto il film è un pezzo di sterco secco.

Arriviamo alla scena madre della stupidità, il confronto tra Sherlock e la sua ragazza, con lui che continua a ripetere “perchè ci hai portati qui!?” e lei “io non ho fatto niente” PER TRE MINUTI.
Poi compaiono dei pulsanti con scritto “salva me” o “salva lui/lei”, il bastardone cerca di salvare sé stesso ma visto che lei è stata buona e generosa scegliendo di salvare lui invece di sé stessa Sherlock rimane impalato.

Ah, se qualcuno potesse insegnare alla bionda come piangere per finta gliene sarei molto grata, perché guardarla strizzare gli occhi mugugnando senza che una lacrima uscisse mi ha dato sui nervi come poche altre cose al mondo, forse solo la faccia di Salvini mi provoca una tale irritazione.

Siamo alla fine, tenete duro.
La bionda scappa, chiama la pula e al telefono parla il tizio del furgoncino la chiama e le dice “ma tu pensi di essere innocente, testa di minchia?” e boh non ho capito il senso, non me ne frega nulla, voglio soltanto dimenticarmi di questo deprecabile film e andare a dormire.

Ragazzi, vi prego, non guardate ‘sta roba. Soprattutto quando esce al cinema. Film così non meritano NIENTE, neanche un dollaro bucato.
Mi dispiace dirlo perché il cinema mi piace, però qui non c’è stato un minimo di sforzo da parte di nessuno: né regista, né sceneggiatore, né tantomeno gli attori che hanno chiaramente dato il meno possibile (o forse sono solo dei cani a recitare, non so).
I N A C C E T T A B I L E, possono andare tutti a quel paese per quel che mi riguarda.

Spelacchiati, se l’avete visto VI SCONGIURO ditemi che anche voi pensate sia una grandissima vaccata, ne ho bisogno. Se non l’avete visto… BEATI VOI. Non fatelo. Spendete il vostro tempo in maniera migliore, anche prendendo a martellate i vostri genitali. 

Alla prossima, se mi riprendo da questa visione.

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Ciciarando di Game of Thrones: 8×05

La puntatozza comincia con Varys -che sarà una mia impressione ma è sempre più pelato– intento a scrivere una letterina a Babbo Natale. “Caro Babbetto, non è che io chieda tanto, solo un regnante che non faccia defecare a livelli estremi. So che nel mondo c’è chi sta peggio, in Italia c’è Salvini, in America c’è Trump, in Russia c’è Putin… Ma io ‘sta bionda psicopatica non la voglio, quindi ti prego spargi la voce che Jon è un Targaryen e siamo a posto. Io intanto cerco di avvelenarla, ma tu dammi una mano.” 

Il piano del nostro ragnetto tessitore però non va a buon fine perché Daenerys, in vista della prova costume, si rifiuta de magnà. “Ma mi avete vista? Ho preso tre chili, mi sono adagiata sui draghi in questo periodo.”

Tyrion, che io ormai ho soprannominato Cretyrion perché è diventato idiota, denunzia il tradimento dell’amico cicciotto; tutti insieme quindi facciamo “ciao ciao” con la manina al povero Coccia Pelata. Ci ricorderemo la boccia che avevi al posto della testa per sempre, Varys

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Dany dopo l’abbrustolimento del traditore chiama il dog sitter, Vermegrigio. “Tieni, questo è il collare di Missandei, lì nell’angolo trovi anche i croccantini e il guinzaglio”. 

Jon sopraggiunge nelle stanze della Regina e lei fa partire il pippone alla Sansa Stark: nessuno mi ama, nessuno mi vuole, preferiscono te, gnè gnè, il popolo non mi accetterà mai, mi temono e basta.

Jon sono cinque puntate che è impostato su una frase sola e anche stavolta non si smentisce.
“tu sei la mia regina”.
“Sì, ma tu sei il vero erede, è un problema”
“Tu sei la mia regina”
“Sì okay, però-“
“Sei la mia regina.”
“Jon-“
“Regina.”

Lei allora fa la panterona: gli si avvicina tutta seducente, roar, e gli fa “ma come, sono solo la tua regina?” e cerca di slinguazzarlo selvaggiamente, solo che Jon è deficiente fino al midollo osseo e si ritrae tutto schifato.
Ora, ammetto che l’atmosfera non era delle migliori visto che avevano appena arso vivo un uomo, però zio… Svegliati cazzo.
A questa sono schiattati due draghi, la migliore amica, parte dell’esercito, è in una terra straniera molto ostile, la stanno tradendo tutti, hanno cercato di farla fuori, rischia di perdere il trono, tu sei l’unica ragione per cui ha fatto tutto ciò che cosa fai ora? La abbandoni pure tu. 
PURE TU. 
Una frase lampeggia nel cervello di Daenerys e la terrorizza: niente più sesso.
Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, si vede proprio che l’idea di non vedere più il drago di Jon la fa sbarellare.

Intanto Tyrion continua la sua ascesa a “personaggio più stupido della serie”, credo che a questo punto se la giochi direttamente con Jon. Vi ricordate i bei tempi in cui aveva il guizzo geniale che salvava la situa? Ora manco a morire. Un pirla.
Ormai fa disastri su disastri, non capisce un cazzo, è sempre sconvolto dalle cose… zio, riprenditi perché qui manca una sola puntata e tu sei proprio stupido.

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Stavolta scopre che le truppe di Dany hanno catturato Jaime e lui va a liberarlo dicendogli “allora, adesso ti libero però tu vai, prendi Cersei e scappate in un’isola tropicale a farvi una vacanza, okay?”.

Beh, certo. Certo, Tyrion. Riusciamo tutti a immaginarci Cersei che molla ‘sto cazzo di trono a Daenerys senza neanche combattere per andare se un’isoletta sconosciuta con Jaime.
Tyrion, basta cercare di salvare le squame a tua sorella, è una vipera e deve schiattà, stacci. Piuttosto mettiti a pensare a quanto sarà felice Daenerys di sapere che hai aiutato il suo prigioniero a squagliarsela, imamgina. Secondo me ti dracaryzza in tempo record, e ti sta pure bene a questo punto.
E dire che un tempo eri il mio personaggio preferito…

Passiamo al mare che se no non ne usciamo vivi; Euron e la sua flotta sono lì a cincischiare in ammollo come le cozze quando compare qualcosa nel cielo. E’ un aereo? E’ un uccello? No, è SuperDrogon! 

Bon, panico.

Se l’altra puntata con mezza nave hanno arpionato Rhaegal in due secondi netti e hanno fatto sfacelo di tutte le navi dei nostri eroi stavolta sono diventati tutti deficienti. Una flotta di rimbambiti, forse pensavano di essere lì a prendere il sole e non a fare una guerra perché stanno tutti lì col naso per aria a urlare senza fare assolutamente nulla! In trecento non riescono a colpire Drogon manco di striscio e il lucertolone se la spassa a zigzagare tra le navi sputacchiando fuoco e fiamme come se non ci fosse un domani.
Tempo tre minuti e la flotta di Euron è stata spazzata via, a quest’ora avrà raggiunto le profondità degli abissi come il Titanic.
Boh.
Non ho parole.

