Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: di umori miserabili e letture intriganti

Buonasera miei spelacchiati lettori, come state?
Io sono di pessimo umore in questi giorni, sarà il ciclo, sarà la disoccupazione, sarà che non ho passato l’esame di tedesco… Qua parte e parte subito il Tiziano Ferro molesto SARA’ IL VENTO, SARA’ IL TEMPO, SARA’ IL FUOCOOOOOO E SCUSA SE NON PARLOOO PIANOOO MA SE NON URLOOO MUOIOOOO
Scusate, la smetto, depongo la stupidità.
Che poi detta così sembra che io sia una gallina che invece di fare le uova depone la stupidità.
No niente, non ce la faccio, vi beccate un post cretino e lamentoso allo stesso tempo, che ci devo fà.

Vi aggiorno un po’ sulla mia salute traballante, che continua a traballare come la famoserrima trottola del finale di Inception: cadrà o non cadrà?!

Inception: il finale con la trottola spiegato da Christopher Nolan

Continuo a non riuscire a fare una rampa di scale senza dovermi piegare sulle ginocchia ansimando come un maniaco al telefono; il mio cardiofrequenzimetro (detto così sembra una figata, in realtà è il dato di un orribile orologio tecnologico che mi è stato regalato anni fa e che non ho mai usato) mi segna dei picchi incredibili con battiti che scendono a 42 in certi momenti e schizzano a 160 in altri.

Schopenhauer diceva che la vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia, verissimo eh per carità, ma io oscillo tra l’avere le gambe molli e l’avere la tachicardia.
Insomma, ‘sto ‘na crema.
Ho già fissato visite varie: rx toracica, elettrocardiogramma, visita cardiologica e pneumologica, giusto per capire com’è la situazione. Mi sto lentamente decomponendo, lo siento.

In tutto ciò non ho passato lo stracazzo di esame di tedesco e la mia ricerca di lavoro è in un momento di stallo, anche perché non ho la capacità fisica di trovarmi un lavoro vero dunque da venerdì farò la promoter per una scuola di inglese, il che significa che dovrò stare a un banchetto quattro ore al giorno per cinque euro l’ora cercando di raccimolare delle iscrizioni.

Anche la vita sentimentale al momento mi sembra traballare. Il Batterino è sempre straordinario e meraviglioso, sono io ad essere fuori come un balcone. Diciamo che quando lui è nervoso o stressato io riesco a tirar fuori la parte idiota e tirarlo su di morale, ma quando ad essere schizzata sono io lui non riesce ad aiutarmi più di tanto. Che poi non è nemmeno una sua responsabilità, ovviamente, solo che io di mio tendo ad isolarmi e vorrei che mi leggesse nel pensiero e mi stesse più vicino.
Poi quando sono di questo umore mi si chiude la vena e penso “tanto mi lascerà quest’estate perché dovrà andare in tour o a fare date con duemila ragazze, a cosa serve aspettare? Chiudo tutto ora sperando di soffrire di meno”.
Che vi devo dire, la mia pazzia ogni tanto torna a farsi sentire. Ma il Batterino non lo mollo, ormai sono ancorata a lui come una cozza allo scoglio. Puzzo pure, come una cozza.

Cozza di bouchot
Mi sono fatta un selfie

Vorrei stare a letto tutto il giorno. Vorrei vegetare e aspettare che tutto passi o sparisca, il che non è particolarmente sano e infatti ho scritto alla mia psicologa “signora, la prego, possiamo anticipare la seduta che sento i miei neuroni friggersi incessantemente?”. Lei sempre sul pezzo, domani seduta che mi tirerà fuori probabilmente le budella.

E niente, questa è la mia situazione attuale. Scusate il mega sfogo, vorrei essere io ad allietare le vostre giornate e invece ancora una volta siete voi che, anche solo leggendomi, mi fate sentire meglio.

Siete degli spelacchiati pazzeski.


Letture in corso: “Se per un anno, una lettrice” di Nina Sankovitch. Storia autobiografica di Nina che si trova a dover affrontare un lutto tremendo: sua sorella muore di cancro, e lei dopo tre anni decide di prendersi trecentosessantacinque giorni tutti per sè rifugiandosi nei libri. Decide infatti di leggere un libro al giorno sulla sua poltrona viola.

Amazon.it: Se per un anno una lettrice - Sankovitch Nina - Libri

“Zia Mame” di Patrick Dennis: sto amando alla follia Zia Mame, che personaggio meraviglioso. Anche qui storia semi-autobiografica in cui l’undicenne Patrick rimane orfano e viene mandato da questa zia a lui sconosciuta ma che amerà molto presto perché resistere a zia Mame è impossibile: eccentrica, straricca, divertentissima e fuori di testa. 

Insomma spelacchiati, vi auguro una buonanotte che qua ormai è quasi l’una, e lancio la palla a voi: come state? Come ve la passate? Vi va di farmi un bonifico? Narratemi di tutto e di più che se no mi chiudo come un armadillo e mi abbandono a pensieri nefasti.
Hasta la pasta!

Ps: ora farò come le influencer vere.
Se volete contattarmi scrivete a pensierispelacchiati@gmail.com
E se voleste offrirmi un caffè virtuale ma molto caldo e amaro cliccate qui

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: Sanremo 2022

Buongiorno miei cari spelacchiatissimi spelacchiati, come state?
Io dopo una travagliata storia che non starò qui a spiegare mi sono vaccinata ieri con la terza dose ma a parte un fastidiosetto male al braccio sto alla grande.

