Simpatica come una piaga da decupito e fine come un babbuino che si gratta il sedere.
Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, mandarmi mail minatorie o proporre una bevuta insieme: pensierispelacchiati@gmail.com
Gli shot tequila, menta e tabasco sono molto buoni.
La birra Corona con dentro gocce di tabasco è ottima.
Il Negroni con il gin non è buono.
Il Pastiss “fa schifo ma è buono”.
Sul Bloody Mary ho ancora dei dubbi.
Ora che vi ho sciorinato le mie scoperte alcoliche frutto di serata più o meno (s)piacevoli possiamo passare ad altro, va. Se provate qualcuno di questi cocktail (o se ne avete altri da propormi, bestioline spelacchiate) fatevi avanti e ditemelo!
Giusto qualche piccolo aggiornamento sulla mia miserabile vita, sperando di farvi sentire meglio riguardo la vostra:
sono stata baciata da una persona che non volevo mi baciasse
Mi sono tirata indietro da una situazione MOLTO piacevole perché la persona in questione è impegnata, e per quanto io sia cretina ho una morale e un’etica che mi impongono di non fare quello che mi farebbe stare bene, ed essere rispettosa della sua relazione. Anche se lui non lo è, mi rende le cose molto difficili e ci penso da giorni.
Il Pirla ha portato la sua dama in vacanza, dopo un mese di frequentazione, e la cosa mi ha dato una stilettata al cuore (dite che prima o poi smetterò di chiedermi “ma perché io non valgo la pena? Cosa gli ho fatto, perché non mi vuole?”)
Quindi capirete che l’alcol al momento è mio alleato. Il mio fegato a breve chiederà il divorzio da me, me lo sento.
In tutto questo sto divorando Peaky Blinders, che al momento è la mia unica ragione di vita. Ragazzi, quella serie è oro, andate e guardatene tutti (ma giu le zampette spelacchiate da Cillian Murphy perché è mio.)
Voi state facendo qualcosa di produttivo? Anche voi vi siete trovati in situazioni un po’ del pene, controverse, in cui fare la cosa giusta sembra suuuper difficile? Tra l’altro l’opinione pubblica dei miei amici si divide in:
“Sara, vai, escici, fattelo, fai quello che vuoi perché quello impegnato è lui e tu non hai obblighi verso nessuno, se non te stessa. Meriti di stare bene e se lui ti piace la sua situazione sentimentale deve gestirla lui, non tu”“Brava Sara, fai la cosa giusta, lui è uno stronzo perche è disposto a tradire cosi la sua ragazza ma tu non ti immischiare”.
Voi che dite? Partono i sondaggi qua, sbizzarritevi.
Maaaammia mia ragazzi, sto per morire di caldo. Lo sento, la fine è vicina. Ho pensato spesso a come morire ma cazzo, autocombustione per un’estate delpene non mi sembra un modo granché poetico per andarmene. Sto bevendo un frappè per cercare di contrastare il calore dall’interno ma penso di stare solamente ingrassando. Ad ogni sorso mi allargo un po’.
Mi sono ripromessa di non parlare di politica perché è già tutto un casino così, poi mi altero, impazzisco e parto a scrivere post chilometrici e non è il caso.
Ma parliamo un attimo di questa estate 2019, che nella mia città sta facendo una strage di cuori. Non potete capire quante coppie sono scoppiate nell’ultimo mese. Contando solo le persone che conosco abbastanza bene SEI COPPIE SCOPPIATE, più una decina di conoscenti e persone che conosco di vista. Allucinante, mai successo così ravvicinatamente.
Chi stava insieme da quindici anni, chi aveva firmato il contratto per la casa in cui andare a convivere, chi ha un figlio, chi stava insieme da tre anni e sembrava la coppia più unita del mondo… Una valanga di rotture. Corna da tutte le parti, la popolazione della mia città si è trasformata in un parco naturalistico pieno di cervi.
Ma poi si sono mollati tutti con una cattiveria incredibile cazzo, come se l’umanità l’avessero tutti lasciata in vacanza. Per messaggio, per messaggio ad un’amica della persona in questione, con insulti, senza dare nemmeno una spiegazione… Ma oh, ma dico io, qui bisogna tenere un corso su come fare le cose senza essere dei cazzo di stronzi perché non è possibile stare con una persona per anni e poi lasciarla in un modo tanto becero e cattivo. E’ normale e sacrosanto voler lasciare qualcuno, capita. Però fatelo con un briciolo di tatto e umanità!
L’unico che in questo tripudio di melma si è accasato è il Pirla, rendiamoci conto. (Per chi non lo sapesse, Il Pirla è il mio grande amore platonico.) Ho anche conosciuto la sua dama, che per comodità chiamerò la Pirla (senza accezione negativa, sia chiaro, è come il leone e la leonessa, il gatto e la gatta, il Pirla e la Pirla. Nomenclatura enciclopedica.).
Mi piacerebbe dire che lei è un’arpia, che ha la pelle a squame come i serpenti, che ha il quoziente intellettivo di un mollusco ed è simpatica come una cimice che comincia a volare nella stanza appena spegni la luce per dormire… Ma non posso, porca di quella miseria. Neanche ste soddisfazioni posso togliermi, perché è carina, spigliata, sembra avere anche un pochino di sale in zucca ed è divertente. Capite, il mio massimo di simpatia si può riassumere in: “Che pesci sono quelli?” “Squali.” “Squelli!”
…Non c’è competizione. Diciamo che è proprio come piace a lui: bassa e frivola, lavora nella moda ed ha una quarta di reggiseno. Non come me che sono un metro e settantaquattro di problematicità, come diceva lui, e ho una retromarcia.
Mah. Mi passerà, come un’influenza.
Comunque, ragazzuoli, in questo periodo sto leggendo solo libri molto fighi: dopo “L’arminuta” che mi è piaciuto tantissimo ho finito anche “4,3,2,1” di Paul Auster e ora sto leggendo “IlCardellino” di Donna Tartt, anche perché a settembre uscirà film film e io sono super curiosa. Tutti quanti super consigliati.
E voi cosa state leggendo? La vostra estate come procede? Quante rotture ci sono state nella vostra cerchia, è qui da me che si è scatenata la voglia di singleitudine o l’estate ha fatto danni anche da voi?
Okay, la faccio breve: ho conosciuto la nuova ragazza del Pirla. Sto alla grande *aggiungete sarcasmo a piacere*. Dopo dieci giorni di alcolismo puro ora sto tornando alla vita, e quale modo migliore se non con un tag?
Preferiresti parlare tutte le lingue del mondo o saper parlare con gli animali? PARLARE CON GLI ANIMALI TUTTA LA VITA, chiamatemi pure Santa Francesca. Così avrei la conferma che quello stronzo del mio cane ogni volta che mi guarda con quegli occhioni da foca che mi fanno una tenerezza incredibile in realtà sta pensando “allora, stronza, ti muovi a darmi un biscotto?”
Preferiresti essere su un’isola deserta da sola o essere su un’isola deserta con una persona che detesti? Ma che razza di domanda è? Ovviamente da sola. Però aspettate, se è una persona che proprio odio da morire potrei approfittare dell’assenza di testimoni per commettere un omicidio. Mi levo la soddisfazione e ho pure carne da mangiare.
Preferiresti leccare una rana o mangiare un verme? Leccare una rana. Se con un bacio c’è la possibilità che diventi un principe con una leccata cosa può succedere?
