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Ciance sparse: Cronache di una commessa un po’ fessa

Allora.
Io non so se qualcuno aspettasse questa cosa oppure no, se qualcuno ci avesse sperato oppure no, ma… ho ricominciato a lavorare in gioielleria.
Ebbene sì.
Mi hanno richiamata loro, ma placate gli animi, è solo per il mese di dicembre.
Questo cosa significa?

SIGNIFICA CHE SONO NERVOSA COME UN GABBIANO CHE HA VISTO CADERE IN ACQUA UN PANINO, IRRITATA COME UN CRICETO CHE HA SCOPERTO LA SUA RUOTA DA CORSA ESSERE ROTTA, ISTERICA COME UN RICCIO CHE HA PERSO UN ACULEO!

Ma io posso essere rientrata in un mondo di “signorina con undici euro di budget che bracciale di diamanti posso comprare?”, “allora io sto cercando un orologio con il quadrante undecagonale, le lancette in amianto e la chiusura a incastro tipo tetris”, “vorrei fare un regalo per il battesimo di mia figlia, qualcosa in oro ma sa vorrei stare entro gli otto euro e ventidue centesimi”, “signorina ma…ma com’è bella lei, è in vendita?”.

Allora.
Io lo dico.
Prima o poi metto le mani addosso a qualcuno, ma andiamo per gradi.

Ore nove: apertura del negozio. Non fa in tempo ad asciugarsi il Vetril che arrivano signore che si appiccicano alla vetrina con entrambe le mani, si incollano lì con la fronte, guardano dentro come se fosse un telescopio, il naso ormai è come quello di Voldemort per quanto sono spiaccicate sul vetro. Avete presente le mosche sul parabrezza in autostrada? Ecco, è quello che vedono i gioielli dalla loro prospettiva.
“Signorina posso vedere quell’anello?
“Sì certo, quale?” mi accingo prontamente a prendere le chiavi.
“Quello lì accanto a quell’altro! No non quello, QUELLOOOO! QUELLO LAAAAA! PIU’ IN LIIIII!!!”

ALLORA SIGNORA LEI SI DEVE CALMARE PERCHE’ SONO LE NOVE E MANCA TANTO COSI’ CHE IO TIRI GIU LA SERRANDA E ME NE TORNI A CASA, OKAY?!

i will kill you jim GIF

Poi manco faccio in tempo ad aprire ‘sta cazzo di vetrina che vedi delle trasformazioni incredibili. Mani che spuntano ovunque. Dita che si moltiplicano. Falangini e falangette in ogni dove, anche dal soffitto. 
Io chiamo a me tutta la forza interiore e la pazienza che guardare video di yoga mi hanno insegnato “Signora, per cortesia infinita, aspetti un attimo che le mostro io– ” MA NIENTE, QUELLA LESTOFANTE RAPIDA COME UN’ANGUILLA NEL CANALE MI HA GIA’ TIRATO FUORI DALLA VETRINA TRE ANELLI, DUE COLLANE, SEI BRACCIALI E PURE UNA PENNA CHE AVEVO DIMENTICATO LI’ DENTRO LA SERA PRIMA NON SO COME.
E si incolla pure a loro.
Sembra stia facendo una perizia del RIS, guarda ‘sti gioielli, li esamina, li annusa, li lecca, tira fuori una lente di ingrandimento x 50 dai capelli, prende la pietra di diaspro nero e l’acido cloridrico per fare i test di autenticità…
Io faccio esercizi di respirazione “Allora… Uno di questi l’ha colpita al cuore? (come vorrei fare io con un arpione?)”
“Mmh no, poi hanno dei prezzi… Ma non è che mi fa lo sconto?”
“…No, non mi è permesso fare scontistica.”
“Ma come niente sconti? Guardi che io ho la tessera.”
“Brava, così accumula punti.”
“E poi due mesi fa era il mio compleanno.”
“Eh, auguri, ha ricevuto qualcosa di bello?”
“Ma uno sconto me lo merito dai, vengo qua una volta ogni due anni!”
“Io vado al bagno tre volte al giorno, cosa dovrei chiedere? Un premio?”
“Senta, dai, lo sappiamo che quell’anello non vale trecento euro.”
“Anche secondo me il mio tempo non vale solo sette euro l’ora eppure eccoci qua.”
“E’ proprio maleducata, sa?” 
“So.”

Achille Lauro Musica GIF by X Factor Italia

Uomo. Mezza età. Specie: rompipalle.
“Ma se pago in contanti? eheh Togliamo l’IVA suvvia, ci accordiamo così, tra noi.”
“Ma guardi, lei può accordarsi come uno Stradivari, il prezzo rimane quello.”
“E se pagassi in natura?Eheheh”
“E se chiamassi la sicurezza?”
“E’ proprio irresistibile signorina, mi passi il POS, dai. Per questa volta la lascio vincere perchè con quelle labbra non posso dirle di no.”
…Bleh.

