Qualche settimana fa una mia amica mi ha mandato il link di un film con due attori che mi piacciono molto, uno è Sam Claflin (Finnik in Hunger Games, ? in Posh) l’altra è Emilia Clarke (la grandiosa Daenerys Targarien, La Nata dalla Tempesta, La Non Bruciata e tutto il resto). Il trailer in questione è quello di “me before you”, che già dall’inizio si preannunciava come il tipico film non da me e che se non fosse stato per gli attori non credo avrei mai voluto vedere. Insomma, sono una donnicciuola dal cuore di fangirl anche io.

Ad un mercatino dell’usato però in un cesto di libri ad un euro c’era lui, in inglese, e ho deciso di provare a leggerlo sia per vedere se avrei cambiato idea su questo nuovo filone di romanzi tragici sia per mettere alla prova il mio inglese in vista della sessione di esami di giugno (sparatemi, grazie).
Uscire dalla mia comfort zone di classici è stata una bella esperienza tutto sommato, leggere in inglese è stato molto più facile di quanto mi fossi aspettata e il libro non mi ha annoiata o fatto roteare gli occhi più di tanto.
Sarà che è una tematica che conosco un po’ anche io, quella delle persone affette da gravi disabilità quindi ero un po’ più vulnerabile.
Trama:
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre. “Io prima di te” è la storia di un incontro. L’incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto successo, la ricchezza e la felicità, e all’improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l’una all’altra a mettersi in gioco.
Visto il successo clamoroso mi aspettavo un romanzo ben scritto e coinvolgente e non sono stata delusa. Il rapporto che instaurano i due è sincero e a tratti emozionante: lui all’inizio è odioso, indisponente, la tratta male e risponde in maniera insopportabile a tutto e tutti e solo lei riuscirà a far breccia nella corazza di quell’uomo ormai stufo della vita. Louisa infatti sarà l’unica o quasi a non trattarlo come un invalido ma come una persona, a far tornare colori e risate nella grande casa dei Trainor e a dare a Will una nuova vita.
Allo stesso tempo Will aiuta Louisa a sbloccarsi dal quella specie di prigionia che Clark si è quasi autoimposta, diventando l’unico al mondo a parte la sorella a cui Louisa racconterà quale terribile evento l’ha portata a diventare la ragazza che è ora a ventisei anni. I suoi vestiti super colorati e bizzarri sono veramente solo frutto del suo gusto personale? La sua vita in quella piccola città le piace davvero o ha solo paura di osare?
Non è un pilastro della letteratura, questo assolutamente no, ma è una lettura piacevole e scorrevole, soprattutto la prima parte. La seconda metà mi è sembrata un po’ al limite ma il romanzo scorre comunque e la voglia di scoprire se Will andrà fino in fondo è tanta.
Questo libro bene o male fa riflettere: quanto potere decisionale abbiamo sulla nostra vita? E sulla nostra morte? E’ giusto poter scegliere come e quando morire o è solo un tentativo di emulare Dio? La vita vale sempre la pena di essere vissuta o c’è un limite a tutto, per tutti?
Per quanto riguarda le mie esperienze, ho conosciuto e conosco solo persone che combattono come leoni fino alla fine, o persone che darebbero qualunque cosa per avere più tempo ma la decisione di Will è comunque comprensibile ai miei occhi.
Sono una persona che difende la libertà di scelta in ogni campo e in ogni situazione quindi non sentirete cose tipo “oooh marcirà all’inferno perchè ha commesso un peccato”. Quisquilie, gente, siamo esseri razionali. Io stessa se dovessi tentare di immaginarmi in una simile situazione sono sicura che vaglierei ogni possibilità, anche quella di porre fine a tutto.
Una cosa che non mi è piaciuta e che non mi piace mai in nessun caso è quando è il fidanzato odioso di turno a prendere le decisioni, quella di lasciarsi inclusa. Se ci pensate è quasi sempre così, la donzella vuole aggrapparsi al ragazzo storico in ogni modo. Perchè? Perché le protagoniste non possono tirare fuori le palle di dire “basta chiudiamola qui” quando è chiaro che è quello che desiderano?
In ogni caso è una lettura tutto sommato “leggera”, anche il finale è soddisfacente e in effetti l’unico finale possibile.
Ah, se non lo sapete c’è anche il seguito di questo libro, “After you” -“Dopo di te” in italiano-sempre di Jojo Moyes, ma per ora non sono intenzionata a leggerlo. Non mi sembra necessario un sequel di Me Before You quindi per ora mi tengo questo finale che mi è piaciuto molto e che ho paura di rovinarmi con il secondo libro.
E voi l’avete letto? Cosa ne pensate? Avete piagnucolato come mammolette (e come me in certi momenti) leggendolo?
Ora che ho finito con questo romanzino moderno tornerò alla mia Irène Némirovsky che mi aspetta sul comodino con una tazza di thè.