Ma buonasera miei indomiti Spelacchiati, come state? Vi state guardando “House of the Dragon” e siete innamorati persi di Daemon, proprio come me? Mi auguro di sì, se invece avete altri manzi da consigliarmi fate pure un elenco che qua ho bisogno di distrarmi.
Ora vi narrerò del mio pomeriggio molto traumatico.
Ero sul balcone a studiarmi i meccanismi degli orologi, perché non so una cippa e non avete idea dei clienti rompi balls che arrivano in negozio ogni volta… “Ma questo con che orologio è sincronizzato?” … Non lo so signora, con che cazzo di orologio dev’essere sincronizzato? Col Big Ben? Sa che può regolarlo lei, sì? “Ma che movimento ha?” … “Ha presente ‘movimento lento’ di Vasco Rossi? Ecco, lo ha scritto pensando a questo orologio”. MA CHE COSA VUOI SAPERE? COSA? LE VEDI LE LANCETTE CHE SI MUOVONO IN SENSO ORARIO? ECCO, QUELLO E’ IL MOVIMENTO.
Beh, inutile dirvi che no, non è proprio così che stanno le cose, ma cosa ne so io dannazione.
Comunque, dicevo, me ne stavo lì a cercare di capirci qualcosa quando a un certo punto STONK! Una cimice si schianta a velocità folle contro lo schermo del mio pc e io per poco non mi ribalto dalla sedia.
Io e gli insetti non andiamo esattamente d’accordo, diciamo pure che mi fanno rivoltare lo stomachino e se posso me la squaglio il più velocemente possibile lasciando all’eventuale mostriciattolo tutti i miei averi.
Comunque raccimolo tutto il coraggio possibile e lancio via la cimice con un foglio, mi rimetto lì a leggere come minchia è stato creato il primo orologio Maserati, quando sento un rumore di eliche e penso “ehllamadò, dov’è ‘sto elicottero? Che ci fa vicino a casa mia?” MA ALTRO CHE ELICOTTERO ED ELICOTTERO
ERA UN INSETTO
ANZI, ALTRO CHE INSETTO
ERA UN MOSTRO, NON SO COME ALTRO DEFINIRLO
DI DIMENSIONI ESAGERATE, AVEVA UN REATTORE SOTTO AL CULINO PELOSO, SFRECCIAVA CHE NEMMENO UN CACCIA BOMBARDIERE, VE LO GIUROOOOO! RATATATATAAAAA COME CANTAVA GIANNI MORANDI
E OVVIAMENTE DOVE HA DECISO DI PLANARE QUEL COSO ORRIPILANTE? SUL TAVOLO ACCANTO AL MIO PC!
E lì niente, regà, ho abbandonato tutti i miei averi e sono corsa in casa così velocemente che per poco non mi spiaccicavo contro al vetro della porta-finestra, dunque ho fatto l’unica cosa che qualunque essere umano nella mia situazione avrebbe fatto: ho chiamato mia mamma.
E lei, con il coraggio indomito che solo una madre che deve difendere la prole riesce a tirare fuori, ha preso una scopa e ha mandato via quell’essere mutante che io ancora mi chiedo cosa stracazzo fosse. Da quale laboratorio è uscito? Ma è fuggito dall’isola di Jurassik Park? Ma scherziamo? Quello non era un insetto, era un drago di Daenerys Targaryen, eccheccazzo. Secondo me non aveva un pungiglione, quello quando vuole punzecchiare qualcuno sguaina la spada e lo sfida a duello. Sciabola tutto, tipo Sandokhan. Ovviamente ho raccattato le mie quattro cose e sono andata a chiudermi in camera mia, penso di non voler uscire di casa mai più dopo aver visto che genere di esseri popolano questa terra.
Intanto sono bombardata su duemila fronti con consigli e pareri che mi stanno solo facendo sprofondare nell’ansia. “Ma dov’è che ti fai operare? Qui?? Nooo ma io ho sentito che qua per aprire le persone usano l’apriscatole!” “Nooo a Milano? Ma lì un mio amico è andato per un’ernia ed è uscito senza la trachea!” “A Londra?! Ma sei pazza?! Lì ti danno una botta in testa, un calcio nello stomaco e se poi ancora non sei schiattata ti affettano con l’affettatrice dei prosciutti!” E qua mi infilano nel tritarifiuti, là mi asportano le dita dei piedi, lì mi spatasciano, laggiù mi friggono nell’olio delle patatine del McDonald… Oooohhh ma che cazzoooooo allora ditemi voi dove andare, che se no ho io in mente un posticino in cui mandare tutti quanti. A breve fonderò una rivista: Ansiella Duemila.
Sto considerando l’idea di farmi pungere dall’insetto mostruoso, almeno la facciamo finita in maniera frizzantina. E voi come state, miei cari? Siete anche voi invasi dalle cimici come me che ormai me le trovo pure nei cassetti? Settembre vi sta provando mentalmente e fisicamente o siete forti come delle rocce e carichi come delle mine? Narratemi, suvvia, che vi voglio bene. Hasta la Pastaaaa!
Ebbene sì, miei prodi Spelacchiati, il mio piano malvagio sta funzionando, fila come l’olio. Io sto ingrassando quindi più che altro mi sto espandendo a macchia d’olio, ma questo è un altro paio di maniche (ma se vi vengono in mente altri modi di dire con l’olio scriveteli, che mi sono accorta ora che sono bizzarri). Dicevo: il piano procede. Ho un cassetto. Mi sono accaparrata in cassetto a casa Batterino. E non ho neanche dovuto impormi, chiederglielo o appropriarmene a sua insaputa! Un giorno mentre cercavo di ricacciare tutti i miei vestiti nello zaino per tornarmene a casa il Batterino mi guarda e fa “ma lasciali qui, no? L’ultimo cassetto è vuoto, l’ho lasciato apposta per te!”. Poi ha dovuto raccogliermi col cucchiaino perché mi ero sciolta sul pavimento. (Avrebbe anche potuto dirmelo prima, eh, però non facciamo i puntigliosi)
Intanto prosegue la mia lotta contro la casa. A parte il fatto che sono ancora in quella fase in cui piuttosto che andare in bagno quando c’è il Batterino nell’appartamento me la trattengo fino ad esplodere, quindi ogni volta che lui va in studio io lo saluto con tutta la grazia e l’eleganza di cui sono capace (quindi pochissime) e appena lo sento chiudere la porta del palazzo parte la mia corsa sfrenata verso il water, dove sono finalmente libera di espletare i miei bisogni fisiologici.