Season 6 Nbc GIF by The Office

“Benissimo sono sessantanove euro, preferisce pagare con carta o contanti?”
“Ma signorina, non erano trentanove?”

“No, le ho fatto vedere anche il cartellino, ricorda?”
“eheh sì sì stavo cercando di fare il furbetto, signorina.”
“AHAHAHAHA LEI SI CHE E’ PROPRIO DIVERTENTE, CHE RIDERE MI DIA I SOLDI PRIMA CHE IO DECIDA DI FARLA A PEZZETTINI E CHIUDERLA IN CASSAFORTE AHAHAHAH”

Perry Cox Laughing GIF by HULU

Poi ragazzi a volte invece sono io ad andare in corticircuito. Giuro. A volte mi si blocca il cervello, error 404.
L’altro giorno arriva una coppia.
“Buongiorno, stiamo cercando una catenina per ciucci.”
Io sconvolta.
Basita.
Cosa cazzo stanno cercando questi!?
“Una catenina per…?”
“Per ciucci.”
Per ciucci.
Ma che cazzo vuol dire.
Asini?
Cosa?!
Che cazzo di catena gli serve?
“Ma… Allora, ecco, sì, insomma… Io…” sudo freddo, divento color ametista bruciata “Ehm… Le nostre catenine in argento sono tutte lì, vede? In quella vetrina…”
Al che giunge una mia collega scema come un’oca che ride come una iena “SARA, VUOLE UNA CATENINA PER IL CIUCCIOTTO DI SUO FIGLIOOOOO!”
Vi giuro che non l’avrei mai capito, non sapevo neanche esistessero, che vi devo dire sono pazza pure io.
MA COMUNQUE NON VENDIAMO CATENINE PER CIUCCIOTTI, MA CHE CAZZO VIENI IN GIOIELLERIA A CERCARE ‘STE ROBE?!

E poi boh fanno richieste bizzarre.
“Mi scusi avete anelli per il dito mignolo?”
“Mi scusi avete anelli per il dito medio del piede?”
“Mi scusi avete anelli per l’alluce?”
“Mi scusi avete anelli per il ginocchio?”

OOOOHHH MA COSA CAZZO VOLETE DA ME, CHE COS’E’ UN ANELLO PER MIGNOLO? MA PERCHE’ VUOI UN ANELLO PER POLLICE? MA CE LA FATE A CAPIRE CHE VI SERVE UN NORMALISSIMO ANELLO MA DI UNA MISURA ADATTA A DOVE CAZZO VOLETE METTERLO!?

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Regà l’altro giorno…
Stavo facendo il pacchettino, tutta trionfante per la vendita. Prendo la scatolina, la chiudo, compilo la garanzia, la infilo nel sacchettino, faccio il fiocchetto e consegno tutto alla signora che prende, saluta e se ne va.
Io soddisfatta mi giro per mettere via la pinzatrice e cosa vedo sul bancone?
Gli orecchini da trecento euro.
Della signora.
Quelli che aveva appena comprato, e che dovevano essere nel suo sacchettino.
OMMIODDIOOOOOOOO SIGNORAAAA TORNI QUA ODDIOOOO LE HO DATO LA SCATOLETTA VUOTAAAAAA SONO IMBECILLE MI PERDONI MI HANNO OPERATA AL CERVELLO MI SCUSIIIIIIII AIUTOOOOOO SIGNORAAAAAA TORNI QUAAAAAA
E io comincio a correre per tutto il centro commerciale come una trottola impazzita finché con una menzogna incredibile e una manovra degna di nota non riesco a rendere tutto molto meno drammatico di quel che era in verità e le infilo gli orecchini nella scatoletta.
Le mie colleghe sono ancora piegate in due dal ridere.

Però a volte succedono anche cose belle, e quelle scaldano un po’ il mio cuoricino impietrito e indurito.
Signora molto elegante che passa davanti e incrociamo lo sguardo, dopo un attimo torna indietro ed entra “Signorina sa che ho deciso di entrare solo perché l’ho vista e mi ha sorriso? Mi ha infuso così tanta gioia che non ho potuto evitare di entrare, la ringrazio.”
Clienti che portano il caffè per pura gentilezza.
“Signorina sono tornata qui solo perché ho visto che c’era lei, l’altro giorno mi sono trovata così bene! E’ un piacere comprare quando la commessa ti trasmette qualcosa di positivo, complimenti.”
E poi ragazzi oggi sono quasi morta di commozione perché un ragazzo dopo aver girato in lungo e in largo ha trovato e scelto l’anello di fidanzamento e vederlo così emozionato e commosso mi ha sciolta come un gelato al mare. 
Meno male che si fanno anche esperienze così carine, a volte!

