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Gente che sclera: Sara L’AVVELENATA

No ragazzi oggi entro a gamba tesa inviperita come la matrigna di Cenerentola quando vede Cenerella al ballo, come Salvini che assiste a uno sbarco, come Marissa Cooper quando scopre che sua madre è andata a letto col suo ex.
Partiamo dal fatto che questa quarantena ha chiaramente dato di testa alla gente che già di solito non brilla per acume, in più io tra vicini completamente pazzi e social assediati da persone che non capiscono una minchia mi sono caricata come un Voltorb ed era solo questione di tempo prima che io esplodessi definitivamente.
Oggi.
Tabaccaio.
Ovviamente lui senza guanti né mascherina viene a dare un biscotto al mio cane -e già lì mi stavo alterando- mentre mi da le mie cazzo di sigarette attacca col pippone complottista; io ho chiamato a raccolta tutta la mia pazienza, tutta la mia civiltà e sono stata ad ascoltare in silenzio. Una donna sull’orlo dell’abisso.
A me tutta questa situazione puzza. Se posso dire la mia, è tutta una trovata politica della Cina, dell’America e della Russia ai danni dell’Italia. Non a caso siamo stati il primo paese dopo quello dei musi gialli a prenderci questo virus, sempre che esista davvero.
“Ma scusi, perché mai avrebbero dovuto ordire un piano così malvagio, degno del peggior cattivo Disney? Neanche Jafar arriverebbe a tanto… “
“Per far crollare la nostra economia, ovviamente! Stavamo diventando scomodi per qualcuno, e ora che noi entriamo in crisi loro possono comprare i nostri porti e aereoporti.”
Ragazzi, questa roba è andata avanti mezz’ora e non so che faccia io avessi durante questa conversazione delirante che ha toccato vette altissime quando ha tirato in ballo il 5G.

Questo dialogo mi ha fatto riflettere lungamente, e sono giunta alla conclusione di essere io a non aver capito un cazzo per tutto questo tempo. Ero come uno degli uomini del Mito della Caverna, ora finalmente vedo la verità.
E’ che non mi ero accorta del viaggio del tempo.
Non mi ero resa conto che fossimo nel 1800 e che le grandi potenze mondiali sono quelle che hanno gli sbocchi sul mare, non mi ero accorta fossimo tornati al momento delle città marinare (per scrivere sta stronzata mi sono dovuta fondere il cervello a ricordarmele tutte e quattro, Amalfi infame, neanche a scuola mi ricordavo di te).
MADONNA MIAAAA MA COME FACCIO IO A VIVERE IN QUESTO MONDO SENZA PASSARE IL TEMPO LIBERO A PRENDERE A TESTATE UNO SPIGOLO DEL TAVOLO?
MA CHI MINCHIA CALCOLA L’ITALIA, MA SIAMO SCOMODI A CHI, MA PER QUALE MOTIVO!? SIAMO TROPPO BELLI E ABBIAMO TROPPO SOLE E CIBO BBBBUONO? MA COSA SE NE FANNO DEI NOSTRI PORTI, NON FUNZIONA PIU’ COSì, PUOI COMMERCIARE ANCHE DA UN ISOLATO PEZZO DI TERRENO NEL KIRGHIZISTAN, COSA DICIIIII!?
MA IL 5G COSA, COSAAAA COSA FA, COSA TI TURBA, TU CHE AL MASSIMO GIOCHI A CANDY CRUSH MENTRE DOVRESTI LAVORARE COSA NE SAI DI INTERNET! COSA STAI A SINDACARE CON LE TUE OPINIONI NON RICHIESTEEEE COSA VUOIIIII PERCHE IO DEVO ARRABBIARMI ANCHE QUANDO VADO A COMPRARMI LE SIGARETTE, PORCA DI QUELLA VACCA?!

Scusate.
Mi inietto del valium.
Okay, ora mi sento meglio.
Dato che dai meravigliosi commenti che mi avete lasciato ho visto che siete tutti inviperiti quanto me ragazzi ora cavalco l’onda e proseguo con il mio flusso di disprezzo verso il genere umano, così mi libero di un po’ di veleno dalle mie zanne.

In questa incredibile quarantena ho scoperto molte altre categorie di persone detestabili, persone che vorrei acchiappare per la collottola e far esplodere loro il cranio come fa La Montagna con quel povero pirla di Oberyn ne Il Trono di Spade.

Sto parlando DELLE GUARDIE, gli sceriffi di quartiere, i mentecatti insomma.
Madonna mia, ragazzi.
Questi simpaticissimi impiccioni sono quelli che passano la giornata sul balcone pronti a rompere er cazzo a chiunque osi mettere il naso fuori di casa, pronti a chiamare gli sbirri perché hanno fatto della sorveglianza e della denunzia il loro motivo di vita; ‘ste vedette lombarde (ma anche piemontesi, pugliesi, sarde, sono spuntati ovunque come le muffe) sono quegli esseri senza una spina dorsale che hanno passato gli ultimi quarantacinque giorni a rompere il cazzo a tutti. Tutti.
Uno porta fuori il cane e quello spunta da un cespuglio “Guardi che questi sono duecento e un metro! POLIZIA!”, tu vai a buttare la spazzatura e ti ritrovi con la torcia puntata in faccia “Chi sei, cosa fai, dove vai, quanti siete? Un fiorino!”.
Sono quelli che indagano sul perché uno sia fuori casa facendo interrogatori che nemmeno a Guantanamo col water boarding.

Abbiamo poi assistito a cose al limite dell’assurdo, cose a cui io ancora non riesco a credere.
Gente che nasconde la fidanzata nel bagagliaio dell’auto per andare a farsi la scampagnata insieme (MA SIETE NORMALI?), gente che prende e va alla casa al mare (siete mentecatti eh, ma c’è un posto letto per me?), gente se ne sbatte il cazzo -piccolo e raggrinzito- di tutto tanto che mia zia si è ritrovata in ascensore con un malato di Covid accertato che, stufo di stare chiuso in casa perchè ha sintomi non gravi, si faceva le passeggiate per la palazzina, gente che ieri si è messa a ballare per la strada quando da festeggiare non c’è veramente un cazzo…
Ma andatevene tutti affanculooooooooo! Perché i panda si estinguono e voi no!?

E poi parliamo di queste minchia di autocertificazioni che per certe cose erano cristalline e per altre cose non si capiva un cazzo e tu stavi lì a stamparne duecento per poi doverne stampare la versione aggiornata mezz’ora dopo, con la stampante che è arrivata ad odiarti e ora appena ti avvicini si spegne e va in cortocircuito… La mia è traumatizzata, non si riprenderà mai più!
Forze dell’ordine dispiegate ad cazzum che ti fissavano in cagnesco qualunque sacrosanta cosa tu stessi facendo, simpatici come il sale nel caffè, che se chiedevi una delucidazione ancora un po’ e ti facevano inginocchiare e ti sparavano in testa…
No ma tutto bene. Tutto a posto. Siamo tutti pronti a tornare alla normalità.

