Maaaammia mia ragazzi, sto per morire di caldo. Lo sento, la fine è vicina. Ho pensato spesso a come morire ma cazzo, autocombustione per un’estate delpene non mi sembra un modo granché poetico per andarmene. Sto bevendo un frappè per cercare di contrastare il calore dall’interno ma penso di stare solamente ingrassando. Ad ogni sorso mi allargo un po’.
Mi sono ripromessa di non parlare di politica perché è già tutto un casino così, poi mi altero, impazzisco e parto a scrivere post chilometrici e non è il caso.
Ma parliamo un attimo di questa estate 2019, che nella mia città sta facendo una strage di cuori. Non potete capire quante coppie sono scoppiate nell’ultimo mese. Contando solo le persone che conosco abbastanza bene SEI COPPIE SCOPPIATE, più una decina di conoscenti e persone che conosco di vista. Allucinante, mai successo così ravvicinatamente.
Chi stava insieme da quindici anni, chi aveva firmato il contratto per la casa in cui andare a convivere, chi ha un figlio, chi stava insieme da tre anni e sembrava la coppia più unita del mondo… Una valanga di rotture. Corna da tutte le parti, la popolazione della mia città si è trasformata in un parco naturalistico pieno di cervi.
Ma poi si sono mollati tutti con una cattiveria incredibile cazzo, come se l’umanità l’avessero tutti lasciata in vacanza. Per messaggio, per messaggio ad un’amica della persona in questione, con insulti, senza dare nemmeno una spiegazione… Ma oh, ma dico io, qui bisogna tenere un corso su come fare le cose senza essere dei cazzo di stronzi perché non è possibile stare con una persona per anni e poi lasciarla in un modo tanto becero e cattivo. E’ normale e sacrosanto voler lasciare qualcuno, capita. Però fatelo con un briciolo di tatto e umanità!
L’unico che in questo tripudio di melma si è accasato è il Pirla, rendiamoci conto. (Per chi non lo sapesse, Il Pirla è il mio grande amore platonico.) Ho anche conosciuto la sua dama, che per comodità chiamerò la Pirla (senza accezione negativa, sia chiaro, è come il leone e la leonessa, il gatto e la gatta, il Pirla e la Pirla. Nomenclatura enciclopedica.).
Mi piacerebbe dire che lei è un’arpia, che ha la pelle a squame come i serpenti, che ha il quoziente intellettivo di un mollusco ed è simpatica come una cimice che comincia a volare nella stanza appena spegni la luce per dormire… Ma non posso, porca di quella miseria. Neanche ste soddisfazioni posso togliermi, perché è carina, spigliata, sembra avere anche un pochino di sale in zucca ed è divertente. Capite, il mio massimo di simpatia si può riassumere in: “Che pesci sono quelli?” “Squali.” “Squelli!”
…Non c’è competizione. Diciamo che è proprio come piace a lui: bassa e frivola, lavora nella moda ed ha una quarta di reggiseno. Non come me che sono un metro e settantaquattro di problematicità, come diceva lui, e ho una retromarcia.
Mah. Mi passerà, come un’influenza.
Comunque, ragazzuoli, in questo periodo sto leggendo solo libri molto fighi: dopo “L’arminuta” che mi è piaciuto tantissimo ho finito anche “4,3,2,1” di Paul Auster e ora sto leggendo “IlCardellino” di Donna Tartt, anche perché a settembre uscirà film film e io sono super curiosa. Tutti quanti super consigliati.
E voi cosa state leggendo? La vostra estate come procede? Quante rotture ci sono state nella vostra cerchia, è qui da me che si è scatenata la voglia di singleitudine o l’estate ha fatto danni anche da voi?
Okay, la faccio breve: ho conosciuto la nuova ragazza del Pirla. Sto alla grande *aggiungete sarcasmo a piacere*. Dopo dieci giorni di alcolismo puro ora sto tornando alla vita, e quale modo migliore se non con un tag?
Preferiresti parlare tutte le lingue del mondo o saper parlare con gli animali? PARLARE CON GLI ANIMALI TUTTA LA VITA, chiamatemi pure Santa Francesca. Così avrei la conferma che quello stronzo del mio cane ogni volta che mi guarda con quegli occhioni da foca che mi fanno una tenerezza incredibile in realtà sta pensando “allora, stronza, ti muovi a darmi un biscotto?”
