Pubblicato in: chiacchiere, Senza categoria

Ciance sparse: sono sotto assedio.

Trigger warning: presenza di creature demoniache munite di zampette e ali.

Sono sotto attacco.
Avete presente Pearl Harbor? Ecco.
Non è un’esercitazione, ripeto, non è un’esercitazione.
Houston, abbiamo un problema.
Ho finito le citazioni.

L’altro giorno ero a casa del Batterino, il mio compagno, e la scena è stata questa:
Ci appropinquiamo alla cucina per prenderci da bere e io noto un bislacco esserino appoggiato sul bancone, come se stesse aspettando un cocktail. Marrone, con le ali, delle movenze un po’ sghimbesce… insomma sì un mostro.

“Aspetta, prima di procedere col Defenestrazione di Praga fammi fare una foto! Non ho mai visto un insetto così!” esclamo sentendomi già pronta ad accudirlo e volergli bene come un figlio, avevo già in mente di fargli una stanza decorata con stencil di larve sul muro.

Quindi acciuffiamo il fuggiasco, lo scortiamo educatamente al balcone e io agguanto il cellulare tranquilla come una Pasqua; cerco un po’ e faccio la tremenda scoperta.

Mi si è gelato il sangue, è ancora in microonde a scaldarsi.
Era un’Idra a centocinquanta teste? No. Peggio.
Era un basilisco come quello di Harry Potter? Ma magari.
“Batterino” esalo con un filo di voce mentre l’anima abbandona il mio corpo.
“Cos’ho fatto stavolta?” ha chiesto lui già sulla difensiva, pronto a schivare una ciabattata.
Io ho solo scosso la testa e ho mormorato il nome della putrida creatura.
“Cosa?”
Ho alzato gli occhi e l’ho guardato senza vedere nulla “Blatta.”
“Eh?”
Blattaaaa ho detto che era una blatta! mi ha toccataaaaa prendi un coltello staccami immediatamente la falange, la mano, il braccio! dammi il frullatore, mi devo frullare un arto!”

Ho cominciato a cercare freneticamente cose fondamentali su internet: “le blatte possono infestare un corpo umano?” “Come abbandonare tutto e farsi una nuova vita in Nuova Zelanda” “se ho trovato una blatta quanto rischio di morire da uno a dieci?”.

Ora, la mia domanda è solo una: come si da fuoco a un appartamento?
Lo cospargo di benzina e lancio un fiammifero?
Uso la dinamite?
Dirotto un velivolo contro la finestra?
Mi immolo in una pira, portando con me tutte le oscure presenze zampettanti?

Io posso capire il cavernoma al cervello, posso convivere con l’epilessia, posso accettare i farmaci giornalieri ma… con una blatta sul bancone no. Non sono forte fino a questo punto.

Ho cominciato a fare scoperte sempre più raccapriccianti, mi sembrava di essere in un film horror: ho appreso che possono infilarsi in fessure minuscole, questo significa pure nei cassetti delle posate. Delle tovaglie. Della vita.
Leggo le malattie che portano. 
Leggo che possono vivere per settimane senza testa. Prima di tutto perché cazzo non abbiamo ancora studiato un modo per avere un po’ di dna di blatta? E poi cosa cazzo significa che vivono senza testa, ma di cosa stiamo parlando, siamo pazzi? Che mostruosità è, proviene direttamente dall’inferno!? In caso di attacco nucleare indovinate un po’ qual è l’unico essere vivente che sopravviverebbe senza manco avere un fremito delle antenne? esatto, le blatte! ma cosa sono, ma perchè sono, com’è possibile che esistano esseri così indistruttibili? persino berlusconi a un certo punto si è dovuto piegare alle leggi naturali, loro no! loro non si piegano, loro le creano le leggi dell’universo!

Poi penso a tutte le volte in cui ho cenato dal Batterino, a tutte le volte in cui ho usato gli utensili (per fortuna poche, mica so cucinare), e per poco non schiatto lì secca secca sul pavimento.

