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Ciance sparse: intervento al cervello, non sono diventata più intelligente tranquilli!


Buonasera miei cari, piccoli Spelacchiati! Come state?
Io ho un dubbio, devo sottoporvi un quesito di fondamentale importanza.
Ma anche voi in questo periodo state trovando cimici decedute ovunque? Alzo un libro e c’è un insetto morto. Sposto un vestito abbandonato sulla sedia in camera mia da tempo immemore e cade una cimice. Apro una finestra e mi piombano addosso cimici a vagonate, una cascata di cimici rinsecchite, giuro è uno spettacolo aberrante io prima o poi esco dalla mia stessa pelle e me ne vado alle Bahamas perché così non si può continuare.
Non so se fosse peggio prima, quando ogni trenta secondi cominciavi a sentire un ronzio in lontananza che poi diventava praticamente assordante fino a che STOOOOCK! Una cimice ti piombava addosso.
Sullo schermo del pc. In testa, per terra, nel piatto.
Non so come io abbia fatto a sopravvivere fino ad ora.

Ma parliamo di cose vagamente più serie, che voi siete degli Spelacchiati adorabili e vi interessate alla mia salute.
Beh, sono viva! Habemus ancorus una Spelacchiata Suprema -cioè io-.
Cercherò di andare con ordine partendo da un martedì di fine novembre quando sono andata all’Istituto Besta per fare il pre-ricovero. Devo dire che quel giorno l’ho vissuto bene, girovagavo per l’ospedale, andavo alle macchinette a prendermi i Kinder Bueno, chiacchieravo allegramente con persone a caso… Me la spassavo.
Mercoledì ho cominciato a subodorare che stesse davvero per succedere qualcosa di orribile al mio piccolo cranio, ma una parte di me era ancora in modalità “non è vero, tu stai tranquilla mica ti aprono come una scatoletta di tonno”.
La consapevolezza mi è piombata addosso quando alla sera l’infermiera mi ha sganciato un po’ di bustine con dentro shampoo e bagno doccia bizzarri dicendomi “cara, devi farti la doccia anti-batterica”.

Prima di tutto stiamo calmi, che mi sembra una roba da apocalisse.
E poi che cazzo devo fare?
Niente di che regà, in realtà ho dovuto soltanto cercare di non allagare troppo il bagno mentre mi lavavo con quella roba molto specifica che ammazza qualsiasi tipo di germe o batterio nel raggio di chilometri.
Ecco, quello è stato il momento della consapevolezza, il momento in cui ho cominciato a valutare le mie opzioni: “allora, calarmi dalla finestra non posso perché siamo troppo in alto, infilarmi nel cesto dei panni sporchi no perché mi fa schifo, potrei cercare di saltare sul vassoio gigante della colazione domattina…

E niente ragazzi miei, alla fine dopo lungo pensare e un breve piantino sono entrata in trans-agonistica: facciamolo.
Leviamo Anselmo.
Pensavo che non sarei riuscita a chiudere occhio invece ho dormito come una citrulla, perché ormai era fatta: non era più solo una possibilità che aleggiava su di me, mi stavano davvero per operare. Ed ero… sollevata.
Anche perché il mio neurochirurgo regà era un figo di dimensioni astronomiche, emanava Sindrome di Dio da ogni poro eh, però quella sicurezza, quell’atteggiamento da “io posso fare qualunque cazzo di cosa” mi ha dato una notevole dose di calma. Penso che ogni tanto si metta a fare cose tipo fermare i treni a mani nude e lottare con le tigri, così, giusto perché sente di poterlo fare.
Io invece mi sento un verme verminoso e verminante, ma questa è un’altra miserabile storia.
La mattina dell’intervento ho mandato qualche selfie stupido alla mia famiglia perché la cosa che più mi preoccupava non era il mio intervento ma l’idea che i miei genitori potessero farsi venire un infarto dall’ansia o che mia sorella in preda ad un attacco isterico si mangiasse cose con il lattosio o che il Batterino si ingoiasse una bacchetta per la disperazione.
Sono sopravvissuti pure loro, meno male.

Mi hanno messo il camice, mi hanno portata giù, mi hanno detto “ora arriva il cocktail di farmaci…” e io non ho capito niente da lì fino a tre/quattro giorni dopo.