Premessa doverosa: io odio Sanremo. In generale le canzoni italiane mi stanno sulle balle a meno che non siano gli 883, sono rimasta antica nell’anima, che ci devo fare.
Ho cominciato a seguire Sanremo solo ed esclusivamente per Achille Lauro anni fa.
Tutto ciò per dire che sono polemica e la mia natura di persona misantropa mi fa odiare tutto e tutti.

Commenti randomici delle prime due serate:

  • Io durante la canzone di Sangiovanni continuo ad aspettarmi che nel ritornello dica “e volano farfaaaalle non sto più nelle paaaalle” e invece no.
  • Amadeus e Fiorello ormai mi fanno venire voglia di dare una capocciata a qualunque superficie dura mi capiti a tiro, ho già spaccato tre vetrine e crepato un muro.
  • Achille Lauro… La sua canzone non mi piace ma quanto è figo? Si è ispessito come un muro, in quel torace ci navigherei.
    Qualcuno mi permetta di leccargli un deltoide, vi prego.
  • Momento bonazzo: Matteo Berrettini, posso leccare un deltoide anche a te? Comunque sta cosa che tengono sei ore sul palco gli ospiti chiaramente a disagio e che vorrebbero che la terra si aprisse e li inghiottisse deve finire, poveriniiiiii
  • MANESKIN SEMPRE PAZZESKI LI LECCHEREI TUTTI.
    PAZZESKIN.
    (però se non parlano è meglio)
  • Lorena Cesarini chiaramente è in cerca di lavoro per questo elenca tutte le sue esperienze lavorative e universitarie, però signorina mi scusi, anche meno, che qua inizia la sessione tra poco e mi fa venire l’ansia. (Comunque monologo noioso, poteva fare meglio)
  • Checco Zalone tremendo, non ho altro da aggiungere
  • Laura Pausini che ci prende tutti per mentecatti e si sente in dovere di spiegarci che la Scatola della sua canzone non è una scatola vera ma metaforica mi ha infastidita oltremodo
  • Emma Marrone urla come me quando vedo un ragno
  • Elisa meravigliosa ma quel vestito da Galadriel de Il Signore degli Anelli anche no. Comunque per me ha già vinto, non scherziamo.
Galadriel e l'importanza di ciò che rimane celato – solo.per.dire.la.mia
Elisa a Sanremo
  • Io infoiatissima per Ermal Meta e la sua canzone finché non mi arriva il messaggio delle amiche con cui stavo commentando Sanremo “Sara ma sei peggio di Internet Explorer, non è in gara e ‘sta canzone è di qualche anno fa”. Ho pianto.
  • Michele Bravi bellissimo, stilosissimo, fichissimo ma la canzone mi ha fatto cadere le balle. Le sto ancora cercando.
  • Premio cucciolino adorabile a Matteo Romano, che ha pure una canzone carina
  • Iva Zanicchi settecento anni di bellezza e manda a casa tutti
  • I Meduza la prima serata non li ho capiti ma avrei voluto dare una capocciata a tutti
  • Ma perché la Rettore era grigiastra? L’avevano appena riesumata?
    Chiedo per un amico
  • Le Vibrazioni non mi hanno fatta vibrare chissà quanto ma la loro è la canzone che sto ascoltando più volentieri. Diciamo che vibricchio.
    Tra l’altro io innamorata persa del loro live all’Alcatraz a Milano, l’ho guardato novemila volte.
  • Mahmood e Blanco delusione totale. Dilusione di diludendo, per citare il sommo Joe Bastianich. Mi aspettavo una canzone power e super catchy (non so perchè parlo in modo così giovanile oggi) e invece è una canzone super sanremese, dunque noiosa.
    Blanco, comunque leccherei un deltoide anche a te.
  • Irama vestito di tele di ragno
  • Giovanni Truppi non so chi sia, non so perché fosse in canottiera, però già solo il titolo “tuo padre, mia madre, Lucia” mi sa di sporco
  • Aka 7even boh, non avevo idea di chi fosse ma not bad. Voglio la sua giacca.
  • La Rappresentante di Lista e il tizio coi capelli rosa li avrei presi a manganellate, hanno tirato fuori la canzone più fastidiosa del 2022 e già si è capito che ce la ritroveremo in sottofondo ovunque. Gli porterò rancore a vita.
  • Rkomi (che per me è RKOVID) in versione videogioco cyberpunk pronto a balzare in sella a una moto e fuggire nell’oscurità, non ricordo la canzone ma il suo look sì
  • Arisa voce top ma tra vestito e parrucco mi stavo sentendo male (no, non di udito, quello funziona ancora)
  • Ana Mena ha chiaramente sbagliato programma, doveva partecipare a Tali e Quali e impersonare Ariana Grande e si è trovata a Sanremo per errore. Ma posso dire “che brutto vestito, maroonnnn” o sono antipatica?
    (Comunque chi deve menare questa? Non ho capito)
  • Dargen D’amico completamente fuori di testa, mi fa ridere.
    Mi chiedo anche cosa si provi a studiare musica per tutta la vita, riuscire ad entrare nel coro di Sanremo e dover cantare “ciao zio Pino!”. 

