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Ciciarando: matrimoni, premier e compleanni

Eh.
*Sospira pesantemente*.
E’ successo. Non so se lo sapete perché la notizia è passata un po’ in sordina (e in ciechina) ma il Principe Henry si è sposato.
Sentite anche voi una fitta al cuore ogni volta che ci pensate o sono solo io?
Cioè dai, stiamo parlando di un principe che è andato a una festa con la divisa da nazista, se c’è un reale che può sposare una volgare popolana è proprio Harry. E chi è più volgare e popolana di me?

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Altra notizia che penso passerà piuttosto inosservata visto che è robetta da poco, finalmente abbiamo un Premier.
Chi?
Conte.
No, non quello dell’Eredità, quello è Carlo Conti. E no, neanche Antonio Conte l’allenatore di calcio.
Giuseppe Conte. Il famoso Giuseppe Conte. Un nome una leggenda, no?
Mah. Non sono ancora abbastanza informata per parlare di lui ma le voci che girano non sono poi così rassicuranti. Va beh che io nel mio curriculum ho scritto che ho lavorato come cameriera per sei mesi quando ho portato un succo di frutta a una tizia seduta fuori per pura cortesia, quindi non è che io possa mettermi a giudicare più di tanto…Risultati immagini per giuseppe conte meme
Signor Conte, si prepari che ora ripercorreranno la sua vita a ritroso fino a quando era un bebè pur di trovare nefandezze, stia sciallo e non si lasci intimidire troppo.
Poi se eventualmente viene fuori che lei è una persona deplorevole è pregato di sparire dalla faccia della Terra, che di vermi in politica ne abbiamo fin troppi; potremmo andare a pescare ogni giorno per almeno i prossimi sessant’anni senza spendere un soldo in esche.

Detto ciò tra dieci giorni sarà il mio compleanno e la gente continua a chiedermi con panico crescente “ma allora cosa vuoi che ti regali?” e la mia risposta snervante continua ad essere “NIENTE” perché effettivamente a me del mio compleanno non importa minimamente. I compleanni in generale mi piacciono, mi piace anche fare i regali, maRisultati immagini per birthday gifquando si tratta di me… vorrei che se ne dimenticassero tutti.
Un po’ perché odio stare al centro dell’attenzione, un po’ perché mi sembra veramente stupido festeggiare la mia venuta al mondo quando io non vorrei neanche esserci, in questo mondo. Mah. 

Però mi rendo conto che sto rendendo le cose difficili a tutti quindi ora mi metterò a stilare una lista di libri che vorrei, così almeno possono prendermi qualcosa che effettivamente apprezzo senza riserve.

Ma qui entrate in gioco voi: consigliatemi cosa farmi regalare. O meglio, se voi poteste ricevere un regalo quale sarebbe? Datemi qualche spunto (e datemi la possibilità di farmi un po’ gli affari vostri, soprattutto) potete spaziare in ogni campo!

Grazie per la collaborazione.

Ps: CHIUNQUE VOGLIA REGALARMI TOM HOLLAND SI SENTA LIBERO DI FARLO.  

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Parole a cose mai state mie

Sarebbe stato bello, ne sono sicura. Lo so e basta.

Saremmo andati in giro insieme, vicini, senza tenerci per mano perché a noi non piacciono queste cose.

Avremmo guardato film brutti sul tuo divano, io attenta a non spargere popcorn, tu attento a me.

Perché non ci interessano davvero i film

Sarei stata brava per te, con te.

Ti avrei regalato un libro senza motivo, come faccio alle poche persone a cui tengo veramente, e tu mi avresti guardata in quel modo in cui solo tu riesci a guardare le persone. Come se non meritassi nulla di bello dalla vita, quando il bello della vita sei tu.

Ti avrei voluto bene, bene davvero. Avrei messo la tua felicità prima della mia, saremmo stati soli insieme, e ordinari uniti. La straordinarietà non fa per noi.

Avremmo litigato, per le tue troppe sigarette, perché io sono troppo piccola.

Mi sarei svegliata con te a fianco chiedendomi cosa, di preciso, avessi fatto per meritare una persona tanto strana quanto speciale nella mia vita.

Ti avrei fatto i biscotti, solo per vederti sorridere in quel modo.

Mi manca il tuo sorriso

Avrei amato tutto questo, ma tu non hai voluto neanche provarci.

Ti avrei ascoltato suonare per tutta la vita.

Te ne sei andato.

E allora continua a fare le tue scelte di merda e soprattutto vattelo a pia’ n’derculo.

‘Cià.

Mi mancherai ancora per un po’

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Random: di ex, Philip Roth e Netflix

Per un po’ abbandoniamo i toni seri e parliamo di qualcosa di stupido e vediamo di dare qualche consigliozzo di lettura e di visione, che questo blog sta diventando troppo serio. 