Madò, venti parole quando basterebbe dire “defecare”. Poi mi dicono che sono volgare, ma guarda te… una lady.
Dicevo, comunque… l’altro giorno ho iniziato la battaglia contro i vetri. Armata fino ai denti di Vetril e panno -non in microfibra perchè che cazzo ne so io che cambia qualcosa, un panno vale l’altro, userei pure la carta igienica per quel che mi riguarda- mi sono cimentata nell’antica arte di pulire le superfici trasparenti di tutta la casa, ottenendo come risultato sì, il pulirli, ma riempendoli di aloni e di pelucchi di quello stracazzo di pannetto sfilacciato. Idem col tavolino di vetro, ovviamente.
Poi ho deciso di lavare i pavimenti. “Ma sì, da qualche parte avrà secchiello e mocio, no?” Ecco, sì, ce l’ha, ma evidentemente non veniva usato dal 1800 considerando il suo stato. Ho passato più tempo a pulire i quattro fili rimasti al mocio che i pavimenti, CHE COMUNQUE HANNO DECISO DI RIVOLTARSI CONTRO DI ME E RIEMPIRSI DI ALONI INFAMI. Quindi li ho rilavati. Finalmente sono decenti. Io giuro che non mi arrenderò, però mi sento un po’ oltraggiata dal comportamento di questa casa.
Non che dai miei abbia fatto chissà che lavori eh, però mi rendo conto che quella santa donna di Madre Superiora col tempo si è infurbita e ha comprato dei prodotti della Madonna. “MAMMA PERCHE’ E’ TUTTO UN DISASTRO NON SO FARE LE COSE AIUTAMIIII! STAVO PURE PER VOLARE GIU’ DAL BALCONE PER PULIRE I VETRI DALL’ESTERNOOOO!” “Allora, prima di tutto: hai usato il panno in microfibra?” “… Credo che quello che ho usato fosse una camicia, un tempo. Tipo nel Milleduecento. Poi è stata fatta a pezzi.” “MA NON TI HO INSEGNATO NIENTE? Non puoi usare quella roba lì, se no perde pelucchi che rimangono tutti impaciugati.” “Scusi, Madre Superiora, por non averti mai ascoltata quando mi spiegavi le cose.” “E poi che hai usato, spero non il Vetril che è una robaccia…” “…Nooooo, io, il vetril?? Ma figurati…” MA COME PUOI CHIAMARE “VETRIL” UNA ROBA CHE POI NON LAVA BENE I VETRI, ALLORA CHIAMALO “COSIL” che pulisce un po’ a cazzo… “E per i pavimenti la cosa migliore è mezzo secchio d’acqua con mezzo bicchiere di ammoniaca, che così ti toglie odori e batteri…” “E se si sbaglia e invece dei batteri mi toglie il Batterino?” “Parlare con te è sempre più difficile.” “Lo so, ne sono piuttosto orgogliosa.” “Per il legno, per carità non usare prodotti a caso sul legno. Lo rovini. Guarda, senti, se volete un giorno vengo io…” “Ma non ci pensare neanche, Madre Superiora! Faccio io. Cioè, faccio uno sconquasso probabilmente, ma lo faccio io. Ma tipo, per lavare i fornelli e il lavandino… E il forno… E le piastrelle del terrazzo… Cioè… Va beh, lascia perdere, ho capito tutto. Sono giunta a una conclusione.” “Cioè?” “Mollo il Batterino.” “Ma vai a farti friggere, cretina. Ho già capito, ora ti preparo una lista di prodotti per la casa e le istruzioni.” “Sei una donna meravigliosa. Straordinaria. Hai presente il film “La leggenda degli uomin straordinari”? Ecco, dovrebbero fare un film su di te “La leggenda della donna straordinaria.” “Sì, con una figlia straordinariamente cretina.”
Niente, alla fine ho gettato la spugna. Letteralmente, nel lavandino.
Scusate tutti ‘sti post caserecci&casalinghi ma al momento la mia salute fa pena, passo le mie giornate trascinandomi da una parte all’altra come un’anima in pena. Poi non starò qua ad ammorbarvi con la mia epopea Covid+Green Pass che scade+terza dose di vaccino sconsigliata visto come sto= dal 1 febbraio non posso più fare nulla, ma sto un po’ diventando isterica.
E voi, miei piccoli prodi spelacchiati come state? Narratemi qualcosa di bello, di brutto, di così così… Quello che vi pare. Tra l’altro invece di film brutt mi sono guardata Encanto e mi è piaciuto TANTISSIMO, finalmente un cartone bellino! (Unpopular opinion: FROZEN CARTONE DISNEY PIU’ BRUTTO DELLA STORIA, ODIO TUTTI E TUTTO, AAAHHHHH!).
Giuro che i prossimi post non riguarderanno il lavare cose, che se no qua passo per una brava massaia con cui non è così terribile vivere, ma vi assicuro che lo è. Hasta la pastaaaaaa!
Premessa: ho scritto questo post in un momento confusionale, dopo un mese turbolento per la mia salute mentale traballante. È ad alto contenuto patetico, ero in modalità paturnie, sconsiglio caldamente la lettura.
Domani ho la seduta con la mia psicologa, e il mio umore è traballante. Per quanto faccia la cretina questo mese è stato strano per quanto riguarda le mie sensazioni; a volte mi sentivo quasi sopraffatta da ogni minima cosa, altre volte mi sentivo lontana da tutto, ero irritata e mi veniva da piangere in continuazione, senza alcun apparente motivo. Ero nervosa e infastidita da me in primis e dal resto del mondo in secundis, e cercare di nasconderlo mi ha portata a star male ogni volta che ero da sola e potevo sfogarmi.
Quando capitano questi periodi temo sempre di star tornando indietro, che ricomincerò a avere la nausea tanto è il malessere, che non vorrò più uscire di casa, che starò a letto tutto il giorno.
E’ strano.