Insomma questo è quello che riguarda la mia vita lavorativa in questo momento molto bizzarro, sto continuando a cercare lavoro da categoria protetta ma è molto più difficile di quanto pensassi. Domani avrò una visita psichiatrica dalla quale non so cosa aspettarmi, voluta dopo i miei test cognitivi andati nuovamente molto male… Mah! Vedremo. Non sapendo cosa aspettarmi parto già delusa. 

E voi come state? Vi state preparando a questo Natale 2024? Siete pronti a mangiare come se non ci fosse un domani? Avete già preparato il menu di cene e cenoni? Ma cosa più importante… Regà, come siete messi a regali!?!? Vi prego ditemi che non sono l’unica che deve ancora finire, non credo di essere mai arrivata al 23 Dicembre a cercare ancora doni da fare!

Raccontatemi un po’ tutto, a presto!

Hasta la pasta 

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Ciance sparse: Clienti e ritorni

Zan zan zaaaaaaaaaan!!!
A volte ritorno, nuovo romanzo di Stephen King con me come protagonista.
Questa ve la devo raccontare.
Siamo in negozio, volano bestemmie una dietro l’altra in una sequela che nemmeno nei peggiori bar veneti perché è tutto un disastro al momento il negozio e arriva LEI, la mitica.
Donna.
Razza caucasica.
Età indefinibile tra i quaranta e i seicento anni.
Varca la soglia già su piede di guerra senza alcun motivo e urla “Oggi è il mio compleanno, che cos’ho in regalo?” ma serissima, non a mo’ di battuta (che comunque non farebbe ridere ma chi sono proprio io per giudicare il senso dell’umorismo della gente).
Ehm… Signora non c’è un regalo, ha il dieci percento di sconto sul suo acquisto ed è una promozione valida una settimana.
Lei, indispettita, gonfia il petto come Lady Cocca di Robin Hood “Ma come, negli altri negozi mi danno dei regali
E allora vada negli altri negozi
“Eh mi spiace, noi possiamo solo farle lo sconto.”
Indispettita come un gatto a cui hai pestato la coda comincia a fracassare le palle come se non ci fosse un domani facendoci tirar fuori praticamente tutto il negozio perché lei doveva provare. PROVARE TUTTO, INDISTINTAMENTE. OROLOGI, COLLANE,, ORECCHINI, AVESSIMO AVUTO PLUG ANALI AVREBBE PRETESO DI PROVARE PURE QUELLI CON NOSTRO ENORME DISGUSTO.
A una certa lasciamo la stagista a vedersela con questa perché altrimeni io e la mia collega, che siamo piene fino al collo di cose da fare, le avremmo messo le mani addosso. Personalmente le mani gliele avrei messe alla gola, e poi avrei stretto un po’.
Non da ucciderla, non sono mica così crudele, però sai, un piccolo svenimento…
Non le va bene niente. Tutto brutto. Tutto scadente. Lei al mercato trova cose migliori. Lei ha una spilla dei Novecento Avanti Cristo che non so bene cosa c’entri.
Alla fine si decide.
Sembrava dovesse comprare quantomeno un diamante da trecento carati e con cosa arriva in cassa?
Con un anello da trenta euro.
Che oddio, io non mi posso permettere perché sono povera come la merda, però cosa mi fai tirar fuori tutti gli zaffiri e i rubini CHE SONO FASTIDIOSISSIMI DA RIMETTERE A POSTO, per poi prenderti una patacchina in argento?
Ma non è tutto, comunque è un suo diritto provare quello che vuole.
Il problema è che una volta pagato si ferma davanti alla cassa, guarda lo scontrino con una smorfia arcigna, e fa “dammi la calcolatrice, voglio vedere se mi avete davvero fatto lo sconto.

Signora.
Signora mia.
Io ho preso degli 1 in matematica, quindi probabilmente parliamo la stessa lingua.
Però se l’anello costava trenta euro
E lei ne ha pagati ventisette
E LO SCONTO ERA DEL DIECI PERCENTO
SECONDO LEI COSA ESATTAMENTE ABBIAMO SBAGLIATO?
MA POI COME, CHE LO FA DIRETTAMENTE LA CASSA?
MA POI (BIS) COSA CAZZO VUOI CHE TI METTI A METTERE IN DUBBIO LA NOSTRA ONESTA’ PER TRE EURO?
Niente, alla fine se ne va mica tanto convinta.
Io le avrei lanciato dietro una vetrina intera, per fortuna la stagista a cui ormai vogliamo tutti bene come se fosse nostra figlia mi ha placata.

Poi ho passato il resto della giornata a fare casini su casini e arrivata a casa volevo solo schiattare, ma questa è un’altra storia (che intitolerò “come essere licenziata in meno di tre giorni”).