Ragazzi, direi che per oggi mi sono sfogata abbastanza, che ne dite? Chiedo venia se beccarvi questo post polemico vi ha annoiati, io mi sento meglio ora che ho esternato un po’ di odio.
Voi chi avete odiato di più in questa fase uno di quarantena? Qual è la teoria complottistica più assurda che abbiate sentito? Siete anche voi convinti che il 5G sarà la rovina del genere umano e che le radiazioni ci trasformeranno tutti in popcorn umani?

Ora torno a guardarmi le live del Cerbero Podcast, che ormai è la mia unica fonte di intrattenimento. Mi sparo duemila ore di podcast al giorno.
Alla prossima, miei cari Spelacchiati!


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Tag: 25 domande sui libri!

Ma buongiorno miei cari (o economici, devo ancora capirlo) Spelacchiati, come va? Come state? Sentite odore di libertà vigilata? Avvertite la Fase 2 nell’aere? Sentite anche voi quel senso di “non cambierà un cazzo ma con un nome diverso“? Anche voi vi domandate tra quanto si tornerà alla fase 1 perché nessuno sarà in grado di mettere in atto le regole di igienizzazione e distanziamento?
Ma magari mi sbaglio ragazzi, magari sono solo una bisbetica malpensante (quelle poche volte che penso penso pure male, che disgraziata che sono).
Vorrei prima di tutto ringraziarvi dal più profondo del mio cuoricino nero e duro come la pietra perché i vostri commenti sotto l’ultimo post oltre a farmi morire dal ridere mi hanno rincuorata molto: non sono l’unica che punta all’estinzione dell’umanità! Grandi. Vi amo.

Oggi vi beccate un tag libresco grazie a Il Blog di Tony che mi ha very gentilmente taggata e che ringrazio assai!

tag sui libri

Regole:

1- Nomina almeno 5 blog a cui fare le domande. 

2- Cita sempre chi ha creato il Book Tag: Racconti dal passato. 

3- Nomina e ringrazia il logo che ti ha nominato

4- Usa come immagine quella sopra

E ora vi sorbite le mie risposte!

  1. Come scegli i libri da leggere?
    Come per le bacchette, non è il lettore a scegliere il libro, è il libro a scegliere il lettore… O almeno a me spesso sembra sia proprio così, quando me ne sto davanti alla libreria per decidere cosa leggere ripenso alle trame e seguo l’ispirazione che mi coglie sul momento.

2. Dove compri i libri: in libreria o on-line?
Io i libri li compro ovunque, onestamente. Libreria, online, bar delle stazioni, bancarelle, negozi dell’usato con la sezione libri, eventi libreschi, potessi comprarli anche dal panettiere e al bar lo farei (e poi finirei effettivamente sotto ad un ponte).

3. Aspetti di finire la lettura di un libro prima di acquistarne un altro oppure hai una scorta?
*Ride istericamente con un tic all’occhio*
Ragazzi, io sono come uno scoiattolo con le ghiande, accumulo libri nella mia tana come fanno questi roditori con le ghiande.
Non so se mi basterà una vita a leggere tutti quelli che ho accumulato e che continuerò comunque imperterrita ad accumulare.

4. Di solito quando leggi?
Non ho un vero momento da lettura ultimamente, se il libro mi prende molto la domanda giusta è “quando non leggi?”. In genere primo pomeriggio e tarda serata sono appuntamenti fissi coi libri, poi con la mia simpatica insonnia a volte sto su tutta la notte.

5. Ti fai influenzare dal numero delle pagine quando compri un libro?
Assolutamente sì, quando si tratta di libri le dimensioni contano.
Mi piace leggere romanzi molto lunghi così mi ci posso immergere come se fosse una Jacuzzi, e parlando di pecunia mi sembra più sensato spendere grano per un libro di ottocento pagine che per uno di duecento.
Sara dePaperoni, piacere.

6. Genere preferito?
Forse classici, ma leggo tutto ciò che non siano romanzi rosa e young adult.

7. Hai un autore preferito?
No ma i primi autori che amo che mi vengono in mente sono Paul Auster, J.R.R.R.R.R.R.R.R Tolkien e Donna Tartt.

8. Quando è iniziata la tua passione per la lettura?
Mmh.
Non lo so. Non riesco a pensare a un momento della mia vita in cui non ci fossero libri o fumetti con me, grazie ai miei genitori. Partendo da quei libretti quadrati delle fiabe, passando per Topolino e Geronimo Stilton, sbarcando su Harry Potter e poi prendendo il volo con tutto il resto.

9. Presti libri?
Lasciamo perdere, va.
STO ANCORA ASPETTANDO CHE ME NE TORNINO DUE, MIEI VISCIDI AMICI

10. Leggi un libro alla volta oppure riesci a leggerne diversi insieme?
Sono una mente troppo semplice (leggasi: stupida) per leggerne più contemporaneamente a meno che non siano generi completamente diversi (tipo una biografia e un romanzo, o non fiction in generale e fiction).

11. I tuoi amici/familiari leggono?
Mia mamma leggeva molto, e anche mio nonno. Nessun altro però, quindi non capiscono la mia passione ma la assecondano. Come si fa con i pazzi.

12. Quanto ci metti mediamente a leggere un libro?
Non ho una media, dipende da duemila fattori, tipo il mio umore e quanto mi prende il libro. Posso metterci mezza giornata come due mesi.

13. Quando vedi una persona che legge, ad esempio sui mezzi pubblici, ti metti immediatamente a sbirciare il titolo del suo libro?
Assolutamente sì, e se approvo elargisco sorrisi e magari pure qualche commento sul libro, altrimenti mi limito a scuotere mestamente la testa.
Nel periodo di “50 sfumature di grigio” o “After” avevo sviluppato tantissimo i muscoli del collo, ero diventata un toro.

14. Se tutti i libri del mondo dovessero essere distrutti e potessi salvare uno soltanto quale sarebbe?
Non so se potete capire il panico in cui mi gettano domande come questa.
Io dico la saga di Harry Potter sia perché ha un valore affettivo ENORME sia perché c’è di tutto in quella saga e mi sembra di poterla rileggere all’infinito.

15. Perchè ti piace leggere?
Perché sono un’asociale, misantropa, perennemente infastidita dal mondo che mi circonda e dalla gente ordunque mi rifugio nel mondo dei libri.