Per stasera direi che basta, vedremo le prossime serate come andranno e se io avrò voglia di continuare a seguire Sanremo.
Voi come state invece, miei piccoli prodi? State seguendo il festival? Volete anche voi picchiare tutti o siete persone normali e a differenza mia vi sta piacendo tutto? Narratemi. E se partecipate al Fantasanremo ditemi come sta andando!
Ora vado a guardare la terza serata, che sono nervosetta e ho pure scazzato col Batterino che ora è di là a fare una riunione mentre io progetto di picchiarlo.
Hasta la pastaaaa

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: dialoghi veri e immaginari con Madre Superiora e La Pina

Ebbene sì, habemus diagnosi di long coviddimmerda il che significa niente terza dose per ora, tremila analisi del sangue, delle urine, devo prendere un po’ di integratori, cortisone per i miei bronchi malandati e se tra un mesetto sto ancora così rx ai polmoni e visita cardiologica.
Insomma, tutto alla grande.
COVIDDIMMERDA. Se non dovessi sopravvivere, vi prego di vegliare sul Batterino e accertarvi che non frequenti mai più nessuna donna dopo di me, devo rimanere la sola e unica. Sarei gelosa pure nell’aldilà.

L’altro giorno stavo parlando con la Madre Superiora (mia mamma), stavamo disquisendo proprio di Mr Batterino e delle mie incredibili capacità di trovare partner e soprattutto vivere bene le rotture.

“Eh, è che tu sei come l’edera: dove ti attacchi muori.”
“Ehllamadonna, madre. Pensavo volessi dirmi che ho un color verdognolo invidiabile o che il mio fogliame è bellissimo. Poi i miei peli ultimemente sono così rigogliosi da sembrare rametti… O magari intendevi che sono brava ad arrampicarmi…”
“Ma se l’unica volta in cui hai provato ad arrampicarti da qualche parte avevi quattro anni e ti sei aperta una gamba, dove vuoi andare…”
“Scusa se non sono Spiderman, signora mamma. Va che tutti i miei difetti e le mie incapacità sono genetiche, tu e padre vi smezzate le colpe. Dovreste pure risarcirmi, ora che ci penso.”
“Ma taci e passami il tagliere. Dico solo che devi fare attenzione, no? Non è che tu sia un asso delle relazioni.”
“Ma come no, non ti ricordi come mi sono strutta –voce del verbo struggere, spesso usato come riflessivo struggersi- per circa ventisei dei miei ventisette anni? Se non è segno di relazioni incredibili quello non so cosa sia.”
“Ecco, appunto. Vorrei evitare di rivederti in giro con gli occhiali da sole di notte per non far vedere che piangevi.”
“Non era solo per quello, era anche stile. Chiara Ferragni mi ha aperto un mondo.”
A questo punto Madre voleva lanciarmi un coltello quindi mi sono nascosta sotto al tavolo.

“Poi tu te li sei sempre scelta bene, gli uomini. Una tragedia dopo l’altra.”
“Su questo non posso darti torto. Oddio, tragedia non so, mi sembravano più dei drammi scritti male…”
“Speriamo ti siano serviti a qualcosa, almeno. Che poi conoscendoti sei anche capace di stufarti te e mollare il Batterino un giorno a caso se qualcosa ti turba.”
“Prima di tutto non si dice “stufarti te”, per l’amor d’Iddio. E poi non so come tu possa conoscermi da tutta la vita e pensare questo, però in effetti anche la psicologa mi ha detto una roba simile. Ma vi siete bevute il cervello, probabilmente, chi volete che molli io? Al massimo mollo una puzzetta, altrochè.”
Madre Superiora ha interrotto le comunicazioni.
Non so darmi una motivazione.

Poi sono uscita con la mia musona, la mia pannocchia, la mia Pippi, ovvero Wendy: il mio cane, che per tutti è La Pina.
Età anagrafica: dieci anni.
Età mentale: tra i tre mesi e i duecento anni a seconda dei momenti.
Razza: mah essendo giallognola direi asiatica.
Caratteristiche: è un cane strano. Si dice che i canidi somiglino ai padronidi (ahah sono esilarante, lo so, qualcuno mi spari) e lei effettivamente ha preso il peggio da me: è assolutamente indifferente ad ogni altro essere canino, se i maschi ci provicchiano con lei ringhia e se ne va, vorrebbe passare le sue giornate mangiando biscottini e prendendo coccole da tutti ed è veramente poco espansiva nei confronti di noi familiari. Con amici e parenti invece ancora un po’ e fa le capriole. Infametta.

Citrulla ma perché ti ostini a portarmi in campagna, che mi fa schifo? Non possiamo andare a prenderci un caffè al bar?”
“No, musona, perché hai una certa età e devi camminare.”
“Questo è quello che dici guardandoti allo specchio…”
“Vuoi che ti tolga i biscottini al merluzzo per una settimana, per caso?”
“No, no, volevo dire… E’ che vorrei portarti a socializzare. Ti farebbe bene.”
“Guarda che sei tu che dovresti socializzare, io sono un essere umano perfettamente integrato nella società.”
“…”
“Va beh, perfettamente integrato forse no, però non vado in giro ad ammazzare gente con una mannaia. Mi sembra già un risultato degno di nota.”
“Mah, a me sembra che ringhi ancora alle persone…”
“Solo quelle che meritano di essere ringhiate. Tipo chiunque mi guardi, mi parli, incroci la mia strada… Ma poi cosa vuoi oh, ora ho il mio Batterino, prova di grande socialità.”
“Sì, sempre che esista davvero e non sia frutto della tua immaginazione…”
“Ma!”
“No, per dire… I tuoi amici l’hanno mai visto?”
“Certo!”
“Mah…”
“Ma l’hai conosciuto pure tu, cretina, gli hai fatto delle feste che a me non hai fatto nemmeno quando sono tornata dai due mesi in Germania!”
“Mmh. Allora non capisco come tu abbia fatto. Era drogato?”
“Eh?”
“No, dico, come hai fatto ad accalappiartelo? Era svenuto e gli hai fatto sottoscrivere un patto col sangue? Hai in ostaggio sua madre?”
“Io ti abbandono.”
“Ma smettila, che poi cosa fai senza di me. Una donna persa. Ma davvero dobbiamo camminare ancora? Andiamo al bar?”
“Senti, io sto praticamente deambulando, il Coviddimmerda mi ha tolto quel briciolo di vitalità che avevo quindi ora camminiamo e tu stai pronta ad intervenire come i veri Golden Retriever, quelli che fanno soccorso. Se vedi che barcollo, mi schianto a terra e annaspo sei pregata di intervenire.”
“Sì, vado al bar a chiamare i soccorsi.”