Come se non fosse già tutto abbastanza improbabile Drogon e Daenerys si lanciano ad Approdo del Re e sfondano tutto: muri, soldati, case, libri, auto, fogli di giornale, che anche se non valgo niente per lo meno ho teeee… Ops.

Poi scopriamo che Dany oltre ad essere la Prima del suo Nome, Spezzatrice di Catene eccetera eccetera è anche il nuovo Messia e che ha già compiuto il miracolo: ha fatto risorgere i Dothraki e gli Immacolati.

No allora, dai eh, eccheccazzo. Erano rimasti in quattro. Quattro più due cavalli, a esagerare, e in più tutti mezzi morti dopo lo scontro con gli zombie. Com’è che ora sono tutti lì a fare i pazzi “auauauau” e decapitare gente a caso? Ma che stiamo facendo? Ma da dove sono sbucati? Li hanno coltivati come il grano? Sono stati in un centro pokémon?

Quesiti che non otterranno mai risposte a parte, stavolta a farsela sotto non sono i nostri, ma gli uomini di Cersei, che, impavidi come Leone Cane Fifone, si arrendono dopo quattro secondi di battaglia. Spade a terra, campane che suonano, tutti tirano un sospiro di sollievo perché non c’è stato quasi spargimento di sangue…

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E Dany si sbrocca.
In groppa a Drogon si vede proprio la scintilla di pazzia nei suoi occhi, il guizzo da testa di cazzo.
Fissa la Fortezza Rossa, le viene un languorino e via: “‘Oh raga, grigliata?” e parte. 

Parte come Salvini quando vede un clandestino, parte come DiCaprio quando c’è un tricheco da salvare. Dracarys di qua, Dracarys di là e senza alcuna logica nè ragione si mette a distruggere completamente Approdo del Re e tutti i civili -donne, uomini e bambini- che cercano disperatamente riparo.

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NIENTE PIU SESSO!?

(Poi qualcuno deve spiegarmi con che materiali hanno costruito Approdo del Re, perché il fuoco a quanto pare fa esplodere muri di mattone, incendia pietre, distrugge qualunque cosa… Ma che ha magnato Drogon prima di  andare in battaglia?)

Jon intanto è diventato educatore cinofilo e mentre tutti impazziscono cerca di tenere i suoi uomini in disparte: “No, fermo. Seduto. Resta, resta! Bravo!”

Nel frattempo c’è la battaglia dei cretini tra gli scogli: Euron e Jaime sono lì a fare l’elicottero col pene ma la situazione degenera e si mettono a duellare per l’onore e la vagina di Cersei; alla fine della fiera Jaime si becca due pugnalate ben assestate che lo fanno quasi schiattare mentre Euron si prende una lancia dritta nello stomaco e schiatta così, solo tra gli scogli. Regà con qualche puntata in più lui sarebbe stato un cattivo bellissimo secondo me, che dispiacere vederlo morire così presto…

Intanto Mastino e Arya Fresca, non si sa come, sono arrivati alla Fortezza Rossa senza che nessuno neanche provasse a fermarli. Loro vanno, fanno cose, nessuno si pone domande, anarchia totale.
Arya finalmente c’è quasi, l’obiettivo per cui si allena da mille anni è finalmente a portata di zampetta: può finalmente accoppare Cersei… Solo che il Mastino la prende un attimo da parte: “Zia guarda che se non la accoppi tu lo fa un altro, non c’è bisogno che muori pure te. Vattene, dai.”

E lei cosa fa? Prende e se ne va.

A due metri da Cersei.

Ma vaffanculo.

Evento sportivo più atteso del mondo: il Cleganebowl. Preso dalla foga del momento la Montagna per prima cosa spatascia Qyburn contro un sasso con la stessa naturalezza con cui io potrei dare una schicchera a un moscerino, dopodiché comincia a combattere col fratellino che lo saccagna di mazzate; spadate di qua, infilzi di là, pugni, calci, morsi, sputazzi ma niente, quello è uno zombie psicopatico e nulla si può contro di lui. A un certo punto La Montagna acchiappa Sandor e fa per spappolargli gli occhi come aveva fatto con Oberyn, ma il Mastino è tutta la vita che si prepara a questo duello e mica ci sta a diventare l’Andrea Bocelli di Westeros, quindi non si sa bene da dove tira fuori un pugnalazzo e accoltella il fratello in un occhio. Poi prende la rincorsa come un rinoceronte e, sprezzante del pericolo, carica La Montagna: i muri di cartapesta della Fortezza cedono e i due precipitano di sotto, tra le fiamme di Drogon che stanno incenerendo la città.

… Devo commentare in qualche modo o fate voi per me?
Bella visivamente eh, una scena pazzesca, però cazzo… che è?

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Guardate che roba sta scena, è pazzesca. Sembra un dipinto

Intanto Cersei e Jaime si abbracciano, si sbracciano, si incollano l’uno all’altro… “Sei ferito”

“Non importa”

“Stai sanguinando”

“Non importa”

“Stai diventando viola”

“Vai tranzolla.”

Come dei veri stronzi cercano pure di svignarsela come gli aveva proposto di fare Tyrion solo che il passaggio è bloccato quindi alla Circe non rimane che piagnere. “Non voglio morì, non voglio morì, non farmi morì” ma la Fortezza sta crollando come un castello di carta, e al personaggio più odiato spetta la morte più poetica: abbracciata all’uomo che ama da tutta la vita muore spiaccicata dal crollo del palazzo.

POI PERO BERIC E EDD ME LI AMMAZZATE COME DEI CANI, MALEDETTI INFAMI VI ODIO TUTTI

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Lena però è bellissima sempre, com’è possibile

Fine della fiera Approdo del Re è stato distrutto completamente, migliaia e migliaia di civili sono finiti arrostiti, Jon è sconvolto dalla crudeltà di Daenerys e io già mi immagino Sansa con la sua faccia da schiaffi a gongolare “te l’avevo detto”.

Questo episodio mi è piaciuto così poco che anche scherzarci su diventa difficile. A voi è piaciuto? Fatemi sapé, che io sono incazzatissima per come abbiano bruciato (ah ah, bruciato) la penultima puntata.
BAH.

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Film brut (ma non tant): The Open House

The Open House, un film che più ci penso più mi perplime. Di una tristezza involontaria quasi drammatica oserei dire.
Ritroviamo Dylan Minette, che a mio modesto parere sta diventando un bel fieu e anche un buon buon buon attore, spero non si perda strada facendo.
Per ribadire il fatto che io di cinema non ci capisco una mazza vi avverto che a me è piaciucchiato e al resto del mondo ha fatto schifo come poche altre cose, quindi non fidatevi di me. 
E attenti agli spoiler, che dico di tutto e di più come sempre. Vi chiedo già scusa per la lunghezza del post, sarò meno prolissa in futuro.
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Aluuuura, il film inizia col botto, nel senso letterale del termine: c’è una famigliola (in)felice in super difficoltà economiche e padre e figlio vanno al supermercato; tempo un minuto e mezzo e siamo già alla prima morte: un’auto travolge Mr Papà nel parcheggio, stecchendolo sotto gli occhietti miopi di Logan.

