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Film brut (ma non tant): The Open House

The Open House, un film che più ci penso più mi perplime. Di una tristezza involontaria quasi drammatica oserei dire.
Ritroviamo Dylan Minette, che a mio modesto parere sta diventando un bel fieu e anche un buon buon buon attore, spero non si perda strada facendo.
Per ribadire il fatto che io di cinema non ci capisco una mazza vi avverto che a me è piaciucchiato e al resto del mondo ha fatto schifo come poche altre cose, quindi non fidatevi di me. 
E attenti agli spoiler, che dico di tutto e di più come sempre. Vi chiedo già scusa per la lunghezza del post, sarò meno prolissa in futuro.
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Aluuuura, il film inizia col botto, nel senso letterale del termine: c’è una famigliola (in)felice in super difficoltà economiche e padre e figlio vanno al supermercato; tempo un minuto e mezzo e siamo già alla prima morte: un’auto travolge Mr Papà nel parcheggio, stecchendolo sotto gli occhietti miopi di Logan.

Madre e figlio si trasferiscono dunque nella casa di montagna più grande del mondo che appartiene alla sorella di lei, e fanno conoscenza fin da subito di Martha, la vicina di casa super inquietante che praticamente ha più denti che capelli e sta cavalcando gloriosamente verso l’alzheimer.
Che poi la guardi e pensi “capelli rossi, una vecchia giacca di seconda mano… devi essere una Weasley“.Risultati immagini per the open house martha

Madre e figlio cominciano ad ambientarsi in questa villa che ogni domenica ospita un gruppo di persone le quali vogliono vedere la casa per comprarla, e i nostri due sfigatini protagonisti devono starsene fuori dai piedi… ma siamo sicuri che i visitatori se ne siano andati tutti?

Cominciano a succedere cose bizzarre che più che altro sembrano dispettini di un bimbo di dieci anni: la ciotola dei cereali passa dalla stanza da letto alla cucina, gli oggetti si spostano o spariscono, la caldaia continua a spegnersi mentre La Mamma si lava, si sentono tonfi provenire dalla cantina a Logan sparisce il cellulare… e già qui troviamo  la cosRisultati immagini per the open house gif dylan minnettea più irreale del mondo: lui se ne frega. Se a me sparisce il telefono piuttosto ribalto la casa dalle fondamenta, la scoperchio, di certo non faccio spallucce dicendo “boh, lo ritroverò”. Io sono abbastanza convinta che dopo ventiquattr’ore di assenza di cellulare avvertirei le forze dell’ordine della scomparsa, dopo quarantotto arriverei al decesso.

Quindi uno si comincia a chiedere: ma sono dementi loro? C’è uno spiritello scemo in casa? Lo Yeti? Riccioli d’Oro? 
Ve lo dico già adesso: no. E’ un uomo. Un essere umano chiaramente deficiente che si diverte con pochissimo, in poche parole un pirla.
Ma chi è? Boh.
Perché lo fa? Doppio boh.
Perché per i primi cinquanta minuti non succede assolutamente nulla se non inquadrature di angoli della casa vuoti, anfratti da cui non sbuca nulla e ‘sto tizio non si palesa? TRIPLO AXEL DI BOH.
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Questa escalation di puttanate cose strane si conclude con loro due che una sera tornano a casa e trovano la tavola apparecchiata con tanto di candela; ammetto che questo un po’ di ansia a me la metterebbe, onestamente. Prenderei i miei quattro panni di persona povera e andrei a contemplare il mio futuro sotto un ponte, immediatamente… Col cazzo che rimango in una casa in cui qualcuno ha apparecchiato per me senza essere stato pagato per farlo.
Ma la madre è scema, povera creatura, e dice che non hanno soldi per un albergo; pure i poliziotti dicono di stare scialli che saranno stati dei bambini (ma che bambini avete lì? Che si intrufolano nelle case degli altri e apparecchiano le tavole? Sono tutti filippini?!) ordunque rimangono li in attesa di essere maciullati, noi lo sappiamo.

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Logan che pensa chiaramente “che madre stupida”.

Comunque come ho già detto per un’ora non succede una ramazza, poi accade un casino della miseria nell’ultima mezz’ora. Millemila minuti di pellicola in cui noi capiamo dalle inquadrature che questi due vermi solitari non sono poi così solitari, ma niente di più finche non arriviamo a un quarto d’ora dalla fine; un po’ inquietato dall’ultimo avvenimento Logan chiama un tizio che fa la corte a sua madre e gli chiede di passare lì la notte perché se la stanno facendo sotto, ma vi dico solo che questo qui è nero, quindi RUSPA e ormai sappiamo tutti che fine fanno i neri negli horror (e in America in generale; se poi incontrano un poliziotto non ne parliamo neanche. Peggio che incontrare Freddy Krueger)

Tempo due scene e infatti ce lo ritroviamo sgozzato come un capretto (con una quantità  minima di sangue, come se si fosse tolto una pellicina da un dito) e il nostro povero Logan viene messo k.o nel vialetto di casa e successivamente inondato d’acqua fredda e lasciato fuori a morire congelato, anche perché è quasi Natale.
Il tizio pazzo intanto va dalla madre, precedentemente legata come un cotechino, e non sapendo bene che fare decide di torturarla un po’; prima le fa sentire tutta la discografia di Dolcenera, poi le fa guardare tre puntate di Peppa Pig e infine le spiezza le dita una ad una.
Una scena deliziosa. Squisita. Grazie.
Logan si ripiglia, prende un coltello, si mette a cercare madre e pazzoide e in un attimo di concitata follia -che non ha il minimo senso in qualunque modo guardi la scena- uccide la madre.
In pratica lui sta tenendo in mano sto coltello e la madre gli corre addosso urlando e autoimpalandosi. Mah. 

Poi lei, ormai morente, lo guarda negli occhi con amore e gli dice dice… “Ma i Marò?”
Non è vero, gli sussurra di scappare perché dietro di lei c’è il mega-pazzo.Risultati immagini per run forrest run gif
Per la prima volta in un film horror il protagonista fa esattamente quello che avrei fatto io: comincia a correre urlando come un matto in preda al panico.
Siamo agli sgoccioli, il nostro eroe cade, il cattivo gli piomba addosso come una pantegana sul formaggio e in una scena un po’ schifida gli toglie le lenti a contatto e gli dice prorprio “scappa adesso, pirla“. (Capite che sto killer è scemo? Sarà diventato killer per corrispondenza, non ha idea di come fare.)
Logan, cieco come una talpa, fugge nel bosco e continua a correre e correre come un cavallo al Palio di Siena. Ricordiamoci anche che è ancora bagnato fradicio e ci saranno meno mille gradi, poverino. Io sono di una pigrizia allucinante e al suo posto mi sarei sdraiata ad attendere il mio triste destino.
Credo sia la prima volta che mi dispiaccio per un personaggio di un horror.
Comunque sia ultimi tre minuti di film: è mattina, Logan si sveglia e va ad abbeverarsi al fiume come un animaletto selvatico quando uno stivale gli piomba di fianco e lui comincia a implorare per la sua vita a priori, senza neanche guardare chi è.
Come finisce? Con il pazzoide che lo strangola e lo lascia lì, muerto stecchito, per tornare in auto e andare alla prossima casa aperta per le visite. Alias verso un’altra Open House.

…Miiiinchia che pesantezza di finale. Cioè di solito mi piacciono quelli in cui muoiono i protagonisti, ma stavolta tifavo davvero per Logan perché è un personaggio un po’ diverso dai soliti cliché che vediamo e speravo che una gioia gliela si potesse dare.

Passando alla parte detective, ho letto millemila teorie su chi fosse sto benedetto killer. Io continuo a restare della mia idea, ovvero che sia stato l’idraulico.Risultati immagini per gif idraulico
Le battute “Sono già venuto qui” “Vengo qui quasi ogni giorno” mi erano sembrate piuttosto compromettenti. Non credo di essere arguta e scaltra come la Signora in Giallo però è lui anche a “ritrovare” il cellulare di Logan.