L’intervento è andato bene, Anselmo non ha opposto resistenza, io ho avuto un po’ di crisi epilettiche a ripetizione quando mi hanno svegliata ma di quello ho dei vaghi ricordi. So che la mia famiglia era lì, ma non mi ricordo nulla. So che sono venuti a trovarmi anche i giorni seguenti, ma non ricordo nulla.
Comincio ad avere dei ricordi dal terzo giorno dopo l’intervento, e i miei ricordi sono: DOLORE, DOLORE, DOLORE CAZZO CHE DOLORE.
Quando i miei mi chiedevano come stessi dicevo che stavo alla grande, la verità è che il dolore che ho provato in certi momenti non me lo dimenticherò mai; non riesco neanche a descriverlo, era solo estenuante e spaventoso. Una mattina hanno ritardato a darmi la morfina e pensavo che sarei schiattata lì così, un modo veramente stupido di schiattare dopo un intervento.
Poi l’infermiera è arrivata con luci angeliche intorno e cori di angeli che la precedevano e quando mi ha iniettato la morfina avrei voluto farle un bonifico a sei zeri.

Ora sono a casa, in convalescenza. Ho avuto due crisi epilettiche da quando sono a casa, il che non è esattamente un buon segno ma attendo il parere della dottoressa prima di cominciare a disperarmi e prendere a testate il muro -anche questa non sembra un’ottima idea, lo so, però cercate di capirmi- perché potrebbe voler dire un altro intervento molto più invasivo -CIOE’ ANCORA PIU’ DI QUESTO, CAPITE?!- ma non voglio neanche pensarci al momento.

Devo dire che adesso ragazzi mi sento come se un enorme peso che non sapevo neanche bene di portare addosso mi sia stato tolto.
Mi hanno tolto Anselmo, il mio tumore al cervello. Non rischio più di avere un’emorragia cerebrale da un momento all’altro. Mi viene da piangere, non sembra possibile.
Ora mi viene da piangere anche per un altro motivo: come si torna alla vita dopo quasi due anni? Cosa devo fare? QUALCUNO MI DIA UN LIBRETTO DI ISTRUZIONI PER FAVORE, non so cosa devo fare! Visto che ho ancora crisi la patente ovviamente me la sogno, devo capire se posso cominciare a cercarmi un lavoro, se posso finalmente tornare in università e cercare di dare gli ultimi cinque esami che mi mancano per laurearmi in lingue, se posso uscire da sola a fare una passeggiata. E’ tutto un po’ strano, come se fossi in un mondo che non conosco bene. 
Fa un po’ paura.

Ma qua andiamo a pipo durissimo incontro alle cose quindi forza ragazzi, narratemi, voi come state? Ditemi qualcosa di bello che avete fatto in questo periodo, qualcosa di cui siete orgogliosi. Può anche essere “ho trovato un bar che fa un cornetto al pistacchio che al mattino mi regala della gioia di vivere“, e poi ditemi che bar è perché i cornetti al pistacchio sono la mia passione.
Potete anche sfogarvi raccontando qualcosa di brutto o stressante che dovete affrontare, mi piacerebbe che nei commenti vi supportaste un po’ a vicenda perchè è di fondamentale importanza trovare qualcuno che dia un po’ di supporto. Avrete sempre il mio.
Insomma, hasta la pasta ragazzi, grazie di esserci sempre per me.

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Autore:

Simpatica come una piaga da decupito e fine come un babbuino che si gratta il sedere. Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, mandarmi mail minatorie o proporre una bevuta insieme: pensierispelacchiati@gmail.com

25 pensieri riguardo “Ciance sparse: intervento al cervello, non sono diventata più intelligente tranquilli!

