Pubblicato in: depressione, i love you, parole soltanto parole, random, randomizzando, tristezza

Randomando #Post depresso

Sarà che vedere film horror turba il mio animo, sarà che non ho niente da fare (perché di studiare non se ne parla), oggi mi sono rimessa a pensare a Babadook e a quello che effetivamente voleva trasmettere quel film: tutti abbiamo dei mostri dentro di noi. E quindi mi sono chiesta quale sia il mio.
Il mio Babadook, il mio mostro personale in questo momento sono delle parole. Parole che non ho assolutamente in coraggio di dire, che vorrei urlare e scrivere sui muri ma rimangono incastrate in gola e mi soffocano.
Non so se vi è mai capitato di voler dire qualcosa così fortemente da rischiare di farlo scivolare in ogni discorso, tra un “mi passi il giornale” e un “buongiorno”.
Parole brevi, corte, facili di sussurrare e far passare per un soffio di vento.
Ma non le dico, le penso. Le penso intensamente, sapendo che non importano, sperando che svaniscano.
Anche perché sono abbastanza certa che le cose andrebbero così:

Buonanotte
Pubblicato in: acquisti, bare minerals, benefit, bottega verde, erase concealer, random, randomizzando

Random #Acquisti folli

Ancora una volta un post per sole ragazze (o anche per i ragazzi a cui piace truccarsi) perché si tratta di shopping.
Shopping ossessivo compulsivo.

Shopping apocalittico, ho speso un patrimonio.
Prima tappa: Sephora.

Più o meno i soldi spesi oggi

E già li son partiti i big money.
Poi giretto da Tezenis, che con i saldi non partono i big money ma sempre money partono. Ma ho un reggiseno di un colore stupendo e tre canottiere carinissime, quindi va bene così. I soldi sono fatti per essere spesi.
Infine Bottega VerdeCAD, che è la mia fonte primaria di trucchi della Maybelline e Rimmel. Capirete, dunque, che sono ormai oltre la soglia di povertà.
Infine per non farmi mancare niente mi sono sparata tre vestiti fichissimi da un negozio sconosciuto, due lunghi e uno corto, rosso fuoco.
Credo di essere a posto per la vita,

Da Sephora, per il modico prezzo di 28 euro, ho comprato un correttore. “Minchia!” direte voi, e l’ho quasi detto anche io lì nel negozio, “28 euro per un correttore? Mai nella vita!” però, people che mi giudicate, forse voi non soffrite di insonnia. Forse voi al mattino, quando vi guardate allo specchio, non sembrate una persona reduce da una rissa persa miseramente. Forse non assomigliate più ad un panda che ad un essere umano.
Io sì. E vi assicuro che ho provato decine di correttori anti occhiaie, alcuni anche buoni eh, ma non avete idea di quante volte sono uscita la sera per una cena e poi magari dopo qualche ora con uno sguardo allo specchio mi sono accorta che ero tornata ad essere un gibbone con gli occhi pesti.
Uno schifo, e con il caldo e il sudore sembro perennemente in crisi d’astinenza.

Comunque sia oggi mi sono fatta consigliare da una commessa gentilissima che mi ha piazzata sulla sedia e mi ha spalmato la faccia di roba finché non ho trovato quello che cercavo: la Erease Paste di Benefit.
Il mio primo acquisto di Benefit, sono quasi commossa. A quanto pare è l’anti-occhiaie più a lunga durata del mondo con la coprenza maggiore, quindi speriamo sia la fine della mia odissea occhiaiosa… Vedremo, lo testerò già domani. In caso non dovesse soddisfarmi potrei quasi lanciarmi da un ponte visto quanto l’ho pagato.


Altro acquisto truccoso è il famoserrimo fondotinta della Bare Minerals, il fondotinta minerale in polvere libera che spero mi dia un’aria sana e uniforme coprendo le varie imperfezioni da ciclo. Anche questo ha un costo non indifferente, 31 euro di polvere, ma non volevo niente di liquido nè siliconi a manetta per una volta.
Per compensare comunque ho comprato anche il fondotinta in mousse della Rimmel, lo Stay Matte, per vedere come va, e quello di siliconi ne contiene a palate.

