Per la cronaca “Sara ma la pianti di stare male” oggi aggiungo un post in cui ciarlo. Mi avete detto che vi piacciono i post di Ciance Sparse e io ho molto da ciarlare, ho anni di idiozie e racconti vari da esternare in qualche modo!
“Pronto, Mammina…”
“Oh cazzo Sara, quando cominci così… Aspetta che mi sieda.”
“Sì, forse è meglio. Madre mia, straordinaria donna che mi ha donato la vita, essere umano meraviglioso… Mi urge il tuo aiuto.”
“Per cosa, di grazia?”
“Ehm… Mi sono fatta male. Non sto morendo, stai tranquilla, so che da due anni a ‘sta parte se dico che mi sono fatta male parte una chiamata al centodiciotto e una a Lourdes. Questo è un un male minore, una bazeccola.”
“Dimmi, che mi sta venendo la tachicardia e sono dalla parrucchiera.”
“Il cane mi ha bucato il dito.”
“Eh?”
“Il cane… Sai, la nostra mostriciattola tutta baffi di ventisette chili? Ecco… Stavamo giocando, io mi sono lasciata un po’ trascinare e praticamente stavamo facendo wrestling in giardino, le ho fatto una presa a tenaglia con ribaltamento carpiato di cui vado piuttosto fiera. E lei si è lasciata prendere la mano. Cioè, ha preso la mia di mano. Ho un buco. Nel dito. Cioè, nell’unghia. Mi ha trapassata.”
“Ma tu sei deficiente, ma quella ha dieci mesi e tu giochi a fare John Cena? Ma l’educatrice non ti ha insegnato niente? Ma tu lo capisci almeno l’italiano? No perché mi fai sorgere anche questi dubbi qua.”
“Lo so, lo so, ho sbagliato, mi era partita la competitività per il suo giochino intrecciato. Lo volevo.”
“Dimmi che cos’hai, razza di bifolca.”
“Ehm, mi è uscito tipo una caterva di sangue, ora ho un’unghia bucata e mi fa male praticamente tutto, però riesco a muovere il dito! Me l’ha sgranocchiato come faccio io coi Togo, però tutto sommato poteva andare peggio…”
“Forse preferivo quando avevi le crisi epilettiche.”
“Suvvia Madre dall’infinità bontà, dimmi dall’alto della tua conoscenza cosa devo fare con ‘sto dito. Lo amputo direttamente? Prendo il tuo set di coltelli Masterchef? Lo affilo come un filetto?”
“L’hai messo sotto l’acqua fredda? Lo hai disinfettato?”
“No, il disinfettante brucia. Non voglio. Ho paura.”
“DISINFETTALO SUBITO, ESSERINO UNICELLULARE CHE NON SEI ALTRO. E POI CI METTI IL GHIACCIO.”
“Non c’è ghiaccio, c’è una busta di piselli surgelati…”
“Prendi quella santa busta di piselli e piazzatela sul dito, razza di invertebrato dall’aria umanoide.”
“Ma fa male…”
“Farà più male se torno a casa, ti avviso.”
“Okay, okay, lo faccio.”
“Padre non c’è?”
“No, per fortuna è in giro a fare le sue cose da ciclista… Devo dirtelo Madre, secondo me prende la bici ma fa finta di andare in giro a farsi seimila chilometri, penso che se ne vada al bar e poi torni dopo qualche ora.”
“Per me l’importante è che non stia a casa a rompere i maroni.”
“A posto così allora. Ciao Madre vado a vedere di non farmi cadere il dito.”
“Vai, ‘va. Tra poco torno. Farai meglio ad averlo disinfettato per allora.”
Insomma, questo è ciò che è accaduto. Il cane mi ha smascellato un dito. Sembrava una scena de “Lo Squalo” solo che invece di un pinnide c’era un canide dall’aria deficiente. Appena mi ha sganasciata ho cominciato a imprecare come se non ci fosse un domani, penso di aver inveito contro qualunque cosa per almeno cinque minuti di fila mentre correvo in bagno a mettermi sotto l’acqua fredda e il suddetto canide mi seguiva trotterellando con l’aria di chi non capisce un cazzo e pensa solo “maaaa quindi non si gioca più?”. NO CHE NON SI GIOCA PIù MI HAI QUASI MOZZATO UNA FALANGE! O una falangina o una falangetta, non mi ricordo più la differenza. So solo che ora ho un dito fuori uso, tra l’altro il più importante. Quello che uso di più. Il dito medio della mano destra. Ora come faccio se qualcuno mi fa inviperire? Gli dico “mi consenti di dirti che secondo me sei una testa di cazzo?” Un po’ macchinoso… Era così comodo, bastava un gesto. Un dito medio ben mostrato e via, il messaggio veniva recapitato forte e chiaro.
Comunque ho pensato di riportarla in canile. O di farle un biglietto aereo per tornarsene in Sicilia, dove l’hanno accalappiata, e farla diventare di nuovo una randagia. Che poi mi chiedo un cane così scemo come abbia fatto a sopravvivere da solo in mezzo al nulla…
Però le voglio bene a ‘sta cretina, quindi mi sa che me la tengo. Allego foto dell’alligatore:
Buonasera miei cari, piccoli Spelacchiati! Come state?
Oggi altro giro di ciance sparse, ma molto sparse quindi tenetevi forte.
Parto con un momento triste ma poi vedrete che scadiamo nella stupidità più acuta, quindi non preoccupatevi.
Il terzo giorno dopo il mio intervento al cervelluzzo (minchia, diciotto punti al mio cranio, quando ho visto la ferita ho pensato di sbattere la testa al muro, poi ho capito che non era la migliore delle mie idee) c’è stato un momento in cui le infermiere per il giro di farmaci erano in ritardo. Ritardo di ore. Io ero in preda ad un dolore allucinante, sembrava che la mia testa fasciata si stesse sfasciando, una roba atroce. Quando dopo quattro ore è arrivata l’infermiera a darmi la morfina l’avrei baciata, se ne avessi avuto le forze.
Comunque, pensavo che il dolore di quel giorno fosse il più forte che io potessi mai provare nella vita… Beh. Il destino crudele mi ha fatta ricredere.
L’altro giorno… mi sono venute le emorroidi.
Momento di silenzio per questa cosa, please. Io pensavo che le emorroidi venissero agli anziani e fossero una cosa che si augura ai nemici, tipo un tizio ti taglia la strada in macchina e tu urli “che ti vengano le emorridi, deficiente!”.
E invece no, vengono anche alle persone più giovani. Ma posso dire che cazzo di maleeeeee? Credo che Dio stia cercando di dirmi qualcosa, qualcosa di brutto. Forse mi sta proprio mandando affanculo.
Dio, ho recepito il messaggio, è arrivato forte e chiaro. E anche doloroso. Ora penso che sacrificherò qualcosa in suo onore perché se mi vengono di nuovo temo che mi farò direttamente amputare il sedere, completamente.
Tutto quanto.
Avete presente quando si dice “cosa vuoi, una fetta di culo?” ecco, io la smercerò. Fette di chiappe a destra e a manca. Mi terrò solo le ossa del bacino. Ma poi ragazzi… Non so se a qualcuno è mai capitato di averle e non so se sapete come si curano… Ma bisogna infilarsi una pomata proprio lì. Capite?
Nell’ano.
Con un’apposito strumento, cioè un beccuccio che si infila a una pomata così tu strizzi la pomata e ti rilascia tutto… Nel sedere. A me fa ribaltare dal ridere tutto ciò perché ho il senso dell’umorismo di un bambino di otto anni, sono scema come una biglia. Rido già solo a scriverlo. Solo che è a un certo punto è successa una cosa, diciamo che c’è stato un incidente di percorso.
Affinchè ‘sta pomata funzioni, bisogna infilarla bene. Cioè proprio bene. Non so come dirlo, a fondo.
E io ero lì che tergiversavo i primi giorni, “ma no, ma non serve, ma passeranno da sole magicamente…” quando ho capito che non era così e non riuscivo manco più a sedermi mi sono fatta coraggio. Mi sono tutta arruffata, come Lady Cocca di Robin Hood, e mi sono detta “dai Sara, hai fatto cose ben peggiori, non fare la pavida.” E io per non fare la pavida mi sono inficcata quello stupido tubetto nel sederino… Però… Un po’ troppo. …Si è staccato dalla pomata.