16. Leggi libri in prestito (dagli amici o dalla biblioteca) o solo libri che possiedi?
Biblioteca compagna di una vita. Con i libri di amici vivo con il terrore di rovinarli (non che gli altri si pongano questo problema con i miei, di libri. Grrr.) ma è sempre un dramma riportare indietro quelli che mi sono piaciuti.

17. Qual è il libro che non sei mai riuscito a finire?
I Pilastri della Terra.
Ragazzi… che due maroni.
Prima o poi lo finirò ma cazzo tre volte l’ho iniziato e tre volte l’ho mollato prima di pagina duecento con le balle cadute al pavimento.

18. Hai mai comprato un libro solo perché aveva un bella copertina, e cosa ti attrae in una copertina di un libro?
Quando ero una ragazzetta che leggeva young adult sì, le copertine più cupe mi attiravano come una lampadina attira le falene, ora che devo gestire le mie finanze in maniera oculata e oculistica non posso permettermi di comprare strunzate.

19. C’è una casa editrice che ami particolarmente e perché?
Mmh. Vorrei leggere tutto il catalogo Adelphi, quindi direi quella.

20. Porti i libri dappertutto (ad esempio in spiaggia o sui mezzi pubblici) o li tieni al sicuro dentro casa?
Purtroppo li porto ovunque per poi pentirmene quando in qualche modo finisco col rovinarli, mannaggia a me.

21. Qual è il libro che ti hanno regalato e che hai gradito maggiormente?
L’edizione della Mondadori diviso in tre libri de I Miserabili, forse. Ma anche Shantaram da mia sorella e Cara Zelda, Carissimo Scott

22. Come scegli un libro da regalare?
Adoro regalare libri ma è molto difficile; se io e il festeggiato abbiamo gusti simili gli regalo qualcosa che a me è piaciuto tanto (“Dio di illusioni” di Donna Tartt l’ho regalato più volte, sempre molto apprezzato) se no cercando di seguire le sue passioni.

23. La tua libreria è ordinata secondo un criterio, o tieni i libri in ordine sparso?
Come ogni cosa nella mia vita è lasciata completamente allo sbando.

24. Quando leggi un libro che ha delle note, le leggi o le salti?
Dipende. Da che dipende? Da che punto guardi il mondo tutto dipendeeee
Scusate, volevo dire che dipende da un po’ di fattori: quanto sono lunghe le note? Quanto sono importanti ai fini della lettura? Ho voglia in questo momento di stoppare l’azione nel libro?

25. Leggi eventuali introduzioni, prefazioni o postfazioni del libro o le salti?
In genere le leggo a meno che non siano pipponi autoreferenziali dell’autore delle prefazioni/postfazioni.

Voilà, madames et monsieurs, spero di non avervi annoiata e che queste domande! Invece di taggare cinque blog io taggo chiunque abbia voglia di farlo, sia qui sotto nei commenti che sul vostro blog, in caso ovviamente linkatemi il vostro post che sono curiosa delle vostre risposte!
Alla prossima, Spelacchiati!

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Gente che sclera: Anziani ai tempi del Covid19


*Esce dal sepolcro come qualcuno di molto più famoso e barbuto fece anni or sono*
Dopo giorni di isolamento impostomi dal mio umore veramente basso sto tornando lentamente ad avere ritmi e sembianze quasi umane.
Voi come state?
Come ve la passate?
Siete ansiosi di ricongiungervi ai vostri congiunti, ai vostri congiuntivi e alla vostra congiuntivite?
A me che sono sola come Drogon alla fine del Trono di spade non cambia niente, rimango nella mia fortezza della solitudine ad allenarmi

Non so voi ma io sto raggiungendo un livello di intolleranza alla gente molto preoccupante. In una scala da uno a Jack Lo Squartatore io sono a livello Jack Torrance, datemi un’accetta e accetterò il mondo.

The Shining GIF - TheShining Axe JackNicholson - Discover & Share GIFs

Posso fare un calmo e pacato sfogo dei miei, prima che io esploda in milioni e milioni di particelle furenti?

Oggi vorrei rivolgermi ai triceratopi che ancora popolano la nostra terra, a quegli esseri apparentemente millenari che ben lungi dal lasciare il nostro mondo continuano a trovare modi sempre nuovi per sfracellarci le parti intime a noi tanto care; parlo, ovviamente, DEI VECCHI.
Madò.
Ragazzi qua vado a ruota libera, non me ne vogliate. Ho ancora tutti e quattro i nonni ma mi rendo conto che per chi non è un loro familiare siano una piaga, ci vuole oggettività nelle cose.
ALLORA.

Questi anziani figuri escono senza mascherina, senza guanti, senza cervello, vanno al supermercato circa sedici volte al giorno e se ne sbattono le chiappe -ormai tristemente flosce e cadenti- della distanza di un metro e dei segni per terra per far capire ai clienti dove minchia devono stare. Loro, umanoidi più di là che di qua, tossicchiano, sputacchiano, prendono le mele e ogni frutto per esaminarlo da ogni angolazione alla ricerca di non so quale segno divino. Io scriverei “SEI UN PIRLA” su ogni singola banana, pera, arancia, giusto per ricordargli la loro natura, lavorassi in un market.

L’altro giorno ero al supermercato a fare i miei centocinquanta euro di spesa (cerchiamo di andare una volta ogni dieci giorni/due settimane) e sto vecchio infame arriva in cassa dopo di me E APPOGGIA IL SUO CAPPELLO SUL RULLO DELLA CASSA.
Io e la cassiera eravamo così: O_O
Quando gli ha fatto notare il suo depensaggio lui ha risposto tutto tronfio “l’ho sempre fatto, cosa cambia adesso?” CAMBIA CHE SE NON LO LEVI IMMEDIATAMENTE IO TI PRENDO, TI DISSEZIONO E VENDO I TUOI ORGANI ORMAI RINSECCHITI, OKAY?
TI DO TRE SECONDI DOPODICHE DOVRANNO VENIRE A CERCARE I TUOI PER NIENTE AMABILI RESTI AL MERCATO NERO DI COLORE.
SEI UN PEAKY BLINDER? SEI THOMAS SHELBY? EH? NON VEDO LE OCCHIAIE CHE TI SCAVANO LE ORBITE NE’ LE LAMETTE SULLA VISIERA QUINDI TORNA NEL TUO GUSCIO, VECCHIA TESTUGGINE.
Poi c’era una vecchia infingarda che invece di starsene dietro a quella straminchia di linea gialla al reparto macelleria continuava ad avvicinare il suo becco da rapace al bancone e puntava col dito contro al vetro mentre il povero addetto non sapeva più come dirle di starsene indietro. Madò, io uscirei di testa dopo quattro secondi, non potrei MAI avere contatto col pubblico in questo momento storico.