Permettetemi di fare un piccolo recap: a questo poveraccio muore il padre sotto gli occhi, cambia scuola per trasferirsi in una casa isolata dal mondo in cui succedono cose strane, perde il cellulare, uccide sua madre , scappa come un leprotto terrorizzato e infine quando pensa di essersi salvato le brache viene trovato al killer e strangolato. Così non solo è muerto, ma tutti penseranno che è stato lui a uccidere sua mamma e poi morire assiderato nel bosco.
ORA DITEMI DOV’E’ LA GIUSTIZIA, personaggi completamente del cazzo vivono, sopravvivono e si riproducono pure e lui che era quasi una persona normale viene ucciso così malamente dopo una vita infame!?

Per concludere direi che questo film è da guardare quando uno è triste e pensa che la sua vita faccia schifo. A confronto con quella di Logan siamo tutti dei privilegiati, non mi lamenterò mai piu di niente.

Tirando le somme a me questo film non è dispiaciuto anche se non è niente di elaborato da nessun punto di vista, ne di trama ne di regia ne di nulla; si fa guardare, ecco. Sarà che ultimamente ho visto cose di qualità infima… Il problema principale di questo film aRisultati immagini per what gif parte la noia è che non ha nè capo nè coda. Se qualcuno ha voglia di spiegarmi la scena con l’assistente dell’agente immobiliare gliene sarei estremamente grata. C’è semplicemente lui che sbuca da una stanza una domenica molto tardi, quindi il gruppo di gente se n’era già andato da un pezzo, dice un paio di scuse e se ne va, sembrando spaventato.
Sapeva che qualcuno era rimasto in casa? Ha avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con il killer? E’ solamente cretino? Boh. Non ho capito. Delucidatemi, please.

Insomma, guardatelo e fatemi sapere cosa ne pensate perché io sono confusaRisultati immagini per confused gif 

 

 

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Film Brut: La forma dell’acqua. Il fascino anfibio

Ho un po’ paura a scrivere questo articolo, mi aspetto orde di fan inferocite che mi manderanno maledizioni e sciagure inenarrabili… però oh, a me ‘sto film non è piaciuto proprio, devo essere sincera. Tredici nomination agli Oscar mi fanno capire che sono io a non aver colto un pene di The Shape of Water , ne sono abbastanza consapevole. 

Guillermo Del Toro comunque ha creato un film visivamente molto bello con atmosfere piuttosto fighe, rendendo omaggio a “Il mostro della laguna nera” (che io vidi millenni fa e di cui mi ricordo onestamente pochissimo) con la sua rivisitazione in chiave fiabesca e romantica. Proprio il genere che odio, insomma, però ne hanno parlato tutti così tanto che ho dovuto guardarlo.
Vi avviso che spoilero tutto a manetta, se avete intenzione di guardarlo state molto lontani da questo post.

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Il film si apre con una suadente voce fuori campo che sta lì a monologare e porsi domande tipo “di cosa dovrei raccontarvi?”
Ma non lo so, vedi tu, io ho pagato il biglietto quindi qualcosa devi pur narrarlo.

Poi passiamo alla protagonista, “la principessa senza voce” perché muta.
Muta come un pesce.
Ba dum tsss.
La vediamo nella sua routine quotidiana fatta di niente con un po’ di nulla di contorno.(Ormai lo sapete, io faccio caso a dettagli inutili: ma c’è bisogno di riempire la vasca da bagno fino all’orlo, che appena infili un alluce straripa come l’Arno nel ’96? Figuratevi quando si mette a toccarsi, allaga l’appartamento. Due volte.)
Comunque noi la seguiamo a lavoro dove -diciamocelo- fa un po’ la sottona; okay che non può parlare, ma nessuno le impedisce di sventolare alto un dito medio.
Lei si occupa delle pulizie in un laboratorio ultra segreto dove avvengono esperimenti vari di cui non ci è dato sapere nulla e qui c’è la sua migliore amica, Zelda, un’afroamericana chiacchierosissima che la difende dalle colleghe antipatiche. 
Qui arriva il boss malvagio che emana proprio cattiveria da ogni lineamento durissimo e dagli zigomi super marcati; il cattivissimo è un razzistello sessista un filino sociopatico che si occupa della sicurezza dopo aver portato la nuova “risorsa” al laboratorio, ovvero un anfibio umanoide (che ha più fascino e carisma di molti esseri con cui sono uscita io) da studiare per battere i Russi visto che siamo in piena Guerra Fredda.Immagine correlata

La nostra protagonista un po’ inetta non si sa per quale ragione si ritrova da subito ammaliata da questo essere strano (fascino animale o fascino anfibio?) nonostante questo abbia staccato due dita al Cattivone quasi davanti a lei. 

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Cucù

Gli porta le uova, gli porta la musica, minchiazza meno male che è un posto super all’avanguardia e quel coso è da controllare attentamente! Questa entra ed esce come le pare portando dischi, pollai, sta lì seduta a cincischiare in mutese, balla, fa quel che le pare come Marquez in Argentina e nessuno si accorge di nulla… Mah. Sono più sorvegliata io al call center.

Il Cattivissimo Mascalzone insiste per vivisezionare la povera creatura quindi Elisa entra in modalità Wonder Woman e con l’aiuto del suo amico Giles e della sua amica Zelda –Risultati immagini per magikarpentrambi considerati “reietti” dalla società proprio come lei, uno perché omosessuale l’altra perché nera- salvano il Magicarp portandolo a casa di lei, che lo molla nella vasca da bagno con un po’ di sale e una strana polvere.
Lo lascia a mantecare insomma.
Elisa, io per i prodotti bagno ti consiglio la Lush, poi vedi tu.Risultati immagini per lush

Il rapporto tra i due si intensifica tanto che questi due scemuniti arrivano a fare sesso. Colpo di scena (anzi, colpo di scema, questa ha salvato una creatura completamente a caso e ora ci va a letto… o per essere pignoli ci va a vasca da bagno).

Mah.

Il fatto che lui poi abbia un pene estraibile nascosto mi ha un po’ turbata. 

Risultati immagini per the shape of water gif penis
Grazie Elisa, molto delicata

Poi ci sono scene di violenza assolutamente non necessaria che effettivamente mi hanno sconvolta perché non me le aspettavo affatto. Per chi l’ha visto dico solo: “guancia del dottore” e “dita”. 

Alla fine dopo tantiiiiissime scene inutili Elisa porta Pescetto al fiume e -proprio come me quando andavo a pescare e mi sentivo in colpissima dopo aver preso qualcosa- lo vuole ributtare in acqua; solo che arriva Cattivik che spara qua e là colpendo sia lei che lui, il quale si incazza come solo un essere branchiato sa fare e gli molla un’artigliata che Wolverine levate che me fai ombra. Quindi acchiappa Elisa morente e se la porta in fondo al mar usando i suoi poteri da stramboide per farle spuntare le branchie.

E VISSERO PER SEMPRE ANFIBI E CONTENTI.

Guillermo del Toro non si smentisce mai e continua a costruire dialoghi e situazioni che a me non dicono proprio nulla. È probabilmente un mio limite, ho una sensibilità diversa, di una capra più o meno, però a me due ore di sto pesce che non si sa come impara il linguaggio dei segni e fa sesso con Elisa non ha intrigato. E’ stato come vedere tanti avvenimenti uno di seguito all’altro senza un briciolo di emozione.

A me la mancanza di introspezione in questo genere di film disturba sempre tantissimo. L’attrazione di questa donna per il “mostro” non è giustificabile, il loro “innamoramento” non ha proprio senso! Non si approfondisce niente!!! 