Da Bottega verde invece ho preso un po’ tutto quello che avevano in offerta al cocco, quindi olio secco, crema corpo, bagnodoccia… Più un gloss davvero davvero fico che hanno in offerta in questi giorni. Non so come si chiamino ma io ho la colorazione più rossa possibile, “Rubino”, e l’ho messo a casa prima di cena per provarlo e dopo cena era ancora li! Certo, niente più effetto bagnato, ma le labbra erano ancora colorate dibbrutto!

Pant, pant, ragazzi non capite che fatica allineare tutte queste immagini. Righe su, immagini giù, parole sparse per la pagina… Perché sono incapace?
Al CAD comunque ho preso anche una sobria fascia per capelli di colore azzurro elettrico, azzurro convulsioni immediate ecco. Perché mi serviva e perché mi piaceva.

Ora vedo di mettermi a pagellare la gara di domenica, che è sicuramente più divertente che pensare alle mie spese folli. Vedremo come va con ‘sti prodottuzzi.
E voi? Avete fatto acquisti pazzi o non pazzi? Avete provato qualcuno di questi prodotti? Spendereste mai quasi trenta euro per un correttore?
Fatemi sapere di tutto e di più!

Saramandra
Pubblicato in: coppie letterarie, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Librando, random

Librando #5 Coppie Letterarie

All you need is love, love is all you need


Do you need me?
Do you think I’m pretty? 

Immagino che a tutti capiti di avere una canzone in testa, impossibile da scrollarsi di dosso… Per me oggi è “Cheerleader” di OMI, fino a poche ore fa a me sconosciutissimo, e ora il ritornello si è impiantato nel mio cervello e va in loop da ore.

Chissà se qualcuno scriverà mai una canzone per me… qualcosa mi dice che ci sarebbero le parole “cretina”, “pigra”, “non si laureerà mai” sparse in giro per il testo. Forse è meglio che nessuno lo faccia.
Ahh, l’amore. Che sentimento del cavolo.
Sì, sto avendo qualche problema di cuore. Cioè, diciamo che il mio cuore è abbastanza sbrindellato al momento…
Non so chi l’abbia deciso, ma su Facebook oggi tutti postavano foto di coppie innamorate dicendo che il 6 Luglio è la giornata del bacio. Mah, va bene. Se lo dite voi, popolo di Facebook.
Dunque dunque ho deciso di stilare una lista di cinque coppie letterarie che amo e che mi hanno fatta sospirare come una quindicenne mentre li leggevo. Anche perché mentre leggevo alcuni di questi avevo davvero quindici anni.

  1. Mr Darcy ed Elizabeth Bennet. Lo so, è banale, ma se penso ad una coppia letteraria sono loro i primi a saltarmi in mente.
    Il burberissimo Darcy e l’agguerrita Elizabeth credo siano una delle prime -se non la prima in assoluto- coppie che mi abbia fatta innamorare in un libro, occupano un posto speciale nel mio cuore.
  2. Aragorn ed Arwen. Più di così, dai. Sarà che Il Signore degli Anelli è una delle mie saghe preferite in assoluto ed ho atteso con ansia e impazienza ogni loro contatto.
    Belli, belli, belli.
    Guardateli, shippateli, e datemi un guerriero.

  3. Jay Gatsby e Daisy. Lei è un’idiota, ma lui la ama abbastanza per tutti e due.
    E per far innamorare anche noi.
    Vecchio mio, molla quella sciacquetta e vieni da me, ti tratterò bene!
  4. Khal Drogo e Daenerys Targaryen. Che belli, che tenerezza… Lui così grande e forte, lei così esile e spaventata, si danno la forza l’un l’altro e grazie a lui il Drago viene fuori. 
    Quante lacrime, sono perfetti.
  5. Jane Eyre ed Edward Rochester. Perché sì, sono una donnetta e amo anche loro, va bene?
    Perché l’amore va oltre l’aspetto fisico! Perché va oltre la classe sociale!
    Almeno nei libri…
Pubblicato in: don't stop me now, follia, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, random, randomizzando, rossetti, spese inutili

Allarme rosso Chanel

Lettori e lettrici, non so cosa mi stia succedendo.
Starò diventando veramente una donna? Una di quelle con la “d” maiuscola?
Vi spiego.
Da giorni sento l’impellente, inutile bisogno di comprarmi un rossetto di Chanel. Non so perché.
Io e le grandi marche non andiamo d’accordo, abbiamo più quel tipo rapporto da “ti guardo da lontano perchè non posso permettermi altro”, ecco.
Al pensiero di spendere trenta euro per un rossetto mi si accappona la pelle, i peli mi si rizzano.
Eppure lo voglio. Lo desidero. Lo necessito, vi prego aiutatemi, fermatemi prima che sia troppo tardi.
Ho anche cercato su internet i colori. Al momento credo di amare e voler sposare il numero 102, Palpitante, un fucsia rosso molto fico.
Ragazzi lo so che per voi è incomprensibile. E’ incomprensibile anche per alcune ragazze.
Anche per me.