E poi un altro pensiero mi attraversa: e il Batterino? Cosa faccio con lui? Lo disinfetto? Avrà toccato una blatta? E’ contagioso? Lo abbatto per porre fine alle sue sofferenze prima ancora che inizino? 

Lo lascio, non vedo alternative. 

Lui intanto cercava di mantenere calma e sangue freddo ma col cazzo che mantengo calma e sangue freddo, mica sono Luca Dirisio. Qua c’è blatta e sangue freddo.
Ho cominciato a spruzzare all’impazzata ventidue prodotti diversi, incluso il mio termoprotettore dei capelli e la schiuma da barba del Batterino.

Ora non dormo da notti e notti. Passo le ore costruendo barricate, sigillando cassetti, svuotando il frigo e poi rimettendo le cose a posto senza alcuna ragione logica. Ogni scricchiolio potrebbe essere una zampetta, ogni sogno finisce con me e una blatta a cena insieme: il signor Blatta in smoking a raccontarmi con accento veneto di come una volta abbia vissuto per un mese nella casa di George Clooney nascosto sotto al mobile della sala. 

Ah, ovviamente il Batterino è stato subito rinominato Blatterino. 

Ora se penso all’inferno me lo immagino popolato da blatte, ma penso che anche Satana avrebbe paura di loro per questo sono immortali. Non le vuole manco lui laggiù.

E niente ragazzi, questa è la situazione. 

Ora mi sono finalmente data una calmata, ho addirittura dormito mezz’ora ieri notte, e vedremo come risolvere questo problema.

Che poi stavo pensando… Infestante, orrido, pieno di malattie: non è che la blatta sono io?

Spelacchiati miei questa volta non vi chiedo consigli perché voglio sperare che nessuno di voi abbia avuto un problema simile. Al massimo potete farmi una donazione, perché a breve non avrò più una dimora. 
Però vi chiedo: quali sono le vostre blatte, ovvero cose che vi hanno traumatizzati o che vi spaventano? Clown? Ragni? Zucchine alla parmigiana, che digerisci dopo circa tre mesi?

Hasta la pastaaaaa!

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: isteria capodannesca.

Bene, siamo a quel momento dell’anno. 

Quel momento in cui la domanda aleggia nell’aria, è sulla bocca di tutti, è un sussurro trasportato dal vento: “Che diamine fai a Capodanno?”
Niente, non faccio niente, mi dovete lasciare in pace, me ne starò a casa a fare il massaggio cardiaco al mio cane che rischierà la vita almeno sette volte, okay?!

“Mah, guarda, non so ancora, devo vagliare alternative, valutare, scegliere…” 
MA NON E’ VERO NIENTE, E’ UNA MENZOGNA, IL PIANO E’ STARE A CASA A BERE UN BICCHIERE DI VINO ALLE NOVE E ANDARE A DORMIRE ALLE DIECI, OKAY!? MAGARI A UN CERTO PUNTO DELLA SERATA MI SCHIARIRO’ ADDIRITTURA I BAFFETTI CON LA CREMA, NON SO ANCORAAAA

Anche se un po’ mi scoccia stare a casa perché ogni anno durante i saldi compro un vestito succinto giustificandomi con me stessa dicendo “questo lo metto sicuramente a Capodanno!”.
Poi arriva Capodanno, lo provo, e mi esce una tetta da una parte, perdo tutte le paillettes e mi accorgo che mi arriva più o meno all’ombelico dando a tutti una visione piuttosto raccapricciante della mia zona pubica, probabilmente non depilata. Perché chi cazzo c’ha voglia di depilarsi, fa freddo, la pelliccia mi tiene al caldo.