Preferiresti essere su un’isola deserta da sola o essere su un’isola deserta con una persona che detesti? Ma che razza di domanda è? Ovviamente da sola. Però aspettate, se è una persona che proprio odio da morire potrei approfittare dell’assenza di testimoni per commettere un omicidio. Mi levo la soddisfazione e ho pure carne da mangiare.
Preferiresti leccare una rana o mangiare un verme? Leccare una rana. Se con un bacio c’è la possibilità che diventi un principe con una leccata cosa può succedere?
Preferiresti avere un desiderio che viene esaudito subito o tre desideri che vengano esauditi tra dieci anni? Uno subito, che ne so se sono viva tra dieci anni.
Preferiresti mangiare per sempre il tuo cibo preferito o non mangiare mai più il tuo cibo preferito? Questa domanda è cattivissima, di una crudeltà indegna. L’idea di mangiare pollo al curry indiano per tutta la vita sembra un sogno, ma credo uscirei di testa senza pizza, pasta, mayonese e cioccolato quindi… ahimè… addio pollo al curry, ti amo, ti amerò sempre, ma devo lasciarti.
Preferiresti non giocare mai più a niente o giocare e perdere sempre? Io gioco già perdendo sempre (MA SEMPRE SEMPRE EH) quindi ‘fanculo, rimango così.
Preferiresti leggere nella mente delle persone o sapere cosa accadrà in futuro? Futuro, senza ombra di dubbio, così evito ulteriori pali infilati in posti poco appropriati. E poi avrei un’ansia pazzesca a sapere cosa pensa la gente di me, non ci dormirei la notte.
Preferiresti che nessuno si presentasse al tuo matrimonio o che nessuno si presentasse al tuo funerale? Mah, per quel che me ne importa possono stare tutti a casa in entrambe le occasioni (ho sempre pensato che se proprio dovessi sposarmi lo vorrei fare in comune, solo io e il mio futuro maritozzo, mentre per il funerale sarò morta e non lo saprò mai, quindi who cares?) ma dovendo scegliere preferirei non avere nessuno al funerale.
Preferiresti vivere nel mondo di Harry Potter o vivere una vita di lusso e fama in questo? A parte che il mondo è lo stesso (zii, un po’ di informazione sulle cose importanti, cazzo) vorrei una vita di lusso e fama nel mondo di Harry Potter.
Detto ciò, che programmi avete ragazzuoli spelacchiati per domani? Il mio programma prevede di andare a pranzo sul lago a fare una sorpresa a un mio amico che lavora al ristorante e poi andare con lui e amici a bere e mangiare senza ritegno alcuno in qualche parco vista lago.
Giornata tranquilla insomma, e voi? Party hard? Casa? Mare? Ditemi e fatemi rosicare un po’ se andate in posti fichi!
Aluuuura Spelacchiati del mio cuore, dopo il post serissimo dell’altra volta torniamo alle vaccate va. Non so perché io abbia deciso di guardare questo film avendo sentito parlare del libro (guardatevi i video di Ilenia Zodiaco su youtube, fa schiattare!), sarà il gusto dell’orrido? Comunque so che rispetto alla versione romanzesca è mille volte meglio perché hanno tagliato tutte le parti semplicemente ABERRANTI che Anna Todd aveva messo.
Ma mettiamoci a parlare di questo straordinario capolavoro cinematografico, questa perla rara, questa opera somma.
Il film si apre con la nostra gallinella protagonista, Tessa, che tiene in mano uno scatolone: deve trasferirsi al college, una roba mai vista prima, neh? Questo film trasuda già originalità da ogni poro della pellicola.
Non so bene in che college lei debba andare, probabilmente l’Università della vita, perché sua madre la guarda e le fa “hai preso la torcia?” …La torcia? Al college serve la torcia? A parte che ormai si usa il flash del telefono, svegliona, ma con tua figlia che se ne va di casa l’unica cosa fondamentale che non deve dimenticare assolutamente è la torcia?