Ma mi immagino già la gioia di tirare fuori il mio rossetto, magari in pieno centro, fargli fare “click”, applicarlo con lo charme di un’oca impazzita e rimetterlo comodamente in borsa
Non so cosa faccia scattare questo tipo di psicopatia, queste ossessioni femminili impossibili da togliersi dalla testa. Ma esiste il corrispettivo per i maschi? Ci sono cose che hanno l’impellente bisogno di comprare spendendo un capitale?
Non so.
Forse le scarpette da calcio, o le maglie delle squadre?
I gadget di Star Wars?
Non so. Non mi è chiaro. Forse a un certo punto della vita succede, si diventa più venali. O scatta qualcosa, a noi donne, un po’ come il desiderio di maternità… Boh.
Forse è solo il mio cuore infranto che cerca di compensare.
Fatto sta che se passo almeno uno dei tre esami che ho ancora da dare me lo compro, perché funziono come i cani di Pavlov: a rinforzi positivi.

E voi? Quali spese pazzissime avete fatto nella vostra vita? Spendereste trenta euri per un rossettazzo fico che possibilmente duri millemila ore? Quali sono le cose per le quali spendete grandi cifre?
Fatemi sapere!

Saramandra
Pubblicato in: bambini, fastidio, genitori, kate moss, random, rimmel, vi odio tutti

Randomando #Bambini e rossetti

Bambini e rossetti

Notiziona notiziona, mi è arrivata la Sephora Black Card. Non so per quale ragione, compro da Sephora tipo tre volte all’anno e in genere per fare regali… Forse per fare l’upgrade bastano dieci punti? O forse li ho mossi a compassione…
Comunque sia ora ho il dieci percento di sconto su quello che voglio quindi qualcosa mi dice che un nuovo rossettazzo sarà presto sulla mia scrivania, sparso insieme a tutti gli altri.

Ora mi serve solo un fondotinta che mi faccia assumere la sua faccia


Parlando di rossettazzi comunque sto amando alla follia il numero 107 della Rimmel linea di Kate “sono bellissima” Moss. 
Lasciatemi fare la donnicciola per una manciata di secondi: è un colore verameeeeeente strafigo, e per la prima volta nella vita guardandomi allo specchio ho pensato che mi stesse bene. E’ il potere di Kate Moss.
Come durata non c’è male, tre-quattro ore senza mangiare. L’ho provato prima di andare ad abbuffarmi di cheesburger e patatine ma a fine cena era rimasto solo sui bordi, com’era ovvio.
Probabilmente finirò con il comprare anche il rosso scuro della stessa edizione e poi tutti gli altri perché ho un problema con i rossetti, anche se poi finisco con il metterli una o due volte al decennio.