E poi mi è capitato di andare a quelle maledette cene in cui “ognuno porta qualcosa, ihihihih”
NOOOO IO NON PORTO UN CAZZOOOOO NON SO CUCINARE, NON CUCINO MAI, SU TRECENTOSESSANTACINQUE GIORNI IO CUCINO SOLO TRE VOLTE, QUANDO MI FACCIO I NUGGETS DELL’ESSELUNGA! NON VI PORTO UN CAZZOOOOO PIUTTOSTO VI DO’ TUTTI I MIEI SOLDI MA PER L’AMOR DI DIO NON COSTRINGETEMI A METTERMI AI FORNELLI CHE MI VIENE PURE L’ANSIA DA PRESTAZIONE E RISCHIO DI DAR FUOCO PURE AL GATTOOOOO!

“Massì, Sara tranquilla, basta una torta salata!”

MA CHE CAZZO E’ UNA TORTA SALATAAAAA STAI ZITTOOOOO! FALLA TU UNA TORTA SALATA, E’ UN OSSIMORO, COSA STRACAZZO DICI

“Un’insalata di pasta?”

MA LO FAI APPOSTA O COSA, TI SPACCO IL MUSO, O E’ UN’INSALATA O E’ UNA PASTA!CHE CAZZO CI METTO, LE FOGLIE DI ICEBERG?! SEI UN RUMINANTE PER CASO? HAI DUE STOMACI COME LE PECORE?!

“…Vuoi portare quattro salatini?”

Dipende. Posso andare a comprarli già pronti?

“… Sarebbe più carino se li facessi tu… basta poco, una sfoglia e del prosciutto, li arrotoli-“

MA NON HAI CAPITO, IO NON ARROTOLO NIENTEEEE COSA STAI DICENDO, TU SEI UN PAZZO, UN FOLLE VISIONARIO!

“E se ti occupassi del beveraggio? Sai, qualche bottiglia di analcolici e qualche birra…”
Mmh. Questo forse posso farlo. Devo andare a qualche fonte a prendere l’acqua? Devo ammostare io il luppolo?
“No, no, vai e compri le bottiglie.”
“Eh, va bene.”

MA NON VA BENE UN CAZZOOOO PERCHE’ POI MI RITROVO Lì COME UNA TROTTOLA IMPAZZITA E NON SO COSA COMPRARE! IL THE’, IL THE’, VA BENE QUELLO DELLA COOP O FACCIO LA FIGURA DELLA PEZZENTONA!? DEVO PRENDERE IL SAN BENEDETTO? VOLETE I BRICCHI DI ESTATHE’?! CHE CAZZO DI SPUMANTE PIGLIO, QUELLO DA DUE EURO CHE SARA’ SPUTO E ACQUA O QUELLO DA TRENTOTTO EURO E MI GIOCO LA TREDICESIMA!?
E POI, QUALCUNO BEVE IL CHINOTTO? E SOPRATTUTTO, COSA CAZZO E’ IL CHINOTTO?!

Poi si arriva lì alla festa, ci si guarda nelle palle degli occhi per tre ore, c’è chi si appisola sul pavimento, chi sulla poltrona, si cerca di fare qualche gioco da tavolo ma ovviamente nessuno ci capisce un cazzo delle regole -anche perché poi le legge le regole, “si capisce giocando!”- arrivano le undici e mezza, le undici e quarantacinque, le undici e cinquantotto e poi nessuno si rende conto che scatta la mezzanotte quindi brindiamo alle 00.11 perdendo il senso della serata e mi ritrovo il telefono che vibra ininterrottamente perché c’è chi è così pazzo da stare lì attaccato al cellulare a mandarmi gli auguri, ma cosa fai ma perché, ma sei scemo? cosa mi mandi gli auguri a mezzanotte, cioè tu il 31 di dicembre alle 00:00 pensi a me?! ma cosa è andato storto nella tua esistenza!? 

E poi basta, non si sa come si fanno le quattro del pomeriggio dopo, la gente si accorge di non essere andata a lavoro, non aver ripreso i figli dai nonni, scatta il panico, fuggi fuggi generale e il padrone di casa si ritrova miserabilmente a dover pulire tutto.

Bello il Capodanno, mi piace tanto.