E’ che vorrei che tutto il passato non avesse ripercussioni sulla spelacchiata che sono adesso, ma è impossibile. Come mi ha spiegato mille volte quella santa della mia psicologa la battaglia con la depressione è lunga, a volte estenuante, ed è una guerra di posizione: non ti puoi lanciare addosso al nemico, lo devi contrastare poco alla volta. “Può essere che per molto tempo tu stia bene e poi torni una crisi depressiva. Può essere un momento o può durare di più. Non ti devi spaventare. Quella con la depressione è una battaglia che potresti dover combattere tutta la vita, ma non devi avere paura: adesso hai le armi per difenderti e per vincere. Non sei più da sola come la prima volta. Ora hai gli strumenti per analizzarti, per capire quando la situazione ti sta sfuggendo di mano, e sai a chi devi chiedere aiuto.”
Ecco, quello del chiedere aiuto per me è un concetto abbastanza strano. Oddio non sono Xena la principessa guerriera, se mai sono Sara la plebea ignorante, però non sono abituata a fare richieste. Un aneddoto abbastanza bizzarro di un paio di mesi fa: avrei dovuto incontrarmi in centro con degli amici ma mi hanno paccata tutti all’ultimo, il che significava farmi una scarpinata di quaranta minuti da sola fino a casa, di notte. Niente di che, per quanto mi riguarda, ero pronta a mettermi le gambe in spalla; invece Mr Batterino aveva appena finito di dare lezioni dall’altra parte della città, ha letto il messaggio in cui gli dicevo che stavo per tornarmene a casa sconfitta, e mi ha chiamata immediatamente. “Dimmi dove sei che vengo a prenderti!”.
Così, come se fosse la cosa più ovvia di tutte, come se non gli pesasse minimamente, come se non dovesse schizzare a casa per seguire un meeting di lavoro che sarebbe iniziato da lì a dieci minuti.
E’ venuto a prendermi senza che io gli dicessi nulla, come se fosse l’ovvietà più naturale del mondo; cosa che ha ribadito più volte quando io sono scoppiata a piangere sul suo divano ringraziandolo, sopraffatta da quello che mi rendo conto possa sembrare un gesto banale ma che mi aveva destabilizzata. Non sono abituata a queste cose; non so cosa voglia dire davvero avere qualcuno da chiamare se ho un problema, piccolo o grande che sia. Sia chiaro, sono una persona viziata, con una vita privilegiata sotto duemila punti di vista e i miei problemi non sono paragonabili a situazioni estreme, però nel mio piccolo ho sempre pensato di non dover chiedere niente a nessuno. Anzi, di non poter chiedere niente a nessuno, perché in fondo in fondo non me lo merito. Mi rendo conto che gran parte dei miei problemi siano dettati da un estremo senso di colpa verso la vita, e di inferiorità nei confronti di qualunque cosa. Non merito, non sono abbastanza, non valgo niente. Ammettere queste cose ad alta voce è impossibile, le parole mi si inchiodano in gola e anche solo sfiorare questi temi mi fa piangere come una fontana. E’ tutto strano. Non so perché mi senta cosi, da dove venga questa sensazione di essere sempre nel torto.
Mr Batterino mi ha fatto notare che chiedo sempre scusa, per qualunque cosa. Lo trova strano, non gli piace quando lo faccio ma mi viene in automatico.
C’è un film, Malcolm e Marie, su Netflix; è interamente basato su un litigio. Una coppia litiga dall’inizio alla fine. Si dicono le peggio cose, si dimostrano di amarsi alla follia, si dilaniano, e a un certo punto Malcolm le fa un discorso che mi distrugge ogni volta che lo ascolto, il cui succo è “tu vuoi essere massacrata e calpestata, hai bisogno di sentirti utile perché se non ho bisogno di te allora perchè mai dovrei stare con te?”.
Quando l’ho visto la prima volta ho dovuto mettere in pausa e fumarmi una sigaretta per calmarmi; è stato come se lo stesse dicendo a me, e io non ci avevo mai voluto pensare.
Le persone dicono che sono generosa, altruista, che mi faccio in quattro per gli altri… ma non è vero. Non è altruismo, se mai il contrario. Ho bisogno di sentirmi utile agli altri, perché se no verrei abbandonata. Se non fossi utile, se non servissi a qualcosa, chi mai mi vorrebbe avere intorno? E quindi aiuto. Ascolto. Do una mano a spalare la neve dal viale. Spacco le mattonelle del pavimento della casa dei miei amici che devono ristrutturare. Accompagno Mr Batterino a comprare le cose per la casa, lo aiuto a mettere a posto l’appartamento, gli faccio regali. Non è una battuta quando gli dico che sto cercando subdolamente di comprare il suo affetto, è proprio così. E se so di non poterlo comprare voglio cercare di meritarmelo, perché non posso credere che sia gratuito. E questo mi spezza il cuore.
Ora la smetterò di scrivere, perché sto praticamente piangendo e ho la sveglia tra quattro ore e mi sento patetica. Ahhhh, Spelacchiati miei… non è sempre piacevole leggere questo blog, lo so. Me ne dispiaccio davvero quando scrivo questi post. Vorrei non ammorbarvi, ma allo stesso tempo in così tanti mi rispondete quando mi apro in questo modo che forse fa bene a me e spero faccia bene a voi.
Non so. Stasera non so niente, mi chiedo se dovrei far leggere a Mr Batterino queste cose, se dovrei consegnargli le chiavi del mio cervello spelacchiato, perché forse lo aiuterebbe a capirmi anche quando sembra che io non abbia senso.
Vi lascio un video che ho guardato e riguardato. Non so se conoscete Shy del canale Breaking Italy (probabilmente il mio canale italiano preferito) ma in questo video parla della sua depressione e spiega tutto perfettamente, su molti punti mi ci ritrovo in toto.
E voi miei cari come state? Rendiamo questo post un luogo di paturnie, diamoci una mano a vicenda. Siete belli belli ❣️
Buongiorno miei spelacchiatissimi bipedi, come state?
Mr Batterino è ufficialmente andato a vivere da solo e stiamo scoprendo insieme i grandi quesiti delle persone adulte. Cose come: -“ma la pasta Barilla è davvero più buona o è solo un costrutto sociale e posso prendere la Badabungada a quattro centesimi”? -“perché il tonno in scatola costa cosi tanto?” -“ma se uso il vetril per lavare i pavimenti cosa succede?” -“ma il polistirolo dove diamine si butta?” -“lo scopettino del wc come si lava?” -“posso rubare lo zerbino figo dei vicini?”
