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Consigli libreschi: Jim Carroll, Jonathan Carroll e Thomas Ligotti.

Sto combattendo contro una gran voglia di chiamare JustEat e farmi portare una vagonata di arancini da un posto in centro che fa solo arancini di tutte le dimensioni e di tutti i gusti + 1. 

L’unica cosa che mi ferma è la mia panza che sta lievitando. Ho pure preso un chilo nonostante la palestra, misteri della (non) fede. Voglio illudermi che sia un chilo di massa muscolare, ma la verità è un’altra: la parte più sincera e profonda di me lo sa. E’ tutta nutella. 

Parlando di cose che potrebbero forse interessarvi, oggi mi sono messa a chiacchierare con il bibliotecario -un uomo che è un’antologia umana e che è un appassionato sfegatato di letteratura gotica e di musica scream metal- che mi ha consigliato un po’ di robina che potrebbe essere interessante. 

Io ero andata lì a cercare qualcos’altro di Neil Gaiman e appena gliel’ho detto mi ha suggerito un autore a me sconosciuto, Jonathan Carroll, statunitense, scrittore principalmente horror e fantasy e dall’aria un po’ inquietante.

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Tra i vari titoli ne ho scelti due, il primo è “Gli artigli degli angeli“:
Una notte Ian McGann incontra in sogno la Morte e la sua vita cambia per sempre. La Morte risponderà a qualsiasi domanda vorrà porgli, ma ogni volta che lui non comprende il significato nascosto delle sue risposte, sarà punito con crudeltà efferata. La celebre e bellissima attrice Arlen Ford, malgrado lo straordinario successo conquistato a Hollywood, comprende che il mondo del cinema ha svuotato la sua vita di ogni significato e abbandona tutto per scappare in Austria, dove si ritira in un’incantevole villa sul Danubio e incontra l’uomo che aspetta da tutta la vita, un misterioso corrispondente di guerra slavo, di cui si innamora perdutamente. Wyatt Leonard, ex conduttore di un famoso programma televisivo per bambini, è malato di leucemia e sa di dover morire presto, ma accetta di seguire l’amica Sophie a Vienna in cerca del fratello Jesse, scomparso senza lasciare traccia. Anche Wyatt, malgrado voglia dimenticarsene, ha un conto aperto con la Morte.

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Altro autore dal nome assai simile è Jim Carroll (non ho idea se siano parenti) che è stato non solo uno scrittore ma anche un musicista: ha fondato la Jim Carroll Band, famosetta.
Il suo romanzo più celebre è “Jim entra nel campo da basket“, romanzo autobiografico da cui hanno pure tratto un film con il mio amato DiCaprio e che è stata la mia scelta.

Dalla quarta di copertina: 
“A soli tredici anni, Jim Carroll scrive meglio dell’89 per cento degli autori di romanzi attualmente in attività”. Questo il parere che Jack Kerouac espresse alla prima lettura delle pagine di diario da cui nasce “Jim entra nel campo di basket”: un memoir che all’epoca della sua pubblicazione, nel 1978, fece immediatamente scalpore e che da allora è sempre rimasto un libro di culto per gli amanti delle figure letterarie più “irregolari” e ribelli. Nel 1995 ne è stato tratto un film (Ritorno dal nulla), in cui Carroll era interpretato da Leonardo DiCaprio. È il racconto di un’adolescenza newyorkese fra l’autunno del 1963 e l’estate del 1966, fatta in parte della normalità delle aule scolastiche e dei campetti di basket, ma nutrita soprattutto di scorribande per le strade, sperimentazioni con l’eroina e l’LSD, scoperta del sesso, contatti di volta in volta illuminanti o violenti con l’umanità più varia: preti, spacciatori, poliziotti, tossici, pervertiti, attivisti marxisti e piccoli campioni di pallacanestro, il tutto raccontato con la vitalità trascinante e l’ironia sferzante del miglior punk.”

Questo mi incuriosisce molto, sembra proprio il tipo di romanzo “da me”. A leggere opinioni in giro è delirante, assurdo, folgorante. 
Vedremo.

Infine, chiacchierando di autori che ci piacciono, ho fatto il nome dell’intramontabile Lovecraft e il bibliotecario ha annuito saggiamente, poi su un foglietto mi ha scritto un nome: Thomas Ligotti. A sua detta è un Lovecraft contemporaneo dalla penna straordinaria. E io ci credo: è lui ad aver scritto i dialoghi del personaggio interpretato Matthew McConaughey in True Detective, facendomelo quasi apprezzare. E credetemi, a me mr McConaughey sta proprio antipatico. 

E voi come state? Come butta? Cosa state leggendo? Conoscete qualcuno dei titoli o degli autori di questo post? 
Fatemi sapere!

 

 

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Prossime letture: Neil Gaiman e Philip Roth!

