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Come si scrive un cv che non faccia saltare i nervi a un recruiter? + bonus colloqui

Per prima cosa dovete inserire i vostri dati. 
Corretti
Chi cazzo è “Antoonio Ross”? Io come compilo il vostro file di assunzione? Perché poi quando arrivate lì il nome è “Antonio Rossi” e dobbiamo tutti aspettare che io corregga, stampi nuovamente i documenti, vi dia uno schiaffo e ve li faccia ricompilare ed è una rottura per me e per voi, che intanto vi innervosite e rompete le balle.

E poi, per gentil cortesia… il numero di cellulare.
METTETELO.
IL NUMERO DI CELLULARE E’ LA SOTTILE LINEA CHE VI SEPARA DALL’ESSERE DISOCCUPATI AL TROVARE UN IMPIEGO, OKAY?! IO CHI CAZZO CHIAMO SE NON C’E’ UN RECAPITO? 

E SE CAMBIATE NUMERO, PER L’AMOR DI DIO, AGGIORNATELOOOOOOOOO 
“Il numero da lei chiamato è inesistente” 
MA INESISTENTE E’ LA MIA PAZIENZA IN QUESTI CASI, VI DEVO MANDARE UN PICCIONE VIAGGIATORE? UN MESSAGGIO DI FUMO!? 

Poi, per favore. inserite le vostre esperienze dalla più recente alla più vecchia.
Anche io ho fatto questo errore, ovvero inserire le esperienze tipo conto alla rovescia, e non so come abbiano fatto a non picchiarmi.
Perché io passo i primi minuti a leggere “barista da mio zio” in cui mi spiegate come eravate bravi a preparare i caffè E POI DOPO TRE PAGINE LEGGO CHE SIETE A CAPO DEL CERN! MA A ME COSA ME NE FREGA CHE FACEVATE I CAFFE’ VENT’ANNI FA, SE CERCATE NELL’INGEGNERIA AEROSPAZIALE PARTITE DA QUELLOOOOOO!
Righe su righe di “babysitter, aiuto compiti, promoter, clown alle feste, accarezzatore di pony” e poi SBAM, CEO DEL MONDO! Date un ordine alle cose. 
La prima che leggo deve essere la più recente.
E se avete fatto lavorini tappabuchi, non è necessario scriverli tutti. Basta che facciate capire che non siete stati cinque anni con le mani in mano tra un lavoro e l’altro. 

Altra cosa che può sembrare un paradosso ma state calmi, cazzo: se non avete un cv particolarmente ricco e tra un lavoro e l’altro avete fatto dei tappabuchi, scrivetelo in mezza riga.
Perché, dico sul serio, di solito se tra un’esperienza e l’altra passano dieci anni è perché i candidati sono stati in carcere e io mi ritrovo sempre molto a disagio.
“Bene già, che stiamo parlando, posso chiederle che cosa ha fatto tra un 2001 e il 2015?”
“Eh, ero dentro.”
“Dentro cosa?”
“Sa, la gattabuia. Galera. Al gabbio.”
“…Ah.” 
“Ma ora ho la condizionale, posso lavorare qualche ora al giorno entro venti chilometri da qui.”
HO CAPITO MA TI SEI CANDIDATO PER UN FULL TIME A CONTATTO COI BAMBINI E QUARANTA MINUTI DI DISTANZA, CI FINISCO IO IN CARCERE MI SA!

E poi, se proprio vuoi mettere una foto nel cv, potresti cortesemente metterla realistica?
Io vedo cose che voi umani non potete immaginare.
Gente filtrata come una camomilla, non si riconoscono i connotati. Ma chi sei, Micheal Jackson? 
Fatevi una foto curata ma senza stravolgimenti.
Io penso di chiamare Tina Cipollari, poi al colloquio si presenta Enrico Papi e dal cliente va Topo Gigio. 

Cosa importantissima:
NON BESTEMMIATE MENTRE FATE UN COLLOQUIOOOOOOO!
Spelacchiati, io so che siete più intelligenti di così, ma non potete immaginare la quantità di gente di una volgarità assurda che ho colloquiato.
No perché quel figlio di pulcinella del mio capo era uno stronzo! Porcogerbillo mi ha ridotto le ore e lo stipendio senza motivo, quel bastardo! E quella trota di sua moglie mi odiava, per quello mi ha mandato via, era invidiosa!
OOOOH MA TI CALMI, CAZZO!? CON CHI CREDI DI STAR PARLANDO!? NON SONO IL TUO AMICHETTO DEL BAR, IO MI DEVO FARE UN’OPINIONE SU DI TE IN QUINDICI MINUTI! Ma dove dovrei mandarti, se non a quel paese?

Quindi regà, per favore, usate un po’ di cervello. Non tanto, eh, quel che basta a non sembrare dei cafoni arroganti che farebbero a botte con tutti nei primi trenta secondi di lavoro. E cercate di vendervi un pochino meglio di quello che siete, per favore. 
Perché un’altra cosa molto fastidiosa che succede sempre è questa, vi faccio un esempio successo pochi giorni fa.

Ragazzotto bello prestante fisicamente, con patentino del muletto, con esperienza in magazzini tosti. Insomma, perfetto.
“Buongiorno, benvenuto. Allora, mi racconti un po’ che tipo di lavoro cerca ora.”
“Mah, sì, cioè… Boh. Non mi interessa il tipo di lavoro, basta che paghino tanto.”
“…Okay, mi faccia capire un po’ cosa intende per ‘tanto’?”
“Eh, boh, cioè, non una miseria come all’ultimo lavoro, cioè mi dovevo pure fare venti minuti di macchina… che sbatti.”
“…Che sbatti?”
“Sì, cioè, che fatica. Venti minuti è tantissimo, poi altri venti a tornare, è un’ora.”
“Beh no, sono quaranta minuti ma capisco cosa intende, cerca più vicino a casa.”
“Eh, sì.”
“Okay. Disponibilità oraria? Weekend, notte..?”
“No, beh, no. Weekend magari il sabato… La domenica no, che il sabato sera esco. E la notte… Mah… No, notte no, io esco.”
“Capisco, però lasci che le spieghi, se lavora la domenica e nel turno notturno ogni ora è maggiorata.”
“Eheheh cioè ha le tette grosse?”
“… abbiamo finito, può andare grazie.”