Ragazzi lo so che non ve ne frega una mazza ferrata, ma non si può parlare solo di Marquez… Sono pur sempre una young lady.
Giusto per provarvelo, oggi parlerei della gente con bambini.
Ma non delle coppie normali che cercano di educare i loro pargoletti a non rompere i cocomeri alla povera gente che sta già affrontando il peso della vita, no, parliamo di quelle che mandano i loro piccoli mostriciattoli in giro in piena libertà. Ma vi rendete conto che un bambino di quattro/cinque anni è un Godzilla in miniatura?
Ma vi rendete conto che se mi spatascia il gelato addosso gli tiro un calcio che finisce in Giappone?
No perchè, se ancora non lo sapete, io ho un problema con i bambini. Mi irritano a morte, Davvero, so che è una cosa orribile, ma non li reggo. Quelli agitati li legherei alla sedia con lo scotch.
Corrono, ti vengono addosso, urlano, piangono, rovesciano cose, spingono, strillano, fanno i capricci, si buttano per terra… Ma volete educarli o li state crescendo alla Mowgli?
Che poi mi rendo conto che il problema non sono i bambini ma i loro genitori. Quelle teste di merluzzo che hanno messo al mondo delle creature e che spariscono quando le suddette creature al ristorante si mettono a lanciare le posate pulite prese dal bancone nella vasca dei pesci. Oppure quando, sempre al ristorante, cominciano a correre e gridare tra i tavoli, e i genitori lì a ridere come cretini.
Schiaffi per tutti, in promozione 3×2.
Al parco se vuoi leggere in santa pace dopo una giornata di studio massacrante ti ritrovi inondato d’acqua perché giocano con i mega pistoloni d’acqua, con i genitori che non dcono nemmeno “provate a giocare lontano dalla società”, ma se ne sbattono le natiche flosce.
Ora, io vorrei lanciare un messaggio a questi genitori. Un messaggio pacato, cortese, tranquillo.
Siamo tutti amici, dai.
Il messaggio è questo: Se il tuo ributtante esserino mi arreca un danno, te lo spedisco a casa in piccoli pezzi, come un puzzle, poi sta a te ricostruirlo con un po’ di educazione
Ma insomma.

Saramandra
Pubblicato in: anziani, irritanti persone, random, rotture di balle, tag a caso

Lista di cose irritanti #1

Non avendo ancora serie tv, libri o film di cui parlare perché è un periodo un po’ di magra, quindi parlerò di cose a caso.

La prima che mi viene in mente è: che fine ha fatto mia mamma? E’ uscita un’ora fa con il cane e da allora non ho più sue notizie. Madre, se leggi queste righe, rispondimi al cellulare che ti devo parlare.
Un’altra cosa che sento di voler condividere è che voglio un paio di Jeffrey Campbell Lita. Sì, quelle scarpe brutte, grosse, volgari, col tacco alto quanto un grattacielo… Le adoro. Le voglio. I NEED IT.
Mi rendo conto che la popolazione mondiale o le ama o le odia, e che la maggior parte delle persone le odino, ma io credo di esserne innamorata. Peccato costino più o meno quanto un cucciolo di bassotto, e che con duecento euro mi potrei comprare un bastimento di barattoli di Nutella… Non credo saranno mai mie.


Lista dei cinque categorie di persone che mi irritano a morte:

1) quelli che attraversano lentamente sulle strisce.

Non so voi, ma ogni volta che qualcuno ferma la macchina per farmi passare entro per dieci secondi in modalità Bolt e attraverso a velocità supersonica, che sia sulle strisce o meno. (poi effettivamente collasso per il troppo sforzo, ma questa è un’altra storia)
Invece quando sono in macchina -con altra gente, visto che io ancora non guido- sembra che le persone diventino cretine tutto ad un tratto quando devono attraversare. Prima erano tutte un “sono in ritardo, devo scappare, scappare, scappare!” e poi in mezzo alla strada se la prendono comoda. Mangiano il gelato, scrivono le loro memorie, guardano l’orizzonte pensando ai bei tempi andati… Quando avrò la patente vi darò dodici secondi, dopodiché accelleratore a tavoletta.

2) Quelli che “mi scusi, uno sconto?”
Io non sono una commessa, ma se lo fossi pretenderei di avere una mazza da baseball da usare con determinati clienti. Non so quante volte mi è capitato di essere in coda e beccare davanti a me il più furbo dell’universo: quello che chiede lo sconto. Su qualunque cosa, in qualunque periodo, anche per pagare un caffè.
Penso di parlare a nome di tutte le commesse del mondo: ma col cazzo.
Scusate la volgarità ma io le vedo le facce dei commessi quando si sentono fare queste domande, se potessero uscirebbero dalla loro pelle come i pitoni.

3) Quelli che ” io non ho niente contro i gay MA…”
No.
“Ma” una mazza. Se dici “ma” perdi tutta la credibilità che nel tempo avevi acquisito. Non possono esserci “ma” in una frase del genere, è come se dicessi “mi sei simpatico MA ti investirei con un trattore”, ha senso?
Evitate, please. Piuttosto dite “sì, sono una persona orribile e ignorante quindi non “, così vi beccate qualche dito medio e finisce lì.