“Ti darei una capocciata ma in questo momento farei fatica pure ad abbassarmi, ti va di lusso. Comunque Wendy grazie… Non so se te l’ho mai detto ma ci stavo pensando in questi giorni, quando ho cominciato a stare male anni fa senza sapere perché e scoppiavo a piangere senza ragione tu venivi sempre accanto a me.”
“Sì, beh, se fossi muerta chi mi avrebbe dato da mangiare?”
“E anche quando soffrivo per amore e tornavo la notte distrutta emotivamente e tu mezza addormentata venivi a controllare come stessi…”
“Certo, mi davi sempre un biscottino.”
“E anche adesso, che sono poco a casa e facciamo pochissime passeggiate insieme quando torno e scodinzoli muovendo di addirittura tre millimetri la coda mi riempi di gioia.”
“Non so come rispondere in modo cinico a questa cosa. Diciamo che forse un pochino di bene te ne voglio, stramboide umana.”
“Anche io, cane bislacco. Dai senti, io i miei quindici passi giornalieri li ho fatti, andiamo al bar che ti do un biscotto al merluzzo.”

Miei cari spelacchiati, non è particolarmente sensato questo post ma mi è venuto così.
Volevo ringraziarvi per l’ennesima volta perché -non so come sia possibile- abbiamo raggiunto quota duemila spelacchiati. Siete tantissimi, è sconvolgente, potessi vi darei un bacetto uno ad uno.
Hasta la pasta!

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: Coviddimmerda e orecchini perduti

Ahhhh miei cari spelacchiati, che palle sto periodo, qualcuno mandi avanti veloce col telecomando per favore. Facciamo che ci rivediamo a giugno 2025, per star tranquilli?

Visto che siete così carini a preoccuparvi per la mia salute vi aggiorno; continuo a non stare bene, in maniera abbastanza fastidiosa ed evidente adesso.

Sono giorni che ho un senso di affaticamento e spossatezza abbastanza fuori dal comune pure per me che sono un mollusco sedentario e privo di qualsiasi capacità motoria; io e il Batterino siamo andati al bar a piedi, un’incredibile camminata di circa due minuti, ho dovuto fare due pause e al ritorno sono quasi svenuta.
Ho sistemato un po’ l’appartamento di Mr Batterino e nuovo giro di tachicardia e fiato corto, mi sono dovuta sdraiare e mi sono addormentata di botto per due ore (dormire di pomeriggio di solito mi è impossibile).
Fare una rampa di scale in questo momento mi mette a durissima prova, arrivo su che mi devo piegare sulle ginocchia come i vecchi e rifiatare.

Insomma sono come un pokèmon esausto che ha bisogno dell’infermiera Joy, quindi venerdì visita dalla doctor sperando mi dia qualche soluzione miracolosa o ponga direttamente fine alle mie sofferenze con una padellata in testa.

Exhausted GIFs - Get the best GIF on GIPHY

Intanto l’altra sera si è consumato un dramma che non ha niente a che fare con la mia salute.
Per Natale quel pazzo di un Batterino mi ha inondata di gioiellini: un anello, una collana e un orecchino. Io che sono una gazza ladra sono impazzita di gioia.

Ieri sera a cena il Batterino mi fa “Ma l’orecchino?”
Io, scema come una biglia, tiro indietro i capelli e comincio ad agitare la testa per far sbrilluccicare il suddetto orecchino.
Mr Batterino mi fissa come se fossi deficiente, cosa che in effetti sono, quindi niente di strano.
“Ma te lo sei tolto?”
Panico.
No che non me lo sono tolto, ce l’ho su da quando me l’ha regalato!
Mi ficco una mano sull’orecchio: niente.
Mi infilo un dito nell’orecchio fino al cervello: NULLA.

Partono le spedizioni di salvataggio, chiamo i sommozzatori, avvio una battuta di ricerca che nemmeno il padre di Nemo mi fa concorrenza: NADA.

Quindi ho fatto quello che chiunque sia pazzo quanto me avrebbe fatto: sono scoppiata a piangere per circa due ore, alternando i singhiozzi a frasi tipo “NON MI MERITO I TUOI REGALI NON PRENDERMI MAI PIU’ NIENTE SONO UNA CACCA UMANA!”
Insomma una cosa così sciocca ha scatenato in me una reazione fortissima, ovviamente legata a tutte le mie paturnie mentali di cui vi ho già parlato tantissimo; mi sentivo irrispettosa nei suoi confronti, di averlo deluso, di non aver dato abbastanza importanza al suo regalo e altre duemila cose, mannaggia.

Mr Batterino basito ma super dolcino mi consolava. Più che dolcino era dolcissimo, praticamente fatto di marzapane.
Mi verrebbe da dire marzapene senza alcuna ragione, solo perché mi fa ridere, ma forse evito. O forse no e lo pubblico così, chissà.