Capisco il fascino del simbolismo presente, però a me il tema della diversità trattato così non piace granché. No, gente, non è “come la Bella e la Bestia” per una semplice ragione: qui sono tutti e due reietti “stramboidi” isolati e senza praticamente nessuno al mondo. Non c’è lei che supera il pregiudizio e va oltre l’aspetto fisico, c’è lei che riconosce in lui la sua stessa solitudine e dice “Oh, sola io, sola tu, stiamo soli insieme”, che non è un messaggio che apprezzo particolarmente.
Sì sì, i veri mostri sono altri, l’animo delicato vince sempre, bla bla bla… Cose viste, riviste e straviste a cui questo film non aggiunge nulla di chè. 
E poi se proprio devo rompere i coglioni fino in fondo… Lei non decide proprio niente nel finale. Non è lei che lo segue in acqua, è lui che per salvarle la vita la trasforma senza chiedere nessun parere, magari lei preferiva schiattare piuttosto che diventare uno strano essere acquatico. 

Ma come ho gia detto sono io che sono limitata, se l’avete visto vi prego fatemi sapere se e perché vi è piaciuto!

L’unico personaggio che mi è piaciuto assai è Giles: “Sono nato troppo presto o troppo tardi per la mia vita”.

Ora vado a limonarmi un ranocchio, hasta luego.

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Film brut: girare a Sinister al prossimo incrocio

Altro film altro post.
Stavolta ero partita carica, a bombazza. Avevo gia i brividi prima di mettere “play”, brividi preventivi.

Sinister (perché diciamocelo, “Destrer” non era un titolo poi così inquietante) è un film del 2012 di Scott Derrickson, e mi è stato consigliato da un sacco di gente.
Perché? Perché effettivamente rispetto alla media è un horror che fa il suo sporco lavoro, ovvero spaventare, però non mi ha fatta impazzire lo stesso. Ho gia ammesso di essere una rompipalle astronomica? Ecco.

Premettiamo che io tra una settimana rimango a casa da sola per qualche giorno e avrò una paura mostruosa dopo tutti questi film, stavolta parliamo di una pellicola non proprio brut ma solo bruttin.
Perche fa paurina, ho fatto degli zompi sul divano che quasi mi attaccavo al lampadario come un gatto, però MEH tutto il resto, anche perchè dura quasi due ore. Due ore di clichè, bambini inquietanti, un protagonista cretino, una lentezza pallosissima…
Basta vi lascio alle mie ciance sul film, aspettatevi spoiler in ogni dove e qualche battuta un po’ scema.

Ellison Oswalt è uno scrittore diventato celebre dopo aver scritto un romanzo su un caso di cronaca nera in Kentucky un decennio prima e, alla ricerca di ispirazione, si trasferisce con la famiglia -a loro insaputa- nella casa in cui un anno prima è avvenuto un omicidio di cui lui vorrebbe scrivere.

Ebbravo pirla.

Già qui si spalanca un quesito di fondamentale importanza: ma perché i protagonisti dei film horror devono sempre avere nomi del cazzo? Ellison? Quale madre chiama suo figlio Ellison, con la “E” per di piu? Non solo è un nome da donna, ma è pure scritto come si pronuncia, a prova di imbecille. 

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Qui sta facendo “la Magnum” di Zoolander

Ma poi quanto sei capra se ti trasferisci nel luogo più lugubre del mondo dopo il castello di Dracula senza dirlo a nessuno perché pensi di poter indagare meglio di tutti? Vedi che ti meriti una morte lenta e dolorosa, da parte di tua moglie però? Un mattarello in fronte, ecco cosa ti devi beccare. Ripetutamente, finché non metti un po’ di sale in zucca.

Comunque sia in soffitta trova delle cassette in formato super8 e visto che farsi gli affari propri è passato di moda se le guarda, scoprendo che si tratta di cinque omicidi ripresi proprio dall’assassino, avvenuti nell’arco di una quarantina d’anni in luoghi diversi. Gli omicidi sono multipli e hanno in comune il fatto che il membro piu giovane della famiglia sia poi risultato scomparso.
E qui io comincio a pensare che Ellison sia imparentato con quella demente del film “Reversal la fuga è solo l’inizio”, perché indovinate cosa NON fa?Risultati immagini per police gif
Esatto, NON dice niente alla pula.
Nulla.
Nada.
Perchè secondo lui gli sbirri sono inutili e non fa che parlare della loro inettitudine nei suoi romanzi.
Ha parlato l’oracolo. Il grande e supremo guru dei casi irrisolti, Ellison Oswalt.
Ma vai a cagare

Insomma, ha tra le mani i video inediti di omicidi orridi e se li tiene per sé pensando di essere il nuovo detective Conan dei poveri e che potrà risolvere il caso vendendo poi la storia e facendosi un sacco di crana. Vedete, quando uno è mosso dai nobili fini…

Comunque sti filmini sono inquietantissimi e mi hanno fatto passare la voglia di fare e avere qualunque cosa.
No piscina in giardino, no macchina, no tagliaerba, no alberi a cui poter essere amorevolmente legata per il collo con un cappio… Voglio vivere la mia vita lontana da qualunque cosa possa anche solo rischiare lontanamente di farmi fare una brutta fine.

Il film va avanti con una certa snervante lentezza, cose inquietanti, lui coglie dettagli che lo avvicinano al caso, ci sono scene inquietantissime del figlio che in preda a terrori notturni terrorizza noi sbucando tutto accartocciato da scatoloni sparsi e da cespugli bui… (Minchia, se mio figlio facesse una roba del genere quella sarebbe l’ultima volta che mi vede; salgo in macchina e mi fermo solo quando arrivo a Honolulu da Mago Merlino.
Faccio sparire le mie tracce, neanche quelli di Chi l’ha visto potrebbero trovarmi.)

Ellison comincia ad avere visioni ed esperienze sempre piu inquietanti, sia perché ha un figlio pazzo sia perché una strana presenza comincia a perseguitarlo. La stessa strana presenza che lui zoommando nei filmini intravede in ognuna delle cinque cassettine. 
Giustamente si da all’alcol -come se uno avesse bisogno di essere perseguitato da un demone per bere-, dorme malissimo e inizia a vedere bambini scorrazzare per la casa; come se non bastasse pure la figlioletta comincia a fare cose strane tipo parlare con ragazzine che non esistono, chiedersi perché gli immigrati abbiano tutti il cellulare e disegnare impiccagioni sui muri.
Beh ci sono bambini che partecipano a gare di spelling, altri che giocano a basket e poi ci sono quelli che vengono contattati dagli spiriti per fare una strage, va un po’ a fortuna.

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E poi ci sono questi che mi spaventano più di qualsiasi horror possibile.

Il nostro intrepido (ma non perché coraggioso, è intrepido solo perchè è troppo cretino per avere paura. E’ come un insetto, non sa quello che fa) ammette finalmente alla moglie che stanno vivendo nella casa dove sono morte delle persone e lei, piuttosto giustamente, sclera.
Ma sclera anche poco rispetto a quello che avrei fatto io, che nell’ordine gli avrei dato un manrovescio di quelli potenti -così che magari qualche impulso elettrico arrivasse al suo microscopico cervellino- avrei preso la figlia sottobraccio, il figlio inquietante l’avrei chiuso da qualche parte e me la sarei squagliata chiamando un avvocato divorzista di quelli super cattivi. Roba da lasciarlo in mutande, quel cretino.

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Vi lascio una gif della moglie incazzata

Alla fine viene tirato in ballo il professorone di turno che spiega al nostro Ellison (più scrivo il suo nome più lo trovo ridicolo) che a spingere qualcuno a compiere gli omicidi è stato uno spirito malvagio babilonese.
Ora.
Io non so perche, però non riesco proprio a prendere seriamente uno spirito babilonese.
E’ un mio limite. 
I babilonesi li associo agli Assiri e alle lezioni di storia alle elementari, che ci devo fare. C’era bisogno di ripescarlo da lì?Risultati immagini per gene simmons
Poi lo spirito è uno strano essere a metà tra il protagonista de “Il Corvo” e uno dei Kiss, quando compariva sullo schermo mi aspettavo si mettesse a cantare a squarciagola “AND AAAAAAAI WANNA ROCK AND ROOOOLL ALL NIIIIIIIGHT! AND PARTY EVERYDAY!