Direi di partire dal mio sabato sera, quando ho avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo.
Un alieno? No. Peggio.
Un fantasma? Mah. Quasi.
Un mio ex. 
Zan zaaan zaaaaaan!

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E’ andata proprio così la scena

In realtà ero stata avvertita della sua presenza visto che dovevamo entrambi assistere allo spettacolo teatrale di un’amica comune, ma è stato comunque strano vederlo dal vivo considerando che da quando ci eravamo mollati non ci eravamo mai rivisti.

Scena:
Io lo vedo.
Lui mi vede.
GHIACCIO.
Entrambi giriamo la testa dall’altra parte così in fretta che io ho ancora un torcicollo terribile quindi spero che a lui sia quantomeno uscita una vertebra dal collo.
Con affetto lo dico, eh. 
(Nel senso che vorrei affettarlo, esatto.)

Risultati immagini per cut gifCaso ha voluto che fossimo entrambi nella stessa fila, ai due estremi opposti. Ho minacciato degli amici ignari di tutto pur di farli sedere accanto al padre di lui, piuttosto mi sarei messa a roteare su me stessa fino a consumare il pavimento e sparire in Cina.
Comunque lo spettacolo è andato (due balle quadrate, a essere sinceri) e io pensavo “okay, a posto”.
E INVECE NO. 
Mi giro e me lo trovo lì, appoggiato alla parete, con quella faccia da pirla che un po’ mi mancava, siamo onesti. 
Imbarazzati come due deficienti il massimo che siamo riusciti a fare è stato un cenno con la testa, poi io molto disinvoltamente (secondo me almeno, voglio immaginare di essere stata disinvolta) ho ruotato di centottanta gradi per parlare con i miei amici e farlo tornare nel dimenticatoio da cui era uscito momentaneamente, anche perché lui si stava avvicinando (suppongo per parlarmi. E si sa come si dice: se non hai niente di carino da dire, non dire niente.)

Che voi ci crediate o no vederlo non mi ha turbata minimamente. Cioè magari minimamente, ma era più un “a’ stronzo, hai fatto le tue stronzate ora gira al largo, thanks“. Sarà che ho ben altro a farmi stare male al momento maledetti uomini.

Ma passiamo a qualche consigliozzo, approfittando del fatto che sto uscendo dalla mia impasse.

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Sto finalmente leggendo qualcosa di Philip Roth e ho deciso di partire dall’inizio -o quasi- ovvero il suo terzo romanzo: Lamento di Portnoy, del 1969 io ce l’ho dell’edizione Bompiani
In questo romanzo seguiamo il lunghissimo (300 pagine!) monologo più o meno interiore di Alex Portnoy, il nostro esilarante, disperato protagonista che deve cominciare la terapia con lo psicologo, il Dottor Spielvogel. 
E nel suo monologo parla di tutto: parla dei genitori, parla di seghe, parla di vagine, parla di donne e di uomini e di tutto quello che può starci intorno. Alex è nevrotico e leggerlo è un bellissimo viaggio. 

 

Invece su Netflix ho cominciato a guardare Requiem, che non sembra affatto male (anche se ho visto solo due episodi, quindi posso ancora alzare la cloche e cambiare o confermare il risultato).
Gli specchi inquietanti? Ci sono.

I suicidi? Ci sono.
Una protagonista stramba? C’è.
La campagna inglese, che piace sempre a tutti? Eccola lì.
Una ragazzina sparita anni e anni fa? C’è anche lei, cosa volete di più?! (Se qualcuno ha sentito il bisogno di rispondere “un lucano” si dia cortesemente uno schiaffetto, grazie) 
Ne parlerò meglio una volta finita, per ora ho paura di sbilanciarmi e poi dover ritrattare tutto in caso i prossimi episodi facciano schifo. Risultati immagini per requiem netflix

Per ora se vi capita uno o l’altro sottomano vi direi di buttarvici, poi mal che vada venite qui a parlarne male con me, io sono più che a disposizione.
A presto, spelacchiati!

 