4) Gli anziani o le famiglie con bambini al mercato
Questa è una categoria a me insopportabile. Tu stai camminando per il mercato/fiera quel che è e all’improvviso SBAM: via bloccata.
Da chi? Da un gruppo di anziani intenti a fare a gara a chi ha più acciacchi. Oppure da una madre con il gregge di figli che ha incontrato un’altra madre con annessa mandria. E non è che stanno tutti da un lato, in un angolo, no! Loro stanno agglomerati proprio in mezzo alla carreggiata, così che per passare o prendi un asta e ti dai al salto in lungo e in largo -nuova specialità- o li abbatti con una palla da bowling.
Ma io dico.
Levatevi da lì.
Andate al parco. Andate al bar. Andate al diavolo. Ma non state in mezzo alle balle per ciarlare di cose inutili, non potete bloccare la viabilità così! Bisognerebbe scacciarvi come si fa con i piccioni.

5) Quelli che fanno gli acidi su Facebook
Quindi sì, probabilmente anche tu che stai leggendo in questo momento.
Facebook è un fioccare di acidità, di melensità, di cattiveria e di stupidità. O volano insulti o volano complimenti che nemmeno a Miss Italia. Calma. Date la giusta forma e la giusta importanza alle parole. Non scrivete stati in cui fate capire palesemente quanto superiori a tutti voi vi sentiate.
L’acidità lasciatela agli yougurt, al limone, non ai vostri messaggi. Perché fate veramente venire voglia di commentare scrivendo “togliti quel palo da lì”.

Okay per oggi credo possa bastare, mi sono già tirata addosso l’ira di abbastanza gente… Anche a voi fanno arrabbiare queste persone? O c’è qualche altra categoria che proprio vi fa uscire dai gangheri? Fatemelo sapere! 😀
Vado a finire di preparare la roba per il Giffoni visto che parto dopodomani e ancora non ho preparato

 

Pubblicato in: doctor who, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, post inutile, qualunque cosa, random, tony awards

Love is in the air… O è solo un po’ di vento?

Che periodo!
Devo ammetterlo, in questi giorni non ho guardato film, non ho letto nulla, ho a malapena toccato i testi universitari (cosa di cui mi pentirò enormemente tra due settimane ma ehi, va bene così).
Perché?
Eh.

Non so come definire questa situazione.
Potrebbe c’entrare un esemplare maschio della razza umana, in tutto questo.
In maniera molto vaga eh, non sia mai che io ponga fine alla mia era di single-itudine.


Comunque… Avete presente il post in cui parlavo del mio odio per Whatsapp? Ecco, ora il mio risentimento nei suoi confronti si è come minimo centuplicato, perché sto vivendo quel periodo patetico del “perché è online e non mi scrive?” “Perché è sempre online, non ce l’ha una vita?” “PERCHE’ E’ OFFLINE, CON CHI CAVOLO E’?!”.
Che vita difficile.

Ah, recentemente ho passato una serata a giocare ad astrusi giochi da tavolo, di quelli a cui avevo sempre voluto giocare ma non avevo mai trovato qualcuno con cui farlo, e posso dirlo con una certa sincerità: FACCIO PENA.
Appena devo mettere un minimo di logica in quello che faccio vado in crisi, e un gioco con tre mazzi e delle civiltà da costruire rientra nella categoria di “cose in cui devo mettere un minimo di logica”.

Insomma, queste sono le cose interessanti della mia vita dell’ultima settimana. (Perché sì, Maleficent l’ho visto molto più di una settimana fa)
Sono oberata di studio, sento ogni giorno che potrei letteralmente schiattare per il caldo, cerco di non pensare agli esami imminentissimi perché potrei avere una crisi di nervi.
Passando a cose meno reali ma molto più interessanti vi avverto che ho cominciato Doctor Who in modo serio, non guardando episodi in ordine sparso.

Che figata di serie tv.

Se qualcuno mi chiedesse in questo momento cosa desidero la risposta sarebbe immediata: David Tennant.
In alternativa il Tardis.

