Buondì Spelacchiatini e Spelacchiatine, come butta?
Io sono distrutta. Spompatissima.
Non ho più l’età per certe cose, e con “certe cose” intendo perdermi a Torino e camminare quattro chilometri sotto al sole all’una di pomeriggio… E non sto scherzando ahimè. Tutta colpa di una vecchia che non sa dare indicazioni, sarei dovuta tornare indietro a bastonarla sulle rotule.
Comuuuunque nonostante mille peripezie io e una mia amica siamo giunte al Salone del Libro di Torino e mi è piaciuto tanto tanto, anche se forse l’edizione 2016 mi era piaciuta un filino di più. Ma forse solo perché era la mia prima volta ed ero estasiata dall’atmosfera e dal clima di amicizia e di passione letteraria che si respira.
Per la mia amica era la prima volta al Salone, quindi ha fatto quello che secondo me è “l’errore da principiante“, ovvero voler andare agli stand delle grandi librerie. Io penso sia assolutamente inutile andare agli stand di Feltrinelli e degli altri “colossi” dell’editoria per il semplice fatto che ‘ste benedette librerie le trovi ovunque, in qualunque città. Eventi come il Salone del Libro invece dovrebbero far scoprire realtà editoriali nuove, dare la possibilità di conoscere autori autopubblicati, parlare con gestori di piccole case editrici e farti spiegare la loro storia… Insomma, vivere la gente che è l’editoria italiana.
Da quel punto di vista il SalTo è meraviglioso, ci sono tantissime opportunità, tanti laboratori e tante conferenze super iper interessanti.
Insomma, se non si fosse capito io consiglio a chiunque abbia la possibilità l’anno prossimo di andarci.
Detto ciò, io non è che sia stata molto originale a sto giro di acquisti. Scusate ma quest’anno ho troppo pochi soldi per potermi lanciare in queste spedizioni libresche, ordunque mi sono tolta uno sfizio che volevo togliermi da veramente tanto tempo:
- Oh! Le meraviglie del mondo, di Leo Ortolani.
Chi non conosce Leo Ortolani? Credo nessuno. O almeno spero, perché per me è veramente bravissimo. Ho scelto proprio questo tra i vari volumi presenti perché mi aspetto che sia il più sarcastico, satirico e caustico. Perché la cosa che più mi piace di Ortolani -oltre ovviamente al senso dell’umorismo- è la capacità di far ridere e far riflettere allo stesso tempo, dote che vorrei tantissimo avere anche io e che ammiro molto. In questo caso si parla di aborto, di naziskin, di morte, di mafia, di sesso e molti altri argomenti su cui è difficile scherzare se non si sa come farlo.
E Leo lo sa.
Per ora quella sulla droga è la mia preferita, ma a lettura finita farò sicuramente una recensione. - Le fleurs du mal, ovvero I Fiori del Male di Baudelaire. Lo volevo da tanto, continuavo a rimandare ma oggi me lo sono trovata davanti a due euro e novanta quindi crepi l’avarizia.
Ciò detto vado a guardarmi “Una serie di sfortunati eventi” su Netflix, che mi è stato più volte consigliato. Se l’avete visto ditemi, vale la pena?
Buenas noches, Spelacchiatos!
Ps: se mi arriva un commento del tipo “con l’attentato di Manchester parli delle tue boiate” vado direttamente a casa del commentatore a piedi e gli lascio i calzini che ho usato tutto il giorno al salone.
Per restare in tema di armi di distruzione di massa.
#blackhumorisracist?Buonanotte, andate a mettere foto con il fiocchetto con le orecchie di Ariana Grande in nome del cattivo gusto, dai.
Purtroppo non sono riuscita ad andare, spero l’anno prossimo! 😊
Ne ho comunque visitato un pezzettino attraverso le tue parole 😊
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Che bello “I fiori del male”!
Per “Una serie di sfortunati eventi” aspetto di finire la serie letteraria (che è molto bella), poi mi lancio! 🙂
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