Vado a cercare su Google come si fa una torta salata, ciao.

Buon anno, Spelacchiati.

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: cambiare lampadine e aggiustare tubi

Buongiorno miei cari Spelacchiatini, come state?
Oggi ho voglia di lamentarmi di una cosa che secondo me non ha abbastanza risonanza mediatica ma la meriterebbe tutta.
Una cosa tipicamente maschile, per quanto riguarda la mia esperienza. Ce l’hanno mio padre, il Batterino, i miei amici. So che mi capirete o che vi ritroverete in questa fastidiosa cosa, fatemi sapere le vostre esperienze a riguardo vi prego!
Non credo abbia un nome, quindi glielo do io: ILSOFARETUTTISMO.

C’è una lampadina da cambiare? “Ci penso io!” disse il batterino.
C’è da aggiustare il lavandino del bagno, che perde? “Ci penso iooooo” disse nuovamente il Batterino, col risultato finale di fare un disastro, incazzarsi e poi chiamare l’idraulico.
C’è da smontare la serratura e rimontarla perché non si sa per quale ragione si è sminchiata? “CI PENSO IOOOOOOOOOOO” urlò agguerrito il Batterino armato fino ai denti, non sapendo neanche cosa fosse una serratura. Non so cosa sia successo, so solo che ha bestemmiato in quindici lingue diverse per parecchie ore, poi esausto e sudato si è arreso e mi fa “chiama il fabbro, io vado in saletta.”

E pensare che non viviamo nemmeno insieme, figuratevi.

Giuro, l’altro giorno lo tenevo per i pantaloni mentre si è arrampicato sul davanzale della finestra aperta per cercare di rimettere a posto le tapparelle che si erano incagliate.

Ora.
Io dico.
Batterino mio, luce dei miei occhi, sola e unica gioia in un mondo di tristezza, MA SEI DEFICIENTE?
Ma perché ti devi appendere come uno scimpanzè rischiando di sfracellarti dal terzo piano, per fare qualcosa di cui non hai la minima competenza? Ma ti chiami Tarzan per caso? Sei Re Luigi de Il Libro della Giungla?
Io la prossima volta gli do una spintarella. Un colpetto piccolo piccolo, poi vado a raccattarlo con il cucchiaino dalla strada.
Anche perché non so voi come siate messi coi vostri compagni tuttofare ma mentre si improvvisano carpentieri, elettricisti, idraulici e quant’altro il mio Batterino si incazza come un orso, non si sa bene con chi, e comincia a sbraitare qua e là senza alcun motivo.
Batterino mio, posso dirti una cosa? Ti metto le mani al collo.
Ma ci sarà un motivo se non mandano me a suonare, no? Se chiamano te, che hai anni e anni di esperienza e studio alle spalle. 

E ALLORA PERCHE’ PER FARE UNA CAZZO DI CANALINA CHE NON SO NEANCHE COSA SIA TU NON VUOI CHIAMARE UNO CHE FA ‘STE COSE NELLA VITA DA TRENT’ANNI E CI METTEREBBE MEZZO SECONDO, PER DI PIU SENZA IMPRECARE?
Ma questa totale mancanza di senso critico e di umiltà è solo degli uomini della mia vita? No perché io lo so che sono anche tra di voi questi qui, questi esseri che pensano -non si sa per quale motivo- di saper fare tutto. ‘Sti artigiani della qualità, sti guru della manualità, ‘sti cosi che provano a fare del loro meglio, solo che il loro meglio fa cagare e poi bisogna risolvere un problema più grande di quello di partenza.
Io prima o poi gli prendo quella capoccia e gliela sbatto contro qualcosa, così mentre lui è tramortito chiamo l’elettricista a metterci tutto a posto e al suo risveglio è tutto sistemato.

Lui, dal canto suo, dice che sono una capra.
Ed è assolutamente vero, come dargli torto, a volte belo pure.
Non so neanche mettere un chiodo alla parete o avvitare una vite per unire due assi di legno, quindi spendo il mio miserabile patrimonio (un numero a tre cifre con una virgola in mezzo) in persone che aggiustano cose.