Preferiresti avere un desiderio che viene esaudito subito o tre desideri che vengano esauditi tra dieci anni? Uno subito, che ne so se sono viva tra dieci anni.
Preferiresti mangiare per sempre il tuo cibo preferito o non mangiare mai più il tuo cibo preferito? Questa domanda è cattivissima, di una crudeltà indegna. L’idea di mangiare pollo al curry indiano per tutta la vita sembra un sogno, ma credo uscirei di testa senza pizza, pasta, mayonese e cioccolato quindi… ahimè… addio pollo al curry, ti amo, ti amerò sempre, ma devo lasciarti.
Preferiresti non giocare mai più a niente o giocare e perdere sempre? Io gioco già perdendo sempre (MA SEMPRE SEMPRE EH) quindi ‘fanculo, rimango così.
Preferiresti leggere nella mente delle persone o sapere cosa accadrà in futuro? Futuro, senza ombra di dubbio, così evito ulteriori pali infilati in posti poco appropriati. E poi avrei un’ansia pazzesca a sapere cosa pensa la gente di me, non ci dormirei la notte.
Preferiresti che nessuno si presentasse al tuo matrimonio o che nessuno si presentasse al tuo funerale? Mah, per quel che me ne importa possono stare tutti a casa in entrambe le occasioni (ho sempre pensato che se proprio dovessi sposarmi lo vorrei fare in comune, solo io e il mio futuro maritozzo, mentre per il funerale sarò morta e non lo saprò mai, quindi who cares?) ma dovendo scegliere preferirei non avere nessuno al funerale.
Preferiresti vivere nel mondo di Harry Potter o vivere una vita di lusso e fama in questo? A parte che il mondo è lo stesso (zii, un po’ di informazione sulle cose importanti, cazzo) vorrei una vita di lusso e fama nel mondo di Harry Potter.
Detto ciò, che programmi avete ragazzuoli spelacchiati per domani? Il mio programma prevede di andare a pranzo sul lago a fare una sorpresa a un mio amico che lavora al ristorante e poi andare con lui e amici a bere e mangiare senza ritegno alcuno in qualche parco vista lago.
Giornata tranquilla insomma, e voi? Party hard? Casa? Mare? Ditemi e fatemi rosicare un po’ se andate in posti fichi!
La domanda che sorge spontanea a questo punto è una sola: Sara, ma perché ti ostini a guardare film di melma? E le risposte sono due, mie cari spelacchiati: una è che così ho post per il blog, e due sono in sessione di esami e ho bisogno di guardare cose poco impegnative o i miei neuroni esplodono. Netflix poi è un ricettacolo di melma per queste cose, quindi lo trovate lì se volete proprio farvi del male fino in fondo e guardare ‘sta roba. Via, fuoco alle polveri.
Parto con una considerazione: ma se tu hai il budget di più o meno cinque euro e cinquanta centesimi, perché MINCHIA ti metti a fare un horror soprannaturale? Ma filma un documentario sul tuo cane, piuttosto, per l’amor d’Iiddio!
I personaggi principali sono tre. Come i moschettieri? No, come i porcellini della storia col lupo, direi. Elliot, la sua fidanzata Sasha e il suo migliore amico John, che hanno deciso di prender casa e andare a convivere. Poligamia? Amore plurimo? No, solo deficienza e inettitudine. La prima regola dell’amore club, oltre a non parlarne, è non andare a convivere con la tua fidanzata e il tuo migliore amico perché alla fine saranno cazzi per tutti (soprattutto per la tua ragazza, se capisci cosa intendo dire).
I nostri tre protagonisti arrivano quindi nella loro nuova casa: una catapecchia senza mobili, con vetri rotti, polvere ovunque, tappezzeria a fiori ORRIBILI, assi di legno rotte e chi più ne ha più ne metta ma loro sono tutti contenti come delle marmotte in primavera perché, come ovvio che sia, sono stupidi. Attività neuronale non pervenuta.
Lei fa un po’ la figa girlpower “non pensiate che io vi faccia da cameriera”, e loro “no, no tranquilla… però torna in cucina, donna, che hai sconfinato. E portami una birra. ” Vanno in cantina con la scema della situazione che è così tanto scema che non sa neanche camminare: fa mezzo passo e rischia di cadere e spiaccicarsi come una zanzara contro il parabrezza di un’auto; per fortuna c’è l’amico del fidanzato a salvarla… *occhiolino* La cantina fa schifo più o meno come il resto della casa ma trovano degli scatoloni con piatti e bicchieri intonsi. Questa cosa avrà un senso e un significato? Boh, lo scopriremo solo guardando oltre, però io ora vi chiedo di fare una premonizione: c’entreranno qualcosa/vorranno dire qualcosa o è solo una scena A CASO SENZA SENSO CHE FA PERDERE MINUTI DI FILM ?
Così, per vedere quanti ci azzeccano.
Poi cominciano i momenti deficienti tipici di ogni film horror, quelli che io ancora mi chiedo con che faccia li girino. Regà che lavorate nell’industria cinematografica, vi imploro: basta. Basta queste scene. B A S T A. Vi spiego. Sasha è da sola in camera e guarda in un anfratto con l’antina aperta quando all’improvviso sbatte la porta alle sue spalle (oddio oddio, ha sbattuto una porta, cose mai viste in un film horror, omg) e lei rimane lì come una cretina in mezzo alla stanza, fa qualche passetto qua e là e comincia a mugugnare “Elliot, non è divertente” Sai cosa non è divertente, zia? LA TUA FACCIA LA-TUA-FACCIA.
Andiamo avanti, che siamo solo a dieci minuti dall’inizio e qua di roba scema ce n’è a bizzeffe.
Festa grande alla corte di Francia, tutti a bere e ballare come dei cretinetti per festeggiare la casa nuova, c’è pure la famiglia del protagonista ed Elliot a un certo punto dice al fratello “voglio sposarmi e avere una famigghia anche io come te, sono un’anima di trecento anni nel corpo di uno sgallettato ventenne”… AH ZIOOOO, ma svegliati che la tua ragazza ti cornifica come un riccio in primavera e di avere una famiglia con te non ci pensa neanche di striscio.
La figlia del fratello (del cugino del nipote del cognato del lattaio) intanto entra in modalità Dora l’Esploratrice e trova una moneta d’argento nella stanza da letto dei cretini, e c’è pure un’inquietante ombra dietro di lei, ma ovviamente è scema, che ci si può fare, e non si accorge di nulla mentre trotterella qua e là spensierata come Tessa di After (che ormai è il mio termine di paragone per la stupidità).
Non c’entra niente con la trama ma ci tengo a dirvi di questa scena: a un certo punto John decide di giocare a baseball e Elliot fa “ma perché a un certo punto bisogna sempre giocare a baseball alle feste?” … Elliot, non so come dirtelo, ma solo tu e i tuoi amici DEMENTI giocate a baseball alle feste, la gente normale si droga. Quelli ancora più normali bevono e chiacchierano. E’ una nuova frontiera della sfiga la vostra, avete superato i nerd ormai, voi siete oltre.
Lui va di sopra e trova un quadretto strambo con scritto mille volte “non pensarlo, non dirlo” in una spirale (e lui come un pirla è lì che gira sto quadretto tutto il tempo per leggere ogni riga, ma ti rendi conto di essere stupido o dobbiamo farti un cartello?) e poi la scritta “MATTEO SALVINI” “THE BYE BYE MAN”. QUI L’UNICA CHE VORREBBE FARE BYE BYE SONO IO, A QUESTO FILM PERO’.