L’altro giorno abbiamo pulito tutto da cima a fondo, e con “abbiamo” intendo che lui ha pulito e io ho passato il tempo a dire idiozie. Il mio apporto è riassumibile nel momento clou in cui il mio cervello ha dato forfait e senza alcuna ragione logica ho buttato il non recuperabile nella plastica. Non so come abboa fatto a non mettermi la testa nel forno, che pazienza che ha Mr Batterino! Anche perché per il momento l’unica cosa che faccio è sbavargli sul cuscino ogni notte – quando va bene, quando va male si ritrova la mia saliva sul braccio-. Non oso immaginare che spettacolo raccapricciante sia guardarmi dormire.
Per quanto riguarda me sto continuando il mio lavoro da paladina della giustizia, vigilo l’università come fa Batman a Gotham City. Mettere la sveglia alle sei e mezza comunque mi uccide ogni volta, la mia unica ragione di vita è la colazione al bar.
E voi miei prodi come state? Quanto è stato traumatico per voi passare nel mondo degli adulti? Vi prego preparatemi alle prossime sfide e domande che dovremo affrontare io e Mr Batterino, e se avete consigli salva vita su cose da comprare indispensabili per la casa ditemi, che riferisco!
Narratemi di tutto e di piu, a presto! Hasta la pastaaaa
Buongiorno miei amatissimi Spelacchiati, come state? Io sono appena sopravvissuta ad una caduta dalle scale di casa mia. Potete immaginare la grazia, la leggiadria e l’eleganza di un ippopotamo morente che per poco non si sfracella il muso sul pavimento.
Sono state due settimane piene di eventi, con alti e bassi di cui alti molto alti e bassi molto, molto, davvero molto bassi. Da cosa partiamo? Dal basso, direi. Preparatevi a deridermi per il resto della mia miserabile esistenza come hanno in programma di fare tutti i miei amici, perché sono dovuta andare in pronto soccorso.
Ho passato sei ore su una scomodissima sedia, con l’ansia di incoronirmi, perché… mi era entrato un orecchino nel lobo. Letteralmente, la capocchia di sto stracazzo di orecchino aveva deciso di ritrarsi nel mio orecchio come un gamberetto in un anfratto marino ed era stato inglobato, adieu. Mi hanno dovuta incidere -senza anestesia- e tirarlo fuori, ‘sto bastardo.
Ma vi pare una cosa normale? Ma come cazzo è possibile che io sia così sfigata? Mi sentivo anche una capra assoluta a rubare tempo ed energie in pronto soccorso per una cosa così imbecille quando c’erano persone che stavano davvero male…
Altra sera, altra corsa. Ero a cena con mia sorella e le mie amiche per l’addio al nubilato di quella pazza persona con cui condivido la genetica, stavamo mangiando e bevendo allegramente (io mica tanto, sono sotto antibiotici per quel cazzo di orecchino di merda quindi non posso manco bere), mi ero appena infilata un meraviglioso ravioletto in bocca quando… sono sparita. La sedia sotto le mie regali chiappette ha ceduto e io sono stata risucchiata.
I presenti possono giurare che non ho smesso un secondo di ridere come una deficiente mentre sparivo sotto al tavolo, non so se sia un bene o un male. Sicuramente è prova della mia ignoranza.
Ma passiamo alle cose positive, miei prodi! Padre Spelacchiato è finalmente negativo al Covid, quindi è potuto venire al matrimonio in pompa magna di mia sorella. E’ stato tutto incredibile, il posto era meraviglioso, il cibo da leccarsi i baffi (nel mio caso letteralmente), gli sposi erano stupendi… e io e Mr Batterista ci siamo divertiti come due matti, ridendo e ballando tutto il tempo. L’unica pecca è che sono quasi morta quando è toccato a me fare il discorso agli sposi durante il rito, pensavo davvero che sarei svenuta e avrei rovinato la festa a tutti. Mia sorella mi avrebbe sgozzata con un coltello. Invece sorprendentemente sono riuscita a mettere insieme un po’ di decenza e ho letto il mio discorso piangendo poco, sono riuscita a trattenermi perché il mio terrore più grande era scoppiare a piangere a metà discorso e non riuscire ad andare avanti creando un impasse di disagio piagnucoloso; ho pianto tutte le mie lacrime quando si sono scambiati le promesse però, sono ancora disidratata.
E poi ho preso il bouquet. Mia sorella ha fatto un lancio impeccabile completamente a caso e mi è praticamente volato in mano.
Hanno dovuto acciuffare Mr Batterista e trascinarlo da me perché stava già prenotando un volo sola andata per il Messico, ‘sto cretino. Continua dire che io ho preso il bouquet ma lui se l’è preso nel bouquet (del sederin).
Che pirlitudine.
Ora sono in viaggio, su un comodo sedile di Italo con Mr Batterista a fianco che scrive partiture. Direzione Rimini, penso che mi ucciderò dopo un paio d’ore a meno che non mi possa strafogare di cibo e alcol.
E voi miei prodi come state? Com’è possibile che siamo gia a settembre?! Raccontatemi qualcosa, ciciariamo un po’ che in questi giorni voglio solo rilassarmi ❣️
Vi allego foto del mio vestito meraviglioso perché lo amo e voglio indossarlo anche per fare la spesa e portare fuori il cane.
Ohhh Madonna (intendo la cantante, ovviamente). Avete presente in Jurassic Park quando si sentono i passi del T-Rex in avvicinamento rapido e scattano panico&paura folli? Ecco, per me vale lo stesso principio con l’incombere della sessione estiva. Sto cercando di organizzare sedute di studio fatte in modo vagamente decente, il punto è che non mi ricordo una minchia di quello che studio. Credo di essere troppo deficiente per poter continuare l’università, per me è un miracolo già solo l’aver superato le elementari.
