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Ciance sparse: lavoro, impiastri e disastri

Buongiorno miei cari spelacchiati, come state?
Io vivo e vegeto, ma più che altro vegeto. Sto immobile come una pianta secca.
Il mio primo regalo del calendario dell’avvento è stata una bustina di Moment, quello rosa per noi donnine ciclanti e ciclabili.
Insomma, noi che abbiamo l’innominabile infame: er ciclo.

Infatti io sto sdraiata ad occhi chiusi, questo post sarà pieno di errori di battitura perché sto muovendo le dita sulla tastiera completamente ad cazzum, non ho davvero idea di dove si trovino le lettere.
Diciamo che tra il mal di testa, i crampi al basso ventre e un veramente fastidioso dolore alle ovaie si è aggiunta anche una ragguardevole dose di ansia perché domani inizio ufficialmente a lavurà nel salone della parrucchiera di cui vi ho parlato, e dopo una giornata di prova sono giunta ad una conclusione piuttosto allarmante: non so fare una minchia.
Scusate il linguaggio sempre molto altolocato, è il Moment che ho sniffato a parlare.

Insomma, giorno di prova in cui sono successe le seguenti patetiche scene:

  • “Okay Sara allora prepara la nostra CicciaPasticcia con asciugamano e mantellina”.
    Okay, mi dico, che ci vuole.
    Mi appropinquo alla cliente con suddetta mantellina tutta piegata, cerco di sgrovigliarla ma è peggio dei sacchetti biodegradabili del supermercato, ci litigo sotto gli occhi basiti della cliente e poi alla fine ce la faccio e per poco non la strozzo facendo il nodo alla mantellina. Penso di essere sembrata una mentecatta stellare.
  • Okay allora prendi appuntamento per la signora Sottolapancalacapracampa alle ore 11:15”.
    Signorsì signora, io scattante come un felino, furba come una volpe acchiappo il tablet degli appuntamenti in cui basta cliccare sul foglio dell’agenda per fissare ‘sti appuntamenti… E mi appare “ore 11:30, aggiungi servizio?
    Ma no, parbleau, 11:15 ho detto, e clicco di nuovo.
    11:45, aggiungi servizio??
    MA HO DETTO DI NO, 11:15, PORCA MISERIA!
    “20:05, aggiungi ‘sti cazzo di servizi?”
    Alla fine mi hanno detto che a volte si impalla e devo uscire dall’app e rientrare.
    Penso che se avessero aspettato anche solo venti secondi in più lo avrei lanciato via.
  • Allora Sara, fai pagare la signora PimperepettennusaPimperepettepppà
    “…”
    Cosa?”
    “…Non so come si usi il registratore di cassa. Sono un verme verminoso, abbi pietà.”
    Ma… Uhm. Beh. Basta che schiacci qui, aggiungi lì, REPduemilasette, punto zero zero se no non te li conta, repcentoquattro come quella che serve a te, poi schiacchi qui, premi là e hai finito. Dai, le prossime le fai tu.”
    … vi lascio immaginare. Un macaco con una pulsantiera.
  • Anche solo per igienizzare le poltroncine a un certo punto mi sono quasi igienizzata il cristallino puntandomi lo spruzzino inavvertitamente dritto negli occhi.
  • Ho fatto cadere una caterva di tubetti di cose colorate mentre cercavo di metterle in ordine numerico. Quindi oltre ad essere tutti ammaccati ora quei cosi sono pure in ordine sparso, esatto.

E niente regà, io dovrei solo vergognarmi di me stessa ma oltre a quello -che faccio già su base giornaliera, non temete- spero che leggere i miei disastri possa far sentire meno imbecille qualcuno che deve fare per la prima volta qualcosa di nuovo, che sia lavorativo o meno.
Cioè, diciamocelo proprio chiaramente, peggio di me NESSUNO può fare. Sono un impiastro. Inciampo, sbaraglio cose, faccio cadere tutto, mi impappino, non so schiacciare nemmeno il touchscreen del tablet per gli appuntamenti PER DIO!
Credo mi assuma solo per pietà nei miei confronti, ma visto che mi servono soldi e non ho una dignità mi va benissimo così.

Ecco, miei prodi spelacchiati, se qualcuno volesse condividere nei commenti la propria esperienza di persona che fa disastri imparando nuove cose sarebbe bellissimo e mi fareste sentire meno sola. Avete mai fatto un paciocco incredibile a lavoro? Come ne siete usciti? Io penso che potrei effettivamente lapidarmi se dovessi sfracellare qualcosa. In più tra le mie mansioni ci sarà il preparare pacchetti e cestini, vi lascio immaginare la mia incredibile manualità quale grandi impacchettamenti tirerà fuori.
Sì, sto pensando di bermi della cicuta prima di domani.

In più visto che io sono un orso solitario ma voi siete degli indomiti spelacchiati vi chiedo un consiglio: ma se io e Mr Batterino volessimo farci un paio di giorni sulla neve, tipo in Valle d’Aosta… sapreste consigliarmi qualche bel posticino? Una baitina, una cosetta accogliente e caldina… Insomma, vogliamo essere come Heidi e Peter, se ci fosse pure un pony sarei la persona più felice del mondo.

Vi voglio tanto bene, forse troppo, ora che ci penso.
Hasta la pastaaaa

Ps: Regà sto avendo una marea di problemi a rispondere ai commenti, non so perchè ma il mio pc non mi fa aprire il blog, sto cercando di risolvere. Abbiate pazienza, scusatemi!

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