Ragazzi, io ve lo dico: GIURO CHE SE MI PRENDO IL CORONAVIRUS VADO A CERCARLI TUTTI, T U T T I.

Okay, mi sento meglio.
Ho appena finito di guadare E.T L’Extraterrestre e ho pianto ogni mia lacrima, ora penso andrò nei boschi a cercare cuccioli di alieni abbandonati.
Voi che fate? Cosa mi raccontate? Sbizzarritevi con i vostri sfoghi sulla gente fastidiosissima in tempo di quarantena, io sento che potrei andare avanti per ore ed ore.
Grazie mille per tutti i commenti all’ultimo post. Vi voglio bene.
Alla prossima!

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Depressione&Dintorni: dannato o benedetto tempo per riflettere

Buondì miei cari Spelacchiati, come state?
Dopo tanti post cretini oggi vorrei farne uno un pochito più serio, spero non me ne vogliate a male.

Temevo che avere così tanto tempo da passare con me stessa senza grandi distrazioni potesse portarmi ad un picco di depressione notevole, invece mi sto scoprendo molto più rilassata lontana dalla vita “normale”. Allo stesso tempo però mi sto rendendo conto di tante cose, e che tante cose ho sempre cercato di nasconderle, incapace di esprimerle.

E’ quindi il momento di fare un bagno di onestà.

Ho preso un’agenda e sto scrivemdo.
Scrivo tutto quello che non sono ancora mai riuscita a dire alla mia psicologa, cose di cui mi vergogno enormemente, cose che mi hanno fatta soffrire, cose che cerco costantemente di ricacciare indietro in qualche anfratto buio del mio cervello sperando che si dissolvano e spariscano per sempre. Queste cose però sono come la muffa, ovvero fanno schifo e prolificano se non le tratti; sono come delle blatte che scorrazzano qua e là, e io mi sono sempre limitata a sperare che se ne stessero rintanate sotto un mobile,che non facessero rumore e non si facessero vedere.
Ma sono sempre lì e sono sempre più grandi, si autoalimentano, si trasformano, si distorcono nella mia mente diventano pensieri torbidi e quasi ossessivi, come se cercassero in tutti i modi di venire fuori, di essere liberati e ascoltati, anche se liberarli ed ascoltarli mi terrorizza.

Sto parlando di ricordi di molto tempo fa, cose che sono rimaste immagazzinate da qualche parte del mio cervello che ha rielaborato il tutto e continua a farlo in maniera a volte palese a volte subdola. Ah, che pazienza con questo cervelletto che mi ritrovo.

Tutte le cose che sto scrivendo mi fanno sentire a disagio. Mi sento fondamentalmente stupida, in imbarazzo, e non so se avrò mai davvero il coraggio di far leggere alla mia Psycho le parole che sto scrivendo in questi giorni; sono cose che non ho mai detto a nessuno, parole che non ho mai e poi mai pronunciato ad alta voce.

Perché vi dico tutte queste cose strambe e probabilmente noiose? Perché sono pazza e perché spero che possiate trarre qualcosa da questo post e che possiate cercare di fare un po’ della più sincera autoanalisi delle vostre ombre, di quelle cose che vorreste nascondere sotto la sabbia e poi prendere quella zolla di sabbia e spedirla su Marte e poi far esplodere il pianeta.
So quanto sia difficile ma mi sto rendendo conto che a volte fare quello che ci spaventa è di aiuto.

Insomma ragazzi, scusate per questo post un po’ strano, un po’ inutile, un po’ fumoso, ma avevo io in primis bisogno di scrivere queste cose e di condividerle con voi, che ormai siete i miei confidenti di fiducia. Poveri voi!

Spero che i miei Spelacchiati se la stiano passando bene, fatemi sapere come butta da voi e se questa quarantena vi sta facendo riflettere o accorgere di cose che prima non avevate il tempo di notare.
Hasta la vista, a presto con nuovi post più leggeri di questo!

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Un giro spelacchiato


Ragazzi ho fatto un sogno che sento il bisogno di raccontarvi.
Ho sognato di uscire tranquilla e felice come una Pasqua (per restare in tema) e ad un tratto incontravo persone, amici, e mi paralizzavo dalla paura come un leprotto di fronte ai fari dell’auto pensando: “Parbleau, ma io non mi sono fatta i baffi e paro il sergente Garcia di Zorro!” quindi correvo disperatamente in farmacia a comprarmi una mascherina non per virus vari ma soltanto per coprire il vello cresciutomi indisturbato.
Ma io dico, nemmeno nei sogni posso essere anche solo lontanamente intelligente?

To Get Married - Zorro

Oggi vorrei fare qualcosa di diverso, ovvero farvi dare un’occhiata a qualcosina della mia vita tramite foto. Non so perché, più vado avanti con questo blog più mi sto affezionando a voi lettori e mi fa piacere condividere qualcosina in più, quindi lo farò anche tramite qualche fotina.

Mia sorella vive in Svizzera con il suo fidanzato e questa è la prima Pasqua che passiamo separate, dunque le ho lanciato una sfida: decorare un uovo nel modo più bellino possibile.
Questo è il mio: base di biscotto, crema pasticcera con granella di biscotti, cacao spolverizzato, panna e fragole. Mi sono divertita un sacco e non è stato poi così complicato anche se la panna si è ribellata al mio volere all’inizio.

Ora passiamo al mio unico vero amore: l’alcol.
Ma che cazzo me ne frega degli uomini, delle donne, degli esseri umani in generale se posso avere questo. Vino rosso, birra o un gin tonic e io sono a posto.

Questa qua sotto invece è la sola, unica e inimitabile Pina, il mio cane. Otto anni di stupidità, esatto. E’ il cane più strano che io abbia mai visto:
Lei non fa le feste quando torni a casa, a malapena apre gli occhi. Lei non vuole andare a spasso, se le metti pettorina e guinzaglio sbuffa come a dire “ma dobbiamo proprio?”. Se sei tu ad andarle vicino per coccolarla lei si scansa, ma se osi accarezzare un altro essere vivente in sua presenza si offende mortalmente, dimostrandolo voltandoti le spalle e ignorandoti finché non sbollisce (o le offri un biscotto).
Insomma, è pazza.
Ma come si suol dire, tale cane…

Infine vi lascio me che leggo in questa ero con quel pirla del mio BFF che mi aveva portata in questo parco con vista pazzesca.

Per oggi è tutto, questo articolo è un po’ per capire se possa piacervi o non ve ne può fregare di meno di post di questo tipo, fatemi sapere!
Voi avete fatto qualche bel dolce per Pasqua? Vi siete strafogati come delle oche da allevamento o siete stati bravini? Ma soprattutto, raccontatemi dei sogni cretini che avete fatto che io ancora penso di avere i baffi visibili dalla Luna.
Domani si torna ad allenarsi col Fisico da Covid, mi raccomando, che io sto già sudando solo pensandoci!
Alla prossima, spelachiatini!