Io vs la sessione estiva
Poi dando ripetizioni ai marmocchi mi rendo conto di essere una capra di dimensioni epocali: ma come diamine ho fatto a superare le verifiche di geometria solida? Ma cosa cazzo me ne frega dell’area di una piramide costruita su un cilindro in equilibrio precario su una sfera? Ma vi siete bevuti il cervello? Ma che cosa stracazzo è un tronco di piramide, in che foresta lo trovo? Che corteccia ha? E il prisma esagonale chi cazzo lo ha mai visto nella vita vera, perché dovrebbe fregarmene qualcosa dell’ottaedro regolare, MA VAFFANCULOOOOOOOOOOOOOOO! Giuro l’altro giorno dopo una lezione in cui mi sono tornati in mente tutti i traumi legati alla geometria mi stavo per raggomitolare in un angolo e piangere.
Okay, mi placo. Scusate. Piccolo sfoghetto esagonale. Che poi lo so che ci sono persone che sguazzano in quelle materie terrificanti quali ARITMETICA, geometria, disegno tecnico… Io volevo impiccarmi a ogni lezione. Mi ricordo perfettamente che ogni volta pensavo “ora picchio una capocciata alla finestra, agguanto un vetro e mi estirpo la giugulare: non farà mai male quanto prendere un altro due”. Tra l’altro io giuro che una volta sono riuscita a prendere UNO E MEZZO a una verifica. Uno e mezzo. Neanche due. Probabilmente avevo sbagliato a scrivere pure la data o il mio nome, che roba imbarazzante.
Ma basta parlare di traumi passati e parliamo di sconvolgimenti presenti: in questi giorni è successa una cosa bizzarra che mi ha lasciata un po’ stranita. (e voi direte “Sara, per l’amor di Dio, a te stranisce anche che le penne rilascino inchiostro”… E avete ragione anche stavolta ma lasciatemi spiegare.) Mi ha scritto una persona, un uomo che non sentivo da un anno e mezzo; penso di aver parlato di lui nel blog, per quei pazzi che mi seguono da tanto. Lui era in una relazione aperta, io mi stavo cominciando a riprendere dal mio periodo “oscuro”; lui aveva una situazione problematica e ci eravamo avvicinati tanto. Abbiamo avuto una sorta di relazione molto breve, poi lui ha dovuto scegliere tra la sua ragazza e me, e ovviamente abbiamo chiuso ogni contatto. Dopo un periodo di tristezza mista a disperazione, perché sono bravissima a struggermi per queste cose, posso dire di aver cicatrizzato ed essere in pace col mondo.
Fatto sta che mi ha scritto. (DDL) Zan zaan zaaaan. Ha detto che non ha mai smesso di pensarmi, che gli sono mancata per tutto questo tempo, e che continua a sognarmi. Posso dire? Poverino. Più che sogni devono essere incubi, di quelli da cui ti svegli tutto sudato e urlante e ringrazi il cielo di esserti svegliato. No perché io non vorrei vedere il mio muso nemmeno da sveglia, figuriamoci mentre dormo… Penso che volendo potrebbe farmi causa e chiedermi i danni morali. Un uomo segnato dall’orrore.
Ha detto che mi ha ritrovata in tantissime situazioni, in tanti film, nei testi delle canzoni… Immagino. Vedeva in un documentario un tricheco arenato su un iceberg? “Ma quella è Sara!” C’era una qualunque puntata di Vite al Limite? “Ma quella è davvero Sara!” Passava un video di Rihanna? “Quanto vorrebbe essere quella, Sara!” Io me la sono immaginata così, ‘sta cosa.
Ahhhh. Suppongo mi abbia idealizzata un po’ troppo, in questo periodo; non avendomi intorno a ricordargli quanto io sia un subumano inadatto alla vita si sarà immaginato cose incredibili sul mio conto. Forse dovrei dirgli che ancora mi scaccolo quando penso di non essere vista e che annuso i calzini prima di mettermeli per capire se sono stagionati e da sbattere in lavatrice o se posso ancora indossarli senza attirare file di roditori.
Mah. Che cose bizzarre. Non me l’aspettavo. Se da una parte mi ha fatto piacere sapere di non essere stata un’infatuazione passeggera e che lui si era legato a me quanto io avevo fatto con lui, dall’altra non ho alcuna intenzione di riallacciare i rapporti: mi ci è voluto tempo, ma l’ho superata e ora sto benissimo.
Ho cercato di rispondergli con calma e pacatezza che ormai, essendo passate eoni, per me non sussiste alcun rimorso, che mi auguro davvero che lui sia felice, e, cosa più importante, che io ora ho un ragazzo meraviglioso… cosa verissima, io non so come sia possibile. Non mi capacito di aver accalappiato Mr Batterista, il fidanzato più spelacchiatamente fantastico che io potessi mai immaginare.
Per darvi un’idea, sono passati nove mesi e lui ancora ride alle mie battute. Cioè sembra davvero divertito dal mio essere una persona assolutamente bislacca e cretina, non mi detesta per ogni scemenza che sparo o per il mio essere mostruosamente goffa e imbarazzante in ogni momento.
Un’accurata gif di Mr Batterista
Ogni volta che mi nascondo in qualche anfratto per sbucare fuori all’improvviso nel tentativo di spaventarlo, lui ride. Non prende una padella per spaccarmela sulla fronte, ride. Quando completamente a caso mi metto a sbattere le mani come le foche perché pretendo un bacio o un abbraccio, lui sorride e mi coccola. Giuro. Non agguanta una scimitarra per farmi a fettine come meriterei, lui mi asseconda. Sono così fastidiosa che ogni volta che all’aperto vedo un merlo -ogni singola volta, giuro- esclamo “un merluzzo!” (lo so che non fa ridere, lasciatemi in pace) e lui invece di darmi una capocciata proprio in mezzo agli occhi ribatte “un merduzzo!”. E niente, siamo deficienti.
GUARDATE, UN MERLUZZO!