Per quanto riguarda la mia miserabile salute regà è stato decretato che io rimanga in attesa di un’emorragia cerebrale prima di aprirmi, perché se mi aprono mi devono asportare quasi completamente il lobo frontale destro e io al mio lobetto sono affezionata, non me la sento di separarmene così presto. Anche perché sarebbe un intervento sconvolgentemente rischioso, quindi mi spiace aver rotto le balle a tutti con l’idea di un’operazione che non avverrà mai (spero).
Insomma, vado avanti a farmaci e preghiere che Anselmo decida di starsene tranquillo e non esplodere mai più, intanto lo controlliamo ogni tre mesi e se prova a cambiare forma o dimensione gli faccio un bel discorsetto a quello lì.

E voi miei cari spelacchiati come state? Giuro che stavolta risponderò a ognuno di voi, siete sempre meravigliosi con me e sono affezionata a voi e alle vostre avventure quindi aggiornatemi che ciciariamo un po’!
Hasta la pastaaaaaa

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A volte ritorno: funerali, salute e clienti

Buonasera miei cari Spelacchiati, come state?
Io ogni tanto risorgo dalle ceneri (delle mie sigarette) e torno a darvi fastidio con le mie sciocchezzuole.

Diciamo che sono stati due mesi belli impegnativi, e con “belli impegnativi” intendo dire “demmerda”.
Essere ricoverata in ospedale quattro volte in tre mesi non è così divertente come potrebbe sembrare, prima di tutto perché non capivo cosa mi stesse succedendo e queste nuove crisi epilettiche mi stanno facendo uscire di capoccia, in secondo luogo perché il cibo che mi hanno rifilato era qualcosa di abominevole (l’abominevole cibo delle nevi) e infine perché QUESTA EPOPEA SENZA FINE DELLA MIA SALUTE MI STA LEGGERMENTE SNERVANDO QUALCUNO PRENDA UN APRISCATOLE E MI APRA LA CAPOCCIA PER FAVORE.

Ora purtroppo devo incupire i toni, ragazzuoli.

Un lunedì mattina di diverse settimane fa è venuto a mancare mio nonno.

Era un uomo “tutto d’un pezzo”, una persona figlia dei suoi tempi che avendo vissuto quasi cento anni si è adattato a cambiamenti radicali del mondo. Ha vissuto la guerra in prima persona perdendo la madre e la sorella, è stato maresciallo nell’esercito, è stato un padre rigido e un nonno meraviglioso.
L’idea che mio papà non abbia più il suo papà mi disintegra.
Com’è possibile che non avere più un papà? Può succedere davvero? Non è una di quelle cose che senti dire ma capita solo agli altri? E se ha bisogno di un consiglio chi chiama? Come si fa?
E mia nonna davvero non ha più il marito, l’uomo con cui ha condiviso sessantacinque anni? Una vita intera insieme e ora lei torna a casa e non c’è nessuno. Non sarà mai più seduto sulla sua poltrona a guardare i film di John Wayne. Non sembra possibile.

Il giorno del funerale è stato strano. Non sapevo neanche io come mi stessi sentendo, forse non mi sentivo e basta.
Ma partiamo dal fatto che non so voi, ma io quando piango divento orribile, una specie di rana tutta umidiccia con occhi gonfissimi tutti arrossati, naso triplicato, ma la cosa peggiore è che non è che riesco a soffiarmi il naso con grazia ed eleganza.
Io provo a portarmi il fazzoletto alle narici e fare un leggerissimo “prr prr” come farebbe Kate Middleton, ma quello che esce è “PRRRRAAAAA PRRRRRROOOOOOOOOOOO!!!” che è più simile a quello che farebbe un elefante imbizzarrito.
Il prete parlava di cose, di amore che va oltre il terreno, cantava come Mariah Carrey, e io ero lì che barrivo.
Quindi regola per il prossimo funerale: lasciare il naso a casa.

Ma poi posso dire che io avrei comunque voluto prendere una panca e lanciarla addosso a un paio di persone?
No perché pure ai funerali la gente riesce ad essere fastidiosa, pensavo ci fosse una legge dell’universo che impedisse alla gente di rompere le balle in quel frangente EPPURE NON E’ COSI’.

Una parente veramente infingarda, che non solo ha depredato casa della mia bisnonna appena era mancata ma è tutta la vita che scassa il cazzo in ogni maniera possibile&immaginabile, è arrivata in chiesa, si è precipitata da mia nonna e le ha detto “so che stai soffrendo, è normale, sarà così per sempre sai… ogni giorno sarà come oggi d’ora in poi…”
Ora qualcuno mi dica perché non avrei dovuto prendere un cero e infilarglielo nel naso.Secondo me pure il prete mi avrebbe dato ragione, eccheccazzo.

