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Ciance sparse: litigi, regali romantici e idiozia varia&avariata
Buonasera miei cari spelacchiati! Più che sera è notte, io sono pur sempre un animaletto notturno che non ha la minima idea di come si gestisca un blog e quindi pubblico post agli orari più improbabili.
L’altra sera ero a cena dalla mamma del mio Batterino, solo che invece di essere in tre eravamo in cinque: io, Mr Batterino, sua mamma e i miei capezzoli che hanno deciso di unirsi alla serata sbucando dal mio maglione visto che ho l’abitudine di non indossare mai il reggiseno. Ma chissenefregaaaa eddai oh sono capezzoli, chi non li ha? Tra l’altro posso dire “capezzoli” o mi si oscura tutto il blog per contenuti non adatti ai minori? BOH, lo scopriremo solo scrivendo (scemenze).
Aneddoti imbarazzanti a parte, finalmente io e Mr Batterino abbiamo discusso. Dopo un anno e mezzo di quasi totale quiete finalmente abbiamo battibeccato.
Niente di che eh, lui mi ha risposto in modo brusco (bruschetta, oserei dire, anche se mancavano i pomodorini), io mi sono stizzita e per dieci minuti ci siamo dati risposte fastidiose a vicenda.
Il problema è che poi lui è tornato allegro come un fringuello in primavera in un nanosecondo, io sono rimasta nervosa come un gatto bagnato per un sacco di tempo.
Ma come diamine fa, un attimo prima ero convinta volesse lanciarmi tutte le carte di scala quaranta in un occhio, proprio una ad una, quello dopo è tutto picci picci cretino.
MA OH, MA LASCIAMI ESSERE INCAZZATA, NO? Se fino a un secondo fa volevo darti una serie di schicchere sul coppino ci vorrà più di una frazione di attimo per farmi placare.
La verità è che siamo entrambi nervosetti in questo periodo, lui per il lavoro (e la mancanza di lavoro), io perchè ho la salute in modalità idiota, sono in sessione di esami e mi sono resa conto che a giugno compirò ventotto anni.
Ventotto anni di imbecillità, capite? Non so perché ma avverto il peso della mia età tutta all’improvviso.
Comunque l’abbiamo gestita bene e sono piuttosto soddisfatta di come sono andate le cose, alla fine ho bollito il Batterino dopo averlo fatto a pezzettini molto piccoli e ora sta tutto in freezer.

Non è vero, non è vero, sto a scherzà, è ancora tutto intero, anche se a me ci vuole un po’ più tempo a calmarmi quando mi innervosisco poi è andato tutto a posto e secondo me siamo stati anche abbastanza bravini nel gestire il nervosismo.
In tutto ciò visto che ora passo parecchio tempo a casa del Batterino e spesso lui torna a casa giusto per mangiare e poi schizza di nuovo in studio a dare lezioni o fare le sue cosette da batterino (tipo agitare le bacchette in aria e accarezzare le pelli dei rullanti) ho deciso di darmi alla cucina.
Sì, ho percepito il vostro singulto.
Giustamente anche voi avete i brividi al pensiero, mica solo Blanco e Mamhood.

Visto che io a cucinare sono una capra totale, di quelle con la barbetta ispida per di più, mi sono selezionata una decina di ricette “facili e veloci” (o almeno così cita Giallo Zafferano) che propinerò a quel povero disgraziato che tornerà a casa pensando “dai che anche oggi si mangia pasta col burro” e invece si ritroverà la ragazza arrostita in una nuvola di fumo grigio.
Vi farò sapere. Se le cose prendono una piega abbastanza divertente potrei iniziare la rubrica “Cucina Spelacchiata” in cui dico cose tipo: “ora che avete tritato finemente il prezzemolo e pure le vostre dita che erano di impaccio dovete lavare il tagliere cercando di non lasciare antiestetiche macchie di sangue; dunque si prosegue lanciando la pasta nella pentola facendo attenzione a schizzarvi con l’acqua bollente dritta in faccia. Mezzi acciecati e ustionati poi proseguite con l’acchiappare alla cieca la passata di pomodoro, che ovviamente vi cadrà di mano perché non avete più le dita…”

