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Ciance sparse: Deliri di una recruiter pazza e senza esperienza.

Caro amico mio,

Ti scrivo perché ho bisogno di un testimone. Non oculare e non di nozze. Qualcuno che possa dire, quando inevitabilmente verrò ricoverata o assunta come soggetto di studio in un esperimento sulla follia umana, che ero abbastanza normale prima di iniziare questo lavoro.

Sì, perché ora sono una recruiter. Io. Recruiter. Cioè capisci? Io recruito la gente. Che cazzo vuol dire? Non ne ho idea. Pensavo fosse una frase che, se pronunciata al contrario tre volte al contrario stando davanti a uno specchio con una candela in mano con sufficiente convinzione, potesse aprire portali dimensionali verso universi paralleli in cui i petauri dello zucchero governano il mondo e gli stipendi sono decenti. Ma ahimè non è così. Mi tocca andare a lavorare tutti i giorni con uno stipendio piuttosto miserabile, con tre settimane di ferie all’anno e una crescente sensazione di morte nel cuore.

Immaginati la scena: primo giorno di lavoro, io entro baldanzosa (ovvero in preda al panico più totale) e con l’eleganza di un pinguino mentre cade sul ghiaccio, convinta che “sì dai, cosa sarà mai trovare persone per un lavoro? Basta leggere un CV e fare due domande, no?”. NO. SBAGLIATO. PRIMA BUGIA. IL COLLASSO DELLA REALTÀ.

Perché nel meraviglioso mondo del reclutamento, niente è come sembra. Alle domande piace cambiare, come alle scale di Hogwarts.

Ho ascoltato gli altri fare domande per giorni. Domande a chi entra, domande a chi esce, domande al telefono, domande ai colloqui di persona… Tutte diverse. Ognuno chiede cose diverse. Mi hanno detto che col tempo troverò il mio stile, e beh, penso che il mio stile sarà più o meno questo:

💬 “Se potesse reincarnarsi in un utensile da cucina, quale sceglierebbe e perché?”

 💬 “Mi elenchi i suoi difetti, ma in ordine alfabetico.” 

💬 “Se il suo capo fosse un dinosauro, quale specie sarebbe e come lo convincerebbe a darle un aumento?” 

💬 “Mi esplichi il suo stile lavorativo attraverso pittogrammi rupestri.”

Ora, potresti pensare: “Ma che azienda è questa?” Una normale. Sono io che sto facendo casino. 

Perché, capiamoci, io non so nulla di questo lavoro. ZERO. Io sono entrata credendo che il muletto fosse un piccolo asinello su cui i magazzinieri saltano e lo lanciano al galoppo per trasportare le merci qua e là.

Mi chiedono se so cosa sia un report e io penso alla trasmissione. I software alfanumerici? Gli ATS? Per me “ATS” è l’imprecazione che dico quando inciampo.

Ma il meglio arriva con i candidati.

📄 “Ci mandi il CV in formato cartolina natalizia musicale.” 

📄 “Allora, mi parli un po’ di lei. Come si chiama, dove vive, che squadra tifa… Sa giocare a scacchi? Vorrei ricominciare ma non ho nessuno con cui allenarmi.”

📄 “Va bene, allora mi racconti un po’ delle sue esperienze ma non troppo, ho ancora i neuroni addormentati.”

📄 “Bene, bene… Allora, lei si vede più come un leader o come una fotocopiatrice umana? Io mi sento un po’ un fermacarte, ora che ci penso, se può esserle d’aiuto.”

📄 “Ora mi racconti un po’ di un suo fallimento, e se riesce a farlo in rima darò dieci punti a Grifondoro.”

📄 “Preferisce i cani o i gatti? Non è rilevante per l’azienda ma solo per me, per giudicarla come persona.”

📄 “Sa usare Linkedin? Perfetto, perché io no: mi spiega come funziona?”

📄 “Se il suo capo anticipa la scadenza di domani a ieri, lei cosa fa?”

📄 “La posizione è per un ruolo d’ufficio, ma cerchiamo qualcuno che sappia guidare una nave da guerra. E che abbia fatto il marines.”

📄 “Sa usare Excel?”

“Sì, molto bene.”

“Capiamoci, con ‘molto bene’ intende come me che so scrivere nelle caselle di testo o come un hacker di Anonimous?”

“… Caselle di testo.”

“Capisco. Beh, dipendesse da me sarebbe assunto.”

📄 “Okay, ora le chiedo di mandarmi una mail e allegare il suo CV al suo CV.”

“… Come scusi?”

“Allegare il CV. Al suo CV.”