C’era questo beccuccio che vagava per il mio ano mentre io non sapevo se ridere o disperarmi quindi facevo entrambe le cose; alla fine mi sono dovuta contorcere in posizioni che non saprei mai rifare, penso sia così che si allenano i contorsionisti, e ho vittoriosamente riacciuffato il fuggiasco.
Una deficiente, capite? Alla fine ho mandato affanculo tutto quanto, le emorroidi, il tubetto, pure il mio sedere. Beh comunque poi ho imparato e non ci sono più stati incidenti, ora sono tornata ad avere un sederino normale e posso sedermi e camminare senza dolore alcuno. Grazie al cielo, o forse grazie al tubetto.
In compenso mi è comparsa una ciste su una natica.
Poi tra emorroidi e ciste ero già li a cercare su internet cose orride tipo che avrebbero dovuto operarmi il culo, ma non esiste! Piuttosto non mi muovo più divento un vegetale.
E a proposito di vegetali, la piantina che ho regalato a Mr Batterino sta morendo! qualcuno ci aiuti, siamo nella disperazione più profondaaaaaa Ho fatto le foto alle foglie di ‘sta povera pianta e l’ho fatta vedere a un veterinario di piante (cioè sono andata in una specie di serra e ho chiesto a uno che lavora lì cosa fare. Capite che comunque non è normale fare foto alle foglie di una pianta e farle vedere a un esperto di piante?) comunque questo tizio ha fatto una faccia sconvolta e ha cominciato a scuotere la testa mestamente, mentre io ero lì col cuore in gola “Cosa, cosa succede, mi dica?”
“Eh…” ha risposto come se mi stesse dicendo che mi rimanevano due giorni di vita “Le avete dato troppa acqua” ha detto con una serietà estrema, io credo di aver sentito uno di quei suoni inquietanti che mettono nei film horror nelle scene brutte.
“Da quanto è così?” ha chiesto con una serietà ancora più estrema, come se dovesse risucchiare tutta la felicità dal mondo. Che comunque minchia stai calmo, che ansia.
“Non lo so, qualche giorno credo, si sono formate queste macchiette e poi è peggiorata…”
Lui ha continuato a scuotere la capoccia come quei pupazzetti che si mettono in macchina, credevo si fosse impallato.
“Eh… E’ grave.”
“Cosa possiamo fare, cosa possiamo fareeeeeee?” ho cominciato a chiedere correndo qua e là per la serra prendendo prodotti a caso e lanciandoli via in preda alla follia. Ha detto che c’è poco da fare. Dobbiamo darle un antibiotico. Beh sempre meglio che doverle mettere una pomata nel culo, ho pensato.
“Ma ce la farà?”
“Eh… Non glielo posso assicurare.”
Penso mi sognerò il suo “eh…” per anni. Ma scusatemi tanto. Si chiama PACHIRA ACQUATICA. (Va beh noi l’abbiamo rinominata Shakira Acquatica). Io cosa dovrei pensare, di metterla nella savana? Ci eravamo informati eh, non è che facciamo cose a caso, però il Batterino doveva andare via quattro giorni quindi gli ha dato un po’ più d’acqua del solito e questa si è offesa enormemente facendosi venire un fungo. Ora io e il Batterino, disperati e dilaniati dal dolore, siamo lì a cospargere le foglie una ad una con i cotton fioc imbevuti di un bizzarro sciroppo per piante sperando che serva a qualcosa. Anche perché il Batterino, che all’inizio quando io avevo comprato ‘sta povera pianta aveva detto “io non voglio niente in casaaaaaa la faccio volare dal balconeeeeenon me ne so prendere curaaaaaa” ora praticamente piange ogni volta che pensa che la Pachira stia male.
Penso potrebbe effettivamente bucare la pelle di un rullante per la disperazione, e credetemi vuol dire tutto. Neanche per il mio intervento ha fatto una cosa del genere.
Beh dopo avervi parlato del mio sedere e di una povera pianta direi che posso smettere di ciarlare, se avete consigli di qualunque tipo (soprattutto per sta povera pianta, io sarò esagerata ma se dovesse morire so già che piangerei, è bizzarro come ci si possa affezionare a un essere vivente che non può comunicare!) ditemi pure. Se avete avuto malattie bizzarre qua siete in un posto sicuro in cui parlarne, poi peggio di me che mi infilo cose non penso potreste aver fatto (sento di star perdendo l’uso dei verbi ma lascerò tutto così in modo che possiate deridermi). Insomma narratemi quello che volete, deridetemi come merito, datemi pure delle capocciate se trovate il modo.
Buonasera miei piccoli, amati Spelacchiati! Come state?
Io sono in una fase di recupero post-operatoria abbastanza del menga, ho sintomi bizzarri, alcuni pesantini altri sono delle scemenze, in generale trascino avanti le mie stanche membra come una lumaca. Vorrei almeno avere un guscio bello bello, tutto intarsiato e lavorato, ma mi sa che mi devo accontentare di un guscetto brutto e pesante. Almeno sbavo solo quando dormo, ma quello lo faccio da sempre.
In questi giorni -non so per quale assurda ragione, giuro- mi sono fissata e sto ascoltando a ripetizioni una canzone.
Volete sapere quale?
Ve lo dico, però ricordate tutte quelle volte in cui vi dicevo che non ero mica tanto a posto? Ecco, mi sa che qua mi direte “okay Sara sei fuori come una tegola”.
Sto ascoltando praticamente in loop la canzone di Tarzan (dai su, la più famosa, Son of a Man) in versione rock/metal.
…
Io provo a domandarmi cosa sia andato storto con me (tante cose, in effetti) però capite che c’è della follia? Cioè io un giorno dal nulla mi sono messa al pc, ho aperto youtube e ho digitato “son of a man, metal version”.
Ma così, dal nulla.
Se volete mettervi in fila per picchiarvi vi do anche i numerini, così almeno viene fuori una cosa ordinata.
Detto questo, stavo pensando di tornare a guardarmi una quantità spropositata di Film Brutt visto che ora avrò del tempo libero da occupare in qualche modo, e i modi meno proficui sono ovviamente i miei preferiti. Voi che ne pensate? Preferite i Ciance Sparse, quindi sproloqui a caso, o i Film Brutt, in cui mi incazzo come una biscia a cui pestano la coda?
Fatemi sapere così vedo di darmi una regolata e tornare attiva su questo blog, perchè è un po’ strano da dire e sembra una frase fatta ma mi mancate. A volte penso ai vostri nickname e mi vengono fuori giochi di parole cretine che forse un giorno vi dirò, per ora non lo faccio per rispetto. Insomma regà, mi mancate e vorrei tornare a interagire e leggervi, quindi preparatevi e visto che mi troverete di nuovo qua tanto vale che mi diciate le vostre preferenze dai!
Ora vi lascio la versione di Tarzan che mi sta rubando le notti a furia di ascoltarla, ditemi se non è super accattivanteeeeeeee! (Ma chissà se riuscirò davvero a fare questa cosa, ormai sono come quelle anziane signore che non capiscono cosa sia Whatsapp e pensano che Facebook manda direttamente a loro le cose. Fatemi sapere se si vede il video)
Per il resto ditemi pure quello che volete, narratemi delle vostre vite, come state, come va il lavoro, lo studio, il vostro animale domestico?
Anche voi avete avuto delle fisse di cui un po’ andate fieri e vorreste condividere ma un po’ vi vergognate? Fatevi avanti, fatemi scoprire cose bizzarre!
Detto questo per ora vi saluto, ma mi rileggerete presto. Può essere intesa come una minaccia o come una promessa, vedete voi!
Buonasera miei cari, piccoli Spelacchiati! Come state? Io ho un dubbio, devo sottoporvi un quesito di fondamentale importanza. Ma anche voi in questo periodo state trovando cimici decedute ovunque? Alzo un libro e c’è un insetto morto. Sposto un vestito abbandonato sulla sedia in camera mia da tempo immemore e cade una cimice. Apro una finestra e mi piombano addosso cimici a vagonate, una cascata di cimici rinsecchite, giuro è uno spettacolo aberrante io prima o poi esco dalla mia stessa pelle e me ne vado alle Bahamas perché così non si può continuare. Non so se fosse peggio prima, quando ogni trenta secondi cominciavi a sentire un ronzio in lontananza che poi diventava praticamente assordante fino a che STOOOOCK! Una cimice ti piombava addosso. Sullo schermo del pc. In testa, per terra, nel piatto. Non so come io abbia fatto a sopravvivere fino ad ora.