Infine il Demente Colombo ha un incontro ravvicinato col demone e in barba alla sua filosofia del “non credo al paranormale, sono un figo” se la fa sotto quindi da fuoco alle cassette e, come Flash nei suoi momenti migliori, prende moglie e figli e se la da a gambe in un’altra contea.

Che scaltro, che genio.
Guardate un attimo in cielo, lo vedete? E’ proprio lì che brilla nel firmamento delle teste di cazzo.
Oswalt parliamoci un attimo chiaro… Ma secondo te puoi davvero seminare uno spirito? Pensi davvero che cambiare abitazione salvi le tue chiappette? 

Come volevasi dimostrare infatti scopre solo dopo essersi trasferito che abbandonando la casa ha dato inizio alla fine, perché tutto quello che le famiglie trucidate avevano in comune era aver vissuto per un po’ nella casa in cui era avvenuto l’omicidio precedente.

QUINDI BRAVO PIRLA, COMPLIMENTI, MENO MALE CHE TU DOVEVI ESSERE PIU SVEGLIO DEI PIEDIPIATTI, DEFICIENTE!!! 

Scusate, ho avuto un impeto d’odio incontrollabile.
Questo fa il figo per un’ora e mezza e poi gli sfugge il dettaglio fondamentale che lo fa finire sbriciolato. 

Non fa in tempo a scoprire questo dettaglio insignificante che sbam sbaaam la figlioletta armata di ascia dopo aver visto tutti quei programmi di cucina su Sky decide di fare uno spezzatino di genitori con ragù di fratello, sotto indicazione del babilonese che poi se la porta nel suo mondo parallelo per magnarsela. 

Tutto è bene quel che finisce bene, no?

Posso dire che l’unica per cui mi dispiace è la moglie? ‘Sta poveraccia ha la sola colpa di aver sposato un idiota.
Diciamo che se fosse stato un thriller e invece dello spirito ci fosse stato un serial killer, un maniaco o qualunque altra cosa terrena probabilmente mi sarebbe piaciuto molto di più; trovo sempre che la vena sovrannaturale rompa qualcosa alla fine degli horror.
Mi è piaciuto il finale però, tosto, cinico, finalmente vediamo i cretini fare una finaccia.

Bene, per oggi concludo qui. Spero che la nuova grafica del blog vi piaccia, io sentivo di dover cambiare qualcosina in questo spazio e “blue is the new black”.
Se avete visto questo film fatemi sapere cosa ne pensate, so che tanti lo hanno apprezzato molto io a fine visione avevo due balle così *allarga le braccia più che può*.
Hasta Luego!

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Film brut: Il Mai Nato

Io ho un problema: sono una rompicoglioni di natura, il 99% delle volte rimango delusissima dai film, in particolare dagli horror, però non riesco a smettere di guardarne alla ricerca di uno che sia finalmente fico.

A sto giro mi sfogo spoilerandovi tutto lo spoilerabile di “IlMai Nato”, film horror (non sto esagerando, è così brutto da risultare horror) del 2009.
Mi aveva ispirata il fatto che ci fosse Gary Oldman ma ho proprio fallito nella scelta. Gary? Gary sei in ascolto? Ma che fai?

Se nell’altro (Reversal:la fuga è solo l’inizio) la sciura era una copia di Jennifer Lawrence questa volta abbiamo una copia un po’ sbiadita e molto meno capace di recitare di Megan Fox (che diciamocelo, già lei non brilla nel firmamento degli attori più pazzeschi del mondo).

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proprio così

Il film si apre con la nostra protagonista -Casey non Stoner– che scorrazza come un alpaca nelle praterie,spensierata e frizzante come solo una cretina di prima categoria può essere. Trova un guanto per terra, si gira e alle sue spalle c’è il bambino più inquietante del mondo, a metà tra uno zombie e un alcolizzato, dalle dimensioni di Brunetta, che tempo mezzo secondo si trasforma in un cane con la maschera di un bambino.
Ora, io credo di aver già ammesso di essere una persona codarda, ma io me la sarei data a gambe così velocemente che l’intero globo terrestre avrebbe aumentato la sua velocità di rotazione grazie alla mia fuga.
Un momento sono qui quello dopo sono in Cina.
E lei invece, che ha i neuroni in mutua, cosa fa? Quello che fanno tutte le protagoniste dementi, ovvero si avvicina e lo segue nel boschetto.
MA LO VEDI CHE TE LE CERCHI? LO VEDI CHE MERITI DI FINIRE STECCHITA?Risultati immagini per sei stupida gif

Comunque questa scena di per sè è inutile e non succede niente quindi procediamo con Casey a casa dei vicini che fa da babysitter (ma se non sai badare a te stessa chi cazzo ti affida i figli?) e il piccolino di cinque anni a un certo punto comincia a sussurrare cose inquietanti tipo “prima gli italiani”, “Corona è in carcere per quattro foto”, “domani hai un esame” e poi “Jumby vuole nascere adesso“. 
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La nostra cretina protagonista comicia ad avere allucinazioni orribili con insetti che sbucano qua e là, bagni che esplodono, Salvini Premier, e intanto i suoi occhi cominciano a cambiare colore, cosa completamente inutile che serve solo a farci sapere che è una cosa che succede ai gemelli (e non ai capricorno o agli ariete, sia chiaro) così lei scopre di aver avuto un fratello che non è mai nato perché, come un pokémon troppo confuso, si era colpito da solo e si era arrotolato il cordone ombelicale al collo, morendo.
Secondo me più che altro aveva già capito della coglionaggine della sorella quindi ha detto “parbleau, una vita con questa? No grazie, addio“.
Come dargli torto.
Casey scopre quindi che “Jumby” era il nomignolo dato al marmocchietto mai nato (e qui capiamo che la deficienza è genetica e i genitori di lei sono portatori sani di stupidità. ma che razza di soprannome è? Ma che problemi avete? ...) e le cose cominciano ad andare sempre peggio.Risultati immagini per che palle
Succedono cose, lei parla con una vecchia sopravvissuta ad Aushwitz (e qui non vorrei fare la moralista eh, però a me ste cose tirate in ballo tanto per fare scena infastidiscono un pochetto) e scopre che *rullo di tamburi* la vecchiarda è sua nonna!
La vecchietta aveva un gemello e i nazisti hanno fatto esperimenti su di loro, finendo con l’uccidere il piccolo gemellino che però è poi tornato in vita posseduto da uno spirito che vagava qua e là perché impossibilitato a entrare in Paradiso e lei l’ha ucciso di nuovo rimandandolo nel limbo ma ora evidentemente is back.
Insomma gente avrete capito che è pieno di cose super pallose che ammazzano quel poco di tensione che le scene inquietanti di mostriciattoli striscianti avevano creato.
Se voglio uno spiegone cerco Alberto Angela, che almeno è anche un bel fieu.

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La cretina più cretina del west si reca dunque da un rabbino chiedendo un esorcismo come io chiedo del pane arabo al panettiere.
Sembra quasi una barzelletta: una cretina, un rabbino e un demone entrano in una chiesa

Per sto cazzo di esorcismo ci vogliono dieci persone che noi non abbiamo idea di dove raccattino, fatto sta che si radunano in una chiesa e all’improvviso sembra di essere ad un raduno di esorcisti anonimi. Tutti in cerchio intorno a lei “Ciao, sono Mark, non faccio un esorcismo da due mesi..” e via con gli applausi.
Continuano a succedere cose, il demone si ribella, muore gente a caso, Vettel vince la gara di Formula Uno, sembra di essere in una puntata brutta di Supernatural e questa oca padovana non fa che scappare da una parte all’altra seminando cadaveri; alla fine  il demone si impossessa del suo fidanzato e lei, che è una capra assoluta, finisce l’esorcismo col rabbino (che a quanto pare è immortale) e il povero Mark finisce stecchito.
Poi lei è li che piagne, lui le chiede “ora finirò nel limbo anche io?” E LEI NON DICE NIENTE! MA MENTI!!!!! DIGLI DI NO, CHE ANDRA IN PARADISO DA BEATRICE INSIEME A DANTE, QUALUNQUE COSAAAAA! FALLO MORIRE IN PACE SAPENDO CHE AVRA UNETERNITA DI MERDA PER COLPA TUA!!!