Ahh le belle giornate. E le belle serate. Il sole, il cibo, gli alcolici, i giochi da tavolo, le amicizie finite perché hai comprato Parco della Vittoria, il reggere la testa della tua migliore amica che ha bevuto decisamente troppo…

A parte questo credo ci sia un qualche movimento astrale in atto perché non so spiegare il miracolo per il quale io ho passato due esami su due. Pa-pam! Non tedesco, quello non lo passerò mai, ma almeno mi sono levata altri due esami dal groppone.

Visto che ho comunque passato un’altra giornata in biblioteca perché voglio lanciarmi in un’impresa titanica a giugno e dare dieci miliardi di esami ne ho approfittato per prendere due libri:

  • “Pastorale Americana” -Philip Roth- : “Seymour Levov è un ricco americano di pastorale-americana1-665x1024successo: al liceo lo chiamano “lo Svedese”. Ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam non coinvolgono anche lui e l’adorata figlia
    Merry, decisa a portare la guerra in casa, letteralmente. Un libro sull’amore e sull’odio per l’America, sul desiderio di appartenere a un sogno di pace, prosperità e ordine, sul rifiuto dell’ipocrisia e della falsità celate in quello stesso sogno.”
    Non l’ho ancora letto ma ne ho sentito parlare, anche perché ne hanno fatto un film di recente. Un padre che cerca di tenere uniti i cocci di una famiglia in frantumi quando la figlia compie un attentato terroristico per poi fuggire.

    La storia mi piace tantissimo, è il mio primo approccio a Roth… Vediamo se saprà conquistarmi. Voi l’avete già letto o avete letto qualcos’altro di suo?
  • “Cose Fragili” -Neil Gaiman-: Un circo misterioso terrorizza il pubblico con una performance straordi5577606_290739naria prima di svanire nella notte, portando con sé uno spettatore… Due anni dopo American Gods, Shadow va a visitare una vecchia villa scozzese e si trova intrappolato in un gioco pericoloso di mostri e omicidi… In un’Inghilterra vittoriana appena un po’ alterata, Sherlock Holmes si trova alle prese con il più inquietante delitto della corona mai registrato dalla storia… Due ragazzini si intrufolano in una festa e incontrano le ragazze dei loro sogni e dei loro incubi… I membri di un esclusivo club epicureo si lamentano perché hanno ingerito qualsiasi cosa gli fosse possibile ingerire, tranne il leggendario, rarissimo ed eccezionalmente pericoloso uccello d’Egitto… Un incalzante succedersi di invenzioni – compresa un’avventura ambientata nel mondo di Matrix – affolla questa raccolta che contiene esattamente il tipo di storie che ci si aspetta da Neil Gaiman: brillanti, originali, fantasiose, capaci di fare un salto dall’horror al gotico, di mettere un piede tra i fantasmi e le paure dell’infanzia.”
    Sarò sincera, l’ho preso quasi a occhi chiusi questo. Neil Gaiman è un autore che semplicemente adoro. E’ bravissimo nello scrivere romanzi per ragazzi e ancora di più a scrivere sceneggiature. I suoi romanzi in generale hanno un’ironia e una profondità… E soprattutto Sandman, il fumetto scritto da lui che è qualcosa di meraviglioso. Non sono molto ferrata in materia fumetti, ma davvero… Leggetelo. Non ve ne pentirete.

    Tornando a “Cose Fragili” mi sono bastate due cose per prenderlo: l’autore -un nome una garanzia- e il titolo. Perché mi sento una cosa fragile anche io al momento.

Io torno ad aspettare con impazienza il pacchetto di Mulac, perché non ho resistito e mi sono comprata un po’ di rossetti: Hocus Pocus (viola metallizzato), Satisfaction (che credo sia un amaranto-ciliegia) e Vintage (rosa-marroncino metallizzato). Sono in fibrillazione, se non mi arriva domani credo mi impegnerò a intercettare il pacchetto ovunque esso sia e accaparrarmelo. 

Fatemi sapere voi che letture state facendo, come sta andando la vostra vituzza, aggiornatemi come una pagina di google. 

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Librando: Io e Mabel, e chiacchiere varie

Ommmmmioddio, sono tornata in palestra dopo due settimane di inattività (lo so, faccio schifo e merito i risvoltini forzati) e stavo per morire, collassare lì con i miei due pesetti da dieci grammi.
Ho visto la luce e ho sentito proprio cori di angeli risuonare qua e là, credo di essere stata ad un soffio dal raggiungere il Creatore. Avete presente in The Sims quando arriva il Tristo Mietitore e ci si gioca la vita a scacchi? Ecco, chiunque abbia giocato per me ha vinto ma c’è mancato poco.
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Puttanate a parte, finito l’allenamento ero distrutta. Disintegrata nel corpo e nella mente. MAMMA MIA CHE FLACCIDUME UNICO, credo di non avere dei polmoni ma delle minuscole sacche d’aria come i passerotti. Non ho fiato. Se soffio per fare le bolle di sapone finisco in rianimazione.

A parte che l’allenatore (ancora  non ho capito come chiamarlo, se ne sta lì a chiacchiere con tutti e ogni tanto mi lancia occhiate di disprezzo) mi ha cazziata come se non ci fosse un domani. E’ stato inutile pigolare “ma…gli esami… sessione primaverile…”, mi ha fatta sentire una cacchetta di chiuaua.