Insomma, regà, per favore. Le basi. 
Se volete potremo approfondire un pochino alcuni aspetti in modo che non facciate le figure barbine che stanno facendo decine di persone con me e i miei colleghi.

Ora scusate ma devo andare a correggere l’anagrafica di Marceelle Bianchinù.

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Ritorni strampalati: Ciance sparse, visita dal chiropratico. Spoiler, 800 euro per saltellare su un gomito…non ho capito un ca.

Buonasera miei cari Spelacchiati e Spelacchiate, se ce n’è ancora qualcuno all’ascolto 💜

Oggi vi racconto della mia mistica esperienza dal chiropratico, ovvero quell’essere mitologico metà fisioterapista e metà persona pazza che incontri in stazione intenta a urlare contro un piccione.
Le percentuali potrebbero essere variabili.
Allora.

(Disclarimer: abbiate pazienza, ma io che sono iper razionale in ogni cosa faccio fatica a credere in medicina non tradizionale. E’ un mio limite, ne prendo atto, ne sono conscia.
Sono pronta a provare e ricredermi su ogni cosa, ma questo incontro del terzo tipo non ha aiutato il mio vile scetticismo cronico. Non ce l’ho con chiropratici, pratici, non pratici, chiri, non chiri e non escludo l’idea di riprovare in futuro.)

Io non sapevo bene cosa aspettarmi quando sono andata dal chiropratico per la prima seduta, mi aspettavo di scricchiolare come le scale di mia nonna quando ci poggi sopra un mignolo, mi aspettavo di essere stritolata da un boa costrictor versione umana, di fare CRICK CRACK come un grissino che si spezza quando tocchi qualunque tonno che non sia Riomare.

Mi ci sono recata spinta dalla speranza di trovare sollievo per dei dolori cronici alla spalla destra, visto che sono millenni che vado a fare fisioterapia due volte al mese ma mi ritrovo comunque rannicchiata in un angolo a imprecare senza sosta per il dolore. E sempre più povera, tipo sul lastrico. Una scena deprecabile, credetemi. Divento anche di umore mesto e mefitico, avere a che fare con me quando ho male alla spalla credo sia un’esperienza mistica molto simile all’incontrare Satana. O Netanyahu.

Entro nello studio, mi accoglie con un sorriso rassicurante e uno sguardo da “tra poco ti allineo pure le reincarnazioni passate, ti sistemo pure le colpe karmike dei tuoi antenati”.
Comincia il check-up: “Metti la mano destra sulla gamba sinistra, ora alza il braccio sinistro, adesso la gamba destra, il piede sinistro, saltella su un gomito e portami un caffè. Ora spingi in su con il piede, intanto mano destra sullo sterno mentre con l’indice sinistro ti gratti il mento e con il medio- no, non fare quel gesto, mettilo sul gomito. L’altro gomito, così ti dislochi un’articolazione, cretina.”
Io obbedisco, anche se a metà visita ho iniziato a chiedermi che cosa stracazzo stessi facendo io, donna di trent’anni, a fare movimenti apparentemente inutili mentre lui mi parlava di flussi di forza ed energia. Cioè, in base a dove io mettessi gli arti sarebbe cambiato il mio flusso energetico e di conseguenza la mia forza muscolare.
… Meglio che no comment, perché, se comment, brutto comment.

E questa è stata la visita, signori e signore. Il tutto si è concluso con lui che dava del pazzo al mio neurochirurgo, mi ha detto che sono un po’ sghimbescia, mi ha prescritto delle RX e ha decretato che tutti i miei problemi partono dalla dura madre.

A parte che dura madre sarà tua madre, signor Chiropratico.

Ha promesso di rimettermi come nuova in sole dieci sedute. E guarda che fortuna, lui “vende” pacchetti di dieci sedute al modico prezzo di 800 euro, ma se le pago tutte in anticipo mi fa lo sconto del 10%.
… Mi sto sforzando molto di non essere maleducata, Spelacchiati, perché hanno eletto da poco il Papa e non voglio partire con il piede sbagliato.
Infine mi ha fatto un discorso su quanto sia importante allenare i due emisferi del cervello, soprattutto per me, e come si può fare secondo voi? Ascoltando musica jazz dall’orecchio sinistro e goth metal dal destro. Giuro. Se non era goth metal era tekno punk.

“Mi sembri un po’ scettica, devi credere in questo tipo di medicina se vuoi che faccia effetto.”
Ma scusami, quindi se io non credo negli antiepilettici posso evitare di prenderli? Funziona come per le fate? Se ci credi bene, se non ci credi muoiono?
Secondo me non è proprio così ma se vuole proviamo, io stasera non prendo i miei farmaci: scommetto ottocento euro che mi trova a terra con le convulsioni e la bava alla bocca come la bambina di L’Esorcista.

Sinceramente, mi sento un po’ presa per il… coccige.

E voi miei cari Spelacchiati come state?
Beh regà, mi sembra di essere tornata un po’ alla grande con le mie incredibili avventure. Ma vi prego, vi supplico, ditemi: c’è un chiropratico tra voi? Avete mai fatto sedute di questo tipo? Ma soprattutto, FUNZIONA?! Avete mai fatto visite per le quali inizialmente eravate scettici e poi vi siete ricreduti su tutta la linea? E soprattutto, che faccio, spendo ‘sti 800 euro e non mangio per tre settimane o vedo di spenderli in fisioterapia e borse in finta pelle che mi danno più soddisfazione del sentirmi insultare la dura madre?