Che infame.
Infine abbiamo la risposta alla domanda “siamo soli nell’universo? perchè devo pagare ogni volta che prelevo col bancomat? Perchè sto demone ha cominciato a rompere le balle proprio ora?” e la risposta è…
Vi lascio un attimo per pensarci, la cosa è così ovvia che volevo vomitare.
Ci siete arrivati?
Secondo me sì.
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La demente è incinta.
Indovinate? Di due gemelli.
BRAVA.
B-R-A-V-A.
Ma sparati, cretina.
Solo la Ferragni può avere figli ormai.
Sei bionda? Sei ricca? Stai con Fedez? Non credo, quindi vedi di darti una regolata.

Insomma, questo film non mi ha fatto paura, non mi è piaciuta la trama, non mi è piaciuta la recitazione (questa qui poverina ha una sola espressione possibile, che vitaccia. Non si sa mai se è triste, spaventata, se ha visto un demone o peggio se ha visto Barbara D’Urso senza tutti quei faretti puntati in faccia… BOH.)

Io vi avverto che questa serie sui film brutti e principalmente horror potrebbe andare avanti a lungo, almeno finché non finisco tutti gli horror di Netflix. Se volete darmi consigli su film del genere vagamente interessanti io sono qua (per dirne tre che in generale mi sono piaciuti: Hoculus, The Conjuring e The Ring)

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Cinemando: Lavender. Un film brutto.

Che giornate di melma, mamma mia.
Umore ai minimi storici, ciclo, tante cose da fare e poco tempo -e ancora meno voglia- di farle.

Stasera mi serviva uno scossone quindi ho aperto Netflix e ho scelto un film horror tra i suggeriti; qui avevo già guardato Il terrore del silenzio (bello!), The Orphanage (bello!) Insidious 2 e 3 (bellini), quindi mi sono fidata e ho aperto “Lavender“, film canadese horror-drama-supernatural del 2016 con un cast abbastanza caruccio: c’è quello che io chiamo Mr Prezzemolo perchè lo ritroviamo in qualunque serie tv e in qualunque film, totalmente a caso: Dermot Mulroney (l’uomo col cognome più facile da scrivere del mondo) c’è Justin Long (che io conosco per Drag me to hell e New Girl)e c’è  Abbie Cornish, che è la protagonista e in questo film mi è piaciuta proprio poco.

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Trama:
Jane è una fotografa costretta a fare i conti con il suo passato misterioso e tragico, dopo un terribile incidente stradale che le causa la perdita della memoria. Insieme al marito (Klattenhoff) e alla figlia, ritorna alla casa dove ha trascorso l’infanzia e si rincontra con lo zio, a lei del tutto estraneo (Mulroney). Per riprendere il controllo della sua vita, Jane dovrà affrontare una misteriosa entità in agguato e relazionarsi a un passato che continua a tormentarla. Strani indizi tra le sue foto suggeriscono che potrebbe essere la responsabile della morte dei membri della famiglia.

Il film si apre con una scena abbastanza faiga: entriamo in una casa in cui i personaggi sono bloccati, immobili nel tempo; è una terribile scena del crimine e l’unica che si muove, sbattendo gli occhi, è Jane da piccola, insanguinata, rannicchiata in un angolo e con un coltello in mano.
Venticinque anni dopo Jane è sposata e ha una figlia, non si ricorda nulla della sua famiglia nè del crimine -che forse ha commesso lei stessa-. I ricordi cominciano a riaffiorare quando Jane ha un rocambolesco incidente d’auto, tutto cerca di riportarla alla casa in cui si è svolto il massacro e in più inizia a ricevere strani regalini che rimandano alla sua infanzia.

La trama potrebbe anche sembrare faiga e avvincente ma fate così: immaginate il tipico suono da scena da film horror, quel suono forte, strascicato, che mette ansia solo a sentirlo e che scandisce i momenti inquietanti.
Ce l’avete presente? Ecco. 
Ora immaginate di sentirlo per tutto il film completamente a sproposito, in scene a caso che non fanno nè paura nè niente. Vi giuro che era fastidiosissimo, roba da togliere l’audio dopo dieci minuti. 

Parliamo un attimo del cast:
Abbie Cornish… è la prima volta che la vedo ma ne avevo sentito parlare bene, è stata anche definita la nuova Nicole Kidman. Immagino che chi lo pensa non abbia mai visto Lavender, perché okay che la sceneggiatura lascia parecchio a desiderare, ma la sua interpretazione è fredda, monoespressiva, a tratti fastidiosa. moviesla_mv5bmza4yzy2mgytngfinc00mgvmlwiyyzatyzi3zgjjmja5ntzixkeyxkfqcgdeqxvymtk3mjk5nji40-_v1_sy1000_sx1500_al_
Poi c’è Mr Prezzemolo, alias Dlavender_d11_0954_iw-copy-3-copy-700x350ermot Mulroney. Non so voi ma io lo trovo ovunque: film, telefilm, lo incontrerò pure al supermercato prima o poi. Per me rimane Sean di Shameless, ma anche qui fa il suo mestiere.
Marito e figlia di Jane si limitano a scorrazzare qua e là dicendo battute a caso, assolutamente trascurabili.

Altra cosa fondamentale da dire è che, appunto…non fa paura. Mai. Neanche per un secondo. Ma neanche una leggera ansia, neanche un tremolio allo stomaco. 
Il problema credo si celi nel fatto che volendo evitare un po’ di clichè ma non avendo abbastanza inventiva per sopperire alla loro mancanza il film manca di qualcosa di fondamentale: il coraggio. 
In più ci sono scene inutili che durano veramente troppo, per esempio quella dell’incidente d’auto: bella, per carità, ma troppo lunga. In un film del genere non si può apprezzare. Altro esempio quello del labirinto di fieno: sedici ore della bambina che corre, novantasei anni di lei che sgambetta impaurita, OOOOH MA ANDIAMO AVANTI???
Voglio azione, brividi, sangue e angoscia. E invece minuti interminabili di nulla cosmico.

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Infine, la cosa forse peggiore dopo la mancanza di emozioni: è prevedibile. Ora, io non sono un genio. Non sono neanche più sveglia e intelligente della norma. Diciamo pure che ho quattro neuroni e sono sempre ubriachi, quindi se io ho capito in tempo record chi è stato a massacrare la famiglia e perché credo che ci sia un problema molto grande di sceneggiatura.

Ultima cosa: questo film non ha senso. Okay, i film con amnesie spesso si prendono libertà e giocano sui buchi di memoria e sulla confusione del personaggio, ma qui non si capisce cosa c’entrano certi elementi, non si capisce se Abbie Cornish non sa recitare o si è solo resa conto di che film sta aggiungendo al suo curriculum e si è scazzata… Boh! 

Potrei essere stata un po’ acidina, me ne rendo conto. Magari non ero dell’umore perfetto mentre lo guardavo quindi non ho apprezzato l’apprezzabile, ma sono sicura che anche in altre condizioni non mi sarebbe piaciuto. 
Se qualcuno di voi l’ha guardato per favore ditemelo: è così brutto o sono io che non c’ho capito un’acca?!

Fatemi sapere. 
E consigliatemi qualche film horror-thriller di quelli fichi fichissimi, confido nella vostra conoscenza. Hasta la vista! 

