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Ciance sparse: Decespugliamento estivo: diario tragicomico di una pelosa in piscina

Avete presente quando c’è un bambino piccolo e tutti cominciano a chiedere “oooh va che begli occhi, da chi li ha presi? Dalla mamma o dal papà?”

Allora, prima di tutto ti calmi perché è una domanda raccapricciante che mi fa pensare a ‘sto infante che colleziona bulbi oculari e ci gioca palleggiando, ma poi chettenefrega? Ha due occhi? Ci vede bene? A posto.

Nel mio caso specifico invece posso dire di aver ereditato solo una cosa, e no, non è la bellezza magnetica o l’intelligenza sopraffina…

Sono i peli.
Ho i peli di mio padre.

Il mio bisnonno era un grizzly. Non in senso metaforico, era proprio un orso, un quadrupede del parco nazionale, un mammifero che andava a pesca con le zampe nei torrenti.
E io ho ereditato questa folta peluria che mi sovrasta, ho peli lunghi come capelli, capelli lunghi come peli, a volte inciampo mentre cammino perché mi attorciglio nei peli delle ascelle.

Tutto questo preambolo per dire cosa?

Che domani devo andare in piscina, dunque sono armata fino ai denti da sei ore circa: un rasoio tra i denti, uno in mano, un altro in mezzo alle dita dei piedi, e sto cercando di decespugliare il decespugliabile.

Credo mi serva un tagliaerba, di quelli che usano per i campi da golf.
Mi sono anche tagliuzzata tutta, ho pezzettini di carta igienica attaccati qua e là per tamponare le ferite.

Andare in piscina…ma che stolta idea è mai questa. Pazzia totale proprio.

Perché diciamocelo, la piscina è il male assoluto.
Io l’Inferno me lo immagino esattamente come una piscina d’estate: bambini urlanti dappertutto, marmocchi che fanno i tuffi mentre tu ormai sei così abbrustolito che appena una goccia d’acqua ti tocca fa “sfffff” e sfrigoli come quando si mette dell’olio in padella, genitori che chiaramente ormai detestano i loro pargoli e li lasciano fare quello che vogliono urlando ogni tanto un “GIANGIACOMOOOO TI SPACCO LA FACCIAAAAA SCENDI DA Lì ENTRO TRE SECONDI! UNOOOOO… DUEEEEEE…. VIENI QUAAAAA TREEEEEEE!” e tu che al “tre” ti aspettavi si scatenasse l’inferno guardi ‘sta donna che conta e poi si ritrae sul suo asciugamano come se suo figlio non avesse appena scalato il tetto del bar per tuffarsi in acqua con un doppio salto carpiato, finendo sul cemento e probabilmente restandoci secco lì.

Poi ci sono loro: gli uomini che fumano. 
E basta.
Non è che fanno una nuotata, mangiano un gelato, e di tanto in tanto fumano una sigaretta. No, la loro attività primaria è fumare, poi capita che durante la giornata facciano delle piccole pause per fare altro.

Poi ci sono quelle ragazze bellissime, la cui unica occupazione nella vita chiaramente è essere bella. 
Non fanno altro. 
Non credo neanche sappiano parlare, io le guardo solo sorridere e il mondo sembra un posto migliore. 

Ma tu, maledetta figlia di madre influencer, come ti permetti di venire alla piscina comunale a due euro e mezzo per fare il bagno nel piscio, e farlo mentre hai quel ventre piatto, quella terza soda di tette, quel sedere che se fosse un po’ più alto e sodo di così farebbe il giro del tuo corpo in altezza? Un po’ più alto e te lo trovi dall’altra parte. Oplà, su una spalla. Un altro squat e olèpà, su una tetta. E niente, questa parentesi era solo per dire che comunque sono una vecchia bisbetica invidiosa.

Infine ci sono i fichi da spiaggia, ovvero i baldi giovani estremamente fighi che ogni tanto bazzicano in questi luoghi tra i comuni mortali. Sono come i pokémon leggendari, compaiono una volta ogni tanto in luoghi diversi: una volta alla piscina del centro, poi quando ti sei ormai dimenticata di loro appaiono alla piscina dell’università e così via finché pur di beccarli vai a fare un giro delle piscine di Roma. 