In ogni caso è una questione di priorità e personalmente vorrei laurearmi entro i quarant’anni; se questo significa saltare sessioni in palestra e diventare un metro e settantatrè di altezza per due di larghezza va bene così, vuol dire che rotolerò in giro risparmiando sulla benzina.

Ho intanto finito Io e Mabel, e devo dire che mi è piaciucchiato. Si parte da un lutto e si arriva molto lontano tra battiti d’ali, beccate dolorose, cadute e risalite. La protagonista 6720950_1265978si aggrappa alle ali di Mabel nel tentativo di uscire dalla depressione in cui è caduta, arrivando ad avere un rapporto quasi morboso con l’animale, chiudendosi in un microuniverso in cui esistono solo lei il suo astore. Impara ad essere meno umana e racconta di T.H White (autore delle storie di Merlino narrate ne “La spada nella roccia”) e della sua omosessualità repressa, racconta di come si è chiusa sempre di più allontanando il mondo intero che non capiva il suo dolore. E poi parlra di come è riuscita a riaprirsi alla vita e a donarla anche a Mabel.
Un po’ pesantino, un po’ lentino (e non un polentino, fate attenzione), le parti su White mi sono interessanti ma di una pesantezza disumana, i pesi che sollevo in palestra non sono nulla in confronto, ma in generale è stata una bella lettura.
Sto evitando accuratamente di fare battute sugli uccelli, dico solo che me ne sono venute in mente dodici fin’ora.

A me le storie con gli animali turbano sempre emotivamente, sono un’animo sensibile, quindi ora il mio unico desiderio è darmi alla falconeria; già mi ci vedo a farmi fare a fettine le braccia dagli artigli di un astore.

Non riesco proprio a scrivere un post serio oggi, scusatemi. Sarà l’esame di didattica che mi ha risucchiato i neuroni e li tiene in ostaggio, non so. L’idea di essermelo tolta per sempre mi riempie di gioia.

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io dopo l’esame

Perché di cose da dire su questo libro ce ne sarebbero, e anche parecchie: la grande metafora dell’accettazione e del superamento del lutto, il legame unico che si può instaurare con un animale, l’accettare l’ineluttabilità della vita… Come vedete anche io so parole difficili come “ineluttabilità”, siete sorpresi eh? Conosco anche parole di tante sillabe, checchè voi pensiate. Tsk.

Ora ho lì sul comodino a fissarmi “Generazione Perduta”, credo lo comincerò a breve anche se mi spaventa un po’ e mi irrita molto l’impaginazione. Okay, sarò pazza, me ne rendo conto, ma hanno lasciato tipo mille centimetri di margine da ogni parte come nei libri per ragazzini e la cosa mi altera molto.

E voi cosa state leggendo? Ditemi, che ora che ho di nuovo la tessera della biblioteca mi sembra di avere le chiavi del mondo. 

Alla prossima, spelacchiati!

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Randomando: Saga dell’area X, sessione d’esami e boiate varie

Avete presente la sigla di Smallville?
SOMBODY SEEEEEEEEEIIIIIIVVVVVV MIIIIIIII! I DOOOONT’ CARE AO IU DU IT, GIUST SAIIIIIVVVVV MEEE CAMOOOOOON!

Ecco. Qualcuno mi seiv, che qua la situa è drammatica. O grammatica. Tedesca, per esattezza.

Oggi post un po’ del piffero perché mi sto asciugando sul divano.
Qui piove.
Qui piove e io, in centro, ero senza ombrello.
Qui piove e io, in centro e senza ombrello, avevo il pc nella borsa. Il pc è un macbook pro costato ai miei probabilmente qualcosa come uno stipendio intero e se dovesse succedergli qualcosa mi pesterei a sangue personalmente, tutto da sola. Mi assolderei per picchiarmi.
Quindi tutti i miei sforzi si sono concentrati nel raggiungere la biblioteca o la fermata del bus tenendolo in salvo, quindi sono semplicemente zuppa. Non pan bagnato, zuppa.
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Comunque… come avrete forse intuito la sessione d’esami è praticamente arrivata e io sono nella shit fino al colletto del maglione (perché qui fa ancora un freddo canide), ordunque i miei pochi neuroni sono tutti impegnati.
Sto passando le mie giornate in biblioteca, in religioso silenzio, a fare schemi, trascrivere cose, fissare i ragazzi carini che studiano medicina nei tavoli davanti, pensare come uccidermi in caso venissi bocciata… Il mio tunnel carpale non ringrazia affatto questi pomeriggi da scribacchina.tumblr_mzr80661kq1skoh0fo1_500

La cosa positiva è che passando in biblioteca qualcosa come dieci ore al giorno mi sono rifatta la tessera e ho superato il megablocco del lettore che mi perseguitava. Ho portato a casa ben quattro libri in due settimane, e per ora ho letto i primi due della saga “Area Xhttp3a2f2fmashable-com2fwp-content2fgallery2fbook-lovers2frapunzel-books” di Jeff Vandermeer, famosissima e di cui hanno già parlato tipo tutti quanti. Tra l’altro, voi l’avete letta? Devo dire che mi intriga anche se “Autorità” è stato abbastanza pesantino da leggere, in generale ho paurissima che il finale sia pessimo perché dare un finale decente a questo tipo di storie è sempre difficilissimo… Non spoileratemi se l’avete letto ma ditemi pure se il finale vi ha appagati.