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25 Random Facts about me

  1. La mia pizza preferita è con salame piccante e patatine fritte. YOLO.
  2. Potendo scegliere passerei tutto il mio tempo con degli animali piuttosto che con le persone [a meno che le “persone” non siano DiCaprio e Tom Hiddleston, (anche contemporaneamente)]
     Risultati immagini per tom hiddleston gifImmagine correlata
  3. Adoro i rossetti, credo di possederne più di cento al momento. Lo so, devo entrare in una comunità.
  4. Il mio genere cinematografico preferito è il thriller, ma se la gioca con il drammatico. Ma il dramma serio, quello peso, che ti fa stare male per giorni e giorni.
  5. Quando ero piccola mi dicevano “ma come sei matura per la tua età, Sara”. Ora mi dicono “ma tu crescere mai?”
  6. Mi sono innamorata una sola volta ed è finita malissimo. Da allora vivo solo drammi sentimentali e amori non corrisposti che rischiano di portarmi al tracollo. (Se qualcuno volesse candidarsi come mio fidanzato prego, mandate una mail e allegate il vostro CS: curriculumsentimentae)Risultati immagini per breakup gif
  7. Non ho mai sciato quindi, indovinate? Non so sciare.
  8. Non riesco neanche a guardare in tv sport come il ciclismo o l’arrampicata perché mi danno un senso di “ommioddio quanto è stancante” insopportabile. Mi sento male per gli atleti.
  9. Ho un cane che non mi vuole bene.
  10. Seguo la MotoGP e il mio pilota preferito è Lorenzo ❤
  11. Ho riletto la saga di Harry Potter almeno sei volte, e “L’Ordine della Fenice” più di dieci.Risultati immagini per harry potter gif
  12. Quando sento una canzone in un’altra lingua ho l’impellente necessità di cercare il testo.
  13. Soffro il mal d’auto ma non lo dico mai a nessuno, così quando mi chiedono di mandare un messaggio o cercare qualcosa obbedisco reprimendo la nausea. Sono una persona stoica.
  14. Ho pianto ogni mattina per cinque anni quando dovevo andare a scuola, alle elementari. Ogni mattina, cinque giorni su sette. Risultati immagini per crying gif
  15. Voglio farmi tantissimi tatuaggi, ma tutti piccolissimi.
  16. Se io fossi un animale sarei un pinguino: goffo, bruttino, un uccello che non può volare e che solo nel suo ambiente naturale sorprende tutti con un’agilità incredibile. Ecco, io però non ho un ambiente naturale e soprattutto non ho agilità.Risultati immagini per penguin gif
  17. Non vado in bicicletta da almeno cinque anni, dite che sarò ancora in grado?
  18. Gli insetti mi fanno schifo. Tutti, indistintamente, anche quelli considerati “carini” come le farfalle o le coccinelle; l’idea di tutte quelle zampette e delle antenne mi rivolta lo stomaco.
  19. Ciononostante non ho mai ucciso un insetto, mi dispiacerebbe troppo togliergli la vita. Preferisco chiamare qualcuno e farli buttare fuori di casa assistendo da lontano all’operazione.
  20. Quando si tratta di cibo ho un pessimo autocontrollo. Diciamo pure che non ce l’ho proprio, mangerei un barattolo di Nutella in dieci minuti se fosse per me.
  21. Sto studiando lingue straniere all’università.
  22. Non ho ancora la patente ma giuro che ci sto lavorando.
  23. Sono riuscita a prendere 1 di matematica più volte al liceo. UNO. Risultati immagini per maths gif
  24. Voglio diventare vegetariana
  25. Ho avuto una cotta per Kovu di “Il re leone 2”. Shh. Non giudicatemi.

    Era giusto postare qualcosa di totalmente futile e assolutamente non richiesto, dai. Fatemi sapere qualche random fact su di voi, sono curiosa!

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La Sara depressa: accettazione

Okay, questo post è un po’ una prova per me.  
Questa è una di quelle sere, quindi devo trovare qualcosa da fare per distrarmi e visto che l’altro post è stato apprezzato e leggere i vostri commenti mi ha fatto sentire tanto bene ho deciso di riprovare a parlarne.
Che poi anche in questo momento mi rendo conto che c’è gente che è messa peggio di me, pensate quella povera donna che sta con Salvini… Se ce la fa lei a tirare avanti lo posso fare anche io.
Risultati immagini per salvini gif
Per sdrammatizzare questo post ho deciso di inserire gif a mio parere divertenti qua e là senza alcuna logica.
Risultati immagini per gif berlusconi
Una delle cose che mi è stata più detta dalla mia famiglia e dai miei amici è stata: “Ma non sembri avere un problema.”

Ecco. Lo so che non sembra.
Lo so che è orribile pensare di non conoscere nemmeno tua figlia. Lo so, e mi dispiace tanto. 

Quando sono con altre persone è come se si attivasse un meccanismo di difesa che mi rende ancora più scema. Non parlo mai di me, i miei problemi non esistono. Ascolto tanto, un po’ perché mi piace e un po’ perché egoisticamente parlando ascoltare altri mi distrae dal buco nero che a volte sembra aprirsi dentro di me risucchiando tutte le cose belle e anche quelle decenti.
Insomma, è più facile ascoltare.
Ma allo stesso tempo rendermi conto che nessuno si sia mai accorto di come stessi realmente mi ha fatta sentire sola al mondo.