Ho anche guardato i Tony Awards, che attendo ogni anno con molta più impazienza rispetto agli Oscar, e fosse stato per me avrebbero vinto tutti per qualunque categoria.
Hugh Jackman è tornato a presentarli ❤
Neil Patrick Harris STELLARE, Idina Menzel (o Adele Dazeem, che dir si voglia -cit John Travolta-) incredibile, James Iglehart MAGICO, l’esibizione di “A Gentleman’s Guide to Love and Murder” mi ha fatta scompisciare, e a fine nottata avevo solo un pensiero: VOGLIO ANDARE A BROADWAY.
Spero che a Londra arrivino tutti questi nuovi musical perché sembrano tutti bellissimi e io voglio spendere tutti i miei risparmi in biglietti di teatro.
Se avete tempo e vi piacciono i musical o il teatro in generale o la musica o semplicemente l’arte, cercate le esibizioni dei Tony Awards 🙂

Concludo perché è quasi l’una e domani devo assolutamente alzarmi per studiare un po’ di grammatica tedesca. La morte, insomma.
Spero che voi abbiate una vita più attiva e un po’ meno sfigata della mia, sentitevi liberi farmi sapere i vostri giochi da tavolo preferiti, chi avrebbe dovuto vincere un Tony Award e non l’ha fatto o viceversa, oppure semplicemente qualche sclero Whoviano.

Ci sentiamo domenica o lunedì con il #Pagellando la MotoGP!

Pubblicato in: Circuito brutto, Fabio Aru, http://schemas.google.com/blogger/2008/kind#post, Marc Marquez, Montecarlo, random, SBK

Chiacchierando di SBK e Montecarlo: quando Marc Marquez c’entra sempre.

Giornata sportiva livello max ieri, con Superbike, Giro d’Italia e Formula Uno. Ce n’è per tutti i gusti, insomma.

Partiamo da quella che mi è piaciuta di più, ovvero la SBK a Donington Park. Il tempo era quasi decente, il che è strano quasi quanto il sole a Le Mans.
Cosa non ha fatto Sykes.
Io sono convinta che abbia pagato Marc Marquez per correre al posto suo, ma per ora resta solo un sospetto; fatto sta che dopo una partenza pessima recupera dodicimila posizioni a velocità tripla rispetto agli altri e chiude pure primo.
Due volte.
Fosse stato per lui ci sarebbe stata anche una gara 3, 4 e 5.
Siamo sicuri che non ci sia del DNA Marquez in quelle vene? Sicuri sicuri?
Giugliano invece ha palesato ancora una volta la sua storia d’amore con la ghiaia a pochissimi giri dalla fine facendoci esprimere tutti in un turbinio di imprecazioni. Se avete sentito un “ma no porca *inserite parolaccia a vostra scelta*” probabilmente ero io in un momento di finezza sregolata.
Capisco l’amore, ma Giugli se aspetti di essere zuppo di champagne prima di impanarti la ghiaia resta meglio!

Molto suggestivo, lo riconosco

Non vorrei parlare della Formula Uno perché oggi ho solo brutte cose da dire.
Il circuito di Montecarlo per me è uno dei più brutti in assoluto, lo detesto. Prima di tutto cosa mi sta a significare un circuito in mezzo alla città?
Ma poi parliamone, ci passa a malapena una macchina, come potrà mai finire la gara se non si può sorpassare da nessuna parte?
(infatti anche stavolta la corsa si è conclusa com’era iniziata, con le Mercedes che sono partite davanti e sono rimaste davanti… ma forse questo dipende dal fatto che le Mercedes sono le Marc Marquez della situazione. Mmh.)

Benedict intervista un po’ chiunque, non è bellissimo?

Comunque le vie di fuga sono due in croce, da una parte c’è il mare e dall’altra gli spalti che se uno fa un incidente o uccide venti persone o va a cantare in fondo al mar con Sebastian (non Vettel)… Non mi piace proprio, no no no.

Tral’altro c’erano Jorge Lorenzo, Leonardo DiCaprio e Benedict Cumberbatch -insomma, un tripudio delle mie celebrity crushes– a seguire la gara fossi stata lì mi avrebbero dovuta buttare a mare per impedirmi di raggiungerli e chiedere loro di sposarmi o passare una notte di passione.

Giro d’Italia: bravissimo Fabio Aru. C’ha dato dentro come se non ci fosse un domani e lui e la sua tutina azzurrissima ce l’hanno fatta.
A parte questo ammetto che il ciclismo non mi appassiona. Sarà che l’idea di quei poveri uomini che devono correre qualcosa come sei ore di fila mi fa stare male dentro, sarà che dura un’infinità (infatti, lo ammetto, io cambio canale di tanto in tanto e quando capita seguo solo l’ultima ora,sono una persona orribile) ma proprio non mi prende.
Mi sento spossata per i ciclisti, io collasserei alla prima salita. Anzi, già anche solo in discesa. Non sono per niente una persona attiva.

