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Film Brut: La forma dell’acqua. Il fascino anfibio


Ho un po’ paura a scrivere questo articolo, mi aspetto orde di fan inferocite che mi manderanno maledizioni e sciagure inenarrabili… però oh, a me ‘sto film non è piaciuto proprio, devo essere sincera. Tredici nomination agli Oscar mi fanno capire che sono io a non aver colto un pene di The Shape of Water , ne sono abbastanza consapevole. 

Guillermo Del Toro comunque ha creato un film visivamente molto bello con atmosfere piuttosto fighe, rendendo omaggio a “Il mostro della laguna nera” (che io vidi millenni fa e di cui mi ricordo onestamente pochissimo) con la sua rivisitazione in chiave fiabesca e romantica. Proprio il genere che odio, insomma, però ne hanno parlato tutti così tanto che ho dovuto guardarlo.
Vi avviso che spoilero tutto a manetta, se avete intenzione di guardarlo state molto lontani da questo post.

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Il film si apre con una suadente voce fuori campo che sta lì a monologare e porsi domande tipo “di cosa dovrei raccontarvi?”
Ma non lo so, vedi tu, io ho pagato il biglietto quindi qualcosa devi pur narrarlo.

Poi passiamo alla protagonista, “la principessa senza voce” perché muta.
Muta come un pesce.
Ba dum tsss.
La vediamo nella sua routine quotidiana fatta di niente con un po’ di nulla di contorno.(Ormai lo sapete, io faccio caso a dettagli inutili: ma c’è bisogno di riempire la vasca da bagno fino all’orlo, che appena infili un alluce straripa come l’Arno nel ’96? Figuratevi quando si mette a toccarsi, allaga l’appartamento. Due volte.)
Comunque noi la seguiamo a lavoro dove -diciamocelo- fa un po’ la sottona; okay che non può parlare, ma nessuno le impedisce di sventolare alto un dito medio.
Lei si occupa delle pulizie in un laboratorio ultra segreto dove avvengono esperimenti vari di cui non ci è dato sapere nulla e qui c’è la sua migliore amica, Zelda, un’afroamericana chiacchierosissima che la difende dalle colleghe antipatiche. 
Qui arriva il boss malvagio che emana proprio cattiveria da ogni lineamento durissimo e dagli zigomi super marcati; il cattivissimo è un razzistello sessista un filino sociopatico che si occupa della sicurezza dopo aver portato la nuova “risorsa” al laboratorio, ovvero un anfibio umanoide (che ha più fascino e carisma di molti esseri con cui sono uscita io) da studiare per battere i Russi visto che siamo in piena Guerra Fredda.Immagine correlata

La nostra protagonista un po’ inetta non si sa per quale ragione si ritrova da subito ammaliata da questo essere strano (fascino animale o fascino anfibio?) nonostante questo abbia staccato due dita al Cattivone quasi davanti a lei. 

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Cucù

Gli porta le uova, gli porta la musica, minchiazza meno male che è un posto super all’avanguardia e quel coso è da controllare attentamente! Questa entra ed esce come le pare portando dischi, pollai, sta lì seduta a cincischiare in mutese, balla, fa quel che le pare come Marquez in Argentina e nessuno si accorge di nulla… Mah. Sono più sorvegliata io al call center.

Il Cattivissimo Mascalzone insiste per vivisezionare la povera creatura quindi Elisa entra in modalità Wonder Woman e con l’aiuto del suo amico Giles e della sua amica Zelda –Risultati immagini per magikarpentrambi considerati “reietti” dalla società proprio come lei, uno perché omosessuale l’altra perché nera- salvano il Magicarp portandolo a casa di lei, che lo molla nella vasca da bagno con un po’ di sale e una strana polvere.
Lo lascia a mantecare insomma.
Elisa, io per i prodotti bagno ti consiglio la Lush, poi vedi tu.Risultati immagini per lush

Il rapporto tra i due si intensifica tanto che questi due scemuniti arrivano a fare sesso. Colpo di scena (anzi, colpo di scema, questa ha salvato una creatura completamente a caso e ora ci va a letto… o per essere pignoli ci va a vasca da bagno).

Mah.

Il fatto che lui poi abbia un pene estraibile nascosto mi ha un po’ turbata. 

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Grazie Elisa, molto delicata

Poi ci sono scene di violenza assolutamente non necessaria che effettivamente mi hanno sconvolta perché non me le aspettavo affatto. Per chi l’ha visto dico solo: “guancia del dottore” e “dita”. 