Insomma, capite quindi perché io non mi sognerei mai di fare la minima cosa che potrebbe compromettere il fantastico rapporto che ho con questo squinternato, quindi nonostante mi senta in colpa per aver risposto freddamente a colui che mi ha scritto cercherò di costringermi a non cercare di indorare la pillola. Ammetto che mi ha fatto piacere sentirlo, perché sono una persona becera: sono convinta di essere una persona assolutamente dimenticabile, che la mia assenza nella vita di qualcuno conti veramente poco; sapere che per lui non è così mi ha dato un pizzico di autostima in più. Alla fine io sono convinta che ognuno fa le proprie scelte e deve accettarne le conseguenze; lui mi piaceva molto, mi faceva sentire bene, mi trattava meglio di qualunque altro fidanzato, e quando abbiamo smesso di sentirci sono stata male come una foglia secca schiacciata. Gli auguro davvero di stare bene e di trovare la sua serenità, lo dico col cuore in mano (ed è subito Grey’s Anatomy). Ma non avrebbe senso dirgli queste cose, quindi non lo farò.
E voi, miei cari Spelacchiati, come state? Partiamo dalle domande fondamentali: ma voi che rapporto avevate con le materie scientifiche?! Narratemi dei voti più bassi che abbiate mai preso, fatemi sentire meno capra ignorante por favor! E invece…Persone tornate alla carica dopo notevoli lassi di tempo ne avete? Avete qualche consiglio da spelacchiato a spelacchiata da darmi? Come sempre vi ringrazio miei cari, alla prossima! Hasta la pasta!
Buonasera miei cari Spelacchiatini, come state? Siete pronti al grande ritorno in zona gialla? In questi giorni avevo un po’ di stupidità da sfogare, dunque oggi parliamo di un film brutt che non so come definire. Poteva essere peggio? Assolutamente sì. E’ decente? NO. Il film è del 2019, diretto da Alexandre Aja, e l’attrice protagonista in realtà è brava: è Kaya Scodelario, che a me era piaciuta molto in “Spinning out” (la serie sul pattinaggio sul ghiaccio) peccato che qui il suo personaggio sia veramente una capra assoluta.
Il film si apre in una piscina dove stanno avvenendo degli allenamenti di nuoto. Inquadratura che si avvicina alla protagonista, musica che cresce in sottofondo, un pathos che nemmeno quando la Pellegrini era alle Olimpiadi. (Che poi “pathos” è uno dei moschettieri, no? Phatos, Aramir e D’Artagnan, neh?) Va beh, questa si tuffa, comincia a sguazzare come una rana, sguazza qua, sguazza là, la musica si fa sempre più tesa fino a che questa…perde. Arriva seconda. E qua parte il flashback di suo padre che le faceva da coach e che quand’era piccola le chiedeva “non ti abbattere perchè tu cosa sei?” e lei “una cretina?” “UN SUPERPREDATORE” … MA COSA STRACAZZO VUOL DIRE? MA COS’E’ UN SUPER PREDATORE, UNA ROBA USCITA DALLE GABBIE DI JURASSIC PARK? MA TU SEI UN SUPER DEFICIENTE, ALTROCHE’, MA TI HANNO SUPER DEPREDATO DEL CERVELLO! MA POTETE FARMI INNERVOSIRE COSI’ TANTO DOPO DIECI SECONDI DI FILM?!
Basta, andiamo avanti che se no finisce male; siamo nel presente e c’è un mega uragano che si sta per abbattere sulla città e la nostra eroina, Hailey, invece di squagliarsela come dovrebbe visto che stanno evacuando la zona va a casa di suo padre a cercarlo e una volta lì secondo voi cosa fa? Cerca il padre? Lo chiama? Fa qualcosa di vagamente sensato? NO. LEI SI METTE A GUARDARE LE FOTO E I VECCHI TROFEI! MA SEI UN’ALLOCCA? SCUSAMI, NON SO SE L’HAI NOTATO, MA UNA TEMPESTA DEVASTANTE QUANTO LA TUA IGNORANZA STA PER SPAZZARE VIA TE E IL TUO QUOZIENTE INTELLETTIVO VERAMENTE BASSO, PUOI ACCHIAPPARE TUO PADRE PER I PELI DEL NASO E ANDARTENE? Non so, vuoi metterti anche a lavare i piatti? A contare i granelli di polvere sulle mensole? Vuoi per caso fare un censimento di acari della polvere nel tappeto? Ma un secondo per darti uno schiaffo da sola lo trovi o sei troppo impegnata, MAMMALUCCA?!
Comunque il padre non c’è quindi lei va a cercarlo in un’altra casa (… a questo punto comincio a pensare che il film sia solo un andare e uscire da case per cercare il padre, che svolta), cerca di qua, cerca di là, il vecchio non si trova quindi lei decide giustamente di scendere nel seminterrato e cominciare a strisciare in mezzo al fango sotto le fondamenta della casa per tentare di trovarlo. E va avanti per tipo venti chilometri. Giuro, è lì che striscia, rantola, sguazza nella poltiglia più disgustosa… Ora. Io dico. Va bene che lei sia in infradito nonostante questa dovrebbe star fuggendo da una tempesta incredibile. Va bene che lei sia cretina. Va bene tutto. MA PERCHE’ MINCHIA PENSI CHE TUO PADRE SIA STRISCIATO COME UN VERME SOTTO CASA SUA CON UN TEMPORALE DELLA MADONNA IN ATTO? MA NON SO, SPELACCHIATI MIEI, HA SENSO PER VOI? MI SENTO COME VASCO ROSSI “ANCHE SE QUESTA ROBA UN SENSO NON CE L’HAAA”.
Comunque senso o non senso, con mio sconvolgimento, lo trova. Quel deficiente è là sotto davvero. Peccato che gli manchi un pezzo di spalla. L’avrà lasciato vicino al cervello di lei? No, sono stati degli alligatori di circa novemila metri a sgranocchiarlo e poi sputacchiarlo. Giuro, a un certo punto sbuca ‘sto lucertolone gigante che vuole finire di papparsi il padre di lei ed è incazzato nero, tipo me se qualcuno mi tocca i nutella biscuits, e Hailey fugge come una marmotta inseguita da una faina. (Comunque è il coccodrillo meno coccodrillesco del mondo; avrebbe potuto mandarla giù in un sol boccone e invece quel rettile praticamente zampetta qua e là a caso, le si avvicina con cautela, ruggisce, morde lastre di metallo, nuoticchia in giro… Pure gli alligatori sono cretini in questo film, non ho parole.)