Concludo questa carrellata di inutilità dicendovi che per la prima volta nella mia miserabile esistenza ho cercato di fare un regalo romantico per San Valentino ma mi è costato così tanto impegno che non lo farò mai più.
Ho acquistato un album in cui appiccicare un po’ di foto mie e di quel piccolo Batterino che mi ritrovo, peccato che io abbia le velleità artistiche di una vongola e le capacità manuali di un lombrico -morto- dunque ho incollato le foto tutte storte e ho scritto qualche scemenza qua e là in una grafia assolutamente incomprensibile.
Spero che il musichino apprezzi l’impegno, perché il risultato non è sicuramente apprezzabile.
Voi come state, miei prodi? Quale canzone di Sanremo volenti o nolenti state ascoltando a ripetizione?(io sto ancora in fissa per il fisico di Rkomi).
Che programmi avete per San Valentino? Ma soprattutto se avete ricette a prova di idiota da consigliarmi questo è il momento giusto per farlo, ve ne sarei eternamente grata! Ma anche aneddoti culinari imbarazzanti sono ben accetti.
Hasta la pastaaaa
Un giro spelacchiato
Ragazzi ho fatto un sogno che sento il bisogno di raccontarvi.
Ho sognato di uscire tranquilla e felice come una Pasqua (per restare in tema) e ad un tratto incontravo persone, amici, e mi paralizzavo dalla paura come un leprotto di fronte ai fari dell’auto pensando: “Parbleau, ma io non mi sono fatta i baffi e paro il sergente Garcia di Zorro!” quindi correvo disperatamente in farmacia a comprarmi una mascherina non per virus vari ma soltanto per coprire il vello cresciutomi indisturbato.
Ma io dico, nemmeno nei sogni posso essere anche solo lontanamente intelligente?

Oggi vorrei fare qualcosa di diverso, ovvero farvi dare un’occhiata a qualcosina della mia vita tramite foto. Non so perché, più vado avanti con questo blog più mi sto affezionando a voi lettori e mi fa piacere condividere qualcosina in più, quindi lo farò anche tramite qualche fotina.
Mia sorella vive in Svizzera con il suo fidanzato e questa è la prima Pasqua che passiamo separate, dunque le ho lanciato una sfida: decorare un uovo nel modo più bellino possibile.
Questo è il mio: base di biscotto, crema pasticcera con granella di biscotti, cacao spolverizzato, panna e fragole. Mi sono divertita un sacco e non è stato poi così complicato anche se la panna si è ribellata al mio volere all’inizio.

Ora passiamo al mio unico vero amore: l’alcol.
Ma che cazzo me ne frega degli uomini, delle donne, degli esseri umani in generale se posso avere questo. Vino rosso, birra o un gin tonic e io sono a posto.

Questa qua sotto invece è la sola, unica e inimitabile Pina, il mio cane. Otto anni di stupidità, esatto. E’ il cane più strano che io abbia mai visto:
Lei non fa le feste quando torni a casa, a malapena apre gli occhi. Lei non vuole andare a spasso, se le metti pettorina e guinzaglio sbuffa come a dire “ma dobbiamo proprio?”. Se sei tu ad andarle vicino per coccolarla lei si scansa, ma se osi accarezzare un altro essere vivente in sua presenza si offende mortalmente, dimostrandolo voltandoti le spalle e ignorandoti finché non sbollisce (o le offri un biscotto).
Insomma, è pazza.
Ma come si suol dire, tale cane…

Infine vi lascio me che leggo in questa ero con quel pirla del mio BFF che mi aveva portata in questo parco con vista pazzesca.

Per oggi è tutto, questo articolo è un po’ per capire se possa piacervi o non ve ne può fregare di meno di post di questo tipo, fatemi sapere!
Voi avete fatto qualche bel dolce per Pasqua? Vi siete strafogati come delle oche da allevamento o siete stati bravini? Ma soprattutto, raccontatemi dei sogni cretini che avete fatto che io ancora penso di avere i baffi visibili dalla Luna.
Domani si torna ad allenarsi col Fisico da Covid, mi raccomando, che io sto già sudando solo pensandoci!
Alla prossima, spelachiatini!