Un’amica di Sasha che è una sensitiva (e figuriamoci, pure le medium ci sono qua, mica ci facciamo mancare nulla) è venuta a benedire la casa e fanno una seduta spiritica. Elliot fa lo sbruffoncello di sto grandissimo ceppo di… avete capito, e io lo prenderei a mazzate sulle gengive. Fa lo scettico, no? Quello col quoziente intellettivo di un rospo fa l’intelligentone, mica ci crede a queste cose il grand’uomo. Elliot, mi senti? MA PRENDITI A SCHIAFFI. La spiritica intanto continua a dire cose sui defunti di ognuno di loro ed Elliot sclera un po’. Questo scemotto non ha capito una minchia di come funziona una seduta spiritica e va nell’altra stanza a nascondere le chiavi: “Se sei una sensitiva dimmi cosa ho nascosto e dove, che ho cinque anni e sono un bambino minchione”. MA NON FUNZIONA COSI, MA COSA DICI VAI A GUARDARTI GHOST, NON E’ NASCONDINO, RAZZA DI BABBUINO COL CERVELLO ATROFIZZATO, MA LO VEDI CHE SEI STUPIDO FINO AL MIDOLLO OSSEO?
La sensitiva lo sfanculizza in tre, due, uno e poi dice che sta arrivando qualcosa di oscuro, tipo Lord Voldemort, e comincia a urlare “non dirlo non pensarlo”; John, da bravo pirla quale è pure lui, chiede “ma cosa?” e indovinate IL GENIO ASSOLUTO cosa fa? Quello che non crede a nulla ed è più furbo di tutti? Lo pensa e lo dice: “The bye bye man”.
Via le luci, tutti morti, addio.
Nah, non è vero purtroppo ci spetta ancora più di un’ora di film.
Cominciano tutti ad avere delle visioni e a succedere cose strane: al coinquilino non si alza il pistolino mentre è a letto con la sensitiva (cosa che secondo me non è così strana. Zio, esistono dottori apposta, fai una visitina…), Elliot sente rumori bizzarri e ha la faccia da pirla (ah no è la sua), Sasha sembra sempre più malata, si comportano tutti in modo pazzerello e in più recitano come dei cani. Ho visto chiuaua recitare meglio, onestamente. (Forse il tipo che fa Elliot se la cava, ma la ragazza, l’altro e la sensitiva hanno davvero l’espressività di un acino d’uva.)
Succedono cose a caso, Elliot vede qualcosa di sinistro (e di destro) nella cantina, ha visioni di gente nuda travolta da un treno, Sasha continua a stare male e scarabocchiare mostri e frasi “non pensarlo non dirlo” un po’ ovunque… Boh. Qualcuno mi spieghi quando dovrei avere paura, grazie, perché per ora ho brividi di freddo per il condizionatore messo a meno trenta gradi.
La sensitiva ha un’allucinazione di una famiglia in mezzo ai binari di una ferrovia e va ad aiutarli ma viene spiaccicata da un treno, dunque schiatta, tira le cuoia, muore, passa a miglior vita: insomma, si leva dalle balle, lasciando un biglietto in cui diceva di voler far fuori anche i tre cretinetti.
MA MAGARI L’AVESSI FATTO, KIM. MAGARI.
Gli sbirri interrogano Elliot il quale aveva cominciato a fare ricerche su sto bye bye man scoprendo cose inquietantine, tipo che un ragazzino ha massacrato la famiglia dicendo che gliel’aveva detto il Bye Bye Man di farlo, e il tizio che aveva scritto un articolo a riguardo aveva deciso di non pubblicarlo e poi aveva poi ucciso dieci persone. Robette da poco neh?
Regà c’è una scena assurdissima in cui ci sono i nostri tre cretini davanti a una poliziotta ed Elliot continua a dire “John, Sasha, promettete di non dirlo, non ditelo a nessuno, dovete promettere, è lui che vi fa vedere cose che non esistono”… DAVANTI ALLA POLIZIOTTA, MA SEI NORMALE? Lui va in commissariato e dice delle cose ancora più pazze che lo farebbero sembrare uno psicopatico agli occhi di chiunque, ma la poliziotta è deficiente quanto chiunque in questo film e lo lascia andare. Lui dice supercazzole tipo “ma se tua figlia ti chiede com’è andata la tua giornata e tu hai visto gente smaciullata, glielo racconti?” MA COSA CAZZO C’ENTRA, COSA, COSA, COSA, COSA? Questo invece di “non dirlo non pensarlo” ha capito solo “non pensare” e dice cose a caso, ma cazzo!!! E lei lo lascia andare così, come se nulla fosse! Io non ho più parole a questo punto, mavaffanculo.
Elliot rintraccia la vedova del giornalista che aveva scritto l’articolo mai pubblicato su sto cazzo di Bye Bye Man e lei diventa la nostra eroina personale quando gli dice “tieni, prendi sta pistola e spara prima ai tuoi amici a poi a te.”
GRANDE, TI AMO.
Elliot torna a casa e trova John che sta cercando di pugnalare Sasha, allora prende e gli spara: ma colpone di scenona, era un’allucinazione e a cercare di uccidere John era Sascha, quindi lui ha sparato alla sua ragazza. (Tra l’altro le ha sparato a tre millimetri di distanza e non c’è una goccia di sangue, tutto molto credibile.)
Arriva finalmente il Bye Bye Man, che io a questo punto mi immaginavo con le sembianze degli N Sync nel video di “Bye Bye Bye”, invece è un teschetto fatto male che potrebbe far paura quanto Lupo Lucio della Melevisione più o meno.
Fotogramma del film eh, ma a chi fa paura una roba così?
E niente regà, prende tutto fuoco, Elliot rimane mezzo ustionato, alla fine mentre lo portano in ambulanza c’è la poliziotta scema che gli chiede di dire che cazzo sta succedendo e lui rantola un “bye bye…”, va via l’audio e non si sa se abbia finito la frase o no ma io spero di si e che muoiano tutti, dal primo all’ultimo, perché sono arrivata al limite.
Ah, vi ricordate i piatti e i bicchieri intonsi? Mai più nominati. Mai.
Aluuuura Spelacchiati del mio cuore, dopo il post serissimo dell’altra volta torniamo alle vaccate va. Non so perché io abbia deciso di guardare questo film avendo sentito parlare del libro (guardatevi i video di Ilenia Zodiaco su youtube, fa schiattare!), sarà il gusto dell’orrido? Comunque so che rispetto alla versione romanzesca è mille volte meglio perché hanno tagliato tutte le parti semplicemente ABERRANTI che Anna Todd aveva messo.
Ma mettiamoci a parlare di questo straordinario capolavoro cinematografico, questa perla rara, questa opera somma.
Il film si apre con la nostra gallinella protagonista, Tessa, che tiene in mano uno scatolone: deve trasferirsi al college, una roba mai vista prima, neh? Questo film trasuda già originalità da ogni poro della pellicola.
Non so bene in che college lei debba andare, probabilmente l’Università della vita, perché sua madre la guarda e le fa “hai preso la torcia?” …La torcia? Al college serve la torcia? A parte che ormai si usa il flash del telefono, svegliona, ma con tua figlia che se ne va di casa l’unica cosa fondamentale che non deve dimenticare assolutamente è la torcia?
Primi cinque minuti e già capiamo che tutti i personaggi sono dei deficienti. Tutti. Non se ne salva uno, giuro. La madre è una sciroccata totale che, torcia a parte, sembra avere una crisi isterica quando vede la coinquilina della figlia: una riccia con le autoreggenti e un top grande quanto un fazzoletto che si fuma una sigaretta sul letto. Praticamente me.