Poi codesta persona voleva venire a pranzo da noi; vi lascio immaginare la mia espressione, forse era più truce solo quella di mia mamma che la disprezza da trent’anni.
Ma Tu, miserabile esserino unicellulare dal cervello retrattile, a casa mia non ci entri neanche con un dito del piede, neanche con l’unghia dell’alluce, neanche se ti stacchi l’unghia e cerchi di lanciarla in cortile. Diciamo pure che se superi i trenta metri di distanza da casa mia mi sento in diritto di spararti come minimo una pallina di carta e saliva in fronte, come si faceva a scuola.

In tutto ciò la mia salute continua a sbarellare, ci sono giorni in cui sto bene e altri in cui sono in uno stato di morte apparente; la mia attività principale è dormire, con i farmaci che prendo la media di ore di sonno giornaliera è più o meno quindici.
Credo di star diventando una larva. Mangio e dormo, dormo e mangio. A volte rutto, così, per movimentarmi la giornata.

Un mio sciocco amico ha cercato di consolarmi dicendo che sono più una crisalide nel bozzo e che un giorno diventerò una farfalla, ma secondo me al massimo divento un’orrenda falena di quelle proprio stupide che vanno verso la luce e si bruciacchiano.
Ecco, diciamo che l’unica cosa che so è che se vedo una luce non mi ci devo avvicinare.

Sono in attesa di essere ricoverata per una settimana di esami specifici a Milano all’istituto pazzeschissimo Carlo Besta; a quanto pare l’intervento non sarà un “semplice” rimuovermi Anselmo dalla capoccia, ma anche sminuzzarmi e togliere una parte di cervello rimasta lesionata da tutto lo schifo accaduto nell’ultimo anno per liberarmi dalle crisi epilettiche.
Insomma, mi si prospetta un altro bel periodo allegro e spensierato.

In tutto ciò però da una settimana sono tornata a lavorare, principalmente perché sono una testa di cazzo e non so starmene ferma. E poi perché a ventotto anni avere seicento euro sul conto mi fa una tale pena che ho preso in considerazione l’idea di cominciare a vendere intimo usato per raggranellare due spicci, eccheccazzo.
Sono tornata in gioielleria da pochi giorni e già sono stata a tanto così dal commettere degli omicidi in negozio, perché non è possibile quanto la gente sia fastidiosa.
UNO MI HA CHIAMATA SCHIOCCANDO LE DITA, MA COME TI PERMETTI PER LA MISERIA
Un altro mi ha chiesto un bracciale di un’altra gioielleria.
Una donna voleva sapere se avevamo una collana come quella che lei ha comprato nel 2003.
Un tizio oggi ha lanciato lo zaino su una vetrina mentre aspettava di essere servito, la mia faccia era come quella del quadro di Munch, “L’urlo”.

Insomma ragazzi, va tutto alla stragrande.
Io e il Batterino teniamo botta però, con un po’ di alti e bassi e un po’ di problemi qua e là perché siamo due cretini.
Voi invece come state? Vi sono mancata almeno un cicinin? Un pochettino-ino?
Penso che i prossimi post saranno dei Film Brutt perché non ne faccio da una vita e mi manca sfogare la mia frustrazione su personaggi imbecilli, sento che è giunto il momento di tornare a scrivere “MA COSA STAI FACENDO CACCA DALL’ARIA ANTROPOMORFA?!” qua e là.
Se avete film brutt, ma proprio brutt, che vi hanno rubato delle ore di vita che rivorreste indietro datemi i titoli e ci penso io a fare giustizia per voi!

Hasta la pasta!

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Ciance sparse: aggiornamenti vari ed eventuali di una persona strampalata

Buonasera miei amati Spelacchiati, come state?

La vostra pelliccetta per l’inverno sta crescendo rigogliosa e intoccata dalle cerette? La mia sì, ormai sono a metà tra un essere umano ed un orso bruno. Il massimo che estirpo sono i baffetti, che se non lo facessi diventerebbero baffoni da texano. 

Ahhhh che periodino. 

Cominciamo dalle note dolenti, così ce le leviamo.

Dopo peripezie che nemmeno al Cirque du Soleil sono riuscita a fare risonanza magnetica e tac, per ora ho avuto i referti della prima e… Meh.

Oltre ad Anselmo, il mio cavernoma (che sarebbe un tumore benigno nel cervello, per chi si fosse sintonizzato ora su questo blog) sono comparse due “anomalie” satelliti ad Anselmo. Mi sa che si sentiva solo.

Queste anomalie a quanto pare irrorano Anselmo, il che rende l’intervento chirurgico assolutamente necessario e in tempi più rapidi di quanto si pensasse.

Sono come una bomba a orologeria, il mio cervellino microscopico potrebbe esplodere in qualsiasi momento.

