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Come si scrive un cv che non faccia saltare i nervi a un recruiter? + bonus colloqui

Per prima cosa dovete inserire i vostri dati. 
Corretti
Chi cazzo è “Antoonio Ross”? Io come compilo il vostro file di assunzione? Perché poi quando arrivate lì il nome è “Antonio Rossi” e dobbiamo tutti aspettare che io corregga, stampi nuovamente i documenti, vi dia uno schiaffo e ve li faccia ricompilare ed è una rottura per me e per voi, che intanto vi innervosite e rompete le balle.

E poi, per gentil cortesia… il numero di cellulare.
METTETELO.
IL NUMERO DI CELLULARE E’ LA SOTTILE LINEA CHE VI SEPARA DALL’ESSERE DISOCCUPATI AL TROVARE UN IMPIEGO, OKAY?! IO CHI CAZZO CHIAMO SE NON C’E’ UN RECAPITO? 

E SE CAMBIATE NUMERO, PER L’AMOR DI DIO, AGGIORNATELOOOOOOOOO 
“Il numero da lei chiamato è inesistente” 
MA INESISTENTE E’ LA MIA PAZIENZA IN QUESTI CASI, VI DEVO MANDARE UN PICCIONE VIAGGIATORE? UN MESSAGGIO DI FUMO!? 

Poi, per favore. inserite le vostre esperienze dalla più recente alla più vecchia.
Anche io ho fatto questo errore, ovvero inserire le esperienze tipo conto alla rovescia, e non so come abbiano fatto a non picchiarmi.
Perché io passo i primi minuti a leggere “barista da mio zio” in cui mi spiegate come eravate bravi a preparare i caffè E POI DOPO TRE PAGINE LEGGO CHE SIETE A CAPO DEL CERN! MA A ME COSA ME NE FREGA CHE FACEVATE I CAFFE’ VENT’ANNI FA, SE CERCATE NELL’INGEGNERIA AEROSPAZIALE PARTITE DA QUELLOOOOOO!
Righe su righe di “babysitter, aiuto compiti, promoter, clown alle feste, accarezzatore di pony” e poi SBAM, CEO DEL MONDO! Date un ordine alle cose. 
La prima che leggo deve essere la più recente.
E se avete fatto lavorini tappabuchi, non è necessario scriverli tutti. Basta che facciate capire che non siete stati cinque anni con le mani in mano tra un lavoro e l’altro. 

Altra cosa che può sembrare un paradosso ma state calmi, cazzo: se non avete un cv particolarmente ricco e tra un lavoro e l’altro avete fatto dei tappabuchi, scrivetelo in mezza riga.
Perché, dico sul serio, di solito se tra un’esperienza e l’altra passano dieci anni è perché i candidati sono stati in carcere e io mi ritrovo sempre molto a disagio.
“Bene già, che stiamo parlando, posso chiederle che cosa ha fatto tra un 2001 e il 2015?”
“Eh, ero dentro.”
“Dentro cosa?”
“Sa, la gattabuia. Galera. Al gabbio.”
“…Ah.” 
“Ma ora ho la condizionale, posso lavorare qualche ora al giorno entro venti chilometri da qui.”
HO CAPITO MA TI SEI CANDIDATO PER UN FULL TIME A CONTATTO COI BAMBINI E QUARANTA MINUTI DI DISTANZA, CI FINISCO IO IN CARCERE MI SA!

E poi, se proprio vuoi mettere una foto nel cv, potresti cortesemente metterla realistica?
Io vedo cose che voi umani non potete immaginare.
Gente filtrata come una camomilla, non si riconoscono i connotati. Ma chi sei, Micheal Jackson? 
Fatevi una foto curata ma senza stravolgimenti.
Io penso di chiamare Tina Cipollari, poi al colloquio si presenta Enrico Papi e dal cliente va Topo Gigio. 

Cosa importantissima:
NON BESTEMMIATE MENTRE FATE UN COLLOQUIOOOOOOO!
Spelacchiati, io so che siete più intelligenti di così, ma non potete immaginare la quantità di gente di una volgarità assurda che ho colloquiato.
No perché quel figlio di pulcinella del mio capo era uno stronzo! Porcogerbillo mi ha ridotto le ore e lo stipendio senza motivo, quel bastardo! E quella trota di sua moglie mi odiava, per quello mi ha mandato via, era invidiosa!
OOOOH MA TI CALMI, CAZZO!? CON CHI CREDI DI STAR PARLANDO!? NON SONO IL TUO AMICHETTO DEL BAR, IO MI DEVO FARE UN’OPINIONE SU DI TE IN QUINDICI MINUTI! Ma dove dovrei mandarti, se non a quel paese?

Quindi regà, per favore, usate un po’ di cervello. Non tanto, eh, quel che basta a non sembrare dei cafoni arroganti che farebbero a botte con tutti nei primi trenta secondi di lavoro. E cercate di vendervi un pochino meglio di quello che siete, per favore. 
Perché un’altra cosa molto fastidiosa che succede sempre è questa, vi faccio un esempio successo pochi giorni fa.