Ho portato a casa anche “Io e Mabel“, romanzo sull’accettazione del lutto, sulla falconeria, sul rapporto uomo-animale e su (credo) molte altre cose, e “Generazione Perduta“, di cui avevo visto il film (con Kit Harington <3) che mi era piaciuto veramente tanto; so già che sarà una lettura impegnativa e probabilmente pesante, ho letto qualche pagina per farmi un’idea della scrittura della Brittain e mi sembra molto capace ma anche molto prolissa. Vedremo come va.
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Purtroppo la mia costanza in palestra è andata a farsi benedire, visto quanto sono indietro con lo studio ho dovuto dare la precedenza ai libri e mi sto limitando a fare addominali e squat a casa, ogni sera, nella speranza che serva a qualcosa. Boh. Io ho sempre una pancetta che potrebbe far invidia a Babbo Natale, a dicembre prossimo sarò io a consegnare regali. 

E voi cosa state leggendo? Cosa state guardando? Vi state palestrando in vista dell’estate, al contrario mio che anche quest’anno sembrerò Patrick di Spongebob? 

Arrivedervi, Spelacchiati, torno a studiare come se non ci fosse un domani! 

 

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Booktubers italiani, i miei preferiti

Salve gente, gentaglia e gentiloni (che ormai c’entra sempre) spelacchiata, come state? Come butta questo 2017? Il mio è iniziato col botto, in senso letterale visto che mia nonna si è spaccata scivolando sul ghiaccio super infido.

Io personalmente sto affogando in un mare di libri, lacrime ed esami, credo morirò presto di crepacuore se non passo un’altra volta l’esame di linguistica.

Comuuunque, visto che ho un blocco non solo del lettore ma dell’essere umano in generale (insomma, è già tanto se respiro, mangio e bevo), ho pensato di lasciarvi qualche nome di booktubers, ovvero di youtubers che parlano di libri nel loro canale, così che abbiate qualche altro spunto e che anche voi spendiate migliaia di danari in libreria.

I booktubers in Italia purtroppo non sono tantissimi quindi probabilmente li conoscete già, ma vi dico i miei preferiti (i cui nomi avevo già fatto in qualche post qua e là).

  1. Lei, la sola, l’unica: IleniaZodiaco.
    Ho conosciuto il suo canale tardissimo e mi sono guardata tutti i suoi video in un battibaleno, grazie a lei (o meglio, per colpa sua) la mia wish list libresca è aumentata a dismisura e il mio portafoglio si è alleggerito; legge praticamente di tutto, romanzi, saggistica, non fiction, libri per i più piccoli, graphic novels… Insomma, chi più ne ha pi, e i suoi consigli sono sempre azzeccatissimi. Il suo modo di parlare di libri poi è meraviglioso, è la professoressa di letteratura che tutti quanti dovremmo avere. 
  2. MatteoFumagalli.
    Anche questo canale l’ho scoperto in tempi recenti e anche qui ho fatto manbassa di video. E’ come sentir parlare il proprio amico di libri, si ride, si scherza, ci si commuove (ci si incazza pure eh), e a fine video vuoi fiondarti in libreria.
    La sua rubrica sui libri trash young adult è qualcosa di meraviglioso, in questo periodo di turbamento emotivo me ne sarò guardata una decina al giorno!
  3. PennylaneOnTheTube, la prima booktuber che ho conosciuto e che occupa un posto speciale nel mio cuoricino libresco.
    Se Matteo è l’amico, la Penny e l’amica che parla di libri. Legge tantissimo, conosce un sacco di classici, parla di libri con una passione che passa attraverso lo schermo e riesce a farlo anche con ironia. Nel suo canale parla anche di film e serie tv, se cercate qualcuno con cui condividere gli scleri ormonali su Tom Hiddleston…questo è il canale giusto!
  4. Le Pagine di Leda.
    Una ragazza adorabile che parla di libri con altrettanta adorabilità, grazie a lei ho conosciuto un sacco di romanzi che mi sono piaciuti molto, sia romanzi “pugno nello stomaco” (per esempio “dobbiamo parlare di Kevin”) sia romanzi più leggeri ma mai frivoli. Un canale veramente piacevolissimo!
  5. MaharetOtonashi.
    La seguivo tantissimo qualche anno fa, poi, provocando una grande depressione nei suoi followers, ha abbandonato il canale… E ora è tornata! Ed è tornata in grande stile visto che parla di un’altra cosa meravigliosa: il make-up. Quindi se c’è ancora qualche imbecille che pensa che le ragazze che leggono sono necessariamente acqua e sapone/che non si curano/bla bla bla spediteli sul suo canale a farsi una cultura. Lei è simpaticissima e legge una bella varietà di generi, sicuramente dopo ogni suo video la vostra wish list si sarà allungata.
  6. Diaryofabibliophile.
    Purtroppo abbiamo gusti letterari diversi ma lei è una ragazza allegra e i suoi video mettono di buon umore, e se voi volete dei consigli sul genere young adult affidatevi a lei e non sbaglierete. Niente splendidi distastri o errori tuoi suoi loro, lei lgge young adult degni di essere pubblicati e ne parla con ironia e simpatia, facendo anche molti tag che rendono la scoperta di libri ancora più piacevole.
  7. MmartiNao.
    Lei è una ragazza super solare che parla di libri, di gadget, di cose potteriane, fa video tag, insomma c’è tutto quello che ci deve essere in un canale allegro e frizzante che parli di libri!
  8. JeMakeup7
    altra ragazza super dolce e carinissima che si trova sul tubo, legge sia classici che young adult, ama alla follia Orgoglio e Pregiudizio quindi non può che starmi simpatica! Ha una dolcezza innata che per me è un pregio bellissimo, oltre che di libri parla -ovviamente- anche di makeup quindi trovate un bel mix sul suo canale, accontenta un po’ l’animo di tutte noi.
  9. ValeLibri
    Donna e mamma simpaticissima e con una voce che adoro (sono una persona fissata con le voci, sarà che odio la mia) e che ha sempre tanti libri di cui parlare e spesso anche da vendere a pochi euro!