Tessa la convince a non demolire l’intero edificio e non rompere le balle a tutti per farle cambiare stanza (quanta fiducia in sua figlia comunque, pensa che una che vedrà mezz’ora al giorno possa traviarla completamente…)
Conosciamo anche il fidanzato di Tessa, che è un invertebrato. Un mollusco senza spina dorsale.
Noah, il fidanzato
Per salutarsi cosa fanno? Si abbracciano, con tanto di dondolio sul posto. Ma cazzo ma ficcale la lingua fino alle tonsille, non la vedrai per mesi porca vacca! Pure la coinquilina, Stef, le dice “ah beh carino tuo fratello”!
Ahimè però pure la coinquilina è irrimediabilmente scema. “Ma chi si porta i libri al college?!” Ehm, non so come dirtelo… chiunque abbia almeno un quoziente intellettivo superiore ai sette punti?
Passiamo alla scena dopo e sembra che abbiamo cambiato film e sia partito accidentalmente Grease: Tessa in maglietta bianca e gonna azzurra fino alle caviglie che con lo zainetto da scolaretta va a lezione arrivando con un anticipo allucinante, tanto che pure il bidello quando arriva pensa “minchia che patetici”. Plurale perché intanto ha incontrato un altro scemo, Landon, pure lui in anticipo, e manco a dirlo i due già sono migliori amici del mondo. Inseparabili. Sono già li con le collanine con metà cuore ciascuno. Ma andate a razzolare in un posto molto lontano da me, per favore!
Finalmente conosciamo il nostro spennacchiato protagonista maschile, Hardin Scott(scusate, ma come nome non suona proprio male? Non sarebbe stato mille volte meglio Scott Hardin? Opinione mia): lei nelle sue stanze esce dal bagno con solo l’asciugamano addosso, essendo una decerebrata senza vista laterale non si accorge che sul letto della coinquilina c’è un ragazzo e quando finalmente lo vede schizza per aria, terrorizzata. Tessa abbastanza giustamente gli dice “zio, puoi uscire un attimo che devo cambiarmi e non ti conosco?” ma lui fa lo stronzetto già di prima mattina “vai tra che non ti guardo, schifezzuola ambulante, mi fai ribrezzo come una lumaca senza guscio”. E lei che fa? Continua per dieci minuti a chiedere “Stef lo fai uscire? oh esci? te ne vai che devo cambiarmi?”
MA OOOOH, PRENDI I TUOI CAZZO DI VESTITI DA NONNETTA E CAMBIATI IN BAGNO SE NON VUOI CHE TI VEDA MEZZO LEMBO DI PELLE, NON SCASSARE LE BALLE PER TRE MINUTI DI FILM!
Ma cazzo! Una ci prova a restare calma per i primi quindici minuti di film almeno ma qui mi tirano fuori dalla grazia.
Stef la invita a una festa e le due vanno a prepararsi; Stef è praticamente nuda, Tessa ha un vestito di pizzo rosso, a manica lunga, che arriva al ginocchio. “E’ un po’…formale.” “Mi hai detto di essere me stessa…” SI MA NON PENSAVA FOSSI IL DEMENTE COLOMBO AL FEMMINILE, FORSE. Lasciamo perdere.
Giocano ad obbligo o verità. Tessa dice la prima cosa sensata da quando è iniziato il film: “Ma non è un gioco da bambini?” E Molly, la stronzetta di turno incollata ad Hardin, le fa “non come lo giochiamo qui”. Senti Kill Bill delle poverette, che cazzo stai dicendo. Cosa vuol dire? Come lo giocate li, che l’obbligo è tagliarsi una mano? Ma sei più deficiente addirittura di Tessa, porca vacca? No, effettivamente più deficiente di Tessa non si può essere perché lei sceglie “verità” e Molly, che io chiamerò Molliccia, le chiede il posto più strano dove ha fatto sesso. Risposta di Tessa? “Passo”. MA NON SI GIOCA COSI, GENIA! SE SCEGLI VERITA RISPONDI, AL MASSIMO SWITCHI IN OBBLIGO, MA IL PASSO NON ESISTE, CHE CAZZO SEI A PASSAPAROLA? MA POI NON PUOI DIRE UN POSTO A CASO? FAI COME CHIUNQUE PER SOPRAVVIVERE IN SOCIETA: MENTI! No, lei non mente mai, è troppo scema pure per quello. Tutti quindi capiscono che è vergine ascendente sagittario. Passa quindi all’obbligo: “okay allora… devi dare un bacio ad Hardin”. Hardin va da lei, già con il pene di marmo e la lingua a martello pneumatico e lei, che ha capito perfettamente come si gioca, che fa? Si alza. “Non voglio più giocare”. E se ne va. … Scusate ho bisogno di un secondo per prendere fiato.
MA VAI A SCAGAZZARE, CRETINA. Verità no perché è pazza, e l’obbligo no perché sia mai limonare un figo a una festa, per carità, ma oooooh…
Altra scena ALLUCINANTE di lei al telefono con il fidanzato-fratello, Noah, il quale le fa il cazziatone perché ha osato andare a una festa e bere un goccio d’alcol “eh mi hai deluso, da te non me l’aspettavo, pregherò per la tua anima, non ti riconosco più, ho tremila anni e sono un’antica anima nel corpo di un pirla…” Se uno provasse a dirmi quello che le dice lui me lo mangerei, giuro. G I U R O. Con maionese come accompagnamento, per di più. Lei dimostra di avere un vago senso di dignità e gli mette giu il telefono, torna alla festa, va in una stanza piena di libri e lì ovviamente arriva Hardin che si mette a citare Cime Tempestose; dialoghi sconclusionati di una tristezza incredibile, stanno per limonarsi quando lei si ricorda di essere stracazzamente fidanzata (con uno insopportabile eh, ma pur sempre fidanzata) e si defila alla velocità della luce lasciando quel faccia di tolla solo come un gambo di sedano.
Cambio scena, lezione di letteratura inglese, Hardin e Tessa partono con un dissing sfrenato che neanche i peggiori rapper di Caracas riguardante “Orgoglio e Pregiudizio” ma che ovviamente (pateticamente) è un continuo tirarsi frecciatine e rendono lampante a tutti che entrambi sono degli analfabeti funzionali di ultima generazione e che di quel libro non c’hanno capito neanche il titolo.
Come se non fosse abbastanza ci si mette pure la professoressa: “questo è il potere di un buon libro”. MA QUESTO COSA, VEDERE DUE DEFICIENTI TIRARSI SUPERCAZZOLE A VICENDA? MA TI SEI ACCORTA CHE NON PARLAVANO DI DARCY ED ELIZABETH ALMENO? Ci mancava solo che uno dei due finisse con “tarapìa tapiòco” e pernacchione.
In caffetteria i due acefali si rincontrano. “La vuoi vedere una cosa?” chiede lui, e lei già si bagna pensando tirerà fuori il pene. “E’ un posto…” E i due vanno. Quale sarà questo posto incredibile? Visto che c’è un’abbondanza di originalità disarmante, il luogo preferito di Hardin Scott è un cazzo di lago. Ovviamente deserto, solo lui sa che esiste un lago enorme nei dintorni, no? I due si mettono a nuotare come tartarughe marine e poi finalmente si limonano come se non ci fosse un domani; poi giustamente vanno a farsi un panino ma vengono interrotti da Molliccia e un altro amico inutile. Hardin fa tutto lo strano quindi Tessa si indispettisce “ti vergogni di me?” e poi gli dice che vorrebbe mollare Noah -il fidanzato- per stare con lui ma a queste parole ad Hardin quasi parte un embolo. “Ma sei hai messo il cervello nel frullatore e te lo sei bevuta? Ma chi ci vuole stare con te? Se vuoi mollare il tuo fratello-ragazzo fallo ma non stiamo insieme io e te”.