Alla fine l’indomani ho fatto l’unica cosa che andava fatta: ho chiamato la sola, l’unica, l’incredibile MADRE SUPERIORA, che è il nome con cui ho salvato in rubrica il numero di mia mamma.
“MAMMA SONO DISPERATA HO PERSO L’ORECCHINO AIUTAMIIIII GUARDA SE E’ A CASAAAAAAAA TI PREGOOOOOOOOOO SE NO DOVRO’ AMPUTARMI L’ORECCHIO COME VAN GOGH E POI SARO’ ASIMMETRICA E PENDERO’ DA UN LATO, CADRO’ SEMPRE A SINISTRA, UNA VITA ROVINATAAAAAA”
Mia mamma ha fatto un sospiro di circa venti minuti, praticamente è andata in apnea; perché dovete sapere che almeno sei o sette volte al giorno io non trovo qualcosa e chiedo a lei, che con il suo superpotere riesce a risalire a qualunque oggetto, vestito o cianfrusaglia.

E anche stavolta il suo superpotere non ha fallito.

“Testa di razzo, era sulla tua scrivania, DEFICIENTE.”
“…Ah. Batterino, puoi ancora ricoprirmi di regali, allarme rientrato, merito di tutto e di più.”

Sì insomma, una serata terribile.
Il commento del Batterino a un certo punto è stato “non pensavo l’avrei mai detto ma preferisco quando mi bagni il cuscino di bava che di lacrime.”

Ora me ne vado a cena con due mie amiche, serata giro pizza quindi conto di prendere almeno nove chili in una mangiata sola. L’orecchino mi sa che lo lascio a casa.
E voi come state, miei prodissimi? Vi è mai capitato di perdere un regalo o qualcosa a cui tenevate tanto? Spero abbiate reagito in modo meno pazzo di me, ma narratemi tutto!
Hasta la pastaaaaaa!

Allego foto dei regalini bellissimi:

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: “Mi faccia un Long Covid, grazie!” + vivere da soli pt2

Ahhh Spelacchiati miei, vi scrivo dal mio letto dove probabilmente perirò presto.
Va beh, okay, sono un po’ melodrammatica lo ammetto, però maroooonnnnnn sto impazzendo.
Vi narro un secondo della mia salute, potrebbe essere un po’ disgustoso. Ma se Mr Batterino mi sopporta tutta scatarrante dal vivo spero possiate farlo anche voi virtualmente.

Ill GIFs - Get the best GIF on GIPHY

Allooooora, io sono sempre stata una persona dalla salute cagionevole -perché la natura non era stata già abbastanza scherzosa con me, no?- e già da bambina dopo ogni influenza mi veniva puntualmente la bronchite.
Mentre gli altri provavano le droghe io mi facevo di cortisone, pensate che infanzia spassosa.
Ora mi ritrovo nella stessa situazione: Coviddimmerda passato ma i giorni successivi ho sviluppato una tosse abbastanza agghiacciante. Tra l’altro per chi non lo sapesse il nostro muco oltre che far schifo è anche portatore di notizie sulla nostra salute: se il catarro è verde allora c’è un’infezione ai bronchi in atto.
Beh, il mio al momento è color Hulk.

Dunque mi sono fatta tre giorni di cortisone che mi ha fatto andar via la tosse. Pensavo di aver finito di passarmi ‘ste vacanze natalizie in maniera piuttosto caccosa, e invece no perché sono giorni che ho il naso super tappato, febbriciattola odiosa e infame che va e viene (tra l’altro regà un tempo potevo avere anche quaranta gradi centigradi di febbre e facevo le capriole, ora con trentasette e sette mi viene solo da chiamare un parroco per l’estrema unzione) e mal di gola fetente.
Non so se tutto ciò rientri nel long-Covid o io sia solo così sfigata da essermi presa un’influenza subito dopo il virusdimmerda, fatto sta che passo le mie giornate rantolando qua e là, lamentandomi come un balenottero arenato. 
Credo che Mr Batterino stia considerando l’idea di darmi una mazzata in testa per finirmi. Lo capirei.

I have flu strane a | Off Topic

Insomma regà voi fate i bravi e cercate di stare al sicuro, non fate strunzaaaate che poi finite come me e vi dovete fare tre settimane di schifo. 

Intanto per questa settimana mi sono stabilita a casa Batterino, e continuano i grandi quesiti della vita:

  • Com’è possibile che la spazzatura non si smaterializzi autonomamente ma anzi addirittura si accumuli? Che diavoleria è mai questa?
  • Ma se io devo uscire e la signora delle pulizie sta lavando le scale posso lanciarmi direttamente di sotto dal parapetto o mi devo -giustamente- far picchiare in testa da lei col mocio?
  • Se io ho preso quattro cose al supermercato perché mi sono volati fuori di tasca trenta euro?
  • Il prezzo del tonno in scatola continua a turbarmi.
  • Dilemma copridivano: sono abbastanza sicura ci sia una colonia di batteri e di forme di vita ancora sconosciute che alberga in quel divano… Posso chiedere loro l’affitto?
  • Ma quanto possono stare aperte le olive sott’olio prima di andare a male?
  • Ma quelle due dita di olio che abbiamo usato per cercare di friggere delle patatine il mese scorso -spoiler, erano la cosa meno fritta ma più molliccia che l’universo abbia mai conosciuto- dove diamine devo smaltirlo? Credo che finirò col berlo solo per toglierlo di mezzo.
  • Quanti giorni di fila posso mangiare pasta col burro senza morire?
  • Ma voi lo sapevate che se non mangiate le patate in un lasso di tempo relativamente breve quelle GERMOGLIANO? Pazzesco. Ora abbiamo una piantagione in dispensa.
  • Ma se io ho passato la scopa venti secondi fa perché c’è un grumo di polvere che mi fissa ostinatamente da sotto la sedia? Quando si è formato? COME?
  • Ma se *inserire alimento a caso* è scaduto da tre giorni cosa rischio mangiandola? La vita? Un rivoltamento di stomaco per una foglia di lattuga un po’ rinsecchita posso anche accollarmelo, ma non vorrei restarci secca per quello.
    “Morta per aver ingerito un pomodorino ammuffito”, non suona benissimo come necrologio.
  • Ma se ordiniamo una pizza ogni due giorni in quanto tempo diventeremo obesi e soprattutto poveri?
Così brutto eppure così costoso

