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Ciance Sparse: SOS, sono una recruiter e non so cosa sto facendo!

Allora, miei cari Spelacchiati, come state?
Tenetevi forte perché ho una notizia shock: ho trovato lavoro come Recruiter per un’azienda piuttosto grande di selezione del personale, inizierò a metà marzo!
Sì, avete capito bene: io, a scegliere persone. Candidati per lavorare. Decidere chi merita di avere un posto di lavoro e chi no.

Molto figo, neh?
Peccato che io non abbia la minima idea di come si faccia.
Zero esperienza.

Devo lanciarti addosso un diamante urlandoti “compralo è bellissimooooo”? Posso farcela.
Dirti “ehi, ritira l’ancora, sei a bordo!” mai fatto nella mia miserabile esistenza.

Diciamo che la mia esperienza nel campo delle risorse umane è pari a quella di un criceto nel calcolo differenziale, un ramarro che deve risolvere un’equazione di secondo grado, Salvini che deve tenere un discorso serio su un qualsiasi argomento.
Ma ehi, tutti dobbiamo iniziare da qualche parte, no? Peccato che io sia lenta ad imparare, goffa come un T-Rex sui pattini e, diciamolo, scema come una biglia. 
Siamo onesti, suvvia, sono tarda come Internet Explorer.
Tu mi dici una cosa? Io la processo dopo sei mesi. E la imparo dopo tre anni.

Possibilissimi scenari che vedo dipanarsi innanzi a me:

  • Assumo un narco-trafficante internazionale e gli do un posto da farmacista.
  • Mando al colloquio come cassiere il mio stesso capo perché ho confuso i nomi.
  • Essere licenziata dopo tre giorni per aver chiesto al candidato “Ma… Sei proprio sicuro di voler lavorare qua? Va che è una merda.”
  • Invio erroneamente una mail assuntiva con contratto da 100mila euro annui a un candidato che era stato scartato, e quello comincia a chiamarmi tutti i giorni chiedendo “quando inizio??”
  • Scorro i CV e, senza accorgermene, seleziono il mio stesso profilo. Mi auto invito al colloquio.
    Vado.
    Mi faccio delle domande.
    Non so rispondere.
    Mi scarto.
    Ci rimango male.
  • Entro in crisi e non sapendo dire di no a nessuno assumo centocinquanta persone in un mese. Alla fine l’azienda avrà più dipendenti che clienti.
  • Il mio capo mi chiede una lista di candidati promettenti. Io, non avendo idea di cosa fare, consegno una lista di persone carine trovate su Tinder.

Insomma regà, se tra qualche mese vedrete aziende in rovina, candidati in lacrime, disperazione e sfacelo un po’ ovunque saprete chi è la responsabile (e ammettetelo, non sarete sorpresi.)
Se qualcuno volesse inviarmi dei neuroni, gliene sarei grato.

E voi invece come state, miei cari Spelacchiati? Vi va di narrarmi dei vostri primi giorni di lavoro? Errori che avete commesso, tremendi strafalcioni presi dai vostri colleghi, qualunque cosa!
Chi mi racconta le cose più disastrose vince qualcosa, devo ancora capire cosa. Vi prego, aiutatemi, narratemi cose che mi facciano pensare “dai Sara, peggio di così non puoi fare!” (sapendo che invece, ovviamente, lo farò.)

A presto per i nuovi risvolti della mia vita sentimentale e medica. Non so cosa sia più disastroso ormai, ma ehi, ho comprato i biglietti per il concerto di Achille Lauro quindi come vedete le mie priorità nella vita sono ancora ben salde! O in saldo?

Hasta la pastaaaaa

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Sbagli, viaggi, cose

Penso di essere stata bandita dal mio bar di fiducia, ora mi sento senza patria. Lo accetto, però ora devo trovarmi un nuovo nido. O sbattermene altamente le natiche e continuare ad andarci anche se penso che la barista mi sputerà nel bicchiere ogni volta -o mi picchi, dipende da come le gira- dunque sono spaesata. Voi siete mai stati banditi da qualche parte? Narratemi, che mi sento sola e stupida. 

Oggi vorrei parlare di cose. Di viaggi. Di persone. Di errori.

Ultimamente sto sbagliando tanto, forse troppo, magari tutto, eppure mi sento bene come se sbagliare ogni tanto fosse la cosa giusta. E’ difficile da spiegare, magari riuscite a capirmi, magari mi giudicherete malamente e nessuno leggerà più questo blog, chissà.
Ho fatto una cosa sbagliata, con molte attenuanti ma comunque sbagliata.
Se qualcuno ti presenta il ragazzo dicendo “siamo una coppia apertissima, io sono stata con altri mentre stavo con lui e sono prontissima a rifarlo quindi lui può andare con chi vuole, amore libero, viva la libertè” e poi si incazza mortalmente se lui sta con me, possiamo dire che è davvero tutta colpa mia?
Forse sto solo cercando scuse e avrei dovuto evitare e basta, ma sono un essere umano.
Sbaglio, ho sbagliato, sbaglierò in futuro.
Spero solo che imparerò a sbagliare meglio. 

Ora mi merito il ban, lo so, però non sono pentita di nulla, o quasi. Sono stata bene, sono stata umana, mi sono sentita viva come non mi capitava da decisamente tanto tempo.

A volte sentirsi desiderati e quel fuoco dentro che solo la passione sa accendere fa bene all’anima. A volte no, a volte è difficile.

Sbagliando si impara.
Io ho imparato sicuramente una cosa: devo fare più spesso quello che mi fa stare bene, perché non mi sentivo così rilassata, calma, quasi serena da davvero tanto tempo. 

Sabato sono stata a una serata in un locale, il tema era “Into the wild” e oltre ad una tribute band dei Pearl Jam (adoro!) hanno proiettato il film, che non avevo mai visto; ora ho una voglia incredibile di mollare tutto, tutti e partire.
La mia meta dei sogni è la Nuova Zelanda -la gente mi guarda in modo strano quando lo dico, ancora di più quando dico che gli Stati Uniti non mi attirano per niente nonostante legga un sacco di autori statunitensi- ma vista la mia avversione per il caldo, le spiagge e la gente altri posti che mi piacerebbe tanto visitare sono la Svezia, l’Islanda e la Norvegia.
In Danimarca c’è un mio ex, quindi mi terrò a distanza dall’intero paese per sicurezza.

Voi avete una meta dei sogni?
Una coppia di amici andrà in viaggio di nozze in Sudafrica, che sembra straordinaria.
Io sto pensando di farmi qualche mese di vacanza studio in Germania, il mio tedesco lo necessita e io ho bisogno di farmi un viaggio e di staccare un attimo. Devo rendermi conto -di nuovo- che posso sopravvivere da sola. 

In realtà quando ero stata in Germania tre mesi avevo perso un sacco di chili perché cucinavo una volta a settimana e per il resto mi nutrivo a caso, di bacche e semi, quindi non so se è classificabile come “cavarsela da sola”, però sono dettagli.

Dai, per oggi ho parlato abbastanza, mi sono aperta più che abbastanza, ora sta a voi dirmi qualcosa. Insulti, incoraggiamenti, storie, un po’ quello che vi va, sono pronta a tutto.
Buona giornata, Spelacchiati