Gli shot tequila, menta e tabasco sono molto buoni.
La birra Corona con dentro gocce di tabasco è ottima.
Il Negroni con il gin non è buono.
Il Pastiss “fa schifo ma è buono”.
Sul Bloody Mary ho ancora dei dubbi.
Ora che vi ho sciorinato le mie scoperte alcoliche frutto di serata più o meno (s)piacevoli possiamo passare ad altro, va. Se provate qualcuno di questi cocktail (o se ne avete altri da propormi, bestioline spelacchiate) fatevi avanti e ditemelo!
Giusto qualche piccolo aggiornamento sulla mia miserabile vita, sperando di farvi sentire meglio riguardo la vostra:
sono stata baciata da una persona che non volevo mi baciasse
Mi sono tirata indietro da una situazione MOLTO piacevole perché la persona in questione è impegnata, e per quanto io sia cretina ho una morale e un’etica che mi impongono di non fare quello che mi farebbe stare bene, ed essere rispettosa della sua relazione. Anche se lui non lo è, mi rende le cose molto difficili e ci penso da giorni.
Il Pirla ha portato la sua dama in vacanza, dopo un mese di frequentazione, e la cosa mi ha dato una stilettata al cuore (dite che prima o poi smetterò di chiedermi “ma perché io non valgo la pena? Cosa gli ho fatto, perché non mi vuole?”)
Quindi capirete che l’alcol al momento è mio alleato. Il mio fegato a breve chiederà il divorzio da me, me lo sento.
In tutto questo sto divorando Peaky Blinders, che al momento è la mia unica ragione di vita. Ragazzi, quella serie è oro, andate e guardatene tutti (ma giu le zampette spelacchiate da Cillian Murphy perché è mio.)
Voi state facendo qualcosa di produttivo? Anche voi vi siete trovati in situazioni un po’ del pene, controverse, in cui fare la cosa giusta sembra suuuper difficile? Tra l’altro l’opinione pubblica dei miei amici si divide in:
“Sara, vai, escici, fattelo, fai quello che vuoi perché quello impegnato è lui e tu non hai obblighi verso nessuno, se non te stessa. Meriti di stare bene e se lui ti piace la sua situazione sentimentale deve gestirla lui, non tu”“Brava Sara, fai la cosa giusta, lui è uno stronzo perche è disposto a tradire cosi la sua ragazza ma tu non ti immischiare”.
Voi che dite? Partono i sondaggi qua, sbizzarritevi.
Spelacchiati del mio cuoricino, stanotte va cosi. Stanotte piango e mi dispero per motivi futili, che vi devo dire… mi sembra di essere tornata sedicenne, grazie al cielo almeno non devo fare verifiche di matematica. Brividi solo a pensarci.
Per fortuna, come diceva una donna molto più bella di me, “domani è un altro giorno”.
Un altro giorno in cui spero di non fare minchiate, detto proprio cosi, in maniera delicata e signorile.
In realtà non penso di aver fatto niente di male, certamente non lo chiamo “errore”… Dai, lo dico: ho baciato una persona. Un amico. Entrambi single, entrambi ubriachi, ci siamo fatti prendere dal momento. Anche più di un momento, a dirla tutta. Ci siamo fatti prendere dalle ore, piu che altro.
Non so cosa mi sia successo, di solito quando sento di stare per agire di impulso mi prendo mentalmente a schiaffi finché non torno abbastanza lucida da pensare alle conseguenze e, in genere, evito di fare qualunque cosa… stavolta mi sono lasciata prendere la mano. Letteralmente, mi ha preso la mano nella sua mentre mi stringeva i fianchi e mi baciava con passione sotto casa mia.
E ora? Ora il mio cervello va in tutte le direzioni. Perché è successo? Mi piace? Gli piaccio? Era una cosa fisica e basta? Ho rovinato gli unici rapporti che per me contano davvero? L’ho ferito? Dovrei scrivergli per parlarne? Facciamo finta di niente? E se lui e gli altri non vogliono più avere a che fare con me perché ho scombinato l’equilibrio della combriccola? Perché devo pagare quando prelevo con il bancomat?
E il suo amico, Il Pirla cosa ne penserà? Mi sono giocata tutte le possibilità che avevo con lui per una limonata sotto casa mia, perché sono cosi deficiente?
Dio, ti prego, vieni a prendermi.
Ragazzi, scusate. Stasera va cosi, domani mi metto a rispondere a tutti i vostri commentini, che adoro sempre ❤️
Se volete insultarmi nei commenti perché sono un esserino debole è patetico fate pure, nessuno vi fermerà. Se invece volete narrarmi della vostra vita sentimentale e dei trusci che avete passato penso vi vorrei ancora più bene!
Argh. Sento di dover andare immediatamente in Tibet ad un corso avanzato di meditazione perché sto per implodere dall’irritazione mista a fastidio con un pizzico di follia omicida condensata.
Oggi ho raggiunto il livello massimo di fastidio che una persona può accumulare senza morire o affogare qualcuno; dove? In piscina. Dove la gente sana di mente (quindi io e circa altre due persone) vanno a rilassarsi con le chiappe al sole e i piedi in acqua ma dove tutto il resto della popolazione si riversa pensando che quel posto sia terra di nessuno e tutto sia permesso.
Anche qui le persone si possono categorizzare.
Macro categoria banale: i bambini.Devo davvero aggiungere altro?
Non so bene come succeda ma i bambini -tutti, indistintamente- quando varcano le sacre porte della piscina si trasformano in bestie di Satana; e tu vedi questi mostri a due zampe che corrono per tutto il perimetro urlando, facendo versi, strillando come aquile dell’alta montagna, piccoli selvaggi che si rotolano, saltano come canguri sotto acidi, ti calpestano l’asciugamano mentre si fiondano da una parte all’altra, fanno i capricci per cinque ore consecutive che andresti tu a dargli due schiaffi visto che i genitori non lo fanno… e tutto questo prima di entrare in acqua, sia chiaro.
Perche poi quando entrano a contatto con l’acqua c’è un evoluzione aggiuntiva: diventano COMPLETAMENTE PAZZI.