  1. Oh Sara! Come sono contenta che sia andato tutto bene! Yeeeeeee!! *balla sul tavolo* 🥳🕺🏻
    Immagino il tuo sentirti spaesata. Ormai eri abituata ad Anselmo, però tra un po’ di tempo riscoprirai il sapore dell’indipendenza e vivrai come se fossero passati anni dall’intervento.
    Il pre-operazione è la parte più terrorizzante, credo, perché li è come essere faccia a faccia con il problema, da semplice pensiero diventa realtà vivida 3D.
    Io sono stata una pezza, ho avuto l’influenza e sto ancora cercando di riprendermi, ma devo dire che fortunatamente sta passando. Mentre stavo peggio, ho lavorato al libro ed ho scoperto che quando sto male le cose mi vengono meglio, ma come cacchio è possibile? Boh! Forse sono meno deficiente quando ho le capacità fisiche ridotte? 🤷🏻‍♀️
    Comunquesss, sono troppo felice per te, spero che le crisi che hai avuto siano dovute ad un post intervento o a robe del genere, perché dico insomma oh! Anselmo è andato, mo’ voi che volete?
    Per quanto riguarda uscire, lavoro e università, capisco la tua voglia di riprendere tutto sotto controllo e non stare tutto il giorno, tutti i giorni a riposo, ma non affrettare i tempi. Riposati e vivi tranquilla per un po’ che quello che hai passato non è stata una semplice spesa al supermercato…
    Guardati qualche bel film e fatti un bel pasto.
    Buona serata notturna✨
    Sciaaaauuuu 💜

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  2. Forza, coraggio e moooolta pazienza. Ma in fondo sei tanto giovane e troverai sicuramente il modo di buttarti alle spalle Anselmo e tutte le sue crisi (che spariranno certamente nei prossimi giorni).
    Un abbraccio forte e un “avanti tutta” per la tua vita.

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  3. neanche a farlo di proposito ieri ho pensato: “chissà quella ragazza che doveva operarsi se sta bene”

    non ti conosco, non so nemmeno come ti chiami, ma sono iscritto al tuo blog (e no. non so nemmeno quando l’ho fatto, forse avevi lasciato un commento al mio)

    mi fa piacere leggerti ancora e sentire che stai bene

    💪💪💪

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  4. Ma che carina che sei!!!!😍 Bellissimo sentire che Anselmo abbia fatto le valigie grazie al tuo coraggio e a quello strafigo che ti ha infilato cose nella scatoletta di tonno! Sei una guerriera pazzesca, per i pensieri, la potenza e la forza che metti in tutto ciò che fai. Come nel dire ai tuoi che stavi alla grande anzichè ammettere il dolore! Ora si torna a vivere, un passo alla volta, vedrai che sarà pazzesco! Noi siamo tutti con te! E anche il pistacchio!

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  5. Cara Sara, questo tuo post è il secondo regalo di Natale più bello che il 2023 potesse farmi.
    E dico il secondo solo perché il primo è arrivato un paio di settimane fa, quando due miei amici mi hanno detto “Ti facciamo gli auguri di Natale ora perché partiamo per il Perù tra una settimana, hanno deciso di darci in adozione una bambina!”
    Sapere che sei ancora tra noi, che la prova è superata, mi da davvero gioia.
    Riguardo al “come si fa a tornare a vivere”… Un passo alla volta, mia cara. Vedrai che poco alla volta ritroverai un equilibrio “spelacchiato” come tu sola sai fare,
    Un abbraccio fortissimo!

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  6. Ma bentornata Saretta! Sapessi quante volte ti ho pensata! ❤ Devo dire che sei il mio mito! Hai affrontato tutto questo senza lamentarti troppo e ne sei uscita pure meglio di prima! Io, se mi avessero portato mezzo nudo in sala operatoria, come minimo avrei cominciato a starnutire e non l'avrei più finita, pure mentre mi operavano!
    Tra l'altro, mi chiedevo… ma non è che si può avere un po' di quella roba antibatterica? Credo che come interessi a me potrebbe interessare a molti… Ed ecco qua! Ti ho appena trovato un nuovo lavoro! Sei contenta?!?
    Ah, poi una cosa positiva sul fatto che ti sei tolta Anselmo è che… ora pesi meno, no? E credo che questo sia molto importante per voi ragazze che pensate sempre di esser troppo grasse… 😉
    Okay, visto che ti interessano le sciagure degli altri (e ti capisco), vado con la mia… Da quando mi sono preso il covid, non questa estate ma quella ancora prima, non sono riuscito a tornare come stavo prima. Certo sono migliorato, ma le cose continuano a cambiarmi sotto i piedi in base alla stagione. Per esempio qualche settimana fa ho cominciato ad avere seri problemi di pressione (e le cose che usavo per alzarmela prima ora funzionano molto meno). Per non parlare di quello che mi è preso nove mesi fa: da allora certi cibi vegetali non li posso più mangiare (tieni conto che ero quasi vegetariano). Ecco. Sto a stravolgere la mia vita ogni mese. Si naviga a vista. Ma so che in primavera, per via delle allergie, tornerò ad avere molte energie e poterle usare (anzi forse potrei averne pure troppe). Beh, ci devo solo arrivare alla primavera. In che mese siamo? E' appena cominciato dicembre? Ah, bene…
    Un abbraccione!