Vaaaa bene ho infilato Marquez un po’ ovunque senza una ragione precisa, sarà l’impazienza per la gara al Mugello, e ora vado a scrivere qualcosa su Godzilla. Alla prossima 🙂

Pubblicato in: Antonio Banderas, Mulino Bianco, nervoso, pubblicità del cavolo, random

Sventolando Banderas bianca

Devo ammettere che con i titoli idioti sono presa bene in questo periodo.
Sarà la febbre? Mi sarò bruciata gli unici neuroni che mi erano rimasti?
Comunque sia, ho deciso: oggi mi libero di un peso enorme, che mi porto dentro da mesi.

Devo esprimermi perchè è da quando l’ho vista che qualcosa dentro di me si è 
incrinato per sempre, irrimediabilmente.

Lo sguardo di un uomo che ha perso la dignità

Sto parlando della pubblicità della Mulino Bianco con Banderas.

Antonio. 

Tonio non Cartonio. 
Cosa stai facendo?
Perchè tu che potresti fare qualunque cosa pubblicizzi biscotti ?E’ la crisi di mezza età? Hai guardato troppo Masterchef? Credi di essere il Buddy Valastro dei poveri? Sei il Boss dei Biscotti?

Fossero pubblicità serie okay. Tipo quelle delle auto, che non capisci cosa si stia pubblicizzando finchè alla fine non appare la marca dell’auto con la scritta “a soli dieci centesimi all’anno per il resto della tua vita e di quella dei tuoi nipoti“. O quella dei profumi, in cui succedono le peggio cose, tu non ci capisci niente ma almeno ti godi il figo di turno.
E invece sono pubblicità irritanti in cui fa espressioni assurde e parla con un volatile.
Zorro casalingo, quello che mai avremmo voluto vedere. Desperate Housezorro.


E poi parliamone, uno spot lo potevo capire e accettare.
Quando l’ho visto la prima volta, superato lo sconcerto iniziale, ho pensato “massì, probabilmente gli hanno offerto un boato di soldi e una fornitura a vita di biscotti, e non si può dire di no ai biscotti.”
Ma questa è diventata una saga che neanche Le Cronache del Ghiaccio e del fuoco! Anche tu Tonio come George “sono un fetente” Martin rischi di morire prima che questa serie finisca!
E prima sei alla macina, poi incontri bambini idioti, poi fai cadere le fette biscottate per terra che se ci fosse mia mamma ti prenderebbe a schiaffi perché togliere la marmellata dal tappeto è un dramma, poi consoli un pennuto che si sente rifiutato, nella prossima realizzi di essere un cretinetti e mandi Rosita nell’inceneritore?


Non voglio parlare oltre della gallina, mi rifiuto proprio. Dico solo che potevi prenderti la Canalis a questo punto tanto il quoziente intellettivo più o meno era lo stesso.

L’occhio di Sauron ha una nuova sede

Ah poi vorrei chiedere una cosa. 
Cosa minchia significa che cuoci i biscotti al vapore “così hanno meno calorie”?
Mi stai dicendo che se cuocio al vapore il barattolo premium della Nutella, quello da cinque chili, posso mangiarlo senza assumere le dimensioni di Moby Dick?
Qualcuno che si intende di cucina (io è già tanto se riesco a riscaldarmi la pizza surgelata senza bruciarla, per intenderci) può dirmi se ha vagamente senso? Perchè io posso capire la differenza tra il cotto al forno e il fritto, ma per me la distinzione finisce lì. (tral’altro la mia filosofia di vita è “fritto è buono”)
Ultima domanda, giuro: Antonio, il cervello te lo sei cotto al vapore, lo hai fritto o in un guizzo di fantasia te lo sei frullato?


Credo che il mio accanimento sia dovuto alla psicosi che sta prendendo le star negli ultimi tempi.