📄 “Facciamo un gioco, mio caro candidato. Per ottenere questo lavoro deve risolvere un enigma inventato adesso da me medesima. Allora: si sveglia in un ufficio vuoto. Davanti a lei c’è un telefono con un solo tasto e una cartelletta con scritto “non aprire”. Lei cosa fa?”

📄 “Sa cosa potrebbe servire? Una lettera di presentazione, scritta su pergamena e con penna d’oca, possibilmente usando sudore e fatica come inchiostro. Anche lacrime, ora che ci penso.”

📄 “Abbiamo quasi finito: mi può mandare il suo codice fiscale, la carta di identità, l’iban e la password del suo account Netflix?”

📄 “Lei è una persona puntuale? Se sì, mi spiega come diventarlo?”

📄 “Sa lavorare in team? Sì? Ah peccato, qua lavorerà da solo.”

📄 “Okay allora le chiedo cortesemente di mandarmi il suo CV in PDF. Anzi no, in Word. Possiamo fare in Powerpoint con le animazioni e la musica? Apprezzerei molto. Cerchi di essere accattivante e divertente.”

📄 “Scriva una lettera di presentazione in stile thriller psicologico.”

📄 “Mi può mandare il CV in formato cartolina natalizia musicale?”

📄 “Ci serve un candidato bravo con le lingue straniere. Mi può dire il suo livello di inglese, spagnolo e klingon?”

📄 “Se un collega le ruba il pranzo dal frigorifero aziendale, qual è la vendetta più creativa che ordisce ai suoi danni?”

📄 “Sì, sì, l’azienda ha un orario molto flessibile. Intendo che l’azienda ti detta l’orario cambiandolo quando vuole e tu ti fletti senza contestare.”

📄 “Mi servirebbe una foto, ma non di lei. Preferirei un cucciolo estremamente carino, ma stia attento: cani, gatti e animali domestici sono molto inflazionati. Mi sorprenda.”

E intanto i colleghi mi parlano di pitch, di pal, ti recall, di video conference about anything, di clienti pazzi, di ordini urgenti e io… Io li guardo. Ogni tanto annuisco. Faccio un piccolo cenno, come per dire “ma certo ho capito tutto, ci penso io” quando la verità è che non ho capito un cazzo e sto pensando alla cena.

Avrò tre settimane di ferie all’anno, questa cosa mi turba l’anima. Non che io sia mai andata da qualche parte negli ultimi quattro anni, ma l’idea di non poterlo fare mi strugge. E se io volessi farmi un coast to coast in America? E se volessi farmi tre mesi in Giappone per imparare l’arte del tè matcha? Niente, sogni infranti prima ancora di sognarli.

“Sara, mi sembri un po’ sclerata. Il tuo epilettologo ti darebbe una craniata, a vederti così. Sai che puoi sempre andartene, vero? Lo stress non fa bene al tuo piccolo cervello martoriato.”

“Ma ho appena cominciato, datemi tempo di carburare. O di morire. E poi… Il delirio mi diverte.

Vedere la faccia dei candidati quando chiedo “Come gestirebbe una rissa tra colleghi nel bagno aziendale?” non ha prezzo. Immaginarmi che da qualche parte ci sia qualcuno che sta davvero scrivendo una lettera di motivazione in stile Edgar Allan Poe solo per me mi scalda il cuore. E se non posso andarmene, almeno posso rendere questa esperienza un’esperienza mistica per tutti.

Quindi, caro amico mio, ti prego: se un giorno sparisco e trovi solo un biglietto con scritto ‘Colloquio finale, non tornerò’, sappi che è successo. Il reclutamento mi ha reclutata.

Ora vado, c’è un candidato che devo valutare in base alla sua capacità di sopravvivere a un attacco di gabbiani affamati. Ti aggiorno.

Con affetto,

La Recruiter Pazza e Senza Esperienza

*
Buonasera miei cari spelacchiati, dopo questa carrellata immane di stupidità che fluisce da me come se nulla fosse direi che passo la palla a voi: come state? Come procede la vostra vita lavorativa, sentimentale, vitale? Ragguagliatemi, che mi fate sempre tanta compagnia e mi date la forza e la voglia di continuare sparare cazzate e affrontare la vita senza fuggire innanzi a ogni minimo turbamento!
Hasta la pastaaaaaaa

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Ciance sparse: Decalogo molto serio del Coronavirus

Spelacchiati e Spelacchiate del mio cuore nero e tenebroso, mi sembra giusto informarvi di una cosa che potrebbe esservi sfuggita.
In Italia ci sono dei casi di COVID-19.
Lo so, lo so, non ne avete sentito parlare ad ogni TG e non l’avete letto su ogni giornale (pure il giornalino di Gian Burrasca) in questi giorni, ma fidatevi di me.