Ma parliamo di cose vagamente più serie, che voi siete degli Spelacchiati adorabili e vi interessate alla mia salute. Beh, sono viva! Habemus ancorus una Spelacchiata Suprema -cioè io-. Cercherò di andare con ordine partendo da un martedì di fine novembre quando sono andata all’Istituto Besta per fare il pre-ricovero. Devo dire che quel giorno l’ho vissuto bene, girovagavo per l’ospedale, andavo alle macchinette a prendermi i Kinder Bueno, chiacchieravo allegramente con persone a caso… Me la spassavo. Mercoledì ho cominciato a subodorare che stesse davvero per succedere qualcosa di orribile al mio piccolo cranio, ma una parte di me era ancora in modalità “non è vero, tu stai tranquilla mica ti aprono come una scatoletta di tonno”. La consapevolezza mi è piombata addosso quando alla sera l’infermiera mi ha sganciato un po’ di bustine con dentro shampoo e bagno doccia bizzarri dicendomi “cara, devi farti la doccia anti-batterica”.
Prima di tutto stiamo calmi, che mi sembra una roba da apocalisse. E poi che cazzo devo fare? Niente di che regà, in realtà ho dovuto soltanto cercare di non allagare troppo il bagno mentre mi lavavo con quella roba molto specifica che ammazza qualsiasi tipo di germe o batterio nel raggio di chilometri. Ecco, quello è stato il momento della consapevolezza, il momento in cui ho cominciato a valutare le mie opzioni: “allora, calarmi dalla finestra non posso perché siamo troppo in alto, infilarmi nel cesto dei panni sporchi no perché mi fa schifo, potrei cercare di saltare sul vassoio gigante della colazione domattina…”
E niente ragazzi miei, alla fine dopo lungo pensare e un breve piantino sono entrata in trans-agonistica: facciamolo. Leviamo Anselmo. Pensavo che non sarei riuscita a chiudere occhio invece ho dormito come una citrulla, perché ormai era fatta: non era più solo una possibilità che aleggiava su di me, mi stavano davvero per operare. Ed ero… sollevata. Anche perché il mio neurochirurgo regà era un figo di dimensioni astronomiche, emanava Sindrome di Dio da ogni poro eh, però quella sicurezza, quell’atteggiamento da “io posso fare qualunque cazzo di cosa” mi ha dato una notevole dose di calma. Penso che ogni tanto si metta a fare cose tipo fermare i treni a mani nude e lottare con le tigri, così, giusto perché sente di poterlo fare. Io invece mi sento un verme verminoso e verminante, ma questa è un’altra miserabile storia. La mattina dell’intervento ho mandato qualche selfie stupido alla mia famiglia perché la cosa che più mi preoccupava non era il mio intervento ma l’idea che i miei genitori potessero farsi venire un infarto dall’ansia o che mia sorella in preda ad un attacco isterico si mangiasse cose con il lattosio o che il Batterino si ingoiasse una bacchetta per la disperazione. Sono sopravvissuti pure loro, meno male.
Mi hanno messo il camice, mi hanno portata giù, mi hanno detto “ora arriva il cocktail di farmaci…” e io non ho capito niente da lì fino a tre/quattro giorni dopo.
L’intervento è andato bene, Anselmo non ha opposto resistenza, io ho avuto un po’ di crisi epilettiche a ripetizione quando mi hanno svegliata ma di quello ho dei vaghi ricordi. So che la mia famiglia era lì, ma non mi ricordo nulla. So che sono venuti a trovarmi anche i giorni seguenti, ma non ricordo nulla. Comincio ad avere dei ricordi dal terzo giorno dopo l’intervento, e i miei ricordi sono: DOLORE, DOLORE, DOLORE CAZZO CHE DOLORE. Quando i miei mi chiedevano come stessi dicevo che stavo alla grande, la verità è che il dolore che ho provato in certi momenti non me lo dimenticherò mai; non riesco neanche a descriverlo, era solo estenuante e spaventoso. Una mattina hanno ritardato a darmi la morfina e pensavo che sarei schiattata lì così, un modo veramente stupido di schiattare dopo un intervento. Poi l’infermiera è arrivata con luci angeliche intorno e cori di angeli che la precedevano e quando mi ha iniettato la morfina avrei voluto farle un bonifico a sei zeri.
Ora sono a casa, in convalescenza. Ho avuto due crisi epilettiche da quando sono a casa, il che non è esattamente un buon segno ma attendo il parere della dottoressa prima di cominciare a disperarmi e prendere a testate il muro -anche questa non sembra un’ottima idea, lo so, però cercate di capirmi- perché potrebbe voler dire un altro intervento molto più invasivo -CIOE’ ANCORA PIU’ DI QUESTO, CAPITE?!- ma non voglio neanche pensarci al momento.
Devo dire che adesso ragazzi mi sento come se un enorme peso che non sapevo neanche bene di portare addosso mi sia stato tolto. Mi hanno tolto Anselmo, il mio tumore al cervello. Non rischio più di avere un’emorragia cerebrale da un momento all’altro. Mi viene da piangere, non sembra possibile. Ora mi viene da piangere anche per un altro motivo: come si torna alla vita dopo quasi due anni? Cosa devo fare? QUALCUNO MI DIA UN LIBRETTO DI ISTRUZIONI PER FAVORE, non so cosa devo fare! Visto che ho ancora crisi la patente ovviamente me la sogno, devo capire se posso cominciare a cercarmi un lavoro, se posso finalmente tornare in università e cercare di dare gli ultimi cinque esami che mi mancano per laurearmi in lingue, se posso uscire da sola a fare una passeggiata. E’ tutto un po’ strano, come se fossi in un mondo che non conosco bene. Fa un po’ paura.
Ma qua andiamo a pipo durissimo incontro alle cose quindi forza ragazzi, narratemi, voi come state? Ditemi qualcosa di bello che avete fatto in questo periodo, qualcosa di cui siete orgogliosi. Può anche essere “ho trovato un bar che fa un cornetto al pistacchio che al mattino mi regala della gioia di vivere“, e poi ditemi che bar è perché i cornetti al pistacchio sono la mia passione. Potete anche sfogarvi raccontando qualcosa di brutto o stressante che dovete affrontare, mi piacerebbe che nei commenti vi supportaste un po’ a vicenda perchè è di fondamentale importanza trovare qualcuno che dia un po’ di supporto. Avrete sempre il mio. Insomma, hasta la pasta ragazzi, grazie di esserci sempre per me.
Qual è il tuo animale preferito? Il gerbillo. Va beh non è vero però penso spesso ai gerbilli, sono così belluzzi!
Cosa fai nella vita? Principalmente schifo, nel tempo libero do’ fastidio alle persone.
Se potessi viaggiare ovunque nel mondo, dove andresti? Sul cucuzzolo di una montagnola.
Sei una persona mattiniera o notturna? Notturniera Ma sto ancora cercando di capire se sono una persona, mi sento più un’entità bizzarra
Qual è il tuo ricordo d’infanzia preferito? Quando stavo al caldo nel grembo materno e non pensavo A UN CAZZO DI NIENTE quanto si stava bene quando non si stavaaaaaaa
Chi è la tua cotta per una celebrità? DiCaprio. No, Johnny Depp. No, Jason Momoa. No, Jorge Lorenzo. No, Benedict Cumberbatch, no, non lo so AAAAHHHHHHH
Qual è la tua festa preferita? Una ben organizzata
Cosa apprezzi di più in un amico? I regali che mi fa
Quale animale vorresti essere? Un ermellino
Sei un secchione? No, sono un piccolo catino
Ti consideri una persona felice? Neanche lontanamente, NEANCHE PER UN CAZZO REGA’ ZEROOOOOO. Scusate, la smetto. Sì, sono gioiosa. Tra due minuti passano l’anestesista e il neurochirurgo, pensate quanto possa essere felice, sto per bere l’amuchina.
Cosa dici quando rispondi al telefono? “Cosa cazzo c’è?”
Ti dà fastidio se ti toccano i capelli? Mi da’ fastidio qualunque cosa Pensa dal parrucchiere, mi mettono la museruola
Hai mai fatto il bagno nudo/a? No di solito mi metto quindici strati di vestiti. A volte non ci sto nella vasca, ma sono rischi che vale la pena correre.
Il concerto che non dimenticherai mai? GREEN DAY, 21st CENTURY BREAKDOWN TOUR
Hai qualche velleità artistica? Zero. Anche meno. Però ho un vello notevole, dovreste vedere che peli c’ho.
