Ho commesso l’errore più grande della mia vita.
In tanti hanno cercato di farmi desistere.
“Non farlo!”, dicevano, “te ne pentirai!”
Ma io non gli ho dato retta.
E ho cominciato a leggere “Il trono di spade“.
ZAN ZAN ZAAAAN.
Sono fomentatissima, non faccio altro che leggere, leggere e leggere. Mi sembra di essere tornata ai tempi di Harry Potter, quando leggevo i libri in due giorni e poi mi disperavo perché non sapevo cosa fare della mia vita.
Diciamo che ora che ho cominciato capisco perché Martin ci metta trent’anni a scrivere ogni volume: è un casino scrivere questa saga!
A partire dalla trama che è un groviglio unico, un complotto dietro l’altro, una morte ogni due secondi e poi centinaia di pagine di personaggi caratterizzati in maniera super dettagliata e super umana, con luci e ombre e pregi e difetti… Insomma ce ne vuole.
Il fatto che ogni capitolo sia incentrato su un personaggio devo dire che è una cosa figa e bruttissima allo stesso tempo, per un motivo molto semplice: se c’è qualche personaggio che non ti piace, quei capitoli diventano pesantissimi. Per contro quelli sui personaggi che piacciono vi assicuro che li attenderete con impazienza. Se poi siete persone stupide quanto me prima leggerete i capitoli che vi ispirano di piu e poi recupererete gli altri.
Sono una pessima lettrice.
Cerchiamo di rendere questo post anche solo vagamente utile, dai. Per quelli che hanno sempre solo sentito parlare di questa saga lunghissima, cercherò di farvi una panoramica di quella che è la storia e la composizione di ‘sti tomoni.
Partiamo con il dire che Martin è dannatamente bravo a scrivere. Dannatamente. Ed è anche incredibilmente intelligente nello strutturare i suoi libri. Perché diciamocelo, far appassionare i lettori a una saga lunga e contorta come questa non è esattamente facilissimo eh.
Dunque ogni libro è diviso in capitoli molto brevi, che portano il nome di uno dei nove personaggi che seguiamo all’interno del romanzo: Ned Stark, signore di Grande Inverno, sua moglie lady Catelyn, le figlie Sansa e Arya, i figli Robb e Bran, il bastardo Jon Snow, Tyrion Lannister e Daenerys Targaryen.
Questi personaggi, tutti incredibilmente complessi e caratterizzati in maniera iper realistica, si muovono in tre ambienti diversi. Il primo è appunto Grande Inverno, quello più a nord tra i Sette Regni. Qui la frase più ricorrente, anche più di “ciao”, è un ansiosissmo “l’inverno sta arrivando”.
L’angoscia che mette quella frase, ragazzi.
La seconda ambientazione è la Barriera, dove troviamo quel poveraccio di Jon Snow per la maggior parte del tempo.
La terza e ultima ambientazione, almeno per il momento, sono le Città Libere del Sud, dove seguiamo Daenerys Targaryen, Figlia della Tempesta, ultima della dinastia dei Targaryen e unica vera e legittima erede al Trono di Spade.
Attorno a questi personaggi, comunque, si muove un universo di altri personaggi secondari, così tanti che io ancora adesso ho qualche problema a ricordami i nomi di alcuni di loro, ma può anche darsi che questo sia un problema solo mio e della mia memoria da ottantenne.
Cosa accomuna questi personaggi? Ovvio: il Trono di spade. Tutti reclameranno in un modo o nell’altro il diritto di poggiare le loro chiappe più o meno regali su quella sedia molto scomoda e molto imponente.
Per ora i miei personaggi preferiti sono tre: Tyrion, Jon Snow e Daeneyris.
Aggiungo Joffrey, che lo so che è uno stronzo sadico psicopatico, ma che vi devo dire, ho visto qualche scena qua e là della serie ed è stato colpo di fulmine. Devo dire che per ora non ho ritrovato il fascino del personaggio della serie, vediamo più avanti…
E voi? Siete già stati stregati da questa saga? State guardando la serie senza aver letto i libri? O la state guardando dopo aver letto i libri solo per fare quelli stronzi (come me) che si piazzano lì e cominciano a demolire la serie appena si discosta?
A presto