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Allenamenti da quarantena

Buondì miei indomiti Spelacchiati, come ve la passate? 

Io sono stramazzata sul divano mezza distrutta, una visione veramente agghiacciante, credetemi, ed è così che passo la maggior parte delle mie giornate. Mollusco da una parte all’altra della casa, e sì, mollusco lo uso anche come verbo ormai perché niente mi descrive meglio.

Il mollusco viola con gli occhioni che sta incantando il web ...
Io

In questo spettacolo a dir poco pietoso però c’è uno sprazzo di attività fisica, un barlume di speranza di non assomigliare ad un balenottero arenato quest’estate (quando staremo tutti a casa e l’unica sabbia che vedremo sarà quella del gatto), una vaga aspettativa di non finire a “Vite al Limite” l’anno prossimo.

Dunque il post di oggi lo dedico a due scoperte del periodo quarantenale per evitare di uscire di testa e anche per tentare di non raggiungere forma e dimensioni di un ippopotamo di medie dimensioni.

Dunque, partiamo miei spelacchiatissimi prodi:

Prima di tutto c’è l’allenamento di Willwoosh e suo fratello Gabriele, ogni giorno alle diciassette (tranne la domenica) sul profilo Instagram di Willwoosh.
Allora, come sapete io sto all’allenamento come Severus Piton sta allo shampoo, come Cersei Lannister sta alla misericordia e come il sex appeal sta ad Adinolfi… eppure regà sono tre settimane che io ogni giorno alle diciassette sono lì, cellulare proiettato sul televisore, tenuta ginnica addosso, pronta a sudare come quel maiale di James Potter.
Ogni giorno della settimana un allenamento diverso, tutti parte del “Fisico da Covid”, quindi abbiamo il “culona virus day” (dedicato ovviamente alle chiappe), il “colonna training” (cardio con colonne sonore spettacolari -tipo la sigla dei Pokémon- durante gli esercizi), il “Bambinelli day” (per quelle cose a me sconosciute chiamate addominali), lo Stretching day (che è probabilmente la più grande menzogna della mia vita visto che mi aspettavo una giornata di blando stiracchiamento e invece mi ritrovo ogni volta a sudare e tenere posizioni mentre impreco come non mai) e così via, il tutto mentre Guglielmo, Gabriele ed Enrico ci intrattengono come solo gli Scilla sanno fare.
Regà, fanno schiattare dal ridere e l’allenamento è bello serio visto che Gabriele, stuntman professionista, palesemente sa bene di cosa sta parlando… e ‘sti allenamenti mi fanno bene. Magari non avrò il fisique de Covid alla fine della quarantena (perché più che un allenamento mi servirebbe un miracolo divino che la Resurrezione gli fa un baffo) ma mi diverto, mi muovo, non impazzisco dalla noia e mi sento meglio con me stessa.
(Va beh dai, potrei anche avere una piccola infatuazione per Gabriele, ma questa è un’altra storia.)
Assolutamente da seguire, zero attrezzature necessarie, mette di buon umore e poi se ce la faccio io che sono poco più di un invertebrato -anzi, un verme verminoso– ce la potete fare tutti.

Io che ho a che fare con attrezzatura ginnica

Passiamo ad un’altra cosa che dubitavo avrei mi fatto nella mia miserabile vita.
Anni fa ho tentato di seguire una lezione di yoga vera e propria e mi sono sentita così goffa e stupida, con l’insegnante che mi lanciava commenti carichi di disprezzo come Salvini davanti ad un immigrato irregolare che mi sono data alla fuga come un pokémon nell’erba alta, senza mai guardarmi indietro e pensando “ma chi cazzo me lo fa fare, mi tengo la mia postura da Gobbo di Notre Dame e la flessibilità di un Baobab”.
Adesso però, tra le mie contratture al trapezio che in qualche modo devo gestire durante la quarantena e la necessità di rimanere calma per non fare una strage e mangiare spezzatino di genitori, ho deciso di provare a guardare qualche video… e dopo diversi tentativi ho trovato questo canale che mi piace tantissimo: La Scimmia Yoga.
Sara, la yogi (mi chiedo dove sia Bubu) ha una voce e un modo di fare, di parlare e di porsi che mi hanno incantata, e leggendo la sua bio si capisce che è un’esperta del settore.
Quindi, non pensavo l’avrei mai detto, da due settimane faccio yoga ogni mattina.
Ci sono video brevi e mirati per rilassare determinate parti del corpo, video lezioni complete per principianti e intermedi, meditazione, yoga per essere felici, più flessibili, più forti, video con nomi di pratiche a me sconosciuti&impronunciabili… Insomma ce n’è per tutti i gusti (+1.)
Veramente consigliato.

Infine c’è un’altra impresa nella quale mi sto cimentando, forse la più pazza di tutte.
Considerate che pur di non studiare mi sto allenando, il che penso sia abbastanza indicativo della mia situazione, ma come se non bastasse sto leggendo Guerra e Pace.
Zan zan zaaaan.
Ci sto provando per la terza volta, esatto, e ho convinto in realtà costretto, obbligato, e minacciato il mio cretinissimo migliore amico a leggerlo insieme a me tipo salotto di lettura, quindi chiunque voglia partecipare è il benvenuto! Ci sproniamo a vicenda ad andare avanti nell’impresa, insultiamo i personaggi (se qualcuno non ammazza Natasha entro le prossime tre pagine io esplodo) e cerchiamo di barcamenarci tra tutti i nomi e le famiglie presenti.

Per oggi mi sa che è tutto, ho deciso che per un po’ la smetterò di parlare di quarantena e Covid19 perché so che sta scassando la minchia un po’ a tutti quanti… dunque lo bandisco da questo regno almeno per qualche post.

Ciò detto, voi come state? Seguivate già uno di questi due canali/profili? Vi state allenando in questo bizzarro periodo o avete deciso di mandare tutto al diavolo e mangiarvi anche le gambe dei tavoli, ovviamente impanate e fritte? Grigliate pure i vostri animali domestici o siete così bravi da mantenere un’alimentazione equilibrata anche in questo pazzo periodo storico?
Fatemi sapere, ora vado a fare un po’ di yoga serale.

(Non è vero, vado a guardarmi Westworld perché mi hanno detto che è una serie angosciante e ansiogena quindi sembra la serie perfetta per moi, ma mi sembrava più figo dire che andavo a yogare.)
Hasta la vista, a presto!

