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Ex Machina

Qualcuno dica alla parte meno cretina di me che devo smetterla di guardare film e mettermi a studiare come se non ci fosse un domani perché la sessione di aprile mi ha messa nel mirino e conta di farmi fuori. 

Comunque visto che di studiare non se ne parla sto occupando il mio tempo guardando film sul divano, sono una pusillanime doc. Dico a me stessa che va tutto bene perché guardo i film in lingua “così alleno l’inglese” ma in realtà non serve a niente visto che non apro un libro di grammatica dal Cretaceo… Ma non è questo il punto di questo post dall’intro di dubbia utilità, il punto è che sto guardando tanti film belli e uno di questi è Ex machina, film del 2015 scritto e diretto da Alex Garland.

 

Trama

Caleb, un programmatore 24enne della più grande società internet del mondo, vince una competizione il cui premio è trascorrere una settimana in un rifugio di montagna che appartiene a Nathan, il solitario CEO della società. Ma quando arriva in questo luogo remoto, Caleb scopre che dovrà partecipare a uno strano e affascinante esperimento nel quale dovrà interagire con la prima vera intelligenza artificiale del mondo, contenuta nel corpo di una bellissima ragazza robot.

Alicia Vikander è quell’attrice che hai già visto in dodicimila film senza mai saperlo, mi sto rendendo conto di aver guardato almeno tre film con lei nel cast senza sapere chi lei fosse… Shame on me! Qui, nei panni anzi, nei circuiti di un robot, è meravigliosa. Sarà che io sono uno scarabocchio umano, un esemplare femmina malriuscito di razza umana e quindi più incline all’invidia, ma Miss Vikander pelata e mezza meccanica è comunque di una bellezza impressionante, mannaggia a lei. E questo è sì un commento superficiale, ma vi assicuro che pur vedendo questa bellissima ragazza e sapendo perfettamente che è un’attrice, il suo modo di muoversi, di inclinare la testa, di parlare per tutto il film mi hanno veramente fatto pensare che ci fosse qualcosa di robotico in lei. La dolcezza incredibile che trasmette, poi, trasforma tutto in una comprensibile ingenuità nei riguardi del mondo umano.

Menzione d’onore ad Oscar Isaac che mi piace sempre tantissimo. Nei panni del riccone geniaccio misantropo ci sta benissimo e la scena del ballo è così “cos’ho appena visto” che mi riguardo la gif ogni volta che posso.

Che ansia questo film, gentaglia. Non che succedano chissà che cose, non che ci siano momenti super creepy, diciamo pure che per tutto il film succede moooolto poco alla volta… Ma in certe scene puoi proprio avvertire la tensione e una sensazione quasi opprimente.

Il sottofondo durante gli incontri dei due protagonisti è qualcosa di meraviglioso, un nonsochè di inquietante che preannuncia una svolta quasi spaventosa nel film. L’ansia, gente, l’ansia.

In generale il film è costruito veramente bene, si procede a piccoli passi, piccoli passi necessari per costruire i personaggi, la loro credibilità e portare al finale; nonostante succeda tutto poco per volta io non mi sono mai sentita annoiata, anzi ero così dentro al film che non mi sembrava neanche fossero passate due ore. 

Bello. Bello, bello, bello. Da riguardare per coglierne tutte le sfaccettature.

Ma alla fine… E’ un’intelligenza artificiale o è qualcosa di più?

Manipolare qualcuno per ottenere un vantaggio? Per me è dannatamente, unicamente umano.

 

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