Trigger warning: presenza di creature demoniache munite di zampette e ali.
Sono sotto attacco.
Avete presente Pearl Harbor? Ecco.
Non è un’esercitazione, ripeto, non è un’esercitazione.
Houston, abbiamo un problema.
Ho finito le citazioni.
L’altro giorno ero a casa del Batterino, il mio compagno, e la scena è stata questa:
Ci appropinquiamo alla cucina per prenderci da bere e io noto un bislacco esserino appoggiato sul bancone, come se stesse aspettando un cocktail. Marrone, con le ali, delle movenze un po’ sghimbesce… insomma sì un mostro.
“Aspetta, prima di procedere col Defenestrazione di Praga fammi fare una foto! Non ho mai visto un insetto così!” esclamo sentendomi già pronta ad accudirlo e volergli bene come un figlio, avevo già in mente di fargli una stanza decorata con stencil di larve sul muro.
Quindi acciuffiamo il fuggiasco, lo scortiamo educatamente al balcone e io agguanto il cellulare tranquilla come una Pasqua; cerco un po’ e faccio la tremenda scoperta.
Mi si è gelato il sangue, è ancora in microonde a scaldarsi.
Era un’Idra a centocinquanta teste? No. Peggio.
Era un basilisco come quello di Harry Potter? Ma magari.
“Batterino” esalo con un filo di voce mentre l’anima abbandona il mio corpo.
“Cos’ho fatto stavolta?” ha chiesto lui già sulla difensiva, pronto a schivare una ciabattata.
Io ho solo scosso la testa e ho mormorato il nome della putrida creatura.
“Cosa?”
Ho alzato gli occhi e l’ho guardato senza vedere nulla “Blatta.”
“Eh?”
“Blattaaaa ho detto che era una blatta! mi ha toccataaaaa prendi un coltello staccami immediatamente la falange, la mano, il braccio! dammi il frullatore, mi devo frullare un arto!”
Ho cominciato a cercare freneticamente cose fondamentali su internet: “le blatte possono infestare un corpo umano?” “Come abbandonare tutto e farsi una nuova vita in Nuova Zelanda” “se ho trovato una blatta quanto rischio di morire da uno a dieci?”.
Ora, la mia domanda è solo una: come si da fuoco a un appartamento?
Lo cospargo di benzina e lancio un fiammifero?
Uso la dinamite?
Dirotto un velivolo contro la finestra?
Mi immolo in una pira, portando con me tutte le oscure presenze zampettanti?
Io posso capire il cavernoma al cervello, posso convivere con l’epilessia, posso accettare i farmaci giornalieri ma… con una blatta sul bancone no. Non sono forte fino a questo punto.
Ho cominciato a fare scoperte sempre più raccapriccianti, mi sembrava di essere in un film horror: ho appreso che possono infilarsi in fessure minuscole, questo significa pure nei cassetti delle posate. Delle tovaglie. Della vita.
Leggo le malattie che portano.
Leggo che possono vivere per settimane senza testa. Prima di tutto perché cazzo non abbiamo ancora studiato un modo per avere un po’ di dna di blatta? E poi cosa cazzo significa che vivono senza testa, ma di cosa stiamo parlando, siamo pazzi? Che mostruosità è, proviene direttamente dall’inferno!? In caso di attacco nucleare indovinate un po’ qual è l’unico essere vivente che sopravviverebbe senza manco avere un fremito delle antenne? esatto, le blatte! ma cosa sono, ma perchè sono, com’è possibile che esistano esseri così indistruttibili? persino berlusconi a un certo punto si è dovuto piegare alle leggi naturali, loro no! loro non si piegano, loro le creano le leggi dell’universo!
Poi penso a tutte le volte in cui ho cenato dal Batterino, a tutte le volte in cui ho usato gli utensili (per fortuna poche, mica so cucinare), e per poco non schiatto lì secca secca sul pavimento.
E poi un altro pensiero mi attraversa: e il Batterino? Cosa faccio con lui? Lo disinfetto? Avrà toccato una blatta? E’ contagioso? Lo abbatto per porre fine alle sue sofferenze prima ancora che inizino?
Lo lascio, non vedo alternative.
Lui intanto cercava di mantenere calma e sangue freddo ma col cazzo che mantengo calma e sangue freddo, mica sono Luca Dirisio. Qua c’è blatta e sangue freddo.
Ho cominciato a spruzzare all’impazzata ventidue prodotti diversi, incluso il mio termoprotettore dei capelli e la schiuma da barba del Batterino.
Ora non dormo da notti e notti. Passo le ore costruendo barricate, sigillando cassetti, svuotando il frigo e poi rimettendo le cose a posto senza alcuna ragione logica. Ogni scricchiolio potrebbe essere una zampetta, ogni sogno finisce con me e una blatta a cena insieme: il signor Blatta in smoking a raccontarmi con accento veneto di come una volta abbia vissuto per un mese nella casa di George Clooney nascosto sotto al mobile della sala.
Ah, ovviamente il Batterino è stato subito rinominato Blatterino.
Ora se penso all’inferno me lo immagino popolato da blatte, ma penso che anche Satana avrebbe paura di loro per questo sono immortali. Non le vuole manco lui laggiù.
E niente ragazzi, questa è la situazione.
Ora mi sono finalmente data una calmata, ho addirittura dormito mezz’ora ieri notte, e vedremo come risolvere questo problema.
Che poi stavo pensando… Infestante, orrido, pieno di malattie: non è che la blatta sono io?
Spelacchiati miei questa volta non vi chiedo consigli perché voglio sperare che nessuno di voi abbia avuto un problema simile. Al massimo potete farmi una donazione, perché a breve non avrò più una dimora.
Però vi chiedo: quali sono le vostre blatte, ovvero cose che vi hanno traumatizzati o che vi spaventano? Clown? Ragni? Zucchine alla parmigiana, che digerisci dopo circa tre mesi?
Hasta la pastaaaaa!


Altro esercizio altra figura di mierda, ormai si è capito che ho la gelatina al posto dei muscoli delle braccia quindi il signor istruttore mi fa sollevare dei pesetti. Dei pesini. Saranno stati da venti grammi credo, erano i più piccoli di tutto l’arsenale. 