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Serialmente parlando #Gotham

Serialmente parlando: #Gotham
Ovvero quando tifi per i cattivi

Quest’oggi si parla di serie tv, una serie che avevo cominciato, poi l’avevo stupidamente accantonata per non so quale motivo, e che ho ripreso e recuperato in tre giorni.
Sto parlando di Gotham, telefilm targato Fox e datato 2014 che, in soldoni, segue le vicende di una Gotham giovane e vediamo cosa spinge i personaggi più famosi del fumetto diventare quello che sappiamo diventeranno.
Ventidue puntate da quarantacinque minuti l’una, ma credetemi: una volta ingranato il ritmo le puntate voleranno.

Di cosa parla Gotham?
I detective del Dipartimento della Polizia di Gotham City, guidati dal capitano Sarah Essen, il giovane James Gordon (detto Jim), e il suo nuovo partner Harvey Bullock, vengono ingaggiati per risolvere uno degli omicidi più sconvolgenti e di alto profilo a cui Gotham abbia mai assistito: l’assassinio di Thomas e Martha Wayne. Durante la sua indagine, Gordon incontrerà il figlio dei Wayne, Bruce, ora sotto la tutela del maggiordomo Alfred Pennyworth, che darà informazioni utili a Gordon per trovare il killer. Lungo il suo cammino da detective, Gordon dovrà confrontarsi con diversi boss della mafia (alcuni dei quali appartenenti alle storyboard originali, come Carmine Falcone e Sal Maroni, altri inventati per la serie come Fish Mooney o Butch Gilzean), e con quelli che saranno i futuri supercattivi dell’universo di Batman, tra i quali Selina Kyle (la futura Catwoman), Oswald Cobblepot(detto Pinguino), Edward NigmaIvy PepperHarvey Dent e Jonathan Crane coloro che, rispettivamente, diverranno l’Enigmista,Poison IvyDue Facce e lo Spaventapasseri.” -cit Wikipedia-


Da qualche parte dovrò partire, quindi inziamo con i personaggi:
Il personaggio super buono e super onesto in questa prima stagione è l’incorruttibile e indefesso detective Gordon, sì, il Gordon che, se siete appassionati di Batman, avete già visto interpretato da Pat Hingle e Gary Oldman sul grande schermo.
Stavolta Gordon è interpretato da Benjamin McKenzie.
In generale quando ritrovo un attore di un’altra serie tv ci metto un po’ ad ingranare con il nuovo personaggio, ma con Benjamin non è andata così: era Gordon dall’inizio della prima puntata alla fine dell’ultima, non ho mai pensato a Ryan Atwood (se non quando gli hanno fatto indossare la canottiera bianca, lì il richiamo era troppo forte).
Il problema, ma a quanto pare sono l’unica a notarlo, è la sua capacità attoriale.

Non è un pessimo attore ma non è neanche un attorone da Oscar immediato… Perché è monoespressivo! E’ un po’ come se lui riuscisse a recitare con il corpo più che con il viso, il che è particolare. 

Chi invece mi ha colpita da morire e per il quale nutro una sorta di rispetto reverenziale in questa serie è Robin Lord Taylor, ovvero Oswald Cobblepot.
Dal primo momento è stato amore. Sarà che amo i cattivi psicopatici e con un’aria triste e un po’ sfigata, sarà che l’espressività di quest uomo è qualcosa di pazzesco, sarà che abbiamo le stesse occhiaie, io sono capitolata alla prima scena.
Se McKenzie recita con il corpo, Robin Taylor recita con ogni singolo muscolo, quindi che il personaggio sia qualcosa di geniale, carismatico e incredibilmente affascinante è solo un surplus. Per tutta la stagione lo vediamo fare il doppio, il triplo, il quadruplo gioco tanto che non si sa mai veramente a chi è fedele questo subdolo e viscido uomo. Bellissima la trasformazione graduale della sua personalità, il suo modo di abbracciare il suo soprannome, il suo rapporto con Jim Gordon.

Un altro personaggio interpretato in maniera incredibile è Nygma, e l’attore è Cory Micheal Smith.
Che dire. Nygma è un ricercatore che lavora al GCPD, adora gli indovinelli, ha una naturale propensione al macabro ed è sicuramente uno “strano”, nella serie “creepy” o “freak”.

Nygma si capisce immediatamente che sarà uno dei cattivi più psicotici della serie, ma la sua è una trasformazione lenta e graduale; la sua follia è un crescendo che vede la sua esplosione solo nell’ultima puntata, con una scena da novanta minuti di applausi.

Di solito gli attori bambini non mi piacciono mai, ma in ultimamente sto trovando parecchie eccezioni -per esempio Noah Wiseman in Babadook– e una di queste è sicuramente David Mazouz che interpreta il giovanissimo Bruce Wayne. Bruce ha assistito all’assassinio dei suoi genitori, spaventato e impotente, e trova conforto non solo nel maggiordomo Alfred ma anche in Gordon, il quale gli promette di continuare a lavorare sul caso dei suoi genitori finché non troverà l’assassino.
Diventa amico della piccola ladra di strada Selina Kyle (interpretata dalla bellissima e particolarissima Camren Bicondova), personaggio che non ho amato particolarmente; troppo strafottente e sicura di sè, fino ad essere irritante… Ha guadagnato punti durante la stagione ma li ha persi tutti nel finale, per me.
Questi sono solo alcuni dei personaggi fissi della serie, a loro si aggiungono i capi mafiosi Falcone e Maroni con tanto di scagnozzi, la bellissima e potente Fish Mooney che ambisce, come Oswald Cobblepot, a diventare il capo di Gotham, Harvey il compagno detective di Gordon, Barbara Kean, l’iniziale ragazza di Gordon, Alfred il padre-maggiordomo…
E non solo, perché in ogni puntata c’è un cattivone diverso. Non so chi abbia gestito i casting, ma meriterebbe una medaglia: tutti bravissimi. Degnissimi di nota sono il mio amato Cameron Monaghan, che interpreta Jerome, il futuro Joker. L’abbiamo visto solo in un episodio, ma tranquilli… Nella seconda stagione (che andrà in onda in America il 17 gennaio) sarà molto più presente.
Uno dei cattivi che più mi ha inquietata però è sicuramente Jason Lennon, il primo vero serial killer della serie, spaventoso e affascinante come un serpente velenoso. Interpretato da Milo Ventimiglia (per intenderci, l’incompreso Jess Mariano di “Una mamma per amica” e Peter Petrelli in “Heroes”) occupa due puntate all’interno della serie e che farà uscire un lato oscuro di un personaggio piuttosto inaspettato… (in realtà io l’avevo capito abbastanza in fretta, ma credo che dipenda dal mio allenamento con tutti i cattivi psicopatici che ho visto in altri telefilm).
Nella serie si scoprono un sacco di cose sui grandi cattivi dell’universo di Gotham: come e perché lo spaventapasseri è diventato lo spaventapasseri, la storia del Joker, come Oswald Cobblepot è diventato Pinguino, come Bruce ha deciso di diventare paladino della giustizia e moooolte altre cose interessanti.

Insomma, se amate i cattivi, se amate Batman, se amate la città di Gotham e i suoi abitanti oppure se volete iniziarvi a questo mondo, questa serie è un must. Io l’ho adorata, le ultime quattro puntate sono incredibili per intensità e ritmo. 
Super consigliata!

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