Questi sono i booktubers che seguo principalmente, almeno in lingua italiana. Prima o poi farò un post simile con i booktubers inglesi/americani, che sto ancora scoprendo.
E voi, seguite già tutti questi youtubers? Ne seguite altri? Consigliatemi, consigliatemi, che non sono mai abbastanza! 

Buona serata spelacchiati, alla prossima! 

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La vita non è un libro

La cosa brutta di essere una lettrice è che spesso i libri hanno il lieto fine, e alla lunga leggere di situazioni che si risolvono per il meglio, persone che nonostante tutto riescono a stare insieme, lieto fini indipendentemente dalle mille avversità… beh, crea aspettative. Illude. 

Ringrazio gli Harmony (quelli poco poco zozzi che aveva mia nonna) per avermi dato qualcosa da leggere quando avevo qualcosa come dodici anni, ringrazio Jane Austen per avermi fatta innamorare più e più volte dei suoi personaggi e dell’idea dell’amore, ringrazio tutti gli autori e le autrici che ho letto nella mia semi-misera vita.
Vi ringrazio perché in una fase della mia vita siete stati importanti… Ma in questo momento vi odio. Raggomitolata sul divano a mangiare Nutella penso che vi odio, e penso che odio voi perché non posso odiare chi di dovere in questo momento. Mi è umanamente impossibile.

Quindi oggi parliamo dei cinque libri che mi hanno fatta piangere secchiate e secchiate di lacrime e che tutt’ora mi fanno venire gli occhi umidi a pensarci o che mi hanno lasciata un senso di malinconia/tristezza perenne. Pronti? Partenza… Via!

  1. Harry Potter.

    Saltiamo lo schifido lieto fine per Harry Potter e quella sciacquetta di Ginny (lui sarebbe dovuto morireeeeeeee continuerò a sostenerlo per sempre) e focalizziamoci su quello che mi ha effettivamente fatto piagnucolare come una capra.
    La morte di Fred. MAMMA MIA QUANTO CI SONO STATA MALE. NON POTETE CAPI’. Dolore a palate proprio, secchiate di piagnisteo, giornate passate a cercare di superare il lutto. Ancora non ci sono riuscita. FRED TORNA DA NOI.
    E Tonks e Lupin? Eh? EH?? Vogliamo parlarne? Ma con che cattiveria fai una cosa del genere? Il povero Ted rimasto orfano così brutalmente… Poraccio poi, costretto a crescere con i Potter, con Harry e Ginny come parenti acquisiti. Sarebbe stato meglio far fuori anche lui, ‘poraccio.
    Poi vabbè la questione Severus Piton/Lily Evans ve la lascio lì, tanto chevvelodicoaffare.Risultati immagini per harry potter gif
  2. I Miserabili.
    Devo davvero dire qualcosa? Davvero davvero?
    Okay, lo farò senza spoiler, perché DOVETE leggerlo tutti e non voglio anticipare assolutamente nulla.
    E’ il romanzo che più mi ha fatta piangere e commuovere, sia in bene che in male, e per ora lo considero il mio libro preferito. Ho effettivamente pianto un po’ in diverse parti del libro ma quello che più mi ha uccisa è stato il “Me lo permetti?”. E tutto quello che ci sta intorno.
    Ma ce ne sarebbero altri dieci di momenti che mi hanno fatta accartocciare sul letto con i lacrimoni.
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  3. L’uomo che sussurrava ai cavalli.
    Okay, questo romanzo non me lo ricordo quasi per nulla, perdonatemi, so solo che mi era piaciuto parecchio e che avevo pianto un po’ anche qui e che odiavo la marmocchia. Dovrei proprio rileggermelo, ora che ci penso…
  4. Cercando Alaska.
    Va beh dai uno young adult ogni tanto leva il medico di torno, no? Poi John Green scrive bene, gli piace vincere facile ma scrive bene, quindi sono perdonabile!
    Qui non ho propriamente pianto ma ci sono rimasta male per giorni… Risultati immagini per alaska map
  5. The Perks of Being a Wallflower/ Ragazzo da parete/ Noi siamo infinito
    Chiamatelo come volete, io l’ho letto in inglese e per il mio cervello resterà sempre The Perks of Being a Wallflower. 
    In ogni caso, il senso di qualcosa di sbagliato che si percepisce durante tutto il romanzo mi ha fatta sentire male a più riprese. Charlie resterà nel mio cuoricino per sempre. 
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Questi sono i cinque che mi sono venuti in mente per primi, e mi ero ripromessa di seguire l’ordine casuale del mio cervello. Altri libri che mi hanno commossa sono “Molto forte incredibilmente vicino”, un po’ tutte le tragedie di Shakespeare (in particolare l’Enrico V), “Weasley il Gufo”, “Qualcuno con cui correre”… E come non parlare delle morti devastanti ne “Il trono di spade”?! 