Madre e figlio si trasferiscono dunque nella casa di montagna più grande del mondo che appartiene alla sorella di lei, e fanno conoscenza fin da subito di Martha, la vicina di casa super inquietante che praticamente ha più denti che capelli e sta cavalcando gloriosamente verso l’alzheimer.
Che poi la guardi e pensi “capelli rossi, una vecchia giacca di seconda mano… devi essere una Weasley“.Risultati immagini per the open house martha

Madre e figlio cominciano ad ambientarsi in questa villa che ogni domenica ospita un gruppo di persone le quali vogliono vedere la casa per comprarla, e i nostri due sfigatini protagonisti devono starsene fuori dai piedi… ma siamo sicuri che i visitatori se ne siano andati tutti?

Cominciano a succedere cose bizzarre che più che altro sembrano dispettini di un bimbo di dieci anni: la ciotola dei cereali passa dalla stanza da letto alla cucina, gli oggetti si spostano o spariscono, la caldaia continua a spegnersi mentre La Mamma si lava, si sentono tonfi provenire dalla cantina a Logan sparisce il cellulare… e già qui troviamo  la cosRisultati immagini per the open house gif dylan minnettea più irreale del mondo: lui se ne frega. Se a me sparisce il telefono piuttosto ribalto la casa dalle fondamenta, la scoperchio, di certo non faccio spallucce dicendo “boh, lo ritroverò”. Io sono abbastanza convinta che dopo ventiquattr’ore di assenza di cellulare avvertirei le forze dell’ordine della scomparsa, dopo quarantotto arriverei al decesso.

Quindi uno si comincia a chiedere: ma sono dementi loro? C’è uno spiritello scemo in casa? Lo Yeti? Riccioli d’Oro? 
Ve lo dico già adesso: no. E’ un uomo. Un essere umano chiaramente deficiente che si diverte con pochissimo, in poche parole un pirla.
Ma chi è? Boh.
Perché lo fa? Doppio boh.
Perché per i primi cinquanta minuti non succede assolutamente nulla se non inquadrature di angoli della casa vuoti, anfratti da cui non sbuca nulla e ‘sto tizio non si palesa? TRIPLO AXEL DI BOH.
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Questa escalation di puttanate cose strane si conclude con loro due che una sera tornano a casa e trovano la tavola apparecchiata con tanto di candela; ammetto che questo un po’ di ansia a me la metterebbe, onestamente. Prenderei i miei quattro panni di persona povera e andrei a contemplare il mio futuro sotto un ponte, immediatamente… Col cazzo che rimango in una casa in cui qualcuno ha apparecchiato per me senza essere stato pagato per farlo.
Ma la madre è scema, povera creatura, e dice che non hanno soldi per un albergo; pure i poliziotti dicono di stare scialli che saranno stati dei bambini (ma che bambini avete lì? Che si intrufolano nelle case degli altri e apparecchiano le tavole? Sono tutti filippini?!) ordunque rimangono li in attesa di essere maciullati, noi lo sappiamo.

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Logan che pensa chiaramente “che madre stupida”.

Comunque come ho già detto per un’ora non succede una ramazza, poi accade un casino della miseria nell’ultima mezz’ora. Millemila minuti di pellicola in cui noi capiamo dalle inquadrature che questi due vermi solitari non sono poi così solitari, ma niente di più finche non arriviamo a un quarto d’ora dalla fine; un po’ inquietato dall’ultimo avvenimento Logan chiama un tizio che fa la corte a sua madre e gli chiede di passare lì la notte perché se la stanno facendo sotto, ma vi dico solo che questo qui è nero, quindi RUSPA e ormai sappiamo tutti che fine fanno i neri negli horror (e in America in generale; se poi incontrano un poliziotto non ne parliamo neanche. Peggio che incontrare Freddy Krueger)

Tempo due scene e infatti ce lo ritroviamo sgozzato come un capretto (con una quantità  minima di sangue, come se si fosse tolto una pellicina da un dito) e il nostro povero Logan viene messo k.o nel vialetto di casa e successivamente inondato d’acqua fredda e lasciato fuori a morire congelato, anche perché è quasi Natale.
Il tizio pazzo intanto va dalla madre, precedentemente legata come un cotechino, e non sapendo bene che fare decide di torturarla un po’; prima le fa sentire tutta la discografia di Dolcenera, poi le fa guardare tre puntate di Peppa Pig e infine le spiezza le dita una ad una.
Una scena deliziosa. Squisita. Grazie.
Logan si ripiglia, prende un coltello, si mette a cercare madre e pazzoide e in un attimo di concitata follia -che non ha il minimo senso in qualunque modo guardi la scena- uccide la madre.
In pratica lui sta tenendo in mano sto coltello e la madre gli corre addosso urlando e autoimpalandosi. Mah. 

Poi lei, ormai morente, lo guarda negli occhi con amore e gli dice dice… “Ma i Marò?”
Non è vero, gli sussurra di scappare perché dietro di lei c’è il mega-pazzo.Risultati immagini per run forrest run gif
Per la prima volta in un film horror il protagonista fa esattamente quello che avrei fatto io: comincia a correre urlando come un matto in preda al panico.
Siamo agli sgoccioli, il nostro eroe cade, il cattivo gli piomba addosso come una pantegana sul formaggio e in una scena un po’ schifida gli toglie le lenti a contatto e gli dice prorprio “scappa adesso, pirla“. (Capite che sto killer è scemo? Sarà diventato killer per corrispondenza, non ha idea di come fare.)
Logan, cieco come una talpa, fugge nel bosco e continua a correre e correre come un cavallo al Palio di Siena. Ricordiamoci anche che è ancora bagnato fradicio e ci saranno meno mille gradi, poverino. Io sono di una pigrizia allucinante e al suo posto mi sarei sdraiata ad attendere il mio triste destino.
Credo sia la prima volta che mi dispiaccio per un personaggio di un horror.
Comunque sia ultimi tre minuti di film: è mattina, Logan si sveglia e va ad abbeverarsi al fiume come un animaletto selvatico quando uno stivale gli piomba di fianco e lui comincia a implorare per la sua vita a priori, senza neanche guardare chi è.
Come finisce? Con il pazzoide che lo strangola e lo lascia lì, muerto stecchito, per tornare in auto e andare alla prossima casa aperta per le visite. Alias verso un’altra Open House.

…Miiiinchia che pesantezza di finale. Cioè di solito mi piacciono quelli in cui muoiono i protagonisti, ma stavolta tifavo davvero per Logan perché è un personaggio un po’ diverso dai soliti cliché che vediamo e speravo che una gioia gliela si potesse dare.

Passando alla parte detective, ho letto millemila teorie su chi fosse sto benedetto killer. Io continuo a restare della mia idea, ovvero che sia stato l’idraulico.Risultati immagini per gif idraulico
Le battute “Sono già venuto qui” “Vengo qui quasi ogni giorno” mi erano sembrate piuttosto compromettenti. Non credo di essere arguta e scaltra come la Signora in Giallo però è lui anche a “ritrovare” il cellulare di Logan.