Qual è la cosa più avventurosa che hai fatto nella vita? Aprire la scatoletta del tonno. Il terrore di affettarmi un dito è sempre lì con me.
Qual è la tua aspirazione più grande? Non so, ho fatto un paio di spirometrie e non sono stata poi così brava
Fai sport? Fuggo dai problemi come se non ci fosse un domani
Riesci a fissare a lungo le persone negli occhi? Che domanda inquietante. No, ma posso fissargli i piedi per ore. Anche le rotule.
Quando è stata l’ultima volta che hai pianto? E l’ultima volta che hai riso? E l’ultima volta che ho pasta non me lo chiedete?!
Sei superstizioso? Non sono super niente
Vedi il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Dipende da cosa c’è dentro. Se qualcosa che mi piace è vuotissimo, ci metto un secondo. Se no rimane pieno
Sorprendi i ladri in casa: come ti comporti? Gli offro un caffè, poi ci mettiamo insieme a lagnarci e piangere delle nostre miserie e alla fine secondo me mi danno una pacca sulla spalla dicendo “dai, verranno tempi migliori, ti lascio un buono pasto”.
Cosa fai se vedi una cartaccia abbandonata in un prato? Le chiedo se va tutto bene
Qual è il più bel gesto che si possa ricevere? Un bonifico
Se potessi ricominciare la tua vita da capo, cosa faresti? Dipende, da capo di cosa?
Qual è il tuo supereroe preferito? SuperPippo
Se dovessi morire oggi, quale sarebbe il tuo più grande rimpianto? Non essere morta ieri
Cosa fai se vedi una rissa? Me la squaglio così velocemente che la Terra comincia a ruotare al contrario
Cosa ti riesce meglio? Allora, mi sembra di aver capito che le crisi epilettiche mi escono abbastanza bene, anche le emorragie cerebrali penso meritino un otto su dieci. Anche fallire miseramente mi viene benino.
Cosa pensi che gli altri pensino di te? Penso che pensino che penso che li odio, e pensano bene, infatti li detesto tutti
Dove ti vedi fra cinque anni? Allo specchio
Se un tuo amico ti chiedesse mille euro in prestito, cosa faresti? Scoppierei a ridere perché al massimo posso dargli mille schiaffi
Qual è il tuo piatto preferito? Fondo, con dei ghirigori blu intorno, molto carino
Hai molti amici veri? Sì ma ne ho di più immaginari
Cosa non sopporti in una persona? Principalmente il fatto che parli, che abbia delle opinioni e soprattutto che me le esponga
Estate o inverno? Libro o camicia? Cuffie o casa? Posso andare avanti a elencare cose per tutto il giorno.
Dopo questa carrellata di scemenze posso dirmi pronta ad andare a fare la tac, visto che stamattina ho già fatto tutto il resto: risonanza magnetica di mille ore, esami del sangue (minchia me ne hanno preso venti provette ma cosa voleteeee ridatemelooooo), ho firmato millemila fogli in cui mi dicono cose ORRIBILI e rischi ORRIBILI per qualunque cosa. Insomma, sono carica a pallettoni per ‘sto intervento ma cerchiamo di farlo in fretta che poi mi sgonfio come un palloncino e mi passa tutto il coraggio. Domani è il giorno prescelto, mi scavano un pochino nel cervelluzzo, levano Anselmo, levano un po’ di cose visto che Anselmo intanto ha arredato il suo monolocale, poi mi ricuciono e mi mandano su con una pacca sulla spalla. “Su” non dal Divino, spero, ma “su” in reparto in terapia intensiva dove mi lasciano per 24/48 ore a smaltire tutto quanto. Comincia ad esserci dell’ansiella, ma sono sorprendentemente più calma di quanto mi aspettassi: insomma regà ‘ste cose si fanno così, de botto e soprattuttto “con il pene ben ritto”, a gamba tesa. (Per chi vuole essere più volgare: a cazzo duroooooooo)
Il Covid impervia tutto intorno a me, in reparto c’è Coviddimmerda un po’ ovunque, a casa pure, insomma qua è una guerra e se mi ammalo anche solo di raffreddore dopo l’intervento mi incazzo tantissimo perché qui dobbiamo stare tutti calmi ma mi sembra di essere presa un po’ in giro da quello che sta lassù nell’Altissimo dei Cieli.
Ragazzi, voi come state? Narratemi di tutto e di più, fatemi domande se avete curiosità sull’intervento o sull’ospedalizzazione in generale, magari farò un post dedicato se può interessarvi! Hasta la pastaaaaaa
Buongiorno miei cari piccoli Spelacchiati dall’aria spelacchiata. Come state? Io sono in un limbo, tra sei giorni mi opereranno al mio piccolo cervelletto raggrinzito quindi sono a metà tra il rassegnato, l’impanicato, il frustrato e altri aggettivi che finiscono in “ato” a vostra scelta. Però ne parliamo tra qualche giorno, perché non potevo non guardare questa cosa di cui sto per parlarvi. Cioè, era proprio necessario, non c’era altra scelta, ero obbligata da una forza superiore a premere play e so già che questa volta sclererò come non ho mai sclerato. Allora. Di Film Brutt ne abbiamo visti un po’. Questo non so se è il peggiore ma è qualcosa di veramente abominevole, non so chi abbia permesso la realizzazione di questo affare, è raccapricciante pensare ci abbiano speso soldi ed energie quindi ora farò un appello alla nazione: se avete un sacco di soldi da buttare in vaccate potete riempirmi di regali. Sommergetemi di iphone 15 pro max. Ribaltatemi l’esistenza con ville con piscina sparse qua e là per il mondo. Compratemi un maneggio pieno di cavalli.
Avete tutti presente Winnie the Pooh, voglio sperare. L’orsetto con la maglia rossa che mangia sempre il miele. Ecco. Ora vi narro di Winnie the Pooh BLOOD AND HONEY, CIOE’ SANGUE E MIELE, GIA’ PARTIAMO IN MODO MOLTO STRANO.
Questo è Winnie Pooh. Giusto per farvelo ricordare.
Io ammetto di essere partita molto perplessa; onestamente non avendo capito un cazzo mi aspettavo un film demenziale, di quelli così bizzarri e stupidi da fare il giro e diventare geniali. Ecco, non so come dirvelo ma non c’è NIENTE di geniale in questo film. NIENTE. NIENTEEEEEEEEE Anzi no, la verità è che di demenziale c’è tutta la storia, le reazioni dei personaggi a ogni singola cosa, i costumi che fanno ribaltare dal ridere, insomma fa veramente schifo e volevo spararmi a un certo punto, però ero anche sorpresa perché gli attori sono decenti e non so come facessero ad essere così convincenti visto il loro cazzo di copione. Eroi. Anche le scene splatter sono fatte abbastanza bene, se volete vedere schifezze varie non troppo elaborate qua c’è di tutto. Però. Però non c’è niente da fare questo film fa SCHIFO nel modo più totale e assoluto, ma cosa sta succedendo, ma Prime perché compra i diritti per ‘ste cose, DOVE STIAMO ANDANDOOOOOOO?
Allora. Il primo minuto e mezzo è la parte più bella del film, vedete voi come prendere questa affermazione. Con questo minuto e mezzo fatto a disegni ci parte il film narrando di quando Christopher Robin ha incontrato nel Bosco dei Cento Acri il pazzerello Winnie Pooh e gli altri animali, che lui essendo un bambino vedeva in modo tenero ma che in realtà erano, come definisce la voce narrante, “orribi abomini”. Ma sarai bello tu, non so. Comunque, Christopher Robin era un bambino ingenuo e ha ignorato la loro pericolosità diventando loro amico, ha dato loro cibo, ha conquistato il loro affetto ed è andato a trovarli per anni fino a che non è cresciuto e a malincuore è partito per il college abbandonando Winnie e gli altri; e da qua regà parte lo sclero, io continuo a ridere da sola. Winnie e gli altri non sapevano più come procacciarsi il cibo quindi durante l’inverno stavano per schiattare di fame e cosa decisero di fare?! STUFATO DI ASINO SI SONO MAGNATI IH HO AVETE CAPITO BENE STRACOTTO DI ASINO, CAPITE!?
GUARDATE BENE QUESTA IMMAGINE
‘Sta cosa di aver mangiato il loro amico li butta fuori di testa quindi decidono di tornare a essere animali pazzi, odiano profondamente Christopher che li ha abbandonati e giurano di non parlare mai più perché rifiutano ogni cosa che è umana. Questa era la parte bella ragazzi, perché era fatta a disegnini. Ora inizia il disagio vero.