Tu li vedi che da cinque chilometri di distanza prendono la rincorsa, arrivano in volata come Bolt al margine della piscina e con un balzo felino si tuffano senza curarsi di chi o cosa ci sia nella loro traiettoria: loro si lanciano. Quindi tu, ignaro bagnante un po’ sfigatino che sei lì a galleggiare come una boa, ti ritrovi un gomito in testa, un piede in faccia, un timpano traforato dagli strilli e, ovviamente, un metro quadrato di acqua nei polmoni perché ti è precipitato addosso un marmocchio con annesso tsunami. Ma io un giorno vi affogo tutti, maledetti. Vi affogo e lo faccio passare per un incidente, cosi non mi becco neanche il carcere. Poi i genitori sono a rosolare lentamente, si girano ogni mezz’ora come gli hamburger e se qualcuno fa notare loro che il loro piccolo Unno sta sdando loro, un po’ scazzati, ti guardano “eh, sono bambini”. MA CHE COSA VUOL DIRE CHE SONO BAMBINI, DONNA INFAME, LO VEDO CHE SONO BAMBINI. NON HO DETTO CHE SONO ANZIANI, HO DETTO CHE SONO INFEROCITI E AVREBBERO BISOGNO DEL GUINZAGLIO, DELLA MUSERUOLA E DI STARE AD ALMENO SEDICI CHILOMETRI DI DISTANZA DA ME.
Poi ci sono i bimbetti che non sanno nuotare e urlano tutto il tempo, terrorizzati come se fossero in oceano aperto, circondati dagli squali. Ora svelo un segreto, fate tutti bene attenzione: regà, c’è la stracazzo di piscina dei bambini, POTETE STARE Lì, CORTESEMENTE? Così voi non affogate e io non vengo corrosa dagli acidi nel mio stomaco perché devo trattenermi dal dare fuoco a tutto lo stabilimento.
Altra categoria: gli anziani.
Santo cielo che piaga. I peggiori poi li avvisti da lontano. Super abbronzati, con quattro peli bianchi sul petto, si aggirano per la piscina come gli squali si aggirano negli acquari: sguardo vitreo da cacciatore, pronto ad avvistare la preda; camminano a zampe larghe, pancia in dentro e petto in fuori, ridicoli quanto Salvini che va a Napoli, e poi quando sei piu vulnerabile attaccano.
“Ma che bella signorina!” mentre mi guarda le natiche. Muta. “È proprio bella, lo sa?” Silenzio stampa. “Dai venga con me che le compro un gelato” Sorriso tiratissimo “No, grazie. Sto leggendo, buona giornata” “No dai così mi offende, le offro quello che vuole” “Delle Louboutin, numero quaranta allora” “Come?” “Lasci perdere.” E questo è solo l’esempio di oggi, potrei andare avanti e scrivere un’enciclopedia di terribili approcci di anzianotti troppo convinti del loro charme. Ci sono quelli che invece di parlarti passano e ripassano davanti a te circa settecento volte, avvicinandosi di un paio di centimetri ad ogni giro finché non ti sono praticamente in braccio. Ci sono “I Moschettieri”, ovvero quelli che viaggiano in gruppo e si fanno forti. Un attacco combinato da più fronti che non lascia scampo se non andare in acqua e sparire per un po’.
E cosa stai leggendo, e cosa ci fai qui da sola, e dov’è il tuo ragazzo, e quanti anni hai… OOOOH ZII STATE CALMI e raccattate le vostre dentiere, grazie. Quando vorrò un triceratopo come fidanzato farò un fischio.E poi ci sono i ragazzetti che fanno i tuffi da ogni cazzo di punto, quelli che giocano a pallanuoto occupando tutta l’area, quelli che fanno la lotta in acqua, quelli che nuotano come se stessero partecipando alle Olimpiadi e se ti trovi nel loro tragitto escono dall’acqua, ti guardano come se ti stessero augurando una morte lenta e dolorosa e poi si rimmergono e riprendono la loro performance. Quelli che si mettono a chiacchierare davanti agli scalini, così che tu debba per forza di cose prendere il mitra e fare fuoco a tutto spiano per poter liberare il passaggio, e quelli che si sdraiano tutto intorno al perimetro della piscina così sembra di aver trovato un gruppo di foche sulla spiaggia. Insomma l’anarchia regna sovrana e i bagnini ormai sono troppo esausti per combattere il crimine.
Per quanto mi riguarda ho un’altra categoria da aggiungere, ma mi rendo conto che potrei risultare una persona un po’ terribile:le donne incinte.
C’era una signora che sembrava fosse li li per esplodere. Credo fosse almeno di diciotto mesi. Giuro, ho vissuto aspettando il momento in cui qualcuno avesse urlato “tutti giu!”, ero pronta a trincerarmi dietro in lettino. Poi oh, io ho un problema, a me le donne incinte fanno proprio impressione. Non so bene perché, a livello razionale lo so che è magnifico che lì dentro ci sia un piccolo essere umano in crescita ma io proprio non riesco a guardare quelle panze. Mi aspetto di vedere una mano muoversi da dentro come nei film horror. Sarà che ho guardato Alien in età traumatica, boh.
Comunque stavo per andare da quella signora a spiegarle che quando si parla di “parto in acqua” non ci si riferisce alle piscine pubbliche e che visto che CHIARAMENTE mancavano pochi istanti alla nascita sarebbe dovuta essere già in ospedale da giorni. Bleh.
Ciò detto, voi avete altre persone da aggiungere alla lista dell’odio? Qualche altra categoria che mi sono dimenticata per via della furia funesta che ho accumulato? O magari siete voi stessi parte di una di quelle categorie, in quel caso autodenunciatevi e fate ammenda dei vostri peccati!
In ogni caso la mia abbronzatura vale più di tutto questo, va portata in salvo fino a novembre almeno, quindi tornerò in piscina. Armata fino ai denti.
Non so voi, ma io sto colando. No, non a picco, sto proprio liquefacendomi.
Mi sto sciogliendo poco alla volta, come una candela.
Quindi oggi parlo di un film NOIOSISSIMO. Si lascia guardare eh, però io sono arrivata a un punto che saltavo le scene perché
Il film si apre con una ragazza -Greta- che si sveglia in macchina. E’ una barbona? E’ una poraccia come tante? Boh. Non ci è dato sapere.
Questo intelligentissimo esemplare di stupidus bipedis arriva in questa mega villa e l’autista le dice “senta signò, i padroni non ci sono, lei li attenda dentro, addios” e questa qui una volta dentro che fa? Si mette a gironzolare. Ma sei cretina?
Devono farle un colloquio per decidere se assumerla come babysitter del loro bambino e lei si mette a salire le scale, entrare nelle stanze, ficcare le sue appendici nasali ovunque… MA OOOOHHHH ZIA! Stai nel tuo! Con la crisi del lavoro che c’è ti giochi il posto perche sei curiosa come una bertuccia?
Tuttavia a quanto pare girovagare in questa casa senza invito è una cosa comune perché dietro di lei compare il ragazzo delle consegne, Malcolm, che la porta a fare un tour della casa facendo il provolino. (Io aggiungerei “facendo il provolino in maniera pietosa perché penso non sia mai riuscito a rimorchiare una donna in tutta la sua vita).
“Lo sai quanto pesa un orso polare? Abbastanza da rompere il ghiaccio! ehehehe!”