Permettetemi di fare un piccolo recap: a questo poveraccio muore il padre sotto gli occhi, cambia scuola per trasferirsi in una casa isolata dal mondo in cui succedono cose strane, perde il cellulare, uccide sua madre , scappa come un leprotto terrorizzato e infine quando pensa di essersi salvato le brache viene trovato al killer e strangolato. Così non solo è muerto, ma tutti penseranno che è stato lui a uccidere sua mamma e poi morire assiderato nel bosco.
ORA DITEMI DOV’E’ LA GIUSTIZIA, personaggi completamente del cazzo vivono, sopravvivono e si riproducono pure e lui che era quasi una persona normale viene ucciso così malamente dopo una vita infame!?

Per concludere direi che questo film è da guardare quando uno è triste e pensa che la sua vita faccia schifo. A confronto con quella di Logan siamo tutti dei privilegiati, non mi lamenterò mai piu di niente.

Tirando le somme a me questo film non è dispiaciuto anche se non è niente di elaborato da nessun punto di vista, ne di trama ne di regia ne di nulla; si fa guardare, ecco. Sarà che ultimamente ho visto cose di qualità infima… Il problema principale di questo film aRisultati immagini per what gif parte la noia è che non ha nè capo nè coda. Se qualcuno ha voglia di spiegarmi la scena con l’assistente dell’agente immobiliare gliene sarei estremamente grata. C’è semplicemente lui che sbuca da una stanza una domenica molto tardi, quindi il gruppo di gente se n’era già andato da un pezzo, dice un paio di scuse e se ne va, sembrando spaventato.
Sapeva che qualcuno era rimasto in casa? Ha avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con il killer? E’ solamente cretino? Boh. Non ho capito. Delucidatemi, please.

Insomma, guardatelo e fatemi sapere cosa ne pensate perché io sono confusaRisultati immagini per confused gif 

 

 

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Film brut: girare a Sinister al prossimo incrocio

Altro film altro post.
Stavolta ero partita carica, a bombazza. Avevo gia i brividi prima di mettere “play”, brividi preventivi.

Sinister (perché diciamocelo, “Destrer” non era un titolo poi così inquietante) è un film del 2012 di Scott Derrickson, e mi è stato consigliato da un sacco di gente.
Perché? Perché effettivamente rispetto alla media è un horror che fa il suo sporco lavoro, ovvero spaventare, però non mi ha fatta impazzire lo stesso. Ho gia ammesso di essere una rompipalle astronomica? Ecco.

Premettiamo che io tra una settimana rimango a casa da sola per qualche giorno e avrò una paura mostruosa dopo tutti questi film, stavolta parliamo di una pellicola non proprio brut ma solo bruttin.
Perche fa paurina, ho fatto degli zompi sul divano che quasi mi attaccavo al lampadario come un gatto, però MEH tutto il resto, anche perchè dura quasi due ore. Due ore di clichè, bambini inquietanti, un protagonista cretino, una lentezza pallosissima…
Basta vi lascio alle mie ciance sul film, aspettatevi spoiler in ogni dove e qualche battuta un po’ scema.

Ellison Oswalt è uno scrittore diventato celebre dopo aver scritto un romanzo su un caso di cronaca nera in Kentucky un decennio prima e, alla ricerca di ispirazione, si trasferisce con la famiglia -a loro insaputa- nella casa in cui un anno prima è avvenuto un omicidio di cui lui vorrebbe scrivere.

Ebbravo pirla.

Già qui si spalanca un quesito di fondamentale importanza: ma perché i protagonisti dei film horror devono sempre avere nomi del cazzo? Ellison? Quale madre chiama suo figlio Ellison, con la “E” per di piu? Non solo è un nome da donna, ma è pure scritto come si pronuncia, a prova di imbecille. 

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Qui sta facendo “la Magnum” di Zoolander

Ma poi quanto sei capra se ti trasferisci nel luogo più lugubre del mondo dopo il castello di Dracula senza dirlo a nessuno perché pensi di poter indagare meglio di tutti? Vedi che ti meriti una morte lenta e dolorosa, da parte di tua moglie però? Un mattarello in fronte, ecco cosa ti devi beccare. Ripetutamente, finché non metti un po’ di sale in zucca.

Comunque sia in soffitta trova delle cassette in formato super8 e visto che farsi gli affari propri è passato di moda se le guarda, scoprendo che si tratta di cinque omicidi ripresi proprio dall’assassino, avvenuti nell’arco di una quarantina d’anni in luoghi diversi. Gli omicidi sono multipli e hanno in comune il fatto che il membro piu giovane della famiglia sia poi risultato scomparso.
E qui io comincio a pensare che Ellison sia imparentato con quella demente del film “Reversal la fuga è solo l’inizio”, perché indovinate cosa NON fa?Risultati immagini per police gif
Esatto, NON dice niente alla pula.
Nulla.
Nada.
Perchè secondo lui gli sbirri sono inutili e non fa che parlare della loro inettitudine nei suoi romanzi.
Ha parlato l’oracolo. Il grande e supremo guru dei casi irrisolti, Ellison Oswalt.
Ma vai a cagare

Insomma, ha tra le mani i video inediti di omicidi orridi e se li tiene per sé pensando di essere il nuovo detective Conan dei poveri e che potrà risolvere il caso vendendo poi la storia e facendosi un sacco di crana. Vedete, quando uno è mosso dai nobili fini…

Comunque sti filmini sono inquietantissimi e mi hanno fatto passare la voglia di fare e avere qualunque cosa.
No piscina in giardino, no macchina, no tagliaerba, no alberi a cui poter essere amorevolmente legata per il collo con un cappio… Voglio vivere la mia vita lontana da qualunque cosa possa anche solo rischiare lontanamente di farmi fare una brutta fine.

Il film va avanti con una certa snervante lentezza, cose inquietanti, lui coglie dettagli che lo avvicinano al caso, ci sono scene inquietantissime del figlio che in preda a terrori notturni terrorizza noi sbucando tutto accartocciato da scatoloni sparsi e da cespugli bui… (Minchia, se mio figlio facesse una roba del genere quella sarebbe l’ultima volta che mi vede; salgo in macchina e mi fermo solo quando arrivo a Honolulu da Mago Merlino.
Faccio sparire le mie tracce, neanche quelli di Chi l’ha visto potrebbero trovarmi.)

Ellison comincia ad avere visioni ed esperienze sempre piu inquietanti, sia perché ha un figlio pazzo sia perché una strana presenza comincia a perseguitarlo. La stessa strana presenza che lui zoommando nei filmini intravede in ognuna delle cinque cassettine. 
Giustamente si da all’alcol -come se uno avesse bisogno di essere perseguitato da un demone per bere-, dorme malissimo e inizia a vedere bambini scorrazzare per la casa; come se non bastasse pure la figlioletta comincia a fare cose strane tipo parlare con ragazzine che non esistono, chiedersi perché gli immigrati abbiano tutti il cellulare e disegnare impiccagioni sui muri.
Beh ci sono bambini che partecipano a gare di spelling, altri che giocano a basket e poi ci sono quelli che vengono contattati dagli spiriti per fare una strage, va un po’ a fortuna.

