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Conversazioni spelacchiate, reali o immaginarie


Ah, gli uomini. Che esseri straordinari e straordinariamente strani.
Non so voi, ma personalmente sono inadatta all’interagire con i maschi della specie umana; con i cani me la cavo, con i maschi di altre categorie penso di poter entrare in relazione, ma con quelli del genere umano è tutto un altro paio di maniche.
Non li capisco, loro non mi capiscono e alla fine è sempre un gran casino.
“Sara, è che a te piace soffrire” mi ha detto un mio caro amico di recente (Sottolineo “caro” per distinguerlo dagli altri amici economici che ho); eravamo in un bar e io stavo per mangiarmi anche la sedia dalla fame; stupida dieta.
“Te li scegli strani, problematici. Un po’ maledetti.”
Maledetti sì, da me. Ripetutamente.

“E poi pretendi troppo. Ne vuoi uno intelligente tu; un essere mitologico, praticamente. Prendi Francesca, che sta con me: lei si è accontentata. Non solo, ha preso il peggio del peggio.”

Ma voi vi siete trovati, caro. Vi siete piaciuti. E’ quello il problema, io sono super razionale ma poi quando c’entrano le emozioni vado in tilt come una macchinetta delle merendine.
Non penso di pretendere troppo, comunque. E’ che ho bisogno di stimoli mentali, fisici, psicomentali, di qualunque tipo: è questo che voglio in una relazione, deve arricchirmi e io devo arricchire lui (sicuramente non in termini economici visto che posso a malapena permettermi di respirare); ho bisogno di qualcuno che mi trasmetta qualcosa anche a livello mentale, capisci? Che mi tenga attiva, sveglia.
“Sì, vuoi un professore o un mentalist. Forse anche uno psichiatra andrebbe bene, chiedi al tuo se è sul mercato.”
Vai a quel paese.

“Cos’ha questo qui che non va, adesso? Non siete neanche usciti insieme e già ti fai problemi.”
Eh.
Lui non ha niente che non va, sia chiaro. E’ carino -davvero carino, sono uscita con certi esseri al limite del paranormale-, è divertente, vive da solo, gli piacciono i cani…
“Però..?”
Non lo so. Non mi sento a posto.

“Età?”
Più di trenta, meno di quaranta. Non dirò altro.

“Beh rientra nei tuoi standard. Cosa ci trovi in quelli vecchi non lo capirò mai…”
Ma taci, che tu sei uscito con una di vent’anni più grande.

“Sì ma io ne avevo diciassette, ero un pischello. E lei era una milf da paura, aveva due tette… ma torniamo a Lui. Dimmi, ha precedenti penali? Un terzo occhio sulla fronte? Vive in un castello su una collina dove c’è sempre il temporale? Dimmi di più.”
Mi ricordi perché siamo amici, io e te? Niente occhi o castelli, della fedina penale non saprei. Non ha la cavigliera della libertà vigilata però, è già qualcosa.
Scherzi a parte… E’ un po’ rustico, ecco. Lavora un sacco, non ho ancora ben capito cosa faccia ma è un lavoro manuale, di fatica.

“Non farmi fare battute sconce, per favore.”
Vai a quel paese, di nuovo. Ha un bel sorriso. Ma abbiamo pochissime cose in comune, non so neanche se riusciremmo ad avere una conversazione per tutta una cena.

“Quindi non è uno dei tuoi soliti intellettuali o artisti tenebrosi, è questo il problema?”
Forse. Non so, è una persona diversa da quelle a cui sono abituata.
” E tu sei abituata agli stramboidi, quindi potrebbe essere un bene.”
E’ che, sai, penso ancora a quell’altro. Quel pirla con la P maiuscola.
“Ancora? Tutto torna sempre a lui, c’è da farlo fuori. Lo devo eliminare dalla faccia della terra, quello lì. Quindi pensi ancora a lui o hai paura che questo baldo sconosciuto possa piacerti e tu possa dimenticarti del Pirla?”
Non lo so. Entrambe le cose, credo. Una parte di me non si arrende e spera ancora di avere una chance col Pirla, temo.

“Senti, tu stai calma. Esci con questo rustico manovale. Non dovete mica sposarvi. Anzi, guarda che una volta che ti avrà avuto intorno per più di mezz’ora ne avrà le scatole piene e non vorrà mai più saperne di te, tranquilla.”
Grazie, ora sono davvero rilassata.