Bom, fine del mondo, lei è distrutta, a pezzi, demolita come il ponte Morandi. Ora. Lui è uno stronzetto eh, questo è indubbio, ma lei che aspettative incredibili si era fatta? Zia, vi siete baciati una volta in un lago, lui non ha mai neanche detto di essere interessato… Se fossi Salvini ti urlerei un bel “SVEGLIAAAA” dritto in faccia.
Quando si parla di pirli spuntano le corna e compare un Noah selvatico con un mazzolin di rose e di viole perché, giustamente, c’aveva voglia di rivedere la sua tipa non sapendo di essere diventato un cervo nel giro di una settimana.
Tessa e il boyfriend vanno a un falò dove si mettono tutti in cerchio a fare un altro gioco tipico del college: succhia e soffia, ovvero una stronzata che non sto neanche a spiegarvi, fatto sta che uno cerca di limonarsi Tessa e Hardin sclera e lo pesta.
Stessa sera, piu tardi mentre Noah dorme Tessa viene chiamata da Landon -che è il fratellastro di Hardin- perché il nostro picchiatore pazzo ha sclerato distruggendo un po’ la casa e a quanto pare ha fatto il nome di Tessa.
Ora, io dico.
‘Sto scemo ti ha trattata a pesci in faccia, c’è il tuo fidanzato che ti ha fatto una sorpresa e tu che fai? Vai da Hardin? NO.
Hardin che tra l’altro è incazzato perché il padre si risposa e dice “dovresti vedere in che topaia vive mia madre”… qualcuno mi spiega il nesso? WHAT?
Lui fa cadere una bottiglia, lei è così scema da riuscire a tagliarsi appena tocca un vetro quindi lui parte in versione Grey’s Anatomy e la medica, poi si scusa, si dichiara, si limonano, eccheppalle, ma perchè lo sto guardando, qualcuno mi fermi.
Lei la mattina dopo torna da Noah, che comunque forse è quello più intelligente tra tutti ‘sti cervelloni (il che è tutto dire) e capisce che le sue corna ora sono diventate praticamente quelle di un’alce; si incazza ma è comunque un signore quindi non le dice un cazzo, prende, sale in macchina e la investe. Non è vero, non è vero, però nella mia testa è andata così, mi avrebbe fatto schiattare dal ridere. Purtroppo sale in macchina e se ne va lasciandola come la scema che è “Noah, no, ti prego, volevo parlartene, sono confusa…” MA NON SEI CONFUSA, SEI UNA CAZZO DI PERSONA CHE TRADISCE IL FIDANZATO, VERY COMPLIMENTS.
Una foto di Noah
Momento del cazzo tra Tessa e Hardin che si mettono a parlare di Noah.
“Lui è il mio migliore amico… ma tu sei molto di più” MA COSA STAI DICENDO, MA COSAAAA? MA LO CONOSCI DA DUE SETTIMANE, DI COSA STAI PARLANDO? DIGLI “LUI ERA IL MIO MIGLIORE AMICO MA TU SEI UN BONAZZO TANTO CHE MI SI APRONO AUTOMATICAMENTE LE ZAMPETTE APPENA TI VEDO”! No, lui è molto di più. Molto più deficiente, senza dubbio.
Poi si passa a una scena completamente senza senso: loro due che per fare i fighi rimangono in biblioteca nascosti oltre l’orario di chiusura a leggere (perché loro sono intellettuali, capite? Si comportano come dei cinquenni, ma loro leggono quindi sono intelligenti) e vengono pure scoperti. Ma poi io dico, nella mia università credo che come minimo ti defenestrano se fai una roba del genere. Ti appendono per i pollici. Poi non vorrei dire, ma esistono le telecamere ormai, col cazzo che la passate liscia.
Ma poi arriviamo alla follia totale quando lei e Hardin sono a letto mezzi nudi ed entra la madre di lei, che sì, sapevamo già essere una decerebrata, però non pensavo così tanto. Madre e figlia cominciano a urlare cose sconnesse e senza alcun senso “Lo molli e ti rimetti a studiare, ti stai rovinando la vita!” “Mamma se la tua vita ha fatto schifo non è un problema mio!” “PRIMA GLI ITALIANI!” “CAROLA DEVE MARCIRE IN GALERA!” e così via finché sua madre non si incazza di brutto e parte con la minaccia suprema: non paga più il college se lei non molla Hardin. Tessa però se ne sbatte le natiche.
Cose a caso, loro vanno a convivere in un loft super figo, vanno alla festa di fidanzamento del padre di Hardin, lui le racconta del passato strappalacrime e bla bla bla, cose inutili, scene senza senso finché finalmente arriviamo alla svolta: Molly svela a Tessa che la sera di obbligo o verità Hardin aveva detto che il suo obbligo sarebbe stato far innamorare ‘sta ingenuotta per poi mollarla malamente.
ZAN ZAN ZAAAAN
Sconvolgimento a mille, Tessa ha gli occhi grandi quanto piatti da pizza, Hardin c’ha una faccia da schiaffi che mamma mia il nervoso, e niente sono scene surreali! Lui non dice NIENTE, lei sta li a piangere praticamente in silenzio e lui non si giustifica, non parla, non fa nulla! E lei dovrebbe essere incazzata come una iena del Re Leone e tutto quello che gli dice è “sei un bugiardo!”. Un bugiardo? Ma quello è uno stronzo di prim’ordine, un pezzo di fango, lo sterco di uno scarabeo stercocario! Sfogati Tessa, sant’Iddio!
Se ne va, torna dalla madre a fare opera di pentimento, fa pace con Noah (io fossi stata in Noah col cazzo che le avrei rivolto la parola, ma lui è una persona migliore di tutti noi), si iscrive a uno stage (che le aveva proposto il padre di Hardin… A’ RACCOMANDATAAAAA), va avanti con gli esami e ignora il pirletto supremo fino a che a fine ora di letteratura la prof la chiama e le da il saggio scritto da lui. Un tema delle elementari, pieno di supercazzole e frasi profonde che non vogliono dire NULLA. Il vuoto cosmico. Lei però capitola e il film si chiude con loro due al lago seduti sul pontile.
…Mamma mia. Allora, ho visto cose peggiori con personaggi più fastidiosi, per carità, ma mi sono comunque saltati i nervi più volte. Ma poi c’è un problema di montaggio, le scene sono completamente slegate tanto che a volte non si capisce proprio quanto tempo sia passato e perché è cambiato così repentinamente tutto.
BOH!
E voi l’avete visto? Che ne pensate? Siete impazziti tutti per Hardin e l’attore che non sa neanche cosa voglia dire avere un’espressione facciale?
La prima volta che c’ho pensato seriamente ero in Germania in vacanza studio in un piccolo paese pieno di verde e di cose da fare.