Risultati immagini per salvini gifHo cominciato a pensare di avere un problema molto tardi, ci ho messo veramente un sacco ad accettare anche solo l’idea di avere qualcosa che non va a livello mentale. Aspettare non ha aiutato, quindi io ve lo dico spassionatamente: se non vi sentite bene agite subito. Se poi è davvero solo un periodo del cazzo meglio ancora, ma non aspettate. 
Si dice “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” e in effetti io non volevo sentire nè vedere, piuttosto mi sarei ascoltata Justin Bieber a manetta ininterrottamente per una settimana. Però succedevano cose e in reazione io sentivo cose, pensavo cose e di fare cose, e non andava bene. 
Piangevo ovunque, praticamente ogni volta fossi sola. Sul treno di ritorno dall’università, in centro mentre tornavo a casa, in libreria, nell’ascensore per andare dal marmocchio a cui dò ripetizioni… Ovunque. Spessissimo.
C’erano settimane in cui succedeva ogni giorno, altre in cui stavo benissimo e mi dicevo “Okay Sara non fare la deficiente, era un momento no. Succede, è passato.” 
Ma no, non passava proprio per niente, dopo un mese ero di nuovo in bagno col mascara sbavato e il naso rossissimo mentre gli altri mangiavano totalmente ignari del mio disagio.

Risultati immagini per adinolfi gifInsomma, non andava bene. E io così ho passato non mesi ma anni; su e giù, solo che ogni momento giù era sempre peggio di quello precedente.
Poi nell’ultimo anno sono successe veramente un sacco di cose che mi hanno destabilizzata; c’è stata un’escalation di persone e situazioni che mi hanno fatta esplodere come un candelotto di dinamite in un episodio di Willy Coyote e mia sorella ha scoperto che effettivamente la sua sorellina scemetta ha un lato nascosto non poi così piacevole. 
Parlarne ad alta voce con qualcuno ha finalmente smosso qualcosa, è come se l’avesse reso più reale, quindi il giorno dopo averne parlato con lei ho chiamato e preso appuntamento da un esperto.
Risultati immagini per gif brunettaVorrei dire che da quel momento le cose sono cambiate radicalmente e che ora sono una persona felice che sgambetta nei prati come Heidi, che sto bene, che non penso più di voler semplicemente non esistere in una vita che non ho scelto io di vivere… Vorrei dire tutto questo, ma non sarebbe vero per niente. 
Sicuramente parlare con un’esperta mi sta aiutando a mettere a fuoco certe cose della mia vita e sapere di star facendo qualcosa per cercare di mettere a posto quello che c’è da aggiustare mi da un minimo di speranza.
Immagine correlata
Però poi ci sono serate come questa e niente può farle cambiare.Devo aspettare che passino da sole, come un temporale di disperazione senza senso che deve fare il suo corso.

Ordunque per stasera basta ammorbarvi con queste cose, spero che il vostro sabato sera stia andando molto meglio del mio.

 

 

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La Sara Depressa, questa sconosciuta

Ahh, che fatica. A volte essere vivi è una fatica pazzesca, vorrei essere uno degli zombie di The Walking Dead o meglio ancora il Night King del Trono di Spade.
La mia psicologa mi ha definita “un cubetto di ghiaccio sofisticato“, il che mi ha fatto ridere finché non mi sono accorta di quanto calzasse il paragone.
Allora ho riso ancora di più.
Ogni tanto penso sia giusto ricordare anche su questo blog che esistono disturbi mentali, disturbi dell’umore, disturbi in generale (e poi ci sono disturbatori, tipo Salvini o Adinolfi, ma quella è un’altra cosa) perché  ogni tanto leggendo i miei post cretini qualcuno mi scrive che sono super simpatica (ma quando mai) o super forte (men che meno) o che devo essere una persona spassosissima da avere intorno. 

Ecco, no.
Sono un gatto attaccato alle balle la maggior parte del tempo, chiedete ai miei amici. 

E anche loro sanno solo un decimo di tutto il marasma che ho dentro, e vi assicuro che è un marasma molto confusionario.
Un momento sprizzo gioia da ogni poro dilatato che mi ritrovo, quello dopo sono sdraiata per terra a fissare il soffitto pensando che l’universo dovrebbe soltanto inghiottirmi e porre fine alla mia esistenza; poi sono di nuovo allegra e spensierata e dopo mi sto guardando i video di Berlusconi al Parlamento Europeo piangendo disperatamente (sicuramente le due cose sono legate, devo ancora capire come).
A volte sono iperattiva e poi passo mesi senza guardare nulla, leggere nulla, ascoltare nulla, perché l’idea di concentrarmi su qualcosa per piu di dieci secondi mi snerva al punto di farmi quasi impazzire. 

Che poi io sia già pazza di mio è un altro discorso, non fate i puntigliosi.