Va beeeeene poniamo fine a questo post lacrimoso, fatemi sapere quali libri vi hanno fatti stramazzare per terra circondati da fazzoletti usati! 

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Blocco del lettore, qualche consiglio per superarlo

Oggi parliamo di lui, il maledetto. No, non parlo di George R. R. R. R. R. R. R. Martin, che resta comunque il maledetto per eccellenza, ma parlo di un signorino che tutti i lettori conoscono: il blocco del lettore.

ARGH.

Quest’anno ho letto pochissimissimo, sono una capra. Sgarbi dovrebbe venire a casa mia a urlarmelo in faccia, me lo merito.

Il blocco del lettore è quella seccatura incredibile che ti fa roteare gli occhi all’indietro quando guardi i libri appollaiati sul tuo comodino, ti fa sbuffare come un bufalo quando prendi in mano il libro che devi finire, ti fa pensare “ma che è sta roba” anche se stai leggendo il tuo libro preferito per la centesima volta.

Per un motivo o per un altro quest’anno ho praticamente avuto il blocco del lettore come coinquilino fisso, e non pagava neanche l’affitto…

Sto per dare qualche consiglio super banali quindi potete anche smettere di leggere.

  1. Non sforzatevi. 
    Questo è il consiglio più banale del mondo, il più scontato, eppure è fondamentalmente vero: se vi sforzate è la fine. Io ho provato a costringermi a leggere e il risultato è stato devastante, poi non ho toccato libro per mesi perché non lo vedevo più come un piacere… come a scuola. BrrrRisultati immagini per books gif
  2. Ma non abbandonate del tutto la lettura!
    Allora, un conto è non sforzarsi, un altro conto è smettere di avere contatti con il mondo letterario. Prendete in mano un libro ogni tanto, provate a leggere una pagina e vedete come va. Leggete i blog che parlano di libri, seguite youtuber che parlano di libri, insomma, circondatevi da persone che possano trasmettervi la scintilla che farà sparire il blocco.
  3. Provate libri diversi.
    Chissenefrega se ne avete gia dodici iniziati lì sul comodino, se siete in preda al blocco mettetevi davanti alla libreria, pensate alle trame o agli autori e seguite il vostro cuoricino letterario. Il libro che vi farà passare il blocco è lì, dovete solo trovarlo.
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  4. Spegnete il cervello.
    Questa è la cosa più difficile per me in questo momento. Quando mi metto a leggere il mio cervello istantaneamente parte per la tangente, mi si affolla di cose da dire, che avrei voluto dire, che non dirò mai, mi immagino scenari in cui il mio cuore non letterario non viene pungolato con un coltello, partono i ricordi, penso a tutte le cose che non stanno funzionando nella mia vita e… ah ma stavo leggendo? Beh ormai è tardi, devo cercare di deprimermi ancora un po’ e poi dormire.
    A questa situazione non ho ancora trovato una soluzione, se avete consigli fatevi avanti. Penso che la chiave sia il tempo, ma magari anche una botta in testa non sarebbe male.
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  5. Preparate il setting da lettura.
    Se la situazione è grave e non riuscite a leggere qualcosa da troppo tempo bisogna fare qualcosa. Musica preferita, una tazza di latte coi biscotti, di thè o di cioccolata, una coperta addosso (visto che siamo in inverno), una posizione comoda e il libro del vostro autore preferito. 
  6. Prendete a calci in culo il blocco del lettore!
    Insomma, questo è quello che provo a fare io quando il blocco del lettore si impadronisce di me e mi fa passare la voglia di leggere, dunque di vivere. E voi? Avete altri consigli utili? Uniti contro il blocco!