Come mi fa sentire tutto ciò? 

‘Nammerda. Detto in maniera più elegante: malino.

Ho passato i primi due giorni dopo la scoperta di queste novità in uno stato di mutismo, non avevo voglia di parlare con nessuno. In alcuni momenti, quando non riesco ad impedirmelo, mi immagino come sarà la notte prima dell’intervento, come starà la mia famiglia, il Batterino, come si sentiranno tutti mentre io sarò sotto i ferri. 

Mi immagino come mi sentirò io mentre mi porteranno in sala operatoria pronti ad usare l’apriscatole sulla mia capoccia pelosa.

Mi immagino cosa potrebbe succedere a chi mi vuole bene se l’operazione dovesse andare estremamente male, o anche solo malino e invece di schiattare mi ritrovassi con dei deficit da gestire.

Insomma, non sto alla grande, ma nemmeno alla piccola.

Sto, e questo basta.

A lavoro intanto ho sviluppato una capacità incredibile: quella di dire frasi come “ma non si preoccupi signora, nessun disturbo, ci mancherebbe!” con tanto di sorriso a trentadue denti dopo che un cliente mi fa tirar fuori tutto il negozio e poi non compra un cazzo.

Credo sia un’abilità invidiabile, sto imparando a mentire in maniera straordinaria.

Ma no, ma ovvio che non saltano via le pietre da questo anello!” ma io che cazzo ne so?

Ma certo, il vetro è infrangibile, sti orologi li lanciano dagli arei in volo per fare i test d’urto e non si rompono” ma io che cazzo ne so pt.2.

guardi, io di questi bracciali ne ho presi dodici come regalo per tutte le mie amiche!” ma quanto non è vero, fanno cagare, devo venderteli perché se no i boss mi tagliano la gola ma non li regalerei nemmeno a Putin, che nella mia personale lista di persone che meritano regali brutti è secondo solo a mia zia.

Però a quanto pare non faccio proprio schifo a vendere, che è l’unico motivo per cui non mi hanno ancora licenziata visto che non so fare NIENTE di tutto il resto.

Caricare merce? Cosa vuol dire?

Preparare una spedizione? Ma che vuol dire? Punitiva? Chi dobbiamo far fuori?

Mandare in riparazione qualcosa? Ma perché chiedi a me?

Ritirare oro usato? Mah, io lo ritirerei nel cassetto del comodino signora, non è quello che intende lei?

Insomma, faccio pena sotto ogni altro punto di vista, però essendo io un esserino subdolo e malvagio ho comprato l’affetto delle mie colleghe portando caffè e cannoncini ogni giorno (spendendo tutto lo stipendio così) e ora  sembra quasi che mi vogliano bene. Non so come sia possibile. Forse sono più pazze di me.

Col Batterino ora va tutto alla grande, ma abbiamo avuto due litigate furibonde nel giro di dieci giorni. Ma due litigate veramente tremende, mai successo in due anni di litigare così. A un certo punto lui ha preso ed è uscito di casa sbattendo la porta… Ho sempre pensato di essere insopportabile ma non pensavo fino a questo punto.

Queste due sfuriate atomiche però sembrano averci fatto stranamente bene, abbiamo parlato tantissimo, ci siamo confrontati su diversi punti che traballavano e ora siamo in pace e più affiatati di prima, cosa che non ritenevo possibile.

E voi, miei cari, come state? Cosa sta succedendo nelle vostre vitine? Narratemi, sfogatevi, raccontate quello che vi va!

Hasta la pasta

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Ciance sparse: elenchi di cose fastidiose

IT’S OBVIOOOOOOOOOOUSSSSSS
TOOOONIGHT IS GOOONNA BEEE THE LONLIEEEEESSSSSTTTTTT

… Beh? Non fate finta di non ascoltare quella canzone tutto il giorno tutti i giorni da quando è uscita, che tanto non vi credo.

Come state, Spelacchiati miei?

Io ho preso una decisione.
Qui lo dico e qui lo ribadisco.
Parto.
Vado via.
Destinazione: Giove.
Anche Nettuno può andar bene, anche perché Nettuno mi può giudicare.

Nelle vene al momento sento scorrere solo nervosismo e isteria, i miei globuli rossi sono in fermento.
Ne ho per tutti.
Il prossimo che anche solo mi guarda di traverso verrà decapitato alla velocità della luce, Batterino compreso, che al momento mi comprende molto poco.
Giustmente perché sono pazza, non giustamente perché gradirei dell’empatia.