E’ bello quando qualcuno parla così seriamente di problemi veri, eh? 
In realtà ogni tanto porto a galla questo discorso perché penso che sia giusto dare un po’ di visibilità alle cose.
Se una scema scrive boiate semi-divertenti non vuol dire che sia necessariamente una persona felice, così come una persona che voi vedete ridere e sorridere tutto il giorno non è detto non abbia demoni interiori che lo stanno smaciullando come il Demagorgeon di Stranger Things ha fatto con Barb. Ops. 

Mi rendo conto che addirittura per i miei amici è difficile capire.
Lo vedo in prima persona, dal modo in cui mi guardano e mi rispondono quando racconto loro dei miei momenti più bui.
Loro mi guardano e vedono la Sara Cretina, quella che fa battute sceme, che beve come una spugna, e poi quella che piange; ma finisce lì.
Per loro non esiste la Sara Depressa, è una cosa che non hanno mai visto.
Ne sentono parlare, di questa fantomatica Sara Depressa, ma non l’hanno mai conosciuta quindi è facile pensare che non esista.

Me la sono inventata.
Esagero. 
E va bene così, da una parte è giusto che per loro sia una cosa così lontana da risultare inesistente. Però quella Sara c’è, a volte si sfoga scrivendo puttanate, a volte non riesce ad alzarsi dal letto per giorni, a volte è così intrattabile che deve isolarsi da tutto e da tutti. A volte vuole solo smettere di esistere, a volte si sente così vuota da farsi quasi paura. 
Insomma, evidentemente una persona è difficile da conoscere davvero, motivo per cui io tendo a farmi i cazzi miei e non dare giudizi su nessuno. 

La Sara Depressa stasera era di un umore così cupo che Meredith Grey in confronto è una persona felice e amante della vita. Ora va vagamente meglio, non vi preoccupate. Il codice bordeaux è rientrato, ora siamo solo in codice arancione scuro. 
Non come domenica -Pasqua- quando sono arrivata al pronto soccorso in codice verde passando la giornata lì rovinando le feste al parentame… ma anche questa è un’altra -triste- storia.

Penso di poter finire qui questo post un po’ sconclusionato, scusate se è stato diverso dalle solite castronerie, sentivo di dover dire qualcosa su questa tematica e probabilmente lo farò anche in futuro, sporadicamente. 

E voi come ve la passate? Riuscite a prendere “seriamente” i disturbi mentali o è una di quelle cose che vi spaventa o vi mette a disagio? (no perché a me tutt’ora spaventa e mette a disagio, quindi figuriamoci…). 
In ogni caso stay strong, stay spelacchiati. 
Alla prossima!

 

 

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Film brut: girare a Sinister al prossimo incrocio

Altro film altro post.
Stavolta ero partita carica, a bombazza. Avevo gia i brividi prima di mettere “play”, brividi preventivi.

Sinister (perché diciamocelo, “Destrer” non era un titolo poi così inquietante) è un film del 2012 di Scott Derrickson, e mi è stato consigliato da un sacco di gente.
Perché? Perché effettivamente rispetto alla media è un horror che fa il suo sporco lavoro, ovvero spaventare, però non mi ha fatta impazzire lo stesso. Ho gia ammesso di essere una rompipalle astronomica? Ecco.

Premettiamo che io tra una settimana rimango a casa da sola per qualche giorno e avrò una paura mostruosa dopo tutti questi film, stavolta parliamo di una pellicola non proprio brut ma solo bruttin.
Perche fa paurina, ho fatto degli zompi sul divano che quasi mi attaccavo al lampadario come un gatto, però MEH tutto il resto, anche perchè dura quasi due ore. Due ore di clichè, bambini inquietanti, un protagonista cretino, una lentezza pallosissima…
Basta vi lascio alle mie ciance sul film, aspettatevi spoiler in ogni dove e qualche battuta un po’ scema.

Ellison Oswalt è uno scrittore diventato celebre dopo aver scritto un romanzo su un caso di cronaca nera in Kentucky un decennio prima e, alla ricerca di ispirazione, si trasferisce con la famiglia -a loro insaputa- nella casa in cui un anno prima è avvenuto un omicidio di cui lui vorrebbe scrivere.

Ebbravo pirla.

Già qui si spalanca un quesito di fondamentale importanza: ma perché i protagonisti dei film horror devono sempre avere nomi del cazzo? Ellison? Quale madre chiama suo figlio Ellison, con la “E” per di piu? Non solo è un nome da donna, ma è pure scritto come si pronuncia, a prova di imbecille. 

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Qui sta facendo “la Magnum” di Zoolander

Ma poi quanto sei capra se ti trasferisci nel luogo più lugubre del mondo dopo il castello di Dracula senza dirlo a nessuno perché pensi di poter indagare meglio di tutti? Vedi che ti meriti una morte lenta e dolorosa, da parte di tua moglie però? Un mattarello in fronte, ecco cosa ti devi beccare. Ripetutamente, finché non metti un po’ di sale in zucca.