Autore:

Simpatica come una piaga da decupito e fine come un babbuino che si gratta il sedere. Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, mandarmi mail minatorie o proporre una bevuta insieme: pensierispelacchiati@gmail.com

20 pensieri riguardo “Conversazioni spelacchiate, reali o immaginarie

  1. Le persone non capiscano come si possa non accontentarsi 😢 gli stimoli intellettuali sono qualcosa di soprannaturale e non ben definito, evidentemente. Tu continua a cercare, non fermarti solo perché uno ti sembra una brava persona perché anche se non sembra, di brave persone ne esistono… Di persone adatte a noi, molte meno. Un abbraccio pieno di comprensione ♥️

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    1. Hai espresso esattamente quello che penso anche io, gli stimoli intellettuali sono parte fondamentale in un rapporto, per me. Altrimenti sopraggiunge la noia, e quella è la fine…
      Hai ragione, è che a volte mi sembra di dare dei “no” a priori quando forse potrei buttarmi un po’ di più 🤔
      Un abbraccio a te ❤️

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  2. Ah, le donne… e qui ci sarebbero talmente tante cose da aggiungere che… ma vabbè, glissiamo. Comunque la differenza fondamentale tra i sessi è che la donna tende a idealizzare il suo uomo, e quindi tutti gli sventurati che metterà alla prova falliranno miseramente, mentre l’uomo… ehi Sara, non è che fai anche cam?

    😛

    Comunque l’uomo allo stato brado non è mai perfetto, ma sei tu che devi catturarlo, mettergli le redini e domarlo. E se mentre gli porgi una birra o gli cucini una bistecca lo guarderai con indulgente affetto, lui non si accorgerà nemmeno dei leggeri colpi di sprone con cui ogni tanto gli farai cambiare direzione.

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    1. 😂😂 niente cam, sorry!
      Mmh non mi piace molto l’idea di dover domare qualcuno; lo voglio libero, selvaggio, che scelga spontaneamente di andare nella mia stessa direzione… dandogli qualche zuccherino qua e là magari.
      Effettivamente forse pretendo troppo!

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      1. Sindrome dell’unicorno bianco. Il nobile animale raggiunge la principessa languidamente adagiata sull’erba sotto a un albero, e posa il capo sul suo virgineo grembo. La principessa, dapprima stupita e attonita, si fa coraggio e gli porge uno zuccherino. L’unicorno lo gradisce, e lei, ormai rassicurata, inizia ad accarezzarlo dolcemente, mentre gli canta un’antica ballata. Poi però passa un’ora e la principessa comincia a sentire un deciso afrore di cavallo sudato, passano due ore e scopre che le è venuto un forte mal di schiena, poi comincia a sentire il bisogno di urinare, e ancora quello stupido unicorno bianco tiene la sua testa sul suo grembo, e nessuna delle sue damigelle è ancora passata, e la principessa capisce che le sue amiche non crederanno alla sua avventura. Poi all’improvviso accade qualcosa d’inaspettato, la principessa fa una smorfia, scosta l’unicorno, si alza e lo manda via dandogli un calcio in culo. E infine, scossa da un tremito si appoggia al tronco dell’ albero e rilascia una sonora scoreggia… ahhh… che liberazione!
        😛

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  3. Ho avuto per anni la stessa conversazione con una mia cara amica. Ha smesso con i pirla e ora è felice. Anche io da parte mia ho dovuto smettere con il corrispettivo femminile in alcune occasioni. Faticoso e doloroso ma si sopravvive.

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  4. Ciao. Da uomo dico che hai ragione, come dico spesso se rinascessi donna diventerei sicuramente lesbica. Uomini interessanti tra i trenta e quaranta è praticamente impossibile trovarne, i pochi che ci sono sono stati subito accaparrati e blindati.
    Inoltre hai il dono dell’umorismo, cosa che gli uomini soffrono, se è nelle mani di una donna diventa pericoloso perché inevitabilmente ne diventano vittime.
    Soluzioni, relazioni con più uomini, a secondo delle tue esigenza del momento, mentale, sessuale o altro.Di media ne bastano tre.( ai mie tempi ne bastavano due )
    L’amore non si cerca, l’amore è incontro.
    Smetti di cercare, e predisponi il tuo animo alla conoscenza senza pregiudizi, e vedrai che come per magia l’uomo della tua vita arriverà.