Va beh, tornano i padroni di casa -due anzianotti tutti strani- e la portano in salotto dove lei fa la conoscenza di Brahms (ma qualcuno mi spiega perché in ogni horror almeno un personaggio deve avere un nome del cazzo?) che è… un bambolotto.
Scena veramente brutta in cui lei lo guarda, scoppia a ridere come una iena ridens, guarda gli anziani che a loro volta la fissano come a dire “mbé? Sei normale?”… UNA SCENA BRUTTA, PUNTO.
Ma il realismo di ‘sta vecchiarda che è tutta “oh picci puccii il mio bambino” e quindi non prepara PER UN CAZZO la tizia alla rivelazione? Ma anche tu, Greta, COSA CAZZO RIDI per due ore che sembri (SEMBRI EH) deficiente?
Ma poi se la vecchia fosse effettivamente convinta che quello sia il bimbo avrebbe anche senso ma nel resto del film si capisce di no quindi PERCHE CAZZO FAI COSI’, CARIATIDE AMBULANTE?!
Un esemplio esplicativo di demenza senile
I vecchiardi se la squagliano e la nostra impavida scemetta, rimasta sola, segrega il bambolotto in un angolo e si mette a fare i cazzi suoi, ignorando la lista di regole che le aveva lasciato la vecchia.
Cose tipo “leggere a voce alta e chiara per tre ore” “ascoltare musica a volume altissimo per un’ora” “metterlo a letto alle dieci” “non essere una completa idiota” e bla bla bla.
Solo che cominciano a succedere cose strane. Cose che cadono, che si spostano, musichette inquietanti che partono… e comincia la stupidità. Se il pupazzo a cui hai lanciato addosso una coperta ora è sulla sedia con la coperta da un’altra parte, cosa diavolo ci fai ancora li?
Quello è l’esatto momento in cui tu devi prendere i tuoi quattro straccetti e cominciare a correre senza fermarti finché non arrivi almeno in Congo. E invece no. Lei è spavalda, lei non ha paura. Lei, signori miei, è deficiente.
Passano i giorni, passano le ore, passa il tempo passa anche il dolore (chi riconosce la canzone batta un colpo) e continuano a succedere cose strambe.
Dopo un sacco di giorni senza lavarsi comincia a capire che non può continuare ad andare in giro lasciando un olezzo quasi letale quindi una sera decide di farsi la doccia; si porta i vestiti in bagno, si leva la collana, si piazza sotto l’acqua e quando esce è tutto un tripudio di espressioni sconvolte: la sua roba è sparita e in più si accorge che le manca una ciocca di capelli tagliata di netto.
Momento di panico.
Occhi che si sgranano, espressione da deficiente dipinta in faccia e in più in corridoio scopre che si è aperta la scala che porta in soffitta; cosa decide di fare, il genio?
Sale. E pepe.
Ovviamente in acappatoio, perché quando uno è deficiente lo è fino in fondo, sia mai che abbia un barlume di quoziente intellettivo.
“Oddio, un ragno!”
Ora, voi ditemi quale persona normale rimane in una casa dove chiaramente c’è un intruso e addirittura sale in una soffitta buia di cui non sapeva neanche l’esistenza.
La scema rimane pure chiusa dentro e picchia una craniata che la tramortisce.
Il giorno dopo Malcolm fa il giro della casa, torna da lei e dice “guarda che non c’è nessuno, sicura di non essere un po’ picchiatella?” “Come?” “No niente… Ma ti droghi, per caso?” “So quello che ho visto!” “Magari sei solo cretina allora?”
Nel mio cervello è andata così la conversazione.
I nostri pirletti innamorati si mettono a giocare a biliardo (ah ecco dove sono finite le mie palle) e parlando del più e del meno, del per e del diviso viene fuori che il vero Brahms era un bimbetto strano e che una volta una sua amichetta dopo essere stata da lui a giocare è scomparsa. Quando l’hanno ritrovata aveva il latte alle ginocchia la testa spaccata; la pula voleva interrogare Brahms ma guarda caso la sua villa è andata a fuoco e mentre i genitori si sono salvati il bambino è muerto arrostito.
“Venghino siorrrrri, arrosticino di Brahms a soli due euri!”
E qui il Detective Conan che è in me aveva già gonfiato il petto con orgoglio perché avevo già capito da un pezzo che cosa ci fosse di agghiacciante in quella casa. Oltre ovviamente alla vecchia che chiama “daddy” il marito, perché diciamocelo… che brividi le donne che chiamano “papi” il fidanzato. Ma questo è un altro discorso. (Sicuramente più interessante di questo film).
Greta entra in modalità “mammina” quando si rende conto che può in qualche modo comunicare con Brahms quindi diventa sciroccata come i vecchi dell’inizio. Mah.
Comuuuunque a un certo punto arriva l’ex fidanzato pazzoide e violento della nostra eroina, ex che a furia di botte l’aveva fatta abortire (questo pensiero è molto più spaventoso di tutto il film) che fa il gradasso (io farei solo il grasso) e minaccia un po’ tutti a caso.
Lui intravede del marcio in Danimarca, ovvero del tenero tra i due cretinetti, quindi sclera completamente -come mia mamma quando non scendo a mangiare, tipo- e comincia a lanciare cose, minacciare persone, sputazzare qua e là, ringhia, sbotta, e in questo delirio prende il bambolotto e comincia a farlo roteare come un giavellotto.
Il tizio sclera, l’amante sclera, la cretina sclera e a un certo punto, FINALMENTE, succede quello che noi tutti ci aspettavamo da inizio film: si sentono dei colpi provenire da dietro un quadro che tempo tre secondi si apre e sbuca fuori niente popodimeno che… BRAAAAAAAHMS!
Dieci punti a Corvonero!
Eggià, perche il bimbo non è mai muertodavvero e i genitori lo hanno nascosto nei meandri della casa. Perché? BOH.
Brahm impala l’ex pazzerello e insegue i due in giro per la villa, scene noiose scene noiose scene noiose e infine lei -che finalmente mostra di avere quasi una spina dorsale- torna in casa, ordina al nuovo schizzato di andare a letto perché non può trasgredire le regole e mentre lo culla lei fa la scaltra e lo accoltella. Lotta lotta lotta, Brahms muore, cretino e cretina se ne vanno felici come due cinciallegre in primavera, sembra la fine ma non lo è, scena finale con Brahms che mette a posto il bambolotto e ci fa temere un sequel.
Commento?
MAHHHHHHHHH!
Lei -Lauren Cohan- è proprio bella, c’è poco da fare. Il film in sè però è un po’ una rottura di balle, nel senso che non acchiappa, non succede nulla per tre quarti del tempo e anche quello che succede non fa propriamente paura. Sobbalzi sul divano ma niente di più. Il problema è che non si capisce un cazzo. Non solo non fa paura ma niente ha senso, e l’assenza di una storia inquietante alla base rende impossibile al film fare paura.