Detto ciò ragazzi vi saluto, e se c’è ancora qualcuno disposto a leggere degli scleri ho qualche post pronto da pubblicare nei prossimi giorni. Mi piacerebbe tornare finalmente con costanza 💜
Hasta la pastaaaaaaaa

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Ciance sparse: litigi, regali romantici e idiozia varia&avariata

Buonasera miei cari spelacchiati! Più che sera è notte, io sono pur sempre un animaletto notturno che non ha la minima idea di come si gestisca un blog e quindi pubblico post agli orari più improbabili.

Blog GIF | Gfycat


L’altra sera ero a cena dalla mamma del mio Batterino, solo che invece di essere in tre eravamo in cinque: io, Mr Batterino, sua mamma e i miei capezzoli che hanno deciso di unirsi alla serata sbucando dal mio maglione visto che ho l’abitudine di non indossare mai il reggiseno. Ma chissenefregaaaa eddai oh sono capezzoli, chi non li ha? Tra l’altro posso dire “capezzoli” o mi si oscura tutto il blog per contenuti non adatti ai minori? BOH, lo scopriremo solo scrivendo (scemenze).

Aneddoti imbarazzanti a parte, finalmente io e Mr Batterino abbiamo discusso. Dopo un anno e mezzo di quasi totale quiete finalmente abbiamo battibeccato.
Niente di che eh, lui mi ha risposto in modo brusco (bruschetta, oserei dire, anche se mancavano i pomodorini), io mi sono stizzita e per dieci minuti ci siamo dati risposte fastidiose a vicenda.
Il problema è che poi lui è tornato allegro come un fringuello in primavera in un nanosecondo, io sono rimasta nervosa come un gatto bagnato per un sacco di tempo.
Ma come diamine fa, un attimo prima ero convinta volesse lanciarmi tutte le carte di scala quaranta in un occhio, proprio una ad una, quello dopo è tutto picci picci cretino.
MA OH, MA LASCIAMI ESSERE INCAZZATA, NO? Se fino a un secondo fa volevo darti una serie di schicchere sul coppino ci vorrà più di una frazione di attimo per farmi placare.
La verità è che siamo entrambi nervosetti in questo periodo, lui per il lavoro (e la mancanza di lavoro), io perchè ho la salute in modalità idiota, sono in sessione di esami e mi sono resa conto che a giugno compirò ventotto anni.
Ventotto anni di imbecillità, capite? Non so perché ma avverto il peso della mia età tutta all’improvviso. 

Comunque l’abbiamo gestita bene e sono piuttosto soddisfatta di come sono andate le cose, alla fine ho bollito il Batterino dopo averlo fatto a pezzettini molto piccoli e ora sta tutto in freezer.

Pillow Fight GIFs | Tenor

Non è vero, non è vero, sto a scherzà, è ancora tutto intero, anche se a me ci vuole un po’ più tempo a calmarmi quando mi innervosisco poi è andato tutto a posto e secondo me siamo stati anche abbastanza bravini nel gestire il nervosismo.

In tutto ciò visto che ora passo parecchio tempo a casa del Batterino e spesso lui torna a casa giusto per mangiare e poi schizza di nuovo in studio a dare lezioni o fare le sue cosette da batterino (tipo agitare le bacchette in aria e accarezzare le pelli dei rullanti) ho deciso di darmi alla cucina.
Sì, ho percepito il vostro singulto.
Giustamente anche voi avete i brividi al pensiero, mica solo Blanco e Mamhood. 

Visto che io a cucinare sono una capra totale, di quelle con la barbetta ispida per di più, mi sono selezionata una decina di ricette “facili e veloci” (o almeno così cita Giallo Zafferano) che propinerò a quel povero disgraziato che tornerà a casa pensando “dai che anche oggi si mangia pasta col burro” e invece si ritroverà la ragazza arrostita in una nuvola di fumo grigio.

Vi farò sapere. Se le cose prendono una piega abbastanza divertente potrei iniziare la rubrica “Cucina Spelacchiata” in cui dico cose tipo: “ora che avete tritato finemente il prezzemolo e pure le vostre dita che erano di impaccio dovete lavare il tagliere cercando di non lasciare antiestetiche macchie di sangue; dunque si prosegue lanciando la pasta nella pentola facendo attenzione a schizzarvi con l’acqua bollente dritta in faccia. Mezzi acciecati e ustionati poi proseguite con l’acchiappare alla cieca la passata di pomodoro, che ovviamente vi cadrà di mano perché non avete più le dita…”

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Concludo questa carrellata di inutilità dicendovi che per la prima volta nella mia miserabile esistenza ho cercato di fare un regalo romantico per San Valentino ma mi è costato così tanto impegno che non lo farò mai più.
Ho acquistato un album in cui appiccicare un po’ di foto mie e di quel piccolo Batterino che mi ritrovo, peccato che io abbia le velleità artistiche di una vongola e le capacità manuali di un lombrico -morto- dunque ho incollato le foto tutte storte e ho scritto qualche scemenza qua e là in una grafia assolutamente incomprensibile.

Spero che il musichino apprezzi l’impegno, perché il risultato non è sicuramente apprezzabile.