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E poi ci sono questi che mi spaventano più di qualsiasi horror possibile.

Il nostro intrepido (ma non perché coraggioso, è intrepido solo perchè è troppo cretino per avere paura. E’ come un insetto, non sa quello che fa) ammette finalmente alla moglie che stanno vivendo nella casa dove sono morte delle persone e lei, piuttosto giustamente, sclera.
Ma sclera anche poco rispetto a quello che avrei fatto io, che nell’ordine gli avrei dato un manrovescio di quelli potenti -così che magari qualche impulso elettrico arrivasse al suo microscopico cervellino- avrei preso la figlia sottobraccio, il figlio inquietante l’avrei chiuso da qualche parte e me la sarei squagliata chiamando un avvocato divorzista di quelli super cattivi. Roba da lasciarlo in mutande, quel cretino.

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Vi lascio una gif della moglie incazzata

Alla fine viene tirato in ballo il professorone di turno che spiega al nostro Ellison (più scrivo il suo nome più lo trovo ridicolo) che a spingere qualcuno a compiere gli omicidi è stato uno spirito malvagio babilonese.
Ora.
Io non so perche, però non riesco proprio a prendere seriamente uno spirito babilonese.
E’ un mio limite. 
I babilonesi li associo agli Assiri e alle lezioni di storia alle elementari, che ci devo fare. C’era bisogno di ripescarlo da lì?Risultati immagini per gene simmons
Poi lo spirito è uno strano essere a metà tra il protagonista de “Il Corvo” e uno dei Kiss, quando compariva sullo schermo mi aspettavo si mettesse a cantare a squarciagola “AND AAAAAAAI WANNA ROCK AND ROOOOLL ALL NIIIIIIIGHT! AND PARTY EVERYDAY!

Infine il Demente Colombo ha un incontro ravvicinato col demone e in barba alla sua filosofia del “non credo al paranormale, sono un figo” se la fa sotto quindi da fuoco alle cassette e, come Flash nei suoi momenti migliori, prende moglie e figli e se la da a gambe in un’altra contea.

Che scaltro, che genio.
Guardate un attimo in cielo, lo vedete? E’ proprio lì che brilla nel firmamento delle teste di cazzo.
Oswalt parliamoci un attimo chiaro… Ma secondo te puoi davvero seminare uno spirito? Pensi davvero che cambiare abitazione salvi le tue chiappette? 

Come volevasi dimostrare infatti scopre solo dopo essersi trasferito che abbandonando la casa ha dato inizio alla fine, perché tutto quello che le famiglie trucidate avevano in comune era aver vissuto per un po’ nella casa in cui era avvenuto l’omicidio precedente.

QUINDI BRAVO PIRLA, COMPLIMENTI, MENO MALE CHE TU DOVEVI ESSERE PIU SVEGLIO DEI PIEDIPIATTI, DEFICIENTE!!! 

Scusate, ho avuto un impeto d’odio incontrollabile.
Questo fa il figo per un’ora e mezza e poi gli sfugge il dettaglio fondamentale che lo fa finire sbriciolato. 

Non fa in tempo a scoprire questo dettaglio insignificante che sbam sbaaam la figlioletta armata di ascia dopo aver visto tutti quei programmi di cucina su Sky decide di fare uno spezzatino di genitori con ragù di fratello, sotto indicazione del babilonese che poi se la porta nel suo mondo parallelo per magnarsela. 

Tutto è bene quel che finisce bene, no?

Posso dire che l’unica per cui mi dispiace è la moglie? ‘Sta poveraccia ha la sola colpa di aver sposato un idiota.
Diciamo che se fosse stato un thriller e invece dello spirito ci fosse stato un serial killer, un maniaco o qualunque altra cosa terrena probabilmente mi sarebbe piaciuto molto di più; trovo sempre che la vena sovrannaturale rompa qualcosa alla fine degli horror.
Mi è piaciuto il finale però, tosto, cinico, finalmente vediamo i cretini fare una finaccia.

Bene, per oggi concludo qui. Spero che la nuova grafica del blog vi piaccia, io sentivo di dover cambiare qualcosina in questo spazio e “blue is the new black”.
Se avete visto questo film fatemi sapere cosa ne pensate, so che tanti lo hanno apprezzato molto io a fine visione avevo due balle così *allarga le braccia più che può*.
Hasta Luego!

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Film brut: Il Mai Nato

Io ho un problema: sono una rompicoglioni di natura, il 99% delle volte rimango delusissima dai film, in particolare dagli horror, però non riesco a smettere di guardarne alla ricerca di uno che sia finalmente fico.

A sto giro mi sfogo spoilerandovi tutto lo spoilerabile di “IlMai Nato”, film horror (non sto esagerando, è così brutto da risultare horror) del 2009.
Mi aveva ispirata il fatto che ci fosse Gary Oldman ma ho proprio fallito nella scelta. Gary? Gary sei in ascolto? Ma che fai?

Se nell’altro (Reversal:la fuga è solo l’inizio) la sciura era una copia di Jennifer Lawrence questa volta abbiamo una copia un po’ sbiadita e molto meno capace di recitare di Megan Fox (che diciamocelo, già lei non brilla nel firmamento degli attori più pazzeschi del mondo).

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proprio così

Il film si apre con la nostra protagonista -Casey non Stoner– che scorrazza come un alpaca nelle praterie,spensierata e frizzante come solo una cretina di prima categoria può essere. Trova un guanto per terra, si gira e alle sue spalle c’è il bambino più inquietante del mondo, a metà tra uno zombie e un alcolizzato, dalle dimensioni di Brunetta, che tempo mezzo secondo si trasforma in un cane con la maschera di un bambino.
Ora, io credo di aver già ammesso di essere una persona codarda, ma io me la sarei data a gambe così velocemente che l’intero globo terrestre avrebbe aumentato la sua velocità di rotazione grazie alla mia fuga.
Un momento sono qui quello dopo sono in Cina.
E lei invece, che ha i neuroni in mutua, cosa fa? Quello che fanno tutte le protagoniste dementi, ovvero si avvicina e lo segue nel boschetto.
MA LO VEDI CHE TE LE CERCHI? LO VEDI CHE MERITI DI FINIRE STECCHITA?Risultati immagini per sei stupida gif