Perché hanno preferito bruciare la casa e tenere segregato il bambino piuttosto che farlo ricoverare e dare giustizia alla ragazzina muerta?
Perché deve seguire ‘ste regole?
Perché non hanno semplicemente abbandonato ‘sto pazzoide psicopatico in quella villa?
Perché fare tutta ‘sta pantomima del bambolotto?
Perché non si sono dati tutti alla droga e alla prostituzione invece di fracassarci le palle?
Perché io ho guardato questo film con qualche vaga speranza che fosse decente?
Se hanno in mente un sequel vuoi dirmi che i due cretini non chiameranno la pula appena usciti dalla casa?
Ma perché ancora guardo queste cose?
Queste e altre domande attendono risposta.
Se vuoi l’avete visto fatemi sapere cosa ne pensate, Spelacchiati, magari a voi è piaciuto tantissimissimo e io come al solito non capisco nulla di cinema, chissà.
Hasta Luego!
Non so neanche come gestire questo post perché verrà esageratamente lungo, quindi partiamo in medias res:
Un branco di deficienti mercenari deve andare a recuperare un osso del dinosaurone pazzescone dell’altro film (quello super intelligente che era stato mangiato dall’essere acquatico) pensando che il suddetto essere marino sia ormai schiattato. Cosa glielo fa pensare? BOH! Il fatto che sono dei pirli, suppongo.
“Stai tranzollo, qualunque cosa sarà già morta da un pezzo” SI COME I NEURONI NEL TUO CERVELLO, PEZZO DI CRETINO. Alla fine recuperano quest’ossicino e lo mandano in superficie con un palloncino ma non fanno in tempo a dirgli di tornare a galla che tutto il sottomarino viene ingollato dal dinosauro che poi così morto evidentemente non è.
Poi ci si sposta negli USA dove c’è un grande dibattito in corso: li facciamo sbarcare o no ‘sti immigrati? Porti aperti, chiusi, a metà?
Ah no scusate, ho sbagliato film, quello si chiama “Italia e altri disastri”. Errore mio.
Qui il dibattito nasce dal fatto che Isla Nublar sta per esplodere in quanto il vulcano che vi risiede si è riattivato e tutti i dinosaurini verranno ridotti in cenere se non si interviene, dunque che fare? Agire o non agire? Il governo decide di non agire, e ormai lo sappiamo, quando i politici prendono delle decisioni delle balle qualcuno si ribella. Nasce quindi il movimento cinque triceratopi, che punta tutto sulla onestà dei dinosauri… Niente, oggi non ce la faccio a tener fuori la politica. Scusate.
Per farla breve Claire (la rossa) va nella villa gigante di Lockwood dove conosce Eli il giovincello che si sta occupando della tenuta e della nipotina del vecchiardo, il quale le dice “senti raccatta l’amico tuo, quello che parla coi raptor, e andate con i miei uomini a catturare i dinosauri, li portiamo in un’isola sicura. Il vecchio ha proprio un’isola che gli avanza e non sa cosa farsene.”
Quindi si prosegue e una cosa diventa chiara: CHE BRUTTI I DIALOGHI. Esempio Scena: Clair ride come una iena nella savana per tipo quindici secondi per poi metterci al corrente di cosa l’abbia divertita così tanto, perché, con Owen di fronte, chiede “pensi davvero di essere stato tu a lasciare me?” E già qui partiamo molto, molto male. Che battuta del cazzo, questa scena l’ho già vista in almeno dieci miliardi di film e non ha MAI fatto ridere. MAI.
Lui dice di sì, lei dice di no, bla bla bla e poi rivelano il motivo per cui si sono mollati (dopo il bacio TERRIBILE dell’altro film pensavo fosse ovvio: NON C’E’ CHIMICA ma neanche fisica, geografia o matematica) ovvero lui voleva vivere in una roulotte. Ma è questo che li ha divisi?
No, perché Claire ci informa subito che “il problema non era quello, ma che non me la lasciassi guidare neanche cinque minuti!” … MA ANDATE A CAGARE GIA’ ADESSO, PER FAVORE, VOI E ‘STE BATTUTINE?
Comunque il giorno dopo si ritrovano tutti quanti a salire su ‘sto sputo di aereo. Tutti chi?
E’ presto detto: Franklin, un IMBECILLE genio dell’informatica che per tutto il film ci ammorberà con BATTUTE DEL PENE che non fanno ridere neanche per sbaglio perché sono tutte banali, telefonate, irritanti, che danno un fastidio atroce. Io speravo che un erbivoro lo spaccicasse, onestamente.
Non fa che chiedere “E’ un T-Rex? E’ un T-Rex? Stiamo per morire? Sono morto?”
Maaaa drogarti in un angolo come le persone normali?
Poi c’è l’altra cretina della situazione, una veterinaria di dinosauri che però non ha mai visto un dinosauro dal vivo.
Solo io vedo un problemino di base in questa cosa? “Eh mica posso pagare centomila dollari per poter avere a che fare con un dinosauro vero” E ALLORA FAI LA GELATAIA, MIA CARA TESTA DI MINCHIA.
Dieci punti a Grifondoro se qualcuno si ricorda cosa sta urlando in questa scena
E poi c’è questo essere anzianotto che fa il sedatore di dinosauri.
Arrivano sull’isola, devono andare a prendere Blue e c’è una sequenza in cui veramente non si capisce un cazzo perché non c’è logica e succedono mille cose.
Nell’ordine: Blue sta per farsi accarezzare da Owen ma il ranger le spara un dardo soporifero e Blue si incazza e attacca uno dei tizi che nella foga le spara; Owen si incazza a sua volta e i mercenari semplicemente gli sparano un sedativo e lo lasciano lì nella foresta, solo e svenuto, pronto a morire perché il vulcano sta esplodendo. Così. …
Insomma ‘sto vecchio è stato assoldato da Eli per catturare i dini e portarli via, così che possano usarli per loschi scopi.
Sorvolando su una scena bruttina su Owen sedato che cerca di strisciare via dalla lava che gli arriva a mezzo centimetro dai peli del naso troviamo la cretina e il cretino -rispettivamente Clair e Franklin, ovviamente- a loro dire bloccati nel bunker. Scrivo “a loro dire” perché per come la mettono giù sembra che siano impossibilitati a uscire per sempre, moriranno lì, non c’è via di uscita, i loro microscopici cervelli si decomporranno lì e bla bla bla. Non c’è via di uscita un cazzo visto che nella stanza c’è un tunnel collegato con l’esterno, DEFICIENTI. Tunnel comunque da cui arriva un carnivoro un po’ affamato che tenta di papparseli, ma per la serie “bloccati qui dentro un par di palle” scopriamo che c’è una scala a pioli che si affaccia sulla terra quindi loro se la squagliano da lì.