E invece in un angolino oscuro tra le siepi ci sono io, mimetizzata con l’ambiente circostante come un camaleonte: chiazze bianche di protezione solare qua e là perché non so sparpagliarmela decentemente, peli superstiti che sbucano in anfratti non meglio identificati -e va bene così, non identifichiamoli-, il gelato che mi si scioglie praticamente addosso fino a rendermi tutta appiccicosa e per di più… Non so nuotare.

Credo che nessuno sia sorpreso perché ormai mi conoscete, vi pare che io possa saper nuotare? Ma va. Al massimo annaspo. 

Non tocco? Bon, è finita, mi lascio andare aspettando di finire al Creatore. Nessuno nasce imparato e io è già tanto che sia nata.

E voi come state affrontando l’estate? Come me con più peli che forza d’animo o siete agguerriti e pronti ad abbronzarvi fino a raggiungere quella bella sfumatura color Carlo Conti? Raccontatemi tutto, anettodi,incubi, deliri da piscina. E soprattutto se anche voi avete zone da decespugliare non meglio identificate perché ho bisogno di validazione e sapere che va bene avere più peluria del mio cane, che è incrociato con un maremmano. 

Hasta la pastaaaaaaa

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Sclerando: Persone in piscina

Argh. Sento di dover andare immediatamente in Tibet ad un corso avanzato di meditazione perché sto per implodere dall’irritazione mista a fastidio con un pizzico di follia omicida condensata.

Oggi ho raggiunto il livello massimo di fastidio che una persona può accumulare senza morire o affogare qualcuno; dove? In piscina.
Dove la gente sana di mente (quindi io e circa altre due persone) vanno a rilassarsi con le chiappe al sole e i piedi in acqua ma dove tutto il resto della popolazione si riversa pensando che quel posto sia terra di nessuno e tutto sia permesso. 

Anche qui le persone si possono categorizzare. 

Macro categoria banale: i bambini.Risultati immagini per gif kids playingDevo davvero aggiungere altro?

Non so bene come succeda ma i bambini -tutti, indistintamente- quando varcano le sacre porte della piscina si trasformano in bestie di Satana; e tu vedi questi mostri a due zampe che corrono per tutto il perimetro urlando, facendo versi, strillando come aquile dell’alta montagna, piccoli selvaggi che si rotolano, saltano come canguri sotto acidi, ti calpestano l’asciugamano mentre si fiondano da una parte all’altra, fanno i capricci per cinque ore consecutive che andresti tu a dargli due schiaffi visto che i genitori non lo fanno… e tutto questo prima di entrare in acqua, sia chiaro.

Perche poi quando entrano a contatto con l’acqua c’è un evoluzione aggiuntiva: diventano COMPLETAMENTE PAZZI.

Risultati immagini per odio i bambini
Tu li vedi che da cinque chilometri di distanza prendono la rincorsa, arrivano in volata come Bolt al margine della piscina e con un balzo felino si tuffano senza curarsi di chi o cosa ci sia nella loro traiettoria: loro si lanciano.
Quindi tu, ignaro bagnante un po’ sfigatino che sei lì a galleggiare come una boa, ti ritrovi un gomito in testa, un piede in faccia, un timpano traforato dagli strilli e, ovviamente, un metro quadrato di acqua nei polmoni perché ti è precipitato addosso un marmocchio con annesso tsunami.Risultati immagini per i hate you gif
Ma io un giorno vi affogo tutti, maledetti. Vi affogo e lo faccio passare per un incidente, cosi non mi becco neanche il carcere. 
Poi i genitori sono a rosolare lentamente, si girano ogni mezz’ora come gli hamburger e se qualcuno fa notare loro che il loro piccolo Unno sta sdando loro, un po’ scazzati, ti guardano “eh, sono bambini”.
MA CHE COSA VUOL DIRE CHE SONO BAMBINI, DONNA INFAME, LO VEDO CHE SONO BAMBINI. NON HO DETTO CHE SONO ANZIANI, HO DETTO CHE SONO INFEROCITI E AVREBBERO BISOGNO DEL GUINZAGLIO, DELLA MUSERUOLA E DI STARE AD ALMENO SEDICI CHILOMETRI DI DISTANZA DA ME.

Poi ci sono i bimbetti che non sanno nuotare e urlano tutto il tempo, terrorizzati come se fossero in oceano aperto, circondati dagli squali.
Ora svelo un segreto, fate tutti bene attenzione: regà, c’è la stracazzo di piscina dei bambini, POTETE STARE Lì, CORTESEMENTE? Così voi non affogate e io non vengo corrosa dagli acidi nel mio stomaco perché devo trattenermi dal dare fuoco a tutto lo stabilimento.

