Ahhh per il post di stasera mi sono attrezzata: tazzona di latte caldo col miele e Verdena in sottofondo.
Per chi non lo sapesse, il latte caldo col miele è la mia risposta primaria ai sintomi di questo stracazzo di raffreddore che ho da due giorni -ma sarà mica… no eh, perchè se fosse…- e i Verdena sono un gruppo che amo alla follia e se avete un’anima bistrattata, malconcia, malinconica e volete qualcosa che urli disperazione e disagio in maniera meravigliosa loro sono un must.
Allora, vi aggiorno nel modo più onesto del mondo nonostante sia tutto molto patetico: l’ultima seduta con la psicologa l’ho passata interamente a piangere. Tutto il tempo. Dall’inizio alla fine, un singhiozzamento unico, con la psicologa che a un certo punto mi fa “Sara ma… ti deve venire il ciclo?”
“NO SONO SOLO PAZZA” e via a piangere ancora.
Maronnnnn, che imbarazzo. Avete presente un mollusco deragliato? Ecco, ero io.
Sono uscita da lì che avevo la testa in procinto di esplodere e gli occhi gonfi come quelli di una rana.
Argh. E’ tutto abbastanza difficile in questo momento. Passo momenti in cui mi sembra di non essere pronta per una relazione perché sono troppo pazza ad altri in cui penso che se Mr Batterino mi mollasse mi lancerei dal balcone urlando “banzai”.
Con quella santa donna della mia psicologa stiamo cercando di capire quali traumi infantili mi abbiano portata ad odiarmi tanto, il che è una cosa spaventosa da dire e da sentirsi dire.
Ogni volta che mi dice “Sara, tu non ti vuoi bene” è come se una parte di me si mettesse a urlare e contocersi, agonizzante. Non so perché non mi voglia bene. Non lo so, non lo so, non lo so.
Però è pericoloso, e non va bene.
Ripercorrendo la il faldone delle mie relazioni -più che un faldone è un faldino, una pagina scritta in caratteri cubitali (come il mio curriculum)- è lampante che io mi sia sempre cercata uomini che non mi dessero mai tutto. La prerogativa per stare con me è che io non debba essere la sua priorità numero uno. Probabilmente per andarmi bene dovrei stare tra il decimo e il millesimo posto della classifica del boyfriend.
Quindi sono stata con uno che un giorno era qui e quello dopo era dall’altra parte del mondo; sono stata con un regista così pieno di sè che mi ha lasciata per messaggio, con l’epica frase “ho bisogno di sentirmi dire ti stimo, non ti amo”; poi è arrivato l’amore impossibile, quello per il quale vi ho ammorbati qui sul blog per mesi e mesi, struggendomi come un’onda sugli scogli.
Insomma… tutto torna al fatto che non mi voglio bene e cerco persone che non me ne vogliano poi così tanto.
Mr Batterino potrebbe essere l’eccezione, o forse no. So che non sarò mai al primo posto nella sua lista di priorità; ci sono prima la musica ed il lavoro. A volte mi fa male, a volte mi fa bene.
Un’altra cosa che mi ha detto la psicologa è che probabilmente in questo periodo sto così perché sta andando letteralmente tutto alla grande; ho una relazione stabile, ho trovato lavoro, la mia salute non è ai minimi storici… E sto male perché non me lo merito. Torniamo semère lì, al non meritare cose belle, cose piacevoli, cose in generale.
Insomma, sono un piccolo disastro dalle sembianze semi-umane che vaga qua e là più trascinata dalla corrente che per volontà propria.
Ah ci tenevo a chiarire una cosa che probabilmente è inutile e fregacazzi, però dalle mie parole dell’altro post poteva sembrare che io sia una nababba straricca che usa le banconote per soffiarcisi il naso… Ecco, no, anzi.
Sono cresciuta guardando mio padre sfogliare i volantini delle offerte dei supermercati, andando a comprare le cose in sconto nei diversi punti vendita; per quattro anni non sono mai stata in vacanza, né in estate né in altri periodi, perché non potevamo permettercelo. O magari potevamo, con ulteriori sacrifici, ma non volevo pesare sui miei che già mi pagano tutt’ora le sedute di terapia.
Aaaah basta, anche stasera sono di umore becero, per fortuna dopo cena uscirò con alcuni ex compagni del liceo -tra cui uno che è di una bellezza che abbaglia, ‘na roba disumana regà- così sentirò di quanto si siano realizzati nella vita mentre io brancolo nella melma. Ma conto anche di divertirmi perché sono veramente dei cretini. Mr Batterino è in libera uscita coi suoi amici invece, cercherò di non fare la passivo-aggressiva infastidita dal non vederci il venerdì sera ed essere molto zen.
Più che zen mi sento fastidiosa come una zenzara, e scema come una biglia.
Dopo avervi ammorbati per l’ennesima volta levo le tende, giuro che appena il mio umore sarà un minimo migliore di questo risponderò a tutti i vostri commenti che non potete davvero immaginare quanto mi facciano stare meglio ogni singola volta.
