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Autoregali libreschi


Bom, ve la butto qui così questa foto delle mie zampette ricoperte da libri fighi.
Sono quattro autoregali che mi sono fatta per il mio compleanno, libri che volevo da una vita e che e che al momento (fino al 30 giugno) saranno disponibili -insieme a tutto il catalogo tascabili- col 25% di sconto in tutte le librerie che vendono Einaudi.
BUTTATEVI A CAPOFITTO, MIEI PRODI, e soprattutto fatemi sapere cosa comprerete!

  • Infinite Jest, di David Foster Wallace:
    Sono a pagina 50, è un libro stranissimo. Non avevo mai letto nulla di Wallace, ho voluto iniziare col botto: devo abituarmi perché è destabilizzante, ma mi sta stregando.
    “In un futuro non troppo remoto e che somiglia in modo preoccupante al nostro presente, la merce, l’intrattenimento e la pubblicità hanno ormai occupato anche gli interstizi della vita quotidiana. Le droghe sono diffuse ovunque, come una panacea alla noia e alla disperazione. Finché sulla scena irrompe un misterioso film, Infinite Jest, cosí appassionante e ipnotico da cancellare in un istante ogni desiderio se non quello di guardarne le immagini all’infinito, fino alla morte. Nella caccia che si scatena attorno a questa che è la droga perfetta finiscono coinvolti i residenti di una casa di recupero per tossicodipendenti e gli studenti di un’Accademia del Tennis; e ancora imbroglioni, travestiti, artisti falliti, giocatori di football professionistico, medici, bibliofili, studiosi di cinema, cospiratori.”

  • L’Arminuta, di Donatella di Pietrantonio:
    Ragazzi, l’ho finito in un giorno e mezzo.
    Adoro il modo in cui è scritto, come la Pietrantonio accosta le parole nelle frasi riuscendo a evocare tanto con poco.
    Ci sono romanzi che toccano corde così profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con “L’Arminuta” fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia così questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche più care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l’Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo. Ma c’è Adriana, che condivide il letto con lei. E c’è Vincenzo, che la guarda come fosse già una donna. E in quello sguardo irrequieto, smaliziato, lei può forse perdersi per cominciare a ritrovarsi. L’accettazione di un doppio abbandono è possibile solo tornando alla fonte a se stessi. “
  • 4,3,2,1 di Paul Auster:
    “A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport o inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy. Paul Auster ha scritto una sinfonia maestosa suonando i tasti del destino e del caso: un libro che mette d’accordo Borges e Dickens, un’avventura vertiginosa e scatenata, unica e molteplice come la vita di ognuno. “
  • Walden, Vita nei Boschi, di Henry David Toureau:
    “Nel luglio 1845 Henry Thoreau, a ventotto anni, lascia la sua città natale e va a vivere sulle rive del lago Walden, in una capanna da lui stesso costruita, e vi rimane oltre due anni. Nella quiete dei boschi coltiva il suo orto, legge, osserva gli animali, passeggia nella natura o fino a qualche villaggio vicino, scrive, fa piccoli lavori in casa, nuota. Thoreau vuole “marciare al suono di un tamburo diverso” e cerca la libertà immergendosi nei ritmi della natura. Testo seminale della consapevolezza ambientalista e caposaldo della controcultura americana, “Walden” è il resoconto autobiografico di questo esperimento di vita solitaria, la cronaca quotidiana di un ritorno alla semplicità, una dichiarazione d’indipendenza dalla pochezza morale di una società dedita all’accumulazione di ricchezza.”

E per chi cerca smalti che non costino un patrimonio ma che durino parecchio senza sbeccarsi alla prima occasione io mi sto trovando alla grande con quelli di Naj Oleari: 8 euro, colori classici e bellini più qualche colore pazzerello, e siamo a posto per l’estate.

Voi cosa state leggendo invece, ragazzuoli miei?

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Autore:

Simpatica come una piaga da decupito e fine come un babbuino che si gratta il sedere. Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, mandarmi mail minatorie o proporre una bevuta insieme: pensierispelacchiati@gmail.com

21 pensieri riguardo “Autoregali libreschi

  1. Ho letto “Walden. Vita nei boschi” l’anno scorso e non mi ha fatto impazzire… diciamo che c’erano molte idee condivisibili mischiate ad altre che proprio no.

    In questo periodo sto leggendo “American Gods” di Neil Gaiman (sono a metà, più o meno, ed è piuttosto intrigante, spero non si perda), “Il cristallo di Necros” di Paolo Parente (fantasy italiano che mi sto pentendo di aver comprato) e “The Library Book” di Susan Orlean (parla dell’incendio alla biblioteca di Los Angeles, avvenuto nel 1986, e mi fa scoppiare il cuore d’amore per i libri, la lettura e le biblioteche).