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  7. Cara Sara, bentornata!!! PS:consiglio d’una vecchia reduce ancora in fase di assestamento…ancora; non importa che giornata faccia fuori, esci, guarda tutto, chiudi gli occhi e respira!! SEI FUORI 🙌 ❣️❣️❣️

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  8. Che sollievo, sono felice di sapere che è andato tutto bene! Per le crisi non preoccuparti, penso sia normale dopo che ti hanno aperto la testa e frugato nel cervello; se anche non dovessero interrompersi con le terapie disponibili oggi è possibile svolgere una vita assolutamente normale in ogni caso. Per adesso devi solo festeggiare la fine di questa storia e goderti la vita il più possibile.

    Tra le cose belle che mi sono successe: ho già finito di prendere e incartare i regali di Natale in un anticipo assurdo sui tempi che mi mette molto sollievo, per una volta, la settimana prossima vado in gita due giorni con bella gente e ho già un sacco di progetti per il prossimo anno, tra viaggi e vacanze.

    Tra le cose per cui necessito sostegno psicologico, i rapporti con una classe sono sempre più tesi, quasi non riusciamo a parlarci senza iniziare a litigare. Spero che dopo la pausa di Natale si possa riprendere con più pacatezza da entrambe le parti.

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  9. Ti ho pensata parecchio, e sono felicissima di sapere che è andato tutto bene. Vedrai che tra un po’ tornerai a guardare i tuoi film brut, e quindi aspetto i tuoi irresistibili commenti. Forza, che il peggio è passato!

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  10. Saraaaaaaaaaa, sono così felice che l’intervento sia andato bene! M’hai svoltato la giornata (e questo nonostante stasera debba passare a pagare una stangata di RCA, ma quando facciamo la svolta ecologica ed eliminiamo le auto?). La paura di ricominciare ci sta tutta, ma goditi ancora un po’ il sollievo per un (grosso) problema in meno. Dalla cui rimozione devi ancora guarire del tutto. Quindi, tranquilla. Un passo alla volta.

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  11. Io mi sento una brutta persona, forse lo sono, perché in queste situazioni tendo a scappare e non dire nulla perché temo che qualsiasi cosa possa uscire dalla mia bocca sia una enorme gaffe e conoscendomi è molto probabile che io dica qualche stupidaggine…
    Quindi voglio dirti grazie per la premessa delle cimici così mi sento libera di commentare senza dire nulla di troppo sbagliato
    ODIO LE CIMICI
    Ti abbraccio

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  12. dai sono contento che l’intervento sia andato bene, sempre ansia con ste cose

    io tutto bene, è da un pezzo che non vado in ospedale anche se, come tua sorella, la fame nervosa mi mette a repentaglio la dieta anti-lattosio perke ecco, mangiarsi una fettina di qualcosa ok, mangiarsi l’intera confezione un pelino meno…

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  13. Ehiiii!! Che piacere leggerti e sapere che Anselmo sia stato sloggiato! Spero che tu possa ritrovare le abitudini della vita di prima e vedrai, torneranno da sole.
    (Qui intanto inseguiamo un mini-commando strisciante col pannolino che non possiede alcun istinto di conservazione e cerca di assaggiare cavi assortiti)

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  14. Il dolore pot-operatorio non è mai facile da spiegare, poi hai dei sintomi del cazzo che non sai neanche se descriverli perchè pensi “ma ti pare che è collegato?”…io ho fatto un piccolo intervento alla cervicale perchè non avevo più ossigeno al cervello 😀 ma nonostante questo vicino all’ospedale c’era una pasticceria dove ho mangiato un cornetto con marmellata ai frutti di bosco, crema chantilly e frutta fresca….dio li benedica…uscita da tre giorni di the e fette biscottate secche l’ho amato!!

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