Comunque questa scena di per sè è inutile e non succede niente quindi procediamo con Casey a casa dei vicini che fa da babysitter (ma se non sai badare a te stessa chi cazzo ti affida i figli?) e il piccolino di cinque anni a un certo punto comincia a sussurrare cose inquietanti tipo “prima gli italiani”, “Corona è in carcere per quattro foto”, “domani hai un esame” e poi “Jumby vuole nascere adesso“. 
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La nostra cretina protagonista comicia ad avere allucinazioni orribili con insetti che sbucano qua e là, bagni che esplodono, Salvini Premier, e intanto i suoi occhi cominciano a cambiare colore, cosa completamente inutile che serve solo a farci sapere che è una cosa che succede ai gemelli (e non ai capricorno o agli ariete, sia chiaro) così lei scopre di aver avuto un fratello che non è mai nato perché, come un pokémon troppo confuso, si era colpito da solo e si era arrotolato il cordone ombelicale al collo, morendo.
Secondo me più che altro aveva già capito della coglionaggine della sorella quindi ha detto “parbleau, una vita con questa? No grazie, addio“.
Come dargli torto.
Casey scopre quindi che “Jumby” era il nomignolo dato al marmocchietto mai nato (e qui capiamo che la deficienza è genetica e i genitori di lei sono portatori sani di stupidità. ma che razza di soprannome è? Ma che problemi avete? ...) e le cose cominciano ad andare sempre peggio.Risultati immagini per che palle
Succedono cose, lei parla con una vecchia sopravvissuta ad Aushwitz (e qui non vorrei fare la moralista eh, però a me ste cose tirate in ballo tanto per fare scena infastidiscono un pochetto) e scopre che *rullo di tamburi* la vecchiarda è sua nonna!
La vecchietta aveva un gemello e i nazisti hanno fatto esperimenti su di loro, finendo con l’uccidere il piccolo gemellino che però è poi tornato in vita posseduto da uno spirito che vagava qua e là perché impossibilitato a entrare in Paradiso e lei l’ha ucciso di nuovo rimandandolo nel limbo ma ora evidentemente is back.
Insomma gente avrete capito che è pieno di cose super pallose che ammazzano quel poco di tensione che le scene inquietanti di mostriciattoli striscianti avevano creato.
Se voglio uno spiegone cerco Alberto Angela, che almeno è anche un bel fieu.

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La cretina più cretina del west si reca dunque da un rabbino chiedendo un esorcismo come io chiedo del pane arabo al panettiere.
Sembra quasi una barzelletta: una cretina, un rabbino e un demone entrano in una chiesa

Per sto cazzo di esorcismo ci vogliono dieci persone che noi non abbiamo idea di dove raccattino, fatto sta che si radunano in una chiesa e all’improvviso sembra di essere ad un raduno di esorcisti anonimi. Tutti in cerchio intorno a lei “Ciao, sono Mark, non faccio un esorcismo da due mesi..” e via con gli applausi.
Continuano a succedere cose, il demone si ribella, muore gente a caso, Vettel vince la gara di Formula Uno, sembra di essere in una puntata brutta di Supernatural e questa oca padovana non fa che scappare da una parte all’altra seminando cadaveri; alla fine  il demone si impossessa del suo fidanzato e lei, che è una capra assoluta, finisce l’esorcismo col rabbino (che a quanto pare è immortale) e il povero Mark finisce stecchito.
Poi lei è li che piagne, lui le chiede “ora finirò nel limbo anche io?” E LEI NON DICE NIENTE! MA MENTI!!!!! DIGLI DI NO, CHE ANDRA IN PARADISO DA BEATRICE INSIEME A DANTE, QUALUNQUE COSAAAAA! FALLO MORIRE IN PACE SAPENDO CHE AVRA UNETERNITA DI MERDA PER COLPA TUA!!!

Che infame.
Infine abbiamo la risposta alla domanda “siamo soli nell’universo? perchè devo pagare ogni volta che prelevo col bancomat? Perchè sto demone ha cominciato a rompere le balle proprio ora?” e la risposta è…
Vi lascio un attimo per pensarci, la cosa è così ovvia che volevo vomitare.
Ci siete arrivati?
Secondo me sì.
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La demente è incinta.
Indovinate? Di due gemelli.
BRAVA.
B-R-A-V-A.
Ma sparati, cretina.
Solo la Ferragni può avere figli ormai.
Sei bionda? Sei ricca? Stai con Fedez? Non credo, quindi vedi di darti una regolata.

Insomma, questo film non mi ha fatto paura, non mi è piaciuta la trama, non mi è piaciuta la recitazione (questa qui poverina ha una sola espressione possibile, che vitaccia. Non si sa mai se è triste, spaventata, se ha visto un demone o peggio se ha visto Barbara D’Urso senza tutti quei faretti puntati in faccia… BOH.)

Io vi avverto che questa serie sui film brutti e principalmente horror potrebbe andare avanti a lungo, almeno finché non finisco tutti gli horror di Netflix. Se volete darmi consigli su film del genere vagamente interessanti io sono qua (per dirne tre che in generale mi sono piaciuti: Hoculus, The Conjuring e The Ring)

Pubblicato in: recensione, Senza categoria, serialmente parlando, serie tv, telefilm, telefilmando

Serialmente Parlando: The Marvelous Mrs Maisel

Risultati immagini per gif foodForse sono una persona che si accontenta di poco, forse sono una sognatrice… Ma io credo che ci siano poche cose al mondo in grado di farti sentire bene quanto mangiare una piadina all’una di notte accompagnata da una quantità spropositata (e pochissimo sana) di maionese e la puntata di una serie tv.
Ditemi, mi sbaglio?

Stanotte la serie tv è qualcosa di semi-sconosciuto che io sto amando: The Marvelous Mrs Maisel, che potete trovare su Amazon Video se anche voi siete abbonati a Prime.
Non è del mio solito genere drammone-strambo-pesantozzo, è una serie leggerissima, che praticamente vola come se avesse bevuto una Redbull, ma è veramente un piccolo gioiellino.

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I produttori sono i coniugi Sherman-Palladino (sentite anche voi una sigla familiare in lontananza? “Where you leeead, I will follooooow… Anywheeeere!”) ovvero gli stessi di Gilmore Girls, quindi dai, sapete gia cosa aspettarvi: risate, atmosfera allegra, battute spesso sceme e quel tocco di serietà che non guasta mai per tendere una comedy una serie bella.

La protagonista indiscussa è Miriam (Midge) Masel, una donna solare che sprizza gioia e vitalità da ogni poro, che prende le misure della vita e delle caviglie ogni sera perché non vuole cambiare di un millimetro dal giorno del suo matrimonio, madre di due marmocchietti e sposata con Joel, un uomo d’affari (come lui stesso ammette non sa neanche lui cosa fa, quindi non pretendete che ve lo possa dire io) e aspirante cabarettista. Peccato faccia ridere quanto un pugno di sabbia dritto negli occhi, o quanto Berlusconi al Parlamento Europeo.

La sua vita è quella di una tipica donna degli anni ’50: vive per il marito, per lui cucina, accudisce i figli e prepara manicaretti con cui corrompere i gestori del Gaslight -il buco locale dove chi vuole può avere il palco per mettersi alla prova- per fargli avere l’orario con più pubblico.
Il suo mondo però si sgretola quando, dopo una serata andata particolarmente male al Gaslight, Joel decide di punto in bianco di mollarla per la sua segretaria.
‘Sto stronzo infame maledetto.
Lui infatti una sera torna a casa, infila i suoi vestiti nella valigia di Midge e se ne va.