Ero lì da un paio di settimane, mi ricordo che ero di pessimo umore. Avevo pensato che cambiare aria, fare un viaggio, iniziare una cosa del genere mi avrebbe fatta sentire molto meglio. Erano già mesi (forse anni) che stavo male senza sapere perché, scoppiavo a piangere a dirotto nei momenti più impensabili, mi sentivo all’improvviso al colmo della disperazione e volevo soltanto passare le mie giornate sdraiata per terra a fissare il soffitto. Rendermi conto che neanche cambiare aria e andare in Germania aveva aiutato il mio stato di salute mentale mi ha fatta stare ancora peggio.
Il mio coinquilino era un cuoco e in cucina c’erano dozzine di coltelli di tutte le forme e dimensioni, manco fosse Chef Tony della Miracle blade. Come quelli dei film horror, coltelli grossi quanto un mio avambraccio mi guardavano mentre io ero seduta sulla poltrona di fronte a loro; quella sera ero in una specie di trance, passava il tempo ma io non riuscivo a fare niente. Sono rimasta seduta per ore. In quel periodo, prima degli psicofarmaci quindi, mi capitava molto spesso di sentirmi estraniata dal mondo, come se tutto succedesse in una galassia lontana lontana da me. So che è molto difficile da capire, non credo ci siano parole per descrivere quella sensazione di totale annullamento; mi sembrava di non poter provare più niente, e il dolore fisico pareva mille volte meglio di quello spaventoso nulla che mi pervadeva -e che tutt’ora a volte mi pervade-.
Penso me la ricorderò per sempre, quella sera; sono rimasta per ore a immaginarmi la scena. Il sangue. Il sollievo.
Una cosa che cambia molto in base alle fasi della mia depressione è appunto il mio pensiero verso la morte. Ora, per esempio, mi fa paura, vorrei non succedesse mai. Durante le crisi depressive invece sembra davvero un grandissimo favore, un jolly, un “okay, okay, per quanto vada male c’è quella via di uscita, non disperarti perché c’è un modo per non stare più così”.
Fino a quel momento il suicidio era stato parte dei miei pensieri in maniera molto più marginale; seducente, ma mai così vivido. Da quel giorno in poi invece è diventato un pensiero fisso, quasi ossessivo.
Ho cominciato a pensarci ogni singolo giorno, quasi senza interruzioni. Non vi darò i dettagli più crudi e più distorti dei miei pensieri.
Ma torniamo a noi; dopo due mesi sono tornata in Italia e ho conosciuto il Pirla, il famoso Pirla. Mi ha stravolta. Mi faceva stare bene, uscivo con lui e mi sentivo per la prima volta da anni viva ed euforica e quando tornavo a casa pensavo soltanto al weekend successivo, quando lo avrei rivisto. Avevo di nuovo un motivo per aspettare un domani.
Anche adesso è così, in effetti, forse per questo non riesco proprio a lasciarlo andare, questo maledetto Pirla che amo così male.
In ogni caso, il sollievo grazie a lui è stato solo momentaneo e tra una cosa e l’altra ormai i miei pensieri erano spesso e volentieri in caduta libera; pensavo alla morte e stavo seduta sotto alla doccia per ore, piangendo da sola, e alla fine la mia parte più razionale ha preso il sopravvento: non stavo bene, mi serviva una mano.
Sono passati quasi due anni da quella sera in Germania, io sto meglio -non bene ma meglio è già tanto!- le mie crisi sono molto più sporadiche. Capitano tutt’ora periodi in cui è proprio una guerra alzarmi dal letto e smettere di piangere e mettere a tacere quella sensazione orribile di vuoto che si espande dentro di me e mi fa sentire lontana da tutto e da tutti, come se fossi in una trasparente, inavvicinabile cella di isolamento che tutti ignorano. Capitano, ma va meglio. Li gestisco meglio. So che passano, quei momenti, quindi sì a volte rimango immobile giorni interi aspettando che passino, altre volte riesco a costringermi a fare qualcosa, tenermi impegnata, muovermi.
Spero, spelacchiatini miei, di non avervi intristiti o turbati con questo post nato totalmente a caso, non era quella l’intenzione. Penso sia importante parlare di queste cose, per quanto sia difficile mettere in parole quello che penso e che provo a riguardo… E’ quasi esasperante cercare di descrivere una cosa del genere, abbiate pazienza con me e con chiunque vicino a voi abbia di questi problemi. Fatemi sapere se vi ho ammorbato fin troppo con questi post o se per voi può essere in qualche modo interessante. Per me è sicuramente terapeutico, mi sento già un po’ più leggera adesso.
Siamo nel cortile di un locale, nel retro, all’aria aperta. Stiamo parlando di David Foster Wallace e del suo suicidio.
Stiamo seduti vicini su una panca circolare intorno ad un grosso albero; se non fossimo io e il Pirla i soggetti della scena sarebbe tutto quasi romantico; c’è anche una lucciola che lampeggia vicino alla siepe, solo per noi, ma nessuno dei due commenta.
Non parliamo molto e lui non mi guarda. Non mi guarda quasi mai, in realtà, evita sempre i miei occhi. Io invece i suoi li guarderei per ore.
“Credo di aver capito che animale sono, comunque” esordisco a un certo punto, rievocando una conversazione che avevamo avuto in compagnia qualche sera prima.
Mi lancia un’occhiata.
“Sono abbastanza sicura di essere una falena. Sai, di quelle grigette e marroncine, bruttine, che continuano a sbattere contro una lampada finché non stecchiscono.” Non credo sappia di essere lui la lampada, al momento. Lui sbuffa fuori il fumo dalla bocca “Sicuramente una somiglianza c’è: avete la stessa peluria.”
Cretino.
Anzi, Pirla.
Gli do una sonora pacca sul braccio e lui ride.
Chissà se lo sente il mio cuore quanto si agita quando lui ride.
“Forse hai ragione, però” considera dopo un po’ “il problema è che tu… non so come o perché, ma tu vedi solo la luce, e ti sembra anche molto più accecante di quello che è in realtà. Non vedi i fili di tungsteno tutti sfilacciati, la ceramica sporca, la lampadina che sta per fulminarsi… “
“Qui l’unica che sta per fulminarsi sono io, mi sa.” “No, tranquilla, su questo non ci sono dubbi: tu sei già più che fulminata.”
Stiamo un po’ lì. Fumiamo, non parliamo molto; ci basta stare soli insieme per essere più tranquilli. O almeno, per me è così. Vorrei appoggiare la testa alla sua spalla e respirare forte il suo profumo, ma credo che questo lo farebbe scappare alla velocità di Speedy Gonzales; si lascerebbe dietro solo una scia di polvere; Mi devo ripetere sempre la stessa frase come un mantra: non mi vuole.
Allora incasso la testa tra le spalle e penso che anche se non è molto potrebbe bastarmi per sempre.
Bom, ve la butto qui così questa foto delle mie zampette ricoperte da libri fighi. Sono quattro autoregali che mi sono fatta per il mio compleanno, libri che volevo da una vita e che e che al momento (fino al 30 giugno) saranno disponibili -insieme a tutto il catalogo tascabili- col 25% di sconto in tutte le librerie che vendono Einaudi. BUTTATEVI A CAPOFITTO, MIEI PRODI, e soprattutto fatemi sapere cosa comprerete!