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Cinemando: La Bella e la Bestia

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Premessa: la mia videocassetta del cartone Disney “La Bella e la Bestia” è completamente rovinata da quanto è stata usata. Giornate intere passate a mandare indietro il nastro per ricominciare il film e cantare le canzoni come se non ci fosse un domani.
Io non so come abbiano fatto i miei genitori a non lasciarmi in un cassonetto, li ammiro molto.

Questo per dirvi che quando hanno annunciato il live action di quello che è il mio secondo cartone preferito (Il Re Leone è intoccabile e faranno un live action pure di quello, io strillo senza sosta da quando l’ho saputo) mi sono agitata come un fringuello in primavera, quando hanno annunciato Emma Watson come Belle sono quasi morta di infarto e quando ho saputo che nella versione originale Lumière e Tockins erano interpretati da Ewan McGregor e Ian McKellen ho proprio sbarellato e addio mondo.
(Hanno chiamato tutti i McCosi, mancava solo Donald McDonald).

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Sarete stufi di sentirmelo dire ma sono combattuta anche su questo film. Che ci devo fare, sono combattiva. 
Mai una volta che io dica “QUESTO FA CACARE” o “CAPOLAVORO ASSOLUTO” (a meno che io non stia parlando di DiCaprio, allora CAPOLAVORO ASSOLUTO DELLA NATURA), ma ci sono pregi e difetti in ogni cosa. Beh poi in me ci sono solo difetti, ma torniamo al film.

Una cosa positiva è che è assolutamente fedelissimo al cartone.
La cosa negativa è che è assolutamente fedelissimo al cartone.
No, non ho bevuto. Cioè, un po’ ho bevuto, ma non fate i pignoli.
Se da una parte è stato carino vedere tutte le scene in versione film, allo stesso tempo avrei voluto qualcosa in più, un approfondimento approfondito, una spedizione nel cuore e nella storia della Bestia… No? Sono l’unica? Io avevo già preparato l’elmetto per avventurarmi nell’animo del principe e invece…

Sì, ci sono un paio di cosette in più, ma niente di che. Anche della mamma di Belle si scopre qualcosa ma anche lì meh… 

Poi va beh, la nota dolente -in senso letterale e figurato- sono le canzoni con il doppiaggio in italiano. Io già di mio ho sviluppato un ribrezzo istantaneo verso qualunque tipo di doppiaggio e di canzone italiana in generale, sentire le mie preferite storpiate è stato un dramma. Capisco che dovevano farlo, ma è stato un dramma. 
Purtroppo adattare i testi al labiale degli attori è riuscito abbastanza male: chiunque con un minimo di occhio si rende conto che il sincrono non fa per questo film.
Poi va beh, la mia parte preferita “IO VOGLIO VIVEREEEE DI AVVEEENTUREEEE” che diventa “Io voglio ridere e stupirmi sempre“, devo davvero commentare?
Per farvi capire lo shock vi dico che ho fatto cadere la manciata di popcorn che tenevo in mano. 

Emma Watson… Meh! A me piace, mi rendo conto dei suoi limiti recitativi ma mi piace. La preferisco nel ruolo di donna forte e indipendente che si batte per la natura e il femminismo, ma la guardo volentieri sul grande schermo.batb2
Luke Evans è un figo della miseria e non ho altro da dire. No dai, ho qualcosa da dire (a parte “qualcuno gli dia il mio numero”, ovviamente): è perfetto per il ruolo di Gaston, perfetto. Però a me il suo Gaston stava quasi simpatico. Cioè a parte gli ultimi minuti, lì lo avrei strangolato personalmente, sto stronzo. Però la scena “pensa alle vedove” mi farà ridere per sempre. 

Piccolo momento delle polemiche: 

Le Fou è il primo personaggio apertamente omosessuale della Disney. 
E chissenefrega“, diciamo noi persone che nel 2017 si sconvolgono per ben altre cose, tipo i calzini a rete coi fiocchetti, ma indovinate cos’han detto la Russia, l’Alabama e la Malesia?
Esatto: “CENSURAAAA! SCHIFOOOO! BLOCCATE LA DISTRUBIZIONE! QUANDO MIO PADRE VERRA’ A SAPERLO…”
La risposta della Disney è stata, più o meno, “ma vaffanculo” e una grossa pernacchia con tanto di sbattimento di natiche a suon di musica. 
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Va beh se proprio ve lo steste chiedendo c’è stato un momento in cui mi sono quasi commossa, per quanto io abbia stoicamente cercato di rimanere salda e solida. Ma come si fa quando Tockins e Lumière si dicono addio e tutti quanti perdono vita… Datemi un fazzoletto.

E voi l’avete visto? Cosa ne pensate? Vi è piaciuto tantissimo? Avete singhiozzato alla fine come la signora a fianco a me al cinema o avete mantenuto la calma? Quanto vi siete innamorate di Gaston da uno a dieci? Io sedicimila. 
Sbizzarriveti con i commenti, io vado a cercarmi qualche foto di Luke Evans possibilmente poco vestito e poi andrò ad ammazzarmi di ripasso perché domani ho un esame.
A presto!

 

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Randomando: post inutile della domenica

Avete presente quando sentite di aver toccato il fondo e poi scoprite che il fondo ha una cantina? Ecco, io ho scoperto che sotto la cantina c’è un pozzo. E probabilmente c’è pure Samara, giusto per non farmi mancare nulla.
Sento che mi sto trasformando, sto diventando Grillo. Ho il VAFFA facile, sempre sulla punta della lingua. Vaffamando chiunque mi capiti a tiro perché la mia gestione della rabbia non sta proprio procedendo tanto tanto bene e mi sfogo così. Così e mangiando pane e marmellata, quindi sono grassa e arrabbiata, un’accoppiata da paura.
All’interno del post ci saranno piccoli messaggi subliminali non indirizzati a voi ma che trasmetteranno a voi lettori il mio mood incazzato. 

vaffanculoooo

Mi sono anche accorta di non avere più l’età per avere la febbre.
Un tempo reggevo bene, tenevo botta. Avevo quaranta di febbre e scorrazzavo per la casa come un fringuello, contenta di non dover andare a scuola e sperando che mi durasse tutto l’anno così sayonara matematica! Bye bye educazione fisica!
L’altro ieri invece avevo 38.5 e sembrava stessi morendo, sembrava quasi che fossi un uomo, il che dice tutto. 
Male ovunque, sonno a ogni ora del giorno e della notte, la testa con dentro un rave party pesante… Mamma mia. Volevo chiamare un prete per l’estrema unzione, poi mi han fatto notare che forse ero un tantino melodrammatica e mi sono limitata a spiaccicarmi sul cuscino a faccia in giù per il resto della giornata.

Vai a fare in chiuuuuul

In questi giorni di malanno ho cominciato “Delitto e Castigo“. Così, una botta di vita. Sono all’inizio inizissimo quindi non posso dire molto, ma lo stile del vecchio Fëdor mi piace assai: sembra di essere nella testa del protagonista o forse addirittura sembra di essere il protagonista; per ora mi piace molto. Mi trasmette tanta disperazione e tanta umanità, sembra impossibile sia stato scritto addirittura prima del Novecento. 

vaaaaaaaaffancuuuuuuloooooo

Stanotte in America ci sarà la notte degli Oscar, ma mentre l’anno scorso ho fatto nottata per tifare senza alcun pudore per Leonardo, quest’anno passo. Mi vergogno molto di me stessa ma credo di aver visto solo due o tre film di tutti quelli candidati e vi assicuro che non è mai successo negli ultimi anni; di solito mi impegno a recuperare tutti quelli che corrono per la statuetta -soprattutto i film stranieri, spelacchiati, soprattutto i film stranieri meritano!- ma a sto giro non ce l’ho fatta. Ho miseramente fallito. Anzi, non c’ho proprio provato… L’anno prossimo mi rifarò, lo ggggiuro.
Voi seguirete la serata? Avete qualche film tra i candidati da suggerirmi calorosamente? 
So che tutti sono impazziti per La La Land... Io non l’ho visto quindi sto per dire cose totalmente random secondo il mio frizzantissimo intuito, ma.. secondo me vincerà pochino. Non so, così a naso mi viene difficile pensare che gli Academy faranno vincere un musical. Ora che l’ho detto probabilmente sbancherà e io andrò in un angolo a piagnucolare.

vaffanculoooo

Penso che uno dei prossimi post potrebbe essere su Tinder, a qualcuno possono interessare le mie (dis)avventure su una chat di incontri? Potrei avere un po’ di aneddoti divertenti da condividere, che ne dite?
Ora andrò a farmi una tisana al finocchio (vorrei fare facili battute ma sono una donna adulta, seria e composta quindi eviterò) e cercherò di non mandare messaggi stracolmi di insulti a una certa persona, perché that’s not my style.
(Ma ehi, se stai leggendo questo post… Le foto con lei puoi infilartele direttamente su per il deretano, grazie. E vaffanculo.)