Christopher Robin anni e anni dopo vuole mostrare alla sua fidanzata il suo amato Boschetto dei Cento Acri, quindi porta la sua compagna in sta cazzo di foresta e ignora tutti i segnali di pericolo possibili e immaginabili. C’è un vasetto di miele con impronte di sangue, tutto è disastrato e cosa che mi ha piegata in due dal ridere: C’E’ LA LAPIDE DI IH-OH CON APPESA LA SUA CODA CON IL FIOCCHETTO! MA QUANTO FA RIDERE, SONO DEI GENI, SI STA RIBALTANDO LA SITUAZIONE CAZZO LA VEDETE QUELLA CODINA, VERO? NON ME LA STO IMMAGINANDO? MA CHE IDEA BISLACCA E’ MAI QUESTAAAAAA
Va beh saltiamo cose fino a che Chris e Mary non incontrano niente popodimeno che PIMPY il maialino che balbetta, il quale agguanta Mary e la strangola con una catena gigantesca. Appare pure Winnie l’orso, Chris implora pietà e la scena si chiude con i due animali che si chinano inquietantemente su di lui.
Ora. Io devo mettervi delle foto per farvi capire che non sono pazza.
CIOE’ RAGAZZI MA IO POSSO CAPIRE IL POCO PERCHE’ STO FILM E’ STATO GIRATO IN DIECI GIORNI CON CENTOMILA DOLLARI DI BUDGET PERO’ NON POSSO CAPIRE PERCHE’ CAZZO I COSTUMI SONO SEMPLICEMENTE DEGLI UOMINI CON DELLE MASCHERE DA MAIALE INQUIETANTE E DA WINNIE POOH PERCHE? COSA MI SIGNIFICAAAAA QUALCUNO MI DIA DEL VALIUM
NO NON RIESCO A FERMARMI, MA COS’E’ STA ROBA HANNO PURE GLI SCARPONCINI TIPO TIMBERLAND MA POI DOVE SONO GLI ALTRI? DOV’E’ TIGRO, L’ULTIMO DEI TIGRI? E TAPPO? DOVE CAZZO SONOOOOOOOO? E PERCHE’ QUELLO HA LA MASCHERA DI WINNIE POOH MA L’ALTRO NON HA LA MASCHERA DA PIMPI MA DA SEMPLICE MAIALE INQUIETANTE? QUALCUNO MI SPIEGHIIIII VOGLIO DELLE MOTIVAZIONI CAZZOOOOOO
Poi si passa completamente ad altro, c’è ‘sta povera ragazza che è stata assalita a casa sua e in seduta dalla psicologa racconta cose a caso, quindi la psicologa le dice “senti zia, vatti a fare una vacanza, rilassati”, quindi lei affitta una casa con delle sue amiche e inizia il party. Ovviamente non sarebbe un film horror cretino se le ragazze non decidessero di chiudere i cellulari da qualche parte per non usarli tutta la vacanza, mi sembra sempre molto sensato come ragionamento, tanto mica può succedere qualcosa ai tuoi cari o a lavoro, figuriamoci, togli pure la sim e lanciala nel fiume già che ci sei, no? Immagino che tutti voi facciate così quando andate in vacanza. Cambiamo tutti sei telefoni all’anno. Ma io poi non devo incazzarmi…
Tra l’altro io sconvolta perché Winnie (cioè un uomo in salopette di jeans sopra una camicia a quadri rossa) ammazza la tizia numero uno ma prima le strappa la maglia lasciandola con le tette al vento. Ma scusatemi? Ma era necessario? Ma perché dobbiamo vedere dei seni? Per creare friccicorino al pubblico? Mah. Però sia mai che vediamo un pettorale maschile o una virile natica ben fatta eh. Anche solo una chiappa pelosa di Pooh, per dire. Va beh Spelacchiatini miei da qua in poi è solo un film slasher in cui le ragazze vengono ammazzate una dopo l’altra e ogni tanto vediamo cosa sta succedendo a Chris:
Cose che mi hanno fatta ridere tantissimo + come prosegue: – Pimpi che fa la ciclette per tenersi allenato (GIURO NON SO DARE ALTRA SPIEGAZIONE A QUELLA SCENA MA COSA STAI FACENDO SUINO CHE NON SEI ALTRO?) – Christopher che è incarcerato e cerca di impietosire Pooh parlando dei bei vecchi tempi, con Winnie che sclera male, spacca tutto (tra cui bottiglie di birra, ma chi cazzo le beve?) e poi si mette a frustare Christopher. Ora. Io sarò polemica e rompina, ma questi non avevano deciso di eliminare ogni traccia di umanità da loro? Gli animali che io sappia non torturano, al massimo ti sventrano e te magnano. Non contento Winnie ha costruito un bizzarro sistema di doccia che lui collega quando cucina gli altri esseri umani in modo da far fare a Chris una doccia di sangue. … Ma tutto a posto? Ma voi non siete gli animali animaleschi animaluti? Ma poi soprattutto non rischiate di morire di fame dunque sarebbe più sensato tenere le budella per voi?
-Winnie the Pooh guida la macchina. Cioè, io non ho la patente ma lui guida. Non so come, non so perché, ma Winnie ha una macchina che utilizza per spiaccicare la testa all’amica tettona della protagonista. C’è sempre un’amica tettona, l’unica cosa che mi consola è che se arrivasse un pazzo io non sarei la prima a morire.
Le ragazze incontrano un’altra tizia tenuta lì da chissà quanto, non ho minimamente capito chi fosse, e questa parla di “quel pazzo sadico bastardo” di Pimpi dicendo che vuole vendicarsi; ovviamente tempo mezzo secondo Pimpi la disintegra malamente. Ribadisco il concetto di “perché sti animali devono torturare le persone?” però lasciamo svanire la domanda nel nulla, dai.
Finalmente una delle ragazze tira fuori le palle, non si sa come lega Pimpi come un salame e lo prende a martellate fino a che quello non grugnisce i suoi ultimi respiri. Vi lascio una foto di Pimpi per ricordarvi da chi prende spunto tutto questo, mica che ve lo dimentichiate.
Va beh ragazzi vogliamo parlare del finale? Le ultime ragazze rimaste salgono in auto (no ma aspettate ancora un po’ che finisce il film per fare qualcosa di sensato, dai) e tentano di fuggire, si spiaccicano perché Pooh si aggrappa all’auto come una mosca particolarmente agguerrita, un gruppo di uomini cerca di aiutarle ma schiattano tutti sotto i colpi micidiali dell’orsetto mieloso e alla fine quando rimane solo la protagonista già traumatizzata di suo e sta per essere fatta fuori arriva lui, il pirla: Christopher Robin. Lui fa la cosa che sa fare meglio, ovvero NIENTE mentre implora come un babbeo: è lì che piagnucola “prendi me, resterò io, lasciala andare” quando Pooh lo guarda intensamente (credo, dalla maschera non si capisce in che modo lo guardi) e poi cosa fa? Sgozza la tipa. Così, de botto. Gli dice soltanto “te ne sei andato, coglione” e lo lascia lì a singhiozzare come un citrullo. Christopher piange tutte le sue lacrime (tra l’altro neanche per la sua fidanzata ha pianto così tanto) e quando Pooh torna chiaramente per farlo a pezzettini e unirlo allo stufato d’asino Christopher se la squaglia. Il film si chiude con Pooh che accoltella ripetutamente il cadavere della ragazza.
… …Non dico niente. Giuro. Non aggiungo nulla, perché credo non ci sia nient’altro da dire. Vorrei togliermi un occhio, sento che sarebbe la cosa giusta da fare dopo questo scempio che mi sono autoinflitta. Tra l’altro ragazzi io vi avviso: vogliono fare il sequel ovviamente. E non contenti vogliono fare la versione horror di Bambi, col cerbiattino che ammazza tutti per vendicare la madre, e di Peter Pan, che non ho idea quale possa essere la “trama” se così possiamo chiamarla. Non so voi ma io penso di volermi estinguere prima che tutto ciò accada.