Visto che l’argomento è particolarmente serio e sentito ho deciso di dedicare un post a questo simpatico virus che ha deciso di farsi una vacanza nella meravigliosa Italia, in fondo perché negargli sole, mare e cibo bbbbuono?
Ne approfitto per riguardare con voi il decalogo da buona persona anti-coronavirus:

Decalogo Coronavirus-2

Lavati spesso le mani
Sacrosanto. Cioè, non dovrebbe servire un invito scritto per ricordarvi di lavare le mani, zozzoni, ma tant’è…
Già che ci siamo non possiamo approfittarne e riferire al mondo che lavarsi, in generale, é sempre una buona idea, tutto l’anno? No perché ogni volta che entro su un treno o in aula studio c’è un tanfo di taleggio e minestrina che prima o poi spacco tutto e faccio una strage, altro che virus letale.
(Ho anche il nome da killer: SARS)

Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
Beh su questo non ho problemi.
La prima cosa che chiedo a chiunque è “scusi ma lei soffre di infezioni respiratorie acute?” e se la risposta è “sì” apro il fuoco.
No problem

Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
Fortuna che ho imparato a farlo con i piedi, sono a posto.

Copri naso e bocca se tossisci o starnutisci.
Mannaggia, i miei giorni da untrice (s)mascherata sono finiti.
Non so voi ma io di solito mi apposto per starnutire proprio in faccia agli sconosciuti. Mi piazzo dietro gli angoli, tra le fronde degli alberi e ZAC, al momento più opportuno colpisco come un ninja.

Non prendere farmaci né antibiotici a meno che non siano prescritti dal medico
Tanto non prendo neanche quelli che mi prescrive, figurati

Pulisci le superfici con disinfettante a base di alcol o cloro
Ma le superfici di cosa?
Dei laghi? Dei mari? Di ogni cosa che incontro sul mio cammino?

Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
E se sospetto di assistere una persona che sospetta di essere malata?
E se sospetto di sospettare di essere sospettato?
Potrei andare avanti per sempre

I prodotti “MADE IN CHINA” e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
Anche se il pacco che ho ricevuto ha un timer e ticchetta, quindi?

Contatta il numero verde 1500 se hai la febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni.
Ma i 14 giorni partono da quando leggo il decalogo, giusto?

Gli animali da compagnia non diffondono il virus
Il mio pandolino cinese sarà contento di saperlo


Dai regà state calmi, tranquilli e sereni PORCA LA PUTTANA che qui mi sembra che l’isteria collettiva stia degenerando.
I miei genitori sono incollati al tg ventiquattr’ore su ventiquattro, tra poco gli stacco la corrente (oltre che la testa), la mia città è semi-deserta senza alcun motivo, la gente non parla d’altro e pure qui i supermercati sono mezzi vuoti.
Ma tutto bene, zii? Ma potete gestire le cose in maniera vagamente normale?
Ben vengano le precauzioni (che sono anche un dovere civile) e lo stare all’erta, non è che vi dico di andare a Lodi a limonare con chi scatarra qua e là, ma ‘sta psicosi collettiva anche no, grazie.
E voi come state gestendo l’ansia, il panico e il terrore? Vi siete già scavati bunker o vi siete nascosti sotto le pietre negli stagni? O siete scialli e ve ne sbattete le natiche di questo virus birbantello? Fatemi sapere, che qua la pazzia è in agguato!

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Pagellando la MotoGP.

Risultati immagini per motogp qatarDomenica pomeriggio, mi sto abbuffando di salatini e salame in attesa della gara. Fame nervosa, non giudicatemi.

Torno con questa rubrica non perché qualcuno me l’abbia richiesta ma perché mi diverto tantissimo a scrivere boiatine sulle gare, sono una persona dall’umorismo stupido, che ci devo fare? 

Quindi ora tutti zitti che siamo in griglia di partenza e c’è già abbastanza agitazione qui, tra ansia da prestazione e ormoni impazziti per le ombrelline che sono effettivamente di una bellezza atomica a ‘sto giro. Grazie, voi sì che sapete far sentire degli escrementi noi donnine normali.
Che poi io ho l’ansia quando devo andare in bici da qualche parte perché ho paura di arrivare in ritardo e mi sento come Pantani al Giro d’Italia, secondo voi questi qui che pressione arteriosa hanno? Battiti a milleseicento? 

In prima fila c’è l’acrobata scappato dal circo, quello che se vince deve fare il doppio carpiato per aria, Mr Zarco, che si è guadagnato le ire di tutti strappando una pole inaspettatissima.