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“Avevano spento anche la luna”

Tempi tristi, letture impegnative.

Come gran parte delle persone sono fondamentalmente ignorante riguardo la deportazione di Lituani, Estoni e Lettoni da parte di Stalin e del governo russo. So il minimo indispensabile, dei campi in Siberia.

Se vi interessa io l’ho comprato con la promozione “due libri a quindici euro”al Melbook Store, controllate nella vostra città!avevano-spento-anche-la-luna.jpg

Autrice: Ruta Sepetys

Editore: Garzanti

Pagine: 304
Prezzo: € 18,60 (cartaceo)

Sinossi: 
Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell’università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all’arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c’è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. E l’unico modo, se c’è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi.
 

Questo libro racconta della deportazione di Lina, appena quindicenne, che una notte viene svegliata di soprassalto. Qualcuno bussa alla porta tanto forte da sembrare intenzionato a buttarla giu.
La madre fa riempire a lei e a suo fratello le valigie, una ciascuno, e Lina, ancora in pigiama, sarà costretta a salire insieme alla famiglia e ai pochi averi sul camion che la porterà all’inferno in terra.

La vita diventerà una battaglia, sopravvivere una lotta. Il lavoro, massacrante, l’unico modo per ricevere una minuscola razione di cibo. Le malattie, in agguato, faranno fronte comune con i sovietici.

E Lina e tutti gli altri devono fare del loro meglio per farcela, per arrivare fino al giorno in cui il papà e tutti gli altri uomini, e tutti gli altri uomini del mondo arriveranno a salvarli. Quel giorno arriverà, no? No, Lina?

Trecento pagine di romanzo e un sacco di emozioni; ammetto che ad un certo punto potrei essermi commossa. Il modo che ha l’autrice di descrivere questo mondo fatto di soprusi, umiliazione e stenti è poetico, semplice e diretto, e arriva dritto dove deve arrivare: alla nostra coscienza.

Quando ho letto della morte di uno dei personaggi ero sul treno di ritorno da Torino dov’ero stata per una visita e ho dovuto chiudere un attimo il libro: avevo un nodo alla gola. Ero Lina, in quel momento, ed ero distrutta.

La semplicità con cui è scritto è però anche uno -forse l’unico- difetto del romanzo: i pensieri a volte erano fin troppo superficiali, anche per una ragazzina appena quindicenne. “Non ci conoscono neanche, perché ci fanno questo?”.
Ragionamenti troppo semplicistici per qualcuno che sta vivendo un orrore simile. A questa ragazza, al suo fratellino, a tutti quanti i sovietici hanno strappato la vita, la dignità, il futuro, e i personaggi rimangono sempre positivi. Sempre fiduciosi.

L’autrice per scrivere questo romanzo ha fatto ricerche e indagini per mesi e mesi, andando a visitare i luoghi di cui racconta, intervistando superstiti, famiglie di sopravvissuti, persone i cui cari sono stati strappati via dalle braccia. 

Bel libro su una storia troppo taciuta. Lo consiglio praticamente a tutti. 

 

Lagna delle undici meno cinque, perché è un blog e scrivo quello che mi passa per la testa bacata.

Con un esame domani mattina presto e diecimila cose da ripassare sto guardando voli, calcolando distanze, spezzandomi il cuore.
Certo, leggere libri come Avevano spento anche la Luna e poi ritrovarsi a brandelli per una cosa chiamata “ventiduemila chilometri di distanza” mi fa sentire una persona vagamente orrida…
Spero che la vostra serata sia meno appannata dalle lacrime della mia.
Che la lettura sia con voi, giovani padawan, a breve verrà a tenermi compagnia una signorina francese, una certa Emma Bovary. Non sono sicura diventeremo amiche. 

 

 

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Harry Potter and the Cursed Child e disperazioni varie

Se la mia vita fosse un libro questo capitolo si chiamerebbe “decisioni sbagliate”.

Maaaamma mia, il 2015 è stato un anno pessimo ma il 2016 porca loca sta battendo ogni record. Non bastavano le operazioni chirurgiche in vista, le mie scelte totalmente sbagliate in ogni campo della mia vita e il mio cuore sentimentalmente dolorante, ora si è aggiunta anche la Rowling a pugnalarmi alle spalle con il nuovo libro. 

Posso dire “che merda” o è offensivo?

No perché non ho ancora letto il libro ma da quello che ho letto e sentito in giro è una trama pessima che più pessima non si può. 

(Spoilerini e spoileroni vari ed eventuali sparsi, quindi addios, voi che non volete sapere nulla)

Scorpius e Albus Severus in combutta? Viaggi nel tempo per salvare CEDRIC?!

Non che non mi sia dispiaciuta la sua morte, per carità, ma CEDRIC? Tu torni indietro nel tempo e non salvi i genitori del tuo migliore amico che in questo romanzo non compare, alias Teddy Lupin? Non salvi Sirius Black? Severus Piton, di cui porti anche il nome cazzo? Albus Silente, che potrebbe mettere tutto a posto in uno schiocco di dita ossute?
I TUOI NONNI, PORCA PUTTANA?