Vi prego ditemi che riuscite a capire quanto tutto quanto sia stupido.
Dicevo che se la squagliano, poi c’è una scena di loro e Owen che corrono per una mega prateria in mezzo a millemila dinosauri che scappano da tutte le parti, poi arrivano i carnivori che chiaramente sono i boss della situazione perché se ne sbattono le natiche squamose dell’esplosione, la loro preoccupazione come sempre è solo una: avere qualcosa da sgranocchiare.
Mamma mia, quanto li capisco. Io in punto di morte mi starò spalmando sei chili di nutella su una fetta di pane.
Va beh Clair e Franklin finiscono sott’acqua in una di quelle sfere dell’altro film, quelle indistruttibili per girovagare nel parco, e qui si scopre che questi due personaggi hanno due polmoni alieni perché riescono a rimanere in apnea per qualcosa come DUE ORE perché sono tutti deficienti e non riescono a spaccare il vetro A PROVA DI DINOSAURO.
Ci provano in tutti i modi eh, dando i tipici pugni, ci capita sopra della lava, Owen spara pure due colpi così, a cazzo, giusto per far entrare acqua più in fretta suppongo, stufo anche lui di quei deficienti, ma ancora nada de nada.
Alla fine sapete cosa bisognava fare? Infilare un coltello nella fessura tra il vetro e il metallo. Come per i barattoli, no?
Devo dirlo di nuovo?
MA ANDATE A CAGARE TUTTI QUANTI, VOI E I VOSTRI POLMONI INCREDIBILI.
E poi arriviamo alla seconda parte… Ragazzi giuro mi viene da piangere, sto rivivendo il film nella mia testa e mi chiedo: ma se avevano così tanti milioni da buttare, non potevano fare un fischio?
I mercenari stanno portando ‘sti cazzo di dinosauri nella la villa gigante di Mr Lockwood.
Immagino sia facilissimo comunque trasportare dei CAZZO DI DINOSAURI fino a una villa, ma non mi porrò domande.
Qua Maisy (l’insopporabile nipotina) scopre che il suo tutore è in combutta col mercenario e col dottore pazzo dell’altro film, l’asiatico, perché vogliono vendere all’asta i dinosauri come armi da guerra e come simpatici animali da compagnia.
Posso dire una cosa? Una cosina?
Minchia.
Che geni.
C’è chi smercia droga e chi smercia dinosauri.
Certo, tenere segreto un traffico DI DINOSAURI io la vedo un po’ dura. La polizia non saprà mai che qualcuno tiene un triceratopo in giardino come i Flinestones o un T-Rex da guardia.
Ma perché mi metto pure a ragionare su ‘sto schifo?
Poi scena epica del vecchio… Io do la colpa alla demenza senile, se no sto qui sarebbe da prendere a sprangate dalla mattina alla sera.
La marmocchia ha raccontato al vecchio di cosa vuole fare Eli dunque lo chiama a rapporto; il rampollo entra nella sua stanza a fare opera di pentimento ma lui è irremovibile, tanto irremovibile che lo guarda e indica il telefono:
“Devi essere tu a chiamare la polizia. Auto denunciati.”
MA QUANTO PUOI ESSERE RINCOGLIONITO, VECCHIO DI MERDA? GIA NON TI SEI RESO CONTO CHE CASA TUA DIVENTAVA UN RICETTACOLO DI ARTIGLI E ZANNE, POI FAI PURE IL FENOMENO! STAI PARLANDO CON UNO CHE HA PAGATO MILIARDI PER FAR ARRIVARE QUI TUTTI QUEI DENTI E SQUAME SECONDO TE BASTA SCHIOCCARE LE DITA PER FARLO DESISTERE? QUANTO MERITAVI QUELLA CUSCINATA SULLA FACCIA, DEFICIENTE.
Va beh niente non so come parlare della prossima fase del film perché è tutto un disastro e vorrei morire.
Molto rapidamente:
La bambina incontra i due deficienti e come se nulla fosse si abbarbica a loro come un koala all’eucalipto
Il dinosauro più intelligente del mondo creato appositamente come arma da guerra si libera e mangia tutti quelli che gli capitano a tiro dando inizio a un inseguimento PALLOSISSIMO in questa cazzo di villa, con i nostri tre decerebrati che vanno da una parte all’altra senza logica
Scene che mi hanno fatta quasi alzare dalla mia poltroncina, tipo ‘sta bambina che conosce la casa come le sue tasche, sfugge di qua, corre di là, passaggi segreti ovunque e quando deve scappare da ‘sto mostro dove va? Secondo voi DOVE VA? In camera sua. A letto. Sotto le coperte. Lo dico io? Lo dite voi? Lo diciamo insieme? MA VAI A CAGARE, DEFICIENTE.
La bambina è stata creata in laboratorio dal vecchio perché sua figlia era morta e lui la rivoleva. Così. Boh.
Quindi lei si sente vicina ai dinosauri perché “loro sono come me”.
Il dinosauro cattivo muore impalato e a me è dispiaciuto sinceramente, speravo mangiasse tutti e basta
Alla fine tutti i dinosauri tornano nel nostro mondo e al tg si sente dire “eh dobbiamo imparare di nuovo a convivere con questi esseri, ci aspettano grandi pericoli” MA COSA CI VUOLE A INDIVIDUARE DEI DINOSAURI IN CITTA’, SANTO CIELO, SMETTIAMOLA DI FARE I TRAGICI DITE SOLO “VOLEVAMO FARE UN FILM CON I DINOSAURI LIBERI DI SCORRAZZARE”
Owen e Claire adottano la bambina.
…
Basta, vi prego ditemi che anche a voi ha fatto schifo perché non so se stavolta posso accettare un parere diverso, mi ha turbata troppo nel profondo. Dovete sapere che io ADORO Jurassic Park e aspettavo questo film con trepidazione… Mamma mia. Cocente delusione. Cocentissima delusione. (Comunque non è vero, se vi è piaciuto ditemi tutto, perché, per come, che psicofarmaci prendete…)
Argh.
Regà, sono in crisi.
Crisi della scrittrice di cose stupide, chevvi devo dì.
Ho almeno dodici bozze salvate qui ma ogni volta arrivo a metà e mi scazzo, non mi piace quello che sto scrivendo o come lo sto scrivendo, mi sembra di star annientando la lingua italiana con la mia incapacità assoluta di esprimere i concetti quindi finisco col chiudere tutto e andare a farmi una tisana ogni volta.
Insomma, datemi tempo perché ho in preparazione un post sulla seconda stagione di “13”, un post su “Jurassic World” (vi avviso che sarà per la rubrica “Film Brut”), una quantità indefinita di post sulle mie disavventure degli ultimi tempi, cose stupide, cose più serie… Insomma, di roba ce n’è. Tutto sta nel capire quando mi ripiglio.