Primi cinque minuti e già capiamo che tutti i personaggi sono dei deficienti. Tutti. Non se ne salva uno, giuro. La madre è una sciroccata totale che, torcia a parte, sembra avere una crisi isterica quando vede la coinquilina della figlia: una riccia con le autoreggenti e un top grande quanto un fazzoletto che si fuma una sigaretta sul letto. Praticamente me.
Tessa la convince a non demolire l’intero edificio e non rompere le balle a tutti per farle cambiare stanza (quanta fiducia in sua figlia comunque, pensa che una che vedrà mezz’ora al giorno possa traviarla completamente…)
Conosciamo anche il fidanzato di Tessa, che è un invertebrato. Un mollusco senza spina dorsale.
Noah, il fidanzato
Per salutarsi cosa fanno? Si abbracciano, con tanto di dondolio sul posto. Ma cazzo ma ficcale la lingua fino alle tonsille, non la vedrai per mesi porca vacca! Pure la coinquilina, Stef, le dice “ah beh carino tuo fratello”!
Ahimè però pure la coinquilina è irrimediabilmente scema. “Ma chi si porta i libri al college?!” Ehm, non so come dirtelo… chiunque abbia almeno un quoziente intellettivo superiore ai sette punti?
Passiamo alla scena dopo e sembra che abbiamo cambiato film e sia partito accidentalmente Grease: Tessa in maglietta bianca e gonna azzurra fino alle caviglie che con lo zainetto da scolaretta va a lezione arrivando con un anticipo allucinante, tanto che pure il bidello quando arriva pensa “minchia che patetici”. Plurale perché intanto ha incontrato un altro scemo, Landon, pure lui in anticipo, e manco a dirlo i due già sono migliori amici del mondo. Inseparabili. Sono già li con le collanine con metà cuore ciascuno. Ma andate a razzolare in un posto molto lontano da me, per favore!
Finalmente conosciamo il nostro spennacchiato protagonista maschile, Hardin Scott(scusate, ma come nome non suona proprio male? Non sarebbe stato mille volte meglio Scott Hardin? Opinione mia): lei nelle sue stanze esce dal bagno con solo l’asciugamano addosso, essendo una decerebrata senza vista laterale non si accorge che sul letto della coinquilina c’è un ragazzo e quando finalmente lo vede schizza per aria, terrorizzata. Tessa abbastanza giustamente gli dice “zio, puoi uscire un attimo che devo cambiarmi e non ti conosco?” ma lui fa lo stronzetto già di prima mattina “vai tra che non ti guardo, schifezzuola ambulante, mi fai ribrezzo come una lumaca senza guscio”. E lei che fa? Continua per dieci minuti a chiedere “Stef lo fai uscire? oh esci? te ne vai che devo cambiarmi?”
MA OOOOH, PRENDI I TUOI CAZZO DI VESTITI DA NONNETTA E CAMBIATI IN BAGNO SE NON VUOI CHE TI VEDA MEZZO LEMBO DI PELLE, NON SCASSARE LE BALLE PER TRE MINUTI DI FILM!
Ma cazzo! Una ci prova a restare calma per i primi quindici minuti di film almeno ma qui mi tirano fuori dalla grazia.
Stef la invita a una festa e le due vanno a prepararsi; Stef è praticamente nuda, Tessa ha un vestito di pizzo rosso, a manica lunga, che arriva al ginocchio. “E’ un po’…formale.” “Mi hai detto di essere me stessa…” SI MA NON PENSAVA FOSSI IL DEMENTE COLOMBO AL FEMMINILE, FORSE. Lasciamo perdere.
