Bambini e rossetti
Notiziona notiziona, mi è arrivata la Sephora Black Card. Non so per quale ragione, compro da Sephora tipo tre volte all’anno e in genere per fare regali… Forse per fare l’upgrade bastano dieci punti? O forse li ho mossi a compassione…
Comunque sia ora ho il dieci percento di sconto su quello che voglio quindi qualcosa mi dice che un nuovo rossettazzo sarà presto sulla mia scrivania, sparso insieme a tutti gli altri.
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Ora mi serve solo un fondotinta che mi faccia assumere la sua faccia |
Parlando di rossettazzi comunque sto amando alla follia il numero 107 della Rimmel linea di Kate “sono bellissima” Moss.
Lasciatemi fare la donnicciola per una manciata di secondi: è un colore verameeeeeente strafigo, e per la prima volta nella vita guardandomi allo specchio ho pensato che mi stesse bene. E’ il potere di Kate Moss.
Come durata non c’è male, tre-quattro ore senza mangiare. L’ho provato prima di andare ad abbuffarmi di cheesburger e patatine ma a fine cena era rimasto solo sui bordi, com’era ovvio.
Probabilmente finirò con il comprare anche il rosso scuro della stessa edizione e poi tutti gli altri perché ho un problema con i rossetti, anche se poi finisco con il metterli una o due volte al decennio.
Ragazzi lo so che non ve ne frega una mazza ferrata, ma non si può parlare solo di Marquez… Sono pur sempre una young lady.
Giusto per provarvelo, oggi parlerei della gente con bambini.
Ma non delle coppie normali che cercano di educare i loro pargoletti a non rompere i cocomeri alla povera gente che sta già affrontando il peso della vita, no, parliamo di quelle che mandano i loro piccoli mostriciattoli in giro in piena libertà. Ma vi rendete conto che un bambino di quattro/cinque anni è un Godzilla in miniatura?
Ma vi rendete conto che se mi spatascia il gelato addosso gli tiro un calcio che finisce in Giappone?
No perchè, se ancora non lo sapete, io ho un problema con i bambini. Mi irritano a morte, Davvero, so che è una cosa orribile, ma non li reggo. Quelli agitati li legherei alla sedia con lo scotch.
Corrono, ti vengono addosso, urlano, piangono, rovesciano cose, spingono, strillano, fanno i capricci, si buttano per terra… Ma volete educarli o li state crescendo alla Mowgli?
Che poi mi rendo conto che il problema non sono i bambini ma i loro genitori. Quelle teste di merluzzo che hanno messo al mondo delle creature e che spariscono quando le suddette creature al ristorante si mettono a lanciare le posate pulite prese dal bancone nella vasca dei pesci. Oppure quando, sempre al ristorante, cominciano a correre e gridare tra i tavoli, e i genitori lì a ridere come cretini.
Schiaffi per tutti, in promozione 3×2.
Al parco se vuoi leggere in santa pace dopo una giornata di studio massacrante ti ritrovi inondato d’acqua perché giocano con i mega pistoloni d’acqua, con i genitori che non dcono nemmeno “provate a giocare lontano dalla società”, ma se ne sbattono le natiche flosce.
Ora, io vorrei lanciare un messaggio a questi genitori. Un messaggio pacato, cortese, tranquillo.
Siamo tutti amici, dai.
Il messaggio è questo: Se il tuo ributtante esserino mi arreca un danno, te lo spedisco a casa in piccoli pezzi, come un puzzle, poi sta a te ricostruirlo con un po’ di educazione
Ma insomma.