Comunque sia in soffitta trova delle cassette in formato super8 e visto che farsi gli affari propri è passato di moda se le guarda, scoprendo che si tratta di cinque omicidi ripresi proprio dall’assassino, avvenuti nell’arco di una quarantina d’anni in luoghi diversi. Gli omicidi sono multipli e hanno in comune il fatto che il membro piu giovane della famiglia sia poi risultato scomparso.
E qui io comincio a pensare che Ellison sia imparentato con quella demente del film “Reversal la fuga è solo l’inizio”, perché indovinate cosa NON fa?Risultati immagini per police gif
Esatto, NON dice niente alla pula.
Nulla.
Nada.
Perchè secondo lui gli sbirri sono inutili e non fa che parlare della loro inettitudine nei suoi romanzi.
Ha parlato l’oracolo. Il grande e supremo guru dei casi irrisolti, Ellison Oswalt.
Ma vai a cagare

Insomma, ha tra le mani i video inediti di omicidi orridi e se li tiene per sé pensando di essere il nuovo detective Conan dei poveri e che potrà risolvere il caso vendendo poi la storia e facendosi un sacco di crana. Vedete, quando uno è mosso dai nobili fini…

Comunque sti filmini sono inquietantissimi e mi hanno fatto passare la voglia di fare e avere qualunque cosa.
No piscina in giardino, no macchina, no tagliaerba, no alberi a cui poter essere amorevolmente legata per il collo con un cappio… Voglio vivere la mia vita lontana da qualunque cosa possa anche solo rischiare lontanamente di farmi fare una brutta fine.

Il film va avanti con una certa snervante lentezza, cose inquietanti, lui coglie dettagli che lo avvicinano al caso, ci sono scene inquietantissime del figlio che in preda a terrori notturni terrorizza noi sbucando tutto accartocciato da scatoloni sparsi e da cespugli bui… (Minchia, se mio figlio facesse una roba del genere quella sarebbe l’ultima volta che mi vede; salgo in macchina e mi fermo solo quando arrivo a Honolulu da Mago Merlino.
Faccio sparire le mie tracce, neanche quelli di Chi l’ha visto potrebbero trovarmi.)

Ellison comincia ad avere visioni ed esperienze sempre piu inquietanti, sia perché ha un figlio pazzo sia perché una strana presenza comincia a perseguitarlo. La stessa strana presenza che lui zoommando nei filmini intravede in ognuna delle cinque cassettine. 
Giustamente si da all’alcol -come se uno avesse bisogno di essere perseguitato da un demone per bere-, dorme malissimo e inizia a vedere bambini scorrazzare per la casa; come se non bastasse pure la figlioletta comincia a fare cose strane tipo parlare con ragazzine che non esistono, chiedersi perché gli immigrati abbiano tutti il cellulare e disegnare impiccagioni sui muri.
Beh ci sono bambini che partecipano a gare di spelling, altri che giocano a basket e poi ci sono quelli che vengono contattati dagli spiriti per fare una strage, va un po’ a fortuna.

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E poi ci sono questi che mi spaventano più di qualsiasi horror possibile.

Il nostro intrepido (ma non perché coraggioso, è intrepido solo perchè è troppo cretino per avere paura. E’ come un insetto, non sa quello che fa) ammette finalmente alla moglie che stanno vivendo nella casa dove sono morte delle persone e lei, piuttosto giustamente, sclera.
Ma sclera anche poco rispetto a quello che avrei fatto io, che nell’ordine gli avrei dato un manrovescio di quelli potenti -così che magari qualche impulso elettrico arrivasse al suo microscopico cervellino- avrei preso la figlia sottobraccio, il figlio inquietante l’avrei chiuso da qualche parte e me la sarei squagliata chiamando un avvocato divorzista di quelli super cattivi. Roba da lasciarlo in mutande, quel cretino.

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Vi lascio una gif della moglie incazzata

Alla fine viene tirato in ballo il professorone di turno che spiega al nostro Ellison (più scrivo il suo nome più lo trovo ridicolo) che a spingere qualcuno a compiere gli omicidi è stato uno spirito malvagio babilonese.
Ora.
Io non so perche, però non riesco proprio a prendere seriamente uno spirito babilonese.
E’ un mio limite. 
I babilonesi li associo agli Assiri e alle lezioni di storia alle elementari, che ci devo fare. C’era bisogno di ripescarlo da lì?Risultati immagini per gene simmons
Poi lo spirito è uno strano essere a metà tra il protagonista de “Il Corvo” e uno dei Kiss, quando compariva sullo schermo mi aspettavo si mettesse a cantare a squarciagola “AND AAAAAAAI WANNA ROCK AND ROOOOLL ALL NIIIIIIIGHT! AND PARTY EVERYDAY!