Alla fine dopo tantiiiiissime scene inutili Elisa porta Pescetto al fiume e -proprio come me quando andavo a pescare e mi sentivo in colpissima dopo aver preso qualcosa- lo vuole ributtare in acqua; solo che arriva Cattivik che spara qua e là colpendo sia lei che lui, il quale si incazza come solo un essere branchiato sa fare e gli molla un’artigliata che Wolverine levate che me fai ombra. Quindi acchiappa Elisa morente e se la porta in fondo al mar usando i suoi poteri da stramboide per farle spuntare le branchie.

E VISSERO PER SEMPRE ANFIBI E CONTENTI.

Guillermo del Toro non si smentisce mai e continua a costruire dialoghi e situazioni che a me non dicono proprio nulla. È probabilmente un mio limite, ho una sensibilità diversa, di una capra più o meno, però a me due ore di sto pesce che non si sa come impara il linguaggio dei segni e fa sesso con Elisa non ha intrigato. E’ stato come vedere tanti avvenimenti uno di seguito all’altro senza un briciolo di emozione.

A me la mancanza di introspezione in questo genere di film disturba sempre tantissimo. L’attrazione di questa donna per il “mostro” non è giustificabile, il loro “innamoramento” non ha proprio senso! Non si approfondisce niente!!! 

Capisco il fascino del simbolismo presente, però a me il tema della diversità trattato così non piace granché. No, gente, non è “come la Bella e la Bestia” per una semplice ragione: qui sono tutti e due reietti “stramboidi” isolati e senza praticamente nessuno al mondo. Non c’è lei che supera il pregiudizio e va oltre l’aspetto fisico, c’è lei che riconosce in lui la sua stessa solitudine e dice “Oh, sola io, sola tu, stiamo soli insieme”, che non è un messaggio che apprezzo particolarmente.
Sì sì, i veri mostri sono altri, l’animo delicato vince sempre, bla bla bla… Cose viste, riviste e straviste a cui questo film non aggiunge nulla di chè. 
E poi se proprio devo rompere i coglioni fino in fondo… Lei non decide proprio niente nel finale. Non è lei che lo segue in acqua, è lui che per salvarle la vita la trasforma senza chiedere nessun parere, magari lei preferiva schiattare piuttosto che diventare uno strano essere acquatico. 

Ma come ho gia detto sono io che sono limitata, se l’avete visto vi prego fatemi sapere se e perché vi è piaciuto!

L’unico personaggio che mi è piaciuto assai è Giles: “Sono nato troppo presto o troppo tardi per la mia vita”.

Ora vado a limonarmi un ranocchio, hasta luego.

Autore:

Simpatica come una piaga da decupito e fine come un babbuino che si gratta il sedere. Se vi va di scambiare quattro chiacchiere, mandarmi mail minatorie o proporre una bevuta insieme: pensierispelacchiati@gmail.com

25 pensieri riguardo “Film Brut: La forma dell’acqua. Il fascino anfibio

  1. Effettivamente tra tutti ilavori di Del Toro è quello che ho apprezzato di meno, poi il fatto che abbia preso mille mila Oscar chissene, ha vinto l’Oscar anche “il paziente inglese” che pare uno spot della regione Toscana…
    Comunque Del Toro rimane un geniaccio, guardati ad esempio Hellboy o Mimic o il Labirinto del Fauno che tutti hanno criticato e secondo me è strabello, e poi anche un cartone di cui è stato produttore “il libro della vita”…
    A me piace ma mi rendo conto che è particolare, un po’ come Lynch che piace a tutti e a me proprio non mi riesce di capirlo…

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    1. Il labirinto del Fauno per me è bellissimo! Però a me i lavori più recenti non stanno piacendo, Crimson Peak proprio mi ha fatto cadere le balle (e c’era pure il mio amatissimo Tom Hiddleston)… Quindi abbiamo un rapporto controverso, io e il caro Guillermo. Vedremo in futuro, per me “la forma dell’acqua” è dimenticabile…

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  2. A me è piaciuto tantissimo. Se vuoi ti lascio la mia recensione: https://mjpsreviews.wordpress.com/2018/02/28/la-forma-dellacqua-the-shape-of-water-recensione/
    Comunque, se non vuoi leggerla, mi è piaciuto perché è diretto bene. Ed è scritto anche bene. Il tema della diversità c’è, ma anche quello della comunicazione, tema frequente nei film di del toro. Poi belli i riferimenti al cinema, al mito di Orfeo e Euripide. E poi c’è tutta la tematica della sessualità di Elisa, con quell’uomo e quel colore rosso che torna sempre. Se non ti è piaciuto pace, ma fossi in te, proverei a riguardarlo.