Voi come state, miei prodi? Quale canzone di Sanremo volenti o nolenti state ascoltando a ripetizione?(io sto ancora in fissa per il fisico di Rkomi).
Che programmi avete per San Valentino? Ma soprattutto se avete ricette a prova di idiota da consigliarmi questo è il momento giusto per farlo, ve ne sarei eternamente grata! Ma anche aneddoti culinari imbarazzanti sono ben accetti.
Hasta la pastaaaa

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Ciance sparse: faccio la valigia sclerando un po’

Buongiorno miei adorati e adorabili spelacchiati, come state?
Io vivo e vegeto.
In effetti più che altro vegeto.
Seconda dose di vaccino fatta, al momento non mi sono spuntate deformazioni anche se io speravo in un occhio sul piede, onestamente.
Effetti indesiderati: nausea. Tanta. Maroooonnn, mi sembra di essere tornata ai tempi in cui da piccola soffrivo di acetone e tenevo una bacinella a fianco al letto. O quando tornavo a casa ubriaca, ora che ci penso.
L’infermiera tra l’altro quando ha saputo che dopo la prima dose avevo avuto nausea a livelli incredibili mi fa “Ma che strano, non è che sei incinta neh?”
SIGNORA MA COME SI PERMETTE, NON LO DICA NEANCHE PER SCHERZO!

Mamma mia ragazzuoli, ma che pallissime preparare la valigia… L’ultima volta che sono stata in vacanza correva l’anno 2017 ed ero stata un mese e mezzo in Germania; pensavo che dopo aver riempito il valigione per quell’occasione mi sarei temprata per sempre, e invece sono qui che sbuffo e sudo come un caimano al sole di mezzogiorno mentre piego due vestiti in croce.
Io e Mr Batterista ci regaliamo un giorno di relax lontano da tutto e da tutti. Si parte domani alle sette e si torna mercoledì sera. Location: Varazze.
Non ci sono mai stata, dunque se avete suggerimenti di cose da vedere/luoghi in cui mangiare ditemi tutto che segno sul taqquino (che è cugino del tacchino, chiaramente).

C’è solo una nota dolente in tutto ciò: io detesto il mare. Lo odio. Lo aborro.
Ma non il mare in sé, per carità, quello è bello.
Odio tutto ciò che ci sta intorno, tipo la sabbia bollente che per fare mezzo metro praticamente ti levi sei strati di pelle e al bagnasciuga arrivi camminando sull’osso.
Odio la gente. Chi urla, chi grida, chi ha la musica (sempre di merda tra l’altro) a volumi che nemmeno San Siro con Bruce Springsteen, chi rutta, chi lascia l’immondizia in giro e io vorrei fargliela ingurgitare…
Per non parlare dei bambini.
MAROOONNN, I BAMBINI.
I bambini che mentre tu sei lì, sdraiato come una lucertola sul tuo asciugamanino intento a friggere ogni singola cellula epiteliale del tuo corpo ti corre a mezzo centimetro dal becco INONDANDOTI DI SABBIA.
Quelli che ti tirano le palettate di sabbia negli occhi pensando che sia divertente. (Marmocchio caro, vuoi vedere quanto ti diverti quando ti acchiappo per una caviglia e ti inzuppo come una gocciola? Dieci secondi sott’acqua e poi ne riparliamo. MANIGOLDO.)

Quelli che fanno i capricci e ti strillano nell’orecchio (va beh questo forse grazie alla distanza di sicurezza me lo evito).

C’è da dire che io non vado al mare più o meno da quindici anni e che i miei incubi peggiori ancora sono abitati da loro, il cui nome ancora mi genera brividi di terrore: GLI ANIMATORI TURISTICI.

Porca troia le fughe per non farmi acchiappare da quei tizi sempre sorridenti (e inquietanti, a mio avviso) per stare sei ore a fare balli di gruppo, tornei di qualunque cosa, acqua gym (fosse stato acqua GIN sarei corsa a perdifiato)… Mamma mia. 

Ho già avvisato Mr Batterista che mentre lui si arrampicherà sugli scogli più impervi per tuffarsi in mare nei modi più spericolati possibili io me ne starò in un angolo possibilmente ombroso con una Pina Colada in mano e un libro aperto davanti… ma lui non approva questo piano. Credo voglia affogarmi.
Penso stia programmando questo giorno da quasi un anno ormai, ovvero da quando mi ha conosciuta: il glorioso momento in cui porrà fine alla mia esistenza lanciandomi giù da una scogliera.
In caso non dovessi fare ritorno ho lasciato delle chiare istruzioni su come distruggere tutte le sue amatissime batterie e le sue sciocche bacchette, non me ne andrò senza essere certa di avere la mia vendetta!

Detto ciò, miei cari spennacchiati, voi come state? Avete in programma un luglio vacanziero o attendete agosto? O non andate in vacanza e ve ne state a casa a guardare serie tv dalla mattina alla sera?
Se avete qualche consiglio per sopravvivere al mare o qualcosa da fare a Varazze io vi attendo con incredibile impazienza!
Magari farò un reportage fotografico, chissà.
Hasta la pastaaaaaaa!

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Ciance sparse: influencer che seguo e ciclismo

Sgrunt.
Sono le due (di notte) e non riesco a dormire.
Niente di nuovo per me che sono un animaletto notturno (non una roba figa tipo un gufo, penso di essere più una blatta mannara) ma stasera mi sto irritando enormemente anche perché c’è un’infamissima mosca che continua a ronzare da qualche parte nell’oscurità.
In più ho fame.
Che faccio, sgattaiolo al piano di sotto a cercare qualcosa di commestibile per ficcarmelo direttamente nell’esofago o rimango sotto le mie calde copertine?
I grandi dilemmi della vita.
Se fossi bionda e bellissima mi chiamerei Dilemma Leotta.