Giocano ad obbligo o verità. Tessa dice la prima cosa sensata da quando è iniziato il film: “Ma non è un gioco da bambini?” E Molly, la stronzetta di turno incollata ad Hardin, le fa “non come lo giochiamo qui”. Senti Kill Bill delle poverette, che cazzo stai dicendo. Cosa vuol dire? Come lo giocate li, che l’obbligo è tagliarsi una mano? Ma sei più deficiente addirittura di Tessa, porca vacca? No, effettivamente più deficiente di Tessa non si può essere perché lei sceglie “verità” e Molly, che io chiamerò Molliccia, le chiede il posto più strano dove ha fatto sesso. Risposta di Tessa? “Passo”. MA NON SI GIOCA COSI, GENIA! SE SCEGLI VERITA RISPONDI, AL MASSIMO SWITCHI IN OBBLIGO, MA IL PASSO NON ESISTE, CHE CAZZO SEI A PASSAPAROLA? MA POI NON PUOI DIRE UN POSTO A CASO? FAI COME CHIUNQUE PER SOPRAVVIVERE IN SOCIETA: MENTI! No, lei non mente mai, è troppo scema pure per quello. Tutti quindi capiscono che è vergine ascendente sagittario. Passa quindi all’obbligo: “okay allora… devi dare un bacio ad Hardin”. Hardin va da lei, già con il pene di marmo e la lingua a martello pneumatico e lei, che ha capito perfettamente come si gioca, che fa? Si alza. “Non voglio più giocare”. E se ne va. … Scusate ho bisogno di un secondo per prendere fiato.
MA VAI A SCAGAZZARE, CRETINA. Verità no perché è pazza, e l’obbligo no perché sia mai limonare un figo a una festa, per carità, ma oooooh…
Altra scena ALLUCINANTE di lei al telefono con il fidanzato-fratello, Noah, il quale le fa il cazziatone perché ha osato andare a una festa e bere un goccio d’alcol “eh mi hai deluso, da te non me l’aspettavo, pregherò per la tua anima, non ti riconosco più, ho tremila anni e sono un’antica anima nel corpo di un pirla…” Se uno provasse a dirmi quello che le dice lui me lo mangerei, giuro. G I U R O. Con maionese come accompagnamento, per di più. Lei dimostra di avere un vago senso di dignità e gli mette giu il telefono, torna alla festa, va in una stanza piena di libri e lì ovviamente arriva Hardin che si mette a citare Cime Tempestose; dialoghi sconclusionati di una tristezza incredibile, stanno per limonarsi quando lei si ricorda di essere stracazzamente fidanzata (con uno insopportabile eh, ma pur sempre fidanzata) e si defila alla velocità della luce lasciando quel faccia di tolla solo come un gambo di sedano.
Cambio scena, lezione di letteratura inglese, Hardin e Tessa partono con un dissing sfrenato che neanche i peggiori rapper di Caracas riguardante “Orgoglio e Pregiudizio” ma che ovviamente (pateticamente) è un continuo tirarsi frecciatine e rendono lampante a tutti che entrambi sono degli analfabeti funzionali di ultima generazione e che di quel libro non c’hanno capito neanche il titolo.
Come se non fosse abbastanza ci si mette pure la professoressa: “questo è il potere di un buon libro”. MA QUESTO COSA, VEDERE DUE DEFICIENTI TIRARSI SUPERCAZZOLE A VICENDA? MA TI SEI ACCORTA CHE NON PARLAVANO DI DARCY ED ELIZABETH ALMENO? Ci mancava solo che uno dei due finisse con “tarapìa tapiòco” e pernacchione.
In caffetteria i due acefali si rincontrano. “La vuoi vedere una cosa?” chiede lui, e lei già si bagna pensando tirerà fuori il pene. “E’ un posto…” E i due vanno. Quale sarà questo posto incredibile? Visto che c’è un’abbondanza di originalità disarmante, il luogo preferito di Hardin Scott è un cazzo di lago. Ovviamente deserto, solo lui sa che esiste un lago enorme nei dintorni, no? I due si mettono a nuotare come tartarughe marine e poi finalmente si limonano come se non ci fosse un domani; poi giustamente vanno a farsi un panino ma vengono interrotti da Molliccia e un altro amico inutile. Hardin fa tutto lo strano quindi Tessa si indispettisce “ti vergogni di me?” e poi gli dice che vorrebbe mollare Noah -il fidanzato- per stare con lui ma a queste parole ad Hardin quasi parte un embolo. “Ma sei hai messo il cervello nel frullatore e te lo sei bevuta? Ma chi ci vuole stare con te? Se vuoi mollare il tuo fratello-ragazzo fallo ma non stiamo insieme io e te”.