Ragazzotto bello prestante fisicamente, con patentino del muletto, con esperienza in magazzini tosti. Insomma, perfetto.
“Buongiorno, benvenuto. Allora, mi racconti un po’ che tipo di lavoro cerca ora.”
“Mah, sì, cioè… Boh. Non mi interessa il tipo di lavoro, basta che paghino tanto.”
“…Okay, mi faccia capire un po’ cosa intende per ‘tanto’?”
“Eh, boh, cioè, non una miseria come all’ultimo lavoro, cioè mi dovevo pure fare venti minuti di macchina… che sbatti.”
“…Che sbatti?”
“Sì, cioè, che fatica. Venti minuti è tantissimo, poi altri venti a tornare, è un’ora.”
“Beh no, sono quaranta minuti ma capisco cosa intende, cerca più vicino a casa.”
“Eh, sì.”
“Okay. Disponibilità oraria? Weekend, notte..?”
“No, beh, no. Weekend magari il sabato… La domenica no, che il sabato sera esco. E la notte… Mah… No, notte no, io esco.”
“Capisco, però lasci che le spieghi, se lavora la domenica e nel turno notturno ogni ora è maggiorata.”
“Eheheh cioè ha le tette grosse?”
“… abbiamo finito, può andare grazie.”

Insomma, regà, per favore. Le basi. 
Se volete potremo approfondire un pochino alcuni aspetti in modo che non facciate le figure barbine che stanno facendo decine di persone con me e i miei colleghi.

Ora scusate ma devo andare a correggere l’anagrafica di Marceelle Bianchinù.

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Ciance Sparse: SOS, sono una recruiter e non so cosa sto facendo!

Allora, miei cari Spelacchiati, come state?
Tenetevi forte perché ho una notizia shock: ho trovato lavoro come Recruiter per un’azienda piuttosto grande di selezione del personale, inizierò a metà marzo!
Sì, avete capito bene: io, a scegliere persone. Candidati per lavorare. Decidere chi merita di avere un posto di lavoro e chi no.

Molto figo, neh?
Peccato che io non abbia la minima idea di come si faccia.
Zero esperienza.

Devo lanciarti addosso un diamante urlandoti “compralo è bellissimooooo”? Posso farcela.
Dirti “ehi, ritira l’ancora, sei a bordo!” mai fatto nella mia miserabile esistenza.

Diciamo che la mia esperienza nel campo delle risorse umane è pari a quella di un criceto nel calcolo differenziale, un ramarro che deve risolvere un’equazione di secondo grado, Salvini che deve tenere un discorso serio su un qualsiasi argomento.
Ma ehi, tutti dobbiamo iniziare da qualche parte, no? Peccato che io sia lenta ad imparare, goffa come un T-Rex sui pattini e, diciamolo, scema come una biglia. 
Siamo onesti, suvvia, sono tarda come Internet Explorer.
Tu mi dici una cosa? Io la processo dopo sei mesi. E la imparo dopo tre anni.

Possibilissimi scenari che vedo dipanarsi innanzi a me:

  • Assumo un narco-trafficante internazionale e gli do un posto da farmacista.
  • Mando al colloquio come cassiere il mio stesso capo perché ho confuso i nomi.
  • Essere licenziata dopo tre giorni per aver chiesto al candidato “Ma… Sei proprio sicuro di voler lavorare qua? Va che è una merda.”
  • Invio erroneamente una mail assuntiva con contratto da 100mila euro annui a un candidato che era stato scartato, e quello comincia a chiamarmi tutti i giorni chiedendo “quando inizio??”
  • Scorro i CV e, senza accorgermene, seleziono il mio stesso profilo. Mi auto invito al colloquio.
    Vado.
    Mi faccio delle domande.
    Non so rispondere.
    Mi scarto.
    Ci rimango male.
  • Entro in crisi e non sapendo dire di no a nessuno assumo centocinquanta persone in un mese. Alla fine l’azienda avrà più dipendenti che clienti.
  • Il mio capo mi chiede una lista di candidati promettenti. Io, non avendo idea di cosa fare, consegno una lista di persone carine trovate su Tinder.

Insomma regà, se tra qualche mese vedrete aziende in rovina, candidati in lacrime, disperazione e sfacelo un po’ ovunque saprete chi è la responsabile (e ammettetelo, non sarete sorpresi.)
Se qualcuno volesse inviarmi dei neuroni, gliene sarei grato.

E voi invece come state, miei cari Spelacchiati? Vi va di narrarmi dei vostri primi giorni di lavoro? Errori che avete commesso, tremendi strafalcioni presi dai vostri colleghi, qualunque cosa!
Chi mi racconta le cose più disastrose vince qualcosa, devo ancora capire cosa. Vi prego, aiutatemi, narratemi cose che mi facciano pensare “dai Sara, peggio di così non puoi fare!” (sapendo che invece, ovviamente, lo farò.)

A presto per i nuovi risvolti della mia vita sentimentale e medica. Non so cosa sia più disastroso ormai, ma ehi, ho comprato i biglietti per il concerto di Achille Lauro quindi come vedete le mie priorità nella vita sono ancora ben salde! O in saldo?

Hasta la pastaaaaa