Aaaah che bello, la mia città è in delirio perché oggi passa (di nuovo) il Giro d’Italia quindi sono chiuse quasi tutte le strade principali (che a loro volta erano state chiuse nei giorni scorsi per fare i ritocchi all’ultimo, tipo riempire le voragini che si erano create nel tempo), e la gente è in modalità cheerleader.
Posso dire una cosa davvero becera che fa capire la mia natura di persona di merda?
Che noia il ciclismo. CHE. NOIA.
Mio papà è super appassionato quindi ho provato e riprovato a seguire almeno il Giro d’Italia, ma porca vacca… seimila ore di gambette che pedalano velocissimamente, gente odiosa a bordo pista che da delle pacche ai corridori che nemmeno Cannavacciuolo a Masterchef, incidenti catastrofici in cui i ciclisti finiscono nei cespugli… ma poi davvero, ogni tappa dura qualcosa come quattro ore e passa.
Quattro ore. Come quelle che io dormo per notte, tipo.

Ma poi poverini… io mi sento malissimo a guardare il ciclismo, mi viene proprio l’affaticamento per osmosi; fisso questi atleti pazzeschi -che non hanno il minimo riconoscimento se confrontati con campioni di altri sport e se fossi in loro sarei oltraggiata- affrontare salite impervie, pedalare sotto la pioggia, col vento avverso, lungo le stradine dissestate e penso “ohibò, e io che sono qui a mangiare il gelato a manciate.”
Se io faccio tre squat di fila mi fanno male le gambe per almeno sei mesi, loro pedalano 160 chilometri al giorno per ventun giorni di fila senza morire…
Quindi ammiro tantissimo questi folli ciclisti, ma per l’amor di Dio non chiedetemi di seguire una tappa intera perché è probabile che mi metta a prendere a capocciate il pavimento.

Oggi volevo sottoporvi una carrellata di influencer che seguo e allietano le mie giornate.

Twitch 

Il primo canale che mi viene in mente è quello di Claudiodibiagio, che per chi seguiva “la vecchia guardia” di youtube ricorderà con estremo affetto come “nonapritequestotubo”. Quando ero più piccola schiattavo dal ridere coi suoi video, ora sono più grande e muoio dal ridere con le sue live; per me l’appuntamento imperdibile è la Serata Cuore il venerdì sera: si ride, si piange, si beve ed è tutto bellissimo.
Se avete degli ex di cui parlare malissimo è il posto perfetto.

In combutta con Claudiodibiagio c’è Martina Permegian, la sua ragazza, che oltre ad essere di una bellezza sconvolgente e ad avere un cane dalla personalità esilarante è anche molto interessante e simpatica da seguire nella sua quotidianità su Instagram. Tiene un sacco compagnia, è super “vera” e non si vergogna a mostrarsi struccata. Mortacci sua, con quel viso io non lo toccherei nemmeno il fondotinta e lancerei via tutti i miliardi di trucchi che ho accumulato nella vita.

Altro canale twitch che seguo è quello dei Cool and the Game: ogni volta che sono in live mi dico “li tengo in sottofondo mentre faccio tedesco” e puntualmente dopo dieci minuti lancio via i libri e seguo la live. Non so se sono loro ad essere deleteri o io ad avere la concentrazione di una rana pescatrice, ma anche se la mia media universitaria li odia io li ringrazio per le seratine carine passate ad ascoltarli ciciarare. Format preferito: “Commento-Rama” in cui leggono i commenti più deliranti trovati su internet. Da ribaltarsi dal ridere, giuro.

Infine ragazzi vi suggerisco due pagine Instagram che trattano di sesso soprattutto tramite sondaggi: Urladipiacere e Sessuologia che secondo me sono utili per chi ritiene di avere qualche problema legato all’attività sessuale o semplicemente si vergogna di eventuali fantasie; senza alcun giudizio si parla di tutto e danno spesso consigli anche per i più giovani, cosa che non mi stancherò mai di ripetere: è fondamentale.

Bene, per oggi direi che posso smettere di cincischiare, anche perché sono in ritardo: devo stuccarmi la faccia col trucco perché stasera per la prima volta dopo mesi vado a fare un aperitivo con Mr Batterista e vorrei essere quantomeno decente nonostante il ciclo in arrivo (leggasi: gonfiore addominale e brufoli sparsi a manciate, come becchime per galline nell’aia). Poi non so se anche voi avete questo trauma ma a furia di passare da una casa all’altra mi sono abituata alla meravigliosa illuminazione artificiale che in un modo o nell’altro un po’ ti pialla la pellacchia: stasera non ci saranno barbatrucchi invece.
E’ probabile che fugga urlando di terrore alla mia sola vista.
Per sicurezza mi porto dietro un lazo così potrò riacchiapparlo e trascinarlo di nuovo da me.  

Detto questo miei cari, io vi ringrazio dal profondo del mio cuoricino perché abbiamo raggiunto la strabiliante quota di 1800 Spelacchiati! Siete tantissimi e vorrei dare uno scappellotto affettuoso (più o meno, userei la scusa per sfogare un po’ di nervosismo represso) a ognuno di voi!

Hasta la pasta!

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Ciance sparse: Tinder

Ragazzi oggi post riguardante Tinder e tutte le app simili, che io uso da un po’ anche se molto sporadicamente.

ALLORA.
Prima cosa: perché minchia non mettete le foto della vostra faccia, a me cosa cazzo importa di vedere voi di spalle a trenta metri di distanza dalla fotocamera mentre guardate l’orizzonte da una montagna? Ci può stare come foto SE NELLE ALTRE MI FAI VEDERE UN ATTIMO COME SEI, PORCA LOCA. Per carità io mi faccio cagare ma due foto le ho messe perché non si sa mai, magari a qualcuno la mia faccia da triglia rinsecchita fa scattare qualcosa (e stranamente è così, parola di lupetto) quindi per favore, mettete foto del vostro muso, a qualcuno piacerà.

Secondo me la cosa migliore su questo tipo di app o siti è EVITARE LA BANALITA’ o almeno dare uno spunto per una conversazione un po’ più diversa del “ciao, come stai, dove vivi, cosa fai nella vita”, perché onestamente mi rompo er cazzo con conversazioni così.
Nella mia bio oltre a cosa mi piace e cosa no, per esempio, ho scritto “se voti Salvini non possiamo essere amici” e vi giuro che le persone che iniziano le chat con battute sulla politica o anche solo qualcosa di un po’ diverso per me guadagna mille punti e mi fa venire voglia di continuare a parlarci.