Da qui comincia il viaggio di Miriam, un viaggio esilarante, triste, divertente e a tratti profondissimo che la porterà fuori dal suo ruolo a cui il matrimonio l’ha relegata;Risultati immagini per mrs maisel gif un viaggio che ci farà ridere tantissimo, commuovere un bel po’ e tifare per lei come delle cheerleader impazzite.
Lei cercherà di ritagliarsi un posto tutto suo nel mondo, scoprendo nel cabaret un talento e in Susie Mayers, colei che gestiste il Gaslight, una manager ma soprattutto un’amica.
Scoprirà poi che gli uomini sono sessisti anche in quel campo, che “una donna bella non può essere divertente“, che le femmine non possono parlare di sesso altrimenti sono considerate sgualdrine e che affermarsi è difficile e spesso le donne devono nascondersi dietro personaggi completamente diversi e lontani da loro per potersi affermare. Lei stessa, puntata dopo puntata, userà pseudonimi diversi ogni volta che dovrà salire sul palco.
Solo alla fine della stagione e del suo viaggio si presenterà al pubblico come Miriam Maisel indossando un vestito bellissimo e un sorriso radioso.Risultati immagini per mrs maisel gif

Miriam non è l’unico personaggio speciale di questa serie, però. Io ho adorato suo padre, professore di matematica molto più sveglio di quello che vuole farcredere per preservare la sua amata tranquillità. E’ interpretato da Tony Shalhoub… Il detective Monk! Vi prego ditemi che anche voi guardavate quella serie, faceva spaccare dal ridere.

Lui e sua moglie vivono la separazione di Joel e Midge quasi peggio di loro. La signora infatti è preoccupatissima per la figlia, ora sola al mondo con due bambini, che dovrà addirittura trovarsi un lavoro.
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Joel è il personaggio più MEH della serie. Uno stronzo inizialmente, man mano farà sempre più pena/tenerezza perché si renderà conto da solo di aver fatto ‘na strunzata e che Midge era la cosa migliore che gli fosse mai capitata. Era addirittura troppo, come lui stesso ammette, tanto da farlo sentire in soggezione.
Infatti la sua segretaria era così stupida da non saper temperare una matita con il temperino elettrico. 

Menzione d’onore a due elementi di questa serie tv: la colonna sonora BELLISSIMA e i costumi STUPENDI.
Desidero ogni singolo vestito indossato da Midge. Ah, se solo avessi il suo vitino da vespa…
Risultati immagini per mrs maisel dressesImmagine correlataRisultati immagini per mrs maisel dressRisultati immagini per mrs maisel dresses
Nel caso non si fosse ancora capito consiglio e straconsiglio questa serie, soprattutto se siete in un periodo un po’ giu di morale. Guardare una donna che affronta un momento devastante e riesce a farlo con dignità, ironia e tanta, tanta forza fa sempre un bell’effetto.

E sì, gente, noi donne possiamo parlare di sesso e sesso orale quanto voi siete liberi di parlare di calcio e di politica.
Almeno noi sappiamo quello di cui stiamo parlando.

Ora datemi la seconda stagione e nessuno si farà male.

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Aggiornamenti vari e Dio di Illusioni by Donna Tartt

Io

Pant.
Non so voi ma io mi sto squagliando come un gelato in spiaggia.
Avete presente quei giorni in cui vorreste stare su un materassino in mezzo all’acqua, con un mega drink ghiacciato(possibilmente al cocco), un buon libro e zero pensieri? Ecco, questo è uno di quei giorni… E non ho nemmeno una coca cola in frigo.
La sessione estiva sta dando grandi soddisfazioni ma anche enormi delusioni (tedesco, ancora tu, sei sempre tra le pal-ehm, chi non muore si rivede), ed è incredibilmente impegnativa; anche gli esami fuffa si stanno rivelando dannatamente difficili, il che è frustrante. Avete presente a inizio anno quando dite “okaaaay questo corso è una boiata, lo scelgo” e poi alla fine vi ritrovate a dover studiare sei libri, leggere tre saggi, guardare otto film e riempire pagine e pagine di esercizi? Ecco.
Lancerei l’hashtag #solosceltesbagliate
A voi l’inizio estate come sta andando? Anche voi siete impelagati con gli esami? Anche voi state prendendo qualcosa come tre chili al giorno perché non fate altro che mangiare pane e nutella come se non ci fosse un domani per carburare e andare avanti? Avete fatto anche voi solo scelte sbagliate?

Passando ad argomenti più decenti, parliamo di… libri! Anzi di un solo libro.
Vostro Onore, lo ammetto, sono colpevole. Ho preso una pausa da Game of Thrones. Pausa di riflessione.
No, no, non mi ha tradita. No, non ho smesso di amarlo.
Non perché sia diventato noioso o chissà quale altra eresia, semplicemente dopo aver letto i primi tre libri in un mese o andavo in overdose o mi prendevo una pausa di riflessione dal mondo di Martin. Ma tranquilli, mi ci ritufferò a breve, probabilmente di testa.
Anche se dopo essermi beccata lo spoiler della vita direi che leggerò con meno piacere. Gente che guardate la serie e spoilerate, un po’ vi detesto.

Intanto mi sto godendo un viaggio, una vacanza, un soggiorno in un college del Vermont, in compagnia di un professore eclettico e affascinante e cinque studenti brillanti, ricchi, arroganti e incredibilmente intelligenti.
A questo punto l’avrete capito, forse: sto leggendo “Dio di Illusioni”, di Donna Tartt.
Ho trovato questo libro scontato all’IBS, al venticinque percento di sconto. In realtà avevo in mente di prendere “Il Cardellino”, il romanzo che ha fatto vincere alla Tartt il premio Pulitzer, ma la copertina e la trama di questo romanzo mi hanno catturata e quindi via, è andata. E poi non ero sicura di volermi lanciare in un romanzo di più di mille pagine.
Devo dire che non è esattamente quello che mi aspettavo. Dalla quarta di copertina mi aspettavo un romanzo a metà tra Posh e L’attimo fuggente, invece meh, non è proprio così.

Trama!
“Un piccolo raffinato college nel Vermont. CInque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle regole accademiche imposte dall’università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un’élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alcol, droghe e sottili giochi erotici. Fio a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo.”

Io non ho ancora finito di leggere questo romanzo, sono precisamente a pagina 401, ma sinceramente di quello che questa trama prometteva ho visto poco. Insomma, io mi aspettavo veramente dei ragazzi fastidiosamente ricchi e schifosamente viziati, di quelli che cambiano macchina se la propria si sporca, invece questi ragazzi sono ricchi in modo easy, sono sicuri di loro stessi ma sono aristocraticamente gentili.
Il professore, Julian, sinceramente me lo immaginavo come Robin Williams in “L’attimo fuggente”, o almeno una costante presenza incredibilmente carismatica…E invece Julian è un personaggio che compare poco, parla molto e non ispira mai quel reverenziale rispetto carico di ammirazione che io mi aspettavo di provare…
Nonostante tutto ciò, il libro è fico e scorre bene, la storia prende, i personaggi affascinano a modo loro, la scrittura di Donna Tartt è stratosferica, la suspense ti fa andare avanti a velocità sonica… Ed io non vedo l’ora di finire, perché non so cos’altro possa succedere a questo punto della storia e non so come possa finire.