Seguirà un elenco di cose che al momento mi stanno facendo girare gli zebedei come le fruste del frullatore elettrico:

  • Entro fine mese devo fare l’ennesima risonanza magnetica, l’ultima prima di decidere come intervenire. Oggi mi chiamano. “Buongiorno, signorina Spelacchiata? Bene, ecco, volevo dirle che la macchina delle risonanze è rotta quindi se ne parla nel 2023… se ha urgenza può rivolgersi ad altri centri della regione.”
  • Dopo una lunga sequela di bestemmie una più colorita dell’altra ho cominciato a chiamare a destra e a manca e a quanto pare è tutto pieno ovunque.
    Nel caso ve lo stiate chiedendo, fare una risonanza magnetica privatamente costa seicento euro.
  • I clienti a lavoro stanno per farmi uscire di testa: una signora mi ha portato una collana così tanto aggrovigliata che sembrava una palla unica, me l’ha sbattuta sul bancone pretendendo che gliela sbrogliassi.
    Signora.
    Signora mia.
    Non mi metto a sbrogliare le mie di collane, secondo lei mi metto a perdere sedici ore con la sua? Ma poi le pare un servizio che eroghiamo? IN POCHE PAROLE, SIGNORA, VUOLE ESSERE PICCHIATA? BASTA DIRLO.
  • Altro giro altro cliente, compra una targhetta e mi chiede di fare un’incisione.
    Gli dico il prezzo dell’incisione.
    Fa un sorrisetto di superiorità e risponde “non te l’ho chiesto perché per me non sono un problema i soldi”.
    …Guardi, non so come dirglielo e non so se mi sente visto che è si è arrapicato su un piedistallo di merda, però nove euro e novanta sono raramente un problema per chiunque, specialmente per chi entra in gioielleria.
    QUINDI VADA A FARE IL GRADASSO DA UN’ALTRA PARTE, CHE SE NO GLIELA FACCIO PAGARE SEIMILA EURO QUESTA INCISIONE DEL CAZZO E POI VOGLIO VEDERE SE E’ UN PROBLEMA O NO
  • Ma voi vendete cornici in argento?”
  • Signorina, mi scusi… ma c’è un bagno in questo centro commerciale?”
    CERTO CHE C’E’ E POTEVA CHIEDERMELO ANCHE SENZA FAR SCATTARE IL CONTA PERSONE, PORCA LA MISERIA. Gli ho dato le indicazioni sbagliate per vendetta.
  • Un signore paga in contanti e sentendosi generoso come Madre Teresa mi fa “Non ti preoccupare per il resto, tienilo pure, prenditi un caffè.
    Grazie, con questi cinque centesimi -letteralmente- mi comprerò sicuramente almeno un granello di zucchero di canna. 
  • Il Batterino ed io non siamo esattamente allineati in questo periodo, il che si può riassumere con lui che si innervosisce e io piango, io che mi innervosisco e piango, lui che mi consola mentre piango e io che piango mentre piango.
  • La mia psicologa rimane sempre più sconvolta di seduta in seduta e credo che tra un po’ mi pagherà per smettere di andare da lei. Più che comprensibile.
  • A lavoro la ex capa ha minacciato di infilarmi in un cestino dell’immondizia.
    Se solo sapesse dove -nella mia testa- le ho infilato ben di peggio di quel cestino…
  • Un signore a lavoro ci ha tenuto a dirmi che secondo lui vendiamo bigiotteria e che le collane che ha visto a Dubai noi ce le sognamo.
    Gli stavo per consigliare un’altra meta da visitare, molto diversa da Dubai, ma mi ha interrotta una collega.
  • Il mio cane sta diventando anziano e comincia ad avere peletti bianchi sul muso. Inutile dire che piango ogni volta che la guardo.
  • Il criceto che ho preso un mese fa è letteralmente matto in culo e non fa che azzannarmi, l’altro giorno l’ho lasciato fare per capire fino a che punto si sarebbe spinto e ho capito che stava cercando di staccarmi un pezzetto di dito. Letteralmente. Mi è uscito tanto di quel sangue che non pensavo fosse possibile.
  • Nella mia città è crollato un pezzo di ponte e ora abbiamo più o meno una sola strada percorribile perché le altre sono tutte con dei lavori in corso.
    Lavori che sono in corso da circa sei anni.


A questo elenco sentitevi liberi di aggiungere tutto quello che in questo momento vi sta dannando l’anima, rendiamo questo post un raduno di fastidi e ansie che almeno mi sento meno sola nell’affrontare questa lenta discesa nella pazzia.

Hasta la pasta e soprattutto hasta i ravioli alla zucca e le caldarroste che sono l’unica gioia di questo periodo.

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Ciance sparse: insetti e tagliuzzamenti

Ma buonasera miei indomiti Spelacchiati, come state? Vi state guardando “House of the Dragon” e siete innamorati persi di Daemon, proprio come me? Mi auguro di sì, se invece avete altri manzi da consigliarmi fate pure un elenco che qua ho bisogno di distrarmi.

Ora vi narrerò del mio pomeriggio molto traumatico.