Bom, fine del mondo, lei è distrutta, a pezzi, demolita come il ponte Morandi. Ora. Lui è uno stronzetto eh, questo è indubbio, ma lei che aspettative incredibili si era fatta? Zia, vi siete baciati una volta in un lago, lui non ha mai neanche detto di essere interessato… Se fossi Salvini ti urlerei un bel “SVEGLIAAAA” dritto in faccia.
Quando si parla di pirli spuntano le corna e compare un Noah selvatico con un mazzolin di rose e di viole perché, giustamente, c’aveva voglia di rivedere la sua tipa non sapendo di essere diventato un cervo nel giro di una settimana.
Tessa e il boyfriend vanno a un falò dove si mettono tutti in cerchio a fare un altro gioco tipico del college: succhia e soffia, ovvero una stronzata che non sto neanche a spiegarvi, fatto sta che uno cerca di limonarsi Tessa e Hardin sclera e lo pesta.
Stessa sera, piu tardi mentre Noah dorme Tessa viene chiamata da Landon -che è il fratellastro di Hardin- perché il nostro picchiatore pazzo ha sclerato distruggendo un po’ la casa e a quanto pare ha fatto il nome di Tessa.
Ora, io dico.
‘Sto scemo ti ha trattata a pesci in faccia, c’è il tuo fidanzato che ti ha fatto una sorpresa e tu che fai? Vai da Hardin? NO.
Hardin che tra l’altro è incazzato perché il padre si risposa e dice “dovresti vedere in che topaia vive mia madre”… qualcuno mi spiega il nesso? WHAT?
Lui fa cadere una bottiglia, lei è così scema da riuscire a tagliarsi appena tocca un vetro quindi lui parte in versione Grey’s Anatomy e la medica, poi si scusa, si dichiara, si limonano, eccheppalle, ma perchè lo sto guardando, qualcuno mi fermi.
Lei la mattina dopo torna da Noah, che comunque forse è quello più intelligente tra tutti ‘sti cervelloni (il che è tutto dire) e capisce che le sue corna ora sono diventate praticamente quelle di un’alce; si incazza ma è comunque un signore quindi non le dice un cazzo, prende, sale in macchina e la investe. Non è vero, non è vero, però nella mia testa è andata così, mi avrebbe fatto schiattare dal ridere. Purtroppo sale in macchina e se ne va lasciandola come la scema che è “Noah, no, ti prego, volevo parlartene, sono confusa…” MA NON SEI CONFUSA, SEI UNA CAZZO DI PERSONA CHE TRADISCE IL FIDANZATO, VERY COMPLIMENTS.
Una foto di Noah
Momento del cazzo tra Tessa e Hardin che si mettono a parlare di Noah.
“Lui è il mio migliore amico… ma tu sei molto di più” MA COSA STAI DICENDO, MA COSAAAA? MA LO CONOSCI DA DUE SETTIMANE, DI COSA STAI PARLANDO? DIGLI “LUI ERA IL MIO MIGLIORE AMICO MA TU SEI UN BONAZZO TANTO CHE MI SI APRONO AUTOMATICAMENTE LE ZAMPETTE APPENA TI VEDO”! No, lui è molto di più. Molto più deficiente, senza dubbio.
Poi si passa a una scena completamente senza senso: loro due che per fare i fighi rimangono in biblioteca nascosti oltre l’orario di chiusura a leggere (perché loro sono intellettuali, capite? Si comportano come dei cinquenni, ma loro leggono quindi sono intelligenti) e vengono pure scoperti. Ma poi io dico, nella mia università credo che come minimo ti defenestrano se fai una roba del genere. Ti appendono per i pollici. Poi non vorrei dire, ma esistono le telecamere ormai, col cazzo che la passate liscia.
Ma poi arriviamo alla follia totale quando lei e Hardin sono a letto mezzi nudi ed entra la madre di lei, che sì, sapevamo già essere una decerebrata, però non pensavo così tanto. Madre e figlia cominciano a urlare cose sconnesse e senza alcun senso “Lo molli e ti rimetti a studiare, ti stai rovinando la vita!” “Mamma se la tua vita ha fatto schifo non è un problema mio!” “PRIMA GLI ITALIANI!” “CAROLA DEVE MARCIRE IN GALERA!” e così via finché sua madre non si incazza di brutto e parte con la minaccia suprema: non paga più il college se lei non molla Hardin. Tessa però se ne sbatte le natiche.