Infine il Demente Colombo ha un incontro ravvicinato col demone e in barba alla sua filosofia del “non credo al paranormale, sono un figo” se la fa sotto quindi da fuoco alle cassette e, come Flash nei suoi momenti migliori, prende moglie e figli e se la da a gambe in un’altra contea.

Che scaltro, che genio.
Guardate un attimo in cielo, lo vedete? E’ proprio lì che brilla nel firmamento delle teste di cazzo.
Oswalt parliamoci un attimo chiaro… Ma secondo te puoi davvero seminare uno spirito? Pensi davvero che cambiare abitazione salvi le tue chiappette? 

Come volevasi dimostrare infatti scopre solo dopo essersi trasferito che abbandonando la casa ha dato inizio alla fine, perché tutto quello che le famiglie trucidate avevano in comune era aver vissuto per un po’ nella casa in cui era avvenuto l’omicidio precedente.

QUINDI BRAVO PIRLA, COMPLIMENTI, MENO MALE CHE TU DOVEVI ESSERE PIU SVEGLIO DEI PIEDIPIATTI, DEFICIENTE!!! 

Scusate, ho avuto un impeto d’odio incontrollabile.
Questo fa il figo per un’ora e mezza e poi gli sfugge il dettaglio fondamentale che lo fa finire sbriciolato. 

Non fa in tempo a scoprire questo dettaglio insignificante che sbam sbaaam la figlioletta armata di ascia dopo aver visto tutti quei programmi di cucina su Sky decide di fare uno spezzatino di genitori con ragù di fratello, sotto indicazione del babilonese che poi se la porta nel suo mondo parallelo per magnarsela. 

Tutto è bene quel che finisce bene, no?

Posso dire che l’unica per cui mi dispiace è la moglie? ‘Sta poveraccia ha la sola colpa di aver sposato un idiota.
Diciamo che se fosse stato un thriller e invece dello spirito ci fosse stato un serial killer, un maniaco o qualunque altra cosa terrena probabilmente mi sarebbe piaciuto molto di più; trovo sempre che la vena sovrannaturale rompa qualcosa alla fine degli horror.
Mi è piaciuto il finale però, tosto, cinico, finalmente vediamo i cretini fare una finaccia.

Bene, per oggi concludo qui. Spero che la nuova grafica del blog vi piaccia, io sentivo di dover cambiare qualcosina in questo spazio e “blue is the new black”.
Se avete visto questo film fatemi sapere cosa ne pensate, so che tanti lo hanno apprezzato molto io a fine visione avevo due balle così *allarga le braccia più che può*.
Hasta Luego!

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Lettera al gin tonic

Lettera al gin tonic.
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Caro Gin Tonic, per gli amici Jin,
ti scrivo questa lettera con la tristezza nel cuore. Voglio cominciare dicendo che con te ho vissuto dei momenti bellissimi: mi hai fatta ridere anche quando non c’era niente da ridere (letteralmente, una mia amica aveva litigato col fidanzato e io non riuscivo a rimanere seria), mi hai fatta piangere quando avevo bisogno di sfogarmi, mi hai tenuta compagnia nelle mie serate solitarie.
Sei stato un amico fidato, sapevo che su di te potevo sempre contare (1,2,3,4…)

Non rinnego nulla… va beh dai, forse quella serata al parco in cui dopo essermi seduta sul prato ci ho messo mezz’ora a rialzarmi perché ero completamente andata un po’ la rinnegherei, però tutte le altre figuracce che ho fatto con te e per te le rifarei tutte. 
Ti ricordi quando, completamente ubriaca di te, mi sono messa a discutere della situazione Palestinese con tre sconosciuti al bancone infervorandomi come una pazza, finendo col farmi offrire altri due giri?
Ah, quante conoscenze ho fatto grazie a te.
Mi sei stato offerto un’infinità di volte quest’anno in svariate occasioni, da persone terrificanti e da persone quasi decenti (mai una volta da persone normali o addirittura fighe, dovresti impegnarti di più da quel punto di vista).

Però adesso sento che abbiamo bisogno di stare separati, almeno per un po’.
Non è colpa tua, sono io il problema. 
Ho bisogno di un cambiamento, di qualcosa di diverso. Non posso uscire e bere sempre te.
Poi se voglio fare un giro di shottini o magari voglio una birra tu cosa fai? Il geloso. Mi tieni il muso. “Dove sei stata? Cos’hai bevuto?” 

Non posso vivere così, Jin. Ho ventitrè anni, devo essere libera di ubriacarmi anche con qualcos’altro senza che tu stia lì a giudicarmi.
Siamo cambiati, ci stiamo evolvendo. Magari un giorno ci rivedremo e uscire insieme sarà di nuovo bello come all’inizio, chissà, forse addirittura meglio. Per ora però devo fare quello che ritengo più giusto. Sono sicura che troverai una persona che saprà apprezzarti come meriti per quello che sei, purtroppo in questo momento quella persona non sono io. 
Ti auguro il meglio, grazie di tutto. 
A presto.
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Ogni tanto devo abbassare il livello di questo blog, capitemi. 
E voi con cosa vi ubriacate? Cosa bevete di solito? Ora che sono single anche dal punto di vista alcolico la caccia al nuovo cocktail è aperta, sbizzarritevi con i consigli! 

