*Sospira come un rinoceronte particolarmente infastidito*
Buonasera miei amati spelacchiati, come state?
Io in questo momento sono piuttosto turbata, dunque vi tocca uno dei miei post sull’argomento meno piacevole del mondo.
Mi piacerebbe poter dire che passare del tempo con me significa avere costantemente una presenza idiotica accanto, che fa battute, che è piacevole, che corre da una parte all’altra della casa urlando “viaaa” senza alcuna ragione se non pura idiozia, e invece oltre ad un ammasso di stupidità sono anche altro, e avere a che fare con me può essere estremamente pesante. Probabilmente dovrei stanziare uno stipendio per chi ha voglia di accollarsi me a trecentosessanta gradi.
Ieri sera Mr Batterino ha suonato in un locale super carino, serata divertente, musica meravigliosa, compagnia di una carineria incredibile; cena a base di hamburgerazzo e birrazza, chiacchiere a profusione, insomma tutto molto bello finché io e il mio Batterino non ce ne andiamo.
Macchina.
Io comincio ad avere la mano destra che formicola e il respiro affannato.
“Okay, distraiti, non ti sta venendo un attacco di panico e anche se fosse non succede niente, fai finta di nulla, respira, va tutto bene, okay il braccio comincia ad irrigidirsi e fare male ma non importa, non c’è bisogno di dire niente a Mr Batterino lascialo rivivere la serata serenamente, mmh okay ora formicola anche la lingua e ti sembra di non prendere abbastanza aria, come se i polmoni non si gonfiassero minimamente, ma l’hai già vissuto mille volte, non è niente…”
Morale della favola: mezz’ora di me che mi contorcevo sul sedile annaspando e ficcando la testa fuori dal finestrino perché mi mancava l’aria, avevo il braccio destro completamente bloccato con un dolore assurdo, e il povero Mr Batterino che non sapeva cosa fare per aiutarmi.
Il problema è che non c’è niente da fare, non si può aiutarmi in quei momenti. Deve passare, anche se il tempo sembra dilatarsi in maniera molto crudele in quei momenti.
Per ogni persona l’attacco di panico è diverso, io vi posso dire quello che succede a me per darvi un’idea:
- sensazione di non riuscire ad inspirare abbastanza aria
- sensazione di non riuscire a buttar fuori abbastanza aria
- tremore e spasmi, specialmente alle gambe
- formicolio agli arti
- dolore allucinante al braccio destro che è come se si irrigidisse completamente dalla spalla alla mano, tanto che non riesco nemmeno a muovere le dita
- formicolio alla lingua, come se anche quella fosse rigida e immobile e tentasse di soffocarmi
- sensazione piuttosto spaventosa di “ora svengo/muoio/non so cosa stia per succedere”
- totale sentimento di incontrollo della situazione
Anche la durata degli attacchi di panico varia di volta in volta e da persona a persona; per quanto mi riguarda possono durare dai venti minuti all’ora e mezza.
Per fortuna ieri è stato abbastanza breve, una mezz’ora di delirio con il povero Mr Batterino che mi chiedeva cosa fare e io che faticavo a parlare per dirgli che bisognava solo aspettare.
Temo di averlo spaventato un po’, ieri sera.
Come mi sento adesso?
Una merda.
Gli attacchi di panico mi lasciano sempre spossata ed esausta per parecchie ore, e a questo si stanno aggiungendo tutti i pensieri possibili e immaginabili.
Non è giusto che Mr Batterino debba accollarsi anche questo, oltre a tutti i miei difetti da essere umano; mi sembra quasi di averlo ingannato non facendogli vedere fin dal primo appuntamento cosa avrebbe significato, a volte, stare con me.
Mi sentivo allo stesso modo quando capitavano questi episodi ed ero con i miei amici e familiari; mi sento semplicemente in colpa e vorrei poter fare in modo che la mia pazzia non si ripercuota sugli altri ma solo su me stessa.
In quei momenti poi l’idea che qualcuno sia intorno a me e mi stia prestando attenzione e preoccupazione non fa che aumentare il mio disagio, come ogni problema nella mia vita vorrei poterlo affrontare e gestire da sola, ma non è possibile. Quindi che fare?
Niente, se non proseguire con la terapia e i farmaci, cercando di capire cosa inneschi questi meccanismi piuttosto spaventosi.
Questo post non ha particolarmente senso, volevo provare a descrivere un attacco di panico tipo mentre ancora ne sento gli strascichi.
Spero che il vostro weekend stia andando molto meglio del mio, come sempre avete carta bianca nei commenti e leggervi mi fa sempre sentire meno sola e meno pazza.
(Sì, lo so, devo smetterla di usare il termine “pazza” per descrivermi, ma è l’unico che mi sembra appropriato e calzante. Accetto suggerimenti di sinonimi, così la mia psicologa è contenta!)