Cose a caso, loro vanno a convivere in un loft super figo, vanno alla festa di fidanzamento del padre di Hardin, lui le racconta del passato strappalacrime e bla bla bla, cose inutili, scene senza senso finché finalmente arriviamo alla svolta: Molly svela a Tessa che la sera di obbligo o verità Hardin aveva detto che il suo obbligo sarebbe stato far innamorare ‘sta ingenuotta per poi mollarla malamente.
ZAN ZAN ZAAAAN
Sconvolgimento a mille, Tessa ha gli occhi grandi quanto piatti da pizza, Hardin c’ha una faccia da schiaffi che mamma mia il nervoso, e niente sono scene surreali! Lui non dice NIENTE, lei sta li a piangere praticamente in silenzio e lui non si giustifica, non parla, non fa nulla! E lei dovrebbe essere incazzata come una iena del Re Leone e tutto quello che gli dice è “sei un bugiardo!”. Un bugiardo? Ma quello è uno stronzo di prim’ordine, un pezzo di fango, lo sterco di uno scarabeo stercocario! Sfogati Tessa, sant’Iddio!
Se ne va, torna dalla madre a fare opera di pentimento, fa pace con Noah (io fossi stata in Noah col cazzo che le avrei rivolto la parola, ma lui è una persona migliore di tutti noi), si iscrive a uno stage (che le aveva proposto il padre di Hardin… A’ RACCOMANDATAAAAA), va avanti con gli esami e ignora il pirletto supremo fino a che a fine ora di letteratura la prof la chiama e le da il saggio scritto da lui. Un tema delle elementari, pieno di supercazzole e frasi profonde che non vogliono dire NULLA. Il vuoto cosmico. Lei però capitola e il film si chiude con loro due al lago seduti sul pontile.
…Mamma mia. Allora, ho visto cose peggiori con personaggi più fastidiosi, per carità, ma mi sono comunque saltati i nervi più volte. Ma poi c’è un problema di montaggio, le scene sono completamente slegate tanto che a volte non si capisce proprio quanto tempo sia passato e perché è cambiato così repentinamente tutto.
BOH!
E voi l’avete visto? Che ne pensate? Siete impazziti tutti per Hardin e l’attore che non sa neanche cosa voglia dire avere un’espressione facciale?
Siamo nel cortile di un locale, nel retro, all’aria aperta. Stiamo parlando di David Foster Wallace e del suo suicidio.
Stiamo seduti vicini su una panca circolare intorno ad un grosso albero; se non fossimo io e il Pirla i soggetti della scena sarebbe tutto quasi romantico; c’è anche una lucciola che lampeggia vicino alla siepe, solo per noi, ma nessuno dei due commenta.
Non parliamo molto e lui non mi guarda. Non mi guarda quasi mai, in realtà, evita sempre i miei occhi. Io invece i suoi li guarderei per ore.
“Credo di aver capito che animale sono, comunque” esordisco a un certo punto, rievocando una conversazione che avevamo avuto in compagnia qualche sera prima.
Mi lancia un’occhiata.
“Sono abbastanza sicura di essere una falena. Sai, di quelle grigette e marroncine, bruttine, che continuano a sbattere contro una lampada finché non stecchiscono.” Non credo sappia di essere lui la lampada, al momento. Lui sbuffa fuori il fumo dalla bocca “Sicuramente una somiglianza c’è: avete la stessa peluria.”
Cretino.
Anzi, Pirla.
Gli do una sonora pacca sul braccio e lui ride.
Chissà se lo sente il mio cuore quanto si agita quando lui ride.
“Forse hai ragione, però” considera dopo un po’ “il problema è che tu… non so come o perché, ma tu vedi solo la luce, e ti sembra anche molto più accecante di quello che è in realtà. Non vedi i fili di tungsteno tutti sfilacciati, la ceramica sporca, la lampadina che sta per fulminarsi… “
“Qui l’unica che sta per fulminarsi sono io, mi sa.” “No, tranquilla, su questo non ci sono dubbi: tu sei già più che fulminata.”