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Ciance: guinzagli per bambini

Case libri auto viaggio fogli di giornaaaaaale che anche se non valgo niente per lo meno ho teeeeee

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Così, ogni tanto mi torna lo schiribizzo di ascoltarmi Tiziano Ferro a palla, il nostro Adele italiano, e mi sembrava giusto mettervi in testa questa canzone.Immagine correlata


Ieri sera ero al pub con due amiche che definire cretinissime è decisamente 

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riduttivo (ragazze, vi lovvo) e non so bene come né perché ma siamo finite a parlare dei guinzagli per bambini, di cui io ignoravo l’esistenza.
Mi si è aperto un mondo.

A quanto pare in Inghilterra, in Germania e in tanti paesi del nord è una cosa che usano tutti i genitori senza alcuno scrupolo, perché evidentemente è super comodo sapere che anche se ti distrai un attimo tuo figlio non finisce spiattellato da un’auto o rapito dagli alieni.

Ora, io non metto in dubbio la comodità e la sicurezza di queste cose, ma dico che se non riesci (o non hai voglia) a controllare un bimbetto di due anni tanto da aver bisogno di mettergli un guinzaglio c’è un problema di fondo.
Io ero una bimba tranquilla ma mi buttavo comunque nelle pozzanghere, mi spiaccicavo il naso sul marciapiede quando facevo la cretina e credo fosse giusto così, facendomi malino ho imparato. Prendendo le sgridate dei miei poi ho imparato ancora di più.
Togliere del tutto la possibilità di fare strunzate e beccarsi i cazziatoni mi sembra un pochino deleterio.
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Però che bello… Esci, metti il guinzaglio al figlio, lo porti al parco ad annusarsi con gli altri bambini e poi dal dottore a mettere il microchip e l’antipulci.

C-O-M-O-D-O.

Io sono la prima a dire di non volere bambini, lo affermo con convinzione da anni, lo urlo e lo sottoscrivo facendo uscire di testa mia nonna che è convinta che una donna senza figli sia una donna inutile, però penso che se uno si prende la briga di mettere al mondo un piccolo umano il minimo che puoi fare è insegnargli a stare al mondo senza che ci sia qualcosa che lo tiene legato.
Che poi si, è una cosa per la sua sicurezza, ma il punto non dovrebbe essere proprio insegnargli a non fare puttanate?

Poi non so voi, ma io sono certa che mi farei prendere la mano.
Se si mette a fare i capricci lo scaravolto, lo sollevo e comincio a farlo roteare come un lazo. Se mi fa proprio incazzare lo lancio nell’iperspazio.

E voi che ne dite? Siete favorevoli? Contrari? Non ve ne frega assolutamente nulla? Let me know.

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Ode a Mentana

Ohibò.
Quindi “La forma dell’acqua” ha vinto le elezioni e l’Oscar al miglior attore non protagonista è andato a Renzi, giusto?
No?
Ho capito male?
Ah.

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C’è modo peggiore per iniziare il lunedì che sapere che Salvini potrebbe diventare Premier?Forse solo scoprire di essere sposata con Kim Jong-un potrebbe reggere il confronto, ma non sono sicura. 

L’unica cosa positiva di queste elezioni? LA MARATONA CON MENTANAAAAAA!
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Non so perchè io abbia seguito quest’uomo così poco ultimamente, ho riscoperto il mio amore per lui stanotte. Ma l’avete visto? Quanto era frizzante? Che figo quando ha ridotto in poltiglia Di Stefano, avrei voluto baciarlo in fronte. Mentana, non Di Stefano. Di Stefano lo toccherei a malapena con dei guanti antiradiazioni, e solo se costretta per salvare l’universo. 
Tornando al Super Chicco, sto passando la mia mattinata da malata guardando tutte le sue birbonate nei confronti dei suoi inviati, sto ridendo tantissimo. Che grande uomo.

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Gente, imparate! Non potete essere tutti così? Prendete esempio, cazzo. Posso sorvolare sugli occhiali, ma per il resto prendete appunti.

Ma poi spiegatemi tutti questi commenti e like ai miei ultimi post, cosa sta succedendo? Non sono abituata, manteniamo la calma che poi mi monto la testa e per voi è la fine. 
Pensate che sto addirittura valutando l’idea di aprire un canale youtube per sparare stronzate a ruota libera con possibile visibilità intergalattica, così alle prossime elezioni saprete chi votare.