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Ciance sparse: Decalogo molto serio del Coronavirus

Spelacchiati e Spelacchiate del mio cuore nero e tenebroso, mi sembra giusto informarvi di una cosa che potrebbe esservi sfuggita.
In Italia ci sono dei casi di COVID-19.
Lo so, lo so, non ne avete sentito parlare ad ogni TG e non l’avete letto su ogni giornale (pure il giornalino di Gian Burrasca) in questi giorni, ma fidatevi di me.

Visto che l’argomento è particolarmente serio e sentito ho deciso di dedicare un post a questo simpatico virus che ha deciso di farsi una vacanza nella meravigliosa Italia, in fondo perché negargli sole, mare e cibo bbbbuono?
Ne approfitto per riguardare con voi il decalogo da buona persona anti-coronavirus:

Decalogo Coronavirus-2

Lavati spesso le mani
Sacrosanto. Cioè, non dovrebbe servire un invito scritto per ricordarvi di lavare le mani, zozzoni, ma tant’è…
Già che ci siamo non possiamo approfittarne e riferire al mondo che lavarsi, in generale, é sempre una buona idea, tutto l’anno? No perché ogni volta che entro su un treno o in aula studio c’è un tanfo di taleggio e minestrina che prima o poi spacco tutto e faccio una strage, altro che virus letale.
(Ho anche il nome da killer: SARS)

Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
Beh su questo non ho problemi.
La prima cosa che chiedo a chiunque è “scusi ma lei soffre di infezioni respiratorie acute?” e se la risposta è “sì” apro il fuoco.
No problem

Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
Fortuna che ho imparato a farlo con i piedi, sono a posto.

Copri naso e bocca se tossisci o starnutisci.
Mannaggia, i miei giorni da untrice (s)mascherata sono finiti.
Non so voi ma io di solito mi apposto per starnutire proprio in faccia agli sconosciuti. Mi piazzo dietro gli angoli, tra le fronde degli alberi e ZAC, al momento più opportuno colpisco come un ninja.

Non prendere farmaci né antibiotici a meno che non siano prescritti dal medico
Tanto non prendo neanche quelli che mi prescrive, figurati

Pulisci le superfici con disinfettante a base di alcol o cloro
Ma le superfici di cosa?
Dei laghi? Dei mari? Di ogni cosa che incontro sul mio cammino?

Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
E se sospetto di assistere una persona che sospetta di essere malata?
E se sospetto di sospettare di essere sospettato?
Potrei andare avanti per sempre

I prodotti “MADE IN CHINA” e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
Anche se il pacco che ho ricevuto ha un timer e ticchetta, quindi?

Contatta il numero verde 1500 se hai la febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni.
Ma i 14 giorni partono da quando leggo il decalogo, giusto?

Gli animali da compagnia non diffondono il virus
Il mio pandolino cinese sarà contento di saperlo


Dai regà state calmi, tranquilli e sereni PORCA LA PUTTANA che qui mi sembra che l’isteria collettiva stia degenerando.
I miei genitori sono incollati al tg ventiquattr’ore su ventiquattro, tra poco gli stacco la corrente (oltre che la testa), la mia città è semi-deserta senza alcun motivo, la gente non parla d’altro e pure qui i supermercati sono mezzi vuoti.
Ma tutto bene, zii? Ma potete gestire le cose in maniera vagamente normale?
Ben vengano le precauzioni (che sono anche un dovere civile) e lo stare all’erta, non è che vi dico di andare a Lodi a limonare con chi scatarra qua e là, ma ‘sta psicosi collettiva anche no, grazie.
E voi come state gestendo l’ansia, il panico e il terrore? Vi siete già scavati bunker o vi siete nascosti sotto le pietre negli stagni? O siete scialli e ve ne sbattete le natiche di questo virus birbantello? Fatemi sapere, che qua la pazzia è in agguato!

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Gente che sclera: Oscar edition

DOPO IERI SERA PARASITE MI HA ROTTO I COGLIONI E IL PRIMO CHE ME LO NOMINA VERRA’ MALMENATO, LEGATO A UNA SEDIA E COSTRETTO A GUARDARE QUELLA DISGRAZIA CINEMATOGRAFICA CHIAMATA “PICCOLE DONNE” PER DUE GIORNI DI FILA, IN LOOP.

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Scusate, questi Oscar mi hanno provata fisicamente ed emotivamente.
Capitemi, ho fatto la diretta a casa del mio pirlissimo miglior amico e abbiamo bevuto, mangiato e zabettato tutta la notte, per concludere alle cinque con me idrofoba perché insoddisfattissima delle vittorie assegnate.

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“Para paraaa parasite” famosa canzone dei Coldplay


Ora, a me “Parasite” di Bong Joon-ho (che per comodità io chiamo Ching Chong Chung, anche se forse potreste tacciarmi di razzismo…e avreste ragione) è piaciuto. E’ un film figo, con una trama originale, un’ambientazione semplice ma super efficace -come una mossa di Pikachu-, che riesce a far salire piano piano un’ansia assurda… PERO’ QUATTRO CAZZO DI OSCAR COSI’ IMPORTANTI MA MORTACCI VOSTRI SONO TROPPI!
Come cantavano i Backstreet Boys: tell me why. Qualcuno mi dica perché.
Miglior film straniero, miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior regia.
Vuoi anche una miglior fetta di chiappe o siamo a posto così, Ching Chong?
(Ammetto che lui mi ha fatto riderissimo, fa schiattare, sembra super simpa).

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Sarà che mi sono piaciuti troppi film quest’anno, che vi devo dire…
Tipo “1917“, che ha diviso il pubblico ma oh, a me è piaciuto tantissimo e pensavo che nessun film di guerra potesse mai piacermi in codesta maniera.
La trama è banale: due soldati che devono andare da un punto A ad un punto B attraversando il territorio nemico per evitare un massacro, ma è raccontato così bene, con un lavoro così ENORME dietro, con un sonore incredibile… Madò.
Per chi non lo sapesse, “1917” è girato in modo da sembrare un unico piano sequenza (ovvero un film che sembri girato con uno solo “take”, una sola ripresa senza tagli) quindi le scene girate erano lunge dai cinque ai sette minuti e ogni movimento era calcolato alla perfezione… Se vi interessano queste cose andate su youtube che io ci ho passato i giorni ad ascoltare il regista e guardare i backstage, pazzeschi.
Poi oh a me ha emozionato proprio… Quando lui alla fine comincia a correre e si fa quei trecento metri alla Usain Bolt avevo i brividi.
Insomma. regà, su dieci Oscar a cui era candidato se ne è presi tre, tutti tecnici, e per di più quello agli effetti speciali non l’avrei dato a lui ma a…