Ero sul balcone a studiarmi i meccanismi degli orologi, perché non so una cippa e non avete idea dei clienti rompi balls che arrivano in negozio ogni volta…
“Ma questo con che orologio è sincronizzato?” … Non lo so signora, con che cazzo di orologio dev’essere sincronizzato? Col Big Ben? Sa che può regolarlo lei, sì?
“Ma che movimento ha?”

“Ha presente ‘movimento lento’ di Vasco Rossi? Ecco, lo ha scritto pensando a questo orologio”.
MA CHE COSA VUOI SAPERE? COSA? LE VEDI LE LANCETTE CHE SI MUOVONO IN SENSO ORARIO? ECCO, QUELLO E’ IL MOVIMENTO.

Beh, inutile dirvi che no, non è proprio così che stanno le cose, ma cosa ne so io dannazione.

Comunque, dicevo, me ne stavo lì a cercare di capirci qualcosa quando a un certo punto STONK! Una cimice si schianta a velocità folle contro lo schermo del mio pc e io
per poco non mi ribalto dalla sedia.

Io e gli insetti non andiamo esattamente d’accordo, diciamo pure che mi fanno rivoltare lo stomachino e se posso me la squaglio il più velocemente possibile lasciando all’eventuale mostriciattolo tutti i miei averi. 

Comunque raccimolo tutto il coraggio possibile e lancio via la cimice con un foglio, mi rimetto lì a leggere come minchia è stato creato il primo orologio Maserati, quando sento un rumore di eliche e penso “ehllamadò, dov’è ‘sto elicottero? Che ci fa vicino a casa mia?”
MA ALTRO CHE ELICOTTERO ED ELICOTTERO

ERA UN INSETTO

ANZI, ALTRO CHE INSETTO

ERA UN MOSTRO, NON SO COME ALTRO DEFINIRLO

DI DIMENSIONI ESAGERATE, AVEVA UN REATTORE SOTTO AL CULINO PELOSO, SFRECCIAVA CHE NEMMENO UN CACCIA BOMBARDIERE, VE LO GIUROOOOO! RATATATATAAAAA COME CANTAVA GIANNI MORANDI

E OVVIAMENTE DOVE HA DECISO DI PLANARE QUEL COSO ORRIPILANTE? SUL TAVOLO ACCANTO AL MIO PC!

E lì niente, regà, ho abbandonato tutti i miei averi e sono corsa in casa così velocemente che per poco non mi spiaccicavo contro al vetro della porta-finestra, dunque ho fatto l’unica cosa che qualunque essere umano nella mia situazione avrebbe fatto: ho chiamato mia mamma.

E lei, con il coraggio indomito che solo una madre che deve difendere la prole riesce a tirare fuori, ha preso una scopa e ha mandato via quell’essere mutante che io ancora mi chiedo cosa stracazzo fosse. Da quale laboratorio è uscito? Ma è fuggito dall’isola di Jurassik Park? Ma scherziamo? Quello non era un insetto, era un drago di Daenerys Targaryen, eccheccazzo.
Secondo me non aveva un pungiglione, quello quando vuole punzecchiare qualcuno sguaina la spada e lo sfida a duello. Sciabola tutto, tipo Sandokhan.
Ovviamente ho raccattato le mie quattro cose e sono andata a chiudermi in camera mia, penso di non voler uscire di casa mai più dopo aver visto che genere di esseri popolano questa terra.

Intanto sono bombardata su duemila fronti con consigli e pareri che mi stanno solo facendo sprofondare nell’ansia.
“Ma dov’è che ti fai operare? Qui?? Nooo ma io ho sentito che qua per aprire le persone usano l’apriscatole!”
“Nooo a Milano? Ma lì un mio amico è andato per un’ernia ed è uscito senza la trachea!”
“A Londra?! Ma sei pazza?! Lì ti danno una botta in testa, un calcio nello stomaco e se poi ancora non sei schiattata ti affettano con l’affettatrice dei prosciutti!”
E qua mi infilano nel tritarifiuti, là mi asportano le dita dei piedi, lì mi spatasciano, laggiù mi friggono nell’olio delle patatine del McDonald…
Oooohhh ma che cazzoooooo allora ditemi voi dove andare, che se no ho io in mente  un posticino in cui mandare tutti quanti.
A breve fonderò una rivista: Ansiella Duemila.

Sto considerando l’idea di farmi pungere dall’insetto mostruoso, almeno la facciamo finita in maniera frizzantina.
E voi come state, miei cari? Siete anche voi invasi dalle cimici come me che ormai me le trovo pure nei cassetti? Settembre vi sta provando mentalmente e fisicamente o siete forti come delle rocce e carichi come delle mine?
Narratemi, suvvia, che vi voglio bene.
Hasta la Pastaaaa!