Cioè io accendo la tv e mi ritrovo Robert DeNiro (e Matthew McConaughey ma chissenefrega di lui) ad “Amici”, Orlando Bloom a “C’è posta per te”, Banderas che sforna biscotti neanche fosse la Pavesi, Owen Wilson che pubblicizza il Crodino… Noi vi rivogliamo al cinema!!!! 
(se la mia professoressa di letteratura inglese vedesse quattro punti esclamativi mi prenderebbe per i capelli e mi lancerebbe dalla finestra come fa la signorina Trinciabue in “Matilda sei mitica”)
Propongo come trend mondiale di twitter #AntonioSfornaciUnFilm.
Ho concluso vostro onore.

Pubblicato in: odio, post senza senso, random, sfiga, Whatsapp

Quando la sfiga si accanisce

Questo post non avrà senso perché è sabato e io ho la febbre. Credo non ci sia niente di più degradante. E’ come avere il ciclo nel week end al mare.
Quindi sono scusata, vero?
Per farmi ancora più male ho visto l’ultima puntata di Hannibal e sono turbatissima, non ho idea di come i produttori possano pensare certe cose. Io avrei paura a stare con loro.
Ho anche scoperto che nei cinema della mia città non daranno “Only lovers left alive” e credo che mi sia venuto un piccolo infarto alla notizia. Impedirmi di vedere Tom Hiddleston sul grande schermo è una cosa che non farò passare liscia, sappiatelo.
E per concludere in bellezza Lorenzo alle qualifiche è arrivato sesto e mi sono partite le peggio imprecazioni nonostante il mal di gola. Stavo per sputare fuoco. Quest’anno il mondiale non s’ha da fa..

Va beh, procediamo che non mi sembra il caso di incazzarsi.
Credo di star prendendo la forma e la consistenza di un budino. Ho passato le ultime tredici ore sul divano, mi sento un Ditto.


Credo di essere dell’umore adatto a esprimermi su una cosa, ma ci vuole una premessa.
Allora.
Io amo la tecnologia. Davvero, a volte, quando mi permette di vedere serie tv e gare in contemporanea con l’altra parte del globo, vorrei sposarla e avere dei figli con lei.
Ma -c’è sempre un ma a un certo punto, e questo è uno di quei punti- odio Whatsapp. ODIO. ODISSIMO. ODINO (ho visto Thor troppe volte)

Per chi non lo sapesse perchè è ancora una persona sana, Whatsapp è un’applicazione per cellulari che funziona più o meno come una chat. Dico “più o meno” perchè non si limita a dire se una persona è online od offline, sarebbe troppo mainstream; Whatsapp ti dice anche a che ora quella persona ha effettuato l’ultimo accesso, se ha visualizzato i messaggi e a che ora li ha visualizzati.
Al prossimo aggiornamento credo farà anche sapere cosa quella persona abbia mangiato a pranzo, quanti peli nel naso ha e se gli è uscito un nuovo brufolo.

Sarà che sono una persona poco sociale, ma l’idea di essere rintracciabile e cazziabile per non aver risposto a qualcuno ventiquattro ore su ventiquattro mi mette un filino a disagio.
Anche perchè piuttosto che rispondere cose come “oh senti non mi rompere le balls oggi che c’ho il ciclo e già di solito non ti sopporto, figurati ora!!!!” io in genere non rispondo e attendo di aver raggruppato abbastanza calma interiore per farlo senza mandare quel qualcuno a farsi friggere in padella a fuoco alto

Un’altra cosa che odio di Whatsapp sono i gruppi.
Miseriaccia, i gruppi.
Tu sei lì, possibilmente di domenica mattina, in quel meraviglioso dormiveglia di chi sa che può starsene in panciolle altre dodici ore quando… Tutto comincia a tremare.
E tu pensi: un terremoto!
E poi pensi: mi stanno attaccando i Tremors!
Alla fine realizzi: è il cellulare che sta vibrando.
Perché?
Perchè in uno dei gruppi di Whatsapp i membri hanno cominciato a postare cose a caso, forse cercando di decidere cosa fare quella sera.
Argh. E’ in quel momento che io in genere devo trattenermi dallo scagliare il cellulare giù dalle scale.

Chiudo questo post con una richiesta: un’applicazione un filo meno della CIA. Un filino meno stressante. Una chat semplice semplice. Easy. Online- offline. O neanche quello, solo una cosa che non costi troppo (o che non costi e basta, per dire…).
Con questo appello a chi di dovere passo e chiudo, domani è una MotoGP Sunday il che fa solo bene. A presto 😀