Fin’ora tra me e Mr Batterino siamo riusciti a fare i seguenti danni:

  • una cicca è rimasta appiccicata al pavimento per così tanto tempo che credo rimarrà l’alone per sempre
  • abbiamo rischiato innumerevoli volte di sbagliare e prendere la zuccheriera invece della saliera
  • una caffettiera è completamente bruciata prendendo letteralmente fuoco
  • tentando di scolare la pasta il Batterino l’ha rovesciata interamente nel lavello. Io ho riso così tanto che mi sono accasciata a terra, lui credo abbia pensato seriamente di strozzarmi.
  • andando a occhio abbiamo lavato i pavimenti con così poca acqua e così tanto sgrassatore che abbiamo scivolato da una stanza all’altra per giorni
Fire GIFs - Get the best GIF on GIPHY
La caffettiera defunta il giorno della dipartita

Per ora queste sono le grandi avventure di casa Spelacchiata-Batterino, ma sicuramente arriveranno altre grandiose storie di totale incapacità a gestire la vita.
E voi, miei beneamati, come state? Siete ancora tutti sani e Covid free o la variante Omicrondimmerda ha acchiappato pure voi? Intorno a me si stanno incoronendo tutti, un’ecatombe, per fortuna nessuno ha sintomi abbastanza gravi da dover essere ospedalizzato!
Se qualcuno conosce la risposta ai miei quesiti filosofici sulla vita in solitaria siete pregati di dirmele, potete anche mandarmi un manuale di vita se ne siete in possesso.

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: freddo, Mr Batterino ed emotività sparsa

Buongiorno miei cari spelacchiati, come state?
Io sto sbrinando.
Ho le stalattiti di ghiaccio che mi pendono dal naso.

Temperatura odierna: FRIDD.

Non so voi come siate messi (no, non il calciatore, via quelle trombette da stadio) ma qua c’è della neve; più che neve è quella poltiglia di acqua e nevischio bizzarra che crea quella patina scivolosa sulle strade e io ho ovviamente già rischiato di fare una notevole quantità di cadute e spaccate; barcollo, scivolo, incespico, per poco non batto il muso per terra ma non mollo.

Che io sia una persona disordinata è noto al mondo, stavolta sono riuscita a perdere ben tre chili. Non so come, mi saranno caduti mentre camminavo e non me ne sono accorta, boh! O forse è la dieta a base di petto di pollo alla piastra e riso in bianco che da i suoi frutti, chissà.
Fatto sta che io mi vedo sempre grassa allo stesso modo, con l’unica differenza che ora tutti i vestiti mi stanno male.
Pantaloni che fanno rigonfiamenti ovunque, gonne che mi cadono alle caviglie mentre cammino, maglioni in cui navigo… Uno spettacolo aberrante, giuro. L’abominevole donna non delle nevi.

Che poi oltre al mio strato di grassitudine ho scoperto che soffro pure di iperlordosi, il che significa che la mia colonna vertebrale ha una curvatura imbecille che spinge pure in avanti la panza, accentuandola. Tutto meraviglioso, ora mi tocca andare da un fisioterapista due volte al mese per cercare di far tornare la mia schiena in uno stato decente.

Ora passiamo alle note dolenti: sono di nuovo disoccupata. Circa. In realtà non ho capito nemmeno io.
A parte le condizioni abbastanza pietose in cui mi toccava lavorare per sei euro l’ora, l’altro giorno la titolare mi scrive e mi fa “per adesso sei in stand by, ciaoooooo!”.

MA CHE DIAMINE VUOL DIRE?
NON SONO MICA UNA PLASYSTATION, CHE PUOI METTERE IN MODALITA’ RISPARMIO ENERGETICO!
Io sono tutt’ora basita.

In tutto ciò l’altra sera dopo due birre e un limoncello ho avuto un momento di emotività fuori controllo con Mr Batterino e le cose sono andate più o meno così:

Io me ne stavo lì con gli occhi lucidi e gonfi come quelli di un rospo, cercando di non essere pazza e non piangere, con Mr Batterino che non aveva idea di cosa mi stesse prendendo.

“Stai bene?”
Game over, ho dovuto vuotare il sacco “No… Ho paura.”
“Di cosa?”
“Di te.” ho mugugnato contro la sua spalla perché non riuscivo a guardarlo negli occhi “Faccio fatica a fidarmi delle persone e farle entrare nella mia vita… con te è stato tutto sconvolgentemente spontaneo, ma ora hai il potere di ferirmi e questo mi spaventa da morire… E di potere ne hai parecchio, Batterino.”
“Lo stesso vale per me, ma tu di potere ne hai infinito. Non te ne accorgi neanche, o forse non sono bravo ad esprimerlo… Ma stiamo vivendo una cosa bellissima. Non ti so dire come andranno le cose in futuro, ma in ogni caso avremo dei ricordi stupendi di qualcosa di importante.”
Insomma, mi ha detto quello che mi dice sempre la mia psicologa: “Sara, cazzo, vivi il presente, godi a piene mani di quello che hai, immergiti nelle cose belle, trai insegnamento da quelle brutte, ma non metterti a rimuginare sul passato o fare congetture sul futuro: non puoi saperlo, e con le tue tendenze depressive ti immaginerai solo scenari che ti fanno soffrire. Non cadere in questa trappola.”.