No. Loro devono porre rimedio agli errori di Harry Potter e salvare Cedric Diggory.

CEDRIC DIGGORY!? MA SEI PIRLA NELL’ANIMA? 

Sorvolerò sul come cercano di salvarlo perché è una cosa così cretina che sto male a scriverlo, ma posso dire che quel poveraccio di Harry Potter non solo ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza abbastanza di merda ma si ritrova un figlio che sarebbe da prendere a cinghiate tutti i giorni? Altro che Sansa Stark, Harry non ha mai una gioia. 

Aveva quattordici anni cazzo,errori de che? Ha salvato il mondo magico, più di cosi che doveva fare? E poi come poteva salvare Cedric? E in che modo sarebbe colpa sua la morte di quel Tassorosso da strapazzo? 
Ma por favor.

E poi l’altra bomba pazzesca, quella che mi ha fatto chiudere il pc e andare a picchiare la testa al muro dopo averla letta.

La figlia di Voldemort.

La. Figlia. Di. Voldemort. 

MA CHE CAZZO.

Voldemort e Bellatrix.

Certo.

Non ha il naso, ha l’anima spezzettata come uno stufato ma ha l’ambaradan che gli funziona così bene da concepire una figlia.

Con Bellatrix.


Scusate, vado a spararmi in bocca.

Gia io detesto quando tirano in ballo gravidanze e figliate in condizioni normali, questa per me è insopportabile.

Stiamo parlando di Voldemort che fa l’amore con Bellatrix Lestrange, la cosa mi nausea e turba quanto una dichiarazione di Donald Trump.

Okay, lo so che un libro non si giudica dalla copertina ma ammettiamo che questa trama fa acqua da tutte le parti e sia una vera schifezzuola? No perché a teatro ci sta uno spettacolo così, potrebbe essere figo. Teatralmente parlando funziona.
Ma nel momento in cui lo traduci in libro e lo fai diventare canon come sequel allora stai sbagliando tutto. TUTTO.

Se volete avere un’idea più precisa del disastro che è questo romanzo potete leggere direttamente la pagina di Wikipedia dello spettacolo teatrale oppure darvi direttamente al video della mitica Ilenia Zodiaco.

Non so se leggerò questa cosa, sinceramente non ho voglia di spendere soldi in una cosa che so già odierò. Harry Potter per me è finito anni fa, tra lacrime e dolore. Punto.

E voi l’avete letto? Avete letto tutta la trama? Che ne pensate? Solo io che penso sia una cosa terrificante??
Fatemi sapere!

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Due entrate libresche

Ultimamente il mio mercatino dell’usato di fiducia mi sta un po’ diludendo (-cit Bastianich-), sono mesi che vado e torno a casa senza cataste di libri presi per pochi euri.

A sto giro mi sono presa due librini stra-famosi, di cui uno gia letto in ebook ma lo volevo in cartaceo perché mi piacque molto. (Il passato remoto fa sembrare che io l’abbia letto nell’89 ma vabbè.)

Allora, il libro in questione è “Castelli di Rabbia” di Baricco, mi ricordo di averlo letto durante la mia adolescenza, scegliendolo solamente per il titolo che mi dava l’idea di qualcosa di tosto e ribelle.
Avendo io la memoria di una capra non mi ricordo NIENTE di questo romanzo, solo che mi era piaciuto tanto.

“Il primo libro di narrativa di Baricco: il romanzo è ambientato nell’Ottocento, in una cittadina immaginaria, Quinnipak; è generoso nel presentare storie e personaggi, ciascuno con i suoi sogni e caratteri. E tra questi ci sono il signore e la signora Rail, che si amano di un amore tutto loro, e il bambino Penth con il suo amico Pekisch, e due bande che partono dagli estremi del paese per incontrarsi. La narrazione è costruita come un montaggio cinematografico e orchestrata come una partitura musicale.”

L’altro è un classicone che però ho sentito denigrare così tante volte per così tanto tempo che fino ad ora non ho mai letto. Poi è francese, e io ho un problema con la letteratura francese (ovviamente a parte Hugo, che è nella mia cerchia d’oro degli autori).

Sto parlando di quella simpaticona di “Madame Bovary“, che non ho mai neanche sfiorato.
Vedremo se mi piacerà o meno, credo sarà il libro che inizierò dopo IT,sento il bisogno di un classico.

“Emma Bovary, moglie insoddisfatta di un mite medico di campagna, cerca un senso alla sua monotona esistenza in una serie di sfortunate vicende sentimentali. Un romanzo dallo stile esemplare che costò a Flaubert (1821-80) un processo con l’accusa d’avere offeso la morale pubblica.”

Voi li avete letti? Pensate che potrebbe piacermi Madame Bovary o lo lancerò via urlando “che fastidiosa donna!” dopo tre pagine? Cosa state leggendo? 
Fatemi sapere tutto, spelacchiati!