Intanto però ho deciso di scrivere un post semplicissimo, ovvero cose carine che mi sono state regalate per il compleanno, perché magari qualche idea può interessare anche a voi o servirvi.
Alloooora:
Dopo aver letto “Dimentica il mio nome”di Zercocalcare ho rotto insistentemente le balle a tutti quelli che mi conoscono, quindi con somma generosità una coppia di amici mi ha regalato “Macerie prime” e “La profezia dell’Armadillo”.
DANKE SCHON REGA VI LOVVO.
Gli stessi amici hanno anche dato inizio ad una collezione che mi costerà migliaia e migliaia di dollari: i Funko Pop.
Merda.
Nel momento in cui l’ho scartato ho capito che era finita, la battaglia che combatto con me stessa da anni per non entrare nel girone infernale dei Pop è stata persa.
Non mi resta che comprarli tutti, a partire dagli Avengers. Addio.
Loro mi hanno regalato Silente, che non è il mio personaggio preferito della saga ma dai, vestito così è LA COSA PIU CARINA CHE ABBIA MAI VISTO.
Il barista del locale dove vado quasi ogni weekend è stato super carino e mi ha regalato due bottiglie gigantesche di una nuova birra ceca che gli è arrivata da poco. Voleva darmene sei bottiglie, contrattando sono arrivata a due… Devo ancora aprirle, vi sarò sapere.
(Comunque le birre ceche sono le migliori e senon la pensate così vi meritate la Heineken. Blehhh)
Soldi. Non poi così tanti, parenti potevate impegnarvi un po’ di più… Non è vero dai posso comprarmi un po’ di troka almeno.
Sto a scherzà, spenderò tutto in rossetti e fumetti, chevvelodicoaffare. Al momento sto seriamente pensando di comprarmi FINALMENTE tutta la collezione di “The Sandman” di Neil Gaiman nella versione super bella con le copertine super fighe… Mamma mia. Povertà, tornerò presto tra le tue braccia.
Un buono della Feltrinelli da 25 euri, che so già spenderò in libri che mi avete consigliato voi nell’ultimo post! Quindi appena avrò deciso la lista definitiva vi farò sapere i titoli.
Ho rotto un sacco le balle anche per quest’altro regalo: le lenti per smartphone, per fare foto un po’ più fighe della media. Funzionano? Beh. Mah. Insomma. La macro mi piace molto anche se c’è un po’ da prenderci la mano, il grandangolo sfoca tutto quello che non è al centrissimo in modo un po’ fastidioso, però è gradevole… Il fisheye è divertente, devo testarlo in modo un po’ più approfondito che per fare foto stupide al naso del mio cane. Ci sono di diversi prezzi e di diversi materiali, una volta che mi sarò fatta un’opinione su quelle che mi sono state regalate se vi interessa posso parlarne un pochito senza alcuna competenza tecnica ma con qualche foto di prova. Let me know.
Infine un regalo che mi sono auto fatta perché oh gente è il mio comple e se voglio spendere soldi in rossetti nonostante io ne abbia già circa seicento miliardi, lo faccio. Per citare Lesley Gore: “It’s my party and I cry if I want to”. Ovviamente di Mulac cosmetics, che adoro, e ovviamente dell’ultima collezione uscita, la Feminine Collection. Uomini e donne, se dovete fare dei regali a persone che amano il makeup andate qua, chiudete gli occhi e qualunque cosa compriate andrà bene. Io ho preso tre colorazioni (visto che sono stata brava?) e sono super soddisfatta, i colori sono fighi, la pigmentazione altissima, durano un botto, non seccano particolarmente le labbra… Insomma, approvatissimi.
Okay penso di aver finito. Qualche regalo deve ancora arrivare, qualche regalo non so se arriverà mai, ovviamente quello che speravo di ricevere non era un regalo fisico e non è arrivato ma ahimè che ci dobbiamo fare. Almeno non sono Adinolfi, pensare a questo mi fa sempre sentire un po’ meglio con me stessa.
E voi come ve la passate? Io in una settimana sono riuscita a riprendere i pochi grammi che avevo perso con la palestra, ma vaffambagno. Auf wiedersehen!
… Mamma mia. Volevo scrivere un post sulla seconda stagione di “13” (spoiler: fa cagher) ma ho commesso l’immane errore di leggere dei commenti della gente sulla situazione del nostro governo e ora voglio solo bere del cianuro e farla finita per sempre. Per riprendermi e per allietare la vostra giornata ho deciso di riunire alcuni dei meme che più mi hanno divertita, anche perché se non la prendiamo a ridere è la fine. Vi avverto che ho il dente avvelenato sia perché sono a dieta e sto morendo di fame, il che mi rende nervosa come una vipera, sia perché la politica italiana mi ha proprio frantumato le balle (come a voi tutti, immagino, solo che sapete controllarvi meglio di me.)
Dopo l’incontro delle due menti geniali –Mr Ruspini e Mr Dimaionese– il governo sembrava pronto ma poi, come un pokémon selvatico, è comparso Mattarella dall’erba alta e ha detto che il nome proposto come Ministro dell’Economia non andava bene per un cazzo e ha posto il veto; panico generale, Salvini e Di Maio impazziscono completamente, “Mattarella è un venduto, schiavo dei poteri forti e della Germiania, ALTO TRADIMENTOOOO!” e in maniera molto matura mandano a rotoli tutto quello che è stato fatto fino a quel momento. Per un nome. UN NOME. Devo esprimermi? Meglio di no. “Noi per il bene degli italiani faremmo qualunque cosa!” Però trovare un’alternativa a Savona era chiedere troppo, suppongo. Io capisco la rabbia, capisco la frustrazione, capisco tutto… però state veramente facendo la figura dei pagliacci e dei cretini, perchè avete buttato via VOI il voto degli italiani e la chance di governare.
Minchia quanto spero che alle prossime elezioni non vada nessuno NESSUNO a votare, 0% a tutti quanti solo perché ormai li odio dal primo all’ultimo.
Poi se i capi di partito sono irritanti, la maggior parte dei loro votanti/followers sono proprio dei rincoglioniti totali. Ma com’è possibile che tanta ignoranza regni ancora sovrana? Non che io sia portatrice di un’intelligenza superiore, anzi probabilmente il mio quoziente intellettivo è anche sotto la media vista la mia incapacità a fare due cose contemporaneamente (sì, grazie tante corso di ginnastica in acqua per aver sottolineato questa mia incredibile dote.) però certi ragionamenti basilari riesco a farli e certe cose non mi viene neanche da pensarle, figuriamoci scriverle su internet dove rimarrà per sempre.