Infinite Jest, di David Foster Wallace: Sono a pagina 50, è un libro stranissimo. Non avevo mai letto nulla di Wallace, ho voluto iniziare col botto: devo abituarmi perché è destabilizzante, ma mi sta stregando. “In un futuro non troppo remoto e che somiglia in modo preoccupante al nostro presente, la merce, l’intrattenimento e la pubblicità hanno ormai occupato anche gli interstizi della vita quotidiana. Le droghe sono diffuse ovunque, come una panacea alla noia e alla disperazione. Finché sulla scena irrompe un misterioso film, Infinite Jest, cosí appassionante e ipnotico da cancellare in un istante ogni desiderio se non quello di guardarne le immagini all’infinito, fino alla morte. Nella caccia che si scatena attorno a questa che è la droga perfetta finiscono coinvolti i residenti di una casa di recupero per tossicodipendenti e gli studenti di un’Accademia del Tennis; e ancora imbroglioni, travestiti, artisti falliti, giocatori di football professionistico, medici, bibliofili, studiosi di cinema, cospiratori.”
L’Arminuta, di Donatella di Pietrantonio: Ragazzi, l’ho finito in un giorno e mezzo. Adoro il modo in cui è scritto, come la Pietrantonio accosta le parole nelle frasi riuscendo a evocare tanto con poco. “Ci sono romanzi che toccano corde così profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con “L’Arminuta” fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia così questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche più care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l’Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo. Ma c’è Adriana, che condivide il letto con lei. E c’è Vincenzo, che la guarda come fosse già una donna. E in quello sguardo irrequieto, smaliziato, lei può forse perdersi per cominciare a ritrovarsi. L’accettazione di un doppio abbandono è possibile solo tornando alla fonte a se stessi. “
4,3,2,1 di Paul Auster: “A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport o inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy. Paul Auster ha scritto una sinfonia maestosa suonando i tasti del destino e del caso: un libro che mette d’accordo Borges e Dickens, un’avventura vertiginosa e scatenata, unica e molteplice come la vita di ognuno. “
Walden, Vita nei Boschi, di Henry David Toureau: “Nel luglio 1845 Henry Thoreau, a ventotto anni, lascia la sua città natale e va a vivere sulle rive del lago Walden, in una capanna da lui stesso costruita, e vi rimane oltre due anni. Nella quiete dei boschi coltiva il suo orto, legge, osserva gli animali, passeggia nella natura o fino a qualche villaggio vicino, scrive, fa piccoli lavori in casa, nuota. Thoreau vuole “marciare al suono di un tamburo diverso” e cerca la libertà immergendosi nei ritmi della natura. Testo seminale della consapevolezza ambientalista e caposaldo della controcultura americana, “Walden” è il resoconto autobiografico di questo esperimento di vita solitaria, la cronaca quotidiana di un ritorno alla semplicità, una dichiarazione d’indipendenza dalla pochezza morale di una società dedita all’accumulazione di ricchezza.”
E per chi cerca smalti che non costino un patrimonio ma che durino parecchio senza sbeccarsi alla prima occasione io mi sto trovando alla grande con quelli di Naj Oleari: 8 euro, colori classici e bellini più qualche colore pazzerello, e siamo a posto per l’estate.
Io compio 25 anni (e qui può benissimo partire il pernacchione collettivo, non importa nemmeno a me questa cosa) ma -rullo di tamburi- il blog ha appena raggiunto gli 800 followers! 801 per l’esattezza, pazzesco!
Piccolo momento sdolcinato: quando ho aperto questo blog non avevo la minimissima idea di dove sarei andata a parare, volevo uno spazietto mio dove chiacchierare per lo più di film e libri, ma poi ha preso tutto una via diversa e ora parlo praticamente di tutto quello che mi passa per la testolina bacata che mi ritrovo, con voi che non solo mi sopportate, ma mi supportate e mi date pure corda. A volte leggo i vostri commenti e mi fate morire dal ridere ma ci tengo a farvi sapere che quando sono presa male e sono in una delle mie crisi depressive spesso vado a rileggermi i commenti con le vostre esperienze e il vostro sostegno. Consapevolmente o inconsapevolmente mi avete aiutata molto in diverse occasioni, spelacchiati che non siete altro, quindi GRAZIE!
Okay basta essere carini e sdolcinati visto che non è proprio una cosa da me e mi viene pure male. Presto arriveranno nuovi articoli più o meno seri, ce n’è uno a cui sto lavorando da giorni e giorni ma continua a non soddisfarmi appieno il che comincia a mandarmi in isteria. sempre che il caldo non mi elimini prima. Non so voi ma io ora ho la forma e la consistenza di Slimer dei Ghostbusters, ancora qualche grado in più e penso andrò in autocombustione.
L’episodio si apre con una lunghissima e lentissima marcia di Cretyrion tra le macerie di Approdo del Re, che ora più che approdato ‘sto re sembra si sia proprio schiantato come Superman con l’astronave. Detriti di qua, morti di la, Tyrion passeggia in tutta tranquillità fino alla Fortezza Rossa dove a quanto pare è crollato solo il pezzo di intonaco sotto cui c’erano Cersei e Jamie. Il resto è integro. Boh, sarà il karma, a me ha ricordato quando qui in Italia crollavano pezzi di muro dalle scuole.
Momento piagnucolio: in fondo sono solo trecentoquattro stagioni che Tyrion ogni volta che può si mette a urlare “nessuno vuole vedere Cersei morta più di me!” “Non vedo l’ora che schiatti quella là!” e cose del genere. Ora che è successo però è lì che piagne, si dispera, si strugge… MA SEI NORMALE?
Ci spostiamo dunque in Germania nel ’40 con il nuovo cancelliere che fa un annuncio alla nazione.
Ah no, scusate, ho sbagliato.
Avete presente Scar ne “Il Re Leone” quando canta tra le iene? Uguale. Daenerys ti manca solo la cicatrice al sopracciglio.
“Libereremo tutti i popoli del mondo sparpagliando sangue e fuoco come se fossero caramelle! Da Grande Inverno a Dorne, da qui a lì, da su a giu!”
Niente, si è bevuta il cervello, che vi devo dire.
È andata, partita per la tangente.
Tyrion allora va li e tutto incazzato le dice “hai bruciato la citta, ma chi ti credi di essere? Giusy Ferreri?” e lancia via la spilletta “Sai questa mano della regina dove puoi ficcartela?”
E lei è tutta sconvolta e risentita, come si permette questo qui a ricordarle che ha fatto un massacro? “Oh, coso alto un metro e uno sputo, va che mi ricordo di te che hai liberato tuo fratello alle mie spalle! Guardie, mettetlo al gabbio!”
(Che poi lei non era quella che “non farò prigionieri, io non creo schiavi”?)
Bravo Tyrion, come sempre le azzecchi tutte. Tutte. DEVI MORI’
Cretyrion.
Jon va a trovare il Folletto e qui parte il dialogo dei deficienti: Tyrion cerca di far capire a quel ciolla di Jon che la sua amata Dany sta svalvolando, ma Jon è pirla fino al profondo della sua anima.
“So che è passato tutto in sordina e potresti non essertene accorto, ma ha bruciato vivi i bambini”
“Ma è la mia regina.”
“Donne, anziani e bambini civili, senza motivo, e progetta di farlo in tutto il mondo!”
“È anche la tua regina”
“Vuole continuare a ammazzare persone a caso, è impazzita!”
“È la nostra regina”
“Jon cazzo!!”
“Rotoloni regina, pizza Regina, VAGINA!”
Però basta che Tyrion dica “va che ucciderà anche le tue sorelle” che Jon prende, va da lei, si sbaciucchiano e poi sbeck, la trafigge al cuore con un pugnale creando un arrosticino di Madre dei Draghi.
Ora.