Altra categoria: gli anziani.

Santo cielo che piaga.
I peggiori poi li avvisti da lontano.
Super abbronzati, con quattro peli bianchi sul petto, si aggirano per la piscina come gli squali si aggirano negli acquari: sguardo vitreo da cacciatore, pronto ad avvistare la preda; camminano a zampe larghe, pancia in dentro e petto in fuori, ridicoli quanto Salvini che va a Napoli, e poi quando sei piu vulnerabile attaccano.Immagine correlata

Ma che bella signorina!” mentre mi guarda le natiche.
Muta.
È proprio bella, lo sa?”
Silenzio stampa.
Dai venga con me che le compro un gelato”
Sorriso tiratissimo “No, grazie. Sto leggendo, buona giornata”
No dai così mi offende, le offro quello che vuole”
Delle Louboutin, numero quaranta allora”
“Come?”
“Lasci perdere.”
E questo è solo l’esempio di oggi, potrei andare avanti e scrivere un’enciclopedia di terribili approcci di anzianotti troppo convinti del loro charme. 
Ci sono quelli che invece di parlarti passano e ripassano davanti a te circa settecento volte, avvicinandosi di un paio di centimetri ad ogni giro finché non ti sono praticamente in braccio. Ci sono “I Moschettieri”, ovvero quelli che viaggiano in gruppo e si fanno forti. Un attacco combinato da più fronti che non lascia scampo se non andare in acqua e sparire per un po’.
E cosa stai leggendo, e cosa ci fai qui da sola, e dov’è il tuo ragazzo, e quanti anni hai… OOOOH ZII STATE CALMI e raccattate le vostre dentiere, grazie. Quando vorrò un triceratopo come fidanzato farò un fischio.Risultati immagini per anziani
E poi ci sono i ragazzetti che fanno i tuffi da ogni cazzo di punto, quelli che giocano a pallanuoto occupando tutta l’area, quelli che fanno la lotta in acqua, quelli che nuotano come se stessero partecipando alle Olimpiadi e se ti trovi nel loro tragitto escono dall’acqua, ti guardano come se ti stessero augurando una morte lenta e dolorosa e poi si rimmergono e riprendono la loro performance. 
Quelli che si mettono a chiacchierare davanti agli scalini, così che tu debba per forza di cose prendere il mitra e fare fuoco a tutto spiano per poter liberare il passaggio, e quelli che si sdraiano tutto intorno al perimetro della piscina così sembra di aver trovato un gruppo di foche sulla spiaggia.
Insomma l’anarchia regna sovrana e i bagnini ormai sono troppo esausti per combattere il crimine.Risultati immagini per questa è sparta gif

Per quanto mi riguarda ho un’altra categoria da aggiungere, ma mi rendo conto che potrei risultare una persona un po’ terribile: le donne incinte.

C’era una signora che sembrava fosse li li per esplodere.
Credo fosse almeno di diciotto mesi.
Giuro, ho vissuto aspettando il momento in cui qualcuno avesse urlato “tutti giu!”, ero pronta a trincerarmi dietro in lettino.
Poi oh, io ho un problema, a me le donne incinte fanno proprio impressione. Non so bene perché, a livello razionale lo so che è magnifico che lì dentro ci sia un piccolo essere umano in crescita ma io proprio non riesco a guardare quelle panze.
Mi aspetto di vedere una mano muoversi da dentro come nei film horror. 

Sarà che ho guardato Alien in età traumatica, boh. 

Comunque stavo per andare da quella signora a spiegarle che quando si parla di “parto in acqua” non ci si riferisce alle piscine pubbliche e che visto che CHIARAMENTE mancavano pochi istanti alla nascita sarebbe dovuta essere già in ospedale da giorni. 
Bleh. 

Ciò detto, voi avete altre persone da aggiungere alla lista dell’odio? Qualche altra categoria che mi sono dimenticata per via della furia funesta che ho accumulato? O magari siete voi stessi parte di una di quelle categorie, in quel caso autodenunciatevi e fate ammenda dei vostri peccati!

In ogni caso la mia abbronzatura vale più di tutto questo, va portata in salvo fino a novembre almeno, quindi tornerò in piscina.
Armata fino ai denti.

Hasta Luego, Spelacchiati!