Fatemi sapere come sta andando la vostra domenica sera, le ultime visioni e le ultime letture che avete fatto! C’è qualcuno che sperate vinca tutto quanto agli Oscar? Avete letto qualcosa di Dostoevskij? (Non potete capire l’impegno che c’ho messo per scrivere correttamente il suo cognome, datemi un premio… Accetto volentieri DiCaprio come premio eh). Fatemi sapere di tutto e di più che qua si ha voglia di ciciarare un po’! 
A presto! 

 

 

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Cinemando: Split

Dopo averlo atteso per mesi finalmente ieri sera sono andata al cinema a fare una full immersion di James McCavoy, che anche nei panni di un pazzoide semi-pelato con ventitrè personalità diverse ha un certo fascino, ammettiamolo.

Di cosa sto parlando? Di Split, ovviamente, il nuovo film di M.Night Shyamalan (il pazzerello che de “Il sesto senso”, “Signs”…) che racconta appunto di un uomo, Kevin, affetto da sindrome dissociativa della personalità: dentro di lui coesistono ventitrè (per ora) personalità diverse totalmente dissociate e che prendono “la luce” appena possono. A un certo punto rapirà tre ragazze. Perché? Perché la ventiquattresima personalità, La Bestia, ne ha bisogno.

Trama:
Casey è una ragazza introversa e problematica, tenuta in disparte dalle compagne di scuola più popolari. Insieme a due di loro, Claire e Marcia, viene rapita da un maniaco, che chiude le ragazze in uno scantinato. In attesa di scoprire che ne sarà di loro, verranno a conoscenza delle diverse personalità che coabitano nella mente del loro rapitore: un bambino, una donna e altre ancora, assai più pericolose.

Partiamo dai punti di forza di questo film: i due protagonisti.
James McAvoy è qualcosa di mostruoso in questo film, in tutti i sensi. In una sola scena con la telecamera fissa su di lui è in grado di farti vedere tre personaggi completamente diversi.
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E’ in grado di tirare fuori una complessità interiore da ogni personaggio, in particolare ho apprezzato tantissimo la personalità di Hedwig, il ragazzino di nove anni spaventato, con i calzini rossi e un difetto di pronuncia. Molti in sala hanno riso durante le sue scene, io ero tra l’intenerito, lo spaventato e l’agghiacciato.

Risultati immagini per split gif james mcavoyAnya Taylor-Joy, co-protagonista di McAvoy, è altrettanto brava. Il fatto che abbia due anni meno di me mi uccide dentro, ma va beh. Due occhioni profondissimi, che più che parlare urlano, un viso un po’ atipico e la capacità di comunicare con tanti, lunghi silenzi. Dal trailer mi era sembrata una triglia, non avevo capito NIENTE. 

Immagine correlataE ora passiamo al resto che, purtroppo, mi ha delusa assai. Premetto che forse un po’ è colpa mia: avevo aspettative assai alte e non mi ero informata per nulla sulla trama vera e propria per non spoilerarmi, quindi mi aspettavo un thriller psicologico. E invece no, è un thriller horror che di psicologico ha molto poco. Comunque secondo me fallisce sia come thriller -manca l’elettricità e l’angoscia necessari- che come horror -fa veramente poca paura-. 
E’ interessante, sicuramente una volta iniziato si vuole vedere come diamine finisce, però dalla seconda parte in poi è tutto un po’ MEH: poco credibile, poco pauroso, molto caotico e ogni tanto scade nel banale.

Per esempio il motivo per cui le ragazze sono state rapite è banalissimo, mi ero aspettata qualcosa di molto più originale sinceramente…

Parte con gli spoiler: fuggite, sciocchi!

Per voi che avete visto il finale… Sono l’unica ad aver pensato “ma vaffanculoooooo!” quando mr Split lascia stare Casey perché è tutta piena di cicatrici? No perché io conosco gente che ha sofferto tantissimo nella vita che le cicatrici le hanno sul cuore e nell’anima, ma fuori nulla. Cosa miiiiiinchia vuoi giudicare? Metti che quelle due poveracce che sono muerte in modo assai orribile abbiano vissuto cose ancora peggiori ma le abbiano superate?
Bah. Mi ha irritata parecchio. 

Altro momento coglionazzo: quello della psicologa. Lo so che ci deve per forza essere un personaggio coglionazzo in questo tipo di film però EDDAI!!!! Hai capito che qualcosa non va, hai capito che una personalità inquietante e potenzialmente letale ha preso il sopravvento, hai capito che probabilmente ha fatto cose orribili, sei l’unica che sa tutto questo, il tizio si fida di te… MA CAZZO, ESCI E CHIAMA LA POLIZIA! PIRLA!
E invece no, fa l’eroina. Signora, alla sua età è un po’ tardi, mi permetta. E infatti fa una fine orribile, ma meritata. 

Concludo con una considerazione personale sul pubblico che ho beccato in sala: se in un film del genere (ma anche non in un film del genere eh, anche in generale) un uomo vestito da donna vi fa scompisciare dalle risate e pensate sia addirittura una cosa ridicola… Prendetevi a schiaffi da soli perché siete veramente di un livello infimo. Grazie. Risultati immagini per split gif james mcavoy

Chi altro ha visto questo film? Vi è piaciuto? Sì, no, MEH anche voi? 😀 Fatemi sapere che sono curiosissima 🙂
Avete capito il riferimento del finale? Mr Shyamalan riesce sempre a infilarci un plot twist in un modo o nell’altro! 

 

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Cinemando: Somnia.

Cinemando: Somnia

Quoque tu, Flanagan mio?

Finalmente dopo mille peripezie sono riuscita a vedere Somnia (Before I wake), il film di Mike Flanagan che aspettavo con ansia, uscito poche settimane fa nei cinema italiani.

Trama:

Jessie e Mark adottano il piccolo Cody, dopo la morte del loro figlio Sean. Appena arrivato nella nuova casa, Cody manifesta il terrore di addormentarsi. Inizialmente Jessie e Mark sottovalutano la cosa, ma presto scoprono che mentre Cody dorme i suoi sogni si materializzano nella realtà. Ma i suoi incubi si rivelano terrorizzanti e mortali.

Cody è un bambino che dopo la porte della madre passa di casa adottante in casa adottante, e ogni volta succede qualcosa di brutto alla famiglia che lo ha accolto.
Lui dice che sia colpa dell’UomoCancro.
La coppia che l’ho ha adottato invece è stata spezzata anni prima quando il loro bambino, Sean, è morto affogato nella vasca da bagno per un incidente.
Jesse e Mark presto scopriranno che i sogni del piccolo Cody si trasformano in realtà: se sogna farfalle, farfalle riempiranno il loro salotto, se sogna Sean, il ragazzino apparirà nella stanza. Ma non ci sono solo sogni belli: e se sogna l’UomoCancro?