Tartt e frappè al cioccolato e caffè, cosa si può chie
dere di più

Una delle cose che più mi piace di questo romanzo è sicuramente il fatto che durante la narrazione ci siano continui piccoli shock.
Tu sei lì, immerso nella vita di questi cinque ragazzi, ridi alle loro battute, cerchi di capire il loro filosofico modo di pensare, e poi sbam, all’improvviso la Tartt di piazza lì una frase terribile, un commento che ti riporta alla realtà, al fatto che questi ragazzi hanno commesso qualcosa di atroce e imperdonabile. E quindi tu ti concentri, cercando di capirli più a fondo questi ragazzi apparentemente innocui, apparentemente perfetti.
E’ proprio questo lanciare qualche bomba qua e là che mi piace veramente veramente tanto. Sei lì, a ridere e poi senti un gelo calarti addosso per l’enormità di quello che è successo.
Non sto spoilerando nulla, comunque, che qualcosa di terribile sia stato fatto lo ammette il narratore stesso, il nostro Richard, già nelle prime pagine. Il bello è star dietro ai personaggi fino a capire cosa, come e perché è successo. Analizzare i loro comportamenti, le loro reazioni strane, il modo che questi giovani aristocratici hanno di gestire una cosa più grande di loro.

Questo romanzo ha pregi e difetti, ma credo che la cosa straordinaria sia la prosa di Donna Tartt.
Perché se è il tuo primo romanzo e riesci a scrivere seicentoventi pagine senza mai annoiare, senza mai risultare fastidiosamente prolissa, senza mai far pensare “okay basta non ce la faccio, chiudo qua”, allora qualcosa di straordinario deve esserci per forza.

Per oggi è tutto, ora andrò avanti a pagellare la MotoGP che ho ancora il cardiopalma per l’ultima curva, poi andrò a dormire e domani farò un esame probabilmente disastroso.
Fatemi sapere se avete letto questo romanzo o qualunque altra cosa di Donna Tartt, mi raccomando!

Saramandra
Pubblicato in: Angelina Jolie, Disney, film, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Malefica, recensione, Traduzioni ad cazzum

Cinemando #Maleficent: Angelina, sposami.


Sono innamorata.
E dire che a me Angelina Jolie non è mai piaciuta particolarmente dal punto di visa fisico. Ero quella che al “ma è la donna più bella del mondo!” rispondeva con una faccia scettica. Con quella mascella enorme e le labbra rifattissime non era proprio il mio tipo.
Ma in questo film, con quelle labbra rosso scuro, quegli zigomi allucinanti e quegli occhi che più post-prodotti di così si muore… mi ha stesa. Malefica, sei bellissima.
Ha tirato fuori la parte omosessuale di me, che ci devo fare, è stupenda.

A parte la mia stracotta parliamo di Maleficent, il nuovo film Disney sulla perfida Malefica, la strega cattiva de “La bella addormentata”, che al contrario della protagonista non mi è piaciuto da impazzire.
Non mi chiederò perché abbiano lasciato il titolo in lingua originale quando di solito traducono anche le virgole, dico solo che per noi che la strega la conosciamo con il nome di “Malefica” forse sarebbe stato meglio tradurlo. Mah…

Il film si apre con una strana creatura in una strana contea; questo giovane essere alato è una fata, la più potente di tutte, e la sua vita procede in modo tranquillo fino a che un umano varca la barriera e lei va a vederlo. Ovviamente scatta l’ammmore nonostante questo ragazzetto smunto non sia niente di che e cresca decisamente male.
Sbalzo temporale di parecchi anni, entrambi sono adulti, lui passa le sue giornate nella sua contea, Malefica svolazza qua e là circondata da mostriciattoli vari ed eventuali fino a che il re del regno umano non tenta di conquistare quello fatato e lei sbaraglia il suo esercito come se nulla fosse.

Prima di schiattare il re assicura di lasciare in eredità il regno a chiunque ucciderà Malefica. Stefano (cioè, seriamente, Stefano? Non mi traduci Malefica e mi traduci Stefano? STEFANO!? ) attirato dall’idea di diventare re decide di tarpare le ali (in senso letterale) alla povera fata che giustamente si incazza e decide di vendicarsi. Quando nasce la figlia di Stefano lei irrompe alla cerimonia e maledice la piccola creatura e bla bla bla, sedici anni, puntura con un telaio, bla bla bla, sappiamo tutti in cosa consiste la maledizione.
E’ da qui in poi che il film stravolge la trama che tutti noi conosciamo presentandocela in una chiave nuova e, devo ammetterlo, originale.
La piccola Aurora viene mandata insieme alle sue tre irritanti fate madrine in un rifugio in modo che  la tengano al sicuro per sedici anni e un giorno, ma su di lei veglierà una quarta persona: Malefica.

Io mi rendo conto di concentrarmi su cose stupide, ma una cosa devo dirla.
Re Stefano, posso dirti una cosa? Non che io sia una mente superiore, ma…Se la maledizione scatta precisamente quando compie sedici anni… COSA LA FAI ANDARE A VIVERE DA UN’ALTRA PARTE PER TUTTO IL RESTO DEL TEMPO?!
Tienitela a casa e falle scrivere millemila volte “non devo toccare le cose appuntite”! Fasciale le mani per ventiquattr’ore allo scoccare del suo compleanno! Chiudila in una bara in versione vampiro!

Per tutta la prima metà del film il mio giudizio era negativo. Le mie amiche mi avrebbero volentieri tappato la bocca con il cestello dei pop-corn se fosse stato vuoto quando ho detto che non mi stava piacendo.
(Ci rendiamo conto che non so come si chiami il coso dei popcorn? Qualcuno mi illumini.)
Sorvolando sulla mia ignoranza e sul mio lessico limitato torniamo al film: la prima parte è un saltare da un anno all’altro senza sosta. Un attimo Aurora ha due anni e quello dopo ne ha tredici… Boh. Già questo non mi ha

Insomma, la prima parte è senz’anima.
Sicuramente ci sarà un termine tecnico per indicare quello che intendo dire ma non saprei come altro esprimermi. Non mi sono sentita coinvolta nella vita dei personaggi nemmeno per scherzo, guardavo Aurora e Malefica interagire ma non si è mosso niente dentro di me.
Forse sono semplicemente una persona orribile.

La seconda parte si riprende, sarà che non ci sono più salti temporali sparsi ma solo scrosci di eventi in più o meno rapida successione. Bella la svolta che prende la storia, bello il bacio del vero amore, bella Malefica… Ma io mi aspettavo altro. Mi aspettavo più retroscena, più prequel, più “perché Malefica è diventata malvagia”. Invece nada.
Uff.

Insomma, voto complessivo? 6.5. Perché la prima parte non mi è piaciuta e la seconda non può compensare la mancanza di sentimenti della prima ora, né i trailer ingannevoli mandati a ogni ora del giorno e della notte.

Morale del film: non lanciate sortilegi potenzialmente mortali o simil-mortali in preda a deliri di vendetta perché potreste pentirvene.