    Belle gambe con belle scarpe, comunque!😉

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    1. Nei Gaiman a me piace da morire come autore, fammi sapere se “American Gods” ti piace 😀
      Wow tu riesci a leggere tre libri contemporaneamente?! Idola! Io di solito mi concentro su uno solo, o al massimo un romanzo e una biografia… I miei scarsi neuroni non possono fare più di così 😂
      Mi hai incuriosita molto con questi titoli, ora farò una bella ricerca! Grazie mille cara 🙂

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      1. Per ora (sono oltre la metà) mi piace molto.
        Ebbene sì. Leggo sempre almeno due libri contemporaneamente, uno più pesante e uno più leggero.
        “The Library Book” è bellerrimo, devo spargere il verbo😂

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  2. Bei libri, belle gambe, se una è più corta dell’altra mettici un libro sotto, scherzo, forse!

    😅

    Comunque io leggo qualunque cosa, e gli scaffali della libreria gemono sotto il peso di almeno un metro cubo di cultura varia ed eventuale!

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    1. Ahahaha ci manca solo una gamba più corta dell’altra 😂😂
      Ehh anche la mia libreria (e il mio portafoglio…) non è molto contenta di me ma cosa ci si può fare, la cultura chiama 😂

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  3. David è David e va letto… certo, iniziare da Infinite Jest… l’arminuta è nella mia lista da tempo: pare sia splendido e sono curiosa. Il libro di Auster, invece, io lo boccio alla grande. O lo leggi tutto di un fiato o ti perdi. Irrimediabilmente. Troppo lungo per quel tipo di esperimento a mio avviso. Walden… già sentito. Ma non ricordo come e dove. I boschi non sono il mio forte, ma chissà.
    Dal mio canto sto leggendo Metafisica dei tubi. Molto buono. Finalmente un libro degno di tale nome dopo tanti tentativi a vuoto. La Nothomb te la consiglio se non la conosci.
    In ogni caso mi piacciono molto le tue scelte 🙂

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    1. Ehh lo so, scelta un po’ azzardata partire con Infinite Jest ma il mio cuore da lettrice ha deciso 😂
      Forse mi conviene aspettare di finire gli esami per iniziarlo, tu che dici?
      Sono andata a cercare Metafisica dei tubi e sembra una biografia assolutamente interessante, non conosco l’autrice ma ora mi hai messo la pulce nell’orecchio, devo informarmi! 😀
      Grazie mille per il commento e i consigli, alla prossima!

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  4. …Segnati! A questo punto, se ne leggerò qualcuno, ne parlerò nel mio blog, sia se mi piacciano che no. 😉
    Per questa estate ho già preso 10 libri a farmi compagnia. Ma non te ne parlo perché non so assolutamente niente di loro. Li ho presi alla cieca…
    Invece ti posso dire di un’autrice italiana che mi piace molto, di cui non ricordavo mi avessero mai detto nulla: Anna Maria Ortese. Solo “allineato” con lei. Se hai il tempo di approfondire, trovi qualcosa sul mio blog (e altro ne scriverò in seguito).
    Buone vacanze.

    PS: grazie per l’idea dello smalto.

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    1. Ora che ti seguo anche io vedrò di non perdermi i post, specialmente quelli libreschi ☺
      10 libri?? Grande! Io ancora non so cosa mi leggerò quest’estate, anche perché con gli esami fino a metà luglio inizierò molto tardi a dedicarmi alla lettura…
      Vado subito a guardare nel tuo blog i post su Anna Maria Ortese, sono proprio curiosa ora!
      Grazie mille per i consigli apprezzatissimi 😍
      Alla prossima!

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  5. Io attualmente sto riprendendo in mano i libri di Got, ero arrivato al terzo ma poi lo avevo mollato perché non riesco ad apprezzare sempre la narrazione frammentata di Martin.
    E poi ammetto di voler leggere di nuovo qualcosa di Murakami hahahah
    Posso chiederti anche una curiosità? Ho visto che metti sempre ad inizio articolo dei tag (#seguito da una parola) come fai?
    Grazie ahaha

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    1. Graaaande! Impresona leggere GoT, hai tutto il mio incoraggiamento!
      Io con Murakami ho un rapporto strano, non mi fa impazzire ma penso di non averlo ancora capito molto più che altro. Devo ritentare.
      Per l’hashtag mentre scrivo l’articolo sulla colonna a destra sotto a “documento” scorri un po’ in giu e c’è la piccola sezione “inserisci nuovi tag”. Voilà!
      Spero di essere stata chiara 🙂

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  6. Non ho ancora letto nessuno dei libri di cui parli ma sono tutti nella mia TBR list da un po’!
    Per ora invece sto affrontando Il nome della rosa, anch’esso da troppo tempo snobbato in favore di altri…

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