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    1. Vado subito a leggere la tua recensione! A me visivamente è piaciuto parecchio, ma per tutto il resto è un grande “meh”. Con molto più approfondimento psicologico sarebbe potuto essere molto bello per i miei gusti… Poi lo ammetto, io con Del Toro non ho un rapporto proprio pacifico!

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  3. Boh. Io non l’ho visto e sinceramente dal trailer non mi aveva mai ispirato. Poi un mio amico mi ha detto in maniera fantozziana che era una cagata pazzesca e quindi ho rinunciato proprio all’idea. Ora tu rincari la dose, forse ho fatto bene

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  4. Hai ragione! Il film me lo sono visto, solo perché tutti quanti mi hanno detto che è stato bellissimo! A parte il fatto che i film fantasy, roba così, non mi attirano… Questo film è una cagata, per tutte le cose che hai messo in evidenza così. Mi aspettavo molto di più, comunque…

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  5. Ciao! A me questo film è piaciuto, sarà che me ne sono innamorata sin dal primo istante in cui vidi il trailer: forse sono un po’ di parte poiché sono molto affezionata agli anni ’60 e mi è piaciuto come Del Toro ha messo in scena alcune delle problematiche di quegli anni (come il razzismo o la misoginia), mettendo una protagonista non convenzionale, raccontando alla fin fine di problemi molto attuali. E non parliamo del trucco, tanto di cappello! Conosco Del Toro e i suoi lavori da quando ero piccola e l’ho sempre ammirato.
    Poi, se andiamo nel dettaglio, ti do ragione sul fatto che ad un certo punto sembra tutto molto velocizzato, Eliza non ci pensa due volte nel sacrificare qualsiasi cosa per andare a salvare “Pescetto” (touchè per i nomignoli che gli hai dato, sono morta) senza pensare alle conseguenze… Effettivamente per qualcuno può sembrare forzato. E non fatemi parlare della scena della vasca e del bagno, perché se fosse accaduto nella realtà, sarebbero finiti di sotto con tutta l’acqua dal peso che quel povero pavimento stava reggendo! Ma fortunatamente nell’arte esiste la sospensione della realtà… Comunque lo riguarderei 🙂

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  6. Finalmente leggo una recensione in linea con il mio pensiero… 🙂
    Sebbene il trailer mi aveva un pochino attirata, poi purtroppo l’ho trovato assurdo e non sono riuscita a farmelo piacere in nessun modo, di conseguenza addirittura la conquista della statuetta mi ha stupita non poco..diciamo pure che non riesco proprio a capacitarmene ma tant’è. “Creamson Peak” invece mi era piaciuto abbastanza, per dire 🙂

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  7. Scusa se rispondo con 5 giorni di ritardo e, peraltro, all’una di notte, ma sono un tipo strano non ci fare caso. In ogni caso, secondo me, The Shape of Water non merita critiche così pesanti. Tutto quello che hai detto è verissimo, ma secondo me, il buon Del Toro ha tentato, con ottimi risultati, di raccontare semplicemente una favola. Tutti i buchi nella trama, che hai giustamente ravvisato, in una favola non hanno valore, proprio per creare quell’atmosfera surreale tipica del genere. Inoltre mi ha colpito tanto come questa favola sia stata raccontata. A parte fotografia, montaggio, sonoro e quant’altro (che sono tutti perfetti) Del Toro rende protagonista il grottesco, dà una rivincita ai brutti contro il sistema secondo il quale per essere felice devi essere per forza bellissimo, con la mogliettina che ti stira le camicie e stronzate del genere. Poi tocca una miriade di altri punti degni di riflessione, come quello del linguaggio: Zelda parla per 35, ma in sostanza non dice nulla, ad Elisa bastano due gesti per rendere dei messaggi molto profondi. Comunque la taglio perché il commento sta diventando troppo lungo. Comunque mi hai dato un ottimo spunto per la prossima recensione. Spero di farti cambiare idea ahahah

