ALLORA SPELACCHIATI ALLARME ROSSO, TUTTI IN COPERTA, NON SO QUALE COPERTA PRENDETE LA PRIMA TRAPUNTA CHE VI CAPITI, ALLARME ROSSO, GIALLO, VIOLA, NON SO AIUTOOOO
Cosa sta accadendo? Accade che la persona che sta scrivendo questo post è deficiente, ma non deficiente normale, deficiente deficiente, come i personaggi dei film horror che sentono un rumore e vanno uno alla volta a controllare nel seminterrato cosa sia stato.
MA COSA VUOI CHE SIA STATO, STANNO PER FARTI A BRANDELLI, CRETINO!
Respiro, scusate.
Domani è il compleanno della mia migliore amica, e io non ho il regalo.
Zero.
Nada.
Nadal.
La situazione è questa da quasi due settimane ormai: centoventotto schede aperte sul pc, pagine su pagine aperte: alcune con vestiti, altre con scarpe, per non parlare di videogames, profumi, trucchi, un cero da chiesa con sopra Jared Leto, gli insulti da colorare, una maglietta autografata da DiCaprio, una capra tibetana da compagnia, un formicaio verticale… Tutto. Ho pensato di tutto.
“Troppo caro” “Troppo banale” “Troppo impersonale” “Troppo troppo”
E sto andando avanti così da giorni e giorni pensando baldanzosamente tra me e me “massì, ho tempo per schiarirmi le idee”
NO NON E’ VERO IL TEMPO NON C’E’ NON ESISTE E’ UN’ILLUSIONEEE! TRA MENO DI VENTIQUATTR’ORE SARò A CASA SUA A MANI VUOTE COME UN INVERTEBRATOOOO! SONO UN GAMBERETTO SENZA SPINA DORSALEEEE
Le prendo un asino del Guatemala? Un’iguana barbuta? Una gift card da qualunque parte basta che gifti?
Boh.
Chissà.
Chi può dirlo.
Assistere a una mia crisi non è già un regalo abbastanza importante? Mi sa di no, considerando che succede una volta al mese da dieci anni a questa parte.
Delle scarpe a forma di trota? Secondo me sarebbero carine.🐟
Un calendario di sexy polli? Solo galli. Sexy. Io lo vorrei.
Un DVD rimasterizzato con l’etichetta “i tuoi momenti migliori!” ma in realtà appare soltanto una gallina che scivola sul ghiaccio in loop per un’ora? 🐔
Un ramarro autografato? (Da me, sulla coda?)
Come biglietto domani le porto uno screen del mio conto in banca con sotto scritto “ecco perché non hai ancora un regalo. Ti voglio poveramente bene.”
Cosa le porterò domani quando arriverò a casa sua per cena?
Me stessa impacchettata? Un regalo raccapricciante.
Un guanto con cui schiaffeggiarmi? Possibile.
Una platessa. Morta. Che mi rappresenti: viscida, inutile e fuori contesto.
Oppure arrivo lì e comincio a contare. Alla fine le dico “Scusa, è il pensiero che conta. Io sono il pensiero. E sto contando.”
Se avete dei consigli spelacchiati ragazzi vi mando una platessa a casa.
Voi come ve la cavate con i regali? Li prendete con mille anni di anticipo? Arrivate all’ultimo? Date buca perché non avete preso niente? Narratemi aneddoti su doni finiti male (o bene, così mi torna un po’ di speranza).
Hasta la pastaaaaa, vado a capire se posso ordinare un capibara da combattimento con consegna super veloce.
(Ps: immagini create dall’AI con medio-basso livello di impegno: bocciate o promosse?)








quando si tratta di me… vorrei che se ne dimenticassero tutti.