Voi ditemi. Quando non era un cazzo di nessuno Dany era circondata da Immacolati e Dothraki che appena uno muoveva un baffo nella sua direzione sguainavano scimitarre e katane, e ora lei se ne sta in giro da sola in un posto fatiscente e appena razziato e la guardia più vicina è a circa tremila chilometri da lei.
Ma il cazzo di realismo dove lo abbiamo lasciato, a Narnia?
Il momento onestamente piu triste della puntata è quando Drogon arriva e scopre che la sua mammina è muerta. PICCOLINO QUALCUNO GLI DIA UNA CAREZZINA SUL MUSO SQUAMATO VI PREGO, DROGON TI ADOTTO IO VIENI QUI, TI VOGLIO BENE
In preda alla furia il nostro amico squamoso si mette a sbruciacchiare tutto e distrugge il povero trono di spade; secondo me lo ha scambiato per un altro drago, visti gli aculei.
Poi… boh da qui in poi c’è il delirio. Delirio totale. Secondo me hanno messo in un boccione i nomi delle persone meno probabili a salire sul trono e hanno estratto. In lizza c’erano Paperino, Fratel Coniglietto e Bran.
Posso dirlo io?
Ma vaffanculo.
Bran? BRAN? Quell’essere inutile che dalla prima puntata ci fracassa le balle in maniera sconsiderata con le sue visioni e le sue paturnie e “non sono piu bran ora sono il corvo con tre occhi, l’anatra con sei orecchie, il cuculo con quattro becchi“, sa le cose e non dice niente a nessuno, rovescia gli occhi come un imbecille ogni volta che la situazione si fa importante… MA OOOOOOH MA CHE STIAMO FACENDOOOOOO
Già so come andrà il suo mandato, ve lo dico io:
“Vostra maestà il contadino chiede udienza per parlare del raccolto”
“Io non sono vostra maestà, io sono il chiurlo a dodici chiappe. Ora devo andare” gira gli occhi e addio, chi s’è visto s’è visto.
Al concilio comunque Sansa non perde occasione di rompere i coglioni.
“Il nord ne ha passate tante, non si inchinerà di nuovo”
(Solo il nord ne ha passate tante, porca di quella vacca ladra miseriaccia, neh? Stai parlando in una città distrutta che ha vissuto sotto il dominio di Cersei Lannister, che cazzo vuoi dire a quelli di Approdo del Re? Che ne hanno passate poche? Mentecattaaaaaa)
“Ah okay, allora Nord indipendente.”
E vedi gli altri che si guardano allibiti sentendosi stupidissimi, della serie “cazzo, dovevo pensarci io a chiedere l’indipendenza”.
Vermegrigio intanto è impazzito alla grandissima, Daenerys in confronto era sana di mente e poteva dirigere un ospedale psichiatrico. Questo ammazza di qua e di là come si uccidono le zanzare in estate qua in Piemonte e nessuno gli dice niente.
Momento di un patetismo sfrenato: Brienne diventata Cappa Bianca scrive la storia di Jamie Lannister piangendo. Avrà scritto delle sue eroiche imprese: “quattro minuti senza preliminari” “lui sì che era un drago a letto” “avrà avuto anche una mano d’oro, ma con quella mano faceva magie” “Mi ha rovinato il sesso con le persone con due mani”.
Cretyrion imprigionato sta lì a riflettere come uno specchio per giorni e giorni, poi viene imprigionato anche Jon e quello non si mette a riflettere neanche per un secondo, ve lo dico io. Avrà passato il tempo a dire “lei era la mia regina”.
Come ci insegna il caro Alex Britti il tempo va, passano le ore e si riunisce la compagnia dei cretini capitanata da Bran: tutti in semicerchio a disquisire di vaccate. Sansa, Arya, Brienne, lo sconosciuto principe di Dorne, Yara Greyjoy, uno zio a caso degli Stark, Bronn, Davos, Samwell, Vermegrigio e pure Tyrion che arriva in manette come prigioniero di guerra degli Immacolati.
Parte il pippone di Cretyrion, lo spiegone per tutti noi spettatori. “dovete capire questo, ora vi spiego per filo e per segno quest’altro perché chiaramente il vostro cervelletto non ci può arrivare, questo è stato fatto per quello, ora parlo per mezz’ora perché dobbiamo arrivare a un’ora e venti di puntata, e adesso dovete scegliere un re perché qualcuno a governare i Sette Regni deve starci.”
Si mettono tutti lì a fare la ruota come i pavoni per mettersi in mostra, ma tanto ci pensa Tyriozzo nazionale -che avrebbe il divieto di parlare e sceglie pure il regnante, capite?- a dire che a governare non ci vuole Salvini ma Bran lo Storpio. Minchia ragazzi ma si può avere per re uno che come titolo ha “Lo Spezzato”? Almeno fosse “Lo Spezzatino”, io approverei, ma così è inaccettabile.
Buonismo da tutte le parti, non ci saranno mai più guerre, visto che Bran non può avere figli da ora in poi il Re verrà scelto democraticamente (seh, voglio vedere il successore di Bran quando figlierà come una marmotta se non vorrà piazzare un figlio sullo scranno)… Boh. Ma poi qualcuno può dirmi secondo quale criterio ‘sti deficienti hanno l’autorità di decidere una roba così importante? Loro che non fanno un cervello in venti?
Ma non è finita qui, la sagra delle strunzate va avanti e c’è una scena AGGHIACCIANTE del Concilio Ristretto: Tyrion come Primo Cavaliere, Davos non mi ricordo cosa fa, Bronn Maestro del Conio, Brienne qualcosa della Guardia e Sam come Arcimaestro.
Credo non mi lamenterò mai più del nostro governo.
C’è pure una scenetta di una tristezza allucinante in cui tutti quanti si mettono a fare battute veramente BRUTTE sui bordelli andati distrutti nell’incendio.
Ma tutto bene? E’ davvero così che ci fai vedere per l’ultima volta questi personaggi? A fare battute del pene sui bordelli!?
Andiamo avanti se no mi altero e spacco il pc; Jon torna alla Barriera e ritrova quello che è il personaggio migliore di tutta la serie: TORMUND GIANTBANE. Ovazione del pubblico, hanno salvato tutto in extremis.
Posso dire una cosa? Le scene migliori sono quelle con protagonisti gli animali in CGI.
In più ritrova anche Spettro, che gli va vicino tutto contento e quasi lo capotta con una musata…Che amore.
Il Trono di Spade finisce quindi con Bran Re dei Sei regni, Sansa regina di Grande Inverno, Arya che in versione Cristoforo Colombo va a esplorare terre sconosciute e Jon…
Jon capeggia il gruppo di Bruti ( che poi così bruti a me non sembrano, alcuni sono beli) che tornano al di là della Barriera: la Gente Libera ha un nuovo re.
Se a Jon servisse qualche consiglio per il suo nome da re io propongo: “Jon lo scemo”
“Jon il tardo”
“Jon l’Inutile”
“Jon ChisseneFregaCheSonoUnTargaryen”
Ragazzi la smetto qui perché mi sto triggerando di nuovo e non posso farmi venire il sangue amaro per ‘sta serie tv. Grazie a Iddio ci saranno i libri a sistemare ‘sto scempio. George Martin, confidiamo tutti in te! A voi è piaciuto questo finale? No? Quanto vi ha fatto schifo da uno a due? Fatemi sapere TUTTO quello che pensate a riguardo, momento sfogo libero per tutti, forza (che mi fate morire coi vostri commenti!)