Passiamo alle cose che non sopporto:

PORCA DI QUELLA PUTTENA (scusate mi è salito il Lino Banfi) SE SIETE SU TINDER VI PREGO DI EVITARE QUESTE COSE PERCHé OLTRE AL LINO BENFI MI SALE ANCHE LA VOGLIA DI USCIRE CON VOI SOLO PER DARVI UNA CINQUINA SULLA GUANCIA, STAMPARVELA Lì PER RICORDARVI QUANTO SIETE FASTIDIOSI:

  • Le bio con scritto “Se passi il tuo tempo a farti le unghie e truccarti sei pregata di non mettere il like” CREDO CHE A TE SFUGGA IL FONDAMENTALE DETTAGLIO CHE IO MI FACCIO LE UNGHIE AD ARTIGLIO DI CONDOR PERCHE’ COSì E’ PIù FACILE CAVARTI GLI OCCHI
    Ma porca merda, possiamo andare un attimo oltre agli stereotipi? Io ho una collezione di rossetti e palette di ombretti che sembra io abbia sephora in camera, ma ho anche duemila libri, settecento miliardi di cd, degli hobby, delle passioni… e pensa un po’ ho anche delle cose che mi danno fastidio, tipo frasi come la tua.
  • – “Se non hai senso dell’umorismo non swipare” MA COSA MINCHIA VUOL DIRE, MA TU SARESTI SIMPATICO INVECE? VAI A ZELIG? FAMMI CAPIRE CON CHE SCALA MISURI L’UMORISMO, DAI, CHE POI SEI SICURAMENTE Lì CHE RIDI PER BOLDI E DE SICA CHE SBAVANO SULLE DONNE NUDE NEI VARI CINEPANETTONI DI MELMA
  • Quelli che “non scrivo niente qui, sono tutto da scoprire dal vivo” MA SE NON RIESCI A SCRIVERE DUE RIGHE SU DI TE IO PER QUALE RAGIONE AL MONDO DOVREI VOLERTI CONOSCERE? MA DIMMI UN MINIMO, FAI UNA CAZZO DI BATTUTA, DAMMI UN MOTIVO PER INTERESSARMI NO?! ANCHE SOLO “ALLEVO I GIRINI” MI RENDEREBBE PIù INTERESSATA A TE
  • “Non metto foto mie ma se chiedete ve le mando” guarda, posso immaginare che foto mi manderesti, ovvero volgari foto DELLA TUA TESTA DI CAZZO
  • “Penso fuori dagli schemi, no ragazze banali” WOW, CHE ORIGINALE, SONO GIA’ TUTTA ECCITATA, CHE RIBELLE
  • Quelli che mettono citazioni di una profondità incredibile, cose alla Fabio Volo. SCUSAMI MA COSA MI DOVREBBE DIRE DI TE, MA PUOI PER FAVORE SCRIVERE QUALCOSA PER L’AMOR D’IDDIO?
  • “Se metti like e poi non mi rispondi puoi non metterlo” E TU MAGARI PUOI EVITARE DI SCRIVERMI “CIAO” CON TANTO DI FACCINA CHE SORRIDE, CHE NE DICI? PUOI USARE I TUOI PICCOLI NEURONI PER SCRIVERMI QUALCOSA DI VAGAMENTE PIU’ AVVINCENTE? MADONNA MIA OH IO NON RISPONDO AI “CIAO”, “EHI”, “COME STAI” ET SIMILIA. Spremiti le meningi se vuoi messaggiare.
  • “Che cosa cerchi su tinder?” MA SECONDO TE COSA CERCO, CASTAGNE? UN TAVOLO DA GIARDINO? UNA PIANTA DI AGRUMI? UN RICCIO DA COMBATTIMENTO? 


Per l’amor di Dio poi siate degli esseri umani DECENTI: posso anche essere in cerca di una notte di sesso selvaggio ma sicuramente NON sono in grado di vederti solo ed esclusivamente per copulare. Offrimi un caffè, prendiamoci un aperitivo insieme, come minchia dovrei fare a venire a letto con te se non so neanche se ami i cani o se hai visto Hamilton? Dai cazzo, le basi.

Piccolo aneddoto, un paio di anni fa ho avuto un appuntamento molto carino con un ragazzo conosciuto su Tinder, siamo andati a cena insieme al ristorante, poi a farci una birretta al pub, e poi la serata è andata molto bene.

Detto ciò, andate e messaggiate, miei prodi. Tinder non è il male e se fate una scrematura abbastanza attenta riuscirete a trovare persone decenti.

Vi prego fatemi sapere se avete racconti dal mondo degli appuntamenti online, rotoliamo insieme dal ridere spelacchiati miei!
Alla prossima!

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“IO SONO GIORGIA” BookTag

Sono viva! Un po’ malridotta ma viva, tra la febbre e la mia incredibile goffaggine -sono riuscita a inciampare e cadere sbattendo il ginocchio contro lo spigolo del marciapiede aprendomi il suddetto ginocchio- diciamo che sono abbastanza viva. Comunque me le merito tutte queste sfighe, mi sto cacciando in situazioni molto del cazzo quindi qualcuno doveva punirmi… Ho capito, Dio, ho ricevuto il messaggio. Mi chiudo in casa per il resto dei miei giorni.

Penso di avervi già parlato di Matteo Fumagalli che secondo me è un genio, e sul suo canale (vi ho lasciato il link, vi basta cliccare sul suo nome!) ho trovato questo booktag bellissimo ispirato dall’ormai celeberrimo “io sono Giorgia! Sono una donna! Sono una madre! Sono cristiana!” della Giorgiona Melona. Non commenterò nemmeno il suo discorso perché non voglio essere troppo scurrile.