Stiamo un po’ lì. Fumiamo, non parliamo molto; ci basta stare soli insieme per essere più tranquilli. O almeno, per me è così. Vorrei appoggiare la testa alla sua spalla e respirare forte il suo profumo, ma credo che questo lo farebbe scappare alla velocità di Speedy Gonzales; si lascerebbe dietro solo una scia di polvere; Mi devo ripetere sempre la stessa frase come un mantra: non mi vuole.
Allora incasso la testa tra le spalle e penso che anche se non è molto potrebbe bastarmi per sempre.
Spelacchiati del mio cuoricino, stanotte va cosi. Stanotte piango e mi dispero per motivi futili, che vi devo dire… mi sembra di essere tornata sedicenne, grazie al cielo almeno non devo fare verifiche di matematica. Brividi solo a pensarci.
Per fortuna, come diceva una donna molto più bella di me, “domani è un altro giorno”.
Un altro giorno in cui spero di non fare minchiate, detto proprio cosi, in maniera delicata e signorile.
In realtà non penso di aver fatto niente di male, certamente non lo chiamo “errore”… Dai, lo dico: ho baciato una persona. Un amico. Entrambi single, entrambi ubriachi, ci siamo fatti prendere dal momento. Anche più di un momento, a dirla tutta. Ci siamo fatti prendere dalle ore, piu che altro.
Non so cosa mi sia successo, di solito quando sento di stare per agire di impulso mi prendo mentalmente a schiaffi finché non torno abbastanza lucida da pensare alle conseguenze e, in genere, evito di fare qualunque cosa… stavolta mi sono lasciata prendere la mano. Letteralmente, mi ha preso la mano nella sua mentre mi stringeva i fianchi e mi baciava con passione sotto casa mia.
E ora? Ora il mio cervello va in tutte le direzioni. Perché è successo? Mi piace? Gli piaccio? Era una cosa fisica e basta? Ho rovinato gli unici rapporti che per me contano davvero? L’ho ferito? Dovrei scrivergli per parlarne? Facciamo finta di niente? E se lui e gli altri non vogliono più avere a che fare con me perché ho scombinato l’equilibrio della combriccola? Perché devo pagare quando prelevo con il bancomat?
E il suo amico, Il Pirla cosa ne penserà? Mi sono giocata tutte le possibilità che avevo con lui per una limonata sotto casa mia, perché sono cosi deficiente?
Dio, ti prego, vieni a prendermi.
Ragazzi, scusate. Stasera va cosi, domani mi metto a rispondere a tutti i vostri commentini, che adoro sempre ❤️
Se volete insultarmi nei commenti perché sono un esserino debole è patetico fate pure, nessuno vi fermerà. Se invece volete narrarmi della vostra vita sentimentale e dei trusci che avete passato penso vi vorrei ancora più bene!
Sarebbe stato bello, ne sono sicura. Lo so e basta.
Saremmo andati in giro insieme, vicini, senza tenerci per mano perché a noi non piacciono queste cose.
Avremmo guardato film brutti sul tuo divano, io attenta a non spargere popcorn, tu attento a me.
Perché non ci interessano davvero i film
Sarei stata brava per te, con te.
Ti avrei regalato un libro senza motivo, come faccio alle poche persone a cui tengo veramente, e tu mi avresti guardata in quel modo in cui solo tu riesci a guardare le persone. Come se non meritassi nulla di bello dalla vita, quando il bello della vita sei tu.
Ti avrei voluto bene, bene davvero. Avrei messo la tua felicità prima della mia, saremmo stati soli insieme, e ordinari uniti. La straordinarietà non fa per noi.
Avremmo litigato, per le tue troppe sigarette, perché io sono troppo piccola.
Mi sarei svegliata con te a fianco chiedendomi cosa, di preciso, avessi fatto per meritare una persona tanto strana quanto speciale nella mia vita.
Ti avrei fatto i biscotti, solo per vederti sorridere in quel modo.
Mi manca il tuo sorriso
Avrei amato tutto questo, ma tu non hai voluto neanche provarci.
Ti avrei ascoltato suonare per tutta la vita.
Te ne sei andato.
E allora continua a fare le tue scelte di merda e soprattutto vattelo a pia’ n’derculo.