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The Irishman.
Ammetto che non avevo voglia di guardarlo, ‘sto uomo irlandese. Nonostante il cast stellare e la regia di Scorsese ogni volta che mi dicevo “dai, stasera te lo spari, Sara” poi cominciavo a cincischiare, cercavo scuse, insomma mi mettevo a cazzeggiare al pc perché l’idea di tre ore e mezza di film mi turbavano l’anima.
Poi io con i film sulla mala non è che vada proprio a braccetto… Eppure a me è piaciuto pure questo. Non so, forse sto impazzendo, non mi riconosco più.
Dicevo che gli avrei dato a mani basse il premio per i migliori effetti speciali perché nel film tu vedi ‘sti attoroni in tutte le salse: vecchissimi, giovanissimi, di mezza età, con un piede nella fossa, praticamente in fasce… E io pensavo fosse un mega lavoro pazzeschissimo dei makeup artist, ma mi sbagliavo: le trasformazioni sono tutte in digitale, e per non rompere er cazzo agli attori mettendogli i sensori in faccia hanno lavorato solo sulle immagini, girando con due telecamere di cui una a infrarossi.
Assurdo.
Anche qui, io spiego tutto un po’ ad cazzum ma se volete documentarvi trovate tutto sul grande e meraviglioso internet.

Ora attenti che qua mi incazzo di nuovo, sento già la pressione salirmi. Devo inalare dello xanax.
MA QUALCUNO MI SPIEGA PERCHE’ CAZZO HA VINTO LAURA DERN? E SOPRATTUTTO CHI MINCHIA E’ LAURA DERN?
Ora, con tutto il rispetto perché a me la sua parte in “A marriage story” è piaciuta e ho trovato i monologhi molto intelligenti… QUINDI AL MASSIMO OSCAR ALLA SCENEGGIATURA! Quanto sarà stata in scena lei, venti minuti?
Sono perplessa.
Mi sono persa qualcosa? Perchè diamine è così acclamata questa donna in questo periodo? Qualcuno mi illumini di immenso, che ‘sta vittoria mi brucia come se avesse soffiato la statuetta dorata a me medesima in persona.
Io tifavo Scarlet Johansson senza alcun pudore, vaffambagno. In JoJo Rabbit mi è piaciuta TANTISSIMO, per me ha vinto lei, caso chiuso, ciao.

Di Joaquin Phoenix non ho nulla da dire se non che se avessero dato il premio a qualcun altro avrei comprato istantaneamente il biglietto aereo e sarei andata a picchettare al Dolby Theater.
Sì, potrei essere innamorata di lui.
Send Help.
(Se sei Joaquin Phoenix e stai leggendo: send nudes.)

A marriage story” come ho già ampiamente detto qui sul blog mi è piaciuto tantissimo soprattutto per l’interpretazione di Adam Driver che è stato incredibile, anche il modo in cui gli si gonfiavano le vene nelle scene di incazzature sembrava perfetto.
Non so perché ma ogni tanto torno a guardare la scena della loro litigata epica e ogni volta c’è un gesto, un cambiamento di tono, un qualcosa nel modo di recitare di quel quaglioncello che mi fa pensare “miiiiinghia, che bravo”.
Vi lascio il link del video, va.

https://www.youtube.com/watch?v=FDFdroN7d0w

Joker
Anche qui mi è dispiaciuto assai che abbia ricevuto solo due statuette anche se mi rendo conto che non avrebbe potuto vincere altro… Però per quello che mi ha trasmesso gli darei un premio speciale. E’ comunque diventato iconico nel momento in cui è uscito in sala quindi chissenefrega di sti ometti dorati alla fine.

Concludo questo post con un’opinione che potrebbe farmi linciare: Brad Pitt non meritava l’Oscar.
Bon, l’ho detto, ora fuggo in Messico.
Insomma, è bellissimo e non è proprio un cane a recitare, ma da qui ad avere un Oscar ne passa di acqua sotto i ponti… Ha lo stesso numero di statuette di DiCaprio, dico solo questo.

Credo dunque di aver finito, in caso scleriamo tutti insieme nei commenti perché ora DEVO sapere voi cosa ne pensate di questi film e di questi Oscar: siete soddisfatti? avete vinto il toto-statuette? Quale film vi è piaciuto di più e quale di meno? Anche voi alla quarta vittoria di Parasite stavate per scagliarvi contro il televisore urlando improperi?
Fatemi sapere di tutto e di più che qua la questione è calda.

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Filmozzo da Oscarozzo: Storia di un Matrimonio

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Non so voi ma a me il periodo degli Oscar emoziona sempre assai. Che vi devo dire, il cinema è una delle mie passioni e per quanto a volte gli Academy Awards siano deludenti, ingiusti e chi più ne ha più ne metta offrono sempre una lunga lista di film meritevoli.
In questi giorni io mi sto buttando nella maratona “film da Oscar”, e devo dire che sta andando alla grande: questo 2020 i film sono davvero belli. Curati, dettagliati, con un lavoro dietro che lo percepisci in ogni frame quanto si siano fatti il mazzo tutti quanti per fare ‘sto film.
Ed è proprio emozionante rendersi conto di queste cose. Intuire o almeno in parte cogliere i ragionamenti dietro ad alcuni movimenti di camera, di alcune scelte cromatiche, di certe inquadrature, di determinate scelte attoriali e soprattutto è bellissimo guardare le performances di attori pazzeschissimi.
Insomma, è come se mi stessi reinnamorando del cinema, quindi temo sarò ancora più cattiva con i film brutt.

Allooooooora, di che parla questo filmozzo bellozzo chiamato “Storia di un matrimonio”, di Noah Baumbach?
E’ presto detto.
Non aspettatevi chissà che tramona incredibile eh, è bello proprio perché è una storia spaventosamente normale, quasi banale… se un divorzio potrà mai essere definito banale. 

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Charlie e Nicole, Nicole e Charlie.
Il film si apre con entrambi che tessono le lodi l’uno dell’altro.
Nicole è incredibile, pazzesca, indomabile, divertente, buona d’animo che Madre Teresa in confronto era una strega, e poi è un’Avenger quindi di che stiamo parlando?
E lei pure, fa una sviolinata che nemmeno Tchaikovski “Lui è il padre migliore dell’universo, è indipendente, coraggioso, fa sentire tutti a loro agio, è un direttore teatrale stellare, e c’ha anche una nave spaziale. E poi sa usare la spada laser, tiè.”
Queste sdolcinatezze sono cose che i due non si diranno mai poiché sono lettere che hanno scritto come compito per la loro seduta dal consulente che li segue nella separazione.