Bene ragazzi, ora vado a fare un po’ di meditazione zen per arrivare all’intervento senza piangere ogni quattro secondi. Non credo ci riuscirò però tanto vale provarci, va là. Voi come state? Avete visto questa cosa chiamata “Winnie the Pooh: Blood and Honey”? Mi è sfuggito qualcosa di fondamentale di ‘sto coso? Fatemi sapere come state e cosa ne pensate, io vi auguro un sempreverde HASTA LA PASTISSIMAAAAAAAAAAA
Buongiorno miei cari Spelacchiatini, come state? Oggi ho voglia di lamentarmi di una cosa che secondo me non ha abbastanza risonanza mediatica ma la meriterebbe tutta. Una cosa tipicamente maschile, per quanto riguarda la mia esperienza. Ce l’hanno mio padre, il Batterino, i miei amici. So che mi capirete o che vi ritroverete in questa fastidiosa cosa, fatemi sapere le vostre esperienze a riguardo vi prego! Non credo abbia un nome, quindi glielo do io: ILSOFARETUTTISMO.
C’è una lampadina da cambiare? “Ci penso io!” disse il batterino. C’è da aggiustare il lavandino del bagno, che perde? “Ci penso iooooo” disse nuovamente il Batterino, col risultato finale di fare un disastro, incazzarsi e poi chiamare l’idraulico. C’è da smontare la serratura e rimontarla perché non si sa per quale ragione si è sminchiata? “CI PENSO IOOOOOOOOOOO” urlò agguerrito il Batterino armato fino ai denti, non sapendo neanche cosa fosse una serratura. Non so cosa sia successo, so solo che ha bestemmiato in quindici lingue diverse per parecchie ore, poi esausto e sudato si è arreso e mi fa “chiama il fabbro, io vado in saletta.”
E pensare che non viviamo nemmeno insieme, figuratevi.
Giuro, l’altro giorno lo tenevo per i pantaloni mentre si è arrampicato sul davanzale della finestra aperta per cercare di rimettere a posto le tapparelle che si erano incagliate.
Ora. Io dico. Batterino mio, luce dei miei occhi, sola e unica gioia in un mondo di tristezza, MA SEI DEFICIENTE? Ma perché ti devi appendere come uno scimpanzè rischiando di sfracellarti dal terzo piano, per fare qualcosa di cui non hai la minima competenza? Ma ti chiami Tarzan per caso? Sei Re Luigi de Il Libro della Giungla? Io la prossima volta gli do una spintarella. Un colpetto piccolo piccolo, poi vado a raccattarlo con il cucchiaino dalla strada. Anche perché non so voi come siate messi coi vostri compagni tuttofare ma mentre si improvvisano carpentieri, elettricisti, idraulici e quant’altro il mio Batterino si incazza come un orso, non si sa bene con chi, e comincia a sbraitare qua e là senza alcun motivo. Batterino mio, posso dirti una cosa? Ti metto le mani al collo. Ma ci sarà un motivo se non mandano me a suonare, no? Se chiamano te, che hai anni e anni di esperienza e studio alle spalle.
E ALLORA PERCHE’ PER FARE UNA CAZZO DI CANALINA CHE NON SO NEANCHE COSA SIA TU NON VUOI CHIAMARE UNO CHE FA ‘STE COSE NELLA VITA DA TRENT’ANNI E CI METTEREBBE MEZZO SECONDO, PER DI PIU SENZA IMPRECARE? Ma questa totale mancanza di senso critico e di umiltà è solo degli uomini della mia vita? No perché io lo so che sono anche tra di voi questi qui, questi esseri che pensano -non si sa per quale motivo- di saper fare tutto. ‘Sti artigiani della qualità, sti guru della manualità, ‘sti cosi che provano a fare del loro meglio, solo che il loro meglio fa cagare e poi bisogna risolvere un problema più grande di quello di partenza. Io prima o poi gli prendo quella capoccia e gliela sbatto contro qualcosa, così mentre lui è tramortito chiamo l’elettricista a metterci tutto a posto e al suo risveglio è tutto sistemato.
Lui, dal canto suo, dice che sono una capra. Ed è assolutamente vero, come dargli torto, a volte belo pure. Non so neanche mettere un chiodo alla parete o avvitare una vite per unire due assi di legno, quindi spendo il mio miserabile patrimonio (un numero a tre cifre con una virgola in mezzo) in persone che aggiustano cose.
Per non parlare di quando ci sono problemi all’auto. Lì è finita. Non c’è ritorno. “Amore mio unico della vita, MA VUOI ANDARE A FAR CAMBIARE STE CAZZO DI VENTOLE CHE CI SONO SEICENTOVENTI GRADI ALL’OMBRA?” chiedo io dopo aver fritto due uova sul cofano. “Non dire sciocchezze, piccola, ci penso io.” dice lui mangiando le uova miste a tetano. Sono passati due anni. Va beh non mi chiama “piccola” e non comunichiamo così, però era per rendere l’idea. Che poi io un po’ comunico così, ora che ci penso. Insomma, la sua auto non vede un meccanico dal Millenovecentoventi se non per fare le cose principali, poi che non funzioni l’aria condizionata, ci siano ventotto spie accese e faccia un rumore bizzarro quando mette la retro è un problema secondario. No? Io giuro che prima o poi gli metto le mani addosso.
Quando sto per farlo però mi ricordo che lui è il Batterino che ogni volta che mi hanno ricoverata in ospedale veniva sotto la finestra della mia camera e mi telefonava perché voleva sentirmi più vicina, e allora chissenefrega della ventola, della serratura, dei tubi e della casa allagata. Va bene così.
Hasta la pasta (un po’ annacquata e scotta ma quella è colpa mia che non so cucinare).
Zan zan zaaaaaaaaaan!!! A volte ritorno, nuovo romanzo di Stephen King con me come protagonista. Questa ve la devo raccontare. Siamo in negozio, volano bestemmie una dietro l’altra in una sequela che nemmeno nei peggiori bar veneti perché è tutto un disastro al momento il negozio e arriva LEI, la mitica. Donna. Razza caucasica. Età indefinibile tra i quaranta e i seicento anni. Varca la soglia già su piede di guerra senza alcun motivo e urla “Oggi è il mio compleanno, che cos’ho in regalo?” ma serissima, non a mo’ di battuta (che comunque non farebbe ridere ma chi sono proprio io per giudicare il senso dell’umorismo della gente). “Ehm… Signora non c’è un regalo, ha il dieci percento di sconto sul suo acquisto ed è una promozione valida una settimana.” Lei, indispettita, gonfia il petto come Lady Cocca di Robin Hood “Ma come, negli altri negozi mi danno dei regali” E allora vada negli altri negozi “Eh mi spiace, noi possiamo solo farle lo sconto.” Indispettita come un gatto a cui hai pestato la coda comincia a fracassare le palle come se non ci fosse un domani facendoci tirar fuori praticamente tutto il negozio perché lei doveva provare. PROVARE TUTTO, INDISTINTAMENTE. OROLOGI, COLLANE,, ORECCHINI, AVESSIMO AVUTO PLUG ANALI AVREBBE PRETESO DI PROVARE PURE QUELLI CON NOSTRO ENORME DISGUSTO. A una certa lasciamo la stagista a vedersela con questa perché altrimeni io e la mia collega, che siamo piene fino al collo di cose da fare, le avremmo messo le mani addosso. Personalmente le mani gliele avrei messe alla gola, e poi avrei stretto un po’. Non da ucciderla, non sono mica così crudele, però sai, un piccolo svenimento… Non le va bene niente. Tutto brutto. Tutto scadente. Lei al mercato trova cose migliori. Lei ha una spilla dei Novecento Avanti Cristo che non so bene cosa c’entri. Alla fine si decide. Sembrava dovesse comprare quantomeno un diamante da trecento carati e con cosa arriva in cassa? Con un anello da trenta euro. Che oddio, io non mi posso permettere perché sono povera come la merda, però cosa mi fai tirar fuori tutti gli zaffiri e i rubini CHE SONO FASTIDIOSISSIMI DA RIMETTERE A POSTO, per poi prenderti una patacchina in argento? Ma non è tutto, comunque è un suo diritto provare quello che vuole. Il problema è che una volta pagato si ferma davanti alla cassa, guarda lo scontrino con una smorfia arcigna, e fa “dammi la calcolatrice, voglio vedere se mi avete davvero fatto lo sconto.” …
Signora. Signora mia. Io ho preso degli 1 in matematica, quindi probabilmente parliamo la stessa lingua. Però se l’anello costava trenta euro E lei ne ha pagati ventisette E LO SCONTO ERA DEL DIECI PERCENTO SECONDO LEI COSA ESATTAMENTE ABBIAMO SBAGLIATO? MA POI COME, CHE LO FA DIRETTAMENTE LA CASSA? MA POI (BIS) COSA CAZZO VUOI CHE TI METTI A METTERE IN DUBBIO LA NOSTRA ONESTA’ PER TRE EURO? Niente, alla fine se ne va mica tanto convinta. Io le avrei lanciato dietro una vetrina intera, per fortuna la stagista a cui ormai vogliamo tutti bene come se fosse nostra figlia mi ha placata.