Cominciamo!

IO SONO GIORGIA = Un libro che tratta di identità 

“4,3,2,1” di Paul Auster. Un libro, quattro versioni dello stesso personaggio che rimane sempre riconoscibile nonostante i cambiamenti di infanzia, vita, preferenze sessuali, lavoro e chi più ne ha più ne metta… Ne ho già parlato forse fin troppo ma ho amato questo romanzo.
Una delle letture più belle di quest’anno!

SONO UNA DONNA = Un libro con una protagonista femminile forte

A scuola mi ero innamorata del personaggio di Didone, in tutte le varie trasposizioni letterarie. Fortissima, innamoratissima, senza speranzissima (un po’ come me in ogni mia vicenda sentimentale, io e la Dido ci capiamo.)

E poi più o meno qualunque personaggio femminile in “Il trono di spade”, sono una più pazzesca (e stronza) dell’altra! Daenerys, Brienne, Arya, Cersei… tutte stra-toste, ben caratterizzate, facili da amare od odiare a seconda dei casi.

SONO UNA MADRE = Un libro che parla di famiglia

Qui non si tratta di famiglia vera e propria ma quando si parla di madri oltre alla Giorgiona Melona a me viene sempre istantaneamente in mente Fantine de “I Miserabili”. Una donna che per amore della sua bambina, che non vede nemmeno perché ha affidato alle cure di un’altra famiglia, vende il suo corpo, i suoi capelli, i suoi denti, la sua identità e la sua vita… Personaggio struggente che dimostra l’infinito amore che una donna può provare per la sua creatura.

SONO CRISTIANA = Un libro dalle tematiche esistenziali e/o spirituali

Siddharta, by Herman Hesse.
Un po’ una rottura di coglioni eh, sarà che l’ho letto per un esame, però è un grande classico… almeno una volta nella vita va letto. Un mio amico dice che “gli ha cambiato l’esistenza”.
A me ha solo annoiato quasi a morte, ma sono punti di vista.

GENITORE 1 = Uno dei primi libri che hai letto

Allora.
Io me lo ricordo bene, questo libretto per bambini.

“Il mio primo libro delle cose blu”, o una cosa del genere, con dentro disegnati una balena, un serpente e dell’uva.
Tutte che che non sono assolutamente blu, la mia esistenza è sempre stata una menzogna.

GENITORE 2= Il libro che ti ha spinto all’amore della lettura

Risposta banale ma sempreverde: Harry Potter. Senza di lui non so dove sarei, probabilmente mi sarei data alla droga e alla prostituizione.
(Quindi sì, Harry Potter mi ha rovinato la vita)

SIAMO LGBT = Un libro a tema LGBT

“Pasta al burro a fine mese. Una città hard rock come Bari. La faida dello zerbino con la famiglia del secondo piano. Andrea “Cespuglio” Magli è uno studente con la sindrome del criceto. Ludovico, dark e fascinoso, sembrerebbe l’ideale per toglierlo dalla gabbia, se non fosse un vampiro pericolosamente bisex e per giunta nel mirino del racket.”

Allora, questo non l’ho mai letto ma ce l’ho in wish list da almeno tre anni. Si chiama “Porcaccia, un Vampiro!”, di Giusy De Nicolo. Ragazzi, se avete dei soldi e non sapete cosa farvene me ne regalate una copia, per piacere? Non c’ho danari manco per respirare, i libri li vedo col binocolo.

Però mi ispira un sacchissimo, secondo me vale la pena comprarlo, mi sembra proprio carino!

DIFENDIAMO LA NOSTRA IDENTITÀ = Un libro che spicca per la sua unicità

Regà qua vado un po’ fuori tema e vi tiro fuori un’altra perla del mio passato. Per me questo è unico perché è il solo che mi abbia mai fatta ridere così tanto: “Quella vacca di Nonna Papera” di Claudio Bisio.
Ragazzi, ridevo ad alta voce ogni volta, non importa che sapessi a memoria i brani.
Quando mia mamma ha avuto l’infarto qualche mese fa gliel’ho portato in ospedale per farle passare il tempo, ancora mi ringrazia e ne parla perché anche se era super demoralizzata per la situazione quel libro è riuscito a distrarla e farla ridere.
Stra consigliato come regalo per chiunque sia un po’ giu di morale.

Se vi va di rispondere alle domande potete farlo qui nei commenti o nei vostri blog, ditemelo che passo volentierissimo a dare un’occhiata!
Come sempre grazie mille per tutti i commentini, Spelacchiati del mio cuore, anche se non rispondo sempre vi leggo, rileggo e adoro.

Ora andrò a zoppicare verso l’università cantando “Io sono Giorgiaaa! Genitore 1, Genitore 2!”

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Riflessioni alcoliche del giorno

L’aperol shackerato con il gin è molto buono.

Gli shot tequila, menta e tabasco sono molto buoni.

La birra Corona con dentro gocce di tabasco è ottima.

Il Negroni con il gin non è buono.

Il Pastiss “fa schifo ma è buono”.

Sul Bloody Mary ho ancora dei dubbi.

Ora che vi ho sciorinato le mie scoperte alcoliche frutto di serata più o meno (s)piacevoli possiamo passare ad altro, va. Se provate qualcuno di questi cocktail (o se ne avete altri da propormi, bestioline spelacchiate) fatevi avanti e ditemelo!

