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Ciance da una quarantena

Diciottesimo giorno di quarantena.
Cominciano a scarseggiare risorse commestibili.
Consideriamo l’idea di mangiare il cane.
Chiaramente il cane considera l’idea di mangiare il gatto.
Il gatto se ne sbatte i coglioni perché tanto la sua scorta di croccantini è pressochè infinita.

Allora Spelacchiatini miei, come state? Spero sinceramente che voi e le vostre famiglie stiate bene; so che è un periodo difficile per tutti quanti ma cerchiamo di tenere alto il morale e di fracassare poco le palle.
Ovviamente so che voi Spelacchiati siete persone intelligenti -dubito molto del vostro senso dell’umorismo, visto che seguite questo blog, ma so che siete dotati di un quoziente intellettivo quantomeno accettabile- è che, non so voi, ma io vorrei prendere a schiaffi almeno tre quarti delle persone che ho tra gli amici di Facebook e Instagram. Io apro i social e mi sale l’istinto omicida, roba che se non ci fosse il Decreto Sicurezza a fermarmi sarei là fuori a picchiare la gente.
E chi si lamenta perché sta a casa e non vuole stare a casa, e chi si lamenta perché costretto ad andare a lavorare e non vorrebbe andare (giustamente, porca miseria) e chi si lamenta del sindaco, della polizia, dei droni, dei vaccini, della sanità, dell’invenzione del fuoco e della ruota, dei supermercati, della forza di gravità, dei cinesi, degli arabi, dei nordcoreani, degli equadorensi, dei circensi, degli incensi, di questo, di quello… MA OOOOOOOOHHHH!!!!!

Ma basta!
Le cose vanno già abbastanza male senza che diventiate tutti campioni mondiali di sollevamento di polemiche, eccheccazzo! Se apro i social non è per leggere i Trattati della Ragione Umana del mio vicino di casa, il quale nonostante sia a malapena classificabile come Homo Sapiens sembra voglia spiegare alla Nazione come e perché sia tutto un complotto ordito dagli alieni per prendere il possesso della Terra.
Ma magari arrivassero gli alieni e si prendessero lui e i suoi figli maledetti!

Scusate, sono un po’ irritata e un po’ carica di adrenalina.
E’ l’una e mezza (de noche) e con la scaltrezza di un ninja sono riuscita ad ordinare la spesa online che mi arriverà in settimana, missione che molti ritenevano impossibile… MA NON IO! Io sono stata appiccicata allo schermo del computer circa sei ore non-stop, per fare in modo che i miei genitori possano evitare di andare fuori visto che già rischiano abbastanza a lavoro, e soprattutto non debbano farlo i miei nonni che stanno già abbastanza male. Vi basti sapere che settimana scorsa mio nonno ha avuto un’ischemia… Minchia con novant’anni a disposizione proprio ora?!

E ora tocca a voi ragazzuoli miei, raccontatemi, sfogatevi, scrivete quel che volete. Spero che nessuno sia stato toccato troppo da vicino da questo infame microscopico virus.
State calmi, state sereni, non fate stronzate che se no vengo a prendervi a schiccherate in testa personalmente.

Hasta Luego, Spelacchiati, grazie per tenermi sempre compagnia. Vi penso tanto.