Hasta la pasta, vi voglio sempre molto bene regà
Coraggio stupendissima Sara, magari cerca di fare come quella Pollyanna che trovava qualcosa di positivo in ogni situazione. Non so, per esempio pensa che con te non ci si annoia mai, e non è poco, te lo assicuro.
😉🤩😁
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Nessun post è senza senso se ti fa stare meglio, e noi siamo qui a leggerti super volentieri!
Un abbraccio 😘
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Sei una grande, per come ti apri. L’unica tua certezza sia la specialista che ti segue e ti conosce. Un solo appunto vorrei farti, è solo nel cervello. Il corpo sta benissimo. Tanto che reagisce perfettamente agli stimoli di ansia e pericolo che arrivano dalla testa. È tutto nella mente. Non muori e non soffochi. Il corpo è perfettamente sul pezzo. Non so se aiuta, spero di sì 💚💚
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Tieni conto che d’inverno, appena passo da un ambiente freddo a uno caldo (o anche viceversa), accuso alcuni di quei sintomi. Ma nel mio caso si tratta di ASMA. Se poi mi viene, sono davvero ca$$i, ma solitamente, se rimango calmo, la sfango. Quindi devo fare molta attenzione se prendo un autobus, un taxi, o anche un treno. Non parliamo di andare a casa di amici: semplicemente non ci vado, perché non ho il potere di dir loro di abbassare il riscaldamento o far cambiare maggiormente l’aria…
Non sei l’unica ad avere una vita di merda su certe cose! 😉
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Volevo mettere un “mi piace” e andarmene senza commentare, ma come vedi non ci riesco. Soffro di ansia da tutta la vita e ho sofferto di attacchi di panico notturni (senso di gonfiore in tutto il corpo, forti dolori addominali, diarrea, nausea, stomaco chiuso per giorni e stanchezza assoluta). Sono stata in cura da una psicoterapeuta per più di dieci anni (terapeuta che mi ha salvato la vita) e sono arrivata a capire che il mio modo per stare meglio è accettare di essere una persona ansiosa e di essere sì, un po’ pazza. Ho smesso di nascondermi, ho smesso di sentirmi sbagliata, ho smesso di vergognarmi. Di vergognarmi di cosa, poi? Ho passato la vita a nascondere i miei problemi agli altri, a fingere di essere “normale” senza sapere nemmeno che cosa significasse esserlo, sforzandomi di non mostrare le mie difficoltà e fragilità. Una fatica immane! Che, tra l’altro, peggiorava la situazione.
Non ho consigli, ognuno deve fare il proprio percorso e già il fatto che tu riesca a scriverne, è un ottimo, ottimo segno.
Un abbraccio
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Almeno hai trovato qualcuno che ti supporti e sopporti anche nei momenti peggiori^^
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Un post senza senso? Lo ha eccome!
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Direi che questo post non è senza senso, anzi… Gli attacchi di panico possono capitare, sono una specie di “malattia” (se mi è concesso di usare questo termine, non me ne vogliano medici e scienziati) e non è colpa di nessuno, soprattutto non tua, se ne soffri. Io ho una cara amica che soffre di epilessia e una volta è capitato che avesse un attacco in mia presenza. Non è stato bello, non è stato facile, perché, come mr. Batterino, anche io non sapevo cosa fare. Poi ho parlato con i suoi genitori, mi sono informato e non ho smesso di vederla perché avevo paura, ma ho continuato ad incontrarla con la massima serenità. Quindi non rinchiuderti o isolarti per questo lato del tuo essere: sei una persona completa in tutte le tue sfumature, non devi nascondere qualcosa. Sono sicuro che dall’altra parte troverai un sostegno e un aiuto. 🙂 Un super abbraccio!
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Sono appena tornato da lavoro e prima di andare a stendermi sul letto ti voglio mandare un abbraccione ubergrande.
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Avendo, e soffrendo ancora, di attacchi di panico e ansia trovo che il tuo post sia molto utile, altroché! Anche per chi non ne ha mai avuto uno può dare un idea di cosa ci succede. Ritengo che chi si racconta mostri un grande coraggio 😊
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Meglio di così non potresti fare. Chi ti vuole bene ti sta accanto perché gli fa piacere cercare di aiutarti, quindi non c’è niente di sbagliato né nel tuo cercare di essere autosufficiente, né nel suo tentare di trovare una soluzione.