Sperando che queste sagge parole possano essere di aiuto a qualcuno ora chiedo a voi come state, miei cari. Come ve la passate? Siete pronti all’incombere del Natale, con tutti i cenoni/pranzoni/aperitivoni/colazioni (..no?) possibili e immaginabili? Io sono ancora in alto mare coi regali, considerando che ho quattro euro penso prenderò i peli del mio cane e ci farò dei cuscini.
“Guarda, questi cuscini contengono una lana pregiatissima, ‘na roba introvabile, l’ho ordinata secoli fa ad un prezzo stratosferico ma ci tenevo tanto che li avessi”. 

Insomma, narratemi quello che vi va, io vi leggo tutti con affetto e affettato (soprattutto affettato, c’ho fame.)

HASTA LA PASTAAAA!

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: domande da adulti, pasta e vigilanza

Buongiorno miei spelacchiatissimi bipedi, come state?

Mr Batterino è ufficialmente andato a vivere da solo e stiamo scoprendo insieme i grandi quesiti delle persone adulte.
Cose come:
-“ma la pasta Barilla è davvero più buona o è solo un costrutto sociale e posso prendere la Badabungada a quattro centesimi”?
-“perché il tonno in scatola costa cosi tanto?”
-“ma se uso il vetril per lavare i pavimenti cosa succede?”
-“ma il polistirolo dove diamine si butta?”
-“lo scopettino del wc come si lava?”
-“posso rubare lo zerbino figo dei vicini?”

L’altro giorno abbiamo pulito tutto da cima a fondo, e con “abbiamo” intendo che lui ha pulito e io ho passato il tempo a dire idiozie. Il mio apporto è riassumibile nel momento clou in cui il mio cervello ha dato forfait e senza alcuna ragione logica ho buttato il non recuperabile nella plastica.
Non so come abboa fatto a non mettermi la testa nel forno, che pazienza che ha Mr Batterino!
Anche perché per il momento l’unica cosa che faccio è sbavargli sul cuscino ogni notte – quando va bene, quando va male si ritrova la mia saliva sul braccio-. Non oso immaginare che spettacolo raccapricciante sia guardarmi dormire.

Per quanto riguarda me sto continuando il mio lavoro da paladina della giustizia, vigilo l’università come fa Batman a Gotham City. Mettere la sveglia alle sei e mezza comunque mi uccide ogni volta, la mia unica ragione di vita è la colazione al bar.

E voi miei prodi come state? Quanto è stato traumatico per voi passare nel mondo degli adulti? Vi prego preparatemi alle prossime sfide e domande che dovremo affrontare io e Mr Batterino, e se avete consigli salva vita su cose da comprare indispensabili per la casa ditemi, che riferisco!

Narratemi di tutto e di piu, a presto!
Hasta la pastaaaa

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: chi mi offre un caffè virtuale?

Giuuuuuro, mi fai venire voglia di futuuuurooo
Mi lasci vincereee e poi vuoi la rivincitaaaa

Bon, momento Fedez finito, mi ricompongo come un puzzle. Poi che più che un puzzle io sia un insieme di puzze (senza L) è un altro discorso che per vostra fortuna non vi riguarda da vicino.

Ancora una volta vi ringrazio per i vostri commenti spelacchiati, voi si che sapete tirar su di morale una persona. Voleste anche farmi un bonifico ve ne sarei estremamente grata.

Domani ho un colloquio per tornare nei meandri paludosi e piuttosto nauseabondi dei call center; mi ero ripromessa di non farlo mai più, ma non sono mai stata così povera e senza prospettive di vita come in questo momento dunque mi attaccherò al telefono e il primo che mi mette giù in malomodo giuro che risalgo al suo indirizzo e vado a dargli una capocciata dritta in mezzo agli occhi. QUINDI STATE TUTTI ATTENTI A COME RISPONDETE, ECCHECCAZZO.
Mi ricordo che ai tempi d’oro in cui ero una chiamatrice seriale quelli che mi davano più sui nervi erano quelli che mi rispondevano tutti indignati “signorina ma io sto lavorando!” 
E IO NO, CARO SIGNORE, NEL TEMPO LIBERO MI DIVERTO A CHIAMARE SCONOSCIUTI PER CERCARE DI APPIOPPARGLI COSE! MA SECONDO TE IO COSA STAREI FACENDO?
Potendo avrei infilato una cannuccia nel telefono per fargli arrivare un mio sputo dritto nell’occhio.

Visto che l’ultima volta vi ho ammorbati come nemmeno il Covid abbia mai fatto oggi vi lascio un post di quisquilie, cose a caso pressochè inutili condite dal mio veramente ignobile senso dell’umorismo.

La prima cosa che voglio condividere con voi è un canale di fitness.

Lo so.

Lo so, miei cari, siete increduli. Io, pigra di professione, che consiglio un canale di allenamento… Che viscida ipocrita che sono, lo so.
Eppure Jo mi piace da morire. Sto seguendo i suoi workout da un paio di settimane ormai e anche se sono sempre una focena spiaggiata mi sento un po’ meglio; il mio allenamento preferito è il fast walking, praticamente devi camminare sul posto e fare movimenti per attivare tutti i muscoli… Inutile dire che probabilmente una persona normale finirebbe dicendo “embè, quando inizia l’allenamento?” ma per me che sono una foca dalla consistenza gelatinosa di una medusa è stancantissimo. Arrivo alla fine sudata e per lo più muerta, ma molto soddisfatta! Non so perché ma credo che l’unica parte di me che sta fruttando risultati sono i polpacci.
Così quando vado in giro la gente mi guarderà e farà “Ehlla che mostro, però c’ha due polpacci da sposare!”.