Poi ho passato il resto della giornata a fare casini su casini e arrivata a casa volevo solo schiattare, ma questa è un’altra storia (che intitolerò “come essere licenziata in meno di tre giorni”).
Per quanto riguarda la mia miserabile salute regà è stato decretato che io rimanga in attesa di un’emorragia cerebrale prima di aprirmi, perché se mi aprono mi devono asportare quasi completamente il lobo frontale destro e io al mio lobetto sono affezionata, non me la sento di separarmene così presto. Anche perché sarebbe un intervento sconvolgentemente rischioso, quindi mi spiace aver rotto le balle a tutti con l’idea di un’operazione che non avverrà mai (spero). Insomma, vado avanti a farmaci e preghiere che Anselmo decida di starsene tranquillo e non esplodere mai più, intanto lo controlliamo ogni tre mesi e se prova a cambiare forma o dimensione gli faccio un bel discorsetto a quello lì.
E voi miei cari spelacchiati come state? Giuro che stavolta risponderò a ognuno di voi, siete sempre meravigliosi con me e sono affezionata a voi e alle vostre avventure quindi aggiornatemi che ciciariamo un po’! Hasta la pastaaaaaa
Buongiorno miei cari Spelacchiati, come state? Io sono tornata in modalità zen. Vi aggiornerò sulle mie peripezie di salute in un altro momento però, questo post è un Film Brutt lunghissimo, spero di salvarvi dalla visione di questa cosa tremenda! E’ il mio regalo pasquale per voi!
Oggi infatti torna a bombazza con un film che ho guardato con l’incredulità nei miei occhi marroncini perché non potevo credere a cotanta bruttezza messa su pellicola. Ma partiamo dal titolo, che secondo me è da lì che parte il brutto. Se non bisogna giudicare un libro dalla copertina è anche vero che il buongiorno si vede dal mattino, e ora che ho esaurito i modi di dire posso dirvi che qua non c’è neanche il buongiorno, qua si parte male e si finisce peggio.
Ora, immaginatevi di aver prodotto un film sui lupi mannari, un film in cui ‘sti cazzo di lupi (che poi è uno solo) siano tra noi umani perché due miliardi di anni fa un vichingo ha acchiappato un cucciolo e bla bla bla… Come lo chiamte ‘sto film? Una cosa tipo “il terrore della foresta”? “L’ululato del mannaro”? “Attenti al cane”? No loro l’hanno chiamato “ Lupo Vichingo” ma che cazzo di titolo è mai questo ma perché mi devo ritrovare a guardare film di cui odio persino già solo il nome lupo vichingo… ma vaffanculo
Comunque. Questa perla del 2022 (quindi recente, non so come possano aver usato una CGI così agghiacciante) si apre con un gruppo di Vichingi -che sorpresa cazzo, avete capito perché si chiama così il film? Perché c’entrano dei Vichingi! Pazzesco, vado a lanciarmi dal balcone per la sorpresa- che invadono la Norvegia, saccheggiano di qua, depredano di là finché non giungono ad un’abbazia e trovano una stanza segreta in cui c’è ‘sto cazzo di cucciolo di lupo. A parte che è fatto male che peggio non credo si potesse, ma poi io dico sei un vichingo cattivo, hai distrutto tutto sul tuo percorso, trovi un cucciolo di lupo e non lo affetti con la sciabola? Ma disintegralo, no? No, se lo portano in nave. Poi ovviamente quando la nave arriva a destinazione tutti gli energumeni a bordo sono muerti. Come abbia fatto la nave a tornare in patria non si sa. Okay.
Thale è la nostra protagonista, che ovviamente è cretina come quasi tutte le protagoniste dei film horror, ma non solo è inutile al secolo ma è pure una piaga. E’ odiosa. Fin dal primo istante non si può non disprezzarla, anche perché nella prima scena c’è il compagno della madre che le dice “va che se vuoi chiamarmi papà… a me farebbe piacere…” e lei “ma tu non sei mio papà”. E se ne va. Simpatica, vero? Da randellare così, come passatempo.
Capiamo che Thale oltre ad avere un nome particolarmente bruttino è nuova in città, si è trasferita da Oslo dopo che suo padre si è ammalato ed è deceduto, quindi lei è tutta astiosa e rancorosa verso la vita. Un po’ come me, quindi. Tra lei e un compagno di scuola, Jonas, c’è del tenero e lui la invita sulla spiaggia ad una festa dove le presenta i suoi amici.
Uno di loro le chiede cosa sia successo ad Oslo, da dove si è trasferita, perché hanno sentito dire che lei si drogasse,E SENZA ALCUN MOTIVO COMPRENSIBILE AL GENERE UMANO LEI RISPONDE “HO COMMESSO UN OMICIDIO!” … Ma sei normale? Ti chiederei se ti droghi ma sappiamo già che la risposta è sì, il che effettivamente spiega un po’ di cose. Quando si allontana per cercare Jonas uno degli amici le fa “vai a commettere un altro omicidio?” E LEI COSA RISPONDE, DALL’ALTO DEL SUO SOTTILE ED ARGUTO SENSO DELL’UMORISMO, DELLA SUA SAGACIA? Lo guarda negli occhi e fa “Ucciderò te”. Ora. Io non è che voglia sempre far polemica su tutto, però… Io ho un coso nel cervello e vi assicuro che nemmeno a me capita di avere conversazioni così imbecilli e senza capo né coda. Ma anche perché se una mi risponde così la mando a fare in chiul in tempo record, ma che diamine.
Passano seicento ore e visto che Jonas non si trova da nessuna parte Thale lo va a cercare e lo trova a parlare vicino al bosco con un’altra tizia; un attimo dopo quei due vengono attaccati da qualcosa di mostruoso che non ci è dato vedere per ora; la ragazza viene trascinata nella foresta urlante, Thale viene morsa alla spalla, e Jonas boh, non si capisce, è solo coperto di sangue.
Il tempo va, passano le oreeee e finalmente faremo l’amoreeeee Ah no scusate, ho sbagliato, mi sono lasciata prendere dall’Alex Britti. Dicevo, dopo qualche giorno viene ritrovato il corpo della ragazza che era stata trascinata nel bosco; è stata mezza sbranata da qualcosa di misterioso e hanno trovato un artiglio gigante su un tronco; insomma pensano ci sia un grosso lupo nei dintorni e già si mettolo a lucidare i fucili per andare a farsi una pelliccia. Intanto Liv, la madre di Thale nonchè unico personaggio sensato interpretato per di più da una persona che sa recitare, si rivolge al più grande esperto di predatori della Norvegia, che apparentemente ha circa trent’anni. A circa trent’anni ovunque nel mondo sei un disoccupato che fa lavoretti a caso pur di sopravvivere e probabilmente abiti ancora con tua madre, oppure stai studiando e facendo master qua e là come se non ci fosse un domani… ma lui no, lui ha sei lauree e uno studio veterinario tutto suo, ‘sto espertone che decide di aiutarla a capire cosa si nasconda nel boschetto norvegese.
Nel frattempo pure un vecchio senza un braccio va a parlare con Liv per dirle che chiaramente la cosa che sta gironzolando nei boschi con carne di ragazzina nello stomaco è un lupo mannaro. Ma non è che le spiega cose, cerca di convincerla, nada de nada: va li, le dice “è sicuramente un mannaro!”, le da un po’ di proiettili d’argento e se ne va. Uno. Più. Sciroccato. Dell’. Altro.
Va beh cerchiamo di arrivare alla parte saliente e salata di ‘sto coso che mi sto rompendo le balle da sola a scriverci su, figuriamoci voi a leggerci (giù). Mamma mia che simpatica che sono, lo so, lo so. Vi ricordo che ho un problema al cervello, quindi ogni mia battuta di dubbio gusto è giustificata.
Inizia la caccia al lupoide. La madre di Thale prende parte alla battuta di caccia e ovviamente come in ogni film brutto la gente si divide senza alcuna ragione; un attimo dopo due dei cacciatori vengono raggiunti da questo coso schiattano. Liv nel frattempo è entrata da sola in una grotta e ha trovato la tana del bestione, che guarda caso torna casa in quel momento.