Per non parlare di quando ci sono problemi all’auto.
Lì è finita.
Non c’è ritorno.
“Amore mio unico della vita, MA VUOI ANDARE A FAR CAMBIARE STE CAZZO DI VENTOLE CHE CI SONO SEICENTOVENTI GRADI ALL’OMBRA?” chiedo io dopo aver fritto due uova sul cofano.
Non dire sciocchezze, piccola, ci penso io.” dice lui mangiando le uova miste a tetano.
Sono passati due anni.
Va beh non mi chiama “piccola” e non comunichiamo così, però era per rendere l’idea. Che poi io un po’ comunico così, ora che ci penso.
Insomma, la sua auto non vede un meccanico dal Millenovecentoventi se non per fare le cose principali, poi che non funzioni l’aria condizionata, ci siano ventotto spie accese e faccia un rumore bizzarro quando mette la retro è un problema secondario. No?
Io giuro che prima o poi gli metto le mani addosso.

Quando sto per farlo però mi ricordo che lui è il Batterino che ogni volta che mi hanno ricoverata in ospedale veniva sotto la finestra della mia camera e mi telefonava perché voleva sentirmi più vicina, e allora chissenefrega della ventola, della serratura, dei tubi e della casa allagata.
Va bene così.

Hasta la pasta (un po’ annacquata e scotta ma quella è colpa mia che non so cucinare). 

Pubblicato in: Senza categoria

Ciance sparse: periodo sempre più bizzarro, per non dire disastroso

Ma buonasera miei cari spelacchiati, come state? Como estas los spelacchiatos de mismo cuorazon? Che spagnolo eh? Anzi, que spagnolos, neh?

Mmh non so come prendere questa cosa, ma la mia mail è intasata di spam di gente che vuole vendermi un modo a quanto pare incredibile e magico per allungare il mio pene. Ma un modo per ingrandire il cervello non me lo possono proporre? Perché quello sì che è di dimensioni microscopiche, mica come il mio pipo che è già enorme.

Comunque per non farsi mancare niente qui il mio pc è stato in assistenza per una settimana e io pensavo di schiattare, mi mancava come non mi è mai mancato nemmeno il mio ex che era partito per il Sudamerica. Pensavo non ce l’avrei fatta senza di lui -parlo del pc eh-, ho dovuto farmi forza contando solo su di me e non sui video trash di scimmie che rimangono sorprese quando i visitatori fanno loro dei trucchi di magia.

Sì, andate a vederli, cercate “orangu magic trick”, io piango sempre.

Intanto sta succedendo una cosa bislacca: ogni volta che parlo con qualcuno, specialmente persone che non conosco, parte la sfida a chi ha avuto il male più grande.
Io: “Eh sì ho un cavernoma e ho avuto un’emorragia cerebrale…
Loro:
“Ah guarda ti capisco, a me è esploso un bulbo oculare e l’ho prima ricomposto come un puzzle, e poi me lo sono incollato con lo scotch al suo posto”
“Oh pensa che a me una volta è collassato un polmone, un rene mi è salito in gola e mi si sono scambiate le dita dei piedi con quelle delle mani!”
“Guarda non me ne parlare che io ho vissuto tre anni senza i talloni”
“Non dirlo a me, mi è capitato di avere un pesce rosso nella faringe”

OOOOOOHHHH MA SIETE CRETINI? MA LA SMETTETE DI FARMI VENIRE ANSIE MAI AVUTE PRIMA? TALLONI SPARITI, ORGANI SPOSTATI, COSE ESPLOSE… MA VI PARE!?
E SOPRATTUTTO, LASCIATEMI LAMENTARE E COMPATITEMI CAZZO, E’ TUTTO CIO’ CHE VOGLIO IN QUESTO MOMENTO.