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    1. Ma non preoccuparti, a me capita di rispondere ai commenti dopo decenni! Ma razionalmente capisco tutti i punti forti del film (fotografia e scenografia sono tanto belli) ma il fatto che sia una favola mi sembra solo una giustificazione. Sarebbe potuta essere una favola anche con un po’ più di approfondimento psicologico, non è che favola=va bene tutto, accettiamolo così com’è… Pardon, divento agguerrita quando c’è qualcosa che sarebbe potuto essere molto fico e invece mi ha delusa ahah
      Aspetto con impazienza la tua recensione, magari riuscirò a vederlo con i tuoi occhi 💙

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  8. Tutte le mie amiche che l’hanno visto mi hanno detto che lo adorano, ma siccome volevo guardarlo anche io, non si sono addentrate molto nel motivo per cui è piaciuto loro … Posso solo dirti che i tuoi nomignoli mi fanno morir dal ridere e che anche io sono famosa per distruggere l’opinione comune con critiche pesanti ahahah. è bello andare controcorrente 😉

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  9. Bene, ho letto la recensione.
    Ti dirò, a me questo film non è dispiaciuto. Sarà che sono andata al cinema con le aspettative a zero (non m’importava niente del film, ho solo deciso di fare un po’ di compagnia a mia sorella), sarà che quel pomeriggio mi era arrivata una notizia come un fulmine a ciel sereno e avevo la testa altrove… insomma, mi sono seduta su quella poltrona senza altro proposito che distrarmi e rilassarmi un po’ – e alla fine ci sono riuscita.
    Di Del Toro so veramente poco come regista (per non dire nulla), ma io non sono capace di giudicare una regia, quindi non direi niente in ogni caso. Sono capace di dire se i personaggi – e per estensione gli attori e le attrici – mi hanno trasmesso delle emozioni. In questo caso devo dire di sì, per esempio l’attrice di Elisa mi è sembrata brava a interpretare la muta – e ho apprezzato anche il fatto che non sia particolarmente bella, perché l’occhio vorrà anche la sua parte, ma non per questo bisogna sempre avere protagoniste col faccino carino…
    Il cattivo l’avrei voluto prendere a mazzate, anche se ammetto che la cosa delle dita l’ho trovata esagerata e un po’ disgustosa.
    Per quanto riguarda la storia, ho pensato che fosse troppo affrettato l’innamoramento e che fosse inverosimile che Elisa andasse a fare il bello e il cattivo tempo in un laboratorio segreto… ma, a conti fatti, credo che dobbiamo considerare questo film come una fiaba, nonostante sia ambientato in un momento storico abbastanza preciso. In una fiaba i personaggi non hanno un vero e proprio sviluppo e anche le situazioni sono spesso inverosimili, quindi bisogna proiettarsi in quella dimensione di “sospensione” e staccarsi dalla propria logica quotidiana.
    Ad ogni modo, sono giunta a pensare che il gradimento di un film dipenda molto anche dalle aspettative. Forse tu avevi delle aspettative alte, visto come tutti parlavano bene de “La forma dell’acqua” e vista la cosa degli Oscar… Io, come ho detto, non avevo alcuna aspettativa, perciò sono riuscita a godermi il film con più tranquillità. Poi, certo, è anche una questione di gusti, non lo metto in dubbio.

    Penso che la formula romantica, seppur vista e rivista, riesca ancora a conquistare. Io non sono rimasta conquistata, anche perché ormai col romanticismo rischio di andarci sempre meno d’accordo XD però diciamo che il film mi ha convinta abbastanza!

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  10. Ciao! Mi sono imbattuta per caso nella tua recensione e con tre anni di ritardo ( ma il ritardo è la mia specialita’) vorrei sapere la tua opinione su una cosa: ma tu non hai trovato ipocrita che il presunto mostro del film che dovrebbe propagandare l’amore che non bada all’aspetto sia praticamente un umano con un fisico strafigo (per chi ama la tartaruga, cioè quelli che di solito all’aspetto fisico ci badano) con le branchie? Ci sono per caso i personal trainer nell’oceano? Per essere un mostro era parecchio fisicato e questo l’ho trovato veramente vigliacco, come se in fondo non ci credessero sul serio che l’amore può prescindere dall’aspetto.

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    1. Hai assolutamente ragione, se quel coso avesse avuto la panza e fosse stato simile a una rana pescatrice volevo proprio vederla la protagonista che si innamorava!
      Pure gli anfibi sono palestrati ormai 😂

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