La seconda cosa che voglio condividere con voi è una canzone del 2003 che rappresenta la mia persona, e nel video c’è la persona di cui ero innamoratissima da marmocchia: sto parlando di Mr Brightside dei The Killers.
Partiamo dalla cosa più importante: MA CHE FIGO ERA BRANDON FLOWERS? MA CHE BELLINO, MADOOOOOO! Innamorata persa, che vi devo dire. Invecchiando l’ho perso, ma in questo video era top.

E poi non so quale sia il vero significato di questa canzone ma io l’ho sempre interpretato come un “sono completamente innamorato di questa persona ma ahimè sono anche pazzo quindi nella mia testa mi immagino scenari orribili in cui questa persona mi tradisce deplorevolmente, ma io ci casco lo stesso perchè voglio pensare al lato positivo.”
Insomma, è la canzone di un mentecatto: c’est moi. 

Infine miei cari spelacchiati vi condivido un link tramite cui potete offrirmi un caffè virtuale; è una cosa che ho visto in diversi blog che seguo e in quelli che seguo di più ho spesso fatto queste piccole donazioni perché mi fa piacere sostenere nel mio piccolo i blogger che mi intrattengono e mi informano! Sia chiarissimissimo, nessuno è tenuto a darmi nemmeno mezzo centesimo, mi è sembrata una cosa carina perché a me in primis fa piacere sostenere gli altri. Se qualcuno decidesse di offrirmi questo caffettino virtuale però è pregato di scrivermi, scambiamoci due chiacchiere come se fossimo davvero in un bar a ciciarare senza pensieri!
Linkino: https://ko-fi.com/pensierispelacchiati60745

Per oggi è tutto, miei cari spelacchiati. Vi voglio bene. Stasera risponderò con calma ai vostri commenti meravigliosi dell’ultimo post, ci tengo a farlo per bene.
Hasta la pasta!

Pubblicato in: depressione

La storia della mia depresisone: parte 3

Stasera è una di quelle sere in cui mi sembra di aver fatto un salto indietro, ad occhi chiusi, nel buio. Ho così tanti pensieri in testa che non riesco a focalizzarmi nemmeno su uno, rimbalzano nel mio cranio (e di spazio per rimbalzare ne hanno), mi sento agitata e poi vuota e poi triste, in loop.
Speravo che uscire con Mr Batterino mi aiutasse, invece ho solo appesantito anche lui con il mio umore insopportabile.
Quindi stasera andiamo avanti col racconto della mia depressione.

Anche qui, mi sembra doveroso fare un salto temporale indietro. Prima di andare dalla psicologa ho sofferto di insonnia, un’insonnia devastante. Mi capitava di non dormire per più notti di fila, il che mi portava ad essere uno zombie instabile e incapace di fare qualunque cosa. Davo un esame ogni due sessioni perché non riuscivo a concentrarmi su niente, figuriamoci memorizzare qualcosa.
Di notte non dormivo, e quando mi addormentavo mi svegliavo di soprassalto con la sensione terrificante di star soffocando; mi risvegliavo come nei film horror con la bocca spalancata per risucchiare aria, perché non ne avevo letteralmente più.
In due anni ho visto così tanti dottori, e ognuno mi diceva una cosa diversa: epilessia, problemi respiratori, anomalie polmonari, schiribizzi a livello cerebrale… Ogni volta era una cosa diversa e piuttosto spaventosa.
I miei genitori non sapevano più cosa fare.

Alla fine mi hanno ricoverata per dieci giorni al San Raffaele a Milano, e mi hanno rivoltata come un calzino: avevo elettrodi attaccati ovunque (ci ho messo settimane a rimuovere completamente il collante dai miei capelli, ancora penso di averne un po’), monitoravano un po’ tutto quello che mi succedeva.
Finalmente ci abbiamo capito qualcosa: soffro di apnee notturne, il che causava i miei risvegli traumatici e senza fiato durante la notte.
In più il mio piccolissimo cervelletto bislacco non va in fase rem, mai, motivo per cui devo prendere una pastiglia usata per chi soffre di epilessia, serve a tenere sotto controllo le scariche elettriche che turbano le mie notti e che mi impedivano di addormentarmi e riposare in maniera decente.

Insomma, stavo nammerda ragazzi, un rottame pronto per la demolizione.
Tutto ciò ha portato al resto, ovvero il mio viaggio nei meandri della disperazione con quella che Winston Churchill chiamava “il cane nero”, ovvero la depressione.

A distanza di anni mi rendo conto che tutto questo travaglio ha ancora delle ripercussioni su di me, e che quel periodo di assoluta inattività durata parecchi anni mi peserà per sempre.
Mi mancano ancora cinque esami all’università, sto cercando finalmente lavoro, ma tutto quel tempo perso in questo momento mi sembra una voragine che mi rovinerà la vita per sempre.
Mi sento un peso per tutti, Mr Batterino in primis. Come può pensare di costruire una storia seria con una persona come me, con i miei sbalzi di umore, il mio passato burrascoso, la mia assoluta inettitudine economica? Chi glielo fa fare di imbarcarsi davvero in una situazione con una persona di ventisette anni che non ha un centesimo e si sente persa? 

Stasera, miei cari Spelacchiati, va così. Perdonatemi, ogni tanto mi parte il neurone pazzo. 
Hasta la pasta