No perché io sto leggendo coseaberranti, da chi augura la morte a Mattarella a chi vuole organizzare la Marcia su Roma a chi spera che la mafia faccia fuori quello che sta meno simpatico… Maaaa drogarvi come tutti e smetterla di diffondere cattiveria aggratis, che ce n’è già abbastanza nel mondo?
Che poi sì, sui social è facile parlare e scrivere tutte le stronzate che passano per i microscopici cervelli, però certe cose sono inaccettabili e disturbanti da leggere.
Mi prenderei anche un momento per parlare di Di Maio, che passerà alla storia come “L’uomo che cambiava idea“. Credo sia il suo superpotere, c’è chi corre alla velocità della luce e chi cambia idea ancora più rapidamente; prima dice una cosa, poi un’altra, poi Mattarella va messo in stato d’accusa, poi “Sergioneeee andiamo a farci una bbbirra?”… Ma qualcuno gli dia un sedativo, per favore. Luigi, CALMATI, CAZZO. Metti in ordine quei neuroni in giacca e cravatta che ti ritrovi e parla solo dopo aver un’idea chiara di cosa dire, che non si capisce più un emerito cazzo.
Ma poi adesso che tutti pensano sia stato tutto un piano malvagio di Salvini… non vi sentite male? Cioè nel caso fosse veramente andata così, come vi fa sentire l’idea di essere stati gabbati da quella volpe, da quella faina, da cotanta astuzia personificata?
Ecco, grazie Mattè
No perché a me vien male. Se fossi in Di Maio(nese) credo mi sotterrerei per essere stata infinocchiata da uno che ha la ruspa al posto del cuore. Ma a proposito, Salvini che fine hanno fatto le ruspe? E i campi rom da riprendersi? Non sei più così ruspante eh?
Va bene basta, chiamatemi quando quei quattro buffoni si saranno dati una regolata.
Eh. *Sospira pesantemente*. E’ successo. Non so se lo sapete perché la notizia è passata un po’ in sordina (e in ciechina) ma il Principe Henry si è sposato. Sentite anche voi una fitta al cuore ogni volta che ci pensate o sono solo io? Cioè dai, stiamo parlando di un principe che è andato a una festa con la divisa da nazista, se c’è un reale che può sposare una volgare popolana è proprio Harry. E chi è più volgare e popolana di me?
Altra notizia che penso passerà piuttosto inosservata visto che è robetta da poco, finalmente abbiamo un Premier. Chi? Conte. No, non quello dell’Eredità, quello è Carlo Conti. E no, neanche Antonio Conte l’allenatore di calcio. Giuseppe Conte. Il famoso Giuseppe Conte. Un nome una leggenda, no? Mah. Non sono ancora abbastanza informata per parlare di lui ma le voci che girano non sono poi così rassicuranti. Va beh che io nel mio curriculum ho scritto che ho lavorato come cameriera per sei mesi quando ho portato un succo di frutta a una tizia seduta fuori per pura cortesia, quindi non è che io possa mettermi a giudicare più di tanto… Signor Conte, si prepari che ora ripercorreranno la sua vita a ritroso fino a quando era un bebè pur di trovare nefandezze, stia sciallo e non si lasci intimidire troppo.
Poi se eventualmente viene fuori che lei è una persona deplorevole è pregato di sparire dalla faccia della Terra, che di vermi in politica ne abbiamo fin troppi; potremmo andare a pescare ogni giorno per almeno i prossimi sessant’anni senza spendere un soldo in esche.
Detto ciò tra dieci giorni sarà il mio compleanno e la gente continua a chiedermi con panico crescente “ma allora cosa vuoi che ti regali?” e la mia risposta snervante continua ad essere “NIENTE” perché effettivamente a me del mio compleanno non importa minimamente. I compleanni in generale mi piacciono, mi piace anche fare i regali, maquando si tratta di me… vorrei che se ne dimenticassero tutti.
Un po’ perché odio stare al centro dell’attenzione, un po’ perché mi sembra veramente stupido festeggiare la mia venuta al mondo quando io non vorrei neanche esserci, in questo mondo. Mah. Però mi rendo conto che sto rendendo le cose difficili a tutti quindi ora mi metterò a stilare una lista di libri che vorrei, così almeno possono prendermi qualcosa che effettivamente apprezzo senza riserve.
Ma qui entrate in gioco voi: consigliatemi cosa farmi regalare. O meglio, se voi poteste ricevere un regalo quale sarebbe? Datemi qualche spunto (e datemi la possibilità di farmi un po’ gli affari vostri, soprattutto) potete spaziare in ogni campo!
Grazie per la collaborazione.
Ps: CHIUNQUE VOGLIA REGALARMI TOM HOLLAND SI SENTA LIBERO DI FARLO.
Avete presente quando il wifi non va a vorreste SPACCARE TUTTO PORCA DI QUELLA VACCA MISERIA LADRISSIMA, TI ODIO COMPUTER DI FANGO TI ODIO! Okay, mi calmo. Abbiate pazienza, è sabato sera, internet non funziona, sto mangiando uno yogurt bianco con lo zero virgola zerissimo di grassi quando quello che vorrei davvero è una fetta di pane con uno strato alto una spanna di nutella sopra.
Detto ciò, oggi sclero. Sclero contro una categoria di persone di cui probabilmente faccio parte anche io: QUELLI CHE NON SANNO RACCONTARE GLI ANEDDOTI.
Poi ci sono un sacco di sottocategorie, io personalmente odio quelli che… mettono pause… dove… non… servono. MA COME FA A SALIRMI LA SUSPENSE SE INFRAMMENTI IL RACCONTO DI PAUSE AD CAZZUM, DOV’è LA CONTINUITA NARRATIVA!? Oppure quelli che ogni cosa che dicono aggiungo “no?” Tipo: “Ero al bar, no? Con Gianluigi, no? E poi arriva questa giraffa blu, no, e mi fa…” Ti do un pugno, sì?
Poi quelli che odio più di tutti, cazzo. CAZZO. Quelli che la prendono larga. Ma non larga “normale”, alla larga larghissima. Circumnavigano il globo prima di raccontare quello che devono raccontare. “Allora, ero al bar con Antonella, la figlia della suocera di Marco, no? Eravamo seduti al tavolino, coi nostri caffè, le brioche, stavamo parlando di lei che lavora alla Algida e il suo gelato preferito è al pistacchio...” e tu pensi che questo racconto sia incentrato su lui, Antonella e sto cazzo di bar o il gelato, NO? NO. Lui parte da qui per poi collegarsi al fatto che Antonella ha preso un gatto -e via di dove, come, perché- tu ascolti e ascolti chiedendoti quale sia il punto (e intanto cominci a capire perché la gente esce di testa e ammazza persone a caso in raptus omicidi), perdi mezz’ora ad ascoltare un preambolo INUTILE per poi alla fine sentire dieci secondi di aneddoto: il cane di lui che ha slinguazzato una nutria. Ma vaffanculo
Poi ci sono i megalomani. Quelli che sembra debbano raccontarti la storia della vita, l’aneddoto più fantasmagorico del mondo, roba che ti cambierà la visione dell’universo sentire questa storia. Partono già da prima di vederti, mandano un messaggio “stasera ti devo troppo raccontare cos’è successo ieri!!!”, poi ci si incontra e “no dai aspettiamo di bere qualcosa, così lo racconto bene” (minchiazza, figurati altrimenti come la racconta).Così la tensione è alle stelle, ti aspetti un racconto astronomico, roba pazzesca, divertentissima, la NASA lo avrà contattato per andare su Plutone con Topolinone (okay potete segnalare questo blog dopo questa battuta, è un vostro diritto) … E invece no, ha rivisto una professoressa delle medie. E noi le medie non le abbiamo neanche fatte insieme.