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invece questo post ha particolarmente senso……… perché ti fa capire chi sa e chi vuole starti vicino
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Io l’ho trovato un gran bel post. Perchè al di là della sofferenza e del malessere che si percepisce, si percepisce anche la tua voglia di non farti sottomettere dal tuo cervello. Io ho avuto un periodo in cui mi svegliavo con dei simil-attacchi di panico nel cuore della notte… il marito ha sempre affrontato la cosa con grande serenità, standomi vicino e prendendomi dell’acqua ad attacco finito. Mi facevo molte più pare io di come poteva prenderla di quante se ne facesse lui davanti alla cosa in sè. So che suona sessista ma… in questo credo che i maschi siano più bravi di noi! ^^”
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E se invece di pazza usassi il termine Panica? Ti richiamerebbe alla mente quel Movimento artistico che si chiamava appunto Mouviment Panique che aveva lo scopo di liberare le energie distruttive in cerca di pace e bellezza attraverso rappresentazioni di situazioni scioccanti e violente. Se ne prendessi coscienza ti sentiresti parte di un universo i cui compagni sarebbero artisti di fama mondiale quali Fernando Arrabal, Alejandro Jodorowsky e Roland Topor e un po’ anche io che li ho tradotti. 🤗
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Non è colpa tua. Come non sarebbe colpa tua se fossi nata senza un braccio o con il diabete. Succede. E si affronta. E si cura. E non mi pare che tu abbia mai minacciato Mr Batterino di ucciderlo se ti dovesse lasciare… (vero??? ) quindi, evidentemente, se sta con te, è perchè in fondo il pacchetto completo, pregi e difetti, gli piace così com’è. eddajje! :* ❤
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Capitano anche a me, qualche volta. Senso di oppressione al petto, la sensazione di un grosso boccone in gola che non va né su né giù, tremito, formicolio… dura una mezzoretta, poi va via. Ma anche per me lo strascico è lungo… insomma, non è per niente piacevole!
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Sono uno spelacchiato nel senso vero del termine, ho provato a resistere, ma alla fine ho perso. Sono anche un impanicato professionista, 31 anni di braccio intorpidito e difficoltà a respirare, la mis batterina un giorno mi ha detto:” vado un attimo a comprare le sigarette…. Faccio subito”, sto ancora aspettando. Continuo a leggerti. Viva gli impanicati!
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Grazie di essere passata dal mio blog, scrivi molto bene.
Avanti e coraggio, un caro saluto
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Ciao Sara,
il tuo non è affatto un post senza senso. Anche io sono un tipo ansioso e, anche se non soffro dei tuoi stessi identici sintomi, provo ogni mattino sensazioni di ansia generalizzata quando mi sveglio e devo affrontare la giornata. L’unico modo che ho trovato per superare le crisi mattutine, è alzarmi presto correre fuori a fare una passeggiata, tempo permettendo. Ho anche iniziato a praticare seriamente la meditazione. Te la consiglio, a proposito, ma fatti guidare prima di praticarla da sola, è un consiglio.
Ci sono dei momenti in cui l’ansia è più forte e rischia anche nel mio caso di sfociare nell’attacco di panico. Che posso dirti? Anch’io sono in terapia e mi fido della mia psicoterapeuta. Credo anch’io comunque, come ho letto nei commenti qui sopra, che è essenziale accettare chi sei e come sei fatta. pensa che sei una bellissima persona che questi attacchi vogliono dirti qualcosa. Dagli attacchi di panico si può guarire, ma ci vuole tempo, così mi è stato detto. Soprattutto pensa sempre che non sei sola. 🙂 … ps: grazie per essere passata sul mio blog alamedaproject e aver lasciato un like. 😉
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Io penso che tu sia troppo severa con te stessa, sei un essere umano con le sue fragilità
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Non avevo finito di scrivere ovviamente, fragilità che peraltro abbiamo tutti e che possono diventare il nostro punto di forza. Ti sei rivolta ad una psicologa e quindi stai affrontando il problema. Mr Batterino ti adora, lo si percepisce benissimo e mi piace molto leggerti perché sei piena di energia e di senso dell’umorismo. Sono fasi della vita che passiamo tutti, l’importante è conoscerti. Ti abbraccio Sara.
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Non ti conosco ed è il primo articolo in generale che leggo oltre a scrivere articoli random su di me. Purtroppo so cosa vuoi dire ma il senso di colpa ho imparato col tempo che è un meccanismo alquanto inutile di cui dobbiamo riuscire a liberarci. Perchè soffrire prima del tempo, perchè avere paura di un qualcosa che ancora si dovrà verificare? La tua ansia la comprendo, anch io sono in cura e sto provando ad uscirne ma voglio farti solo un semplice esempio che magari ben conosci….un conto è la paura vera e propria di un pericolo reale e concreto(ad esempio se ti puntano una pistola contro) altro roba è l ansia la fobia sociale(io ce le ho entrambe ma ci sto lavorando)….Quello che mi sento di dirti è che non sei sola , non sei la sola a percepire questo…….e pazzia onestamente non ne vedo(poi ribadisco non ti conosco) ma i veri pazzi non sanno di esserlo e non si preoccupano di curarsi o di poter nuocere al prossimo. Circondati di persone positive e se vuoi un confronto esperienziale o parlare di tutt altro contattami pure. Se ci sono errori di ortografia grammatica perdonali. Un abbraccio virtuale e in ogni caso in bocca al lupo per tutto oh mia sconosciuta ragazza;)
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