Il padre si ripiglia, lei entra in modalità McGyver e per dargli da bere inzuppa la felpa di pioggia da aperture nel muro (MA SCUSAMI MA SPACCA TUTTO E CERCA DI USCIRE DA LI, NO?) E POI INVECE DI CERCARE DI TROVARE UN MODO DI USCIRE DA QUEL CAZZO DI SEMINTERRATO CHE SI STA RIEMPENDO D’ACQUA QUEI DEFICIENTI SI METTONO A PARLARE DELLA GARA DI NUOTO DELLA MATTINA! “Ma cara hai perso di pochissimo, non ti preoccupare!” “Buuu non so se sono abbastanza brava, gnè gnè” IO CHIEDO UMILMENTE PERDONO MA VI RENDETE CONTO CHE OLTRE AD UN URAGANO CHE INCOMBE SULLE VOSTRE INUTILI VITE C’E’ ANCHE UN MOSTRO GIGANTE CHE VUOLE SMASCELLARVI E CHE STA A DUE METRI DA VOI? DOBBIAMO DAVVERO SENTIRVI SCAMBIARE CONVENEVOLI? E infatti il cocco arriva mentre lei cerca di raggiungere le scale e le azzanna una caviglia. Mi sta già simpatico, ‘sto coso. Lei si libera dandogli dei calci (tecnica ovviamente consigliata da qualunque esperto) e se la squaglia nuovamente. Poi c’è un altro dialogo che ha proprio senso. “Hailey, devi andartene da qui.” “Non senza di te.” “Non ho bisogno del tuo aiuto.” MA TU TI DROGHI? NON HAI BISOGNO DEL SUO AIUTO? MA TI SEI BEVUTO IL CERVELLO? SE C’E’ UNA COSA DI CUI HAI BISOGNO, OLTRE CHE UN TRAPIANTO DI ENCEFALO, E’ IL SUO AIUTO, IMBECILLE!
Intanto sto cazzo di scantinato ha cominciato ad allagarsi quindi partono le riprese sott’acqua; solo che non siamo più nello scantinato, quando inquadrano sott’acqua sembra di essere in un fiume dell’Amazzonia, con una vegetazione che BOH, le alghe, i muschi, e questo, e quello, sti cazzo di coccodrilli giganteschi che NUOTANO invisibili a occhio nudo… IN MEZZO METRO D’ACQUA MA SCUSATEMI MA CHE LOGICA C’E’ MA COM’E’ POSSIBILE
Va beh regà per tipo un’ora il film è composto da Hailey che nuota da una parte all’altra cercando di raggiungere prima le scale, poi una botola, poi non lo so, poi mi sono rotta le balle, poi vorrei spegnere ma ormai… Un tizio amico di Hailey cerca di andare a salvarla ma viene masticato come una Vigorsol pure lui, diciamo che questi cocchi banchettano come se non ci fosse un domani. O meglio, banchettano come me ad ogni pasto: tantissimo e con la raffinatezza ed eleganza degni di Buckingam Palace.
In tutto ciò Hailey e suo padre si fanno discorsi DI MERDA su perchè lui e sua madre abbiano divorziato, perché lui non abbia lottato per stare con la moglie…OOOOOHHH MA SE TUA MAMMA ERA SCEMA ANCHE SOLO UN QUARTO DI QUANTO LO SEI TU CI CREDO CHE NON ABBIA LOTTATO PER RESTARE, IO AL SUO POSTO SAREI EMIGRATA IN ANTARTIDE!
Va beh andiamo avanti, c’è lei che recupera una pistola, un alligatore le azzanna affettuosamente tutto il braccio e lei CON LA MANO NELLE SUE FAUCI gli spara seicento volte, poi se la squaglia nuotando più velocemente di un povero cocco che rimane a bocca asciutta,
Infine i nostri due protagonisti, che io a questo punto non sopporto più e spero diventino un tritato di carne per quei poveri lucertoloni corazzati, raggiungono il salotto. E qui io pensavo “oh, finalmente il film è finito, questi ora andranno sul tetto ad attendere soccorsi” E INVECE NOOOOOO! SAREBBE STATA UNA COSA TROPPO INTELLIGENTE, COME HO POTUTO SOPRAVVALUTARLI COSI’ TANTO? I nostri odiati protagonisti infatti vedono una barca dall’altra parte della strada e non so per quale cavolo di motivo decidono che per salvarsi devono raggiungerla. Ma io dico. Sei in casa, al sicuro, puoi salire di due piani, furi la strada pullula di mostri che aspettano solo di darti una morsicata alle natiche… MA MINCHIA MA VAI DI SOPRA, NO? COSA FAI LA TRAVERSATA DELLA SPERANZA, MA PERCHE’ ODI COSI’ TANTO LA VITA? Ma va bene, basta, non mi pongo più domande, andiamo avanti.
Il padre, che a quanto pare è un ornitologo, le fa “gli alligatori cacciano in base agli schizzi d’acqua, quindi niente schizzi niente caccia!” MA A PARTE CHE COSA STRACAZZO STAI DICENDO, MA QUESTO ACCOZZAMENTO DI STRONZATE DA DOVE L’HAI TIRATO FUORI PRECISAMENTE? C’E’ UN’ENCICLOPEDIA DELLE TUE PUTTANATE O VAI A SENTIMENTO? TU GLI SCHIZZI CE LI HAI NEL CERVELLO, SUPER DEFICIENTE! Ma va bene, facciamo finta di credere a questo mentecatto. Niente schizzi niente caccia, giusto? E ORA, SECONDO VOI, LA NOSTRA HAILEY COME RAGGIUNGE QUELLO STRAMALEDETTO GOMMONE? ANDANDO PIANO PIANO PER EVITARE DI SPRUZZARE ACQUA IN OGNI DIREZIONE? NUOTANDO CON PACATEZZA E MOVIMENTI LENTI? LASCIANDOSI TRASCINARE DALLA CORRENTE?