Ora io dico, possiamo tutti prendere coscienza dei nostri limiti? Non è che siamo tutti comici, se no non sarebbe neanche una professione. Non siamo tutti divertenti. Non possiamo essere tutti Ricky Gervais (anche se sarebbe un bel mondo). Se tu hai la verve di un tapiro addormentato, per esempio, ti prego di non metterti a raccontare una storiella di mezz’ora, perché finisce che faccio una strage per il nervosismo. Se il tuo entusiasmo è paragonabile all’incontenibile vitalità di Melania Trump a un qualunque evento col marito, per favore non raccontarmi mai niente. Se poi azzecchi un verbo una volta all’anno per puro caso, TI PREGO non parlarmi neanche perché io se in un discorso sento un “guarda se io possa” “se potevo lo facevo” e altre cose terrificanti il mio picco di interesse precipita e devo per forza di cose inondarmi di alcol, se no non ne esco viva. Se poi a fare questi errori di grammatica base è -per dire- un figo, la mia vagina si secca completamente e chiude i battenti col catenaccio, va in ferie. Quindi ne approfitto per fare questo appello agli italiani: STUDIATE. VI PREGO STUDIATE I VERBI. Poi non dico neanche che dobbiamo sempre disquisire dei massimi sistemi del mondo o essere un erudito gentleman, però le cose base… Poi ci saranno sicuramente ragazzi a cui io farò lo stesso effetto perché so a malapena fare le addizioni ed è già tanto se so geograficamente dove si trovi la mia città, ognuno ha le sue lacune. Ma un minimo. Vi prego.
Chiedo scusa per essere un po’ sparita di nuovo in questi giorni ma sono tempi bui e una ragazza deve pur sopravvivere. Ora sono tornata a spargere odio verso l’umanità e un po’ di scemenze.
E voi quale categoria di incapaci a raccontare le cose odiate? E a quale categoria appartenete? Fatemi sapere, spelacchiati!
Per un po’ abbandoniamo i toni seri e parliamo di qualcosa di stupido e vediamo di dare qualche consigliozzo di lettura e di visione, che questo blog sta diventando troppo serio.
Direi di partire dal mio sabato sera, quando ho avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo. Un alieno? No. Peggio. Un fantasma? Mah. Quasi. Un mio ex. Zan zaaan zaaaaaan!
E’ andata proprio così la scena
In realtà ero stata avvertita della sua presenza visto che dovevamo entrambi assistere allo spettacolo teatrale di un’amica comune, ma è stato comunque strano vederlo dal vivo considerando che da quando ci eravamo mollati non ci eravamo mai rivisti.
Scena: Io lo vedo. Lui mi vede. GHIACCIO. Entrambi giriamo la testa dall’altra parte così in fretta che io ho ancora un torcicollo terribile quindi spero che a lui sia quantomeno uscita una vertebra dal collo. Con affetto lo dico, eh. (Nel senso che vorrei affettarlo, esatto.)
Caso ha voluto che fossimo entrambi nella stessa fila, ai due estremi opposti. Ho minacciato degli amici ignari di tutto pur di farli sedere accanto al padre di lui, piuttosto mi sarei messa a roteare su me stessa fino a consumare il pavimento e sparire in Cina. Comunque lo spettacolo è andato (due balle quadrate, a essere sinceri) e io pensavo “okay, a posto”. E INVECE NO. Mi giro e me lo trovo lì, appoggiato alla parete, con quella faccia da pirla che un po’ mi mancava, siamo onesti. Imbarazzati come due deficienti il massimo che siamo riusciti a fare è stato un cenno con la testa, poi io molto disinvoltamente (secondo me almeno, voglio immaginare di essere stata disinvolta) ho ruotato di centottanta gradi per parlare con i miei amici e farlo tornare nel dimenticatoio da cui era uscito momentaneamente, anche perché lui si stava avvicinando (suppongo per parlarmi. E si sa come si dice: se non hai niente di carino da dire, non dire niente.)
Che voi ci crediate o no vederlo non mi ha turbata minimamente. Cioè magari minimamente, ma era più un “a’ stronzo, hai fatto le tue stronzate ora gira al largo, thanks“. Sarà che ho ben altro a farmi stare male al momento maledetti uomini.
Ma passiamo a qualche consigliozzo, approfittando del fatto che sto uscendo dalla mia impasse.
Sto finalmente leggendo qualcosa di Philip Roth e ho deciso di partire dall’inizio -o quasi- ovvero il suo terzo romanzo: Lamento di Portnoy, del 1969io ce l’ho dell’edizione Bompiani. In questo romanzo seguiamo il lunghissimo (300 pagine!) monologo più o meno interiore di Alex Portnoy, il nostro esilarante, disperato protagonista che deve cominciare la terapia con lo psicologo, il Dottor Spielvogel. E nel suo monologo parla di tutto: parla dei genitori, parla di seghe, parla di vagine, parla di donne e di uomini e di tutto quello che può starci intorno. Alex è nevrotico e leggerlo è un bellissimo viaggio.
Invece su Netflix ho cominciato a guardare Requiem, che non sembra affatto male (anche se ho visto solo due episodi, quindi posso ancora alzare la cloche e cambiare o confermare il risultato). Gli specchi inquietanti? Ci sono. I suicidi? Ci sono. Una protagonista stramba? C’è. La campagna inglese, che piace sempre a tutti? Eccola lì. Una ragazzina sparita anni e anni fa? C’è anche lei, cosa volete di più?! (Se qualcuno ha sentito il bisogno di rispondere “un lucano” si dia cortesemente uno schiaffetto, grazie) Ne parlerò meglio una volta finita, per ora ho paura di sbilanciarmi e poi dover ritrattare tutto in caso i prossimi episodi facciano schifo.
Per ora se vi capita uno o l’altro sottomano vi direi di buttarvici, poi mal che vada venite qui a parlarne male con me, io sono più che a disposizione.
A presto, spelacchiati!