Vi voglio un bene spelacchiato.
Hasta la pasta!
Ps: può essere che il 26 novembre io sia a Firenze, se qualcuno è di quelle parti batta un colpetto spelacchiato che ci prendiamo un caffè amaro come la vita!
Mah… Io direi che… Però forse… Oppure… O magari, non so… Vabbè Sara, penso che ci siamo capiti.
😉
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buona sera Sara sono ormai più di due anni che non ho più commentato un tuo post anche perché dalle tue risposte sembrava che ti fraintendessi. comunque da quello che leggo trovo che non sei cambiata per niente e quindi resto sempre nel dubbio e non so capire se quello che scrivi sia vero o finzione. mi è piaciuta molto la tua espressione quando scrivi maronnnnn che è tipicamente napoletana non è che le tue origini siano proprie partenopee? e se fosse così, come fa una partenopea ad essere depressa e ad andare da vari terapeuti? a Napoli è un lavoro che non esiste perché non se ne sente il bisogno. comunque ti saluto calorosamente, ti chiedo perdono se ho frainteso e mi piacerebbe, davvero, con tutto il cuore, leggere cose allegre che tutto ti va bene, che sei alla grande. Ti auguro una buona vita.
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Love you zenzara
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Una parte di me ha letto che col latte e miele prendevi anche la verdena, e mi son detto: sarà un’erba per fare un infuso… ergo maglio riavviare il cervello, o dare retta all’altra parte di cervello, quella che di solito capisce quello che legge.
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L’analisi e’ lunga, dolorosa ma unica via d’uscita
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Un pò più di miele. Non serve, ma i sensi ringrazieranno per un pò. Il resto, qualche novità, un pò come viene, cose così….
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Articolo divertente ed ironico nonostante la verità sottesa. Ti ammiro per il lavoro introspettivo che stai facendo. Affrontato anche io. È doloroso e pesante. Piangere indica che sei sulla strada giusta.
Anche io temo di non meritare ciò che ho. Persisti, e coccolati.
Buona serata divanizzata 😘
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I Verdena! Me li ero dimenticati!
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Anche io mi sento così ogni tanto e mi è capitato di passare sedute di terapia a frignare come una scema per eventi passati da anni. Però ecco, è il loro lavoro riordinare i cervelli stipati. Voglio dire, quando ristrutturi una stanza male in arnese (non sto dicendo che il tuo cervello sia male in arnese, tutt’altro!), può capire che cada l’intonaco; quindi a voler portare la similitudine all’estremo, credo sia normale uscire devastati e in lacrime da certe sedute. Forse è persino segnale che si sta cercando nel posto giusto. Coraggio!
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Affrontare sé stessi credo sia una delle sfide più difficili… Alla fine credo che alla cena con gli ex-compagni potresti pure risultare la persona più interessante, perché magari gli altri hanno lavoro, famiglia, un mutuo… Sì, magari sono più “adulti”, ma la brutta tendenza delle persone è quella di fossilizzarsi una volta raggiunti i primi obbiettivi… Il mio unico consiglio? DIVERTITI e fai la brava zanzarina!!! XD Un abbraccio!
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a me l’ultima volta la psicologa ha detto che sono un narcisista di tipo vittimistico xD
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Sono stata in terapia per… rapido calcolo… dodici anni della mia vita e non puoi capire quanto mi abbia fatto stare male, malissimo, ma anche bene, benissimo. I primi anni di terapia sono stati quasi solo lacrime e disperazione (e dimagrimento spaventoso), ma ho imparato così tanto di me stessa che, tornassi indietro, rifarei tutto il percorso dall’inizio alla fine. Buon viaggio dentro te stessa, cara spelacchiata.
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Sara, ti mando un mega-abbraccio da unire alla musica e al latte e miele, perchè insomma, a volte ci fa bene anche godersi le piccole cose belle della vita, anche nella fatica e anche nella difficoltà. Non voglio splafonare in inutili frasi fatte, per cui preferisco fare un mini-commento che ti faccia sapere che tra gli altri ci sono anche io che ti faccio il mio in bocca al lupo!
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Picciré tu sei una forza nun t’ ‘o scurdà… e gli altri non è vero che sono migliori di te. Un grande abbraccio. Hasta la pasta, siempre!
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Eccomi qua, in ritardo di appena una settimana. Te lo auguro che Mr Batterino sia l’eccezione. Non lo conosco, quindi mi azzardo a scrivere una cosa che potrebbe essere una totale fesseria: immagino che per una persona che fa un lavoro artistico il lavoro tenda a essere una parte della propria personalità più di quanto non accada in altri ambiti. Però questo non lo giustificherà mai a farti sentire meno che una sua pari nella vostra relazione: quindi se dovessi annusare che non è così, fagli ciao, ciao, perché, anche se non lo pensi, ti meriti una bella relazione sana dove stai bene e ti senti amata e rispettata. Un abbraccio!🧡
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