NO CARI MIEI QUELLA PARTE IN PIENA MODALITA’ MICHEAL PHELPS A FARFALLA, FACENDO UNO SCONQUASSO INCREDIBILE! MA ALLORA SIETE TUTTI DEI DEFICIENTI E DOVETE MORIRE MALEEEE MA CHE COSA DIAMINE E’ SERVITO IL DIALOGO DI -GIURO- VENTI SECONDI FA? Ma neanche uno di Vite al Limite se si tuffa a bomba da un trampolino fa il casino che ha fatto lei, ma alloraaaaaaa! Questi mi stanno prendendo in giro, non vedo altre spiegazioni. Comunque ovviamente la nostra gallinacea Hailey raggiunge il gommone inseguita da settemila alligatori ma non appena lei ci sale sopra quelli si dissolvono. Ma ora, scusatemi, non sono mai stata attaccata da un branco di coccodrilli giganteschi, però SECONDO ME come minimo cercano di salire sull’imbarcazione, la prendono a musate, a codate, te la ribaltano come se fosse di carta…PERCHE’ DIAMINE QUESTI SE LA SQUAGLIANO COME SE AVESSE FATTO TANA LIBERA TUTTI? Boh. Comunque la cosa che fa più ridere è che sta cazzo di barchetta viene sbatacchiata qua e là dal temporale e questi deficienti vengono ricatapultati nella casa, io stavo per rotolarmi dal ridere.
Per fortuna siamo quasi alla fine. Al padre viene letteralmente staccato un braccio ma non muore dissanguato, anzi corre qua e là per la casa. Okay. Io se mi stacco una pellicina piango sei giorni, quello senza un braccio è un fiorellino di campo. Lei, con quella che potrei solamente definire l’astuzia di una volpe (una volpe impagliata però), riesce a chiudere un alligatore nella doccia. Ma scusatemi. Ditemi una cosa, solo nella mia di doccia se do anche solo una manata per sbaglio al vetro si accartoccia come un foglio di carta? Perché lì c’è un cocco di non so quante tonnellate che si dimena e non succede niente? Ma poi POVERINO, ma lascialo libero, STRONZA! Infine, miei cari,
Va beh niente, questi due deficienti fanno finalmente quello che noi persone normali avremmo fatto già ore prima, ovvero salgono sul tetto e attendono di essere soccorsi (cosa che, purtroppo, avviene.) Fine del film.
Mi è venuta una gran voglia di comprare un coccodrillo.
Buondí miei cari Spelacchiati, come state? Vi prego ditemi che non sono la sola che sta mostrando segni di totale instabilità mentale a sto giro di zona rossa. Cioè, io i segni di instabilità mentale li mostro ogni giorno da sempre, però da quando ci hanno di nuovo tinteggiato la città di porpora mi sento ancora più sclerata. Vago per casa senza uno scopo. Mi aggiro per gli anfratti di camera mia come un’anima in pena, che i dannati della Divina Commedia mi fanno un baffo. (Ora che ci penso dovrei quanto meno decolorare il vello che ricopre il mio labbro superiore.)
Oggi poi sono arrabbiata, furibonda, rasento l’isteria: insomma, sono incazzata nera. Ma non quel nero opaco, tipo le auto, intendo un nero nerissimo tipo buco nero che risucchia tutto come me al McDonald.
Mi sento come una mantide religiosa dopo un amplesso: ho voglia di decapitare qualcuno. Ora vi spiego cosa ha turbato quest’oggi la mia per niente isterica anima di persona idiota; come forse saprete io do ripetizioni e in questo periodo faccio lezione ai marmocchi via web. Ebbene oggi la madre di un marmocchio -marmocchio che tra parentesi ho salvato dalla bocciatura e che ha una media quasi notevole grazie al sangue e sudore che sia io che lui produciamo a ogni lezione- mi ha accusata di comunicarle piu ore di lezione rispetto a quelle fatte. … ORA. A me si può dire veramente qualunque cosa, ogni insulto possibile e immaginabile probabilmente me lo merito, l’unica cosa che so di non essere è disonesta. Poi regà parliamoci chiaro, per otto euro in più o in meno non mi metto a escogitare piani malvagi. Fossero lezioni da cinquanta euro a botta allora sì che cercherei di falsificare tutto e farmi pagare per settanta lezioni alla settimana… Quindi fanculooooooo ma come osa infangare il mio buon nome?
Come se tutto ciò non fosse già abbastanza sconquassante, la mia universitàdimmerda ha fatto saltare la sessione quindi passo le mie giornate rantolando e mugugnando frasi sconnesse sul fatto che non troverò mai lavoro, non mi laureerò mai e finirò con il fare la bibitara allo stadio sognando un giorno di entrare in un partito politico con una stella cometa.
In più ho deciso di smettere di fumare. Regà, non potete capire. Sto impazzendo. Vedo sigarette ovunque. Sogno di alzarmi di notte e andare a comprarle. Chiudo gli occhi e sento quel magnifico odore di putrefazione e morte incombente che solo le sigarette regalano. Probabilmente se avvicinassi una sigaretta all’orecchio sentirei proprio il Creatore Supremo sussurrarmi soavemente “FUMALAAAA FUMA QUELLA SIGARETTAAAA! MUORIIII” altro che conchiglie e rumore del mare. Quando passo davanti a un tabaccaio devono minacciare di spararmi alle rotule per farmi andare via, e comunque una pallottola nel ginocchio mi sembra un prezzo abbastanza ragionevole per quell’ammasso di catrame e nicotina che tanto mi manca. Mi fumerei anche il mio cane in questo momento se solo riuscissi ad arrotolarla in una carta. (Dovete capire che un Golden Retriever di oltre quaranta chili è un po’ difficile da sfumacchiarsi, ma non è detto che io non ci provi visto come stanno andando le cose.)
L’unica cosa buona di questo periodo nefasto è Mr Batterista, che ancora inspiegabilmente mi sopporta e questa cosa non smette mai di sorprendermi. Ê proprio uno spelacchiati bizzarro e io sono piuttosto pazza di lui.
Cioe capite? Non soltanto esiste un essere umano che non detesto profondamente, ma è addirittura un esemplare maschio! E io con gli esemplari maschi faccio notoriamente schifo, lo sapete. Per me rimane valida l’ipotesi che abbia una menomazione cerebrale che lo porti assurdamente ad apprezzare la mia immane idiozia, vi terrò aggiornati sulle sue condizioni di salute.
Per oggi direi che è tutto, miei amati spelacchiatini, ora passiamo a voi! Come state? Avete scoperto hobby incredibili in questo periodo bislacco? Avete progetti per Pasqua, tipo emigrare per sempre in Congo? State guardando, leggendo o ascoltando cose fighe? Narratemi tutto, che accetto suggerimenti di ogni tipo!