Si parte, con Zarco che si fionda in avanti perché gli hanno detto che quelli del circo lo stanno cercando dunque deve seminarli, dietro di lui c’è Marquez che ancora non ci crede di non aver fatto la pole quindi è un po’ confuso ma si adegua alla situazione e poi Petrucci, che è ancora più confuso di Marc perché non è mai partito così avanti, non è abituato ad avere l’asfalto libero davanti a sè. “Ma dove sono tutti?” poi si rende conto di essere nella stessa situazione di Mufasa inseguito dagli gnu e decide saggiamente di squagliarsela alla veloce.

Intanto Rossi è partito a razzetto urlando “andale andale” (perchè cerca di mimetizzarsi tra tutti quegli spagnoli. Se non puoi batterli unisciti a loro) e si appioppa alle due Honda che inseguono Zarco, ormai latitante.

Risultati immagini per motogp qatar impennata
“Alla caaaaaricaaaa”

 

Il mio amato Jorge invece è un desaparecido: nun se sa dove sia. Ultimo? Millesimo? A casa sua a giocare a un solitario? Boh. Non ci è dato sapere.
Se la prossima volta vuole venire a guardarsi la gara a casa mia lo ospito a braccia aperte, sia chiaro.
E ho detto braccia perchè sono una signora, badate bene.
La gara procede e una cosa diventa chiara: Pedrosa deve aver rotto le balle a tutti, perché lo sorpassano da sopra, da sotto, di fianco, di lato, sembra una gara di Super Mario Kart, ci manca solo che qualcuno gli tiri le bombe e le bucce di banana per rallentarlo. Ragazzi, per favore, pesa si e no venti chili, basta un alito di vento per buttarlo giù, non accanitevi che lo spiezzate in due come un rametto secco.

Intanto dietro dal marasma emerge qualcosa, qualcosa di rosso. Sarà un uccello? Un aereo? No, è Dovizioso che si fa strada lasciando una scia di polvere dietro di sè. 

Lorenzo lo scopriamo essere in undicesima posizione, nessuno lo inquadra quindi io ho dovuto perdere altri sei decimi da ogni occhio per avvistarlo dallo schermo, mentre davanti Zarco se le suona e se le canta da solo scorribandando come gli pare, inseguito da Marc, Rossi e Petrucci. 

Poi succedono cose.
Rossi su Marquez, Petrucci su Rossi, nessuno su Zarco, io sulla nutella… Un casino insomma. Non si capisce niente per un po’ se non che Dovizioso ha messo il turbo e ha cominciato a guadagnare posizioni come se nulla fosse. In rettilineo sembra che sia a cavallo di un razzo supersonico e che gli altri siano praticamente fermi, quindi raggiunge Marc, gli fa “ciao, anche tu qui? che coincidenze” e si piazza secondo.

A questo punto la tragedia.
Lorenzo, non si sa per quale ragione perchè nessuno si è preso la briga di inquadrarlo, si spiaccica al suolo. Andava a più o meno dodici all’ora perché davanti aveva una Suzuki impazzita e si è impanato come un bastoncino Findus. 
Che mierda

A questo punto a me non importa più nulla della gara e spengo.
Non è vero, però impreco tantissimo, senza sosta. Sto tutt’ora maledicendo tutto quello che mi capita sotto gli occhi.

Alla fine Zarco non si sa cosa gli prenda ma finisce nelle retrovie dopo quindici giri in testa, anzi in testissima. Zarco, siamo tutti dispiaciuti per Jorge, non c’era bisogno di fare così però!
Quindi davanti è guerra aperta per il primo posto, con Rossi che cerca di corrompere gli altri promettendo piadine a chiunque, Marquez che se ne sbatte le natiche perchè è del team paella tutta la vita e Dovizioso che non  ha idea di quale sia il piatto tipico di

Risultati immagini per motogp gif
“Dovizioso infame per te solo lame”

Forlimpopoli quindi si tiene fuori da questa diatriba e si concentra sull’arrivare davanti a quei due cretini. 
Ed effettivamente ce la fa, anche se Marc fino all’ultima curva le prova tutte per sorpassarlo, ci mancava solo che gli sparasse. Forse le armi da fuoco le tiene per quando saranno in America. 

Con questa frecciatina al popolo statunitense che possiede più pistole che neuroni mi dileguo perché sono in ritardo mostruoso, devo andare a fare un aperitivo tra dieci minuti e sono ancora in tenuta da casa, ovvero pigiama e occhiaie. 

Grazie a tuttissimi per i like e i commenti che mi state lasciando ultimamente, giuro che sto rimanendo sempre più contentamente sconvolta, vi lovvo tutti. 

E voi per chi tifate? Per il piadinaro ambulante? Per Marc il figo? O per qualcuno di totalmente sconosciuto che vi piace perché dimenticato da Dio? 
Fatemi sapere!