Sarà che vedere film horror turba il mio animo, sarà che non ho niente da fare (perché di studiare non se ne parla), oggi mi sono rimessa a pensare a Babadook e a quello che effetivamente voleva trasmettere quel film: tutti abbiamo dei mostri dentro di noi. E quindi mi sono chiesta quale sia il mio.
Il mio Babadook, il mio mostro personale in questo momento sono delle parole. Parole che non ho assolutamente in coraggio di dire, che vorrei urlare e scrivere sui muri ma rimangono incastrate in gola e mi soffocano.
Non so se vi è mai capitato di voler dire qualcosa così fortemente da rischiare di farlo scivolare in ogni discorso, tra un “mi passi il giornale” e un “buongiorno”.
Parole brevi, corte, facili di sussurrare e far passare per un soffio di vento.
Ma non le dico, le penso. Le penso intensamente, sapendo che non importano, sperando che svaniscano.
Anche perché sono abbastanza certa che le cose andrebbero così:
