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Probabilmente verrò picchiata.


Sono incazzata nera, stavolta seriamente. Sì, una volta ogni tanto anche io so essere seria, non come Mentana durante le sue maratone.
Sono incazzata nera ma di un nero pece proprio, Salvini mi farebbe salire su un barcone in un nanosecondo.
Vi spiego: ogni volta che il mio vicino di casa deve aiutare la figlia con la matematica è sempre la stessa stracazzo di storia: lui urla, bestemmia, impreca, sbatte le mani sul tavolo, strepita mentre la figlia piange.
In estate la situazione era normalina, ora è ricominciato l’incubo.

Ora, i miei mi dicono di farmi i cavoli miei e tenere le appendici nasali nei miei affari perché a casa sua il tizio può fare più o meno quello che vuole e finché non le mette le mani addosso in poche parole sono cazzi suoi.
La mia opinione?
‘Sti cazzi sono affari suoi.
Se tu maltratti psicologicamente una bambina di setto/otto anni e io ti sento, vengo a parlarti perché “coglionazzo avvisato mezzo salvato” e se lo fai ancora ti mando la polizia, così sarà chi di dovere a decidere se tu sei un pezzo di sterco secco o sono io ad essere esagerata. Okay?
Magari non la sta maltrattando, magari io esagero, ma ciò non toglie che se vuoi fare porcate le fai lontano da me, dove io non possa sentire un cazzo perché mi disturba profondamente quello che fai e non devo vivere male per colpa tua esimio pezzo di guano.
Se stiamo tutti ad aspettare che succeda il peggio, poi quando il peggio succede che facciamo? A chi diamo la colpa? Prendiamo un nero qualunque e diciamo che è stato lui? 
Non dico che ‘sto bifolco del mio vicino farebbe qualcosa di esageratamente violento, ma non si sa mai nella vita e sinceramente io di sentire una o due volte a settimana questo che urla come un indemoniato e una bambina che piange mi sono rotta le palle.
Mi stavo vestendo per andare a citofonargli quando hanno smesso e ora li ho sentiti uscire, altrimenti ero già con le corde vocali di fuori davanti a lui; sia chiaro, in caso io lo becchi nel cortile del condominio non solo gliene dico quattro, ma gliene dico sedici. Forse anche di più.

Non so se ho reso abbastanza chiaro il concetto qui sul blog ma io odio i bambini.
Li detesto.
Mi innervosiscono a un livello così viscerale che penso sia anomalo, ma non posso farci niente.
Ciòdetto, se tu sei così testa di cazzo da mettere al mondo una persona e poi la tratti così sei uno stronzo e a me non frega nulla che sei a casa tua, sfondo il muro che ci separa a martellate e per prima cosa ti mando a cagare come dovrebbe fare la bambina, in secundis chiamo gli sbirri e in terzo luogo mi prendo qualcosa di valore da casa tua come risarcimento morale. 

“Ai nostri tempi era normale” dicono i miei.
NON CREDO PROPRIO, OKAY?
Io credo che ai tempi i ragazzini facevano i cretinetti e le madri lanciavano loro le ciabatte di legno, questo sì, ma sono abbastanza sicura che il livello di angoscia fosse molto diverso da quello che io avverto durante queste scenate. Quando mia zia sclerava malissimo contro mio cugino che non faceva i compiti lui rideva come un pirlettus, se ne sbatteva le natiche e continuava a giocare al gameboy.

Insomma, se non mi sentite per un po’ è perché probabilmente il vicino mi avrà presa a botte ma io almeno avrò la coscienza a posto e mi sarò tolta la soddisfazione di dirgli in faccia che razza di imbecille ignorante e bifolco lui sia.
Ovviamente dato che do gia ripetizioni mi offrirò di dare una mano gratuitamente alla bambina perché per quanto io odi la categoria c’è un limite a tutto.

Spero che questo post serva a qualcosina ina ina, ovvero se vedete o sentite qualcosa che non vi sembra giusto fate qualcosa, per quanto fuori luogo o esagerato possa sembrare.
Io alla prossima mi attivo come una pokèball, vi terrò aggiornati sperando che il tizio non mi spacchi la faccia (perché è bello grosso, ‘sto strunz).

Scusate per il post serioso, giuro che tornerò a scrivere boiate ma questo era doveroso perché sto per esplodere.

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Autore:

Simpatica come una piaga da decupito e fine come un babbuino che si gratta il sedere. Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, mandarmi mail minatorie o proporre una bevuta insieme: pensierispelacchiati@gmail.com

12 pensieri riguardo “Probabilmente verrò picchiata.

  1. Anche io sono uno che tendenzialmente ha poca pazienza con i bimbi. Ma in questi casi farei esattamente quello che dici, anzi… probabilmente farei di peggio. Un adulto è nella maggior parte dei casi irrecuperabile, ma un bambino è una vita che sta prendendo una forma, una direzione. Urlargli addosso è come prendere a martellate un alberello. Poi crescerà lo stesso, ma le ferite se le porterà dentro, profonde. Che poi la matematica è bellissima, e gliela farà odiare. Magari lei è pure un genio che ha solo bisogno di essere incoraggiato. Mandalo affanculo lontano Saretta, anche per me.

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  2. Tu hai ragione e te lo dice la versione femminile del carnefice tuo vicino. Piano alternativo: sobilla la figlia. La mia ha imparato e così si esercita a tenacia e spietatezza ed oscilliamo tra 10 e 5 e nessuno molla forse perché la battaglia è di più che la matematica. La sera però davanti al divano guardiamo netflix tributando onore all’avversario

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    1. Ma infatti, questo mi sembra normale…io a mia madre sbraito le peggio cose e mi insulto se non se la prende, spesso meglio un rapporto così che stile Mulino Bianco di sto cazzo

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  3. Ciao Ragazza di Fuoco, l’idea di offrirti di dare ripetizioni alla bambina mi sembra ottima. Però dovresti fare uno sforzo per avvicinarti al padre e parlargli normalmente, altrimenti non otterrai nulla. Sai, alla fine potresti anche scoprire che è una persona meno antipatica di quanto credevi, chissà. E se non fosse così chiamami, e allora ci travestiremo come Stan Laurel e Oliver Hardy, io faccio Ollio, e dopo aver trasportato un pianoforte fino al settimo piano lo faremo cadere da una finestra sulla sua testa.

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  4. hai assolutamente ragione da vendere. capita anche qui da me, ma con dei cani. se guaiscono in un certo modo può voler dire solo che qualcuno gli sta rompendo l’anima, no che si sentono soli e vogliono richiamare l’attenzione.
    per quanto riguarda la bambina, oggi sappiamo che, quelli che un tempo venivano bollati meramente come bambini stupidi o senza voglia di far niente, in realtà avevano dei deficit di concentrazione o delle forme di autismo. e nei tempi odierni questi fenomeni si sono molto accentuati. se parli con lo stronzo magari accennagli la cosa, che forse non è colpa della bambina se non riesce ad apprendere i dettami della matematica…

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  5. Mio padre è così e ti dico che è uno schifo, solo che io non sono cresciuta con lui…dopo, magari, è così solo in quel momento ed è bravo ma dubito!(i miei vicini sono così, la figlia è felice comunque)

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  6. Dove sei Sara? Forse sei stata picchiata dal vicino manesco? Se invece ci sei è arrivato il momento di scatenare la tua ira funesta: quindi lascia perdere gli argomenti neutri e prendi posizione. Parla di Riace, sparla di Di Maio, sostieni Pereira, fulmina Salvini, attacca con una motosega Trump, fai tu, l’importante è che la tua rabbia ti faccia sentire libera e vitale. Tu scrivi Ragazza di Fuoco, scrivi non per noi ma per te, fallo come terapia; e anche se ti criticheremo non importa, alza la testa con orgoglio e scrivi, tu scrivi Ragazza di Fuoco!
    🙂

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    1. Hai proprio ragione Birbo, sto latitando un po’ troppo su questo blog. Ho appena pubblicato un post molto inutile con domande e risposte giusto per intrattenervi nell’attesa di nuovi post, uno di politica lo sto scrivendo da giorni. Poi mi fermo, lo rileggo, dico “ma non posso pubblicare tutte ‘ste parolacce..” quindi lo devo revisionare 😂

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      1. Ciao Sara. Le parolacce, ove occorrano, si possono tranquillamente usare per enfatizzare il discorso, specialmente se si sta parlando di politica, dove la sola cosa assolutamente da evitare è la diffusione di fake news, che d’altra parte sono ormai diffusissime.
        🙂
        Ehm … un consiglio… attualmente tu ti fidi molto dei tuoi abituali lettori, ma se parli di politica dovresti modificare le impostazioni sulla pubblicazione dei commenti e approvarli a uno a uno.
        😛

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