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    1. Hai ragione, i (pochi?) uomini seri di solito a quell’età sono già tutti presi… Ma io trovo proprio l’età tra i trenta e i quaranta l’età migliore per voi esseri maschili, scatenate un fascino che prima raramente riuscite a padroneggiare 😁
      Relazioni con più persone a seconda dell’esigenza sarebbero la soluzione perfetta, ahimè io sono incredibilmente brava a intestardirmi sulle persone sbagliate.
      Hai ragione, devo imparare a predispormi alla conoscenza di persone senza preconcetti… Insegnami, ti prego 😂
      Grazie mille per il tuo commento, mi è piaciuto davvero molto 🙂

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      1. Farei milioni di euro, se fossi capace ad insegnare queste cose, ma come tutti i maestri vedrò di indicarti la via, poi la strada però la fai tu da sola
        Per essere interessate un uomo ( se fossi un provolone ti direi che mi dovrebbe assomigliare, ma i

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      2. Vedrò di indicarti la via,
        Primo alle donne non spiegare mai niente, è l’intuito il vostro forte, la logica non è il vostro forte, e da quello che scrivi sicuramente non il tuo. ( sei simpatica intelligente, e questo si capisce, ma logica no)
        Quindi ora partiamo
        I trenta e quaranta ai me da me superati da un po, sono in effetti l’età migliore, ma devi prendere inconsiderazione che uno per quanti sforzi faccia non potrà mai avere sempre trenta quaranta anni.
        Perché un unione funzioni, non ci crederai bisogna che entrambi siano d’accordo.
        Un esempio che faccio spesso è quello del puzzle, dobbiamo cercare quella parte che si incastra perfettamente con la nostra , molti pezzi ci sembrano andare bene, ma è uno solo quello giusto, a me sembra che tu voglia a volte prendere un pezzo sbagliato e forzare per farcelo stare per forza.
        Alcuni consigli non per scegliere, ma per eliminare subito quelli sbagliati.
        Tutti quelli che passano più tempo di te in bagno per prendersi cura del proprio corpo.
        Quelli che hanno molte cose da dire, ma che non si preoccupano di sentire le cose che hai da dire tu
        Quelli che hanno molte cose fantastiche, ma che non capiscono che la cosa più fantastica ce l’hanno davanti e sei tu.
        Quelli che hanno mille cose da fare, e vederti e stare conte è nel fondo della lista.
        Fine prima lezione .
        Il test è da fuori di testa, con tutta la simpatia che ho nei tuoi confronti mi rifiuto di rispondere.

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  5. Ah, le donne. Sinceramente non vi capisco. Anche la mia compagna, donna bellissima, intelligente (oltre ogni mio limite), sempre energica, sorridente, che mi sceglie per qualche misteriosa alchimia intellettuale che, ad oggi, non comprendo, non la capisco.
    Insomma, voi che a volte viaggiate nei vostri pensieri eoni nel futuro ed eoni nel passato, e vi fate dei film e delle elucubrazioni che farebbero impazzire il miglior sceneggiatore di Lost o Black Mirror… niente, io non vi capisco.
    Però una cosa l’ho capita, la mia compagna per qualche oscuro motivo mi ha scelto, riesco a farla sorridere (cercando ogni giorno cose folli pur di farla sorridere) e lei fa sorridere me… ed io sono un uomo, un modello base, di quelli scarsi, e sorridere una volta al giorno senza pensarci troppo (al perché e al percome…) mi basta.

    A volte la felicità non è accontentarsi, è accettare quel che si ha felici per ciò che si è, senza elucubrarci troppo.

    (E comunque mi piace come scrivi) 😉

    RiV

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    1. Già solo per aver citato Black Mirror hai tutta la mia simpatia, il modo in cui parli di te e della tua compagna poi è davvero super carino ❤️
      Onestamente nemmeno io mi capisco molto, non posso pretendere che lo faccia qualcun altro ma imparerò ad apprezzare i tentativi 😂
      Per il resto… hai sicuramente ragione, sopratuttto sul “senza elucubrarci troppo”, arte che io devo ancora imparare a domare, troppo spesso parto per voli pindarici che neanche un’aquila.
      Contentissima che ti piaccia il mio modo di esternarmi al mondo, spero di rileggerti ancora in futuro 🙂 Per ora andrò a sbirciare il tuo blog, alla prossima! 😀

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