ORA QUALCUNO MI DIA UN SEDATIVO IO MI RIBALTO COME UNA TARTARUGA MA IO COSA POSSO DIRE DI QUESTA CGI COSA DEVO DIRE
FILM DEL 2022 CON UN LUPO FATTO COSI’, DEVO DAVVERO COMMENTARE? MA IO VI RICORDO CHE NEL 2001 USCIVA HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE, CHE ERA FIGLIO DEI SUOI TEMPI MA C’ERA UN CANE A TRE TESTE CHE A CONFRONTO ERA SPETTACOLARMENTE REALISTICO. NEL 2001 USCIVA IL SIGNORE DEGLI ANELLI, PER DIOOOOOOO!
MA COS’E’ QUEL MUSO FATTO COSì, MA QUESTO SAREBBE IL SEGUGIO INFERNALE!?
CHE POI ANDREBBE ANCHE BENE SE FOSSE UN FILM DI UN CERTO TIPO, MA QUESTO VUOLE SPACCIARSI PER UN FILM REALISTICO PORCA DI QUELLA VACCHISSIMAAAA NON CE LA FACCIO RAGAZZI QUALCUNO MI FERMI
AVRANNO ANCHE SPESO UN SACCO DI SOLDI PER QUELLA ROBA Lì A NESSUNO E’ VENUTO IN MENTE DI DIRE CHE FA SCHIFO?!?
Scusate, mi calmo. Dicevamo, con calma e pacatezza: mi sembra doveroso specificare che gli effetti speciali usati per codesta scena possano lasciare a desiderare un pubblico abituato ormai ad assistere ad altri tipi di immagini generate con la computer grafica (da lì, CGI).
Ma andiamo comunque oltre perché io mica getto la spugna davanti a un lupo fatto male, no? Devo capire perché quella deficiente di Thale non va in farmacia a farsi prescrivere un antibiotico per il morso sulla spalla che chiaramente si sta infettando, per esempio. Signorina lo sanno tutti che se si viene morsi da un cane randagio si va a fare dritti filati l’antirabbica TU SEI STATA MORSA DA NON SAI NEANCHE COSA E TI TIENI LA SPALLA SMACIULLATA, MA CHI MAI FAREBBE COSI PER TUTTI I BABBUINI DEL MONDO!? Io se mi parte una pellicina da un dito mi faccio ricoverare sei mesi, questa ha una spalla che cade a pezzi, allucinazioni, super sensi e se ne sbatte le natiche a tempo di musica.
Intanto sua madre, che è l’unico personaggio decente in questa marmaglia, è l’unica che fa qualcosa per capire che diamine stia succedendo; va dal giovanissimo veterinario super espertone di predatori e lui fa “eh ho chiesto altri pareri e l’unica spiegazione è che si tratti di un licantropo… però non esistono.” … E QUINDI!?!?! MA CHE CAZZO DI FRASE E’? E POI STA Lì A FISSARE LIV COME UN CITRULLO MA COSA MI STA A SIGNIFICARE MENO MALE CHE SEI L’ESPERTONE ESPERTISSIMO, MA LO VEDI CHE AVEVO RAGIONE IO E SEI TROPPO GIOVANE PER STARE AL MONDO?!
Va beh finalmente succede quello che abbiamo capito sarebbe successo circa alla seconda scena del film, ovvero Jonas e Thale sono in giro insieme (ma uno è un ameba e l’altra è cretina, come diamine fanno a voler uscire l’uno con l’altro? Ma chi in generale vorrebbe uscire con Jonas, che non ha una personalità ed è un personaggio assolutamente inutile? Giuro avrà cinque battute in tutto il film, e nessuna di quelle cinque ha una profondità superiore a quella di una pozzanghera alta un millimetro)e finalmente in cielo appare la luna piena: Thale si trasforma in lupo e sventra Jonas. Ho quasi esultato. Poi mi sono ricordata che con quella CGI non era possibile esultare nemmeno per la morte di quel mollusco. Comunque Spelacchiati mai provata così poca empatia ed emozione in una scena di smaciullamenti, giuro. Niente. Me ne fregava meno di zero, volevo solo che finisse, come il mio turno quando sono a lavoro.
Da qui in poi scatta il delirio più totale e assoluto; un medico stacca direttamente l’ossigeno a cui è attaccato un poliziotto che era stato morso, così, brutalmente. Cioè non è che magari si poteva rinchiudere da qualche parte e studiare una cura, vero? Sarebbe stato troppo intelligente da fare. Thale si sveglia coperta di sangue, capisce che cos’è successo e non è che pure lei fa qualcosa di vagamente sensato tipo chiedere aiuto, figuriamoci: lei sale su una corriera e tempo mezzo minuto STERMINA TUTTI I PASSEGGERI. Dopodichè scappa, va a casa sua dove c’è la sorellina sordomuta, c’è la scena di questo lupo veramente brutto che arriva a mezzo metro dalla bambina ma la riconosce e non la ammazza, arriva il compagno della madre che spacca una lampada e la usa per dare la scossa al lupo -non sono una scienziata ma ho la vaga sensazione che non funzioni esattamente così- prende la bambina e scappano; ovviamente essendo uno più scemo dell’altro si schianta con la macchina vicino a un pub, Thale Lupoida arriva e SBRANA TUTTI INDISTINTAMENTE, UNA CARNEFICINA, AMMAZZA TIPO VENTI PERSONE E NE FERISCE SEICENTO, poi se ne magnasse una almeno… E’ proprio furia omicida assolutamente insensata. Sembra me quando apro un ovetto Kinder di quelli con le sorprese Funko Pop di Harry Potter e mi esce un doppione, stesso livello di sclero.
Mi ha fatto anche pensare che in effetti è quello che farei io coi clienti in gioielleria, sbranarli uno dopo l’altro dopo ogni lamentela, domanda stupida o risposta del cazzo.
Altra scena della sorellina di Thale che le si avvicina e Thale di nuovo non la attacca -ma sì, ripetiamo la stessa scena settanta volte in un film, che male c’è- ma dopo un po’ arrivano la madre e il veterinario armati di sedativi; Thale sclera e cerca di magnarsi tutti –perché sua sorella non la ammazzerebbe mai ma a masticare sua mamma non ci pensa due volte– e finalmente ‘sto cazzo di lupo viene sedato.
CIOE MA LO VEDETE CHE NON MI INVENTO LE COSE E LE SCENE SI RIPETONO? MA DEVO AGGIUNGERE ALTRO? NON CREDO.
Finale: la mamma di Thale va in ospedale dove lei sottoforma di lupo è tenuta sedata e dopo averle dato un bacio acchiappa la pistola, la carica col proiettile d’argento e… Niente, cambio scena, c’è Liv che torna a casa e appoggia sul comodino un proiettile d’argento.
FINE GRAZIE A QUALUNQUE DIVINITA’ ESISTENTE STA TORTURA E’ FINITA
Allora. Io lo dico. Se fanno un sequel mi metto a correre per tutte le strade urlando. Non so cosa urlerò, ma urlerò. Perché non è possibile che uno perda un’ora e mezza del suo tempo per guardare questa cosa, non oso immaginare chi sia andato al cinema come ci sia rimasto. Però devo dire che se sei così pisquano da decidere volontariamente di pagare il biglietto per un film che si chiama “Lupo Vichingo” un po’ te lo meriti.
Vi giuro che sono in difficoltà a dire qualcosa di positivo su questo film: non fa paura, non fa impressione, non è splatter, non è horror, NON E’ NIENTE UN PO’ COME BALTO: NON E’ CANE E NON E’ LUPO, SA SOLTANTO QUELLO CHE NON E’ (Se non riconoscete la citazione ci potrei rimanere molto male) E’ noioso, tedioso, fastidioso, guardi le scene susseguirsi senza provare nulla se non enorme fastidio perché potresti essere da un’altra parte a ingozzarti di Nutella.
Unica nota positiva in tutto ciò: la recitazione della mamma di Thale, Liv, che sembrava sempre più affranta e sconvolta di scena in scena. Brava. Mi è piaciuta. Signora, non si arrenda che arriveranno giorni migliori per la sua carriera.
Regà non so cosa dire, questo film mi ha abbastanza basita. Non ha senso. E questa CGI mi ha fatto partire un embolo.
Sono stremata, davvero. Spero che voi stiate bene, spelacchiatini miei adorati, vi auguro una buona Pasqua! Ingozzatevi come se non ci fosse un domani, mi raccomando! Hasta l’uovo di Pasquaaaaa!