Scusate, mi placo.
Però, davvero, ho sentito i racconti più raccapriccianti della mia vita, cose che non credevo nemmeno possibili, parti staccate, nervi esposti, ma che schifo è il corpo umano in certi casi? Per la miseria. Cose inenarrabili, giuro.
Ormai la gente non mi si presenta più con i soliti convenevoli “ciao piacere, come va?” ma mi stringono la mano dicendo “ io una volta sono stato impalato da una trave”.

Insomma, tutto molto bello. 

Luglio si avvicina e io a metà mese saprò che cosa diamine è Anselmo, quanto è in profondità nel mio cervello, quanto è grande e in che cavolo di zona si trova.
Dopodiché avrò un colloquio con un neurochirurgo, che se avesse le sembianze di Derek Shepherd di Grey’s Anatomy non mi dispiacerebbe. Diciamo che le opzioni che mi si prospettano, con ogni probabilità, sono due: craniotomia per rimuovere Anselmo dal mio cervello, oppure tenermi Anselmo e controllarlo ogni tot mesi.
Sono in ansia?
.
Ho paura?
.
Cerco ogni notte su internet cose orribili sulle craniotomie e operazioni al cervello?
Ovvio.
Dovrei tagliarmi le mani e lanciarle fuori dalla finestra?
Assolutamente sì.


In tutto ciò intorno a me c’è il caos:

il matrimonio dei miei genitori è in crisi (e non posso non sentirmi responsabile, perchè la situazione di salute in cui riverso ha avuto un impatto su tutti), coppie che sono scoppiate all’improvviso, tradimenti che sembra di essere in una puntata di Beautiful… ‘Na roba bizzarra. Okay che l’estate fa sempre strage di cuori, ma qua stiamo esagerando.

Niente, anche questo post è un po’ sconclusionato ed inutile, giuro che prossimamente scriverò cose più interessanti. Intanto affido il compito a voi: narratemi quello che vi pare nei commenti, che così mi distraggo da tutto lo sfacelo e dalla sorte che incombe su di me.
Vi voglio bene
HASTA LA PASTAAAA

Pubblicato in: random, Senza categoria

Ciance sparse: influencer che seguo e ciclismo

Sgrunt.
Sono le due (di notte) e non riesco a dormire.
Niente di nuovo per me che sono un animaletto notturno (non una roba figa tipo un gufo, penso di essere più una blatta mannara) ma stasera mi sto irritando enormemente anche perché c’è un’infamissima mosca che continua a ronzare da qualche parte nell’oscurità.
In più ho fame.
Che faccio, sgattaiolo al piano di sotto a cercare qualcosa di commestibile per ficcarmelo direttamente nell’esofago o rimango sotto le mie calde copertine?
I grandi dilemmi della vita.
Se fossi bionda e bellissima mi chiamerei Dilemma Leotta.

Aaaah che bello, la mia città è in delirio perché oggi passa (di nuovo) il Giro d’Italia quindi sono chiuse quasi tutte le strade principali (che a loro volta erano state chiuse nei giorni scorsi per fare i ritocchi all’ultimo, tipo riempire le voragini che si erano create nel tempo), e la gente è in modalità cheerleader.
Posso dire una cosa davvero becera che fa capire la mia natura di persona di merda?
Che noia il ciclismo. CHE. NOIA.
Mio papà è super appassionato quindi ho provato e riprovato a seguire almeno il Giro d’Italia, ma porca vacca… seimila ore di gambette che pedalano velocissimamente, gente odiosa a bordo pista che da delle pacche ai corridori che nemmeno Cannavacciuolo a Masterchef, incidenti catastrofici in cui i ciclisti finiscono nei cespugli… ma poi davvero, ogni tappa dura qualcosa come quattro ore e passa.
Quattro ore. Come quelle che io dormo per notte, tipo.