Il film prosegue facendoci capire perché effettivamente la coppia non funzioni: lei è un Avenger, lui è un supercattivone che vuole conquistare galassie… ah no, scusate.
Uno dei problemi è che lei era un’attrice piuttosto famosa prima di sposare lui e andare a lavorare per la sua compagnia teatrale: la sua carriera e la sua celebrità sono andati piuttosto bellamente a farsi friggere mentre la notorietà di lui è esplosa fragorosamente. In più Nicole è diventata non solo moglie ma anche mamma, due ruoli che hanno preso il sopravvento nella sua vita facendole chiedere che cos’altro fosse lei un tempo, prima di tutto questo. Si sente persa, confusa, e i suoi desideri le sembra vengano sempre messi da parte.
Charlie invece ha avuto un’infanzia difficile, è cresciuto praticamente da solo e grazie al suo talento si è guadagnato una reputazione di “genio” della drammaturgia, alimentando il suo ego e il suo attaccamento al lavoro.
C’è un cattivo in tutto questo? No. Sono due esseri umani imperfetti come chiunque altro, che si scontrano con la normalissima problematica del non comunicare abbastanza, il che li allontana sempre di più.

Ci sono parecchie scene toccanti -dal monologo di sei ore di Nicole con una Scarlet Johansson struccata, sull’orlo del pianto, che racconta la storia della sua vita e del suo matrimonio alla scena finale di Charlie che si commuove e ci fa piangere tutti- ma quella più famosa e più bella è sicuramente quella del litigio furioso tra Charlie e Nicole.
Stanno cercando di accordarsi tra loro in modo civile perché hanno capito che i loro avvocati li faranno scannare senza pietà, ma la loro calma conversazione diventa un litigio isterico, con due interpretazioni p a z z e s c h e.
“Tu sei un infame, pallone gonfiato, fai schifo e puzzi pure!”
“E tu sei una capra, fallita, fai cagare e piuttosto che stare con te mi limono un cactus!”
Insomma, cattiverie di una certa levatura.

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Non vi dirò come finisce il film, furbetti, andate su Netflix e ve lo guardate, dopodiché venite qui e mi dite se vi è piaciuto o no.
Io devo dire che avevo aspettative un po’ bassette, tipo bassethound, però mi sono ricreduta assai. Ammetto che Adam Driver in Star Wars mi faceva abbastanza caaaa, però minchia, mi devo fustigare perché è proprio bravo. E’ uno di quegli attori che recita con tutto il corpo ed è un piacere guardare e riguardare le sue scene per cogliere ogni gesto e ogni sfumatura che riesce a dare. Non che Scarlett Johansson sia da meno, 

Ora posso tornare alla mia ossessione: Joaquin Phoenix. L’ho sempre amato ma non mi ero mai voluta fissare come invece sto facendo in questo periodo, che recupero interviste e film appena ho due minuti liberi. Che vi devo dire: over 40, problematico, misantropo, difficile. E’ proprio il tipo di uomo che piace a me, e il tipo di attore che entra così tanto nel personaggio da diventare il personaggio.
Lo dico, quest’anno ci sono film e attori davvero bravissimi, ma il mio cuore è con Joker e Phoenix.

E voi state seguendo le nomination agli Oscar di quest’anno? Avete dei favoriti? O ve ne sbattete altamente le natiche di questi Academy Award (che ammetto sono sempre più una farsa con troppa “politica” dietro, ma tant’è)?
Quali sono le vostre cotte Hollywoodiane?
Narratemi tutto, che io ho la febbre e domani ho un esame terrificante (linguistica tedesca) e devo distrarmi!

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Soluzioni alternative a regali che non so fare

Codice rosso, allarme, sos: devo fare circa duemila regali di natale e non ho i soldi manco per piangere, come razzo faccio? (Che maga della censura che sono, neh? Cosi fine, educata, children friendly…)

Ora innanzi a me vedo solo tre opzioni:

1) litigare con tutti i miei amici entro il 23 Dicembre in modo tale da piazzarla nel culetto a tutti quelli che aspettavano con ansia un mio regalo (ma chi mai si aspetta un regalo da me poi, ma che tristezza). Sono già sulla buona strada direi, sfracello un paio di coppie, faccio qualche scenata e i regali di natale -e gli amici- saranno un lontano ricordo. Per i familiari è diverso… potrei direttamente ucciderli.

2) Con magheggi incredibili e un’organizzazione da manuale delle giovani marmotte creo una catena di “dare-ricevere regali” che mi consenta di prendere il regalo appena ricevuto dall’amica A e rifilarlo all’amica B, cosi il regalo di B andrà a C e cosi via finché non finisce l’alfabeto. Non so se ho l’intelligenza necessaria a un piano tanto subdolo però, finirei col fare un casino e ridare i regali a chi me li ha appena dati.

3) spaccio cose inutili per regali incredibili. Una manciata di sabbia del gatto diventa incredibile terreno lunare preso nella mia recente gita nell’iperspazio, uno scarabocchio di mio nonno diviene un personalissimo autografo di attore/cantante X che tanto piace a mia cugina, una sciarpa su cui ha dormito il mio gatto verrà spacciata come colletto di visone.

Oppure insceno la mia morte, alla Il fu Mattia Pascal. Ella fu Sara non Pascal, potremmo dire.
Voi siete pronti, carichi per il Natale?
Io no. Zero. Zero virgola zero zero nada. Il Natale per la mia famigghia è sempre un disastro epocale, è come essere sul Titanic ogni anno: sappiamo che ci saranno pianti, litigate, strilli vari, ma ci raduniamo lo stesso, dritti verso l’iceberg.
Penso che stavolta mi porterò scialuppa di salvataggio e salvagente per sicurezza.

E poi voglio aprire una parentesi: ma i messaggi che ricevi a Natale da quelle persone che ti scrivono solo alle feste comandate? A me fan schiattare.

Non fa in tempo a scattare la mezzanotte che DRRRRR il cellulare vibra; parbleau, chissara mai? Quel figo che tanto mi piace e a cui sto dietro dal seimila avanti cristo? Quel rachitico del mio ex che ancora rompe le balle? Quantomeno mia sorella?

No.

Numero sconosciuto.

“Sono Luisella Luisana. Buon Natale a te e famiglia. :)”

E tu guardi lo schermo e pensi “ma chi minchia è Luisella Luisana?”, poi capisci: è l’amica della cugina del fratello della tua amica di secondo grado, vista una volta di sfuggita in ascensore per quattro secondi netti.
Poi sale lo sconvolgimento perché capisci che la persona che ti vuole più bene al momento, al punto di farti gli auguri allo scoccare della mezzanotte, è Luisella Luisana. Una sconosciuta.

Voi Spelacchiati come passerete le feste? Come sono i rapporti con i vostri parenti? Andrete a pranzoni e cenoni armati fino ai denti pronti a sbudellare qualche parente o siete tra quei fortunati con una famiglia normale che riesce a stare ore insieme senza drammi epici?
E soprattutto, come siete messi con i regali!? Ditemi che non sono l’unica messa così male!