Jessie, nonostante sia passato del tempo dall’incidente del figlio, non riesce a darsi pace: non dorme, non pensa ad altro che a Sean e si crogiola nel dolore e nel rimpianto. Quando capisce di avere l’opportunità di avere Sean ogni notte le sembra quasi una benedizione, quindi comincia a mettere foto della famiglia prima di Cody e gli fa vedere video di famiglia inducendo quindi il bambino a sognarlo.
Mark non approva, lo definisce un “abuso”, ma ‘sta stronza lei non sembra convincersene appieno e quando Cody non dorme per due notti di seguito arriva a dargli un sonnifero.
E stavolta l’UomoCancro arriva.

Mike Flanagan questa volta mi ha delusa.
Io per prima ho un rapporto molto controverso con il sonno, sono attualmente in cura per risolvere dei problemi che mi sta causando la mancanza di sonno quindi ci tenevo che questo film mi piacesse. Ahimè non è così. 

La protagonista è una persona orribile: condiziona il bambino durante il giorno per sfruttare il suo potere e gli da pure dei sonniferi, e poi passa per una “brava mamma”. 

Il bambino, interpretato dal meraviglioso Jacob Tremblay (che avevo già adorato in “Room”), è bravissimo ma causa doppiaggio italiano non sono riuscita ad apprezzarlo appieno: sono sicura che in lingua originale avrebbe fatto tutt’altro effetto.

Quello che non funziona in questo film sono fondamentalmente due cose:
il fatto che venga spacciato per un horror quando un horror non è, creando quindi false aspettative che verranno deluse al 100%. Non è un horror, non fa mai paura, non mette mai ansia. Non basta una sottospecie di mostro per entrare nel genere, e Flanagan dovrebbe saperlo!

L’altra cosa che non funziona e che rende il film sconclusionato è la gestione del tempo: si cerca di far succedere troppe cose in troppo poco tempo e in questo modo la parte di introspezione, che in un film di questo tipo è fondamentale, viene ridotta decisamente troppo per dare spazio a scene quasi inutili troppo lunghe. 

Sempre colpa del Tempo!!

La parte finale poteva essere molto bella se si fosse riusciti a ricreare l’atmosfera giusta per tutto il film, un vero peccato che un’idea tanto originale sia stata sprecata in questo modo.

In Somnia ho visto un tentativo fallimentare di riprendere il genere di Babadook, in cui il vero mostro è il lutto e la non-accettazione dello stesso. Solo che Babadook era diretto da una donna, e credo che la più grande differenza sia proprio questa. Il rapporto di una madre con il proprio figlio è qualcosa di così potente ed unico che solo una donna e una mamma può cercare di raccontare senza scadere nel banale, nel già visto, nel patetico.

Babadook ci è riuscito, Somnia no. 

A questo punto aspetterò di vedere The Conjuring 2, probabilmente non al cinema perché almeno quello voglio vederlo in lingua originale. E al cinema mi cacherei sotto.

Voi avete visto Somnia? Vi è piaciuto? Fatemi sapere!

Ai prossimi pensieri spelacchiati!

 

 

 

 

 

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Alice attraverso lo specchio

Ogni scusa è buona per scrivere un post e, al momento, mi sto nascondendo dall’umanità che vuole augurarmi un buon compleanno. Quanto odio il mio compleanno, qualcuno elimini il quattro giugno dalla vita.

Comuuunque ieri sera sono andata ar cinema, detto alla romana perché sto ascoltando i Cool and the Game su youtube e mi sento un po’ romana anche io ora, e dopo un’accurata scelta fatta pescando i bigliettini perché non ci mettevamo d’accordo abbiamo optato per “Alice attraverso lo specchio”, giusto per guardare Johnny Depp imbruttito abbbestia.
Se ve lo stiate chiedendo sì, ho perso tutta la stima che provavo per lui visto gli ultimi avvenimenti.

Ma qui non si parla di persone che si credono Alì nella vita familiare, qui si parla di persone che entrano negli specchi e finiscono in paesi delle meraviglie. E non si tratta di Crozza.

Trama:

Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) ha trascorso gli ultimi anni seguendo le impronte paterne e navigando per il mare aperto. Al suo rientro a Londra, si ritrova ad attraversare uno specchio magico che la riporta nel Sottomondo dove incontra nuovamente i suoi amici il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto (Johnny Depp) che sembra non essere più in sé. Il Cappellaio ha perso la sua Moltezza, così Mirana (Anne Hathaway) manda Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico dalla forma sferica custodito nella stanza del Grand Clock che regola il trascorrere del tempo. Tornando indietro nel tempo, incontra amici – e nemici – in diversi momenti della loro vita e inizia una pericolosa corsa per salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo.

 

Okay, la nostra Alice è una tipa tosta, lo abbiamo capito dal primo film. Qua fa la Jack Sparrow della situazione, la capitana super esperta che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

Poi il Brucaliffo la fa tornare a Wonderland e lei scopre che il povero Cappellaio sta a morì, e comincia tutta l’avventura temporale.

Il problema è che questo film è un’accozzaglia di cose banali, trite e ritrite condite da effetti speciali esagerati. Sarà che a me la computer grafica usata in maniera così massiccia e presente per tutto il film disturba un po’ ma insomma… sarà fatta benissimo ma basta.

Alice, poi, è fastidiosa all’inverosimile. Lei va. Lei fa cose. Se ne sbatte le natiche dei danni incredibili che potrebbe fare, poi si giocano la solita carta del “è andata così perché lei aveva cercato di impedirlo” e a me giracchiano le balle perché di film e telefilm con viaggi nel tempo ne hanno fatti a bizzeffe, nel 2016 possiamo fare uno step successivo? Possiamo smetterla con le solite idee?

MAH.

Altro personaggio a me insopportabile è la Regina Bianca interpretata da Anne Hatahway, che di solito non mi dispiace come attrice ma qui veramente non la si regge. Con i suoi svolazzamenti inutili, gesti innaturalissimi, espressioni da pesce lesso, rossetto che cambia colore dopo ogni cambio scena (ma che cavolo), dialoghi che non stanno nè in cielo nè in terra… Bocciatissima.

Il Cappellaio. Nota dolentissima.
Ora farò la melodrammatica, preparatevi: mi hanno rovinato il personaggio.

Partiamo da lontano. Il Cappellaio Matto è uno di quei personaggi che tutti amano e che tutti stimano fin da piccoli, quando viene raccontata la storia del Paese delle Meraviglie per la prima volta. Il Cappellaio è completamente fuori di testa, divertente, buffo, ironico, pazzissimo e saggio allo stesso tempo, un personaggio tanto complesso da sembrare folle. Bellissimo.

E se mi si fosse chiesto di immaginare il passato del Cappellaio, non ci sarei riuscita. E non avrei voluto farlo: sono dell’idea che un personaggio del genere non possa essere spiegato. Non deve avere un passato, va bene così: il mistero fa parte del fascino.

E invece no. Diamogli una storia, una storia banale, che sa di già visto. La famiglia che non accetta la sua stravaganza, il padre deluso, lui che se ne va per la sua strada. Vi ricorda qualcosa? Magari La Fabbrica di Cioccolato?

BORING.

Se neanche per un personaggio del genere si riesce a inventare qualcosa di diverso dal solito allora siamo veramente alla frutta.

Stessa cosa per le due sorelle, la Regina Bianca e la Regina Rossa. Una storia di una banalità disarmante, non è veramente possibile continuare a vedere i soliti espedienti usati dappertutto. 

Insomma, non ci siamo su tutta la linea. L’unica luce in questo film è Tempo, che Sacha Baron Cohen ha interpretato benissimo, ed era pure molto figo. Orribili le battute “chi ha tempo non aspetti tempo” e tutte le altre.

Chi di voi l’ha visto? Sto esagerando? Alle mie amiche è piaciuto quindi potete unirvi ai loro insulti nei miei confronti.  La prossima volta costringerò a guardare Somnia, sappiatelo.

Ai prossimi pensieri spelacchiati!