Giusto qualche piccolo aggiornamento sulla mia miserabile vita, sperando di farvi sentire meglio riguardo la vostra:

  • sono stata baciata da una persona che non volevo mi baciasse
  • Mi sono tirata indietro da una situazione MOLTO piacevole perché la persona in questione è impegnata, e per quanto io sia cretina ho una morale e un’etica che mi impongono di non fare quello che mi farebbe stare bene, ed essere rispettosa della sua relazione. Anche se lui non lo è, mi rende le cose molto difficili e ci penso da giorni.
  • Il Pirla ha portato la sua dama in vacanza, dopo un mese di frequentazione, e la cosa mi ha dato una stilettata al cuore (dite che prima o poi smetterò di chiedermi “ma perché io non valgo la pena? Cosa gli ho fatto, perché non mi vuole?”)
  • Quindi capirete che l’alcol al momento è mio alleato. Il mio fegato a breve chiederà il divorzio da me, me lo sento.
  • In tutto questo sto divorando Peaky Blinders, che al momento è la mia unica ragione di vita. Ragazzi, quella serie è oro, andate e guardatene tutti (ma giu le zampette spelacchiate da Cillian Murphy perché è mio.)
  • Voi state facendo qualcosa di produttivo? Anche voi vi siete trovati in situazioni un po’ del pene, controverse, in cui fare la cosa giusta sembra suuuper difficile? Tra l’altro l’opinione pubblica dei miei amici si divide in:
    1. “Sara, vai, escici, fattelo, fai quello che vuoi perché quello impegnato è lui e tu non hai obblighi verso nessuno, se non te stessa. Meriti di stare bene e se lui ti piace la sua situazione sentimentale deve gestirla lui, non tu”
      “Brava Sara, fai la cosa giusta, lui è uno stronzo perche è disposto a tradire cosi la sua ragazza ma tu non ti immischiare”.
  • Voi che dite? Partono i sondaggi qua, sbizzarritevi.
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    Consigli sparsi (per terra)

    Argh.
    Il mio indiano di fiducia ha cambiato gestione; da quando ho ricevuto il volantino che lo annunciava riverso in uno stato di panico e profonda tristezza: chi mi cucinerà il mio amato pollo al curry? E quello alla salsa cocco, zafferano e mandorle? Dove intingerò il naan al formaggio, se il mio indiano ha cambiato cuoco e non fa più quella straordinaria salsa piccante?

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    Basta, devo distrarmi se no altro che depressione, finiscon cerchiamo di rendere questo blog anche vagamente utile a qualcuno, che ormai sarete stufi di leggere solo boiate… Quindi vi butto lì qualche titolo che ultimamente mi sono letta o guardata.
    Cioè non ho letto solo il titolo ovviamente.

    Libri:

    • La campana non suona per te“, di Charles Bukowski, aka “Il vecchio sporcaccione”. Ecco, io Bukowski lo sto scoprendo solo adesso, in età avanzata, ma lo sto amando da morire. Errori di battitura, nottate di sesso con donne a volte bellissime e a volte bruttissime, orge, masturbazione, politica… Lui parla di tutto in una maniera che mi lascia senza parole: unisce umorismo a cinismo e momenti di riflessioni spaventose in maniera assolutamente naturale, come se per lui scrivere in questo modo straordinario venisse facile come respirare. Quanto vorrei prendermi un gin tonic con lui, cazzo.
    • American Gods” di Neil Gaiman. Io Neil lo adoro, credo sia una mente geniale. Mi piace tutto del suo modo di scrivere: i dialoghi che fanno sempre morire dal ridere, le trame pazze, gli intrecci inaspettati… Chi dice che Gaiman è solo un autore per ragazzi ha delle pigne secche nella testa al posto dei neuroni. Se poi volete fare le cose per bene recuperate qualunque fumetto/graphic novel a cui lui abbia partecipato (primo tra tutti “Sandman”, che è qualcosa di stratosferico).
    • Le ceneri di Angela“, di Frank McCourt. Qui cambiamo completamente genere. Storia vera di una famiglia irlandese: padre alcolizzato, madre in trappola che cerca di portare avanti la sua famiglia sempre meno numerosa, e il protagonista -Frankie- che racconta tutto, dalle tragedie agli episodi più divertenti con delicatezza e ironia di un bambino che cresce, guarda e impara. Riflessioni sulla religione molto interessanti, tra l’altro.

    Netflix

    • “Afterlife”, di e con Ricky Gervais. Se non conoscete Ricky Gervais direi che qui c’è un piccolo mix di tutto quello che è lui, e lo racconta facendoci vedere Tony, neo vedovo che ancora non si fa una ragione del lutto; è perso, depresso, pensa continuamente al suicidio e tiene lontano chiunque cerchi di aiutarlo. Fa delle battute cattive, del black humor e del cinismo la sua armatura e questa serie fa ridere e piangere allo stesso tempo. Ricky Gervais è il mio animale guida.
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    • “Bojack Horseman”, di Raphael Bob-Waksberg. Hollywood: il cavallo-umanoide Bojack, star di una serie tv anni ’90, ora è invecchiato, depresso, scontroso e che cerca di tornare sulla cresta dell’onda, il tutto mentre interagisce con altri pazzissimi personaggi. Divertente, graffiante, satirica su tutto quello che è il mondo del cinema e sulla solitudine, mi piace tantissimo. Siamo tutti un po’ Bojack. Io, almeno, lo sono di sicuro.
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    Per ora basta così, di carne al fuoco ne ho messa un pochino e a minuti mi verranno a prendere (no, non quelli della neuro ma i miei amici.) e andrò a farmi un gin tonic carico di frustrazioni e odio per la vita. Sono una persona simpatica, neh?
    L’altro giorno ho guardato Hereditary. Ancora non so se mi è piaciuto o meno, ma penso ci scriverò una recensioncina stupidina come sempre.
    Hasta luego, spelacchiatos!

    Ps: questo editor nuovo non mi sconfinfera, non lo capisco e mi fa sentire vecchia. Sono come mia madre che ancora non capisce una mazza di whatsapp, facebook, instagram e compagnia cantante. Perdonatemi.