Ma poi poverini… io mi sento malissimo a guardare il ciclismo, mi viene proprio l’affaticamento per osmosi; fisso questi atleti pazzeschi -che non hanno il minimo riconoscimento se confrontati con campioni di altri sport e se fossi in loro sarei oltraggiata- affrontare salite impervie, pedalare sotto la pioggia, col vento avverso, lungo le stradine dissestate e penso “ohibò, e io che sono qui a mangiare il gelato a manciate.”
Se io faccio tre squat di fila mi fanno male le gambe per almeno sei mesi, loro pedalano 160 chilometri al giorno per ventun giorni di fila senza morire…
Quindi ammiro tantissimo questi folli ciclisti, ma per l’amor di Dio non chiedetemi di seguire una tappa intera perché è probabile che mi metta a prendere a capocciate il pavimento.

Oggi volevo sottoporvi una carrellata di influencer che seguo e allietano le mie giornate.

Twitch 

Il primo canale che mi viene in mente è quello di Claudiodibiagio, che per chi seguiva “la vecchia guardia” di youtube ricorderà con estremo affetto come “nonapritequestotubo”. Quando ero più piccola schiattavo dal ridere coi suoi video, ora sono più grande e muoio dal ridere con le sue live; per me l’appuntamento imperdibile è la Serata Cuore il venerdì sera: si ride, si piange, si beve ed è tutto bellissimo.
Se avete degli ex di cui parlare malissimo è il posto perfetto.

In combutta con Claudiodibiagio c’è Martina Permegian, la sua ragazza, che oltre ad essere di una bellezza sconvolgente e ad avere un cane dalla personalità esilarante è anche molto interessante e simpatica da seguire nella sua quotidianità su Instagram. Tiene un sacco compagnia, è super “vera” e non si vergogna a mostrarsi struccata. Mortacci sua, con quel viso io non lo toccherei nemmeno il fondotinta e lancerei via tutti i miliardi di trucchi che ho accumulato nella vita.

Altro canale twitch che seguo è quello dei Cool and the Game: ogni volta che sono in live mi dico “li tengo in sottofondo mentre faccio tedesco” e puntualmente dopo dieci minuti lancio via i libri e seguo la live. Non so se sono loro ad essere deleteri o io ad avere la concentrazione di una rana pescatrice, ma anche se la mia media universitaria li odia io li ringrazio per le seratine carine passate ad ascoltarli ciciarare. Format preferito: “Commento-Rama” in cui leggono i commenti più deliranti trovati su internet. Da ribaltarsi dal ridere, giuro.

Infine ragazzi vi suggerisco due pagine Instagram che trattano di sesso soprattutto tramite sondaggi: Urladipiacere e Sessuologia che secondo me sono utili per chi ritiene di avere qualche problema legato all’attività sessuale o semplicemente si vergogna di eventuali fantasie; senza alcun giudizio si parla di tutto e danno spesso consigli anche per i più giovani, cosa che non mi stancherò mai di ripetere: è fondamentale.

Bene, per oggi direi che posso smettere di cincischiare, anche perché sono in ritardo: devo stuccarmi la faccia col trucco perché stasera per la prima volta dopo mesi vado a fare un aperitivo con Mr Batterista e vorrei essere quantomeno decente nonostante il ciclo in arrivo (leggasi: gonfiore addominale e brufoli sparsi a manciate, come becchime per galline nell’aia). Poi non so se anche voi avete questo trauma ma a furia di passare da una casa all’altra mi sono abituata alla meravigliosa illuminazione artificiale che in un modo o nell’altro un po’ ti pialla la pellacchia: stasera non ci saranno barbatrucchi invece.
E’ probabile che fugga urlando di terrore alla mia sola vista.
Per sicurezza mi porto dietro un lazo così potrò riacchiapparlo e trascinarlo di nuovo da me.  

Detto questo miei cari, io vi ringrazio dal profondo del mio cuoricino perché abbiamo raggiunto la strabiliante quota di 1800 Spelacchiati! Siete tantissimi e vorrei dare uno scappellotto affettuoso (più o meno, userei la scusa per sfogare un po’ di nervosismo represso) a ognuno di voi!

Hasta la pasta!